Olindo Guerrini: differenze tra le versioni
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|Nome = Olindo
|Cognome = Guerrini
|Pseudonimo = Lorenzo Stecchetti
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Forlì
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|Attività = poeta
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = gastronomo
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , nonché [[bibliofilo]] e studioso di [[letteratura italiana]]
|Immagine = Olindo Guerrini, by Mario Nunes Vais.jpg
}}
Considerato esponente della [[Realismo (letteratura)|poesia realista]] di epoca [[positivismo letterario|positivista]]<ref>Mario Pazzaglia, ''Antologia della letteratura italiana'', I poeti realisti</ref>, spaziò dalla [[Poesia lirica|lirica]] intimista alla poesia [[dialettale]] e [[satirica]] (spesso di tono [[anticlericale]]), dallo stile [[classicismo (letteratura)|classico]] e [[
== Biografia ==
{{Citazione|Sono nato (ahimè!) a Forlì; ma la mia vera patria è Sant'Alberto, 15 km al nord di Ravenna, dove i miei avi hanno sempre vissuto|O. Guerrini, ''La mia giovinezza'', Zanichelli, 1916}}
Nacque a [[Forlì]]<ref>Che il luogo di nascita sia proprio Forlì è confermato dalle sue stesse parole, vedi O. Guerrini, ''La mia giovinezza'', in ''Lorenzo Stecchetti, Mercutio, Sbolenfi, Bepi con ricordi autobiografici'', Bologna, Zanichelli, 1916, pp. 25-40, a p. 25: ''Sono nato (ahimè!) a Forlì; ma la mia vera patria è [[Sant'Alberto (Ravenna)|Sant'Alberto]], 15 km al nord di [[Ravenna]], dove i miei avi hanno sempre vissuto''. Lo confermano, fra gli altri, anche M. Novelli, ''Il verismo in maschera. L'attività poetica di Olindo Guerrini'', Il Ponte Vecchio, Cesena, 2004, p. 11; A. Molinari Prandelli, ''Nota bibliografica'', in O. Guerrini, ''L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa'', Newton Compton, Roma, p. 11; C. Mariotti, ''Profilo biografico di Olindo Guerrini'', in O. Guerrini, ''Postuma'', edizione critica e commento di C. Mariotti e M. Martelli, Roma, Salerno editrice, p. XLV; L. Bolzoni, in AA.VV., ''Il Secondo Ottocento. Lo Stato unitario e l'età del Positivismo'', Roma-Bari, Laterza, vol. VIII to. II, p. 379. Altri studiosi, tuttavia, prendendo erroneamente come fonti biografiche la vita dello Stecchetti (che, come si dice nei ''Postuma'' è nato a Fiumana) indicano come luogo di nascita del Guerrini, Fiumana, un piccolo comune del forlivese. Così infatti pensano: U. Pagani, ''Olindo Guerrini uomo e poeta'', Ravenna, Edizioni del Girasole, 1996; G. Vettori, ''Stecchetti, un rivoluzionario da salotto'', in ''Stecchetti. Il canto dell'odio e altre poesie'' a cura di G. Vettori, Viterbo, Scipioni, 1995, p. 5. Altri ancora fanno nascere Guerrini a Sant'Alberto, paese in provincia di Ravenna e da cui proveniva la sua famiglia. Così la pensano: F. Flora, ''Olindo Guerrini'', in Id., ''Storia della letteratura italiana'', Milano, Mondadori, 1940, p. 69; E.M. Fusco, ''Romantici minori'', in Id., ''Storia dei generi letterari italiani. La lirica'', Milano, Vallardi, 1950, vol. II, p. 186.</ref> poiché la madre era forlivese e riteneva di essere meglio assistita nella sua città. Dopo il primo anno si trasferì nella casa di famiglia a [[Sant'Alberto (Ravenna)|Sant'Alberto di Ravenna]]
Si laureò ed entrò in uno studio di avvocati, ma riconobbe ben presto che la pratica forense non faceva per lui. Partecipò attivamente, invece, alle lotte politiche locali. Venne eletto consigliere comunale di [[Ravenna]] negli anni 1870, 1872, 1879 e 1883. Fu anche assessore negli anni 1873-74, durante i quali istituì la sezione dei pompieri e fondò una biblioteca popolare a Sant'Alberto<ref>La biblioteca esiste ancora oggi. Ha un patrimonio di 2066 volumi ed è situata all'interno della casa paterna del poeta, "Casa Guerrini" a Sant'Alberto, accanto alla biblioteca decentrata del Comune di [[Ravenna]].</ref>. Nel [[1872]] fu iniziato in [[Massoneria in Italia|Massoneria]] nella [[Loggia massonica|Loggia]] "Dante Alighieri" di [[Ravenna]], divenne Maestro massone nella Loggia "Otto Agosto" di [[Bologna]] nel [[1887]] e raggiunse il 33º ed ultimo grado del [[Rito scozzese antico ed accettato]]: [[Sovrano grande ispettore generale]]<ref>V. Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, p.155.</ref>.▼
Nel [[1874]] fu uno dei collaboratori del giornale satirico bolognese ''Il Matto''. Nello stesso anno si sposò con [[Maria Nigrisoli]] e fu assunto alla [[Biblioteca Universitaria di Bologna]], della quale divenne in seguito direttore. Nel [[1889]] fu eletto membro del consiglio provinciale scolastico di Bologna. Nel [[1891]] diede le dimissioni e si ritirò dalla vita politica attiva. Nel [[1898]] gli fu intentata una causa per [[diffamazione]] dall'allora [[Diocesi di Faenza-Modigliana|vescovo di Faenza]], mons. [[Giovacchino Cantagalli]] poiché il 25 settembre di quell'anno era apparsa sul periodico locale ''Il Lamone''<ref>Il [[Lamone (fiume)|Lamone]] è il fiume di Faenza.</ref> (a indirizzo radicale) un [[sonetto]] ("Parla il pastore") irriverente verso il vescovo. Il sonetto era firmato «Argìa Sbolenfi», uno degli pseudonimi di Guerrini.▼
▲Si laureò ed entrò in uno studio di avvocati, ma riconobbe ben presto che la pratica forense non faceva per lui. Partecipò attivamente, invece, alle lotte politiche locali. Venne eletto consigliere comunale di [[Ravenna]] negli anni 1870, 1872, 1879 e 1883. Fu anche assessore negli anni 1873-74, durante i quali istituì la sezione dei pompieri e fondò una biblioteca popolare a Sant'Alberto<ref>La biblioteca esiste ancora oggi. Ha un patrimonio di 2066 volumi ed è situata all'interno della casa paterna del poeta, "Casa Guerrini" a Sant'Alberto, accanto alla biblioteca decentrata del Comune di [[Ravenna]].</ref>.
Dopo una condanna in primo grado il 14 giugno [[1899]], che comportò una multa di 250 lire, Guerrini ricorse in appello e fu assolto<ref>Rivista dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, dicembre 2008, pag. 26.</ref>. Il 28 novembre [[1914]] si trasferì a [[Genova]] poiché, essendo scoppiata la guerra, ed essendo troppo anziano per prendervi parte attivamente, aveva offerto il proprio servizio ove occorresse ed era stato nominato bibliotecario nel capoluogo ligure
È sepolto nel [[cimitero monumentale della Certosa di Bologna]], nel pozzetto di famiglia numero 877, al terzo transetto della Sala del Colombario.
La casa di Sant'Alberto, donata dal figlio al Comune di Ravenna, ospita la biblioteca comunale ed è stata adibita a [[casa museo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.casemuseoromagna.it/?id=9|titolo=La Casa Museo di Olindo Guerrini|sito=www.casemuseoromagna.it|editore=Coordinamento Case Museo dei Poeti e degli Scrittori di Romagna|accesso=2024-08-01|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230621155728/http://www.casemuseoromagna.it/?id=9|urlmorto=no}}</ref>
▲Nel [[1898]] gli fu intentata una causa per [[diffamazione]] dall'allora [[Diocesi di Faenza-Modigliana|vescovo di Faenza]], mons. [[Giovacchino Cantagalli]] poiché il 25 settembre di quell'anno era apparsa sul periodico locale ''Il Lamone''<ref>Il [[Lamone (fiume)|Lamone]] è il fiume di Faenza.</ref> (a indirizzo radicale) un [[sonetto]] ("Parla il pastore") irriverente verso il vescovo. Il sonetto era firmato «Argìa Sbolenfi», uno degli pseudonimi di Guerrini.
▲Il 28 novembre [[1914]] si trasferì a [[Genova]] poiché, essendo scoppiata la guerra, ed essendo troppo anziano per prendervi parte attivamente, aveva offerto il proprio servizio ove occorresse ed era stato nominato bibliotecario nel capoluogo ligure; vi rimase sino al [[1915]].
== Opere ==
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{{Citazione|Son diventato pallido?<br />Ci son avvezzo: non è nulla, taci.<br />M'han guastato lo stomaco<br />Le polpette dell'oste ed i tuoi baci.|Olindo Guerrini, da ''Postuma''}}
Olindo Guerrini fu un erudito e critico letterario militante, agile
Fu amico e ammiratore del [[Giosuè Carducci|Carducci]] anche se nelle sue poesie predomina un tono medio, che ne fa un tipico esponente del [[verismo]], inteso come rifiuto di idealizzazione della realtà e rappresentazione dei suoi aspetti più bassi e sgradevoli (in questo, dunque, si differenzia dall'accezione di verismo che è in [[Giovanni Verga|Verga]] e [[Luigi Capuana|Capuana]]).
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Inoltre, la sua opera ebbe vasta risonanza ai suoi tempi per gli atteggiamenti [[Anticlericalismo|anticlericali]] e socialisteggianti e per la polemica contro [[Romanticismo|romantici]] e [[Idealismo|idealisti]]. Di seguito si fornisce l'elenco delle sue opere letterarie:
[[File:Pietro Pajetta - Der Hass - 1896.jpg|thumb|''L'Odio'' di [[Pietro Pajetta (pittore)|Pietro Pajetta]] (1896), ispirato a ''Il canto dell'odio'' di Guerrini<ref>Fonte: didascalia del dipinto, {{cita web|url=https://www.storiaememoriadibologna.it/certosa/la-grande-magia-la-certosa-e-i-suoi-misteri-simbol-494-evento|sito=Storia e memoria di Bologna|titolo=La Grande Magia. La Certosa e i suoi misteri, simboli e segreti|accesso=2 aprile 2023}}</ref>. Coll. [[Museo del Cenedese]].]]
Si tratta di una raccolta di poesie pubblicate nel [[1877]] fingendo si trattasse dei versi di un cugino, Lorenzo Stecchetti, morto per tisi. Il volumetto procurò all'autore una grande notorietà. Basti pensare che il libro, alla sua uscita, ebbe un successo di vendite maggiore delle ''[[Odi barbare]]'' di Carducci e che, nel corso della vita dell'autore, ne uscirono ben 32 edizioni. Contiene anche la celebre ''Il canto dell'odio'', in cui è evidente l'ispirazione dal [[romanticismo]] e dal [[maledettismo]] di [[Charles Baudelaire]] ed [[E.T.A. Hoffmann]], e l'accostarsi alla poetica della [[scapigliatura]], con il suo gusto dell'orrido, del [[macabro]] e dell'eccessivo.
Sono due volumetti usciti nel [[1878]] pubblicati ancora sotto lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti in cui l'autore polemizzava con i critici idealisti (fra cui [[Giovanni Rizzi]] e [[Luigi Alberti]]); ottennero un certo successo.
È un volume pubblicato sulla vita e le opere del bolognese [[Giulio Cesare Croce]] (l'autore del ''[[Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (Croce)|Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno]]''), opera erudita, scritta nel 1878 per procurarsi un titolo per l'impiego nelle biblioteche governative; rappresenta il primo studio serio sull'autore cinquecentesco.
Si tratta di un poema burlesco e parodistico scritto nel [[1882]] in collaborazione con [[Corrado Ricci]] e in polemica con [[Mario Rapisardi]], il quale non gradì l'ironia e rispose duramente con una delle sue ''Frecciate''<ref>A UN RIMATORE SOZZO CHE RIPETEA LA FRASE D'UN MIO NEMICO, XII</ref>.
Pubblicato nel [[1884]] è un saggio che rappresenta la prima rigorosa indagine sulla [[cucina italiana]] del [[Medioevo]].
È una raccolta di poesie pubblicata nel [[1897]] con lo pseudonimo di "Argìa Sbolenfi"
Iniziate sul giornale "Il Pugno di Ferro" nel [[1903]] e pubblicate in volume nel [[1908]], è un'opera nella quale dimostrando abilità di verseggiatore e una piacevole vena di rimatore, si dedicò alla [[lingua veneta]], facendo parlare [[papa Pio X]].
Pubblicati nel ([[1901]]), sono scritti di argomento ciclistico che dimostrano la sua passione per la bicicletta (fu capoconsole del [[Touring Club Italiano]]).
Usciti in prima edizione nel ([[1908]]) sono un libro di ricordi, in cui vengono antologizzate alcune pagine già apparse in ''Brandelli''.
Opera comparsa postuma nel [[1918]] dove viene illustrata una cucina “povera”, allusiva della penuria alimentare cui era condannato il Guerrini stesso dal magro stipendio di bibliotecario presso l'Università e dalla precaria vita di scrittore.
Uscirono postumi nel [[1920]] pubblicati dal figlio Guido. È un'opera nella quale usò il [[dialetto romagnolo]] raggiungendo una notevole efficacia nel descrivere la psicologia dei suoi conterranei. Uno dei sonetti più famosi s'intitola ''La Zabariona''<ref>L'ostessa protagonista del componimento è un personaggio veramente esistito: si chiamava Maria Rosa Betti (Ravenna, 1794-1859). Si deve la scoperta al giornalista ravennate Tino Dalla Valle.</ref>.
==Le maschere di Olindo==
Guerrini usò una miriade di pseudonimi e inventò molteplici maschere per firmare molte delle sue composizioni. Il più noto è senza dubbio ''Lorenzo Stecchetti'', firmatario di ''[[Postuma]]'', ''
[[File:Lorenzo Stecchetti ritratto 1902.jpg|thumb|upright=0.8|Guerrini nel 1902]]
Un altro eteronimo famoso è lo shakesperiano ''Mercutio'', adottato per alcuni componimenti sparsi sul giornale ''Il Matto'' e apparso poi sul frontespizio di ''Postuma''. Con ''Marco Balossardi'', invece, Guerrini firmò assieme a [[Corrado Ricci]] il poema satirico ''[[Giobbe (Guerrini-Ricci)|Giobbe]]'', che derideva [[Mario Rapisardi]]. Il cognome ''Balossardi'' ha la stessa radice del [[dialetto milanese|milanese]] ''balòss'' che vuol dire ''birbante''.<ref>Cletto Arrighi, [http://books.google.it/books?id=unXLSjhepGUC&pg=PA37&dq=baloss&hl=it&sa=X&ei=1-4KT8GPCYPR4QTgw-GNCA&ved=0CEoQ6AEwBQ#v=onepage&q=baloss&f=false ''Dizionario milanese-italiano: col repertorio italiano-milanese''], Milano, Hoepli, 1896, p. 37.</ref>▼
▲Guerrini usò una miriade di pseudonimi e inventò molteplici maschere per firmare molte delle sue composizioni. Il più noto è senza dubbio ''Lorenzo Stecchetti'', firmatario di ''[[Postuma]]'', ''[[Polemica]]'' e ''[[Nova polemica]]'' oltre che delle ''Rime''. Varie le interpretazioni di tale pseudonimo: «probabilmente lo sedusse la cruda straziante disarmonia di quelle sillabe; gli piacque di fare un dispetto agli scrittori di moda, per cui lunga e sudata fatica è trovarsi uno pseudonimo carino piccinino da gala che riempia la bocca di fragrante dolcezza come una caramella alla vaniglia»<ref>Luigi Lodi, ''Lorenzo Stecchetti'', Bologna, Zanichelli, 1881, p. 20.</ref>; «Stecchetti è un nome ''parlante'', allude cioè alla scheletrica magrezza del giovane consunto da tisi»<ref>L. Stecchetti (O. Guerrini), ''Postuma'', a cura di C. Mariotti e M. Martelli, Roma, Salerno editrice, 2001, p. 4.</ref>
Altra maschera famosa fu quella di ''Argìa Sbolenfi'', una zitella dai desideri erotici spiccati, con la quale compose numerose poesie poi confluite nelle ''[[Rime di Argia Sbolenfi]]''. ''Bepi'', invece, rimanda al veneto [[Giuseppe Sarto]], uscito dal conclave con il nome di papa Pio X: con tale maschera Guerrini fece esprimere in veneto il nuovo papa. Nelle sue intenzioni, «Bepi voleva essere non la caricatura, ma l'interpretazione psicologica di Giuseppe Sarto nella vita segreta di uomo»<ref>L. Federzoni, ''Bologna, carducciana'', Bologna, Cappelli, 1961, p. 162.</ref>.▼
▲Con ''Marco Balossardi'', invece, Guerrini firmò assieme a [[Corrado Ricci]] il poema satirico ''[[Giobbe (Guerrini-Ricci)|Giobbe]]'', che derideva [[Mario Rapisardi]]. Il cognome ''Balossardi'' ha la stessa radice del [[dialetto milanese|milanese]] ''balòss'' che vuol dire ''birbante''.<ref>http://books.google.it/books?id=unXLSjhepGUC&pg=PA37&dq=baloss&hl=it&sa=X&ei=1-4KT8GPCYPR4QTgw-GNCA&ved=0CEoQ6AEwBQ#v=onepage&q=baloss&f=false.</ref>
▲''Bepi'', invece, rimanda al veneto [[Giuseppe Sarto]], uscito dal conclave con il nome di papa Pio X: con tale maschera Guerrini fece esprimere in veneto il nuovo papa. Nelle sue intenzioni, «Bepi voleva essere non la caricatura, ma l'interpretazione psicologica di Giuseppe Sarto nella vita segreta di uomo»<ref>L. Federzoni, ''Bologna, carducciana'', Bologna, Cappelli, 1961, p. 162.</ref>
Senza dubbio minori sono le maschere di ''Odino Linguerri'', anagramma di ''Olindo Guerrini'', che firmò alcune massime sull'almanacco della birra [[Dreher]]<ref>Novelli, ''Il verismo in maschera'', Ravenna, Ponte Vecchio, 2004, pp. 107-08.</ref> e ''Giovanni Dareni'', nella realtà un inserviente zoppo alla [[Biblioteca Universitaria di Bologna]], sotto il nome del quale girarono alcune rime riunite nell'opuscolo ''Orribile fatto successo presso la Chiesa di Monte Calderaro, distante sette miglia da Bologna''.
Un discorso a parte merita ''Angelo Viviani'', autore di ''Poesie'', uscite per la Tipografia del Vocabolario nel 1881. [[Alberto Bacchi della Lega]] affermò che tale volume era senza dubbio opera del Guerrini, che dunque aveva usato uno pseudonimo.<ref>E. Lamma, ''Scapigliature bolognesi: Lorenzo Stecchetti'', in «Il Comune di Bologna», luglio, 1931, pp. 19-24, a p. 21.</ref> La vicenda, con le relative problematiche, è stata analizzata da Novelli per il quale Guerrini «ha lavorato di forbici su un'opera altrui, magari una delle moltissime che gli giungevano da tutt'Italia»<ref>M. Novelli, ''Il verismo in maschera'', Ravenna, Il ponte vecchio, 2004, p. 141.</ref>; per Mariotti, invece, l'opera è senz'altro di tale [[Angelo Viviani]] (del quale, tuttavia, nulla sappiamo).<ref>C. Mariotti, ''Le poesie di Angelo Viviani'', in «In Limine. Quaderni di letterature, viaggi, teatri», n. 7, 2011
== Bibliografia delle opere ==▼
=== Poesie in italiano (in volume) ===
* ''Postuma'', Bologna, Zanichelli, 1877.
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Molte delle poesie di questi volumi furono musicate, di seguito se ne dà un'esemplificazione:
* ''Fior di siepe'', versi di Olindo Guerrini, musica di
* ''[[s:Vieni Nerina!|Vieni Nerina!]]'', versi di Olindo Guerrini, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], ed. Benenati, 1878
* ''[[s:S'io fossi|S'io fossi]]'', versi di Olindo Guerrini, musica di [[Francesco Paolo Frontini]], ed. Lucca, 1883
* ''Canto dell'odio'', versi di Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini), musica di [[Fabrizio De Rossi Re]], ed. RAI com ,2002
* Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini), ''[[Postuma]]'', edizione critica a cura di Claudio Mariotti e [[Mario Martelli]], Roma, Salerno editrice, 2001.
* Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini), ''[[Nova polemica]]'', edizione critica a cura di Claudio Mariotti, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2011.
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=== Poesie in veneziano e in romagnolo (in volume) ===
* ''Le ciacole de Bepi''. Roma, Travaso delle idee, 1908. (in [[Dialetto veneziano|veneziano]]).
* ''Sonetti romagnoli'' [con illustrazioni di A. Majani]. Bologna, Zanichelli, 1920
* Lorenzo Stecchetti (Olindo Guerrini), ''Sonetti romagnoli : i testi originali di 69 sonetti tradotti per la prima volta in italiano'', a cura di A. Brigliadori e R. Casalini, Ed. "Il ponte vecchio", Cesena 2004.
=== Opere in prosa ===
* ''La vita e le opere di [[Giulio Cesare Croce]]'', Bologna, Zanichelli, 1879.
* {{cita libro|curatore=Olindo Guerrini|titolo=Ricettario galante del principio del secolo XVI|url=https://books.google.it/books?id=y6YFAAAAQAAJ|via=[[Google Libri]]|città=Bologna|editore=Gaetano Romagnoli|anno=1883}}
* ''La tavola e la cucina nei secoli XIV e XV'', Firenze, Barbèra, 1884.
* ''In bicicletta'', Catania, Giannotta, 1901.
* ''Brani di vita'', 1908; Zanichelli Editore, Bologna, 1917
* ''Brandelli'', Roma, Sommaruga, 1883 (poi Milano, Floreal Liberty, 1911).
*
* ''Bibliografia per ridere'', Roma, Sommaruga, 1883.
=== Altre opere ===
*''Versi di Guido Peppi poeta forlivese del secolo XV editi da Olindo Guerrini (Nozze Mazzoni-Utili)'', Bologna 1878.
== Note ==
<references />▼
* Felice Cavallotti, ''Del verismo e della nova metrica'' in Id., ''Anticaglie'', Roma, Tipografia del Senato di Forzoni e C. editori, 1879, pp. 5–120.
* P. G. Molmenti, ''Olindo Guerrini'', in Id., ''Nuove impressioni letterarie'', Torino, Tip. e Lit. Camilla e Bertolero, 1879, pp. 207–16.
Riga 151 ⟶ 144:
* Paolo Emiliani Giudici, ''Stecchetti'', Firenze, La rinascenza del libro, 1910.
* M. A. Gabellini, ''Morale e religione nella vita e nell'arte di Olindo Guerrini'' in «Bilychnis», a. VII 1918, fasc. I pp. 35–43 e fasc. II pp. 83–88.
* Luisa Avellini, ''Olindo Guerrini e i suoi lettori'' in ''Storia illustrata di [[Ravenna]]'' a cura di P. P. D'Attorre, con la collaborazione di D. Bolognesi e C. Giovannini, Milano, Nuova Editoriale Aiep, 1990, fasc. 60 pp.
* Ennio Dirani, ''Lettere inedite di Olindo Guerrini conservate alla [[Biblioteca di storia contemporanea Alfredo Oriani|Biblioteca Oriani]] (1862-1916)'', in ''I Quaderni del Cardello'', Ravenna, Longo, 1995, pp. 41–155.
* Umberto Pagani, ''Olindo Guerrini uomo e poeta. Originalità e debiti'', Ravenna, Edizioni del Girasole, 1996.
Riga 159 ⟶ 152:
* A. Negri, ''In margine a un'edizione incompiuta: l'epistolario di Olindo Guerrini'', estratto da "Il carrobbio" n. 32, Ed. Patron, Bologna 2006, pp. 177–188.
* C. Mariotti, ''Plausi e vituperi di un falso morto. I "Postuma" di Olindo Guerrini tra imitazioni, contestazioni e parodie'', in ''I Quaderni del Cardello. Annale di studi romagnoli'', n. 16, 2007.
*
*''Guerrini - Stecchetti in otto sculture'', in ''Il Romagnolo'', n. 151, aprile 2015, p. 4994.
*Saverio Vita, ''Poeti senza museruola. Storia del Giobbe di Marco Balossardi'', Bologna, I libri di Emil, 2018.
▲== Note ==
▲<references />
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.centrostudilaruna.it/le-maschere-di-olindo-guerrini.html|Michele Fabbri, ''Le maschere di Olindo Guerrini''}}
* {{cita web|http://www.classicistranieri.com/olindo-guerrini-postuma-di-lorenzo-stecchetti-audiobook-mp3-lettura-di-valerio-di-stefano.html|Audiolettura dei ''Postuma'' di Lorenzo Stecchetti}}
* [
* [http://badigit.comune.bologna.it/books/sol/97551_INV.pdf La tavola e la cucina nei secoli XIV e XV], Firenze, Barbèra, 1884
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[[Categoria:Studenti dell'Università di Bologna]]
[[Categoria:Poeti in lingua romagnola]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna|Guerrini]]
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