Dignitatis Humanae: differenze tra le versioni

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{{F|documenti della Chiesa cattolica|settembre 2021}}
La '''Dignitatis Humanae''' è una dichiarazione del [[Concilio Vaticano II]] ''sulla libertà religiosa''.<br />
{{DocumentiS|documenti della Chiesa Cattolicacattolica}}
La '''Dignitatis Humanae''' è una dichiarazione del [[Concilio Vaticano II]] ''sulla libertà religiosa''. Approvato con {{formatnum:2308}} voti favorevoli e 70 contrari dai [[vescovo|vescovi]] radunati in [[concilio]], fu promulgato dalda [[papa Paolo VI]] il 7 dicembre [[1965]].
 
Il titolo [[Lingua latina|latino]] ''Dignitatis Humanae'' significa dal latino: ''circa la dignità dell'uomo'' e deriva dalle prime parole del decreto stesso.
 
Essa rappresenta una svolta nella [[Storial'affermazione del Cristianesimo|storia della Chiesa]] e il definitivo superamento delle posizioni tradizionali nel campoprincipio della [[libertà religiosa]]. Un certo numero (circa il 10%) dei padri conciliari erano ancora su posizioni tradizionalifavorevoli al principio della tolleranza religiosa; al momento della firma del documento solo 70 non lo firmarono.
 
L'enciclica fu aspramente contestata da Mons. [[Marcel Lefebvre]] e da numerosi [[cattolici tradizionalisti]]. Nel 1965 il cardinale [[Giuseppe Siri]] intervenne in suo favore, anticipando quell'[[ermeneutica]] della continuità che fu propria anche di [[papa Benedetto XVI]].<ref>{{Cita web|url=https://lanuovabq.it/it/siri-e-la-liberta-religiosa|titolo=Siri e la libertà religiosa|sito=La Nuova Bussola Quotidiano|data=6 febbraio 2012|lingua=|accesso=}}</ref>
== Contenuto ==
 
== Indice==
* Proemio
* I - Aspetti generali della libertà religiosa
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* Conclusione
 
== Contenuti ==
== Novità della dichiarazione ==
{{W|cattolicesimo|settembre 2021}}
{{quote|L’unica vera religione crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale il Signore Gesù ha affidata la missione di comunicarla a tutti gli uomini|Dignitatis Humanae 1,c}}
{{Organizzare|la struttura usata con fonti e relativa spiegazione è mal strutturata|cattolicesimo|settembre 2021}}
Questa semplice affermazione, che può sembrare banale e ovvia, in realtà è rivoluzionaria. Il Concilio afferma che la Chiesa che [[Gesù|Cristo]] ha fondato ''“sussiste”'' (e non ''“è”'') nella Chiesa cattolica di [[Roma]]. Cioè la Chiesa che Cristo ha fondato non si identifica con la Chiesa cattolica; la Chiesa voluta da Cristo non è prerogativa unica ed esclusiva della Chiesa cattolica di Roma. Questo vuol dire che in linea di principio non si può escludere che anche nelle altre Chiese cristiane ci siano elementi della Chiesa di Cristo, che anche le altre confessioni cristiane abbiamo conservato elementi della Chiesa di Cristo. Di certo il Concilio arriva a dire che tutte le Chiese cristiane non sono la Chiesa che Cristo ha voluto, perché in tutte manca un elemento, quello dell’unità, per la quale Cristo ha pregato nell’[[Ultima Cena]]: ''“Che siano uno…”''.
{{quoteCitazione|L’unicaL'unica vera religione crediamo che sussista nella Chiesa cattolica e apostolica, alla quale il Signore Gesù ha affidata la missione di comunicarla a tutti gli uomini|Dignitatis Humanae 1,c}}
 
{{quote|Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa. Il contenuto di tale libertà è che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte di singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potestà umana, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa|Dignitatis Humanae 2,a}}
Quest'affermazione riprende il concetto espresso dalla costituzione dogmatica ''[[Lumen Gentium]]'', che era stata approvata il 21 novembre [[1964]]. L'interpretazione del ''[[subsistit in]]'' ha lasciato spazio a tesi tipiche dell'[[ermeneutica del Concilio Vaticano II|ermeneutica della discontinuità]], secondo cui la vera religione potrebbe sussistere anche in altre chiese o religioni, ma è stata autorevolmente chiarita il 6 agosto [[2000]] con la dichiarazione ''[[Dominus Iesus]]'' della [[Congregazione per la Dottrina della Fede]], che afferma che «esiste un'unica Chiesa di Cristo, che sussiste nella Chiesa cattolica governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui».<ref>Roberto de Mattei, ''Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta'', Torino, 2010, pp. 445-446</ref>
Questa affermazione ha una portata enorme, supera d’un colpo solo XVIII secoli di storia della Chiesa. Ogni persona ha il diritto alla libertà religiosa, cioè ogni persona deve essere libera nel credere ciò che vuole credere, e nessuno, singolo, gruppo o stato, può intervenire per fargli cambiare idea. L’esercizio di questa libertà è ''“entro debiti limiti”'': cioè nel rispetto della libertà degli altri.
 
{{quoteCitazione|IlQuesto Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa. siIl fondacontenuto sulladi stessatale dignitàlibertà dellaè personache umana|Dignitatisgli Humanaeesseri 2,a}}umani devono {{quote|Gliessere imperativiimmuni delladalla leggecoercizione divinada l’uomoparte lidi cogliesingoli eindividui, lidi riconoscegruppi attraversosociali lae suadi coscienza,qualsivoglia chepotestà èumana, tenutocosì ache seguirein fedelmente…materia Nonreligiosa sinessuno devesia quindi costringerloforzato ad agire contro la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa|Dignitatis Humanae 32,ba}}
{{Citazione|Quanto questo Concilio Vaticano [secondo] dichiara sul diritto degli esseri umani alla libertà religiosa ha il suo fondamento nella dignità della persona, le cui esigenze la ragione umana venne conoscendo sempre più chiaramente attraverso l’esperienza dei secoli. Anzi, una tale dottrina sulla libertà affonda le sue radici nella Rivelazione divina, per cui tanto più va rispettata con sacro impegno dai cristiani|''Dignitatis humanae'',, n. 9}}
Significativamente, il diritto alla libertà religiosa viene fondato sulla Rivelazione divina, conferendo un carattere dogmatico alla sua affermazione quale diritto dell'ordine divino della Creazione e, di conseguenza, dell'ordine naturale manifesto nella storia umana e nella vita delle singole persone.<ref>{{cita web|url=https://www.radiospada.org/2013/06/linfallibilita-della-chiesa-e-del-papa-magistero-universale-e-ordinario/|titolo=L’infallibilità della Chiesa e del Papa: Magistero universale e ordinario|data=30 giugno 2013|autore=Carlo Di Pietro}}
Citazione: ''Ebbene, anche se volessimo passare il titolo di “Concilio non dogmatico”, in alcuni punti è evidentemente certo che ha vincolato ed ha parlato universalmente, quindi sarebbero stati (Papa e Chiesa con Papa) comunque assistiti!''.</ref>
Questa affermazione ha una portata enorme, supera d’un colpo solo XVIII secoli di storia della Chiesa. Ogni persona ha il diritto alla libertà religiosa, cioè ogni persona deve essere libera nel credere ciòsecondo chela vuolepropria crederecoscienza, e nessuno, singolo, gruppo o stato, può intervenirecostringerla per farglia cambiare idea. L’esercizioL'esercizio di questa libertà è ''“entro debiti limiti”'': cioè nel rispetto della libertàlegge deglimorale altrinaturale.
{{Citazione|Il diritto alla libertà religiosa si fonda sulla stessa dignità della persona umana|Dignitatis Humanae 2,a}} {{Citazione|Gli imperativi della legge divina l'uomo li coglie e li riconosce attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente… Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza|Dignitatis Humanae 3,b}}
Attraverso queste due affermazioni il Concilio espone i fondamenti della libertà religiosa:
* la dignità della persona umana (libera nel decidere e orientare la propria vita) e
* la voce della [[coscienza]] (luogo dell’incontrodell'incontro di Dio con l’uomol'uomo, cfr. [[Gaudium et Spes]]).
 
==Fraternità sacerdotale San Pio X ==
Il documento afferma che la Verità non si esaurisce con il cristianesimo, aprendo al dialogo interreligioso e allo studio di tutti i testi sacri, quali possibili fonti di verità e salvezza.
L'arcivescovo [[Marcel Lefebvre]] citò questo documento come una delle ragioni principale delle sue difficoltà ad accettare il Concilio Vaticano II. Essa rimase un bersaglio degli attacchi dei tradizionalisti nel XXI secolo.<ref>{{cita libro|cognome1=Egan|nome1=Philip A.|titolo=Philosophy and Catholic Theology: A Primer|anno=2009|editore=Liturgical Press|isbn=9780814656617|lingua=en}}</ref> La posizione del Vaticano secondo cui la FSSPX dovrebbe riconoscere l'autorità della ''Dignitatis humanae'' e della ''[[Nostra aetate]]'' rimaneva ad aprile 2017 un punto chiave di divergenza tra le due parti.<ref>{{cita news|titolo=L'approvazione dei matrimoni della FSSPX da parte di Papa Francesco offre un passo promettente verso l'unità|url=http://www.ncregister.com/daily-news/pope-francis-approval-of-sspx-marriages-offers-hopeful-step-to-unity|editore=National Catholic Register|data=17 aprile 2017}}</ref>
 
La Fraternità San Pio X ha criticato con un argomento storico il modo in cui la ''Dignitatis humanae'' ha affrontato il tema della libertà religiosa:
Il Vaticano II arriva ad affermare che la salvezza non è preclusa ai non cristiani e agli atei, se questi vivono una vita e opere conforme alla dottrina di Cristo, nel rispetto dei comandamenti.
{{citazione|I santi non hanno mai esitato a distruggere gli idoli, a demolire i loro templi o a legiferare contro le pratiche pagane o eretiche. La Chiesa, senza mai costringere nessuno a credere o a farsi battezzare, ha sempre riconosciuto il proprio diritto e dovere di proteggere la fede dei propri figli e di impedire, ove possibile, l'esercizio pubblico e la propagazione di culti falsi. Accettare l'insegnamento del Vaticano II significa ammettere che, per due millenni, i papi, i santi, i Padri e i Dottori della Chiesa, i vescovi e i re cattolici hanno costantemente violato i diritti naturali degli uomini senza che nessuno nella Chiesa se ne accorgesse. Una tesi del genere è tanto assurda quanto empia.<ref>{{Cita web|url=https://sspx.org/en/religious-liberty-contradicts-tradition|titolo=La libertà religiosa contraddice la Tradizione|data=3 dicembre 2012}}</ref>}}
 
La [[Fraternità sacerdotale San Pio X]] ha rigettato la ''Dignitatis Humanae'', in particolare il n. 2, ripreso dal n° 2108 del [[Catechismo della Chiesa cattolica]], che afferma: «Questo [[Legge morale naturale|diritto naturale]] [alla libertà religiosa] deve essere riconosciuto dall’ordinamento giuridico della società, così da costituire un [[diritto civile]]».
In questo modo, viene ribadito il principio della salvezza per opere, non per fede. L'affermazione può essere vista come una forte apertura rispetto al passato, dove la fede in Cristo era considerata una condizione necessaria per la salvezza.
 
La posizione della Fraternità trova conforto nel magistero di Pio IX e Leone XIII.
 
[[Papa Pio IX]] nell'enciclica ''[[Quanta cura]]'' (1864), pur ammettendo la [[tolleranza]] dell'errore da parte dei poteri pubblici, affermò che non si poteva riconoscere il diritto alla libertà di esprimersi pubblicamente e diffondersi a quelle religioni che non si ponevano al servizio della Verità, come quella cattolica.
 
[[Leone XIII]], nell'enciclica ''[[Libertas]]'', spiegò che una falsa religione non ha diritto di diffondersi.<ref>{{cita web |url=https://www.radiospada.org/2025/09/molteplici-contraddizioni-di-don-bernard-de-lacoste/|titolo=Molteplici contraddizioni (di don Bernard de Lacoste)|data=29 settembre 2025}} </ref><ref name="Courrier de Rome">{{Cite web |last=de Lacoste |first=Bernard |date=2025-09-24 |title=De multiples contradictions |url=https://laportelatine.org/formation/crise-eglise/nouveau-magistere/de-multiples-contradictions |url-status=live |access-date=2025-10-05 |website=La Porte Latine |language=fr-FR}} </ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Documenti del Concilio Vaticano II]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
[http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651207_dignitatis-humanae_it.html testo del documento in italiano] (dal sito del [[Vaticano]])
 
[http* {{Cita web|url=https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651207_dignitatis-humanae_it.html|titolo=Testo testodella del documentodichiarazione in italiano] (dal sito del [[Vaticano]])}}
{{Documenti della Chiesa Cattolica}}
{{Dottrina sociale cattolica}}
{{Documenti della Chiesa cattolica}}
 
{{Portale|cattolicesimo}}
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[[en:Dignitatis Humanae]]
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