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Foliot
Il
Il suo nome fu introdotto dallo scrittore francese Jean Froissart nel 1369-70 nella descrizione che ne fece nel poema allegorico ''L'horologe amoureus'' (''L'orologio innamorato''), in cui egli confrontava le parti dell'orologio agli attributi amorosi.
<Ref>{{Cita libro|cid=Eric|autore=Eric Bruton|titolo=OLD CLOCKS AND WATCHES & THEIR MAKERS|edizione=3|lingua=en |editore=B.T.Batsford|città=London|anno=1911|pp=27}}</Ref>
<Ref>{{Cita libro|autore=F.J.Britten|titolo=Storia degli OROLOGI|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Novara|anno=1999|p=35}}</Ref>
[[File:Verge and foliot from De Vick's clock.svg|thumb|Foliot e scappamento a verga dell'orologio a torre di De Vick, costruito a Parigi nel 1379]]
Il foliot è costituito da un'asta con due pesi posti in prossimità delle sue estremità in posizione variabile.
L'asta, disposta orizzontalmente, è appesa al centro ad un corda ed è fissata ad uno scappamento ad asta verticale che ne consente e regola l'oscillazione alternativa in avanti e indietro attorno al suo asse. La variazione della posizione del due pesi rispetto all'asse modifica la velocità dell'oscillazione e quindi consente la regolazione della precisione dell'orologio, con rallentamento spostando i pesi verso l'esterno e accelerazione spostandoli verso l'interno.
La precisione dei primi orologi a verga e foliot si stima fosse dell'ordine di una o due ore al giorno, precisione migliorata nel corso dei secoli fino a 15 minuti al giorno. La scarsa precisione non era dovuta allo scappamento in sé quanto all'oscillazione irregolare del foliot. Quando nel XVII secolo fu introdotto il pendolo
== Note ==
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