Arte sasanide: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Architettura sasanide}}
[[File:Firuz_abad_iwan.jpg|miniatura|Ruderi
L'architettura sasanide riutilizza le forme di quella achemenide, ben note ai committenti perché ben testimoniate nella loro madrepatria, il Fars,<ref name="ReferenceA" /> Furono comunque introdotte innovative caratteristiche, anzitutto le volte monumentali e le cupole di pietra e mattoni. Il materiale utilizzato era invece quello tradizionale iranico ([[Mattone|mattoni cotti]] e [[Mattone di fango|mattoni crudi]], [[Malta (materiale)|malta]] di macerie e [[Gesso (materiale)|gesso]]; rarissimo e riconducibile a maestranze romano-bizantine, coatte o remunerate, il ricorso alla [[Concio (architettura)|pietra tagliata]])<ref name="duff">{{cita|Huff 1986|}}.</ref> e la maggior parte del bagaglio tecnico equivalente a quello partico (fondamentale il ricorso agli ''iwan'') o bizantino (si veda per esempio il riutilizzo di [[Capitello|capitelli]] in pietra).
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L'edificio templare precipuo dello zoroastrismo, il Tempio del Fuoco (pal. ''ātaškada''),<ref name=":132">{{cita|Daryaee 2009|p. 44}}.</ref><ref name=":102">{{Iranica|https://www.iranicaonline.org/articles/ataskada-new-persian-house-of-fire-mid/|ĀTAŠKADA|autore=[[Mary Boyce]]|anno=1987}}</ref> s'identifica dalla presenza di un altare o di una base per l'altare e dalla sua posizione chiusa. Questo altare è sempre situato in un luogo ben preciso, isolato dal mondo esterno, a causa della ricerca della purezza, pertanto le tettoie aperte sono escluse. Data appunto al periodo sasanide, durante il quale lo Zoroastrismo divenne [[Religione di Stato|religione di stato]],<ref>{{cita|Daryaee 2009|pp. 45-51}}.</ref> il ricorso a strutture permanenti per l'adorazione del fuoco: templi destinati ad ospitare un fuoco perpetuo, simbolo della luce divina, l'accesso nei quali era privilegio della casta sacerdotale ([[Lingua pahlavi|pal]]. ''asronan'') mentre i fedeli, dall'esterno, dovevano accontentarsi di adorare il fuoco da una delle aperture.<ref>{{Iranica|https://www.iranicaonline.org/articles/atas-fire/|ĀTAŠ|autore=[[Mary Boyce]]|anno=1987}}</ref><ref name=":142">{{Iranica|https://iranicaonline.org/articles/class-system-iii|Class system iii. In the Parthian and Sasanian Periods|autore=Mansour Shaki|anno=1992|volume=V, fasc. 6|pp=652-658}}</ref><ref name=":152">{{cita|Daryaee 2009|pp. 43-47}}.</ref>
Molti di questi templi presero la forma del ''
Conosciamo oggi una cinquantina di ''čahārṭāq''
Il primo esempio di ''čahārṭāq'' sasanide ufficialmente utilizzato come tempio del fuoco, il Taq-e Nisim, fu eretto a Firuzabad da Ardashir I (r. 224-241) per celebrare la sua vittoria sui Parti:<ref>{{cita libro|lingua=en|G.|Widengren|Atti del convegno internazionale sul tema: La Persia nel Medioevo (Roma, 31 marzo—5 aprile 1970)|1971|Roma|Accademia Nazionale dei Lincei|pp=711-784|volume=160|capitolo=The Establishment of the Sassanian Dynasty in the Light of New Evidence}}</ref> è un blocco cubico in pietra tagliata chiuso con quattro porte assiali che conducevano alle stanze annesse o ''iwan''.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Dietrich Huff|autore2=Philippe Gignoux|anno=1978|titolo=Ausgrabungen auf Qaḷʿa-ye Dukhtar bei Firuzabad 1976|rivista=AMI|volume=11|pp=117-150|lingua=de}}</ref> A
==== Architettura funeraria e commemorativa ====
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Anche l'organizzazione dell'architettura riflette l'influenza sasanide:<ref name=":26" />
* il
* la [[torre del silenzio]] zoroastriana, come anticipato, è manifestazione di un mondo iranico ormai musulmano che ancora pratica i rituali mazdeisti. L'edifico influenzò le torri funerarie iranico musulmane come la celebre [[Torre di Gonbad-e Kavus]];<ref>{{cita libro|lingua=en|nome=Melanie|cognome=Michailidis|curatore=Tomasz Gacek|curatore2=Jadwiga Pstrusińska|titolo=Proceedings of the Ninth Conference of the European Society for Central Asian Studies|anno=2009|editore=Cambridge Scholars Publishing|pp=248-249 e 254-256|capitolo=Empty Graves: The Tomb Towers of Northern Iran|ISBN=978-1443815024}}</ref>
* la combinazione di grandi stanze ufficiali e di alloggi si ritrova quindi tra i [[Safavidi]], nei palazzi del piacere di Isfahan come il [[Palazzo Ali Qapu]], il ''Chehel Sutun'' e il ''[[Hasht Behesht]]''.
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=== Consultazione ===
* {{cita libro|lingua=en|nome=Averil Cameron|coautori=John Bryan Ward-Perkins [e] Michael Whitby|titolo=Late Antiquity: Empire and Successors, AD 425-600|editore=Cambridge University Press|anno=2000|url=http://books.google.com/?id=Qf8mrHjfZRoC|cid=Cameron, Ward-Perkins e Whitby 2000|ISBN=978-0-521-32591-2}}
* {{cita libro|Touraj|Daryaee|Sasanian Persia: The Rise and Fall of an Empire|2009|Londra|I.B. Tauris
* {{cita libro|[[Will Durant]]||The Age of Faith: The Story of Civilization|2011||Simon & Schuster|url=https://books.google.it/books?id=cusRoE1OJvEC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|volume=4|ISBN=978-14-51-64761-7|lingua=en|cid=Durant 2011}}
* {{cita libro|lingua=en|curatore=Ehsan Yarshater|titolo=The Cambridge History of Iran. Vol. 3: The Seleucid, Parthian and Sasanid Periods, Part 1|anno=1983|editore=Cambridge University Press|ISBN= 978-0-521-200-929|cid=Yarshater 1983}}
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