Aleksandre Ch'avch'avadze: differenze tra le versioni

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Tornato in Georgia, Alexander godette di un'ampia popolarità tra la popolazione e la nobiltà georgiana. Fu uno dei più raffinati, istruiti e ricchi aristocratici del XIX secolo, sapendo parlare fluentemente numerose lingue europee ed asiatiche. Il famoso diplomatico e drammaturgo russo [[Aleksandr Sergeevič Griboedov|Alexander Griboyedov]] ne sposò la figlia sedicenne [[Nino Ch'avch'avadze|Nino]]. Un'altra figlia, [[Ek'at'erine Ch'avch'avadze|Ek'at'erine]], sposò [[David Dadiani]], principe di [[Mingrelia]], ed ispirò in [[Nikoloz Baratashvili]] l'amore senza speranza che lo rese il più grande poeta del romanticismo georgiano.
 
Nella sua casa estiva di [[TsinandaliTs'inandali]] intrattenne spesso ospiti stranieri con musica, brio e, soprattutto il vino prodotto nella sua [[casa vinicola]] (''marani''). Conoscendo i metodi di imbottigliamento europei, Ch'avch'avadze creò la più antica e grande casa vinicola georgiana. Il ricercato vino ''TsinandaliTs'inandali'', un bianco secco, è tuttora prodotto.<ref>Goldstein, D (1999), ''The Georgian Feast: The Vibrant Culture and Savory Food of the Republic of Georgia'', [[University of California Press]], ISBN 0-520-21929-5, p. 53.</ref> Secondo l'amico [[Juan Van Halen]], Ch'avch'avadze era "un principe georgiano, educato in Europa,... che nonostante avesse servito nel nostro reggimento con il grado di colonnello, riuscì, senza sminuire le sue qualità militari, ad aumentare il suo patrimonio personale tanto che pochi nobili georgiani potevano competere con la sua ricchezza".<ref>{{Cita libro|cognome=Van Halen|nome=Don Juan|wkautore=Juan Van Halen|titolo=Narrative of Don Juan Van Halen's Imprisonment in the Dungeons of the Inquisition at Madrid: And His Escape in 1817 and 1818|editore=J & J Harper|città=New York|p=269|url=http://books.google.ge/books?id=JxM2AAAAMAAJ&pg=PA269&dq=kahetia+1812&hl=en&ei=CbhOTZqRC4iYOoGTkR8&sa=X&oi=book_result&ct=result&redir_esc=y#v=onepage&q=kahetia%201812&f=false}}</ref>
[[File:Salome chavchavadze.jpg|thumb|left|La moglie di Aleksandre Ch'avch'avadze, Salome Orbeliani]]
 
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Divenne [[tenente generale]] nel 1841, e continuò a servire l'esercito nel [[Caucaso]], per breve tempo a capo dell'amministrazione civile della regione dal 1842 al 1843. Nel 1843 combatté la sua ultima guerra, comandando con successo una [[spedizione punitiva]] contro le tribù ribelli del [[Daghestan]]. In seguito entrò a far parte del Consiglio di amministrazione della [[Transcaucasia]].
 
Nel 1846 Aleksandre Ch'avch'avadze fu vittima di un incidente,<ref name="Kveselava"/> avvenuto in circostanze misteriose: tornando una notte al suo palazzo di TsinandaliTs'inandali, qualcuno uscì dal bosco e gli lanciò un secchio di acqua bollente mentre era al galoppo. Perse il controllo del cavallo e finì nel vicino fossato. Morì a causa delle gravi ferite riportate. Nonostante la tragedia fosse probabilmente un incidente, si disse che era stato ucciso da assassini russi. Fu sepolto presso il [[monastero Shuamta]] di Kakheti, in Georgia.
 
Ch'avch'avadze lasciò un figlio, David, che seguì le orme del padre diventando tenente generale dell'esercito russo e partecipò alla guerra del Caucaso, e tre figlie, Nino, Ek'at'erine e Sofia.
 
== Opere ==
[[File:Tsinandali Museum-04-Palast-2019-gje.jpg|left|upright=1.4|thumb|Casa di Aleksandre Ch'avch'avadze]]
 
L'influenza di Ch'avch'avadze sulla letteratura georgiana è stata immensa. Ne avvicinò il linguaggio poetico a quello vernacolare, combinando elementi del formalmente ricco e in qualche modo artificiale "alto stile" ereditato dalla letteratura rinascimentale georgiana del XVIII secolo, la melodia della lirica poetica persiana, in particolare [[Hafez]] e [[Saˁdi]], il linguaggio [[boemia|boemo]] delle strade di Tblisi e la cultura del romanticismo europeo. Il soggetto delle sue opere variò passando dal primo [[Anacreonte|anacreontico]] alla profonda filosofia della sua maturità.
 
La contraddittoria carriera di Ch'avch'avadze, la sua partecipazione alla lotta contro il giogo russo da una parte e la lealtà verso lo zar dall'altra, compresa la repressione delle rivolte georgiane, ebbe molta influenza sulle sue opere. L'anno 1832, quando fallì il complotto georgiano, segnò la linea di divisione tra i due principali periodi delle sue opere. In precedenza la sua poesia era soprattutto pregna di elogi per l'antico potere della Georgia, la perdita dell'indipendenza nazionale ed il suo legame con questo. La sua nazione sotto il controllo russo gli sembrava una prigione, e la rappresentò con colori cupi. Anche la morte del suo grande amico e genero Griboyedov contribuì al carattere depresso dei suoi scritti di quel periodo.
[[File:Alexander Chavchavadze residence.jpg|thumb|Angolo della residenza di Ch'avch'avadze a TsinandaliTs'inandali, dove ancora opera l'azienda vinicola]]
 
Nei suoi poemi [[Romanticismo|romantici]], Ch'avch'avadze lodava il glorioso passato della Georgia. Nelle opere ''Guai, tempo, tempo'' (ვაჰ, დრონი, დრონი), ''Ascolta, ascoltatore'' (ისმინეთ მსმენნო) e ''Caucasia'' (კავკასია), l'[[età dell'oro]] della Georgia medievale contrastava con il presente.<ref>Suny, RG (1994), ''The Making of the Georgian Nation: 2nd edition'', [[Indiana University Press]], ISBN 0-253-20915-3, p. 124</ref> Da attivista sociale rimase soprattutto un "nazionalista culturale" e difensore della lingua nativa.