Elena Duglioli: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 23 settembre
|AnnoMorte = 1520
|Epoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Attività = mistica
|Nazionalità = italiana
}}
 
Il suo culto come [[Beatificazione|beata]] è stato confermato da [[papa Leone XII]] nel 1828.<ref name=SB/>
 
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Si diffuse anche (poco dopo il 1512) la leggenda che Elena sarebbe stata non figlia di un notaio bolognese bensì del sultano turco [[Maometto II]].
 
Il marito morì nel 1516 e Elena visse piamente una breve vedovanza, durante la quale scrisse l'unica sua operetta morale di cui si abbia notizia (''Brieve et signorilmodosignoril modo del spiritual vivere e di facilmente pervenire alla cristiana perfectione''). Morì nel 1520.<ref name=DBI/>
 
== Culto ==
La Duglioli ebbe fama di santità già in vita e ancora dopo la morte: Prospero Lambertini (poi [[papa Benedetto XIV]]) la cita nel suo ''De Servorum dei beatificatione'' come esempio di spontaneo culto popolare.
 
Il suo corpo è custodito in una cappella della chiesa di San Giovanni in Monte.<ref>{{Cita web |url=httphttps://www.parrocchie.it/bologna/sgm/ |titolo=Notizie storiche e artistiche della chiesa |sito=Parrocchia di S. Giovanni in Monte - Bologna |accesso=23 settembre 2017 }}</ref>
 
[[Papa Leone XII]] ne autorizzò nel [[1828]] il culto come beata.<ref name=SB/> Materialmente, fu la [[congregazione dei Riti]] a emettere il decreto del 26 marzo 1828 che le riconobbe il titolo di beata sulla base dell'esistenza di un culto ''ab immemorabili''.