Omalotheca sylvatica: differenze tra le versioni

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La '''canapicchia comune''' (nome scientifico ''''' Omalotheca sylvatica''''' <small> ([[Carl Linnaeus|L.]]) [[Carl Heinrich Schultz|Sch.Bip.]] & [[Friedrich Wilhelm Schultz|F.W.Schultz]], [[1861]]</small>) è una specie di [[Plantae|pianta]] [[angiosperma]] [[dicotiledone]] della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Asteraceae]] (sottofamiglia [[Asteroideae]]).<ref name=APGIV>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=The Angiosperm Phylogeny Group|titolo= An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV|rivista= [[Botanical Journal of the Linnean Society ]]|anno=2016 |volume= 181 |numero= 1 |pp= 1-20 |url=https://doi.org/10.1111/boj.12385}}</ref><ref name=KEW>{{cita web|url= https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:235193-1|titolo=World Checklist - |sito=[[Royal Botanic Gardens KEWKew]]|accesso= 21 luglio 2023}}</ref>
 
==Etimologia==
Il nome generico (''Omalotehca'') deriva da due parole [[Lingua greca antica|greche]] "''"omalo/homalo"''" (= liscio) e "''"theca"''" (= scatola, contenitore); insieme significa "rivestimento liscio".<ref>{{cita|David Gledhill 2008|ppagg. 280, 202, 377}}.</ref> L'[[epiteto specifico]] (''sylvatica'') indica un ambiente di crescita boschivo o delle foreste.<ref>{{cita web|url=http://www.calflora.net/botanicalnames/pageSI-SY.html|titolo=Botanical names|accesso=21 luglio 2023}}</ref>
 
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici [[Carl Linnaeus]] (1707-1778), [[Carl Heinrich Schultz]] (1805-1867) e [[Friedrich Wilhelm Schultz]] (1804-1876) nella pubblicazione "''" Archives de Flore: journal (recueil) botanique"''" ( Arch. Fl. 2: 311) del 1861.<ref>{{cita web|url= https://www.ipni.org/n/235193-1|titolo=The International Plant Names Index|accesso= 21 luglio 2023}}</ref>
 
==Descrizione==
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[[File:Gnaphalium sylvaticum sl23.jpg|upright=0.7|thumb|I fiori]]
 
'''Portamento'''. La specie di questa voce ha un [[habitus (botanica)|habitus]] di tipo [[erba]]ceo perenne. Tutta la pianta è grigio-tomentosa. La forma biologica è [[Sistema Raunkiær#Emicriptofite|emicriptofita scaposa]] (''H scap''), ossia in generale sono piante [[Erba (botanica)|erbacee]], a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla [[Glossario botanico#L|lettiera]] o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. I [[Caule|cauli]] di queste piante sono provvisti del [[floema]], ma non di canali resiniferi; mentre i [[sesquiterpeni]] [[lattoni]] sono normalmente assenti (piante senza [[lattice]]).<ref>{{cita|Pignatti 1982|vol. 3, pag. 1}}.</ref><ref name=STRA>{{cita|Strasburger 2007|pag. 860}}.</ref><ref name=JUDD>{{cita|Judd 2007|pag. 517}}.</ref><ref name=FS>{{cita|Funk & Susanna 2009|ppag. 562}}.</ref><ref name=KJ>{{cita|Kadereit & Jeffrey 2007|ppag. 246}}.</ref><ref name=PIN>{{cita|Pignatti 2018|vol. 3, pag. 772}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.efloras.org/florataxon.aspx?flora_id=1&taxon_id=250067218|titolo=eFloras - |sito=[[Flora of North America]]|accesso=21 luglio 2023}}</ref>
 
'''Fusto'''. La parte aerea in genere è eretta e semplice con superficie da lanosa-tomentosa a sericea. Le radici sono fibrose e rizomatose, ma non stolonifere. Altezza media: 15 – 30&nbsp;cm (massimo 70&nbsp;cm).
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* Foglie cauline: la lunghezza è progressivamente decrescente verso l'alto; le forme sono variabili da strettamente oblanceolate a lanceolate fino a lineari (quelle più distali).
 
'''Infiorescenza'''. Le [[Glossario botanico#S|sinflorescenze]] sono composte da diversi capolini (fino a 90) raccolti in formazioni racemose dense. Le [[Infiorescenza|infiorescenze]] vere e proprie sono formate da un [[Fiore delle Asteraceae|capolino]] terminale di tipo [[Glossario botanico#D|disciforme]] (con fiori [[Glossario botanico#E|eterogami]]). I capolini sono formati da un [[Fiore delle Asteraceae|involucro]], con forme coniche (o campanulate-turbinate), composto da diverse [[Glossario botanico#B|brattee]], al cui interno un [[Fiore delle Asteraceae|ricettacolo]] fa da base ai fiori. Le brattee, a consistenza cartacea (all'apice) e colorate di brunastro, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 - 3 serie e possono essere connate alla base (strati di [[Glossario botanico#S|stereoma]] indiviso); talora possono avere un margine [[Glossario botanico#I|ialino]]. Alcune o tutte le brattee si presentano con una cospicua macchia marrone scuro distale al centro. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è piatta o concava. Dimensione dei capolini: 2 x 5 – 6&nbsp;mm.
 
'''Fiori'''. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 [[Glossario botanico#V|verticilli]]: [[Glossario botanico#C|calice]] – [[corolla]] – [[androceo]] – [[Gineceo (botanica)|gineceo]]) e pentameri ([[Glossario botanico#C|calice]] e [[corolla]] formati da 5 elementi). Sono inoltre [[Fiore delle Asteraceae|tubulosi]], [[Glossario botanico#A|attinomorfi]] e si distinguono in:
:* fiori del disco esterni (molti per capolino): sono femminili e filiformi; .
:* fiori del disco centrali (pochi: 3 - 4): sono [[Glossario botanico#E|ermafroditi]]; le forme sono tubulari;.
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-[[Glossario botanico#Z|zigomorfi]] con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
 
* [[Formula fiorale]]:
::: */x '''K''' <math>\infty</math>, ['''C''' (5), '''A''' (5)], '''G''' 2 (infero), achenio<ref name=Judd520>{{cita libro|autore=Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue|titolo=Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico|anno=2007 |editore=Piccinpag. Nuova Libraria|città=Padova |isbn=978-88-299-1824-9|p=520}}.</ref>
 
* [[Calice (botanica)|Calice]]: i [[sepalo|sepali]] del [[Fiore delle angiosperme|calice]] sono ridotti ad una coroncina di squame.
* [[Corolla]]: la forma della [[corolla]] normalmente è tubolare con 5 lobi (raramente 4); i lobi hanno delle forme da [[Glossario botanico#L|lanceolate]] o deltate a lineari. I colori della corolla sono da violaceo a biancastro (fiori esterni); da violaceo a rossastro (fiori più interni).
* [[Fiore delle angiosperme|Androceo]]: l'[[androceo]] è formato da 5 [[Stame|stami]] sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono [[Glossario botanico#C|connati]] e formano un manicotto circondante lo [[Stilo (botanica)|stilo]]; le [[Glossario botanico#T|teche]] (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte; il tessuto [[Androceo|endoteciale]] (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre [[Tessuto epiteliale|polarizzato]] (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il [[polline]] è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di [[Glossario botanico#E|ectesine]], mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”"gnafaloide").<ref name=JUDD/>
* [[Fiore delle angiosperme|Gineceo]]: l'[[Ovario (botanica)|ovario]] è [[Glossario botanico#I|infero]] [[Glossario botanico#L|uniloculare]] formato da 2 [[Carpello (botanica)|carpelli]]. Lo [[Stilo (botanica)|stilo]] (il recettore del polline) è intero o biforcato con due [[Stigma (botanica)|stigmi]] nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma da troncata a allungata e ottusa; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli apicali o dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.<ref name=JUDD/>
* [[Antesi]]: da giugno a settembre.
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==Distribuzione e habitat==
[[File:Omalotheca sylvatica - Distribuzione.png|upright=2.5|thumb|Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale<ref>{{cita|Checklist of the Italian Vascular Flora|ppag. 102}}.</ref> – Distribuzione alpina<ref name=FA>{{cita|Aeschimann ''et al.'' 2004|Flora Alpina|Vol, vol. 2, - ppag. 448}}.</ref>)]]
 
'''[[Corologia|Geoelemento]]''': il tipo [[Corologia|corologico]] (area di origine) è [[Corologia#Corotipi della flora italiana|''Circumboreale / Eurosiberiano / Nord Americano'']].
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'''Habitat''': l'[[habitat]] preferito per queste piante sono i sentieri boschivi, i cedui e le schiarite dei boschi. Il [[Substrato (ecologia)|substrato]] preferito è calcareo/siliceo ma anche [[silice]]o con [[pH]] acido, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
 
'''Distribuzione altitudinale''': sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a quote comprese tra 100 e 1.500{{M|1500}} {{m s.l.m.}} (massimo 2.350{{M|2350}} {{m s.l.m.}}); nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: [[Flora alpina|montano]], [[Flora alpina|subalpino]] e in parte quello [[Flora alpina|alpino]] e quello [[Flora alpina|collinare]].
 
===Fitosociologia===
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== Tassonomia ==
La [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] di appartenenza di questa voce ([[Asteraceae]] o [[Compositae]], ''[[nomen conservandum]]'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000{{M|23000}} [[specie]] distribuite su 1.535{{M|1535}} [[Genere (tassonomia)|generi]],<ref name=Judd520/> oppure {{citaM|Judd 2007|pag. 52022750}}.</ref>, oppure 22.750 specie e 1.530{{M|1530}} generi secondo altre fonti<ref>{{cita|Strasburger 2007|pag. 858}}.</ref> (una delle [[checklist]] più aggiornata elenca fino a 1.679{{M|1679}} generi).<ref>{{cita web|url=http://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:319342-2|titolo=World Checklist - |sito=[[Royal Botanic Gardens KEWKew]]|accesso=18 aprile 2021}}</ref>. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia [[Asteroideae]] è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.<ref name=APGIV/><ref name=FS/><ref name=KJ/>
 
===Filogenesi===
Il genere di questa voce è descritto nella tribù [[Gnaphalieae]], una delle 21 tribù della sottofamiglia [[Asteroideae]].<ref>{{cita|Mandel ''et al.'' 2019}}.</ref><ref>{{cita|Zhang ''et al.'' 2021}}.</ref> La sottotribù Gnaphaliinae è caratterizzata da portamenti di vario tipo con specie [[Glossario botanico#G|ginomonoiche]] e [[Glossario botanico#M|monoiche]], da foglie con margini interi, da capolini [[Glossario botanico#D|disciformi]] [[Glossario botanico#O|omogami]] o [[Glossario botanico#E|eterogami]] e raramente [[Glossario botanico#R|radiati (o subradiati)]], dallo [[Stilo (botanica)|stilo]] con rami troncati e superfici [[Stigma (botanica)|stigmatiche]] separate apicalmente, da [[Achenio|acheni]] glabri o con tricomi allungati e [[Pappo (botanica)|pappo]] ridotto.<ref name=SMI>{{cita|Smissen et al 2020}}.</ref>
 
Il genere ''Omalotheca'' appartiene al clade [[Flag clade|Flag]], un gruppo informale monofiletico della sottotribù [[Gnaphaliinae]]. In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.<ref name=SMI/> Il "Flag clade", da un punto di vista filogenetico, può essere suddiviso in due parti: il "Lucilia-group" e il resto del clade (in posizione "basale") considerato "[[Cladistica|gruppo fratello]]" del primo. Il genere di questa voce appartiene a quest'ultimo gruppo.<ref name=LUE>{{cita|Luebert ''et al.'' 2017}}.</ref><ref name=FRE>{{cita|Freie ''et al.'' 2019}}.</ref>
 
Sandro Pignatti nella "''"Flora d'Italia"''" (seconda edizione del 2018) divide le specie di ''Omalotheca'' (in realtà classificate come ''Gnaphalium'') della flora spontanea italiana in due gruppi:
:* (1) sinflorescenze con numerosi capolini e fusti allungati (fino a 60 cm);.
:* (2) sinflorescenze con pochi capolini e fusti brevi (fino a 12 cm).
La specie di questa voce appartiene al primo gruppo.
 
I caratteri distintivi della specie '' Omalotheca sylvatica'' sono:<ref name=PIN/>
:* il portamente è erbaceo perenne con fusti alti fino a 70 cm;
:* le foglie cauline (e superiori) hanno delle lunghezze progressivamente decrescenti.
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Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:<ref name=KEW/>
* ''Cyttarium silvaticum'' <small>(L.) Peterm.</small>
* ''Dasyanthus fuscus'' <small> Bubani </small>
* ''Dasyanthus sylvaticus'' <small> (L.) Bubani</small>
* ''Filago sylvatica'' <small> (L.) Link</small>
* ''Gamochaeta sylvatica'' <small> (L.) Fourr. </small>
* ''Gnaphalium sylvaticum'' <small> L. </small>
* ''Synchaeta silvatica'' <small> (L.) Kirp.</small>
 
==Specie simili==
Alcune specie possono essere confuse con ''O. sylvatica'':
:* ''[[Omalotheca norvegica]]'' <small> (Gunnerus) F.W.Schultz & Sch.Bip.</small> - Canapicchia norvegese: è una specie abbastanza simile a quella di questa voce e si distingue soprattutto per le foglie medie grandi quasi come quelle basali; la superficie delle foglie inoltre è percorsa da tre nervi (e non uno come nella specie di questa voce); le brattee dell'[[Fiore delle Asteraceae|involucro]] sono molto scure e scariose; è una specie più rara.
:* ''[[Gnaphalium uliginosum]]'' <small>L.</small> - Canapicchia palustre: l'[[infiorescenza]] è più fogliosa (le foglie superiori sono raggianti attorno ai [[capolino|capolini]]) e i capolini sono più raccolti all'apice dei fusti.
:* ''[[Omalotheca hoppeana]]'' <small> (W.D.J.Koch) F.W.Schultz & Sch.Bip.</small> - Canapicchia di Hoppe: è una specie alpina (in Italia si trova solo al nord oltre i {{M|2000}} {{m s.l.m.}}); si distingue per l'altezza minore e per le infiorescenze [[Glossario botanico#P|pauciflore]] (i capolini sono pochi e raccolti all'apice dell'infiorescenza). La “canapicchia"canapicchia comune”comune" può essere confusa con questa specie quando si spinge a quote più alte per assumere una forma più raccolta e con un numero minore di capolini (a causa del clima più freddo).
 
== Note ==
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==Bibliografia==
* {{cita libro| autore=Kadereit J.W. & Jeffrey C.|titolo=The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. |città=Berlin, [[Heidelberg]] |anno= 2007|cid=Kadereit & Jeffrey 2007}}
* {{cita libro| autore=V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer|titolo=Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae|editore=International Association for Plant Taxonomy (IAPT) |città=Vienna |anno= 2009|cid=Funk & Susanna 2009}}
* {{cita libro|autore=Judd S.W. et al.|titolo=Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico|anno=2007 |editore=Piccin Nuova Libraria|città=Padova |ISBN=978-88-299-1824-9|cid=Judd 2007 }}
* {{cita libro|autore=Strasburger E|wkautore=Eduard Strasburger |titolo=Trattato di Botanica. Volume secondo |anno=2007 |editore=Antonio Delfino Editore |città=Roma |ISBN=88-7287-344-4|cid=Strasburger 2007 }}
* {{cita libro|autore=Sandro Pignatti |wkautore=Sandro Pignatti |titolo=Flora d'Italia. |anno=1982 |editore=Edagricole |città=Bologna |ISBN=88-506-2449-2 |cid=Pignatti 1982 }}
* {{cita libro|autore=Sandro Pignatti |wkautore=Sandro Pignatti |titolo=Flora d'Italia. Seconda edizione. |anno=2018 |editore=Edagricole |città=Bologna |cid=Pignatti 2018 }}
* {{cita libro|autore=F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi|titolo=An annotated checklist of the Italian Vascular Flora|anno=2005 |editore=Palombi Editore|città=Roma |ISBN=88-7621-458-5 |cid=Conti ''et al.'' 2005}}
* {{cita libro|autore= D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat |titolo=Flora Alpina. |anno=2004 |editore=Zanichelli |città=Bologna |cid=Aeschimann ''et al.'' 2004}}
* {{cita pubblicazione|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/tax.12235 |autore=Alfonso Susanna et al. |titolo=The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019 |rivista=Taxon |data=2020 |volume=69 |numero=4 |pp=807-814 |cid= Susanna et al. 2020}}
* {{cita libro|Giacomo | Nicolini | Enciclopedia Botanica Motta.| 1960| Federico Motta Editore. | Milano |cid=Motta 1960 }}
* {{cita pubblicazione|url=https://www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/pnas.1903871116|autore=Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk |titolo=A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae |rivista=PNAS |data=2019 |volume=116 |numero=28 |pp=14083-14088 |cid= Mandel et al. 2019}}
* {{cita pubblicazione|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jipb.13078 |autore=Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma |titolo=Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation |rivista=JIPB |data=2021 |volume=63 |numero=7 |pp=1273-1293 |cid= Zhang et al. 2021}}
* {{cita pubblicazione|url=https://www.journals.uchicago.edu/doi/abs/10.1086/596332 |autore=Mercè Galbany‐Casals, Núria Garcia‐Jacas, Llorenç Sáez, Carles Benedí, and Alfonso Susanna |titolo= Phylogeny, Biogeography, and Character Evolution in Mediterranean, Asiatic, and Macaronesian Helichrysum (Asteraceae, Gnaphalieae) Inferred from Nuclear Phylogenetic Analyses|rivista= International Journal of Plant Sciences|data=2009 |volume=170 |numero=3 |pp= |cid= Galbany-Casals ''et al'' 2009}}
* {{cita pubblicazione|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/tax.12294 |autore=Rob D. Smissen, Randall J. Bayer, Nicola G. Bergh, Ilse Breitwieser, Susana E. Freire, Mercè Galbany-Casals, Alexander N. Schmidt-Lebuhn & Josephine M. Ward |titolo=A revised subtribal classification of Gnaphalieae (Asteraceae) |rivista=Taxon |data=2020 |volume=60 |numero=4 |pp=778-806 |cid= Smissen et al 2020}}