Piemonte: differenze tra le versioni

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|Altitudine = 416<ref>{{Cita web |url=http://it.db-city.com/Italia/Piemonte |titolo=db-city.com |accesso=30 maggio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110220182635/http://it.db-city.com/Italia/Piemonte |dataarchivio=20 febbraio 2011 |urlmorto=no }}</ref>
|Superficie = 25387.07
|Abitanti = 42557024256071
|Note abitanti = [https://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=20242025&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembreluglio 20242025.
|Aggiornamento abitanti = 31-127-20242025
|Sottodivisioni = [[Provincia di Alessandria|Alessandria]], [[Provincia di Asti|Asti]], [[Provincia di Biella|Biella]], [[Provincia di Cuneo|Cuneo]], [[Provincia di Novara|Novara]], [[Città metropolitana di Torino|Torino Metropoli]], [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], [[Provincia di Vercelli|Vercelli]]
|Sottosottodivisioni = [[:Categoria:Comuni del Piemonte|{{formatnum:1180}}]]<ref>{{Cita web|url = https://www.istat.it/it/archivio/6789|titolo = CODICI STATISTICI DELLE UNITÀ AMMINISTRATIVE TERRITORIALI: COMUNI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E REGIONI|autore =Istituto nazionale di statistica|wkautore = Istituto nazionale di statistica|sito = istat.it|data = 30 giugno 2023|formato = xls|accesso = 23 settembre 2023|urlmorto = no}}</ref>
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|Didascalia mappa = Le province del Piemonte e la città metropolitana di Torino
}}
Il '''Piemonte''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/pje'montepjeˈmonte/}}<ref>{{DOP|id=1067535}}</ref>; ''Piemont'' {{IPA|[pje'mʊntpjeˈmʊnt] }} in [[Lingua piemontese|piemontese]]<ref>{{Cita web|url=https://it.glosbe.com/pms/it/piemont|titolo=piemont in italiano - Piemontese-Italiano Dizionario {{!}} Glosbe|sito=it.glosbe.com|accesso=5 giugno 2022-06-05}}</ref>, in [[lingua occitana|occitano]] e in [[lingua lombarda|lombardo]], ''Piémòn'' in [[Dialetto valdostano|patois valdostano]]<ref>{{Cita web|url=https://www.patoisvda.org/moteur-de-recherche/Pi%C3%A9mont_17659_2/?sq=1&q=Pi%C3%A9mont&p=1&a=0&lr=0&ct=0&c=0&am=0|titolo=Piémont|sito=www.patoisvda.org|accesso=5 giugno 2022-06-05}}</ref>; ''Piemont'' {{IPA|[pje'montpjeˈmont]}} nella variante ''[[Issime#Il Töitschu e l'Associazione Augusta|Töitschu]]'' della [[lingua walser]]<ref>Michele Musso, Imelda Ronco, ''D'Eischemtöitschu : vocabolario töitschu-italiano'', Walser Kulturzentrum, [[Gressoney-Saint-Jean]], ed. Musumeci, [[Quart (Italia)|Quart]], 1998, p. 299.</ref>, ''Piemónte'' {{IPA|[pje'mʊntepjeˈmʊnte] }} in [[lingua ligure|ligure]]<ref>[http://www.zeneize.net/itze/parole.asp?Parola=piemonte]</ref>; ''Piémont'' [[Alfabeto fonetico internazionale|[pje.mɔ̃]]] in [[Lingua francese|francese]]<ref>[http://www.logosdictionary.org/index.php Logos Dicrtionary]</ref>) è una [[Regioni d'Italia|regione a statuto ordinario]] di {{formatnum:42557024256071}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> dell'[[Italia nord-occidentale]], istituita nel 1948 e resa operativa nel 1970. Il suo capoluogo amministrativo – nonché capitale storica – è la città di [[Torino]]. Confina a ovest con la [[Francia]] ([[regioni della Francia|regioni]] [[Alvernia-Rodano-Alpi]] e [[Provenza-Alpi-Costa Azzurra]]), a nord-ovest con la [[Valle d'Aosta]], a nord con la [[Svizzera]] ([[Canton Vallese]] e [[Canton Ticino]]), a est con la [[Lombardia]], a sud-est con l'[[Emilia-Romagna]] e a sud con la [[Liguria]].
 
È la seconda regione italiana per superficie, settima per numero di abitanti, seconda per maggior numero di [[Comuni del Piemonte|comuni]], la più [[ovest|occidentale]] d'[[Italia]] e fa parte della [[Conferenza delle regioni e delle province autonome]]<ref>{{cita web|1=http://arianna.cr.piemonte.it/iterlegcoordweb/dettaglioLegge.do?urnLegge=urn:nir:regione.piemonte:legge:2023;7|2=Legge regionale n. 7 del 26 maggio 2023 (Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle regioni e delle province autonome)}}</ref>, dell'[[Euroregione Alpi-Mediterraneo]], della [[Macroregione alpina]] e, limitatamente ai territori delle province di [[Provincia di Novara|Novara]] e del [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], della [[Regio Insubrica]]. È inoltre la quarta regione per [[esportazione|esportazioni]], con una quota del 10% sul totale nazionale<ref>[http://www.mincomes.it/opuscolo/aggiornamento_parteI/ultimoagg/regioni_export.pdf Export per regioni - Commercio internazionale] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110322064301/http://www.mincomes.it/opuscolo/aggiornamento_parteI/ultimoagg/regioni_export.pdf |data=22 marzo 2011 }} e Conti regionali ISTAT 2008</ref>, e quinta per valore del [[prodotto interno lordo]], con circa 143 miliardi di [[euro]] totali. Il [[reddito pro capite]] è superiore alla media italiana.<ref>[http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=58&cHash=85588a4fd38ccb3c061c32a042fc0b94 Dettaglio scheda<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722040037/http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=58&cHash=85588a4fd38ccb3c061c32a042fc0b94 |data=22 luglio 2011 }}</ref><ref>[http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/1-18022010-AP/EN/1-18022010-AP-EN.PDF ESTAT-2002-05354-00-00-EN-TRA-00 (FR)<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141109234659/http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/1-18022010-AP/EN/1-18022010-AP-EN.PDF |data=9 novembre 2014 }}</ref>
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== Geografia fisica ==
[[File:Altimetria Piemonte.svg|thumb|Altimetria del Piemonte]]
{{vedi anche|Geografia del Piemonte|Zone altimetriche d'Italia}}
[[File:Altimetria Piemonte.svg|thumb|Altimetria del Piemonte]]
 
{{Citazione|Su le dentate scintillanti cime, / balza il camoscio, scende la valanga / da' ghiacci immani<br />rotolando per le / selve; / ma da i silenzi de l'effuso azzurro / esce nel sole l'aquila,<br />e distende / in tarde ruote digradanti il nero / volo solenne. / Salve, Piemonte! ...|[[Giosuè Carducci]], ''[[Rime e ritmi]], [[:s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', 1890}}
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==== Laghi ====
{{Immagine grande|LagoMaggiore_panoramica.jpg|1200px|Panorama del Lago Maggiore, il secondo lago per superficie in Italia, visto dalla sponda [[lombardia|lombarda]].}}
[[File:Torino Panorama sul Po 03.jpg|miniatura|Il [[Po]] a [[Torino]].]]
[[File:Cannero-Riviera-Lungolago.jpg|thumb|[[Cannero Riviera]] sul [[Lago Maggiore]].]]
[[File:LagodOrta0002.jpg|thumb|[[Orta San Giulio]] - [[Lago d'Orta]].]]
 
Numerosi sono i [[lago|laghi alpini]] di origine [[glaciazione|glaciale]] e [[Morena|morenica]] presenti nella regione. Il [[lago Maggiore]], che segna il confine a est con la [[Lombardia]], insieme al suo [[emissario]], uno dei laghi più grandi d'[[Italia]], mentre altri, naturali o artificiali, non superano i {{M|2|ul=km²}}.
Tra tutti i laghi presenti si ricordano in particolare:
* [[Lago Maggiore]], il più vasto lago della regione, posto al confine con la [[Lombardia]] e la [[Svizzera]], tra le province di [[Provincia di Novara|Novara]] e del [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], ha una superficie di {{M|212|u=km²}} ed una profondità massima di {{M|372|u=m}};
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Il Piemonte ha un [[clima]] di tipo [[clima temperato umido|temperato umido con estate calda]] nelle zone di pianura che sulle [[Alpi]] diventa progressivamente temperato-umido con estate tiepida e freddo salendo in quota. Nelle zone situate a bassa quota gli inverni sono relativamente freddi ma poco piovosi e spesso soleggiati, con possibilità di nevicate, talvolta abbondanti, nelle zone lungo il Po, sulle zone collinari come le Langhe e il Monferrato e nelle aree pedemontane. Precipitazioni nevose sono invece meno frequenti e occasionali nelle zone di nord-est. Le estati invece sono calde ed afose con locali possibilità di forti temporali, specialmente nelle zone a nord del Po, mentre nelle zone a sud del Po le precipitazioni estive rappresentano il minimo pluviometrico assieme a quello invernale (le precipitazioni minori in estate sono dovute al fatto che sono meno esposte alle perturbazioni atlantiche, portatrici di piogge e temporali).
Le piogge cadono prevalentemente in primavera ed autunno sulla maggior parte del territorio, in estate nelle zone alpine più elevate ed interne: le quantità annue sono notevoli sui versanti montani e pedemontani del nord della regione, mentre sono più scarse sulle pianure a sud del Po, specialmente in [[provincia di Alessandria]].
[[File:Costigliole.jpg|upright=0.7|left|thumb|Colline del [[Monferrato]] - [[Costigliole d'Asti]].]]
[[File:The rice fields near Vercelli.jpg|miniatura|Tipica campagna risicola piemontese in un pomeriggio d'estate]]
Sulla [[Precipitazione (meteorologia)|piovosità]] ha molta influenza la direzione di provenienza delle masse d'aria. Se esse sono umide e provengono da sud, sud-est o est, la catena alpina sbarra loro la strada (si tratta del fenomeno detto ''[[Sollevamento orografico|stau]]''): in tal caso le precipitazioni possono anche essere molto abbondanti, specialmente sui primi versanti montani, talvolta provocando [[alluvione|alluvioni]]. Nel caso invece le correnti d'aria provengano da nord, nord-ovest oppure ovest, l'umidità si scarica sul versante occidentale delle Alpi e pertanto l'aria che raggiunge la regione è asciutta, potendo provocare l'assenza di precipitazioni anche per settimane. Inoltre, sulle zone montane e pedemontane, specialmente in provincia di Torino, diventano frequenti i fenomeni di [[favonio]] (vedi [[Ondata di caldo del gennaio 2007]]). La neve d'inverno è una meteora relativamente frequente, stante l'effetto catino delle Alpi e dell'Appennino, maggiore a sud-ovest, che rende difficile il ricambio d'aria e d'inverno favorisce l'accumulo di un cuscinetto di aria fredda al suolo.<ref>{{cita web|cognome=Rosa|nome=Diego|url=http://www.nimbus.it/liguria/rlm16/didattica/neve/stampa_neve.pdf|titolo=DIDATTICA - La neve|accesso=3 settembre 2009|formato=PDF|editore=Società Meteorologica Italiana - Sezione Ligura|sito=Rivista Ligure di Meteorologia|pagine=3|anno=2005|mese=aprile}}</ref>
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[[File:2007-10 Monte Rosa.jpg|upright=2.3|thumb| il [[Monte Rosa]], il massiccio più esteso delle Alpi]]
20 milioni di anni fa la catena alpina era oramai costituita; nell'area mediterranea si produsse una nuova risalita di calore dal mantello terrestre che determinò l'inarcamento e la rottura della crosta europea dalla quale si distaccò il blocco sardo - corso. Questa micro-zolla fece perno sul golfo ligure eseguendo una rotazione antioraria di 50° e formando il mar ligure. Il mare ricopriva la Collina di [[Torino]], le [[Langhe]], il [[Roero (territorio)|Roero]], il [[Monferrato]] e la [[Pianura Padana]].
[[File:Ceresole Reale (5829736123).jpg|left|thumb|Scorcio di Ceresole Reale, parco nazionale del Gran Paradiso.]]
 
L'aumento della temperatura delle acque trasformò il mar Mediterraneo in un basso lago salato con molte zone prosciugate, condizione che durò diverse centinaia di migliaia di anni e fece depositare sedimenti di tipo salino: le evaporiti. Successivamente il Mediterraneo ritornò in comunicazione con le acque oceaniche e l'acqua riprese a circolare, formando un golfo triangolare tra la catena alpina e quella appenninica; a seguito dei continui sollevamenti della catena alpina ed appenninica il mare si ritirò dal golfo e l'accumulo di sedimenti portati dai fiumi diede origine ad una pianura alluvionale che corrisponde all'attuale pianura Padana. I depositi marini di questo periodo sono visibili nell'attuale area astigiana del Piemonte, ma sono presenti anche nel Biellese ed allo sbocco della [[Valsesia]] e [[Valle Sessera|Valsessera]] a testimoniare che il mare arrivava fin quasi sotto alla catena alpina. Alcune isole emergevano dal mare che ricopriva il Piemonte, l'attuale Collina torinese e del Basso Monferrato. Dai resti fossili sappiamo che il clima di quel periodo era di tipo subtropicale, e quindi più caldo ed umido di quello attuale. I corsi d'acqua portavano i loro detriti formando {{chiarire|delle foci a delta}} sui quali pascolavano branchi di rinoceronti, elefanti, cervi e cavalli. I corsi d'acqua con la loro forza erosiva asportarono i sedimenti del periodo precedente, spessi anche centinaia di metri, ricoprendo il bacino con depositi fluviali megaconoidi. Un milione di anni fa il clima subì un ulteriore cambiamento: aumentarono le piogge e le temperature si fecero più fredde. Questo portò alla nascita dei ghiacciai alpini. Le lingue glaciali correvano lungo le valli, approfondendole ed allargandole talvolta arrivando fino alla pianura. Il materiale dendritico che proveniva dai monti costruì imponenti anfiteatri morenici, ben evidenti allo sbocco delle valli della [[Dora Riparia]] e della [[Dora Baltea]] e nelle zone intorno ai Laghi Maggiore e d'Orta.
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Abitato fin dal [[paleolitico]]<ref name=fen>Sito web del [[Parco naturale del Monte Fenera]] [http://www.parks.it/parco.monte.fenera/par.php www.parks.it/parco.monte.fenera] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160324130712/http://www.parks.it/parco.monte.fenera/par.php |data=24 marzo 2016 }} (consultato nel dicembre 2010)</ref>, dopo lo scioglimento dei ghiacci in alta [[Pianura Padana|val Padana]], nel [[I millennio a.C.]] fu occupato da popolazioni [[celti]]che e [[liguri]], tra cui i [[Taurini]] e i [[Salassi]], successivamente sottomesse dai [[Roma (città antica)|Romani]], che fondarono colonie come ''Eporedia'' ([[Ivrea]]) e ''Augusta Taurinorum'' ([[Torino]]). Nei primi anni successivi alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] il Piemonte passò sotto il controllo delle popolazioni germaniche: entrato prima nel dominio di [[Odoacre]], fu poi conquistato dagli [[Ostrogoti]]. A metà del [[VI secolo]] l'Italia venne [[Guerra gotica (535-553)|riconquistata dai romani]], per poi cadere nelle mani dei [[Longobardi]] nel [[568]]. Nel [[774]] [[Carlo Magno]] conquistò il regno longobardo, incluso il Piemonte. Nel [[IX secolo|IX]] e [[X secolo]] subì le nuove incursioni dei [[saraceni]] che distrussero, fra l'altro, l'[[Abbazia di Novalesa]] in [[Val di Susa]]. Rispetto a quando avvenne nel resto dell'[[Italia settentrionale]], in Piemonte si svilupparono in modo preponderante le signorie territoriali, come quella dei conti di Castello, che nel [[1291]] vendettero [[Sempione (Svizzera)|Sempione]] e [[Zwischbergen|Gondo]] al [[Diocesi di Sion|vescovo di Sìon]] Boniface de Challant. Amministrativamente divisa in contee e marche, fu in parte unificata nell'XI secolo da [[Olderico Manfredi II]], che ottenne le due importanti [[marca di Torino|marche di Torino]] e [[marca d'Ivrea|Ivrea]] e le lasciò in eredità al genero [[Oddone di Savoia]], figlio di [[Umberto I Biancamano]]. Il processo di unificazione del Piemonte sotto i Savoia richiese diversi secoli, dapprima per la formazione di comuni autonomi, come [[Asti]], [[Alessandria]] e [[Savigliano]] (XII secolo), e forti marchesati, come quelli di [[marchesato di Saluzzo|Saluzzo]] (XI secolo) e del [[marchesato del Monferrato|Monferrato]] (XII secolo); poi per l'intervento di potenti signori esterni, come i [[Visconti]] (XIV secolo); infine per il coinvolgimento della regione nelle lotte fra gli [[Asburgo]] e i [[Valois]] per l'egemonia in [[Italia]] e in [[Europa]] (XVI secolo). Solo dopo la [[pace di Cateau-Cambrésis]] ([[1559]]) [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]] e i suoi successori poterono avviare il processo di definitiva unificazione, ultimato nel 1748 con il [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aquisgrana]].
 
[[File:Cavour-Vercelli.JPG|thumb|upright|Statua di [[Camillo Benso, conte di Cavour]], a [[Vercelli]].]]
[[File:TannerMapKingdomSardinia1839.jpg|upright=1.2|thumb|left|Carta del [[Regno di Sardegna]] del 1839]]
Dopo la parentesi della dominazione napoleonica (1798-1814), il Piemonte seguì i destini del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] ed ebbe un ruolo centrale nel [[Risorgimento]] e nella costruzione del nuovo Stato unitario ([[1861]]), che ne derivò la struttura giuridica e politica ([[Statuto Albertino]] del [[1848]]) e il personale amministrativo, in quel processo che fu definito di "piemontesizzazione" dello Stato. Nei momenti più critici o di transizione della storia nazionale, il Piemonte diede importanti contributi come "laboratorio" politico e sociale, con gli scioperi operai nelle guerre mondiali (nel 1917 e nel 1943), le esperienze torinesi di [[Antonio Gramsci]] e [[Piero Gobetti]] ([[anni 1920|anni venti]]), l'intensa partecipazione alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] ([[1943]]-1945), l'industrialismo innovativo di [[Adriano Olivetti]] ([[anni 1950|anni cinquanta]]), la stagione di lotte dell'[[autunno caldo]] ([[1969]]). Imponente fu l'industrializzazione della regione, che dalla struttura agraria tradizionale del regno sabaudo, fondata sull'egemonia dei ceti burocratici e militari e dell'aristocrazia fondiaria, seppe avviare, a partire dall'età cavouriana (1852-1861), un rapido processo di modernizzazione fino a diventare, all'inizio del Novecento, un'area rilevante del [[triangolo industriale]] che trainò il decollo economico italiano. Non mancarono, nel rapido sviluppo, gli squilibri soprattutto territoriali tra l'area del Torinese, sede principale dell'industrializzazione, e l'economia ancora prevalentemente rurale del resto della ''Patria Cita'' (così come l'autore torinese Armando Mottura definì il Piemonte nella celebre e omonima poesia del [[1959]])<ref>{{Cita web |url=http://www.gioventurapiemonteisa.net/armand-motura-la-patria-cita/ |titolo=Armand Motura. «La Patria Cita» |accesso=27 gennaio 2016 |dataarchivio=2 febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160202203223/http://www.gioventurapiemonteisa.net/armand-motura-la-patria-cita/ |urlmorto=sì }}</ref>. Il tessuto economico, in cui ebbe un posto preponderante la [[FIAT]], attrasse negli anni cinquanta e sessanta un grande flusso migratorio dal Veneto a dal meridione, che provocò profonde trasformazioni sociali e culturali.
Riga 175:
 
=== Comuni principali ===
Di seguito sono riportati i primi dieci comuni piemontesi ordinati per numero di abitanti al 2831 febbraiomarzo 20242025 (in grassetto i capoluoghi di provincia o città metropolitana):
 
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center;"
Riga 190:
|{{simbolo|Torino-Stemma.svg|25}}
|'''[[Torino]]'''
|846857.430434
|130,01
|6481,16
Riga 199:
|{{simbolo|Novara-Stemma.svg|30}}
|'''[[Novara]]'''
|102.644793
|103,05
|986,89
Riga 208:
|{{simbolo|Stemma del Comune di Alessandria.jpg|30}}
|'''[[Alessandria]]'''
|92.067 776
|203,57
|451,39
Riga 217:
|{{simbolo|Coat of arms of Asti.svg|30}}
|'''[[Asti]]'''
|73.797 514
|151,31
|488,61
Riga 226:
|{{simbolo|Coat of arms of Cuneo.svg|30}}
|'''[[Cuneo]]'''
|55.978 861
|119,67
|466,68
Riga 235:
|{{simbolo|Moncalieri-Stemma.svg|30}}
|[[Moncalieri]]
|55.970 495
|47,53
|1183,61
Riga 244:
|{{simbolo|Collegno-Stemma.svg|30}}
|[[Collegno]]
|4847.129 682
|18,10
|2698,12
Riga 253:
|{{simbolo|Rivoli-Stemma.png|30}}
|[[Rivoli]]
|46.862558
|29,50
|1593,18
Riga 260:
|-
|9º
|{{simbolo|Settimo TorineseVercelli-Stemma.svg|30}}
|'''[[Vercelli]]'''
|46.044
|79,78
|575,02
|130
|[[Provincia di Vercelli|VC]]
|-
|10º
|{{simbolo|Nichelino-Stemma.svg|30}}
|[[Nichelino]]
|4645.077735
|20,56
|2251,55
|229
|[[città metropolitana di Torino|TO]]
|-
|10º
|{{simbolo|Settimo Torinese-Stemma.svg|30}}
|[[Settimo Torinese]]
|45.771
|31,46
|1476,12
|207
|[[città metropolitana di Torino|TO]]
|}
Riga 291:
|-
|11º
|{{simbolo|VercelliSettimo Torinese-Stemma.svg|30}}
|[[Settimo Torinese]]
|'''[[Vercelli]]'''
|{{formatnum:4568145586}}
|7931,7846
|5751476,0212
|130207
|[[Provinciacittà metropolitana di VercelliTorino|VCTO]]
|-
|12º
|{{simbolo|Biella-Stemma.svg|30}}
|'''[[Biella]]'''
|{{formatnum:4297943180}}
|46,69
|935,17
Riga 309:
|-
|13º
|{{simbolo|Grugliasco-Stemma.pngsvg|30}}
|[[Grugliasco]]
|{{formatnum:3670536489}}
|13,13
|{{formatnum:2795.13}}
Riga 320:
|{{simbolo|Chieri-Stemma.svg|30}}
|[[Chieri]]
|{{formatnum:3595035866}}
|54,20
|662,58
Riga 329:
|{{simbolo|Pinerolo-Stemma.svg|30}}
|[[Pinerolo]]
|{{formatnum:3547235409}}
|50,34
|706,12
Riga 338:
|{{simbolo|Coat of arms of Casale Monferrato.svg|30}}
|[[Casale Monferrato]]
|{{formatnum:3222632407}}
|86,21
|385,26
Riga 347:
|{{simbolo|COA Venaria Reale.svg|30}}
|[[Venaria Reale]]
|{{formatnum:3208131992}}
|20,44
|{{formatnum:1605.58}}
Riga 356:
|{{simbolo|Alba (Italia)-Stemma.svg|30}}
|[[Alba (comune italiano)|Alba]]
|{{formatnum:3115530940}}
|53,59
|582,48
Riga 365:
|{{simbolo|Verbania-Stemma.svg|30}}
|'''[[Verbania]]'''
|{{formatnum:3000629892}}
|37,49
|802,99
Riga 374:
|{{simbolo|Bra-Stemma antico.svg|30}}
|[[Bra]]
|{{formatnum:2975829756}}
|59,53
|494,98
Riga 383:
|{{simbolo|Carmagnola-Stemma.svg|30}}
|[[Carmagnola]]
|{{formatnum:2810828076}}
|95,72
|296,09
Riga 392:
|{{simbolo|Novi Ligure-Stemma.svg|30}}
|[[Novi Ligure]]
|{{formatnum:2733927385}}
|55,20
|503,37
Riga 401:
|{{simbolo|Coat of arms of Tortona.svg|31}}
|[[Tortona]]
|{{formatnum:2661526605}}
|98,87
|274,02
Riga 408:
|-
|24º
|{{simbolo|Chivasso-Stemma.pngsvg|30}}
|[[Chivasso]]
|{{formatnum:2618826026}}
|51,24
|519,28
Riga 419:
|{{simbolo|Fossano-Stemma.svg|30}}
|[[Fossano]]
|{{formatnum:2421124097}}
|130,15
|188,14
Riga 428:
|{{simbolo|Orbassano-Stemma.svg|30}}
|[[Orbassano]]
|{{formatnum:2301822836}}
|22,21
|{{formatnum:1043.00}}
Riga 437:
|{{simbolo|Ivrea-Stemma.svg|30}}
|[[Ivrea]]
|{{formatnum:2249622525}}
|30,11
|765,46
Riga 446:
|{{simbolo|Mondovì-Stemma.svg|30}}
|[[Mondovì]]
|{{formatnum:2206022202}}
|87,05
|255,76
Riga 455:
|{{simbolo|Savigliano-Stemma.png|30}}
|[[Savigliano]]
|{{formatnum:2177721765}}
|110,79
|193,54
Riga 464:
|{{simbolo|Borgomanero-Stemma.svg|30}}
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|[[Trecate]]
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È suddiviso nei sottoelencati enti di area vasta (sette province e una città metropolitana):
{| class="wikitable sortable" style="text-align:left; margin:0.5em; width:90%; overflow:auto"
|+Abitanti ed estensione territoriale delle province del Piemonte e della città metropolitana di Torino (31/103/20232025)<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>
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==== La Giunta regionale ====
[[File:532TorinoRegionePiemonte.JPG|thumb|L'ex Palazzo della Regione Piemonte, in [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]] a [[Torino]].]]
{{vedi anche|Presidenti del Piemonte|Giunta regionale del Piemonte}}
[[File:532TorinoRegionePiemonte.JPG|thumb|L'ex Palazzo della Regione Piemonte, in [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]] a [[Torino]].]]
L'organo esecutivo della Regione è la [[Giunta regionale]], composta dal [[Presidente della giunta regionale|Presidente]] e dagli [[Assessore (Italia)|assessori]]. Il Presidente della Giunta, ex art. 121 della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], rappresenta la Regione, dirige la politica della Giunta e ne è responsabile. L'attuale Presidente è l'esponente di [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]] [[Alberto Cirio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.piemonte.it/web/amministrazione/organi/giunta|titolo=La Giunta {{!}} Regione Piemonte|accesso=2019-06-17 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190617100707/https://www.regione.piemonte.it/web/amministrazione/organi/giunta|dataarchivio=17 giugno 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
La Giunta ha sede a [[Torino]], nel quartiere di [[Nizza Millefonti]], presso il [[Grattacielo della Regione Piemonte]].<ref>{{Cita web |url=http://www.sedeunica.regione.piemonte.it/la_sede_unica.php |titolo=Regione Piemonte - Sede Unica<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=21 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141113102354/http://www.sedeunica.regione.piemonte.it/la_sede_unica.php |dataarchivio=13 novembre 2014 |urlmorto=no }}</ref> In precedenza, fino al [[2022]], è stata ospitata nel Palazzo della Regione di [[Piazza Castello (Torino)|piazza Castello]], ceduto nel [[2023]] alla [[Corte dei conti (Italia)|Corte dei conti]].<ref>{{cita web|1=https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/corte-dei-conti-avvocatura-dello-stato-nel-palazzo-della-regione-piazza-castello|2=Corte dei conti e Avvocatura dello Stato nel Palazzo della Regione di piazza Castello}}</ref>
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I prodotti agricoli coltivati sono [[cereali]], [[patate]], ortaggi, [[barbabietole da zucchero]], [[frutta]], [[pioppo|pioppi]] e foraggio; nelle zone collinari è molto accentuata la [[viticoltura]]. L'allevamento è concentrato su [[bovini]] e [[suini]].
 
La bilancia agroalimentare è positiva: nel 2018 le esportazioni sono ammontate a 5,96 miliardi di euro, a fronte di 4,21 miliardi di importazioni, anche se il Piemonte è risultato un importatore netto di prodotti agricoli (2,27 miliardi di importazoni contro 0,51 miliardi di importazioni), ma si è rifatto con le esportazioni di prodotti trasformati (1,94 miliardi di importazioni contro 5,45 miliardi di esportazioni).<ref>{{Cita web|lingua=it-it|autore=Stefano Cavaletto|url=https://www.piemonterurale.it/agroalimentare-dati/import-export-agroalimentare|titolo=Il commercio con l'estero del settore agroalimentare|sito=www.piemonterurale.it|accesso=2024-12-21 dicembre 2024}}</ref>
 
Molto sviluppate sono anche le industrie, soprattutto quella automobilistica con il gruppo [[FIAT]] e le aziende collegate. Di rilievo sono anche i settori chimico, alimentare (la regione è la prima d'Italia per produzione di [[cioccolato]]), tessile e dell'abbigliamento. Tra le regioni italiane, il Piemonte è quella che più investe nell'industria [[elettronica]], storicamente legata alla [[Olivetti]] di [[Ivrea]]. Nel settore terziario, assumono importanza le attività bancarie ed assicurative, il commercio, l'editoria e il [[turismo]] alpino e lacustre.
 
[[File:Fiat Lingotto veduta-1928.jpg|thumb|[[FIAT]] - Vista aerea del [[Lingotto (comprensorio)|Lingotto]] nel 1928.]]
 
In Piemonte più della metà della popolazione vive nella [[provincia di Torino]], città che sorge alla confluenza nel Po della Dora Riparia. È stata proprio la disponibilità di acqua a favorire la nascita in passato delle prime industrie: infatti i mulini, le ferriere e le piccole officine artigiane funzionavano grazie all'[[acqua]].
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La concentrazione di tante attività industriali ha determinato il verificarsi di una notevole congestione urbana, considerato anche il fatto che le colline arrivano fino ai margini della città e le aziende sono quindi concentrate in uno spazio ristretto.
 
[[File:1966 Fiat Nuova 500F and 2008 Fiat 500.jpg|thumb|left|La Fiat 500 nella [[Fiat Nuova 500|versione del 1957]] e [[Fiat 500 (2007)|del 2007]].]]
 
A partire dal [[1974]] (anno in cui [[Torino]] toccò l'apice della sua ascesa demografica con {{formatnum:1203000}} abitanti)<ref>{{Cita libro|autore=Urban Center|titolo=La Città e i suoi numeri|url=http://www.urbancenter.to.it/wp-content/uploads/2016/05/La-citta%CC%80-e-i-suoi-numeri.pdf|accesso=27 maggio 2020|p=8|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190214231515/http://www.urbancenter.to.it/wp-content/uploads/2016/05/La-citta%CC%80-e-i-suoi-numeri.pdf|dataarchivio=14 febbraio 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Unione Industriale Torino|titolo=Le trasformazioni di Torino
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Negli ultimi anni sono stati in crescita il livello di internazionalizzazione dell'economia e della società piemontese. Il Piemonte ha indici superiori alla media italiana per quanto riguarda il commercio internazionale, l'attrattività degli [[Investimento diretto all'Estero|IDE]], il numero di impiegati stranieri, la popolazione straniera e la formazione su tematiche internazionali; solo il turismo internazionale si colloca per ora poco sotto la media italiana, mentre appare in forte crescita il numero di studenti stranieri negli atenei piemontesi.<ref>[http://www.e-periscope.eu/Page/t01/view_html?idp=262 E-periscope, numero 7, anno 2009, ottobre-dicembre] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111112104029/http://www.e-periscope.eu/Page/t01/view_html?idp=262 |data=12 novembre 2011 }}</ref> Dal 2007 la Regione Piemonte, in accordo con Unioncamere Piemonte e con le rappresentanze delle categorie economiche, ha unificato gli organismi che si occupano di internazionalizzazione dell'economia piemontese nel [[Centro estero per l'internazionalizzazione]].<ref>{{Cita web |url=http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=13&LEGGEANNO=2006 |titolo=La legge costitutiva di Ceipiemonte |accesso=17 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714152056/http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=13&LEGGEANNO=2006 |dataarchivio=14 luglio 2014 |urlmorto=no }}</ref>
 
Il tasso di disoccupazione nel Piemonte era del 5% nel 2008, basso ma uno tra i più alti dell'Italia Settentrionale, causa della crisi della grande industria che ha colpito in precedenza la regione.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/piemonte/|titolo=Piemonte - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2024-12-21 dicembre 2024}}</ref>
 
=== Zone economiche ===
[[File:Piemonterisaie.jpg|thumb|[[Risaie]] tra [[Novara]] e [[Vercelli]].]]
[[File:RisaieVercellesi Panorama2.jpg|thumb|Panorama sul Po e le risaie vercellesi dal Monferrato.]]
L'economia a nord del [[Po]] è più prospera di quella del Piemonte meridionale: [[Biella]] è un importante centro italiano dell'industria laniera; [[Ivrea]], con l'[[Olivetti]], è stata una città importantissima per il settore tecnologico con la produzione di [[macchine da scrivere]] prima e ''[[personal 💻 💻 8computercomputer]]'' in seguito; [[Vercelli]] è sede del mercato europeo del [[Riso (cerealealimento)|riso]] insieme a [[Novara]], città che con le sue industrie alimentari, tessili, meccaniche e grafiche risente molto della vicinanza di Milano, da cui in effetti dista meno di 50 chilometri.
Il riso piemontese, introdotto nel [[XV secolo]], in particolare, ha in questa regione la maggiore estensione in Italia con ben il 50% della superficie nazionale dedicata alla sua coltivazione. Le esatte estensioni favorite geomorfologicamente dalla pianura sono così suddivise: circa 70 mila ettari in [[Provincia di Vercelli]], oltre 30 mila in [[provincia di Novara]], 8 mila in [[provincia di Alessandria]], 4 mila in [[provincia di Biella]] ed alcune piccole coltivazioni nelle [[provincia di Cuneo|province di Cuneo]] e di [[Provincia di Torino|Torino]].
 
Il Piemonte ha l’unica [[Denominazione di origine protetta|DOP]] italiana del riso, il "''RiRiso di Baraggia Biellese e Vercellese''". In Baraggia è nato uno dei più [[Cultivar del riso#Varietà italiane|famosi risi italiani]] da risotto, il riso "''[[Arborio]]''", a questa situazione aggiungono tutte quelle comprese e garantite nella DOP: il "''[[Carnaroli]]''", "''[[Baldo (riso)|Baldo]]''", "''Sant'Andrea''", "''Balilla''", "''Gladio''", "''Roma''".
 
 
so di Baraggia Biellese e Vercellese''". In Baraggia è nato uno dei più famosi risi italiani da risotto, il riso "''[[Arborio]]''", a questa situazione aggiungono tutte quelle comprese e garantite nella DOP: il "''[[Carnaroli]''", "''Baldo''", "''Sant'Andrea''", "''Balilla''", "''Gladio''", "''Roma''"]].
 
Altre città importanti sono [[Chivasso]], situata fra le [[collina di Torino|colline di Torino]] e quelle del [[Monferrato]], che viene considerata la "pompa" delle risaie di Vercelli, di Novara e della [[Lomellina]] poiché un impianto devia continuamente acqua dal Po nel [[canale Cavour]]; [[Stresa]], celebre centro turistico sulla riva piemontese del Lago Maggiore; [[Pinerolo]], città della cavalleria e sede della prima [[Società di Mutuo Soccorso]] d'[[Italia]].
 
Nel Piemonte meridionale troviamo [[Cuneo]], sul fiume [[Stura di Demonte|Stura]], che si trova al centro di importanti valli alpine; [[Asti]], sul fiume [[Tanaro]], è favorita dalla sua posizione poiché si trova sulla strada che collega Genova a Torino. La città è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di rinomati vini (quali, ad esempio, il vino DOCG [[Asti spumante]], conosciuto in tutto il mondo, {{citazioneSenza necessariafonte|essendo il vino italiano più esportato}} o al [[Moscato d'Asti]]) e per essere al centro della regione geografica del Monferrato, per l'appunto uno dei più importanti distretti vitivinicoli ed enogastronomici del mondo.
Mentre la parte occidentale della provincia di Cuneo ha un'economia che gravita molto attorno alla vicina Francia, la parte sud-orientale della stessa provincia ha strette relazioni economiche con l'area ligure, dove esporta soprattutto prodotti zootecnici, e con quella savonese in particolare, avendo la stessa la forte attrattiva del porto turistico e mercantile.
 
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Un altro capitolo importante per l'economia piemontese è il [[cioccolato]]. Nella regione sono prodotte {{formatnum:80000}} tonnellate per un valore di 800 milioni di euro impiegando {{formatnum:5000}} addetti. Le aree più significative per la produzione di cioccolato sono quella di [[Novi Ligure]] dove hanno sede la [[Novi (azienda)|Novi]] e la [[Pernigotti]] e quella cuneese dove si trovano la già citata [[Ferrero (azienda)|Ferrero]] e [[Venchi]].
 
Le [[centrali idroelettriche]] sono presenti nei pressi di [[Saluzzo]], [[Borgo San Dalmazzo]], [[Susa (Italia)|Susa]] e [[Cuorgnè]]. L'[[Energia termica|energia termoelettrica]] viene invece prodotta vicino a [[Moncalieri]], [[Orbassano]], [[Alessandria]], [[Trino]] e Chivasso. A [[Trecate]], nel Novarese, si estrae [[petrolio]] e [[gas naturale]]: nel comune sono presenti raffinerie e impianti petrolchimici.
 
L'[[industria siderurgica]] e metallurgica prevale a Novi Ligure, [[Fossano]] e Torino, quella meccanica a [[Villadossola]], [[Omegna]], [[Gozzano]], Biella, Ivrea, Novara, [[Verrone]], Vercelli, [[Casale Monferrato]], Chivasso, Torino, Pinerolo, Asti, [[Savigliano]], Fossano, [[Mondovì]], Cuneo e nei pressi del [[Rocciamelone]].
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Secondo i linguisti mancano all'appello delle lingue riconosciute dalla Regione Piemonte altre due lingue: il [[lingua ligure|ligure]] parlato nell'estremo sud-est del Piemonte, in [[Val Borbera]] e nei dintorni di [[Novi Ligure]] e [[Ovada]], oltre che il ligure alpino dell'[[Tanaro|Alta Val-Tanaro]] (da Pievetta di [[Priola]] compresa<ref>{{Cita web |url=https://www.academia.edu/5755976/Alta_Val_Tanaro |titolo=Nicola Duberti, ''Alta Val Tanaro'' |accesso=5 gennaio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200222120802/https://www.academia.edu/5755976/Alta_Val_Tanaro |dataarchivio=22 febbraio 2020 |urlmorto=no }}</ref>) e di [[Briga Alta]], e il [[dialetto lombardo occidentale|lombardo occidentale]] in transizione col [[Lingua piemontese|piemontese orientale]] al cui tipo linguistico appartengono quasi tutte le varietà gallo-italiche della [[Provincia di Novara]] e del [[Verbano-Cusio-Ossola]].
 
Il [[Dialetto tortonese|tortonese]] è un dialetto di transizione che a partire dalla classificazione di [[Bernardino Biondelli]]<ref>{{Cita web |url=https://www.archive.org/stream/saggiosuidialet02biongoog#page/n8/mode/1up |titolo="Saggio sui dialetti Gallo-italici" di B. Biondelli |accesso=3 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170101001103/http://www.archive.org/stream/saggiosuidialet02biongoog#page/n8/mode/1up |dataarchivio=1º gennaio 2017 |urlmorto=no }}</ref> di metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] viene assegnato all'[[Lingua emiliana|emiliano]]<ref name="dialetti-emiliano-romagnoli" /><ref>Piemonte - Valle d'Aosta, Istituto Geografico De Agostini per Selezione dal Reader's Digest, Novara, 1998, pag. 37</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/33479459/Diffusione_e_conservazione_di_tratti_linguistici_in_alcuni_dialetti_piemontesi_orientali_preprint_|titolo=Diffusione e conservazione di tratti linguistici in alcuni dialetti piemontesi
orientali|autore=Lorenzo Ferrarotti|editore=Rivista italiana di dialettologia|lingua=italianoit|accesso=25 novembre 2020}}</ref><ref>Introduzione alla dialettologia italiana, Grassi C. - Sobrero A. A. - Telmon T., Editori Laterza, Roma-Bari, 2003, pag. 57</ref><ref name=":5" />, di cui costituirebbe l'estremità più occidentale; se da un lato le classificazioni standard vedono il [[continuum dialettale]] emiliano estendersi in parte dell'Alessandrino<ref name=":2" /> fino al [[fiume]] [[Scrivia]]<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/details/idialettidellere00devo|titolo=I dialetti delle regioni d'Italia|autore=Giacomo Devoto, Gabriella Giacomelli|editore=Sansoni Università|accesso=20 novembre 2020}}</ref>, {{senza fonte|in anni più recenti è stata oggetto di dibattito la posizione di questo dialetto rispetto al lombardo}}, con il quale condivide pure molti tratti (in ogni caso non è considerato parte della lingua piemontese, nonostante la sua collocazione nel Piemonte amministrativo).
 
Queste lingue, dopo anni di scarso interesse (se non di ostacolamento) proveniente dal mondo politico e culturale (a cui ha corrisposto un simmetrico ed ulteriore rafforzamento dell'italiano), sono dagli [[anni 1990|anni novanta]] destinatarie di alcuni progetti di valorizzazione su iniziativa di enti pubblici, associazioni e gruppi folcloristici.<ref>{{Cita web |url=http://www.regione.piemonte.it/cultura/cms/minoranze-linguistiche.html |titolo=Sito ufficiale della regione Piemonte: ''&#91;...&#93; Dopo anni di dibattiti, questo vuoto legislativo è stato colmato con la Legge 15 dicembre 1999, n. 482“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” che ha riconosciuto, per la nostra Regione, l'occitano, il francese, il francoprovenzale e il walser (escludendo il piemontese), rappresentando un forte segnale del rinnovato interesse per le lingue minoritarie, sia a livello nazionale che europeo.'' |accesso=31 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180427184207/http://www.regione.piemonte.it/cultura/cms/minoranze-linguistiche.html |dataarchivio=27 aprile 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
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File:PalazzoRealeNotteTorinoTorino - Palazzo Reale - 1.jpg|[[Palazzo Reale di Torino]]
File:Torino-Palazzo Carignano-jpg.jpg|[[Palazzo Carignano]]
File:Valentino castle.jpg|[[Castello del Valentino]]
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File:Turin piazza costello.JPG|[[Torino]]
File:Alessandria piazzaduomo.jpg|[[Alessandria]]
File:Asti0002Monumento all'Unità d'Italia e Palazzo Medici del Vascello, Asti 2005.jpg|[[Asti]]
File:Biella veduta.jpg|[[Biella]]
File:Placette centre ville cuneo.jpg|[[Cuneo]]