Lucio Battisti: differenze tra le versioni

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È considerato uno dei maggiori cantautori italiani,<ref name="Ondarock" /><ref name="tgcom24">{{Cita news|url=https://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-amarcord/lucio-battisti-icona-senza-tempo-della-musica-italiana_2100077-201502a.shtml|titolo=Lucio Battisti, icona senza tempo della musica italiana|pubblicazione=Tgcom24|data=18 marzo 2015|accesso=27 settembre 2025}}</ref><ref name="Ondarock" /><ref name="Treccani">{{Treccani|autore=Marta Tedeschini Lalli|lucio-battisti_(Enciclopedia-Italiana)|Battisti, Lucio|accesso=6 settembre 2022}}</ref><ref>«[...] Forse, l'artista musicale più celebre di sempre in Italia, quello più conosciuto, popolare, con canzoni che sono ancora parte integrante del tessuto connettivo della cultura italiana.» [[Ernesto Assante]] ({{Cita|Assante, 2023}}).</ref><ref>«[...] Di lui resterà, soprattutto, una discografia straordinaria, che lo colloca di diritto nell'olimpo del Novecento musicale italiano.» Francesco Buffoli. ''[[Ondarock]]''</ref> nonché tra i massimi innovatori nel campo della [[musica leggera]] e del [[Musica pop|pop]] italiano, generi che contaminò con molte tendenze del panorama anglo-americano tra cui il [[rock]], il [[funk]], la [[disco music]] e il [[pop elettronico]].<ref name="Treccani" /> Fu anche apprezzato in qualità di chitarrista, [[Arrangiamento|arrangiatore]]<ref name= "Gaetano" >«Da un punto di vista di musica leggera, andare avanti non significa solo fare canzoni più belle. Chi fa dei grandi arrangiamenti oggi, per esempio, è Battisti.» [[Rino Gaetano]] a ''[[Ciao 2001]]'', luglio 1976. Riportato in ''Rino Gaetano Live'', Emanuele Di Marco, 2001, p. 72.</ref> e soprattutto cantante: l'espressività ed emotività della sua voce contribuì a determinare il suo successo; di contro, l'insolita timbrica e la tecnica, non riflettendo i tradizionali canoni vocali, lo esposero a diverse critiche.<ref name="VivaVerdi">{{Cita news|url=http://www.luciobattisti.info/emeroteca/vivaverdi_2009_01.pdf|titolo=Lucio Battisti, un innovatore assoluto|pubblicazione=VivaVerdi|p=6|anno=gennaio/febbraio 2009|accesso=30 giugno 2010}}</ref> Battisti stesso sostenne di privilegiare l'emozione alla tecnica vocale.<ref name="Arbore 1970">{{Cita TV|autore=[[Renzo Arbore]]|titolo=Speciale per voi|canale=[[Rai Due|Secondo canale]]|url=https://www.raiplay.it/video/2019/07/Speciale-per-voi---Puntata-del-16061970-7de50e9f-8460-44b5-8b5c-54f1dd83307d.html|data=2 giugno 1970}}</ref>
 
Musicista [[polistrumentista]] autodidatta, per i testi si affidò quasi sempre ai [[Paroliere|parolieri]], con alcune eccezioni.<ref group="N">Prima di iniziare la collaborazione con Mogol, Lucio Battisti era autore sia di musica sia di testi, e si ritiene che nell'album ''E già'' ne sia coautore</ref><ref>{{DNCI opere|id=408|titolo=1-2-3/Se rimani con me|accesso=28 novembre 2025}}</ref><ref>{{DNCI opere|id=9590|titolo=La vecchia casa/Cioccolata|accesso=28 novembre 2025}}</ref>.
Ebbe il suo periodo di maggior successo collaborando con [[Mogol]], che ne costruì l'immagine di interprete della vita e dei sentimenti comuni; questa, che ha segnato in Italia un'epoca musicale e di costume,<ref name="Treccani" /> è rimasta la principale immagine dell'artista.<ref name="tgcom24"/> Già dalla prima metà degli anni settanta, Battisti, tendenzialmente schivo nel rapporto con il pubblico e i media,<ref name="Treccani" /> iniziò gradualmente ad allontanarsi dalla scena e dalla visibilità pubblica, fintantoché all'inizio degli anni ottanta il suo ritiro non divenne totale.<ref>L'apparizione, alla televisione svizzera tedesca, sarebbe avvenuta nel luglio del 1980: {{Cita news|url=https://rumoremag.com/2018/09/10/senza-lucio-battisti-ultima-intervista-apparizione-tv/|titolo=Lucio Battisti: l’ultima intervista e l’ultima apparizione tv|sito=Rumore|data=10 settembre 2018|accesso=7 settembre 2022}} Tuttavia, altre fonti la collocano nel 1982: {{Cita news|url=https://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/08/29/Spettacolo/LUCIO-BATTISTI-LULTIMA-APPARIZIONE-UFFICIALE-NEL-1982_173000.php|titolo=Lucio Battisti: l'ultima apparizione ufficiale nel 1982|pubblicazione=AdnKronos|data=29 agosto 1998|accesso=4 settembre 2022}}</ref> Dopo una transitoria collaborazione con la moglie [[Grazia Letizia Veronese|Velezia]], si rivolse a [[Pasquale Panella]], ritenendolo un paroliere più adatto alle sue esigenze di sperimentazione, dando così vita a una nuova stagione sonora che rese i suoi testi criptici fino al [[nonsenso]].<ref name="Castaldo">{{Cita news|autore=[[Gino Castaldo]]|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2018/09/06/news/quel_mistero_di_lucio_battisti-205760329/|titolo=Lucio Battisti, genio, visioni, alchimia. Un enigma inafferrabile rimasto tale fino alla fine|editore=repubblica.it|accesso=2 settembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://losbuffo.com/2018/01/16/lapparenza-squilibrio-mentale-lucio-battisti/|titolo=«L’apparenza»: lo squilibrio mentale secondo Lucio Battisti|autore=Guglielmo Motta|data=16 gennaio 2018|accesso=16 ottobre 2022}}</ref>
 
Nel corso della sua carriera, che varcò i trent'anni di attività, compose e suonò per molti altri artisti, sia italiani che internazionali, tra cui [[Mina (cantante)|Mina]], [[Bruno Lauzi]], gli [[Equipe 84]], i [[Dik Dik]], i [[Formula 3 (gruppo musicale)|Formula 3]], [[Gene Pitney]],<ref>{{Cita web|autore=Redazione|url=https://stonemusic.it/19725/rarita-discografiche-otto-volte-battisti-senza-mogol/|titolo=Rarità discografiche: otto volte Battisti senza Mogol!|data=2019-05-20|accesso=2025-03-11}}</ref> gli [[The Hollies|Hollies]]<ref>{{DNCI opere|id=4332|titolo=Non prego per me/Devi avere fiducia in me|accesso=28 novembre 2025}}</ref> e [[Paul Anka]]<ref>{{DNCI opere|id=4224|titolo=La farfalla impazzita/Sono splendidi gli occhi tuoi|accesso=28 novembre 2025}}</ref>. Nonostante un suo tentativo, rivelatosi infruttuoso, di lanciarsi sul mercato [[Stati Uniti d'America|statunitense]] negli anni settanta, oggi la sua opera è in fase di riscoperta oltreoceano.<ref name="Blow Up22">{{Cita web|autore=Christian Zingales|url=http://www.blowupmagazine.com/prod/lucio-battisti.asp|titolo=Lucio Battisti|sito=Blow Up|accesso=6 settembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=The Quietus|url=https://thequietus.com/subscriber-area/low-culture-essay/lucio-battisti-anima-latina-review/|titolo=Low Culture 15: Lucio Battisti’s Anima Latina|sito=The Quietus|data=2020-08-06|accesso=2025-03-11}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.rockol.it/news-675190/master-of-none-2-canzoni-italiane-colonna-sonora-battisti-e-mina|titolo='Master of None', la serie che fa scoprire la musica italiana agli americani: nella colonna sonora anche Battisti, Mina, Morricone e Vianello|pubblicazione=Rockol|data=15 giugno 2017|accesso=10 settembre 2019}}</ref>
 
Incise 20 [[album in studio]]<ref>{{cita libro|autore=[[Fernando Fratarcangeli]]|titolo= Lucio Battisti – Discografia|anno= 2000|editore=[[Raro!]]|città=Roma}}</ref><ref>{{cita libro|autore=[[Luciano Ceri]]|titolo=Lucio Battisti. Pensieri e parole. Lucio Battisti. Una discografia commentata|anno=2008|editore=[[Coniglio Editore]]|collana=Soundcheck|città=Roma|ISBN= 978-8860631619}}</ref><ref>{{cita libro|autore=[[Michele Neri]]|autore2=Annunziato Cangemi|autore3=Fabio Sanna|titolo=Lucio Battisti. Discografia mondiale. Tutte le canzoni, le produzioni, le collaborazioni|anno=2010|editore=Coniglio Editore|città= Roma|ISBN=8860630991}}</ref> e vendette complessivamente 25 milioni di dischi.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/10/Tra_album_diritti_autore_reddito_co_0_9809109376.shtml|titolo=Tra album e diritti d'autore reddito di 4 miliardi l'anno|pubblicazione=Corriere della Sera|data=10 settembre 1998|accesso=30 giugno 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120322054403/http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/10/Tra_album_diritti_autore_reddito_co_0_9809109376.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref name="Laffranchi">{{Cita news|autore=Andrea Laffranchi|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/16/Battisti_boom_arrivo_milioni_dischi_co_0_9809169743.shtml|titolo=Ecco tutti gli inediti di Battisti|pubblicazione=Corriere della Sera|data=30 agosto 2002|p=40|accesso=30 giugno 2010|urlarchivio=https://archive.is/20120712195513/http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/16/Battisti_boom_arrivo_milioni_dischi_co_0_9809169743.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Biografia ==
Nacque a [[Poggio Bustone]], in [[provincia di Rieti]]. I genitori portavano entrambi il cognome Battisti: il padre Alfiero (1913-2008<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/home_roma/regione/morto_il_padre_di_lucio_battisti/notizie/36381.shtml|titolo=Morto il padre di Lucio Battisti|pubblicazione=Il Messaggero|data=29 novembre 2008|accesso=15 gennaio 2013|dataarchivio=5 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141205113816/http://www.ilmessaggero.it/home_roma/regione/morto_il_padre_di_lucio_battisti/notizie/36381.shtml|urlmorto=sì}}</ref>) era impiegato al [[dogana|dazio]], la madre Dea (1917-1983<ref>Tomba di Dea Battisti, inquadrata in {{Cita TV|titolo=Emozioni - sulle tracce di Lucio Battisti|canale=[[Rai 2]]|data=14 luglio 2011|ora=0|minuto=6|secondo=17}}</ref>) era casalinga. A Battisti venne dato il nome Lucio in ricordo di suo fratello Lucio, morto in tenera età.<ref name=":0" />
 
=== Esordi ===
==== 1947-1962: infanzia e adolescenza ====
 
Nel 1947 la sua famiglia si trasferì nella frazione [[Vasche (Castel Sant'Angelo)|Vasche]] del [[Castel Sant'Angelo (comune)|comune di Castel Sant'Angelo]],<ref name="Cucco">{{Cita news|autore=Paolo Cucco|titolo=L'autobiografia di Lucio Battisti|pubblicazione=[[Sogno (periodico)|Sogno]] numeri 50, 51 e 52|data=del 12, 19 e 26 dicembre 1970}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 7-18, 123-130}}, la prima parte anche su [http://www.madrepennuta.it/talk.htm madrepennuta.it] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130409032937/http://www.madrepennuta.it/talk.htm |data=9 aprile 2013 }}.</ref> sempre in provincia di Rieti, e nel 1950 a [[Roma]]<ref name="Cucco" /> in Piazzale Prenestino 35.<ref>{{Cita TV|trasmissione=Emozioni|titolo=Sulle tracce di Lucio Battisti|canale=[[Rai 2]]|data=14 luglio 2011|ora=0|minuto=12|secondo=40}}</ref> A seguito della promozione in terza [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|media]],<ref name="Cucco" /> Battisti chiese in regalo ai genitori una [[chitarra]], che cominciò a suonare da autodidatta, aiutato sporadicamente da un elettricista amico di famiglia.<ref>{{Cita web|autore=Paolo Panzeri|url=https://www.rockol.it/news-724217/lucio-battisti-padre-chitarra-spaccata-sulla-testa|titolo=Quella volta che il padre di Battisti gli spaccò una chitarra sulla testa|data=9 agosto 2022|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220812034009/https://www.rockol.it/news-724217/lucio-battisti-padre-chitarra-spaccata-sulla-testa|dataarchivio=12 agosto 2022|urlmorto=no}}</ref>
 
[[File:Ordanini e battisti.jpg|thumb|Lucio Battisti con [[Paolo Ordanini]], pianista dei Campioni.]]
 
L'interesse per la chitarra crebbe in lui fin quando nel 1961 iniziò a dedicarcisi, suonandola giorno e notte.<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/spettacoli/cards/lucio-battisti-raccontato-se-stesso-nel-1970-non-ho-amici-leggo-topolino-credo-divorzio/chitarra-sempre.shtml|titolo=Lucio Battisti raccontato da sé stesso (nel 1970): «Non ho amici, leggo Topolino e credo nel divorzio»|pubblicazione=corriere.it|accesso=3 agosto 2022}}</ref> Questa passione lo portò, di conseguenza, a trascurare gli studi,<ref>{{Cita web|url=http://www.itisgalileiroma.it/libretto/nuovo/Libretto%20Galilei%20Finale%20F%20A4.pdf|titolo=Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Galilei|sito=itisgalileiroma.it|accesso=14 dicembre 2010|dataarchivio=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303165239/http://www.itisgalileiroma.it/libretto/nuovo/Libretto%20Galilei%20Finale%20F%20A4.pdf|urlmorto=sì}}</ref> suscitando l'irritazione del padre Alfiero, il quale minacciò di non firmargli l'esenzione dal [[servizio militare]] (a cui aveva diritto in quanto figlio di un [[disabilità|invalido]] di guerra) se non si fosse diplomato; il giovane Battisti obbedì ottenendo in cambio di potersi dedicare solo alla musica nei due anni successivi e nel 1962 si diplomò regolarmente perito elettrotecnico.<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 16}}.</ref> Nel tempo, Battisti si costruì e coltivò una vasta cultura musicale, traendo soprattutto ispirazione da artisti come [[Ray Charles]], [[Otis Redding]] (e la [[musica afroamericana]] in generale), i [[The Beatles|Beatles]], [[Donovan]] e [[Bob Dylan]].<ref name="Radio Montecarlo">{{Cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?p=11041|titolo=Battisti a Radio Montecarlo|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=10 agosto 2022}}</ref><ref name="Cavaliere 2018">{{cita news|autore=Giulia Cavaliere|url=https://www.corriere.it/spettacoli/cards/lucio-battisti-raccontato-se-stesso-nel-1970-non-ho-amici-leggo-topolino-credo-divorzio/leggo-topolino.shtml|titolo=Lucio Battisti raccontato da sé stesso (nel 1970): «Non ho amici, leggo Topolino e credo nel divorzio»|pubblicazione=corriere.it|accesso=3 agosto 2022}}</ref>
 
==== 1962-1966: i primi passi e l'incontro con Mogol ====
Il periodo di gavetta di Battisti ebbe inizio quando entrò a far parte come [[chitarrista]] nel gruppo Gli Svitati, il cui ''leader'' era il pianista e cantante [[Leo Sanfelice]]. Successivamente, nell'autunno del 1962, all'età di 19 anni, cominciò a suonare a [[Napoli]] con I Mattatori; la mancanza di soldi, sullo spirare dell'anno, lo portò tuttavia alla decisione di tornare a casa. In seguito fece parte de I Satiri, gruppo romano che accompagnava [[Enrico Pianori]], e che spesso suonava a [[Roma]] nel night ''Cabala''.<ref>{{Cita web |url=http://www.enricopianori.com/luciobattisti.html |titolo=Me and Lucio Battisti by Enrico Pianori |accesso=15 giugno 2011 |dataarchivio=26 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110726061329/http://www.enricopianori.com/luciobattisti.html |urlmorto=sì }}</ref> Nello stesso locale si esibivano [[I Campioni]], un gruppo ben più famoso che, dopo l'abbandono di [[Bruno De Filippi]], era alla ricerca di un chitarrista. Una prima offerta era stata avanzata ad [[Alberto Radius]], che però rifiutò, così il ''leader'' della band [[I Campioni|Roby Matano]] decise di offrire il ruolo a Battisti, il quale accettò. Si trasferì quindi a [[Milano]], principale zona di attività della band, e gravitò nell'ambiente che ruotava attorno al club [[Santa Tecla (club)|Santa Tecla]].
 
[[File:Lucio Battisti, i Dik Dik ed Aldo Novelli durante un episodio di Teleset, 1966.jpg|thumb|left|Battisti, i [[Dik Dik]] e [[Aldo Novelli (conduttore)|Aldo Novelli]] durante un episodio di ''Teleset'', 1966.]]
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Fu proprio Matano, che ha più volte rivendicato una sorta di "primogenitura" nella scoperta del talento di Battisti, a spronarlo a scrivere canzoni. Nacquero alcuni pezzi, alcuni con testi e musica di Battisti e altri con testi scritti da Matano (ma depositati a nome di Battisti, perché l'amico non era iscritto alla [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2018/01/03/news/ho-scoperto-battisti-ma-mi-hanno-cancellato-dalla-sua-vita-1043205/|titolo="Ho scoperto Battisti ma mi hanno cancellato dalla sua vita"|data=7 gennaio 2018|accesso=14 ottobre 2022}}</ref> [[Brani musicali di Lucio Battisti#Inediti|Molti dei brani]] rimasero perlopiù sconosciuti o addirittura mai pubblicati. Alcuni di questi furono successivamente rimaneggiati da Battisti sulla base di nuovi testi di Mogol, come ''Non chiederò la carità'', poi divenuto ''[[Mi ritorni in mente]]''.
 
Il 14 febbraio 1965, Battisti riuscì a ottenere un appuntamento con il discografico [[Franco Crepax]]: durante il provino, fu notato da [[Christine Leroux]], un'editrice musicale di origine francese giunta a Milano negli [[anni 1960|anni sessanta]], contitolare con [[Elio Borroni]] delle [[Edizioni musicali El' & Chris]]. Leroux rimase colpita dalle vocalità di Battisti<ref name="Ondarock" /> e fu lei a procurargli un appuntamento con il paroliere [[Mogol|Giulio Rapetti]], in arte Mogol. Quest'ultimo era inizialmente scettico, tuttavia rimase colpito dall'umiltà del cantante<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 47-48}}.</ref> e gli garantì che avrebbero qualche volta lavorato assieme «non per scrivere canzoni ma per fare degli esperimenti».<ref name="Ondarock" /> Superati i dubbi iniziali, i due iniziarono a collaborare e nello stesso anno scrissero insieme il primo brano, ''Hey ragazzo'', inciso nel 1968 dall'[[Equipe 84]].<ref name="Ondarock" /> Il sodalizio, ormai formato, continuò con alcuni brani affidati ad altri interpreti, fino a quando nel 1966 fu lo stesso Mogol a insistere con Battisti, scettico egli stesso delle proprie doti vocali, affinché cantasse in prima persona le sue canzoni, anziché limitarsi ad affidarle ad altri: «I tuoi provini sono sempre più belli delle versioni degli altri» gli ripeteva.<ref name="FC">{{Cita news|url=http://www.famigliacristiana.it/articolo/mogol-quel-gran-genio-del-mio-amico-lucio.aspx|titolo=Mogol, quel gran genio del mio amico Lucio|pubblicazione=famigliacristiana.it|accesso=7 agosto 2022}}</ref> Mogol dovette superare non poche resistenze presso la [[Dischi Ricordi|Ricordi]], la loro casa discografica (i cui esponenti sostenevano avesse una brutta voce<ref name="FC" />), ma alla fine, minacciando di dare le dimissioni, l'ebbe vinta.<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 58-60}}.</ref>
 
Battisti esordì come solista nel febbraio 1966 con il brano ''Adesso sì'', composto e presentato al [[Festival di Sanremo 1966]] dall'esordiente [[Sergio Endrigo]] e la cui versione è contenuta nella raccolta ''Sanremo '66'' della [[Dischi Ricordi]].<ref>{{cita web|url=http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=349|titolo=Sanremo '66|sito=Discografia nazionale della canzone italiana|accesso=31 maggio 2015}}</ref> Seguì il primo [[45 giri]] ''[[Dolce di giorno/Per una lira]]'', con modestissimi risultati di vendite. Le due canzoni vennero poi portate al successo rispettivamente dai [[Dik Dik]] e dai [[I Ribelli (gruppo musicale)|Ribelli]] di [[Demetrio Stratos]]. {{senza fonte|Dagli "addetti ai lavori", il suo brano ''Per una lira'' venne considerato un pezzo innovativo tanto nel testo quanto nella scrittura musicale.}}
 
Nello stesso anno, durante una permanenza di una settimana a [[Londra]] con Mogol (che nell'occasione si incontrò con [[Bob Dylan]]), Battisti fu avvicinato dai produttori dei [[The Beatles|Beatles]] attraverso [[Paul McCartney]] (che successivamente si sarebbe rivelato un estimatore della musica di Battisti<ref name="McCartney Battisti">{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/anche-mccartney-ascolta-battisti.html|titolo="Anche McCartney ascolta Battisti"|editore=ilgiornale.it|accesso=20 agosto 2022}}</ref>): erano pronti a investire su di lui per lanciarlo nel mercato americano, ma Battisti rinunciò perché gli pareva eccessivo che i produttori si tenessero il 25%.<ref name="FC" /><ref name="Beatles" >{{Cita web|url=http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/piu-passano-anni-piu-testi-mogol-lievitano-dentro-noi-111925.htm|titolo=Mogol: "i produttori dei Beatles volevano investire su Battisti, McCartney aveva tutti i suoi dischi"|editore=dagospia.com|accesso=29 ottobre 2017}}</ref><ref name="Giorni Magici" >{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/spettacoli_e_cultura/battisti-londra/battisti-londra/battisti-londra.html?refresh_ce|titolo=Mogol, quei giorni magici tra Beatles e Mary Quant|editore=la repubblica.it|accesso=29 ottobre 2017}}</ref>
 
==== 1967-1968: il successo di ''29 settembre'' e ''Balla Linda'' ====
[[File:Lucio Battisti 1967.jpg|thumb|Lucio Battisti nel 1967.]]
 
Nel 1967 Mogol e Battisti composero ''[[29 settembre (brano musicale)|29 settembre]]'', il loro primo brano importante, nel quale si distinguevano già sonorità tendenti alla [[musica psichedelica|psichedelia]].<ref name="Ondarock" /> Interpretato dall'Equipe 84 e più volte trasmesso nel programma radiofonico ''[[Bandiera gialla (programma radiofonico)|Bandiera gialla]]'', il brano si classificò al primo posto nella [[hit parade]], ediventando divennequello prestoche, per molti è un classico della [[musica leggera]].<ref>{{Cita news|url=https://www.quotidiano.net/magazine/29-settembre-1.3430061|titolo=29 settembre, come nacque la leggenda di Battisti|autore=[[Leo Turrini]]|pubblicazione=[[QN Quotidiano Nazionale]]|data=28 settembre 2017|accesso=28 ottobre 2018}}</ref>
 
Sempre nel 1967 scrissero un altro brano interpretato e portato al successo dall'Equipe 84, ''Nel cuore, nell'anima''; per [[Riki Maiocchi]] (ex de [[I Camaleonti]]) poi scrissero ''Uno in più'', considerata una canzone-manifesto della cosiddetta ''linea verde'', con cui [[Mogol]], lavorando con giovani cantanti e autori, come Battisti,<ref>[http://www.musicaememoria.com/la_linea_verde_testimonianze.htm Musica & Memoria / La linea verde - Testimonianze<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> intendeva perseguire un rinnovamento della tradizione musicale italiana. Per quanto riguarda la carriera da solista, Battisti produsse il suo secondo singolo, ''[[Luisa Rossi/Era]]'', che conteneva un [[rhythm and blues]] e una canzone dalle atmosfere quasi [[Medioevo|medievali]], ma non riscosse grande successo. Ancora nel 1967, scrisse ''Non prego per me'' per [[Mino Reitano]] e suonò la chitarra in ''La ballata di Pickwick'', sigla iniziale e finale dello sceneggiato ''[[Il Circolo Pickwick (miniserie televisiva)|Il Circolo Pickwick]]'', mai pubblicata su disco; la canzone fu cantata da [[Gigi Proietti]].
 
[[File:Lucio Battisti foto.jpg|thumb|left|Battisti a [[Roma]] nella seconda metà degli [[anni sessanta]]; sullo sfondo il [[Colosseo]], ripreso dal lato del [[Foro Romano|Foro]].]]
 
A gennaio del 1968 fu invitato da [[Renzo Arbore]] e [[Gianni Boncompagni]] a ''Bandiera gialla,'' la sua prima apparizione radiofonica: cantò ''Il vento,'' canzone scritta per i [[Dik Dik]]. La registrazione dell'esibizione è tuttora inedita.<ref name="Malantruccio">{{Cita web|autore=Elisabetta Malantruccio|url=https://www.panescorpioni.it/idee/99-radiofonicamente-lucio|titolo=Radiofonicamente Lucio|sito=Pane e scorpioni|accesso=10 agosto 2022}}</ref>
 
In seguito pubblicò il [[singolo (musica)|singolo]] ''[[Prigioniero del mondo/Balla Linda]]''. ''[[Prigioniero del mondo]]'', canzone scritta da [[Carlo Donida]] con testo di Mogol, che doveva essere originariamente interpretata da [[Gianni Morandi]], fu presentata con scarso successo alla manifestazione ''[[Un disco per l'estate 1968]]''. Di questa canzone esiste anche un [[videoclip]], che rappresenta tra l'altro il primo filmato in cui compare il cantante, girato su pellicola in bianco e nero, a [[Tonezza del Cimone]]. Di maggiore successo si rivelò il retro, ''[[Balla Linda]]'', una canzone melodica ma anch'essa già "sperimentale" per i canoni musicali dell'epoca, nel cui testo Battisti e Mogol rifiutarono la convenzione delle [[Rima baciata|rime baciate]].<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 101}}.</ref>
 
Con ''Balla Linda'' partecipò al [[Cantagiro 1968]], classificandosi quarto<ref>{{Cita|Salvatore (1997)|p. 226}}.</ref> ed entrò, per la prima volta, con una canzone da lui interpretata, in [[hit parade]]; con una versione in [[Lingua inglese|inglese]] intitolata ''Bella Linda'' ed eseguita dai [[The Grass Roots]], ottenne un notevole successo anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], piazzandosi al numero 28 della classifica di [[Billboard]], per poi ottenere risonanza internazionale.<ref name="Rai Play Sound">{{Cita web|url=https://www.raiplaysound.it/audio/2018/09/Battisti-a-Per-Voi-Giovani-seconda-parte-dd3dc256-82b6-4235-a00b-60b1eec1d30c.html|titolo=Battisti a Per Voi Giovani (seconda parte)|editore=raiplaysound.it|accesso=9 agosto 2022}}</ref> Il 24 ottobre<ref name="Date singoli">{{Cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?page_id=8909|titolo=Singoli|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=7 agosto 2022}}</ref> dello stesso anno pubblicò un nuovo singolo, ''[[La mia canzone per Maria/Io vivrò (senza te)]]'', contenente un brano dalle ritmiche esotiche e un retro dai ricercati arrangiamenti e denso di [[pathos]].<ref name="Ondarock" />
 
==== 1969: l'affermazione come cantante e autore ====
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{{doppia immagine verticale|right|Giulio Rapetti (Mogol) nel 1968.jpg|Sanremo 1969 Lucio Battisti.jpg|upright|[[Mogol]] nel 1968|Battisti al [[Festival di Sanremo 1969]] con ''[[Un'avventura]]''}}
 
Dopo due partecipazioni consecutive come autore al [[Festival di Sanremo 1967|17º]] e al [[Festival di Sanremo 1968|18º Festival della canzone italiana]] rispettivamente con ''Non prego per me'' (interpretata da [[Mino Reitano]] e gli [[The Hollies|Hollies]]) e ''[[La farfalla impazzita/Strano|La farfalla impazzita]]'' (scritta per [[Johnny Dorelli]] e [[Paul Anka]]), Battisti prese parte come interprete (per la prima ed unica volta in carriera) all'[[Festival di Sanremo 1969|edizione numero 19]] della rassegna con ''[[Un'avventura]]'', un brano dalla venatura [[rhythm and blues]] interpretato in coppia con [[Wilson Pickett]], esponente di punta di tale genere musicale. Il brano si classificò al 9º posto finale<ref>{{Cita news | url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0124_01_1969_0028_0007_5912603/ | titolo = Vincono Bobby Solo e Iva Zanicchi con la canzone di Gianni Morandi | autore = Remo Lugli | data = 2 febbraio 1969 | accesso = 4 aprile 2017 | pubblicazione = [[La Stampa]] | p= 7 }}</ref> con 69 voti.<ref>{{Cita|Mirenzi|p. 38}}.</ref> La partecipazione a Sanremo aumentò di molto la sua popolarità, ma lo espose anche a critiche di vario genere: Alfonso Madeo, sul ''[[Corriere della Sera]]'', definì l'interpretazione di Battisti «impacciata»,<ref>{{Cita news|titolo=Sanremo|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Alfonso Madeo|data=31 gennaio 1969}}</ref> [[Natalia Aspesi]], sul ''[[Il Giorno|Giorno]]'', criticò la sua voce,<ref>{{Cita news|titolo=Sanremo|autore=Natalia Aspesi|pubblicazione=Il Giorno|data=31 gennaio 1969}}</ref> mentre [[Paolo Panelli]], sul ''[[Il Messaggero|Messaggero]]'', ironizzò sulla sua capigliatura [[Anticonformismo|anticonformista]] e «selvaggia», equiparandolo a [[Pierino Porcospino]] e ad [[Attila]], re degli [[Unni]].<ref>{{Cita news|titolo=Sanremo|autore=Paolo Panelli|pubblicazione=Il Messaggero|data=2 febbraio 1969}}</ref> In concomitanza con la partecipazione al Festival, il 31 gennaio 1969<ref name="Date singoli" /> pubblicò il singolo contenente ''[[Un'avventura/Non è Francesca|Un'avventura]]'' e ''[[Non è Francesca]]'', canzone in cui sono presenti elementi di alcuni dei più disparati generi musicali.<ref name="Stefanel 24-25">{{Cita|Stefanel (2007)|pp. 24-25}}.</ref>
 
Il 4 marzo successivo<ref name="Stefanel 24-25" /> pubblicò il suo primo album, intitolato ''[[Lucio Battisti (album)|Lucio Battisti]]'', una raccolta di brani già pubblicati nei precedenti singoli in aggiunta a sei brani già editi nelle versioni di altri gruppi e cantanti (come ''29 settembre''), qui reinterpretati da Battisti; tutti comunque destinati a divenire dei classici del repertorio musicale dell'autore.<ref name="Ondarock" /> L'album fu il terzo più venduto in Italia nel 1969.<ref name="HPI album 1969">{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1969.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1969|accesso=25 marzo 2012}}</ref>
 
Il 28 marzo<ref name="Date singoli" /> pubblicò il secondo singolo dell'anno, ''[[Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze]],'' e in primavera, in alcune interviste, svelò il [[fidanzamento]] con [[Grazia Letizia Veronese]],<ref>{{Cita news|titolo=La mia non è una voce, è una "non voce"|autore=Giuliana Bonomo|pubblicazione=Giovani|data=1º maggio 1969}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Vi presento Grazia Letizia Veronese|autore=Giuliana Bonomo|pubblicazione=Giovani|data=26 giugno 1969}}</ref> di professione segretaria di [[Miki Del Prete]] nel [[Clan Celentano]]<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756917360.html|pubblicazione=ANSA|titolo=Grazia Letizia, la sua 'dama di ferro'|data=10 settembre 1998|autore=Flavio Natalia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111113040157/http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756917360.html|urlmorto=sì}}</ref> e in seguito sua compagna di vita; della Veronese si era parlato poco tempo prima in alcune riviste come presunta fidanzata di [[Gian Pieretti]]<ref>In molti articoli tra la fine del 1967 e l'inizio del 1968 in [[Ciao amici]], [[Giovani (periodico)|Giovani]] e [[Big (periodico)|Big]]. Qualche anno dopo [[Mario Luzzatto Fegiz]] ricorderà la vicenda in un articolo del [[Corriere della Sera]], [https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/01/Grazia_Letizia_moglie_che_sempre_co_0_9809015930.shtml Grazia Letizia, la moglie che l'ha sempre scortato nelle trattative discografiche], pubblicato il 1º settembre 1998 a p. 13. Fegiz sbaglierà però l'anno, parlando del Cantagiro del 1973 al posto di quello, corretto, del [[Cantagiro 1968|1968]] in cui Battisti gareggiava</ref> (relazione smentita anni dopo dallo stesso Pieretti).<ref>{{Cita web|autore=Sara Leombruno|url=https://www.fanpage.it/spettacolo/personaggi/chi-e-grazia-letizia-veronese-moglie-di-lucio-battisti-e-madre-di-suo-figlio-luca-carlo-filippo/|titolo=Chi è Grazia Letizia Veronese, moglie di Lucio Battisti e madre di suo figlio Luca Carlo Filippo|editore=[[Fanpage.it]]|data=13 settembre 2023|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230914093135/https://www.fanpage.it/spettacolo/personaggi/chi-e-grazia-letizia-veronese-moglie-di-lucio-battisti-e-madre-di-suo-figlio-luca-carlo-filippo/|dataarchivio=14 settembre 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 15 aprile partecipò per la prima volta a una [[programma televisivo|trasmissione televisiva]], ''[[Speciale per voi]]'' di Renzo Arbore (all'epoca in onda in seconda serata sul [[Rai 2|secondo canale]] della [[Rai]]): si esibì con la chitarra, accennando alcune delle sue canzoni più richieste e rispose alle domande del pubblico; durante la puntata lanciò il brano ''[[Acqua azzurra, acqua chiara]]'', presto divenuto un [[tormentone estivo]] nell'estate 1969. Con questa canzone, Battisti arrivò terzo al [[Cantagiro 1969]] con 861 voti<ref>{{Cita|Mirenzi|p. 55}}.</ref> e vinse il [[Festivalbar 1969|Festivalbar di quell'anno]]<ref>{{Cita web|url=http://www.festivalbar.it/storia/index.php?anno=1969|titolo=Vincitori del Festivalbar 1969|accesso=19 giugno 2009}}</ref> con {{formatnum:343984}} preferenze, distaccando [[I Camaleonti]], secondi classificati, di quasi {{formatnum:50000}} voti.<ref>{{Cita|Mirenzi|p. 62}}.</ref> Da qui in avanti Battisti sarebbe stato invitato a numerose trasmissioni, partecipò a ''Gli amici della settimana'', programma di improvvisazione musicale sempre di Arbore e Boncompagni, con i giornalisti [[Adriano Mazzoletti]] e [[Renzo Nissim]]; successivamente fu ospite anche a ''Caccia alla voce'', gara musicale condotta da [[Pippo Baudo]] e a ''[[Batto quattro]]''.<ref name="Malantruccio" />
 
[[File:Battisti poggio bustone.jpg|thumb|left|Battisti a [[Poggio Bustone]] nel 1969.]]
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Il 4 novembre andò in onda sul [[Rai 1|Programma Nazionale]] uno speciale dal titolo ''[[Incontro con Lucio Battisti]]'', che lo vide per la prima e unica volta nelle vesti di conduttore affiancato da [[Loretta Goggi]], anch'essa esordiente nei panni di conduttrice e reduce dal successo ottenuto dallo sceneggiato televisivo ''[[La freccia nera (miniserie televisiva 1968)|La freccia nera]]''. Battisti, oltre a condurre, eseguì alcuni dei suoi brani del periodo come ''[[Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze|Acqua azzurra, acqua chiara]]'', ''[[Non è Francesca]]'', ''[[Mi ritorni in mente/7 e 40|Mi ritorni in mente]]'' e ''[[Mi ritorni in mente/7 e 40|7:40]]''. ''[[Balla Linda]]'' funse da sigla iniziale e finale del programma.
 
Nonostante il successo come interprete, la sua attività di autore per altri cantanti non si interruppe: soprattutto nei primi anni della sua carriera, partecipò come musicista e/o voce tra i cori alle [[Discografia di Lucio Battisti#Partecipazioni|incisioni di brani di altri artisti]] (inclusi alcuni di cui non era autore): sue sono canzoni di successo come ''Questo folle sentimento'', dall'atmosfera vagamente psichedelica, affidata alla Formula 3; ''Mamma mia'', affidata ai Camaleonti; infine ''[[Il paradiso della vita]]'' (una canzone scritta nel 1968 da Mogol e Battisti per [[Ambra Borelli]], ma che non ottenne alcun successo) quell'anno fu ripresa dal gruppo inglese degli [[Amen Corner]], con il titolo ''(If Paradise Is) Half as Nice'', raggiungendo il primo posto delle classifiche di vendita britanniche.<ref>{{cita|Ceri|p. 81}}.</ref> Inoltre [[Patty Pravo]], in un viaggio nel [[Regno Unito]], rimase affascinata dal brano degli Amen Corner, ignorando che fosse stato scritto in origine dagli italiani Battisti e Mogol, e decise di farne una propria versione dal titolo di ''[[Il paradiso (brano musicale)|Il paradiso]]'', rendendo la canzone popolare anche in Italia.<ref>{{Cita news|titolo=Patty Pravo: Il paradiso|autore=S. G. Biamonte|pubblicazione=Radiocorriere TV|data=25 maggio 1969}}</ref>
 
In quel periodo ricevette anche molte offerte per dei ruoli in [[Musicarello|film musicali]], ma si dimostrò non interessato, per poi riconsiderarli successivamente ma senza, comunque, prendervi mai parte.<ref name="Radio Svizzera" /> Nello stesso anno venne invitato da [[Roberto Arnaldi]] a [[Radio Monte Carlo (Italia)|Radio Monte Carlo]]: qui propose l'ascolto di alcune canzoni italiane e straniere per poi parlare dei suoi gusti musicali e degli artisti che lo ispirarono, cantando alla chitarra alcuni dei loro pezzi, spaziando dalla musica inglese a quella americana fino alla [[canzone napoletana]]; in seguito promosse alcuni dei brani da lui composti.<ref name="Radio Montecarlo" />
 
=== Battisti, Mogol e la Numero Uno ===
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Il 2 giugno venne nuovamente invitato a ''[[Speciale per voi]]'' di [[Renzo Arbore]], dove suonò il pianoforte. Durante un acceso dibattito con il pubblico in sala, ribadì di non essere un cantante politicamente impegnato e vennero ancora criticate le sue doti vocali; Battisti sosteneva che la voce non è importante e che basti, quando si canta, voler comunicare qualcosa. Ciò provocò dissenso da parte del pubblico e del giornalista e conduttore [[Renzo Nissim]]. Alla fine Battisti, stanco dell'ostilità dei presenti, troncò il discorso, dimostrando la sua contrarietà verso le polemiche e i pettegolezzi e il desiderio di essere giudicato solo ed esclusivamente per il suo lavoro. Dopodiché cantò in anteprima il brano [[blues rock]] ''[[Il tempo di morire]]'' e ''[[Fiori rosa fiori di pesco/Il tempo di morire|Fiori rosa, fiori di pesco]]'', traccia melodica e dai ritmi crescenti.<ref name="Arbore 1970"/> Il [[Fiori rosa fiori di pesco/Il tempo di morire|singolo]] contenente le due canzoni venne pubblicato l'8 giugno.
 
Nel mese di giugno, su iniziativa di Mogol, i due intrapresero un viaggio a cavallo da [[Milano]] a [[Roma]], in segno di protesta ecologica; il viaggio venne poi raccontato dallo stesso Battisti in tre articoli su ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]''.<ref>{{Cita news|titolo=Vado a Roma a cavallo ma non mi riconoscerete|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni|autore=Lucio Battisti|data=21 giugno 1970}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Ci hanno preso per cow boy|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni|autore=Lucio Battisti|data=28 giugno 1970}}</ref><ref name="Sorrisi 1970">{{Cita news|titolo=A Roma solo il tempo di riabbracciare la mamma|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni|autore=Lucio Battisti|data=26 luglio 1970}}</ref> Appena tornato dal viaggio, iniziò i preparativi per il [[Tournée|tour]] che intraprese quell'estate con i [[Formula 3 (gruppo musicale)|Formula 3]]: dieci date eseguite tra ''L'altro mondo'' di [[Rimini]], ''[[Bussola Versilia|La Bussola]]'' di [[Marina di Pietrasanta]] e il locale di [[Gino Paoli]] a [[Sestri Levante]].<ref name="Sorrisi 1970" /> Questo viene anche ricordato per essere stato il suo ultimo tour.
 
Il 2 settembre Battisti si aggiudicò per la seconda volta consecutiva (primo interprete a farlo) la vittoria al [[Festivalbar 1970|Festivalbar]], con la canzone ''Fiori rosa fiori di pesco''.<ref>{{Cita web|url=http://www.festivalbar.it/storia/index.php?anno=1970|titolo=Vincitori del Festivalbar 1970|accesso=19 giugno 2009}}</ref> In questa occasione annunciò di voler incidere un ''[[concept album]]'' sul tema dell'amore «visto con angolazioni nuove».<ref>{{Cita news|titolo=Lucio Battisti, il conquistatore|pubblicazione=Sogno|autore=Paolo Valente|data=12 settembre 1970}}</ref>
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Il 21 aprile partecipò alla trasmissione ''Formula Uno'' presentata da [[Paolo Villaggio]]. Battisti fu coinvolto in un dibattito con [[Herbert Pagani]], [[Pippo Franco]], [[Memo Remigi]], [[Sergio Endrigo]], [[Bruno Lauzi]], [[Pino Donaggio]] e [[Fabrizio De André]]. Alla domanda «Preferireste passare alla storia come cantante o come autore?» Battisti rispose: «Come autore, perché a tutt'oggi la mia attività più importante è quella di autore» e, non senza ironia, aggiunse: «Comunque preferisco non passare alla storia della musica».<ref name="On Air" />
 
Sebbene fosse disponibile a rilasciare interviste ai [[mass media]], già agli albori degli anni settanta cominciò a delinearsi il suo carattere, manifestando il desiderio di [[privacy]], di non essere costantemente sotto i riflettori e rimarcando la convinzione di dover essere giudicato solo per la sua musica e non per il [[Pettegolezzo|gossip]] attorno al personaggio. Questa costante di Battisti e le conseguenti lamentele mediatiche lo portarono, il 27 aprile 1971, a esibirsi al [[Circolo della stampa di Milano]] per i giornalisti e le loro famiglie.<ref name="Sorrisi 1971" /><ref name="Salvatore 159-165" /><ref>{{Cita news|titolo=Battisti e Mogol al Circolo della Stampa|pubblicazione=Corriere della Sera|data=27 aprile 1971}}</ref> Da allora il suo rapporto con la stampa italiana si fece sempre più teso e controverso.
 
[[File:Battisti Cannuli Mogol.jpg|thumb|left|Lucio Battisti, [[Mariolina Cannuli]] e [[Mogol]] alla trasmissione radio ''Arriva il compressore'', estate 1971.]]
 
A luglio si recò a [[Campione d'Italia]] per dirigere un'[[orchestra]] di 25 elementi nell'esecuzione di ''7 agosto di pomeriggio'',<ref name="In TV">{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=1276|titolo=In TV - Anni 70|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=23 gennaio 2010}}</ref> brano proveniente dall'album ''Amore e non amore'', che la [[Dischi Ricordi|Ricordi]] pubblicò quello stesso mese,<ref name="Date album" /> accompagnato dal singolo ''[[Dio mio no/Era]]'';<ref name="Date singoli" /> il brano ''Dio mio no'' fu censurato dalla Rai a causa della presenza di risvolti erotici considerati inaccettabili.<ref>{{Cita news|titolo=La TV censura Battisti «Dio mio no, il pigiama no!»|pubblicazione=Oggi|autore=Tino Roberti|data=25 ottobre 1971}}</ref> ''Amore e non amore'' si posizionò al decimo posto tra i dischi più venduti dell'anno.<ref name="HPI album 1971" /> L'ingiustificato ritardo nella pubblicazione dell'album, tenuto per otto mesi «nel cassetto» dalla casa discografica, fece scaturire in Battisti l'idea che ormai fosse un disco musicalmente già «in parte superato» e pertanto non all'altezza delle sue produzioni più recenti.<ref name="Sorrisi 1971" /><ref>{{Cita TV|autore=[[Paolo Giaccio]]|trasmissione=[[Per voi giovani]]|canale=Radio Rai|data=3/7 gennaio 1972|ora=0|minuto=59|secondo=06}}</ref>
 
Il 31 luglio<ref name="In TV" /> venne registrata negli studi della [[Rai]] ''[[Tutti insieme]]'', una trasmissione televisiva musicale ideata da [[Mogol]], dove si esibirono dal vivo Battisti e altri personaggi legati alla [[Numero Uno (casa discografica)|Numero Uno]]: [[Alberto Radius]], i [[Dik Dik]], i [[Flora Fauna Cemento]], la [[Premiata Forneria Marconi]], [[Lally Stott]], [[Mauro Pagani]], [[Adriano Pappalardo]], la [[Formula 3 (gruppo musicale)|Formula 3]], [[Bruno Lauzi]], [[Edoardo Bennato]] e una [[Mia Martini]] agli esordi, voluta proprio da Battisti perché rimasto impressionato dalla sua vocalità.<ref>{{Cita web|url=https://www.luinonotizie.it/anniversario/2022/05/12/il-12-maggio-1995-laddio-a-mia-martini-una-tra-le-voci-indimenticabili-della-musica-italiana/226955|titolo=Il 12 maggio 1995 l’addio a Mia Martini, una tra le voci indimenticabili della musica italiana|sito=luinotizie.it|accesso=5 agosto 2022}}</ref> La trasmissione si concluse con una cover del brano ''[[Proud Mary]]'' dei [[Creedence Clearwater Revival|Creedence]]. Andò in onda il 23 settembre,<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=473|titolo=Tutti Insieme|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=23 gennaio 2010}}</ref> ottenendo ottimi riscontri di pubblico, soprattutto quello più giovane.<ref>{{Cita news|autore=Romolo Belardi, Pino Guzman|titolo=Lucio Battisti ha miracolato la TV|url=http://digilander.libero.it/ciao.2001/mat_a_battisti_ha_miracolato_la_tv.htm|pubblicazione=Ciao 2001|data=20 ottobre 1971|accesso=16 luglio 2009}}</ref>
 
Quando ilin settembre scadde il contratto che lo legava alla Ricordi, Battisti passò alla Numero Uno.<ref name="Sorrisi 1971" /><ref>{{cita|Ceri|p. 178}}.</ref> Per ricavare il più possibile da Battisti, che in quel momento godeva di grande popolarità, la Ricordi iniziò a sfruttare al massimo il materiale inedito che, come da contratto, aveva ancora diritto a pubblicare. Fu così che la casa discografica, il 28 ottobre,<ref name="Date album" /> lanciò un'altra raccolta, ''[[Lucio Battisti Vol. 4]]'', la quale, a discapito del nome, si tratta di una semi-antologia (gli inediti sono appena tre). Il 24 ottobre,<ref name="Date singoli" /> fece uscire il singolo ''[[Le tre verità/Supermarket|Le tre verità]]'', ove si fanno più evidenti gli echi internazionali, in particolare dei [[Led Zeppelin]] (tra i suoi gruppi preferiti<ref name="Cavaliere 2018" />).
 
Durante la stagione autunnale, rilasciò una lunga "intervista cantata" a [[Paolo Giaccio]] per la trasmissione radiofonica ''[[Per voi giovani]]'', realizzata in due riprese, la prima nello studio della [[Dischi Ricordi]] a [[Milano]] e successivamente a casa di Mogol, a Dosso di Coroldo ([[Molteno]]). L'intervista venne trasmessa in cinque puntate dal 3 al 7 gennaio 1972.<ref>{{Cita web|url=https://www.raiplaysound.it/audio/2018/08/Battisti-a-Per-Voi-Giovani-prima-parte-5ed4506b-b95f-4ac3-b45f-19d5a5edaa4d.html|titolo=Battisti a Per Voi Giovani (prima parte)|editore=raiplaysound.it|accesso=28 gennaio 2024}}</ref>
 
A novembre<ref name="Date singoli" /> pubblicò il suo primo singolo per la Numero Uno, contenente la drammatica ''[[La canzone del sole/Anche per te|Anche per te]]'' e ''[[La canzone del sole/Anche per te#La canzone del sole|La canzone del sole]].'' Quest'ultima, divenuta presto un classico del suo repertorio, è considerata, per la semplicità degli accordi e l'ispirazione artistica, un brano ideale per chi si accinge a imparare a suonare la chitarra.
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Il 31 dicembre partecipò alla trasmissione televisiva ''Cento di queste notti'', dove prima di cantare ''La canzone del sole'' accennò con la chitarra l'introduzione strumentale di ''Dio mio no,'' come chiara ripicca verso la censura del brano.
 
==== 1972-1974: lal'evoluzione crescita artisticastilistica ====
 
{{citazione|Cantante, compositore, editore musicale di fama internazionale, ha elevato il gusto del pubblico italiano e rinvigorito il mercato.|La rivista americana ''[[Billboard]]'', che nominò Battisti "Personalità italiana dell'anno" nel 1972<ref name="jamtv" /><ref>{{cita libro|url=https://books.google.com/books?id=CTFboZfxew4C&pg=PT416|titolo=Mille canzoni che ci hanno cambiato la vita|autore=Ezio Guaitamacchi|ISBN=9788817033923|p=416|editore=Rizzoli}}</ref>}}
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{{doppia immagine|right|RAI Teatro 10 Lucio Battisti Mina 1972.jpg|295|Mina Battisti Teatro 10 1972.jpg|218|Battisti duetta con [[Mina (cantante)|Mina]] a ''[[Teatro 10]]'', 23 aprile 1972|Mina e Battisti prima dell'esibizione}}
 
Il 23 aprile partecipò alla trasmissione televisiva ''[[Teatro 10]]''. Presentato da [[Alberto Lupo]], cantò in anteprima ''[[I giardini di marzo]]'' (in playback) e si esibì dal vivo in un [[duetto]] con [[Mina (cantante)|Mina]], interpretando un [[medley]] composto da ''[[Insieme/Viva lei|Insieme]]'', ''[[Mi ritorni in mente]]'', ''[[Il tempo di morire]]'', ''[[E penso a te (brano musicale)|E penso a te]]'', ''[[Io e te da soli]]'', ''[[Eppur mi son scordato di te]]'' ed ''[[Emozioni (brano musicale Lucio Battisti)|Emozioni]]'', accompagnati da [[Massimo Luca]] alla [[chitarra acustica]], [[Angel Salvador]] al [[Basso elettrico|basso]], [[Gianni Dall'Aglio]] alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]], [[Gabriele Lorenzi]] alle [[tastiera elettronica|tastiere]] ed [[Eugenio Guarraia]] alla [[chitarra elettrica]]. Il duetto è ritenuto una delle esibizioni più importanti della musica pop italiana<ref>{{Cita|Mirenzi|p. 158}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Enrico Casarini|titolo=Insieme Mina Battisti. 1972: il duetto a Teatro 10 e la fine del sogno italiano|mese=giugno|anno=2009|editore=[[Coniglio Editore]]|ISBN=978-88-6063-200-5|p=7}}</ref> e sancisce quella che fu l'ultima apparizione televisiva di Battisti in [[Italia]].
 
Il 24 aprile pubblicò il suo primo album per la [[Numero Uno (casa discografica)|Numero Uno]] ''[[Umanamente uomo: il sogno]].'' Registrato tra gennaio e febbraio,<ref name="Date album" /> si tratta di un disco che alterna brani melodici ad altri più cupi e inquieti.<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone">{{Cita web|url=https://www.rollingstone.it/classifiche/classifiche-musica/la-guida-definitiva-agli-album-di-lucio-battisti/489851|titolo=La guida definitiva agli album di Lucio Battisti|sito=rollingstone.it|accesso=15 ottobre 2023}}</ref> L'album fu il secondo più venduto del 1972,<ref name="HPI album 1972" /> accompagnato dal singolo ''[[I giardini di marzo/Comunque bella]]'',<ref name="Date singoli" /> che Battisti decise di cantare anche [[Brani musicali di Lucio Battisti#Francese|in lingua francese]], affidando la traduzione dei testi a Eddie Marnay; il singolo venne poi inciso a [[Parigi]]<ref name="Lodetti">{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/sorpresa-battisti-mondiale-ecco-i-segreti-sua-discografia.html|titolo=Sorpresa, Battisti è "mondiale". Ecco i segreti della sua discografia|autore=Antonio Lodetti|data=10 maggio 2010|accesso=8 agosto 2022}}</ref><ref name="Kolnrekaj">{{Cita web|autore=Gentiana Kolnrekaj|url=https://berlinomagazine.com/2021-quando-lucio-battisti-canto-in-tedesco-il-mio-canto-libero-e-a-tradurlo-fu-udo-lindenberg/|titolo=Quando Lucio Battisti cantò in tedesco Il mio canto libero e a tradurlo fu Udo Lindenberg|sito=berlinomagazine.com|accesso=5 agosto 2022}}</ref> e rappresenta la prima di una lunga serie di esperimenti esteri da parte del musicista.
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In quel periodo, la stampa iniziò a inasprire i toni quando il cantautore si rifiutò di posare per delle fotografie e di rilasciare interviste: nel momento in cui rinunciò a un set per il settimanale ''[[Sogno (periodico)|Sogno]],'' dichiarando di preferire l'[[olio di ricino]] alla [[televisione]],<ref name="Treves">{{Cita news|autore=Roberta Treves|titolo=Lasciatemi in pace, voglio restare solo|pubblicazione=Sogno|data=6 maggio 1972}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 159-161}}.</ref> la rivista lo accusò di essere incoerente (avendo appena partecipato a ''Teatro 10'') e di aver scelto di non farsi più intervistare solo per attirare l'attenzione e farsi pubblicità;<ref name="Treves" /> ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]'' pubblicò un dibattito tra musicisti e critici sul tema «Battisti è davvero un fenomeno?» in cui [[Riz Ortolani]] lo accusò di «scopiazzare», [[Augusto Martelli]] dichiarò che «Battisti è un dilettante spaventoso» e «un pallone gonfiato», mentre [[Aldo Buonocore]] disse che «La sua voce è una lagna, uno strazio».<ref>{{Cita news|autore=Tino Roberti|titolo=Battisti è davvero un fenomeno?|pubblicazione=Oggi|data=1º luglio 1972}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 161-165}}.</ref>
 
A settembre del 1972 avviò le sessioni di registrazione del suo nuovo album, ''[[Il mio canto libero (album Lucio Battisti)|Il mio canto libero]]'', pubblicato a novembre<ref name="Date album" /> contemporaneamente ai singoli ''[[Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi]]/Confusione'', ''Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi/vento nel vento'' (mai distribuiti) e ''[[Il mio canto libero/Confusione]]''.<ref name="Date singoli" /> L'album fu il più venduto del 1973 in Italia<ref>{{Cita web|url=https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2019/09/09/lucio-battisti-album-venduti|titolo=Lucio Battisti, gli album più venduti|editore=[[Sky TG24]]|data=9 settembre 2019|accesso=6 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220116225052/https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2019/09/09/lucio-battisti-album-venduti|dataarchivio=16 gennaio 2022|urlmorto=no}}</ref> e, solo nel giro iniziale di distribuzione, vendette {{formatnum:450000}} copie.<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 178}}.</ref> Trattasi di un'opera spartiacque nella carriera del cantautore e uno tra i suoi dischi più importanti<ref name="Ondarock" /><ref name="Assante" /> nei cui testi, oltre al tema della libertà, si trovano accenni all'[[ecologia]] e all'[[inquinamento]],<ref>{{Cita web|url=https://www.hitparadeitalia.it/schede/a/aquilabl.htm|titolo=L'aquila|editore=hitparadeitalia.it|accesso=9 agosto 2022}}</ref> argomenti a cui Mogol teneva molto e che aveva già introdotto nei titoli di tre brani strumentali di ''Amore e non amore''. Dal punto di vista musicale ''Il mio canto libero'' è considerato, insieme a ''Umanamente uomo: il sogno'', un punto di svolta nell'evoluzione della musica popolare italiana.<ref name="Ondarock" /> La ''[[title track]]'' venne incisa da Battisti anche in versione francese e [[Brani musicali di Lucio Battisti#SpagnoloFrancia|spagnolafrancese]] e spagnola, quest'ultima con i testi riadattati da Carlos Ramòn-Amàrt, ottenendo un buon riscontro.<ref name="Tomasi">{{Cita web|autore=Gabriele Tomasi|url=https://www.ondamusicale.it/musica/81496-gli-album-di-lucio-battisti-in-inglese-e-in-spagnolo-francese-e-tedesco/|titolo=Gli album di Lucio Battisti in Inglese (e in Spagnolo, Francese e Tedesco)|sito=Onda musicale|accesso=5 agosto 2022}}</ref>
 
Appena dopo l'uscita de ''Il mio canto libero'', venne ospitato per la seconda volta al programma radiofonico ''[[Gran varietà (programma radiofonico)|Gran varietà]]'', condotto questa volta da [[Raffaella Carrà]], allo scopo di promuovere il disco. Anche in questa occasione, l'intervista subì un intervento di montaggio che faceva comparire Battisti come seccato dalle domande della conduttrice.<ref name="Malantruccio" /><ref name="On Air" />
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Di lì a poco, il 12 dicembre, avvenne un'ulteriore partecipazione ad una trasmissione radiofonica, ''Supersonic'', nella quale interpretò ''[[Comunque bella]]'', ''[[Umanamente uomo: il sogno#Innocenti evasioni|Innocenti evasioni]]'', ''[[La canzone del sole/Anche per te#La canzone del sole|La canzone del sole]]'' e ''[[Umanamente uomo: il sogno#Sognando e risognando|Sognando e risognando]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=495|titolo=On Air|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=23 gennaio 2010}}</ref>; [[Fabrizio Zampa]] su ''[[Il Messaggero]]'' lo stroncò scrivendo che «La sua esibizione è stata una sagra della stonatura e dell'approssimazione».<ref>{{Cita news|autore=Fabrizio Zampa|titolo=Dal vivo per Natale Supersonic con Battisti (stonato)|pubblicazione=Il Messaggero|data=14 dicembre 1972}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 171-173}}.</ref> Con l'ultima partecipazione televisiva italiana avvenuta ad aprile dello stesso anno e l'ultimo concerto risalente all'estate del 1970, questo evento fu ''de facto'' l'ultima esibizione pubblica di Battisti in Italia.
 
La definitiva frattura con i giornalisti avvenne quando, il 25 marzo 1973, nacque Luca Filippo Carlo (l'unico figlio di Battisti e [[Grazia Letizia Veronese]]): ''Sogno'' reagì a questo evento pubblicando un articolo su un fantomatico [[flirt]] tra il cantautore e l'attrice di cinema [[Erotismo|erotico]] [[Zeudi Araya]],<ref>{{Cita news|autore=Matilde Lucchini|titolo=Lucio Battisti «marito» all'italiana|pubblicazione=Sogno|data=26 marzo 1973}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|p. 175}}.</ref> e il 27 marzo due fotografi irruppero nella stanza della clinica - dove Battisti si trovava insieme alla compagna e al neonato - iniziando a scattare fotografie all'impazzata e costringendo Battisti a cacciarli via;<ref>{{Cita news|autore=Gigi Vesigna|titolo=Assediato per cento ore prima di mostrare il figlio|pubblicazione=TV sorrisi e canzoni|data=8 aprile 1973}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 176-178}}.</ref> in risposta a questo isolamento, ''[[Novella 2000]]'' scrisse che il cantante «ha paura anche delle ombre», descrivendo un Battisti tirchio, burbero e apatico.<ref>{{Cita news|autore=Ornella Ferrario|titolo=Dovrà vivere prigioniero come papà|pubblicazione=Novella 2000|data=9 aprile 1973}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 178-179}}.</ref> Nel periodo successivo, i reporter non allentarono la presa: il 14 maggio ''Novella 2000'' documentò con un lungo articolo l'affissione della notifica di una [[multa]] sulla porta della casa [[Milano|milanese]] di Battisti,<ref>{{Cita news|autore=V. C.|titolo=Il comune bussa alla porta: vuole da Battisti 57 milioni|pubblicazione=Novella 2000|data=14 maggio 1973}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 181-182}}.</ref> mentre il 10 giugno ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'' titolò in prima pagina di averlo «stanato in un misterioso rifugio in Brianza pieno di provviste»<ref>{{Cita news|autore=Fabrizio Soletti|titolo=Abbiamo stanato col teleobiettivo Lucio, figlio e moglie in un misterioso rifugio in Brianza pieno di provviste|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni|data=10 giugno 1973}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 182-183}}.</ref> (dove il musicista stava facendo costruire una villa accanto a quella di Mogol a [[Molteno]] - frazione Dosso di Coroldo -<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 184}}.</ref> dove visse per il resto della sua vita). Nel mentre, si affrancò totalmente dalla stampa e dalle performance dal vivo: arrivò infatti a rifiutare un'intervista con [[Enzo Biagi]] e una richiesta di [[Gianni Agnelli]], che gli propose di esibirsi al [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]] in uno spettacolo sponsorizzato dalla [[FIAT]], per un compenso di 2 miliardi di [[Lira italiana|lire]].<ref>{{Cita|Casamassima|pp. 127-128}}.</ref>
 
Di lì a poco iniziò a scrivere le musiche per un nuovo album, che incise successivamente tra luglio e agosto del 1973.<ref name="Date album" /> Parallelamente, avendo un vivo interesse per la lingua tedesca,<ref>{{cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?p=409#more-409|titolo=Mara Cubeddu... con la faccia da "Bea"|editore=luciobattisti.info|accesso=16 agosto 2022}}</ref> decise di cimentarsi anche nella lavorazione di un album completamente in tedesco, servendosi della collaborazione del cantante [[Udo Lindenberg]] per la pronuncia e la traduzione dei testi originali. Il disco, dal titolo ''[[Brani musicali di Lucio Battisti#Tedesco|Unser freies Lied]]'', venne registrato in autunno ad [[Amburgo]] e pubblicato nel 1974.<ref name="Kolnrekaj" /> Nel 1979 Battisti lo definirà «un tentativo confuso»<ref name="Radio Svizzera">{{Cita TV|titolo=Ultima intervista a Lucio Battisti|autore=Giorgio Fieschi|canale=[[RSI (azienda)|Radio svizzera di lingua italiana]]|data=18 maggio 1979}}</ref>, sebbene questo sia stato rivalutato dal pubblico negli anni.<ref>{{Cita web|url=https://www.anordestdiche.com/emotionen/|titolo=Tu chiamale se vuoi "emozioni"|accesso=15 luglio 2020|dataarchivio=15 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200715060759/https://www.anordestdiche.com/emotionen/|urlmorto=sì}}</ref>
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Tra la primavera e l'estate del 1974 compì, insieme a Mogol, un viaggio in [[Sudamerica]], tra [[Argentina]] e [[Brasile]], per prendere parte ad alcuni spettacoli televisivi.<ref>{{Cita news|autore=Giorgio Salti|titolo=Lucio allergico alle grazie di Jane Birkin|pubblicazione=TV Sorrisi e Canzoni|data=31 marzo 1974}} Consultabile anche su {{Cita libro|autore=Francesco Mirenzi|titolo=Battisti talk|ed=1|anno=1998|editore=Castelvecchi editore|pp=185-186}}</ref> La lunga permanenza ispirò fortemente Battisti, che si affacciò a una nuova esperienza culturale e a quella da lui definita «un'altra dimensione della musica»;<ref>{{Cita news|autore=[[Renato Marengo]]|titolo=Siamo ancora legati alla strofa e alla rima|pubblicazione=''[[Ciao 2001]]''|data=1º dicembre 1974}}</ref> cosicché, non appena rientrato in Italia, ampliando e perfezionando il percorso musicale già intrapreso con ''Il nostro caro angelo'', iniziò a lavorare al nuovo disco.
 
L'album ''[[Anima latina]]'', pubblicato a dicembre,<ref name="Date album" /> è probabilmente la sua opera più ambiziosa, complessa e sfaccettata<ref>{{Cita|Salvatore (1997)|p. 304 e segg.}}</ref> per via della fusione di sonorità latine e [[Rock progressivo|progressive]] (brani lunghi, dall'orchestrazione e strumentazione composita e stratificata, ampio uso di sintetizzatori) con la musica [[Musica psichedelica|psichedelica]], [[musica pop|pop]], [[folk]], [[jazz]] e [[Musica classica|classica]].<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone" /> È un disco, come dichiarò poi lo stesso Battisti, votato alla valorizzazione del ritmo, reso a tratti ossessivo nelle sezioni per fiati, cori e percussioni; in buona parte dei brani il canto è soffuso e intenzionalmente tenuto a volume basso nel [[missaggio]] (scelta che Mogol considerò «infelice»<ref name="Cromosomi">{{Cita web|url=https://www.cromosomimedia.com/2021/11/28/45-anni-di-lucio-battisti-la-batteria-il-contrabbasso-eccetera/|sito=Cromosomi|titolo=45 anni di “Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera”|accesso=6 agosto 2022}}</ref>), alla pari con gli altri strumenti, tanto da essere talvolta quasi impercettibile. I testi - che in generale per Battisti contavano relativamente poco -<ref name="Blatto" >«I testi delle canzoni sono una concessione al pubblico, perché la musica dice tutto da sola.» Lucio Battisti rivolto a [[Tony Esposito]] (1974). {{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |titolo=MyTunes - Maurizio Blatto - Google Libri |accesso=12 settembre 2025}}</ref> risultano più criptici, in controtendenza col modo di scrivere di Mogol, e non mancano anche alcuni riferimenti all'[[Ambientalismo|ambiente]] e al sociale.<ref group="N">Tematiche che Mogol non riprenderà più nei successivi album con Battisti, concentrandosi principalmente sugli eventi quotidiani e sulla passione amorosa.</ref> Tra i pezzi che ottennero maggior riscontro vi sono la ''title track'' (il cui testo venne considerato da Mogol il migliore da lui mai scritto)<ref>{{Cita|Stefanel (2007)|p. 153}}.</ref> e ''[[Anima latina#Due mondi|Due mondi]]'', in cui Battisti duetta con la cantante [[Mara Cubeddu]]; tuttavia, nessuno dei brani presenti nel disco entrò nella [[memoria collettiva]]. Dall'album venne estratto, ma non distribuito, il 45 giri ''Due mondi/Abbracciala abbracciali abbracciati''.<ref name="Date singoli" /> Mentre Battisti completava il mix dell'album, concesse eccezionalmente al giornalista di ''[[Ciao 2001]]'' [[Renato Marengo]] una lunga intervista, nonostante fosse da tempo in silenzio stampa.<ref name="Secolo XIX" /><ref group="N">Marengo raccontò questa vicenda nel libro ''La vera storia dell'intervista esclusiva a Battisti''.</ref> Fredda l'accoglienza della critica, modesta quella del pubblico: il disco vendette {{formatnum:250000}} copie (la metà del precedente),<ref name="Stefanel 355" /><ref name="Davoli" >{{cita web|url=https://www.impattosonoro.it/2021/02/18/speciali/classifiche/i-grandi-dischi-del-rock-progressivo-italiano-degli-anni-70-guida-per-chi-non-cera/|titolo=I grandi dischi del rock progressivo italiano degli anni ‘70: guida per chi non c’era|editore=Impatto sonoro|autore=Giovanni Davoli|data=18 febbraio 2021|accesso=1º marzo 2022}}</ref> risultando essere l'ottavo album più venduto in Italia nel 1975,<ref name="HPI album 1975" /> nonostante ciò rimase in classifica per ben 65 settimane, di cui 13 al primo posto<ref name="Mazzi">{{Cita|Mazzi|p. 1975}}.</ref> (a tutt'oggi il record per un disco di Battisti<ref name="Musica e dischi">Sono stati consultati il volume di [[Dario Salvatori]], ''Storia dell'hit parade'', edizioni Gremese, 1989, e le classifiche pubblicate negli anni in questione dai settimanali ''[[Ciao 2001]]'' e ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'' e dal mensile ''[[Musica e dischi]]''.</ref>).
 
''Anima latina'' venne successivamente rivalutato, diventando quello che, per la critica, è uno dei capolavori di Battisti<ref name="Davoli" /><ref>{{cita libro|titolo=Anima latina: Anatomia di un capolavoro|autore=Stefano Milioni, ‎Sergio Albonico|editore=LIT EDIZIONI|anno=2025|capitolo=Onde}}</ref> e uno degli apici della sua ricerca musicale.<ref>{{cita web|url=https://www.ondarock.it/pietremiliari_ita/battisti_animalatina.htm|titolo=Lucio Battisti - Anima latina|accesso=16 settembre 2025}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |titolo=MyTunes - Maurizio Blatto - Google Libri |accesso=15 febbraio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180216025903/https://books.google.it/books?id=t3WZBQAAQBAJ&pg=PT34&dq=anima+latina+capolavoro&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj8nLjMwqjZAhXGsKQKHcsrD68Q6AEILDAB#v=onepage&q=anima%20latina%20capolavoro&f=false |urlmorto=no }}</ref> Buona parte dei critici lo colloca tra i migliori dischi italiani mai incisi: fra questi figura Gianni Poglio, che lo definì uno «dei migliori album italiani di sempre, se non il migliore».<ref>{{Cita web |url=https://www.panorama.it/lifestyle/Musica/lucio-battisti-anima-latina-|titolo=L'album del giorno: Lucio Battisti, Anima latina|accesso=30 agosto 2022}}</ref>
 
==== 1975-1980: il nuovo percorso musicale e gli ultimi successi ====
[[File:Battisti mogol.jpg|thumb|left|Battisti e [[Mogol]] negli [[anni settanta]].]]
 
Tra maggio e giugno del 1975 partì per un viaggio negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], visitando [[New York]], [[San Francisco]] e [[Los Angeles]]. Durante questo periodo Battisti assorbì le novità musicali nello stile e nella tecnica di registrazione, in particolare le sonorità della [[disco music]]. La [[Radio Corporation of America|RCA]] gli propose di realizzare un album con i suoi maggiori successi cantati in [[Lingua inglese|inglese]] per conquistare il mercato statunitense, ma Battisti, contrario a utilizzare brani già pubblicati, dichiarò che «è sciocco continuare a guardarsi indietro» pur confessando di essere «eccitato dall'idea di incidere un album qui». Inoltre risale a questo soggiorno la bozza di una canzone, ispirata dall'[[Interstate Highway System|autostrada americana]] [[Interstate 5]] e provvisoriamente intitolata ''San Diego Freeway'', che sarebbe poi diventata ''[[Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio|Ancora tu]]''.<ref>{{Cita news|titolo=In California per ritrovare l'ispirazione|pubblicazione=[[TV Sorrisi e Canzoni]]|data=20 luglio 1975|autore=Armando Gallo}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 201-203}}.</ref><ref name="Salvatore 201-203" >{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 201-203}}.</ref>
 
A settembre realizzò due filmati con la regia di [[Ruggero Miti]] e [[Cesare Montalbetti]]<ref>{{Cita web|url=https://www.videoclip-italia.com/2021/05/07/fotoromanzi-lucio-battisti-ancora-tu-ruggero-miti-1975/|titolo=Fotoromanzi: Lucio Battisti - Ancora tu (Ruggero Miti, 1975)|autore=Alberto Beltrame|sito=Videoclip Italia|data=2021-05-07|accesso=2022-12-25}}</ref> in cui canta ''Ancora tu'' e ''[[La compagnia]]''. Secondo [[Michele Bovi]], si tratta del primo vero videoclip moderno italiano.<ref>{{Cita TV|trasmissione=Tg2 Dossier|autore=Michele Bovi|canale=Rai Due|data=9 marzo 2008}}</ref>
 
Nel gennaio 1976, quando i brani del nuovo album furono pronti, cedette ''Un uomo che ti ama'' a [[Bruno Lauzi]] e ''Io ti venderei'' a [[Patty Pravo]]; ''Ancora tu'' fu offerta a [[Mina (cantante)|Mina]], ma la cantante la rifiutò.<ref name="Ceri 253">{{cita|Ceri|p. 253}}.</ref> Il nuovo disco, intitolato ''[[Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera]]'', venne pubblicato a febbraio,<ref name="Ceri 253" /> insieme al singolo ''[[Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio]].''<ref name="Date singoli" /> Dopo il precedente ''Anima latina'', Battisti cambiò direzione realizzando un album [[funk]] e con evidenti influenze della [[disco music]]; ritenuto all'avanguardia per l'armoniosità tra ritmo, melodia e parole,<ref name="RollingStone" /> l'album riposizionò Battisti ai vertici delle classifiche: vendette alla sua uscita circa 500&nbsp;000 copie<ref>{{Cita|Stefanel (2009)|p. 361}}.</ref> (il doppio di ''Anima latina'') e fu il terzo disco più venduto del 1976.<ref name="HPI album 1976" /> Il brano ''Ancora tu'' venne proposto nelle [[Disco music italiana|discoteche italiane]], rimanendo costantemente al primo posto della [[hit parade]].<ref name="Ondarock" /> È l'ultimo album che Battisti incise interamente in Italia, e, come il predecessore, è considerato tra i migliori lavori concepiti dal musicista;<ref name="Cromosomi" /> da segnalare, durante la registrazione, la presenza di [[Ivan Graziani]] alla chitarra.<ref>{{Cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?page_id=2094|titolo=Lucio & Ivan|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=27 agosto 2022}}</ref><ref name="Salvatore 207-212">{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 207-212}}.</ref> La versione in spagnolo (''[[Brani musicali di Lucio Battisti#Spagnolo|Lucio Battisti, la bateria, el contrabajo, etc]]'') ebbe ottimi riscontri commerciali presso il mercato discografico [[Penisola iberica|iberico]] e [[America meridionale|sudamericano]].<ref name="Kolnrekaj" /><ref name="Cromosomi" />
 
[[File:Lucio Battisti 1980.jpg|thumb|upright=0.8|Lucio Battisti nella seconda metà degli [[anni settanta]].]]
 
Il 3 settembre 1976<ref>Atto di pubblicazione del matrimonio, riportato su {{Cita|Lauro e Turrini|p. 52}}.</ref> contrasse [[matrimonio civile]] con [[Grazia Letizia Veronese]].
 
In un'intervista a [[Radio Monte Carlo (Italia)|Radio Monte Carlo]] risalente al 1976, ai microfoni di [[Max Onorari]], Battisti si spinse in un lungo discorso in cui tacciò i giornalisti di spingere una narrazione manipolatrice, affermando di non riconoscersi negli articoli che parlavano di lui e che si basavano sulle sue dichiarazioni. Dichiarò anche che nel lungo periodo di silenzio le cose scritte su di lui non erano autentiche, e ne prese le distanze.<ref name="Malantruccio" />
 
In questo periodo accettò la proposta fattagli dalla [[Radio Corporation of America|RCA]] l'anno precedente e iniziò a lavorare a un album in lingua inglese sulla base dei nuovi brani che stava componendo per il suo prossimo album. Alla [[traduzione]] dei testi lavorò [[Marva Jan Marrow]], una cantautrice statunitense immigrata in Italia dove faceva parte già da tempo dei Numero Uno. Realizzati i provini, si recò con la Marrow in California per la realizzazione del disco. Le sessioni di registrazione iniziarono il 4 ottobre.<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Becker|titolo=Sognando California: l'avventura americana. Conversazione con Bones Howe|pubblicazione=Musica leggera|data=novembre 2008}}</ref> Dopo circa nove mesi, a lavoro concluso, [[Mogol]], non entusiasta del fatto che il significato originale venisse perso (e, secondo Marva Jan Marrow, invidioso del risultato raggiunto)<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/voli/articoli/i_marva.htm|autore=Christian Calabrese|titolo=Intervista a Marva Jan Marrow|accesso=14 agosto 2009}}</ref><ref name="Di Cioccio">{{Cita|Di Cioccio e Bertoncelli|pp. 135-140}}.</ref> decise di far riscrivere i testi da capo affidando l'incarico a [[Peter Powell]], chiedendogli di tradurli in maniera più letterale.
 
L'album in italiano, realizzato sempre in California (con alcune parti registrate in Italia), venne lanciato nel marzo 1977<ref name="Date album" /> con il titolo di ''[[Io tu noi tutti]]'', da cui venne estratto il 45 giri ''[[Amarsi un po'/Sì, viaggiare]]'',<ref name="Date singoli" /> entrambi brani di punta di questa fase di Battisti. L'album, che fu il secondo più venduto dell'anno,<ref name="HPI album 1977" /> compì un ulteriore passo verso le sonorità e le ritmiche funk-disco,<ref name="Ondarock" /> risultandone un connubio di "stampo americano" fluido e molto affine al precedente,<ref name="RollingStone" /> in cui l'autore dimostrò di essere in totale armonia con le sonorità del pop contemporaneo.<ref name="Assante" /> Da questo disco in poi, Battisti si avvalse solo della collaborazione di musicisti stranieri.<ref name="Ondarock" />
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[[File:Copertina Battisti.jpg|thumb|upright|left|Battisti sulla copertina della rivista ''[[Ciao 2001]]'', dedicata all'uscita di ''Una giornata uggiosa.'']]
 
In autunno, lavorò anche questa volta all'incisione di un disco in italiano e di uno in inglese: il primo, pubblicato nell'ottobre del 1978,<ref name="Date album" /> è ''[[Una donna per amico]]'', accompagnato dal singolo ''[[Una donna per amico/Nessun dolore]]'',<ref name="Date singoli" /> inciso anche in spagnolo (''Una muchacha por amigo''). Il secondo avrebbe dovuto essere un altro tentativo di sfondare nel mondo anglofono e si sarebbe dovuto chiamare ''Friends'' o ''A Woman as a Friend'';<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=9078|titolo=Inediti|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 ottobre 2010}}</ref> avrebbe dovuto contenere gran parte dei brani pubblicati su ''Una donna per amico'' con l'aggiunta di ''E penso a te'' e ''Ancora tu'', ma a seguito di pareri negativi e scoraggianti da parte di discografici e collaboratori, Battisti decise di non pubblicare il disco. Solo ''Baby It's You'' (''Ancora tu'') e ''Lady'' (''Donna selvaggia donna'') uscirono su singolo nel 1979, con assai scarsi risultati di vendite<ref name="Tomasi" /> (le registrazioni delle tracce dell'album, alcune con nuovi arrangiamenti, sono a oggi inedite - sebbene circolino da tempo su [[Internet]]).
 
Al contrario, il disco in italiano, ''Una donna per amico,'' si rivelò un successo, diventando il terzo più venduto del 1978.<ref name="HPI album 1978" /> Secondo delle fonti, le sue vendite furono stimate tra le {{formatnum:600000}} e {{formatnum:1000000}} di copie,<ref name="Laffranchi" /><ref>{{Cita news|autore=Mario Luzzatto Fegiz|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/16/Battisti_boom_arrivo_milioni_dischi_co_0_9809169743.shtml|titolo=Battisti boom, in arrivo 3 milioni di dischi|pubblicazione=Corriere della Sera|data=16 settembre 1998|accesso=13 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110520050831/http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/16/Battisti_boom_arrivo_milioni_dischi_co_0_9809169743.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|Gianfranco|Salvatore|L'arcobaleno. Storia vera di Lucio Battisti vissuta da Mogol e dagli altri che c'erano|url=http://books.google.it/books?id=jXvrs8peiiYC&printsec=frontcover#PPA220,M1|accesso=6 giugno 2009|2000|[[Giunti Editore]]|Firenze|p=220}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.debaser.it/recensionidb/ID_8974/Lucio_Battisti_Una_giornata_uggiosa.htm|titolo=Lucio Battisti: Una giornata uggiosa|autore=Viva Lì|sito=Debaser|data=18 marzo 2006|accesso=17 giugno 2009}}</ref> affermandosi come il più fruttuoso successo commerciale della carriera di Lucio Battisti. È ritenuto il suo album più raffinato,<ref name="RollingStone" /> caratterizzato, anch'esso, da ritmi ispirati alla disco music (i cui ritmi erano «imperativi» a detta dello stesso Battisti<ref name="Radio Svizzera" />), al contempo eleganti e melodici; e la ''[[title track]]'' rimane tra i suoi brani più famosi.<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone" /> ''Una donna per amico'' è anche l'ultimo album in cui il cantautore appare in copertina; è questo, di fatto, l'ultimo servizio fotografico a cui si concesse.<ref>{{Cita web|url=https://www.artovercovers.com/2020/06/10/la-colazione-londinese-di-lucio-battisti-una-donna-per-amico/|titolo=La colazione londinese di Lucio Battisti: "Una Donna per Amico" {{!}} AOC|sito=Artovercovers|data=10 giugno 2020|accesso=6 ottobre 2020}}</ref>
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Il 18 maggio del 1979, mentre si trovava a [[Zurigo]],<ref name="Pagni">{{Cita web|url=https://www.sentireascoltare.com/recensioni/lucio-battisti-una-giornata-uggiosa/|autore=Beatrice Pagni|titolo=Lucio Battisti Una giornata uggiosa|accesso=11 agosto 2022}}</ref> rilasciò ai microfoni di Giorgio Fieschi della [[RSI (azienda)|Radio Svizzera]] quella che restò ufficialmente la sua ultima intervista: dove espose le cause del suo allontanamento dalla scena pubblica, parlando poi della sua concezione della musica,<ref>«Credo che bisogna prendere i mezzi che ci sono a disposizione della musica, sia come suono sia come tendenze, cercando di renderle personali, ossia non di fare delle copie [...] Coesistono nella mia musica il desiderio di fare musica molto bella e di fare della musica molto popolare, il desiderio di fare musica molto creativa e musica molto rozza perché possa arrivare a un pubblico che magari non ha voglia per niente di spremersi la testa, e che magari ha ragione. E quindi questo crea di volta in volta delle strane cose che sono molto diverse da com'ero partito e da com'erano le mie intenzioni. Ma questo è il bello della musica: non si sa mai che cosa esce fuori.» Lucio Battisti, [[RSI (azienda)|Radio svizzera di lingua italiana]], 18 maggio 1979.</ref> dei risultati raggiunti e dei motivi che lo spinsero a incidere un album in inglese (mostrandosi consapevole dell'insuccesso<ref>«Dopo aver raggiunto certi risultati in italiano era un po' ridicolo da parte mia aspettarmi di avere immediatamente gli stessi risultati in una lingua quasi sconosciuta per me.» Lucio Battisti, [[RSI (azienda)|Radio svizzera di lingua italiana]], 18 maggio 1979.</ref>); concluse parlando del suo rapporto con Mogol e dando alcuni accenni sulle musiche del nuovo disco in lavorazione.<ref name="Radio Svizzera" /> Si tratta dell'unica intervista con Battisti che sia mai stata trasferita su un supporto audio per essere commercializzata.<ref name="On Air" />
 
Il nuovo album, inciso tra giugno e dicembre all'estero e pubblicato nel febbraio del 1980,<ref name="Date album" /> è ''[[Una giornata uggiosa]].'' Qui Battisti, appassionatosi agli effetti dei suoni elettronici, cambiò rotta orientandosi verso il [[synth pop]] e assegnando, nella maggior parte dei brani, una funzione importante alle [[Tastiera elettronica|tastiere]]<ref name="Pagni" /><ref>{{Cita web|url=https://thesoundcheck.it/2020/06/20/discottanta-una-giornata-uggiosa-di-lucio-battisti/|titolo=DiscOttanta – Una giornata uggiosa di Lucio Battisti|accesso=11 agosto 2022}}</ref> (preludendo la svolta dell'album successivo<ref name="Ondarock" />); ad ogni modo il disco mantiene «inevitabilmente molti punti in contatto con i lavori precedenti», come affermò Battisti nell'intervista.<ref name="Radio Svizzera" /> L'album è ricordato soprattutto per l'incalzante brano omonimo, per la canzone ''Con il nastro rosa'' e per essere stato l'ultimo realizzato insieme a Mogol.<ref>{{Cita web|autore=Alberto Fraccacreta|url=https://laragione.eu/life/spettacoli/lultima-canzone-con-il-nastro-rosa/|titolo=“Con il nastro rosa” è, simbolicamente, l’ultima canzone dell’ultradecennale sodalizio Battisti-Mogol. Cosa è accaduto fra i due?|editore=[[La Ragione]]|data=8 luglio 2023|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230928072617/https://laragione.eu/life/spettacoli/lultima-canzone-con-il-nastro-rosa/|dataarchivio=28 settembre 2023|urlmorto=no}}</ref> Secondo il saggista [[Donato Zoppo]], l'album rappresenterebbe la fine di un'era musicale in Italia, segnando il passaggio dalla "canzone impegnata" degli anni Settanta agli [[Anni 1980|anni Ottanta]].<ref>{{Cita web|autore=Fabio Zuffanti|url=https://www.lastampa.it/spettacoli/musica/2020/04/11/news/con-il-nastro-rosa-dicemmo-addio-a-mogol-battisti-e-all-impegno-degli-anni-70-1.38707035/|titolo=“Con il nastro rosa” dicemmo addio a Mogol-Battisti e all’impegno degli Anni 70|editore=[[La Stampa]]|data=11 Aprile 2020|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200420170115/https://www.lastampa.it/spettacoli/musica/2020/04/11/news/con-il-nastro-rosa-dicemmo-addio-a-mogol-battisti-e-all-impegno-degli-anni-70-1.38707035/|dataarchivio=20 aprile 2020|urlmorto=no}}</ref> ''Una giornata uggiosa'' fu il quinto album più venduto del 1980<ref name="HPI album 1980" /> e il singolo estratto, ''[[Una giornata uggiosa/Con il nastro rosa]]'',<ref name="Date singoli" /> venne anch'esso riadattato in [[Brani musicali di Lucio Battisti#Spagnolo|spagnolo]];<ref name="Kolnrekaj" /> tutti i brani eseguiti in spagnolo ottennero un considerevole successo in Spagna e Sudamerica, e nel corso degli anni sono usciti svariati album del cantautore, sia in versione originale, sia con i brani cantati in italiano ma con i titoli in spagnolo, sia con le tracce riadattate in lingua spagnola.<ref name="Tomasi" />
 
Il 4 luglio del 1980 apparve per l'ultima volta in TV, nella trasmissione ''Musik & Gäste'' della [[SRF 1|televisione svizzera di lingua tedesca]], nella quale cantò in [[playback]] ''Amore mio di provincia.''<ref>{{Cita web|url=http://www.luciobattisti.info/?page_id=1278|titolo=In TV - Anni 80|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 ottobre 2010}}</ref>
 
==== La fine della collaborazione con Mogol ====
Lo scioglimento, avvenuto silenziosamente e senza litigi,<ref>{{Cita|Sabelli Fioretti e Lauro|p. 53}}<br />«Avete mai litigato tu e Lucio?» «Litigi no. Ci sono stati dei silenzi. Periodi di silenzio.»</ref><ref>{{Cita|Sabelli Fioretti e Lauro|p. 63}}<br />«Ti racconto una storia: quando c'è stato questo allontanamento, dopo ci siamo visti un paio di volte. Una volta eravamo in giardino e si avvicinò la moglie, [[Grazia Letizia Veronese|Grazia]], che ci abbracciò tutti e due e disse: «Ma perché avete litigato?» Io le risposi: «Ma io non ho mai litigato». E Lucio anche disse: «Nemmeno io ho mai litigato con lui». »</ref> fu dovuto alla divergenza artistica tra i due. Altro fattore fu la discrepanza nata sulla ripartizione dei [[Diritto d'autore|diritti d'autore]]: gli introiti infatti andavano per un quarto a Battisti e un quarto a Mogol mentre il rimanente spettava alla società editoriale, la [[Edizioni musicali Acqua azzurra]]; all'interno di essa, però, Battisti aveva una quota del 40% mentre Mogol controllava appena il 10%. Mogol non era d'accordo con tale ripartizione (più che per questioni economiche, per questione di principio<ref>{{Cita TV|trasmissione=Target|titolo=Ci ritorni in mente|canale=[[Canale 5]]|data=1994}} «Un allontanamento naturale, dovuto a divergenze sui diritti d'autore, per una questione di principio» ([http://www.luciobattisti.info/?p=280 dalla scheda su luciobattisti.info])</ref>) e voleva cambiare le [[Azione (finanza)|quote azionarie]] della società, ma da Battisti ricevette solo il silenzio.<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 224}}.</ref> Mogol, pur evitando per scelta di parlare dell'argomento (in un'occasione dichiarò: «Delle persone io dico bene, oppure taccio. […] In questo caso taccio»), ha fatto capire che la moglie di Battisti avrebbe più volte interferito nel rapporto tra lui e il marito, spingendo Battisti a non assecondarlo nella questione dei diritti d'autore.<ref>{{Cita|Sabelli Fioretti e Lauro|pp. 63-65}} «Una volta Grazia mi disse: «Ma io pensavo che tu avresti ceduto. Considerando che tu fai una canzone in un'ora!» Io le ho risposto: «Il tempo e i soldi non c'entrano, è un problema di equità».»</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/30/Artista_enigmatico_imbattibile_litigo_con_co_0_9808305656.shtml|titolo=Artista enigmatico e imbattibile, litigò con Mogol per la percentuale sulle canzoni|autore=Mario Luzzatto Fegiz|data=30 agosto 1998|accesso=6 giugno 2009|pubblicazione=Corriere della Sera|urlarchivio=https://archive.is/20120709153956/http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/30/Artista_enigmatico_imbattibile_litigo_con_co_0_9808305656.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
Mentre Mogol iniziò una collaborazione con [[Riccardo Cocciante]], per il quale seguitò a scrivere testi simili a quelli ideati per Battisti, secondo il suo consueto stile, Battisti proseguì la sua strada con Velezia (pseudonimo di [[Grazia Letizia Veronese]]) prima e con [[Pasquale Panella]] poi, soddisfacendo così il suo costante bisogno di sperimentare e di misurarsi in nuove esperienze musicali.
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[[File:Battisti 1982.jpg|thumb|upright|Lucio Battisti a Milano nel 1982.]]
 
Il 14 settembre<ref name="Date album" /> 1982 pubblicò l'album ''[[E già]]'', registrato tra maggio e luglio negli studi di Roma e Londra, un disco che rappresenta un netto cambio stilistico<ref name="Assante" /> verso la [[New wave (musica)|new wave]]: l'album è composto da canzoni più brevi (solo un brano su 12 supera i quattro [[minuti]] di durata) e su arrangiamenti totalmente elettronici dove gli unici strumenti usati sono le [[Tastiera elettronica|tastiere]], i [[sintetizzatore|sintetizzatori]] e la [[batteria elettronica]]. I testi vennero scritti dalla moglie sotto lo pseudonimo Velezia; tuttavia, i numerosi spunti autobiografici presenti nei testi fanno ritenere da parte della critica che autore o almeno coautore dei medesimi fu in realtà Battisti.<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 226}}.</ref> Il disco non fu accolto in modo entusiastico dagli specialisti<ref name="Ondarock"/><ref>{{cita web|url=https://www.panorama.it/attualita/sport/la-roma-di-gasperini-vola-ma-i-numeri-dicono-che-non-e-da-scudetto|titolo=E Già, l'album più misterioso di Battisti raccontato in un libro
|accesso=6 ottobre 2025}}</ref> e, pur conquistando il primo posto in classifica,<ref name="Musica e dischi" /> non ebbetrovò il riscontro di vendita dei precedenti: l'album, da cui venne estratto il ventiduesimo e ultimo 45 giri del cantautore, ''[[E già/Straniero]]'',<ref name="Date singoli" /> si posizionò al quattordicesimo posto dei dischi più venduti del 1982.<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1982.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1982|accesso=14 agosto 2022}}</ref>
 
Tra il 1982 e il 1983 collaborò con l'amico [[Adriano Pappalardo]] alla realizzazione degli album ''[[Immersione (album)|Immersione]]'' e ''[[Oh! Era ora]]''. Nel primo i testi vennero scritti da [[Franca Evangelisti]], mentre per il secondo Battisti decise di coinvolgere [[Pasquale Panella]], collaboratore stretto del cantautore [[Enzo Carella]], entrambi molto stimati da Battisti.<ref>{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-88474/carella-e-panella-ecco-come-ci-siamo-ritrovati|titolo=√ Carella e Panella: 'Ecco come ci siamo ritrovati'|autore=Rockol com s.r.l|sito=Rockol|accesso=18 dicembre 2020}}</ref>
 
Nel 1984 si incontrò con [[Lucio Dalla]], che gli propose una collaborazione, ma rifiutò. A tal proposito, Dalla dichiarò: «Lui ascoltava senza darmi importanza... disse che non si poteva fare, che si sentiva molto cambiato e che si stava muovendo in tutt'altra ricerca musicale».<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/08/29/Spettacolo/LUCIO-BATTISTI-LULTIMA-APPARIZIONE-UFFICIALE-NEL-1982_173000.php|titolo=LUCIO BATTISTI: L'ULTIMA APPARIZIONE UFFICIALE NEL 1982|editore=adnkronos|accesso=6 maggio 2018}}</ref> Questo mutamento di Battisti lo portò anni più tardi a declinare anche una proposta di [[Adriano Celentano]], che cercò di coinvolgerlo nella lavorazione di un album a tre, a cui avrebbe dovuto partecipare anche [[Mina (cantante)|Mina]].<ref>{{Cita news|url=https://www.rockol.it/news-10898/adriano-celentano-lettera-a-lucio-battisti|titolo=Adriano Celentano: lettera a Lucio Battisti|sito=Rockol|accesso=14 ottobre 2025}}</ref>
 
==== 1986-1994: il "periodo bianco" ====
[[File:Pasquale Panella.jpg|thumb|left|Dopo essere giunto pochi anni addietro a considerare l'[[Ermetismo (letteratura)|ermetismo]] un «fattore di fuga»,<ref name="Radio Svizzera" /> Battisti lo rivalutò e definì «incredibili» i testi di [[Pasquale Panella|Panella]]<ref name="Ondarock" />.]]
 
Nella seconda metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] cominciò la collaborazione diretta tra Lucio Battisti e Pasquale Panella, proseguendo sullo stile che avevano inaugurato con il precedente album di Pappalardo. In quest'ultima fase della sua carriera, Battisti pubblicò cinque album che continuarono l'esplorazione musicale iniziata con ''E già'' trattando generi all'epoca emergenti nella scena musicale italiana. I testi di Panella sono diversissimi da quelli scritti in precedenza da [[Mogol]]: di difficile comprensione, sono densi di [[Gioco di parole|giochi di parole]] e doppi sensi;<ref>Gianluca Veltri, [http://www.nazioneindiana.com/2007/06/03/lo-sguazzo-dell%E2%80%99ardire-e-dell%E2%80%99osare/ Lo sguazzo dell'ardire e dell'osare - Nazione Indiana]</ref> come dichiarato dallo stesso Panella in una successiva intervista, questa scelta fu dettata dall'esigenza di "tirar fuori" Battisti dalla "trivialità" che aveva caratterizzato il periodo precedente.<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/pasquale-panella-volevo-liberare-battisti-dai-falo-dai-pianobar-e-dalle-parole-dei-critici%E2%80%A8/509792/|titolo=Pasquale Panella: «Volevo liberare Battisti dai falò, dai pianobar e dalle parole dei critici»|autore=Gianmarco Aimi|data=30 marzo 2020|accesso=15 ottobre 2022}}</ref> A propria volta, Battisti, che era da sempre del pensiero che la musica fosse il punto cardine in un brano,<ref name="Blatto"/> desiderava dei testi che risultassero astrusi il più possibile, e avrebbe accettato i versi di Panella soltanto se leggendoli non li avesse capiti.<ref name="Salvatore 1997"/> I nuovi dischi, che per volere del cantautore non vennero pubblicizzati dai mass media,<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 232}}.</ref> furono accolti dal pubblico con un apprezzamento via via calante e dalla critica con pareri estremamente discordi, per poi essere rivalutati solo a distanza di anni.<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/cultura/eventi/2011/scala/notizie/parilli-don-giovanni_e65b7aae-1f65-11e1-befb-0d1b981db5e8.shtml|titolo=«Don Giovanni» Quando Battisti tradì i suoi fan|pubblicazione=corriere.it|accesso=15 agosto 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.orrorea33giri.com/lucio-battisti-discografia-1988-1994/|titolo=Lucio Battisti: la discografia bianca 1988-1994|data=6 dicembre 2016|accesso=16 ottobre 2022|autore=Luca "Luke" Morettini Paracucchi}}</ref>
 
Nel marzo del 1986<ref name="Date album" /> tornò sul mercato discografico con il primo album realizzato con Panella, ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]],'' anch'esso inciso fra Roma e Londra, tra l'estate e inizio autunno 1985. Gli arrangiamenti risultano meno elettronici rispetto a ''E già'': ne deriva una fusione tra le nuove sonorità elettroniche e quelle più tradizionali con le melodie definite che ben distinguevano il primo periodo del musicista; infatti Battisti reintroduce [[Chitarra|chitarre]], [[pianoforte]], [[violino]], [[Ottoni (musica)|ottoni]] e inserisce l'[[arpa]], ideando un disco di stampo [[synth pop]] con richiami all'[[art pop]] e al [[sophisti-pop]].<ref name="ratemusic">{{Cita web|url=https://rateyourmusic.com/release/album/lucio-battisti/don-giovanni/|titolo=Don Giovanni|accesso=26 settembre 2025}}</ref> Panella rivelò in seguito di aver scritto le liriche su melodie ancora canoniche nella forma, con tanto di strofa e inciso.<ref name="Ondarock" /> La critica accolse l'album con pareri contrastanti: [[Michele Serra]] gli assegnò un dieci e lode, definendo geniale la scelta dei testi e lodando l'invenzione musicale/melodica,<ref>{{Cita news|titolo=Il nuovo LP di Battisti. Lucio oltre le tenebre. Con l'album "Don Giovanni" il cantautore torna nel mito. Ma la vera novità è il paroliere|data=13 aprile 1986|p=135|editore=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|autore=Matteo Spina}}</ref> e aggiunse che «''Don Giovanni'' ridimensiona gran parte della musica leggera degli ultimi dieci anni»; [[Gianfranco Manfredi]] dichiarò senza mezzi termini che «il disco è una palla»;<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 116-117}}.</ref> contrariamente, [[Francesco De Gregori]] si espresse così circa l'importanza del disco: «''Don Giovanni'' è una pietra miliare. D'ora in poi dovremo tutti fare i conti con un nuovo modo di scrivere la musica». Con {{formatnum:350000}} copie vendute,<ref name="ANSA">{{Cita news|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756894261.html|titolo=È ancora tra i "re" dei diritti d'autore|pubblicazione=ANSA|data=31 agosto 1998|accesso=26 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100522232043/http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756894261.html|urlmorto=sì}}</ref> ottenne un buon successo commerciale e risultò essere il terzo album più venduto dell'anno.<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1986.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1986|accesso=14 giugno 2009}}</ref> Da lì in avanti, Battisti registrò solamente negli studi del Regno Unito e con un numero ridotto di musicisti di supporto. ''Don Giovanni'' è un'opera di transizione oggi considerato tra i migliori album di Battisti e il capolavoro tra quelli realizzati con Panella;<ref name="Ondarock" /><ref name="RollingStone" /><ref>{{Cita web|url=https://www.impattosonoro.it/2021/03/22/speciali/back-in-time/don-giovanni-di-lucio-battisti-una-stupenda-opera-di-passaggio/|titolo=“Don Giovanni” di Lucio Battisti, una stupenda opera di passaggio|accesso=12 agosto 2022}}</ref> il critico [[Ernesto Assante]] scrisse successivamente che «se la musica italiana degli anni ottanta può annoverare un capolavoro questo è ''Don Giovanni''».<ref name="Assante" />
 
Il 7 ottobre 1988<ref name="Date album" /> venne lanciato l'LP ''[[L'apparenza]]''. Battisti era da sempre abituato, fin dagli anni sessanta, a comporre prima la musica ed in seguito ad inserirvi i testi, ma a partire da questo album, su richiesta di Panella stesso, la tecnica di scrittura dei brani venne invertita, con Battisti che si occupò di scrivere le musiche direttamente sui versi del paroliere.<ref>{{cita|Ceri|pp. 323-324}}.</ref> Anche per questo motivo, in questo disco, la struttura tradizionale della canzone si discosta notevolmente: all'interno dei brani le melodie si interrompono, appaiono e scompaiono, quasi disarticolando il rapporto musica-testo.<ref name="Ondarock" /><ref name="Assante" /><ref name="RollingStone" /> Con ''L'apparenza'' le vendite registrarono un calo rispetto al precedente ''Don Giovanni'': fu il diciassettesimo disco più venduto dell'anno,<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1988.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1988|accesso=14 giugno 2009}}</ref> con poco più di {{formatnum:200000}} copie vendute.<ref name="ANSA" />
 
Il 10 ottobre 1990<ref name="Date album" /> uscì ''[[La sposa occidentale]]'', pubblicato dalla [[CBS Italiana|CBS]]. In questo album Battisti si addentra maggiormente nelle sonorità elettroniche, spingendosi anche nella musica [[techno]],<ref name="RollingStone" /> e affidando un ruolo predominante alle [[Tastiera elettronica|tastiere]] e alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]].<ref name="Ondarock" /> Nonostante le {{formatnum:400000}} copie vendute<ref>{{Cita news|autore=Ernesto Assante|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/02/19/lucio-dalla-il-re-di-denari.html|titolo=Lucio Dalla è il re di denari|pubblicazione=la Repubblica|data=19 febbraio 1991|accesso=7 maggio 2009}}</ref> il disco si piazzò solo al trentaquattresimo posto nella classifica.<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1990.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1990|accesso=29 luglio 2009}}</ref> Per parte della critica, l'album oggi rappresenta una vetta creativa del "periodo bianco" di Battisti.<ref name="Assante" />
 
[[File:Lucio Battisti - Hegel.svg|thumb|La copertina dell'album ''[[Hegel (album)|Hegel]]'' (1994). In riferimento al colore di sfondo di tutte le copertine degli album con Panella (ad eccezione di ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]]'') e del loro stile minimalista, l'ultimo periodo di Battisti viene spesso chiamato ''periodo bianco''<ref name="Ondarock" />.]]
 
In questo periodo tra il grande pubblico cominciò a farsi strada un sentimento di nostalgia verso il duo Battisti-[[Mogol]] ed un rifiuto della produzione recente del musicista reatino.<ref name="Assante" /> Ciò portò al grande successo degli [[Audio 2]], un duo che fece dell'imitazione del Battisti degli esordi il proprio marchio. La lunga assenza di Battisti dalle scene contribuì inoltre a creare una vera e propria mitizzazione del personaggio, documentato ad esempio dal singolo ''[[Battisti (singolo)|Battisti]]'' dei [[B-nario]].
 
Il 6 ottobre 1992<ref name="Date album" /> pubblicò ''[[Cosa succederà alla ragazza]]'', stavolta sotto l'etichetta [[Columbia Records|Columbia]]. Con questo disco l'autore progredisce verso ritmiche sempre più elettroniche e incessanti,<ref name="Salvatore 1997"/> combinando insieme [[funk]], [[Electronic dance music|dance]], [[Hip hop (genere musicale)|hip hop]], [[techno]],<ref name="Ondarock" /> includendo anche accenni [[Rapping|rap]]<ref name="RollingStone" /> e discostandosi maggiormente di conseguenza dalle canoniche melodie.<ref name="Assante" /> Alcuni commenti critici furono impietosi: [[Mario Luzzatto Fegiz]] scrisse che «''Cosa succederà alla ragazza'' è un disco senza amore, un incubo»<ref name="Lauro 121-123">{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 121-123}}.</ref> ed Alfredo Saitto parlò di «insulto al suo pubblico e alla sua stessa musica»; al contrario, Marco Mangiarotti lo definì «un altro capolavoro».<ref name="Lauro 121-123" /> Dal punto di vista commerciale rappresentò un ulteriore declassamento, piazzandosi al cinquantasettesimo posto nella classifica degli album più venduti - dove invece ottenne più successo una raccolta di vecchi brani scritti con Mogol, ''[[Le origini (Lucio Battisti)|Le origini]]'' (ventiseiesimo posto).<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1992.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1992|accesso=29 luglio 2009}}</ref>
 
Nel gennaio 1994, quando il suo nuovo disco fu quasi pronto, decise di non rinnovare il contratto con la [[Sony]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/01/20/battisti-lascia-la-sony-chi-offre-di.html|titolo=Battisti lascia la Sony, chi offre di più?|pubblicazione=la Repubblica|data=20 gennaio 1994|accesso=15 giugno 2009}}</ref> L'album, intitolato ''[[Hegel (album)|Hegel]]'', venne pubblicato il 29 settembre di quell'anno<ref name="Date album" /> per la [[Numero Uno (casa discografica)|Numero Uno]]: i testi, ancor più complessi ed ermetici, contengono numerosi riferimenti al [[Filosofia|filosofo]] tedesco [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]]; strutturalmente, l'album è tra i più ricercati e sperimentali del cantautore,<ref name="Assante" /><ref name="RollingStone" /> che prende ulteriormente le distanze dai dogmi e dalle convenzioni della musica popolare, dirigendosi verso una forma musicale puramente astratta, a scapito di brani «difficili ed emotivamente poco coinvolgenti».<ref name="Ondarock"/> Si posizionò al sessantottesimo posto della classifica dei dischi più venduti,<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yenda/lpe1994.htm|titolo=Classifica degli album più venduti del 1994|accesso=29 luglio 2009}}</ref> stabilendo commercialmente un altro passo indietro. La critica dell'epoca fu ancora una volta estremamente discorde nei giudizi: [[Sandro Veronesi]] dichiarò che «di ''Hegel'' si può anche guardare solo le figure […] e poi dire in coro che "Mogol-Battisti però era un'altra cosa", ma esaminato poco più attentamente [...] finisce di farci vedere quanto è piccina, in confronto, l'attuale musica italiana», mentre Gigio Rancilio parlò della nuova musica di Battisti come di «uno scandalo non più accettabile».<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|pp. 130-135}}.</ref>
 
Nel periodo della pubblicazione di ''Hegel,'' Panella non volle più scrivere testi per Battisti per non rischiare di ripetersi.<ref>{{Cita news|titolo=Ecco l'uomo che ha licenziato Battisti|pubblicazione=Sette|autore=Patrizia Orpello|data=22 settembre 1994}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|p. 260}}.</ref>
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=== Gli ultimi anni e la morte ===
{{Vedi anche|Postumo (Lucio Battisti)}}
Negli anni trascorsi dall'uscita del suo ultimo disco, si parlò con insistenza di un riavvicinamento artistico tra Battisti e [[Mogol]],<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/14/Mogol_Battisti_torna_intesa__co_0_9509149280.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120707015035/http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/14/Mogol_Battisti_torna_intesa__co_0_9509149280.shtml|titolo=Mogol Battisti, torna l'intesa?|autore=Mario Luzzatto Fegiz|pubblicazione=Corriere della Sera|data=14 settembre 1995|accesso=27 luglio 2009|p=35|urlmorto=sì}}</ref> ma tali voci non trovarono mai conferma e non si concretizzarono.
 
Nell'autunno del 1996, data la regolarità biennale seguita dalle pubblicazioni di Battisti a partire da ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]]'', molti si aspettavano l'uscita di un nuovo disco, che però non ebbe luogo. Da quel momento cominciarono a circolare voci sull'esistenza di un fantomatico nuovo album, che non sarebbe stato mai pubblicato a causa delle difficoltà da parte di Battisti nel trovare un accordo con le case discografiche, che non avrebbero accettato le sue richieste, troppo alte in rapporto al calo delle vendite degli ultimi dischi.
 
Durante i suoi ultimi anni di vita, i paparazzi non gli diedero tregua, tant'è che il cantautore era diventato il bersaglio preferito delle riviste di [[Cronaca rosa|gossip]]; numerose sono le foto che lo immortalavano impegnato nelle più comuni attività giornaliere, sia in strada che nel giardino della sua villa.<ref name="Colombati">{{Cita news|url=https://www.corriere.it/cronache/19_ottobre_05/genio-lucio-battisti-come-beatles-cosi-rivoluziono-musica-italia-690804da-e7a0-11e9-a50b-b68918ff7623.shtml|titolo=Il genio di Lucio Battisti come i Beatles: così rivoluzionò la musica in Italia|editore=corriere.it|data=5 ottobre 2019|accesso=13 agosto 2022}}</ref> ''[[Eva Tremila]]'', dopo averlo sorpreso in bicicletta, scrisse: «Lucio Battisti sei certamente ''ancora tu'', senza i riccioloni ma con ancora tanto "peso" musicale.»; «Nei venticinque anni di volontario esilio dalle scene, il cantautore si è appesantito e ha dovuto rinunciare alla chioma stile "hippy" ma non ha perduto il suo carisma.»; «Pedala per smaltire.»; «Che voglia imitare [[Marlon Brando]]?»,<ref>''Eva Tremila'' 48/1995</ref> mentre ''[[Novella 2000]]'' riportò: «Battisti: anche quando non canto rimango un "grosso" personaggio.»
[[File:Lucio Battisti 1997.jpg|thumb|left|Una delle ultime immagini di Battisti, fotografato a [[Erba (Italia)|Erba]] un anno prima della morte, nel settembre 1997.]]
Per di più, nel corso dell'estate del 1997 su [[Rai 1]], la trasmissione televisiva ''[[Va ora in onda]]'' lanciò la moda degli "abbattistamenti", aprendo l'omonima rubrica nel programma, nella quale furono segnalati dai fan presunti "avvistamenti" dell'artista in tutta Italia, trasmettendone anche fotografie e video.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/02/Riecco_Lucio_Battisti_Avvistamenti_fan_co_0_9707023257.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120708041338/http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/02/Riecco_Lucio_Battisti_Avvistamenti_fan_co_0_9707023257.shtml|titolo=Riecco Lucio Battisti. "Avvistamenti" di fan|pubblicazione=Corriere della Sera|data=2 luglio 1997|accesso=29 agosto 2009|p=36|urlmorto=sì}}</ref> All'inizio di settembre del 1997 venne fotografato per l'ultima volta nel centro di [[Erba (Italia)|Erba]] con la moglie mentre svolgeva delle commissioni; la foto finì in prima pagina sul ''Giornale di Erba'' e anche su ''Novella 2000''.<ref>{{Cita web|url=https://primacomo.it/cronaca/quella-volta-che-battisti-passeggio-in-centro-a-erba/|titolo=Quella volta che Battisti passeggiò in centro a Erba|data=7 settembre 2018|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230203100807/https://primacomo.it/cronaca/quella-volta-che-battisti-passeggio-in-centro-a-erba/|dataarchivio=3 febbraio 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
Tra il 29 e il 30 agosto 1998 si diffuse la notizia del ricovero di un Battisti in condizioni cliniche molto critiche in un ospedale milanese, dove avrebbe affrontato un intervento chirurgico d'urgenza.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/08/29/paura-per-lucio-battisti-operato.html|titolo=Paura per Lucio Battisti: operato|pubblicazione=la Repubblica|data=29 agosto 1998|accesso=7 giugno 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/30/Lucio_Battisti_ospedale_grave_co_0_9808305648.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120707060015/http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/30/Lucio_Battisti_ospedale_grave_co_0_9808305648.shtml|p=7|titolo=Lucio Battisti in ospedale: è grave|autore=Alberto Berticelli, Francesco Folda, Maria Volpe|pubblicazione=Corriere della Sera|data=30 agosto 1998|accesso=7 giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref> Durante gli undici giorni di ricovero, per volere della stessa famiglia, non venne diffuso alcun bollettino medico.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/31/Qualche_mazzo_fiori_pochi_fans_co_0_9808316192.shtml|titolo=Qualche mazzo di fiori e pochi fans rispediti a casa|autore=Luigi Offedu|pubblicazione=Corriere della Sera|data=31 agosto 1998|accesso=7 giugno 2009|urlarchivio=https://archive.is/20120701153225/http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/31/Qualche_mazzo_fiori_pochi_fans_co_0_9808316192.shtml|urlmorto=sì}}</ref> Il 6 settembre le sue condizioni si aggravarono ulteriormente e l'8 venne spostato nel reparto di [[terapia intensiva]] dell'[[Ospedale San Paolo (Milano)|ospedale San Paolo]] di [[Milano]].<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/08/Lucio_Battisti_terapia_intensiva_co_0_98090810803.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20120708111918/http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/08/Lucio_Battisti_terapia_intensiva_co_0_98090810803.shtml|titolo=Lucio Battisti in terapia intensiva|autore=Marco Covacich|p=16|pubblicazione=Corriere della Sera|data=8 settembre 1998|accesso=17 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Lucio Battisti morì la mattina del 9 settembre 1998, all'età di 55 anni. Le cause della [[morte]] non sono mai state comunicate ufficialmente; nell'unico bollettino medico reso disponibile venne infatti riportato: «Il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall'esordio».<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756893330.html|titolo=Lucio Battisti è morto stamattina|pubblicazione=ANSA|data=9 settembre 1998|accesso=7 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080927053051/http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_756893330.html|urlmorto=sì}}</ref> Secondo il nipote Andrea Barbacane, figlio della sorella Albarita, ed altre voci non confermate, Battisti sarebbe morto per un [[linfoma]] fulminante;<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Andrea Barbacane|data=2023-08-02|titolo=La salute di Lucio Battisti|accesso=2025-09-26|url=https://www.youtube.com/watch?v=iKd6grt3COI}}</ref><ref name="Salvatore 243-244">{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 243-244}}.</ref> alcune voci affermarono che avesse sofferto di [[glomerulonefrite]] e che la causa della morte sia stata un [[linfoma non Hodgkin]].<ref>{{Cita web |autore= Mattia Feltri|url=http://web.tiscali.it/Battisti/I_giorni_segreti.htm |titolo=Battisti. I giorni segreti (a puntate dal 30 ottobre)| editore =[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]] |pp = 20 sgg|accesso = 15 agosto 2025}} In un lungo articolo costruito in maniera romanzata, il giornalista riferisce che Battisti avrebbe sofferto di una [[glomerulonefrite]] causata da un'[[Glomerulonefrite post-infettiva|infezione renale]] giovanile, per cui avrebbe subito anche un fallito [[trapianto renale]] e si sarebbe dovuto sottoporre a [[emodialisi]] periodica. Tuttavia, la causa della morte sarebbe stata un [[linfoma non Hodgkin]].</ref> Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a [[Molteno]], furono ammesse appena venti persone, tra le quali [[Mogol]]. Battisti venne sepolto nel cimitero del comune brianzolo.<ref name="Salvatore 243-244" />
 
L'evento riaccese l'interesse del pubblico, e in poche settimane dalla morte, gli album del cantautore rientrarono nelle classifiche vendendo {{formatnum:400000}} copie: in particolare, la raccolta ''[[Pensieri, emozioni]]'' ne vendette oltre {{formatnum:100000}} e raggiunse il primo posto della hit parade, riportando Battisti in vetta dopo dodici anni.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Fabrizio Zampa|titolo = Ora domina la hit-parade|pubblicazione = Il Messaggero|data = 29 settembre 1998|pagina = 22}}</ref>
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La vedova [[Grazia Letizia Veronese]] decise di adottare una politica fortemente protezionistica nei riguardi dell'eredità artistica del marito, bloccando manifestazioni in tributo (come accadde nel 2006 per il festival ''Un'avventura, le emozioni'' di [[Molteno]], ai cui organizzatori fu intentato un ricorso<ref>{{Cita news |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo326554.shtml|titolo=Vedova di Battisti cita Comune|pubblicazione=[[TGcom]]|data=7 settembre 2006|accesso=19 gennaio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131205123902/http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo326554.shtml|urlmorto=sì}}</ref>) e impedendo la pubblicazione o la riedizione di singoli, album e video, come nel caso del videoclip per la versione dei [[Delta V (gruppo musicale)|Delta V]] di ''[[Prendila così]]'' (2004),<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/16/guerra-legale-su-battisti-tra-la-vedova.html|titolo=Guerra legale su Battisti tra la vedova e i Delta V|data=16 marzo 2004|pubblicazione=la Repubblica|accesso=2 giugno 2010}}</ref> di un DVD dei [[Dik Dik]] (2005).<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/03/Battisti_vedova_contro_Dik_Dik_co_9_050803058.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20150926190716/http://archiviostorico.corriere.it/2005/agosto/03/Battisti_vedova_contro_Dik_Dik_co_9_050803058.shtml|titolo=Battisti, la vedova contro i Dik Dik|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Mario Luzzatto Fegiz|p=43|data=3 agosto 2005|accesso=19 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref> Venne finanche negata l'autorizzazione per l'apparizione di immagini di Battisti nella scenografia per il brano ''[[Buonanotte all'Italia]]'' in un concerto di [[Luciano Ligabue]] (2008).<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/spettacoli/08_luglio_05/ligabue_concerto_de0b133c-4a66-11dd-9da4-00144f02aabc.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304094329/http://www.corriere.it/spettacoli/08_luglio_05/ligabue_concerto_de0b133c-4a66-11dd-9da4-00144f02aabc.shtml|autore=Andrea Laffranchi|titolo=In 65mila a lezione dal «prof» Ligabue|pubblicazione=Corriere della Sera|data=5 agosto 2008|accesso=2 giugno 2010}}</ref>
 
Il 6 settembre 2013, pochi giorni dopo la sentenza della [[Corte d'appello di Milano]] che aveva dato ragione al comune di [[Molteno]] per l'organizzazione del festival ''Un'avventura, le emozioni'', condannando gli eredi dell'artista a versare al comune brianzolo circa {{formatnum:50000}} euro a titolo di risarcimento, la salma di Battisti venne riesumata dal cimitero del piccolo comune lecchese e traslata in quello di [[San Benedetto del Tronto]] (residenza della vedova), dove, tre giorni dopo, a quindici anni esatti dalla morte, venne [[Cremazione|cremata]]; le ceneri vennero quindi ritirate dalla famiglia e conservate privatamente.<ref>[http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/09/10/947568-lucio-battisti-ceneri-vedova.shtml Lucio non tornerà: le ceneri di Battisti restano con la vedova - il Resto del Carlino - Rimini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Stile, tecnica e tematiche di Lucio Battisti ==
== Tecnica e stile musicali ==
{{vedi anche|Stile, tecnica e tematiche di Lucio Battisti}}
[[File:Battisti registra Non è Francesca.jpg|thumb|Battisti in sala d'incisione il 30 dicembre 1968, durante la registrazione di ''[[Non è Francesca]]''.]]
Nel corso della sua carriera, Battisti maturò uno stile musicale personale ed eclettico, che concilia sonorità provenienti dai numerosi generi internazionali da lui coltivati. Il cantautore preferì invece affidare i testi delle sue canzoni ad altri.
 
Dotato di voce acuta ([[Tenore|tenorile]]) non impostata, drammatica, senza vibrato,<ref name="VivaVerdi"/> dal timbro chiaro tendente al [[falsetto]],<ref name="Ondarock" /> e di una tecnica vocale imperfetta.<ref name="Bocelli">{{cita news|titolo=Musica: Bocelli, «Lucio Battisti? È poco intonato»|url=https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1995/03/13/Spettacolo/MUSICA-BOCELLI-LUCIO-BATTISTI-E-POCO-INTONATO_155400.php|data=13 marzo 1995|accesso=4 settembre 2022}}</ref> Cosciente dei propri limiti come cantante, si riteneva soprattutto interprete<ref>{{cita|Assante, 2023}}.</ref> e autore,<ref name="Bersani">{{Cita TV|autore=Lello Bersani|titolo=Hit Parade|data=12 dicembre 1969}}</ref> e tuttavia difendeva la peculiarità del suo pop, ponendo l'accento sull'emozione trasmessa per mezzo del canto.<ref name="Arbore 1970" />
 
Lucio Battisti fu quasi completamente autodidatta in tutti gli aspetti della sua attività.<ref name="Bersani" /> La gavetta sul campo nei primi [[Anni 1960|anni sessanta]] gli fece conseguire un ottimo livello tecnico (forgiato anche dall'uso di strumenti economici) come chitarrista ritmico; si dimostrò efficace anche nel ruolo solista.<ref name="Rai Play Sound" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paolo Somigli ''et al.''|data=gennaio 1999|titolo=Battisti, la chitarra e i chitarristi|rivista=Chitarre|numero=155|accesso=4 settembre 2022|url=https://www.luciobattisti.info/emeroteca/chitarre_1999_155.pdf}}</ref>
 
Benché privo di studi accademici,<ref name="Bersani" /> fu un assiduo e analitico ascoltatore di musica e delle sue più disparate strutture:<ref name="VivaVerdi" /> frequentò il [[musica beat|beat]], il [[rhythm and blues]], il [[soul]], il [[folk]], il [[rock progressivo|prog rock]], la [[musica psichedelica|psichedelica]], la [[Musica latina|musica latinoamericana]],<ref name="Ondarock" /><ref name="Treccani" /> il [[Musica minimalista|minimalismo]], il [[funk]]<ref name="Ondarock" /> e la [[disco music]]<ref name="Mazzi">{{Cita|Mazzi}}.</ref> tra gli altri.<ref name="Ondarock" /> Nel corso della carriera, questo continuo processo di assimilazione di generi e stili gli permise di riversarli progressivamente, in un modo considerato originale,<ref name="Mazzi" /> nella sua produzione, adoperando uno stilema personale caratterizzato da frequenti pause e da repentini cambi di ritmo e di melodie,<ref name="Fossati" >«Battisti per me è il più grande in assoluto. Sono sempre più ammirato dal suo modo di fare musica. C'è un dogma, un diktat che viene dalle radio: mai interrompere il ritmo. Le canzoni di Battisti sono tutte pause, come la musica classica. Lui aveva un'intuizione meravigliosa melodica e poi si fermava, cambiava ritmo. Battisti è più avanti di adesso, è più avanti di quello che consideriamo oggi il meglio della musica.» [[Ivano Fossati]]. ''Labirinto italiano: Viaggio nella memoria di un paese'', [[Walter Veltroni]], 2020.</ref> e introducendo nella musica leggera italiana contaminazioni inedite, non forzate,<ref name="Treccani" /> che gli valsero la reputazione di sperimentatore, precursore e rivoluzionario;<ref name="VivaVerdi" /><ref name="Blow Up22"/><ref name="Colombati" /> il tutto in coerenza con la sua visione della musica, attraversata da una tensione al costante rinnovamento,<ref>{{Cita news|url=https://www.ilmessaggero.it/spettacoli/musica/lucio_battistigenio_reinvento_musica_domani_compiuto_75_anni-3584496.html?refresh_ce|titolo=Lucio Battisti, quel genio che reinventò la musica avrebbe compiuto 75 anni|editore=ilmessaggero.it|accesso=2 settembre 2022}}</ref> e che lo portò, dagli anni ottanta, ad orientarsi verso generi come il [[synth pop]], il [[pop elettronico]], la [[New wave (musica)|new wave]], l'[[art pop]],<ref name="ratemusic"/> la [[Electronic dance music|dance]], l'[[Hip hop (genere musicale)|hip hop]], la [[techno]], e ad intraprendere una profonda reinvenzione del suo modo di comporre, maggiormente libero da schemi, dogmi e forme canoniche.<ref name="Colombati" /><ref name="Ondarock" />
 
Sono noti il suo perfezionismo e la sua dedizione in [[Studio di registrazione|sala di registrazione]]<ref name="Ondarock" /><ref name="Mazzi" /><ref name="Battisti sala prove">{{YouTube|pNmfNabbPik|Il segreto di Battisti in sala prove: vestirsi da messicano. Parla il suo tecnico del suono. TG2000|accesso=11 agosto 2022}}</ref> e la cura quasi maniacale che dedicava agli [[Arrangiamento|arrangiamenti]] e agli [[Accordo (musica)|accordi]],<ref name="Mazzi" /><ref name="antico splendore">{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2017/09/29/spettacoli/musica/il-ritorno-di-battisti-la-mente-dietro-al-mixer-3Ar7MiZ0zbF9YYmy8TyfuK/pagina.html|titolo=L'antico splendore dei successi di Lucio Battisti rivive grazie alla tecnologia|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=24 ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2017/09/28/luci-battisti-esce-masters_3acc0e79-7659-404c-8b3f-e5118ca0cc14.html|titolo=Lucio Battisti, 'Masters' celebra il cultore del suono|pubblicazione=ansa.it|accesso=24 ottobre 2017}}</ref> contraltare di una maggiore immediatezza e spontaneità di composizione.<ref name="Mazzi" />
 
=== Accoglienza ===
[[File:Mina and Lucio Battisti.jpg|thumb|left|Battisti e Mina.]]
 
Battisti fu sempre giudicato in maniera contrastante dalla critica e da altri personaggi del mondo della musica. A fronte di stroncature come quella di [[Natalia Aspesi]] («chiodi che gli stridono in gola»),<ref>{{cita news|autore=Paolo Giordano|titolo=Così Lucio Battisti annegò i cliché degli anni Sessanta|url=https://www.ilgiornale.it/news/politica/i-tormentoni-dellestate-1739635.html|pubblicazione=Il Giornale|data=13 agosto 2019|accesso=4 settembre 2022}}</ref> di critiche severe come quelle di [[Renzo Nissim]] («non ha una voce gradevole») e a volte del pubblico stesso,<ref name="Arbore 1970" /> stanno gli apprezzamenti di produttori come Christine Leroux, che ne ammirava proprio la voce «sporca» ma capace di tensione emotiva,<ref name="Ondarock" /> o ancora di scrittori come [[Edmondo Berselli]], che ne evidenziava la perfezione nella dizione della lingua italiana.<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|Prefazione di Edmondo Berselli pp. 9-15}}.</ref> Ai giudizi tecnici di personaggi della scena canora più orientati alla lirica, che vedono in lui un cantante «non troppo intonato» ([[Andrea Bocelli]]),<ref name="Bocelli" /> si contrappone la stima di altri come [[Lucio Dalla]], che ne ha lodato l'intensità, la timbrica insolita e la duttilità;<ref>{{Cita news|titolo=Lucio Dalla e Battisti, 80 anni di poesia e grandi canzoni: il ricordo dei due artisti|url=https://www.ilmessaggero.it/spettacoli/musica/lucio_dalla_battisti_80_anni_canzoni_nascita_morte_figli-7265688.html|pubblicazione=il messaggero.it|accesso=4 dicembre 2023}}</ref> o come [[Francesco De Gregori]], che si sentì onorato di ricevere da Battisti stesso un apprezzamento delle proprie doti vocali.<ref>{{Cita TV|autore=Stefano Bollani|titolo=[[Via dei Matti nº0]]|data=8 aprile 2021}}</ref>
 
Se i compositori [[Augusto Martelli]] e [[Riz Ortolani]] ne denigravano la capacità e l'originalità musicale, cantautori come [[Ivano Fossati]] e [[Rino Gaetano]] ne hanno invece apprezzato rispettivamente le intuizioni melodiche e la versatilità ritmica<ref name="Fossati" /> e le doti avanguardistiche di [[Arrangiamento|arrangiatore]].<ref name="Gaetano"/> [[Ennio Morricone]] lo considerò un talento e interprete vocale unico nonché un innovatore della canzone italiana, paragonando il suo canto a quello [[Canto gregoriano|gregoriano]] e sottolineandone la meticolosità nell'armonizzazione delle sillabe con le note.<ref>«Battisti è stato il primo, secondo me, a portare la melodia sillabica nella costruzione di una canzone. Mi sembra addirittura che abbia resuscitato lo spirito dell'antico canto gregoriano. In particolare, di quel tipo di canto liturgico che applicava al testo una nota per ogni sillaba.» [[Ennio Morricone]] ({{Cita|Assante, 2023}}).</ref> Musicalmente le sue composizioni furono da [[Luciano Pavarotti]] avvicinate a quelle di [[Giacomo Puccini]].<ref>«Nella sua musica c'è qualcosa che ricorda Puccini.» [[Luciano Pavarotti]] (in Leo Turrini, ''Battisti: la vita, le canzoni, il mistero'', citazione riportata nel retrocopertina).</ref>
 
=== Innovazioni ===
Si attribuisce a Lucio Battisti l'introduzione nella musica leggera italiana di innovazioni tecniche e stilistiche, derivate dalla fusione della tradizione con nuove sonorità provenienti dai numerosi generi internazionali che lo ispirarono.<ref name="Ondarock" />
 
Secondo alcuni, diverse sue sperimentazioni, soprattutto di carattere ritmico,<ref name="Battisti sala prove" /> lo resero un anticipatore di [[Musica elettronica|stili musicali elettronici]] degli anni a venire: ne sarebbe un esempio l'album ''[[Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera]]'' (1976), considerato da alcuni critici un precorritore della [[drum and bass]] sebbene la raccolta sia segnata da uniformazione alle tendenze [[Disco music|disco]]/[[funk]] allora emergenti anche in Italia;<ref name="Ondarock" /><ref>{{Cita web|url=https://www.cromosomimedia.com/2021/11/28/45-anni-di-lucio-battisti-la-batteria-il-contrabbasso-eccetera/|titolo=45 anni di “Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera”|data=28 novembre 2021|accesso=28 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220716184821/https://www.cromosomimedia.com/2021/11/28/45-anni-di-lucio-battisti-la-batteria-il-contrabbasso-eccetera/|dataarchivio=16 luglio 2022|urlmorto=no}}</ref> il brano ''[[Il veliero]]'', contenuto nel medesimo disco, viene ritenuto un anticipatore della [[musica house]].<ref>{{Cita web|url=https://primocomunicazione.it/articoli/cultura/cinque-album-fondamentali-di-lucio-battisti-e-mogol|titolo=Cinque album fondamentali di Lucio Battisti (e Mogol)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.soundwall.it/il-veliero-va-quella-volta-in-cui-lucio-battisti-invento-la-house/|titolo=Il veliero va... quella volta in cui Lucio Battisti inventò la house}}</ref> A Battisti viene anche riconosciuto il merito di aver precorso di vari lustri la [[synthwave]] in ''Windsurf windsurf'', traccia contenuta nel disco ''[[E già]]'' (1982). Gli espedienti inediti che si ravvisano nel [[missaggio]], le ritmiche e le sonorità di ''[[Anima latina]]'' (1974), lo avrebbero reso fonte di ispirazione per molti artisti italiani.<ref name="Davoli" /><ref>{{Cita web |url=https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/chi-vuol-essere-lucio-battisti/385035/ |titolo=Copia archiviata |accesso=7 febbraio 2025 |dataarchivio=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210105144448/https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/chi-vuol-essere-lucio-battisti/385035/ |urlmorto=no }}</ref><ref>[https://www.rockit.it/news/verdena-battisti-anima-latina-disco-magico I Verdena su Battisti: Anima latina è un disco magico]</ref>
 
Stando a un parere da parte della critica, Battisti anticipò l'utilizzo di una specie di [[vocoder]], strumento atto allo scopo di filtrare la voce e conferirle particolari effetti.<ref>«In varie occasioni Battisti ha sottolineato come detestasse i cantanti impostati e il canto troppo tecnico, preferendo un'espressività vocale emotiva e spontanea, senza però rinunciare a inserire degli effetti sulla voce, sia elettronici, anticipando l'uso di una specie di vocoder, sia utilizzando le sovraincisioni.» ({{Cita|Assante, 2023}}).</ref> Oltre a ciò introdusse nella tradizione musicale pop italiana il [[backmasking]], sulla scia della [[musica psichedelica]] britannica e di contemporanei come i [[The Beatles|Beatles]]: tracce di chitarra registrate all'inverso sono infatti rintracciabili in ''[[Era (Lucio Battisti)|Era]]'' (1967), ''[[Io vivrò (senza te)]]'' (1968), ''[[Non è Francesca]]'' (1969).<ref name="Ondarock" /><ref>{{Cita libro|curatore=Franco Fabbri|curatore2=Goffredo Plastino|titolo=Made in Italy|url=https://www.google.it/books/edition/Made_in_Italy/cUrfAQAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&pg=PA117&printsec=frontcover|accesso=9 settembre 2022|anno=2014|editore=Routledge|città=New York|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rockol.it/news-670037/antonio-pompo-canzoni-cantate-al-contrario|titolo=Avete sentito in TV quel tizio che canta le canzoni a ritroso? (dove si parla anche di Beatles e Lucio Battisti)|sito=Rockol|data=25 febbraio 2017|accesso=9 settembre 2022}}</ref>
 
== Temi trattati ==
[[File:Profilo-lucio-battisti.svg|thumb|Il profilo di Lucio Battisti con la folta chioma entrata nell'immaginario collettivo, come compare nella copertina dell'album ''[[Emozioni (album)|Emozioni]].'']]
;Periodo Mogol
La principale caratteristica delle canzoni di Battisti-Mogol è la tematica dell'amore, raccontata attraverso le emozioni. «Ascoltare significa qualcosa», usata dallo stesso cantante, viene riconosciuta come una sorta di filosofia "popolare" di Battisti: nell’ascolto di musica e parole vi sarebbe un mezzo per interpretare la vita e i suoi sentimenti. Utilizzando un linguaggio semplice, riesce ad esprimere e raccontare storie in cui viene presentata la sua idea di amore umano universale.<ref>{{Cita web|url=https://losbuffo.com/2019/11/24/io-vorrei-non-vorrei-la-filosofia-poetica-di-lucio-battisti/|titolo=“Io vorrei… non vorrei…”: la filosofia poetica di Lucio Battisti|autore=Costante Mariani|data=24 novembre 2019|accesso= 14 ottobre 2022}}</ref>
 
Tuttavia l'amore non è l'unico tema tramandato dalla discografia di Mogol-Battisti, infatti non mancano brani in cui oltre alla poesia e alla retorica sono presenti riferimenti autobiografici: come ne ''[[I giardini di marzo]]'', in cui Mogol ci parla della sua travagliata infanzia vissuta nel dopoguerra. I temi principali sono il desiderio di libertà e riscatto, la ricerca di una "leggerezza" d'animo, e soprattutto la voglia di vivere.<ref>{{Cita web|url=https://retorica-mente.it/2019/10/06/battisti-mogol-uno-straordinario-successo-fatto-di-musica-poesia-e-retorica/|titolo=Battisti-Mogol: uno straordinario successo fatto di musica, poesia e retorica|data=6 ottobre 2019|accesso=16 ottobre 2022|dataarchivio=16 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221016093139/https://retorica-mente.it/2019/10/06/battisti-mogol-uno-straordinario-successo-fatto-di-musica-poesia-e-retorica/|urlmorto=sì}}</ref>
 
;Periodo Panella
Una volta iniziata la collaborazione con Panella, la concezione poetico-letteraria di Battisti cambia completamente, abbandonando una volta per tutte la gaia semplicità che caratterizzava la maggioranza dei testi di Mogol, per approdare in una complessità ermetica che lascia spiazzati molti dei primi fautori dell'artista. Il tema principale rimane l'amore, ma stavolta esso è intriso di spiritualità, filosofia, storia e citazioni esoteriche.<ref>{{Cita web|url=https://legendarycover.it/il-periodo-bianco-di-lucio-battisti/|titolo=Il Periodo Bianco di Lucio Battisti|autore=Alessandro Pinton|data=23 luglio 2020|accesso=16 ottobre 2022|dataarchivio=16 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221016132826/https://legendarycover.it/il-periodo-bianco-di-lucio-battisti/|urlmorto=sì}}</ref>
 
La concezione dell'amore nel binomio Battisti-Panella è radicalmente diversa da quella fino ad allora proposta con Mogol. L'album ''[[Don Giovanni (album)|Don Giovanni]]'' si apre con ''Le cose che pensano'', incentrata sul tema del disamore. Il protagonista non è più l'incarnazione dell'eterno innamorato, ma un ex innamorato, che quasi dimentica la storia d'amore appena lasciatasi alle spalle, scrollandosela di dosso senza tanta cura.<ref>{{Cita libro|autore=Alexandre Ciarla|titolo=Battisti - Panella: da don giovanni a hegel: analisi e spiegazione di tutte le canzoni|editore=CreateSpace Independent Publishing Platform|anno=2015|ISBN=9781516972692}}</ref>
 
Nell'album ''[[Hegel (album)|Hegel]]'', ultimo realizzato da Battisti, si affronta il tema del [[nichilismo]], che, derubando l'uomo della sua interiorità, lo fa cadere vittima dell'[[alienazione]]. L'album concilia la visione filosofica di [[Ernst Junger]], secondo la quale l'uomo può liberarsi del nichilismo solo attraverso le emozioni positive, come l'amicizia, l'arte e l'amore.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsuperuovo.it/quando-battisti-incontro-hegel/|titolo=QUANDO BATTISTI INCONTRÒ HEGEL|data=12 settembre 2018|accesso=14 ottobre 2022}}</ref> Nella traccia ''Estetica'', uno dei brani più complessi e raffinati di Battisti, Panella compie un omaggio al [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|filosofo]] a cui è intitolato il disco, lanciandosi in un'articolata descrizione di una rottura, la quale può essere interpretata come la fine di un amore ma anche come la fine di una collaborazione artistica, forse a indicare la conclusione del suo sodalizio con Battisti.<ref>{{Cita web|url=https://ilpensierostorico.com/lepopea-battisti-panella-lultima-avanguardia-della-musica-italiana/|titolo=L’epopea Battisti-Panella: l’ultima avanguardia della musica italiana|autore=Federico Maggi|accesso=16 ottobre 2022}}</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
{{vedi anche|Lucio Battisti nella cultura di massa}}
{{Citazione|La sua fama e il suo seguito giovanile sono stati tali che a volte è stato paragonato a Bob Dylan, non tanto per i contenuti politici delle sue canzoni quanto per il modo in cui hanno segnato un'epoca.|''New York Times''|His fame and youthful following were such that he was sometimes compared to Bob Dylan, less for the political content of Mr. Battisti's songs than for the way they defined an era|lingua=en}}
[[File:David Bowie 1975.jpg|thumb|right|upright|[[David Bowie]] dichiarò di essere un estimatore di Battisti.]]
 
Battisti è stato ed è tuttora omaggiato e oggetto di apprezzamenti, tanto da parte di artisti italiani e internazionali,<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 179}}.</ref><ref name="Cavaliere 2019"/><ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 179}}.</ref><ref name="Blow Up22"/> quanto da enti, istituzioni e comuni, che hanno intestato a lui luoghi e opere pubbliche,<ref>{{cita web|url=https://www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/una-targa-per-lucio-battisti-marina-ricorda-il-soggiorno-del-grande-cantante-in-citta-37eb217e|titolo=Una targa per Lucio Battisti. Marina ricorda il soggiorno del grande cantante in città|accesso=21 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2025/09/07/a-rimini-una-nuova-targa-per-ricordare-lucio-battisti_f8529cd0-cead-4f55-8af9-0f2aaebe86ae.html|titolo=A Rimini una nuova targa per ricordare Lucio Battisti|accesso=21 settembre 2025}}</ref> e da registi, che gli hanno dedicato dei documentari.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/programmi/lucioperamicoricordandobattisti|titolo=Lucio per amico. Ricordando Battisti|accesso=22 settembre 2025}}</ref>
Battisti incise venti album ufficiali; molti suoi brani, reinterpretati dai colleghi nei numerosi tributi dopo la morte, conservano fama e apprezzamento presso il pubblico. Secondo un'indagine, ancora nell'estate 2009 il 75% dei giovani indicava i suoi classici come le canzoni preferite da cantare in gruppo.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=926433|titolo=Estate‘09: Vasco, Celentano e Arisa i più gettonati in spiaggia|pubblicazione=[[Il Velino]]|data=19 agosto 2009|accesso=19 agosto 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722035407/http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=926433|urlmorto=sì}}</ref>
 
Al lascito di Battisti contribuirebbero i versi di Mogol, i quali sono rimasti nella [[memoria collettiva]]; alcune frasi sono divenute [[Frase idiomatica|idiomatiche]], citate o parafrasate anche nel cinema e in televisione, inserite nei romanzi, in raccolte poetiche,<ref>{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Idillio_Quadretto_libello_di_immagini_po/Q6UQEQAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=PT71&printsec=frontcover|titolo=Idillio. Quadretto-libello di immagini poetiche|autore=Pietro Treccani|accesso=24 settembre 2025}}</ref> nei titoli di corsi di formazione<ref>{{Cita web|url=https://www.biomed.unipd.it/terza-missione/scuole-e-cittadinanza/formazione-insegnanti-corso-questione-di-cellule|titolo=Formazione per insegnanti corso "Questione di cellule"|accesso=26 settembre 2025}}</ref> e talvolta usate nel linguaggio giornalistico: ad esempio «Lo scopriremo solo vivendo»<ref>Esempi:
* {{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/21/Valentino_applaude_trionfo_Biaggi_co_0_0008218430.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20130413010638/http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/21/Valentino_applaude_trionfo_Biaggi_co_0_0008218430.shtml|p=34|titolo=Valentino applaude il trionfo di Biaggi|autore=Giancarlo Falletti|pubblicazione=Corriere della Sera|data=21 agosto 2000|accesso=10 agosto 2009|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/13/penati-noi-riformisti-non-leghisti.html|titolo=Penati: noi riformisti e non leghisti|autore=Andrea Montanari|pubblicazione=la Repubblica|data=13 dicembre 2008|accesso=10 agosto 2009}}
* {{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/27/il-fascino-di-una-cantina-la-sicurezza.html|titolo=Il fascino di una cantina e la sicurezza del cuoco|autore=Cavallito & Lamacchia|pubblicazione=la Repubblica|data=27 dicembre 2008|accesso=10 agosto 2009}}</ref> (da ''[[Con il nastro rosa]]''), oppure «Come può uno scoglio arginare il mare»<ref>Esempi:
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Ho_voglia_di_te/IVugAc0hJGAC?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=PA364&printsec=frontcover|titolo=Ho voglia di te|autore=[[Federico Moccia]]|accesso=24 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Il_buongiorno_si_vede_dal_marito/Fq3QDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=PA436&printsec=frontcover|titolo=Il buongiorno si vede dal marito|autore=Sara Pratesi|accesso=24 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Lo_sguardo_di_mio_padre/SoerEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=PT204&printsec=frontcover|titolo=Lo sguardo di mio padre|autore=Daniela Tonoli|accesso=24 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Soffia_forte_il_vento_nel_cuore_di_mio_f/5IbPDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=PT71&printsec=frontcover|titolo=Soffia forte il vento nel cuore di mio figlio|autore=Carolina Bocca|accesso=24 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Il_diritto_alla_storia/-t0tEQAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+il+diritto+alla+storia&pg=PP48&printsec=frontcover|titolo=Il diritto alla storia. Saggi, testimonianze, documenti per «Historia Magistra» (2009-2019)|autore=AA.VV.|accesso=24 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Nel_mistero_del_dolore/UAMcEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=come+pu%C3%B2+uno+scoglio+arginare+il+mare&pg=RA1-PA7&printsec=frontcover|titolo=Il mistero del dolore|autore=Andrea Stefani|accesso=24 settembre 2025}}</ref> (da ''[[Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi]]'') e le varianti di «Una donna per amico»,<ref>Esempi:
* {{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/13/triceratopo_per_amico_all_Oasi_co_7_081213066.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20130413012115/http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/13/triceratopo_per_amico_all_Oasi_co_7_081213066.shtml|titolo=Un triceratopo per amico e all'Oasi delle farfalle una crisalide in dono|autore=Chiara Vanzetto|pubblicazione=Corriere della Sera|data=13 dicembre 2008|accesso=10 agosto 2009|p=19|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/06/Hazel_incubo_per_amico_co_9_081206087.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20130413015920/http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/06/Hazel_incubo_per_amico_co_9_081206087.shtml|titolo=Hazel, un incubo per amico|autore=Severino Colombo|pubblicazione=Corriere della Sera|data=6 dicembre 2008|accesso=10 agosto 2009|p=48|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/28/Milan_rifiorisce_con_Inzaghi_co_9_080428121.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20130413024725/http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/28/Milan_rifiorisce_con_Inzaghi_co_9_080428121.shtml|titolo=Il Milan rifiorisce con Inzaghi|autore=Alberto Costa|pubblicazione=Corriere della Sera|data=28 aprile 2008|accesso=10 agosto 2009|p=47|urlmorto=sì}}
* {{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/novembre/15/hacker_per_amico_Landis_sospettato_co_9_061115065.shtml|titolo=L'hacker per amico Landis sospettato|autore=Paolo Tomaselli|pubblicazione=Corriere della Sera|data=15 novembre 2006|accesso=10 agosto 2009|urlarchivio=https://archive.is/20130413011633/http://archiviostorico.corriere.it/2006/novembre/15/hacker_per_amico_Landis_sospettato_co_9_061115065.shtml|urlmorto=sì}}</ref> di «Sì, viaggiare»<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/rubriche/tg2siviaggiare|titolo=TG2 Sì, viaggiare|accesso=26 settembre 2025}}</ref> (dagli omonimi brani) e di «Tu chiamale se vuoi emozioni»<ref>Esempi:
*{{Cita web|url=https://www.google.it/books/edition/Tu_chiamale_se_vuoi_sensazioni/IX5sBAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=tu+chiamale+se+vuoi+sensazioni&pg=PP1&printsec=frontcover|titolo=Tu chiamale, se vuoi, sensazioni. Come e perché i sensi influenzano la nostra mente|autore=Thalma Lobel|accesso=25 settembre 2025}}
*{{Cita web|url=https://www.teatromanzoni.it/eventi/tu-chiamale-se-vuoi/|titolo=Tu chiamale se vuoi...|autore=Daniela Lucangeli|accesso=24 settembre 2025}}</ref> (dal brano ''[[Emozioni (brano musicale Lucio Battisti)|Emozioni]]'').
 
[[File:David Bowie 1975.jpg|thumb|left|upright|[[David Bowie]] è tra gli autori stranieri che hanno maggiormente apprezzato la musica di Battisti.]]
 
Sono innumerevoli, oltre alle ristampe in CD dei dischi del passato, le [[Discografia di Lucio Battisti#Raccolte|raccolte]] sia di brani originali di Battisti, sia di sue canzoni interpretate da altri artisti. Per commemorare i vent'anni dalla scomparsa, il 14 settembre 2018 [[Sony Music]] pubblicò per la prima volta tutti gli album rimasterizzati dai nastri originali, in edizione limitata, numerata e in vinile;<ref>{{Cita web|titolo=Lucio Battisti, gli album in versione vinyl replica rimasterizzati|url=https://www.rockol.it/news-694753/lucio-battisti-album-versione-vinyl-replica-rimasterizzati}}</ref> mentre a partire dal 29 settembre 2019, al termine di una lunga battaglia legale, tutti i brani firmati da Mogol-Battisti vennero resi disponibili sulle principali piattaforme di streaming musicale.<ref>{{Cita web|titolo=Opera Battisti-Mogol online in streaming|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2019/09/28/opera-battisti-mogol-online-in-streaming_da2564bb-e6bb-4a8b-8540-10bd4a468601.html}}</ref>
 
=== Omaggi e apprezzamenti ===
==== Nella musica ====
===== Considerazione da parte di altri artisti =====
Fin dai suoi esordi, la produzione musicale di Lucio Battisti è stata reinterpretata in [[Brani musicali di Lucio Battisti#Cover dei brani di Lucio Battisti (lista parziale)|numerose cover]], molti sono gli apprezzamenti espliciti di cantanti/musicisti italiani e internazionali e non si enumerano i festival e i concerti che in tutta Italia omaggiano e commemorano l'artista di [[Poggio Bustone]]. Tra gli estimatori stranieri si ricordano in particolare [[Paul McCartney]] e [[David Bowie]]; quest'ultimo, che riadattò il testo di ''[[Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi]]'' per la cover ''Music Is Lethal'' di [[Mick Ronson]], già negli anni settanta citava Battisti come il suo artista italiano preferito<ref name="Blow Up22"/> e, interessato a una possibile collaborazione, nel 1997 lo definì il miglior cantautore del mondo, alla stregua di [[Lou Reed]].<ref name="Lodetti" /><ref name="Cavaliere 2019" /><ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 179}}.</ref> Anche i francesi [[Daft Punk]] e [[Sébastien Tellier]], e il cileno [[Ricardo Villalobos]], in tempi più recenti ([[Anni 2010|anni dieci]]) ne apprezzarono la produzione.<ref name="Blow Up22"/>
 
===== "Lira Battistiana" =====
Presso il [[Teatro Cavour]] di [[Imperia]], si teneva annualmente la rassegna musicale "Lira Battistiana" (il nome è un omaggio al brano ''Per una lira'' di Battisti), nel corso della quale veniva conferito l'eponimo premio musicale a un cantante o compositore. La prima edizione venne tenuta nel 2002. I primi cinque vincitori della ''kermesse'' furono, in ordine, [[Oscar Prudente]], [[Dario Baldan Bembo]], [[Mario Lavezzi]], [[Alberto Fortis]] e [[Francesco Baccini]].<ref>{{Cita|Jeff e Ines Aliprandi|capitolo "La Lira Battistiana"}}.</ref>
 
==== Nel cinema e nella televisione ====
Nel corso degli anni, la vita e la carriera di Lucio Battisti sono state più volte raccontate in svariati programmi e trasmissioni televisive, e a lui sono dedicati due documentari: ''[[Io tu noi, Lucio]]'' ([[2020]]) e ''[[Lucio per amico. Ricordando Battisti]]'' ([[2023]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.imdb.com/it/title/tt15978488/|titolo=Io tu noi, Lucio|accesso=22 settembre 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.raiplay.it/programmi/lucioperamicoricordandobattisti|titolo=Lucio per amico. Ricordando Battisti|accesso=22 settembre 2025}}</ref>
 
Già dai primi anni settanta, alcune delle canzoni più popolari della sua discografia sono state inserite nelle [[colonna sonora|colonne sonore]] cinematografiche, e successivamente anche in quelle televisive; in alcuni casi, i titoli di certe pellicole, così di certi episodi TV, sono derivativi dai versi o dai nomi stessi dei brani: tra questi ''[[Amarsi un po'...]]'' (1984), ''[[Un'avventura (film)|Un'avventura]]'' (2019), ''[[Come può uno scoglio]]'' (2023) e alcune puntate della prima e della seconda stagione di ''[[Tutti pazzi per amore]]'' (2008-2012). Di seguito la lista dei film, telefilm e serie che contengono brani interpretati e/o scritti da Lucio Battisti:<ref>{{Cita web|url=https://www.luciobattisti.info/?page_id=19677|titolo=Colonne sonore. Le canzoni di Lucio Battisti (sia come interprete che come autore) nei film, telefilm, serie TV...|sito=Io Tu Noi Tutti - luciobattisti.info|accesso=16 agosto 2022}}</ref>
 
* ''[[La supertestimone]]'' (1971): ''Acqua azzurra, acqua chiara''
* ''[[La circostanza]]'' (1973): ''Sognando e risognando: fermo al semaforo''; ''Prima e dopo la scatola''; ''Aeternum: interludio/finale''
* ''[[Vado a vivere da solo]]'' (1982): ''Il monolocale''
* ''[[Amore tossico]]'' (1983): ''Acqua azzurra, acqua chiara''
* ''Il pino azzurro'' (1983): ''Anche per te''
* ''[[Sapore di mare 2 - Un anno dopo]]'' (1983): ''Acqua azzurra, acqua chiara''
* ''[[Bianca (film)|Bianca]]'' (1984): ''Dieci ragazze''
* ''[[Un ragazzo e una ragazza (film 1984)|Un ragazzo e una ragazza]]'' (1984): ''Anna''; ''Con il nastro rosa''
* ''[[Yesterday - Vacanze al mare]]'' (1985): ''29 settembre''; ''Acqua azzurra, acqua chiara''; ''Amore caro, amore bello''; ''Balla Linda''
* ''[[Il grande Blek (film)|Il grande Blek]]'' (1987): ''Acqua azzurra, acqua chiara''; ''Io vivrò (senza te)''; ''Nel cuore, nell'anima''; ''Nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto''; ''Un'avventura''
* ''[[L'imperatore di Roma]]'' (1987): ''Il veliero''
* ''[[Caruso Pascoski (di padre polacco)]]'' (1988): ''Mi ritorni in mente''
* ''[[Il muro di gomma]]'' (1991): ''Innocenti evasioni''
* ''[[Scusa ma ti chiamo amore (film)|Scusa ma ti chiamo amore]]'' (2008): ''7 e 40''; ''Acqua azzurra, acqua chiara''; ''Con il nastro rosa''; ''Emozioni''; ''Eppur mi son scordato di te''; ''Pensieri e parole''; ''Perché no''; ''Sì, viaggiare''; ''Una donna per amico''
* ''[[Master of None]]'' (2017 - [[Episodi di Master of None (seconda stagione)|seconda stagione]], episodio 9): ''Amarsi un po'''
* ''[[Un'avventura (film)|Un'avventura]]'' (2019): ''Acqua azzurra, acqua chiara''; ''Balla Linda''; ''Dieci ragazze''; ''Il vento''; ''Io vivrò (senza te)''; ''Ladro''; ''Non è Francesca''; ''Nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto''; ''Un'avventura''; ''Uno in più''
* ''[[La scuola cattolica (film)|La scuola cattolica]]'' (2021): ''La collina dei ciliegi''
 
==== Nell'astronomia ====
Il 27 febbraio 1997 venne scoperto l'[[asteroide]] "[[9115 Battisti]]", intitolato in onore del musicista.<ref>{{Cita web|url=http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=9115+Battisti|titolo=9115 Battisti (1997 DG)|sito=Jet Propulsion Laboratory - Small-Body Database|data=26 settembre 2003|lingua=en|accesso=10 settembre 2009}}</ref>
 
==== Il museo di Lucio Battisti ====
Dopo anni di posticipazione e opposizione da parte della famiglia, il 20 gennaio 2024 venne inaugurato a Poggio Bustone il museo dedicato al cantautore, dove sono esposte le sue chitarre, [[Lucio Battisti#Pittura|i dipinti]], lettere, cartoline e foto inedite.<ref>{{Cita news|url=https://www.rainews.it/tgr/lazio/video/2024/01/a-poggio-bustone-nasce-un-museo-dedicato-a-lucio-battisti-7251b9c4-e7c8-40fc-a29b-72dadc085162.html|titolo=A Poggio Bustone nasce un museo dedicato a Lucio Battisti|pubblicazione=rainews.it|data=21/01/2024|accesso=27 gennaio 2024}}</ref>
 
==== In urbanistica ====
{{Doppia immagine|destra|Statua a Lucio Battisti.jpg|160|Lucio Battisti - I Giardini di Marzo.jpg|142|Il monumento a Lucio Battisti a [[Poggio Bustone]].}}
 
Oltre a una serie di strade e parchi italiani,<ref>{{cita web|url=https://www.geovest.it/vie_crevalcore/via-lucio-battisti/|titolo=Calendario di Via Lucio Battisti|accesso=19 settembre 2025|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.comune.grugliasco.to.it/it/news/iniziati-i-lavori-di-ripristino-del-ponticello-pedonale-del-bastione-di-via-lucio-battisti-e-la-sostituzione-di-parte-della-struttura-del-pergolato-del-borgo|titolo=Iniziati i lavori di ripristino del ponticello pedonale del bastione di via Lucio Battisti e la sostituzione di parte della struttura del pergolato del borgo|accesso=19 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.tuttocitta.it/percorso-search/_Cittadella%20(PD)%20Via%20Lucio%20Battisti|titolo=Cittadella (PD) Via Lucio Battisti|accesso=19 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.paginegialle.it/fiumicino-rm/sport-articoli/cisalfa-sport-c-o-da-vinci|titolo=Cisalfa Sport c/o Da Vinci|accesso=19 settembre 2025|lingua=en}}</ref> a Battisti sono dedicate quattro targhe commemorative, installate nel 2024 in occasione del ventiseiesimo anniversario della morte del cantautore: una targa si trova all'ingresso del museo dedicatogli a Poggio Bustone, il suo paese natio; una è a [[Roma]] in Piazzale Prenestino, dove visse l'adolescenza e parte della giovinezza;<ref>{{cita web|url=https://pigneto.it/eventi/musica/una-targa-commemorativa-in-ricordo-di-lucio-battisti-al-pigneto/|titolo=UNA TARGA COMMEMORATIVA IN RICORDO DI LUCIO BATTISTI AL PIGNETO|accesso=21 settembre 2025}}</ref> un'altra è situata a [[Marina di Carrara]], dove Battisti fece una tappa insieme a Mogol durante il loro viaggio a cavallo da [[Milano]] a Roma nel 1970;<ref>{{cita web|url=https://www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/una-targa-per-lucio-battisti-marina-ricorda-il-soggiorno-del-grande-cantante-in-citta-37eb217e|titolo=Una targa per Lucio Battisti. Marina ricorda il soggiorno del grande cantante in città|accesso=21 settembre 2025}}</ref> l'altra è stata collocata a [[Rimini]] in sostituzione di quella precedente (installata nel 2023), divelta da alcuni vandali.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2025/09/07/a-rimini-una-nuova-targa-per-ricordare-lucio-battisti_f8529cd0-cead-4f55-8af9-0f2aaebe86ae.html|titolo=A Rimini una nuova targa per ricordare Lucio Battisti|accesso=21 settembre 2025}}</ref>
 
Inoltre, in suo tributo sono stati realizzati un paio di monumenti in bronzo: uno di questi si trova nei Giardini di Marzo di Poggio Bustone, divenuto una meta per molti estimatori dell'artista;<ref>{{cita web|url=https://roma.repubblica.it/dossier/rieti-il-ritorno-al-futuro/2022/07/29/news/poggio_bustone_lucio_battisti-359155754/|titolo=Il paese dei Giardini di Marzo e del genio musicale di Lucio Battisti|accesso=16 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.lastampa.it/viaggi/italia/2023/03/16/news/da_poggio_bustone_a_molteno_i_luoghi_di_lucio_battisti-12696119/|titolo=Da Poggio Bustone a Molteno, i luoghi di Lucio Battisti|accesso=16 settembre 2025}}</ref> il secondo è ubicato a [[Torre Squillace]], dove, agli inizi degli anni settanta, Battisti trascorse alcune estati nella villa appartenuta a Mogol.<ref>{{cita web|url=https://www.spazioapertosalento.it/news/torre-squillace-una-statua-dedicata-a-lucio-battisti/|titolo=Torre Squillace, una statua dedicata a Lucio Battisti|accesso=19 settembre 2025}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.quotidianodipuglia.it/lecce/nardo_emozioni_battisti_dopo_50_anni_torna_a_torre_squillace_statua_grandezza_naturale-6853094.html|titolo=Emozioni: una statua di Lucio Battisti nella "sua" Torre Squillace|accesso=19 settembre 2025}}</ref>
 
== Vita privata ==
{{vedi anche|Vita privata di Lucio Battisti}}
=== Relazioni sentimentali ===
ÈLucio statoBattisti sposato consposò [[Grazia Letizia Veronese]]. La coppia ebbe un figlio, Luca, nato il 25 marzonel 1973. SiDalla sposaronoloro conunione [[matrimonionacque civile]]un ilfiglio 3di settembrenome 1976, dopo sette anni di fidanzamentoLuca.
 
=== Orientamento politico ===
[[File:Lucio Battisti 5.jpg|thumb|left|Battisti sul finire degli [[anni sessanta]]]]
 
Battisti si dichiarò sempre politicamente disimpegnato,<ref name="Arbore 1970" /><ref>{{Cita|Mirenzi|p. 85}}.</ref> se non proprio apolitico,<ref>{{Cita|Marengo|p. 98}}.</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/e-divo-battisti-scese-piedistallo.html|autore=Alessandro Gnocchi|titolo=E il divo Battisti scese dal piedistallo|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=24 novembre 2010|accesso=29 novembre 2010}}</ref> mentre attribuiva a Mogol idee socialiste. In una lettera del 1992, comunque, Battisti scrisse che avrebbe votato per [[Marcello Baraghini]], candidato per la [[Lista Marco Pannella]], alle successive [[Elezioni politiche in Italia del 1992|elezioni politiche]].<ref>{{Cita news|url=https://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2023/09/09/news/lucio_battisti_venticinque_anni_morte_perche_non_era_di_destra-413833526/|autore=Ernesto Assante|titolo=Lucio Battisti, venticinque anni senza un genio. Ecco perché non era di destra|pubblicazione=La Repubblica|data=09 Settembre 2023|accesso=25 Settembre 2023}}</ref>
 
Per mezzo dei testi di Mogol trattò prevalentemente temi sentimentali, accennando talvolta ad argomenti ecologici, considerati all'epoca più elitari che popolari, quindi ritenuti marginali o addirittura sconvenienti rispetto a temi che suscitavano maggior interesse in ambito sociopolitico.<ref>{{Cita|Manconi|p. 269}}.</ref> La tematica battistiana fu in ogni caso sempre estranea agli interessi di artisti e gruppi «impegnati», attivi nell'epoca d'oro della [[canzone di protesta]], come testimonia d'altronde il rifiuto di ''[[Non è Francesca]]'' da parte dei [[Nomadi]],<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|p. 68}}.</ref> che preferirono ''[[Dio è morto (se Dio muore, è per tre giorni poi risorge)]]'' di [[Francesco Guccini]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Bruno Santini|titolo=Una vita da Nomadi|url=https://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/una-vita-da-nomadi|pubblicazione=Informatore|data=gennaio 2018|p=39|accesso=7 settembre 2022|dataarchivio=7 luglio 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220707171121/https://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/una-vita-da-nomadi|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nei primi anni Settanta prese a circolare una teoria, accreditata in apparenza da ''Re Nudo'',<ref>{{Cita|Manconi|p. 263}}.</ref> che attribuiva a Battisti simpatie [[Fascismo|fasciste]] e lo tacciava di finanziare il movimento terroristico di estrema destra [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]]. Essa pare aver trovato terreno proprio nel disimpegno del suo repertorio e nell'assenza dalle sue canzoni di temi politici di sinistra, molto comuni nei brani di altri cantautori dell'epoca: ciò a causa per un'«appropriazione» di Battisti da parte della destra estrema,<ref>{{Cita|Manconi|p. 268}}.</ref> e in parte (secondo la tesi di Mogol) per il suo «ripudio» da parte del [[Sessantotto|movimento sessantottino]].<ref>{{Cita news|url=http://www.iltempo.it/cronache/2016/04/17/mogol-non-ci-vollero-perdonare-di-fare-musica-senza-il-pugno-chiuso-1.1530176|autore=Massimiliano Lenzi|titolo=Mogol: "Non ci vollero perdonare di fare musica senza il pugno chiuso"|data=17 aprile 2016|accesso=28 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160726151958/http://www.iltempo.it/cronache/2016/04/17/mogol-non-ci-vollero-perdonare-di-fare-musica-senza-il-pugno-chiuso-1.1530176|urlmorto=sì}}</ref>
 
Tra i contemporanei, [[Pierangelo Bertoli]] sosteneva che lo schieramento di Battisti a [[Destra (politica)|destra]] e la sua vicinanza al [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] fossero notori e non bisognosi di prove;<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|p. 151}}.</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/29/missini_noi_siamo_piu_innovativi_co_0_92092915297.shtml|urlarchivio=https://archive.is/20130629161356/http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/29/missini_noi_siamo_piu_innovativi_co_0_92092915297.shtml|autore=Gloria Pozzi|titolo=I missini: noi siamo più innovativi di lui. L'"Unità": disimpegnato ma adorabile|pubblicazione=Corriere della Sera|data=29 settembre 1992|accesso=30 giugno 2013|p=38|urlmorto=sì}}</ref> [[Bruno Lauzi]] riferì invece di aver parlato dell'argomento con Battisti stesso, che avrebbe mostrato al riguardo un'indifferenza di comodo, rispondendo che la diceria alimentava la sua leggenda.<ref>{{Cita news|autore=Edmondo Berselli|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/29/io-tenco-paoli-gli-altri-amici-nemici.html|titolo=«Io, Tenco, Paoli e gli altri amici e nemici in musica»|pubblicazione=la Repubblica|data=29 ottobre 2006|accesso=5 febbraio 2014}}</ref>
 
L'interessato smentì il finanziamento di Ordine Nuovo da parte sua, ironizzando sulla propria ben nota tendenza al risparmio.<ref>{{Cita|Lauro e Turrini|p. 155}}.</ref> Malgrado ciò, la voce si nutrì di vari presunti «indizi»: un'istantanea di Battisti a braccio teso (presa in uno studio televisivo durante l'esibizione del brano ''[[E penso a te (brano musicale)|E penso a te]]'' mentre era in realtà intento, per mezzo di quel gesto, a dare un attacco all'orchestra),<ref>{{Cita|Manconi|p. 267}}.</ref> passi delle canzoni (il «mare nero» ne ''[[La canzone del sole/Anche per te|La canzone del sole]]'') e la copertina di un album (''[[Il mio canto libero (album Lucio Battisti)|Il mio canto libero]]''), dove si vollero rintracciare secondo i casi, a volte anche con vistose forzature,<ref>{{Cita|Turrini|p. 63}}.</ref> il simbolismo del nero,<ref>{{cita libro|autore=Nicola Rao|titolo=La fiamma e la celtica. Sessant'anni di neofascismo da Salò ai centri sociali di destra|anno=2008|editore=Sperling & Kupfer|p=394}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.stpauls.it/fc08/0836fc/0836fc77.htm|titolo=Canzoni e misteri del Beatle italiano|sito=Famiglia Cristiana on line|data=|accesso=4 settembre 2015}}</ref> i [[Saluto romano|saluti romani]]<ref>{{Cita|Salvatore (2000)|pp. 168-169}}.</ref><ref>{{Cita|Sabelli Fioretti e Lauro|p. 97}}.</ref><ref>{{Cita|Turrini|p. 62}}.</ref> e l'esaltazione della [[patria]].<ref>{{Cita|Casamassima|p. 135}}.</ref>
 
È noto anche che la produzione di Battisti fu sì molto gradita negli ambienti di destra, ma altrettanto successo riscosse presso quelli di sinistra; perfino le [[Brigate Rosse]] scelsero un verso di Mogol («le discese ardite e le risalite») come titolo di un manifesto,<ref>{{Cita news|autore=[[Carlo Vulpio]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/08/Concerti_inediti_per_ricordare_Battisti_co_0_00090810091.shtml|titolo=Concerti e inediti tv per ricordare Battisti|pubblicazione=Corriere della Sera|data=8 settembre 2000|accesso=17 luglio 2009|urlarchivio=https://archive.is/20120710211424/http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/08/Concerti_inediti_per_ricordare_Battisti_co_0_00090810091.shtml|urlmorto=sì}}</ref> e nel 1978 ebbero tre membri arrestati in un covo nel quale, all'ispezione, vennero trovate copie di tutti i dischi del musicista reatino.<ref name="Giordano" /><ref>{{Cita news|autore=Laura Strano|url=https://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/09/01/NZ_08_DEST.html|titolo=Quando le Brigate Rosse ascoltavano i suoi dischi|pubblicazione=ilpiccolo|data=1º settembre 2008|accesso=14 luglio 2022|urlarchivio=https://archive.is/20120710211424/http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/08/Concerti_inediti_per_ricordare_Battisti_co_0_00090810091.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Pittura ===
L'interesse di Battisti per il [[disegno]] e la [[pittura]], sin dalla fine degli anni sessanta, è ben documentato e può essere compreso nella lunga intervista-autobiografia concessa a ''[[Sogno (periodico)|Sogno]]'' nel dicembre 1970, nella quale cita il disegno come uno dei suoi hobby.<ref name="Cucco" />
 
L'impegno di Battisti nelle arti figurative, tuttavia, fu sempre confinato nella dimensione dell'hobby, e nel corso della sua vita il cantautore non divulgò o espose mai in pubblico le sue opere. Le uniche eccezioni sono un bozzetto autografato disegnato all'epoca della partecipazione a [[Festival di Sanremo 1969|Sanremo 1969]]<ref>{{Cita news|autore=[[Aldo Vitali (fumettista)|Aldo Vitali]]|titolo=Lucio Battisti memory|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni n° 37|p=70|data=6-12 settembre 2008}}</ref> e intitolato «Occhi sulla sabbia» e le cinque copertine degli album scritti con [[Pasquale Panella]].<!-- filosofia del "quanto ce n'entra" e caratteri generali delle copertine dell'epoca Panella --> Un dipinto riportante la firma di Battisti è inquadrato per pochi secondi nel documentario ''Pensieri e parole'' trasmesso nel 2004 da [[Rete 4]], nel momento in cui viene citata questa sua passione.<ref>{{Cita TV|titolo=Pensieri e parole|canale=Rete 4|data=7 settembre 2004|ora=0|minuto=27|secondo=10}}</ref>
 
=== Calcio ===
[[File:1975nic02.jpg|thumb|upright=1.1|Battisti (terzo in piedi da destra) nella sua unica partita con la nazionale cantanti. [[Mogol]] è il primo da sinistra]]
 
Lucio Battisti giocò una sola partita con la [[nazionale italiana cantanti]], la prima in assoluto, disputata contro la [[ItalianAttori|nazionale attori]] il 2 ottobre 1975. L'iniziativa della squadra non venne istituzionalizzata fino al 1981, tuttavia Battisti non vi partecipò più.<ref>{{Cita news|url=http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/05/24/news/quel_cross_di_morandi_per_lucio_battisti-16673641/|autore=Carlo Moretti|titolo=Quel cross di Morandi per Lucio Battisti|pubblicazione=la Repubblica Parma|data=24 maggio 2011|accesso=5 aprile 2017}}</ref>
 
Il pensiero politico di Battisti fu costantemente al centro del suo personaggio pubblico. Lui si dichiarò sempre politicamente disimpegnato, se non apolitico.<ref>{{Cita TV|autore=[[Renzo Arbore]]|titolo=Speciale per voi|canale=[[Rai Due|Secondo canale]]|url=https://www.raiplay.it/video/2019/07/Speciale-per-voi---Puntata-del-16061970-7de50e9f-8460-44b5-8b5c-54f1dd83307d.html|data=2 giugno 1970}}</ref><ref>{{Cita|Mirenzi|p. 85}}.</ref><ref>{{Cita|Marengo|p. 98}}.</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/e-divo-battisti-scese-piedistallo.html|autore=Alessandro Gnocchi|titolo=E il divo Battisti scese dal piedistallo|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=24 novembre 2010|accesso=29 novembre 2010}}</ref>
Si ritiene spesso, inoltre, che Battisti fosse tifoso della {{Calcio Lazio|N}}; secondo Andrea Barbacane, nipote dell'artista, «il Battisti laziale nasce dalla fantasia dei tifosi», mentre Mogol affermò che, pur non essendo appassionato di calcio, Battisti provava effettivamente simpatia per la squadra biancoceleste, trasmessagli dal padre Alfiero.<ref>{{Cita web|url=https://www.sololalazio.it/2020/02/18/mogol-a-sll-i-tifosi-biancocelesti-mi-emozionano-lucio-teneva-alla-lazio/|titolo=Mogol a SLL: "I tifosi biancocelesti mi emozionano. Lucio? Teneva alla Lazio"|autore=Enrico De Lellis|sito=Solo la Lazio|data=2020-02-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rietilife.com/2019/12/11/nipote-lucio-battisti-mio-zio-non-ne-fascista-ne-laziale/|titolo=Il nipote di Lucio Battisti: "Mio zio non era né fascista né laziale"|autore=Aquila|sito=Rieti Life|data=2019-12-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.calciomercato.com/news/battisti-e-il-calcio-non-era-tifoso-della-lazio-e-stato-una-sola-61413|titolo=Battisti e il calcio: 'Non era tifoso della Lazio, è stato una sola volta allo stadio'|sito=Calciomercato.com {{!}} Tutte le news sul calcio in tempo reale|data=2022-09-10}}</ref>
 
== Discografia ==
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Si possono dividere i brani inediti in quattro gruppi:
 
* brani scritti con Roberto Matano tra il 1964 e il 1965, alcuni dei quali furono ripresi e riadattati in seguito con Mogol (come ''Se non sai cos'è un bacio'' del 1964 e ''Sei ancora mia / Sei stata mia'' del 1965<ref name=Ine/>), di cui rimane la registrazione su [[nastro magnetico]];<ref>{{Cita web|titolo="Ho scoperto Battisti ma mi hanno cancellato dalla sua vita"|url=https://www.iltempo.it/cultura-spettacoli/2018/01/03/news/ho-scoperto-battisti-ma-mi-hanno-cancellato-dalla-sua-vita-1043205/|autore=Davide Di Santo|accesso=4 gennaio 2020|data=3 gennaio 2018}}</ref>
* canzoni scritte originariamente per altri cantanti a cui Battisti lasciò la registrazione di una sua versione da usare come linea guida (come ''La folle corsa'' della [[Formula 3 (gruppo musicale)|Formula 3]] e ''[[Oh! Era ora]]'' del 1983 di [[Adriano Pappalardo]]);<ref name=Ine/>
* prove di registrazione e versioni alternative di brani pubblicati (come quella de ''[[Il nostro caro angelo (brano musicale)|Il nostro caro angelo]]'', completamente diversa da quella poi inserita nell'[[Il nostro caro angelo|album]] e dalla durata di quasi otto minuti);<ref name=Ine/>
* composizioni del tutto inedite, che non furono pubblicate in alcun modo e di cui non esiste alcuna versione edita, come ''[[Brani musicali di Lucio Battisti#Il paradiso non è qui|Il paradiso non è qui]]'' del 1979 (che Mogol ha ritenuto essere «l'inedito più importante tra quelli scritti con Battisti»<ref name="Giordano" />) o ''[[Il gabbianone]]'' del 1985.<ref name=Ine/>
 
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* ''Tour 1969'', 11 concerti
* ''Tour 1970'', 15 concerti
*Circolo della Stampa, [[Milano]] - 27 aprile 1971
*Programma ''Tutti insieme'' - 31 luglio 1971 e andato in onda il 23 settembre 1971
*Programma ''Natale con Supersonic'' - 12 dicembre 1972 e andato in onda il 25 dicembre 1972
*''[[Teatro 10]]'' - 23 aprile 1972 con [[Mina (cantante)|Mina]]
*Assemblea degli studenti Cattolici Popolari, [[Milano]] - febbraio 1975
 
== Partecipazioni a manifestazioni canore ==