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[[File:Durandelle Opera Statues decoratives 23 Volonte detail.jpg|thumb|upright=0.9|''La Volontà'', statua didello scultore [[Francia|francese]] [[Louis-Charles Janson]] per l'[[Opéra national de Paris|Opéra di Parigi]] (1875)]]
La '''volontà''' è la [[Determinazione (psicologia)|determinazione]] fattiva e intenzionale di una persona ad intraprendere una o più [[azione (filosofia)|azioni]] volte al raggiungimento di uno scopo preciso.
 
La volontà consiste quindi nella forza di [[spirito (filosofia)|spirito]] diretta dall'essere umano verso il [[finalità (filosofia)|fine]], o i fini, che egli si propone di realizzare nella sua vita, o anche solamente nel [[potere]] impiegato nelle sue azioni semplici e quotidiane. Esempi di volontà possono essere il [[desiderio (filosofia)|desiderio]] di lasciare un'eredità ai figli e/o ai parenti, o il proposito di comprare una casa. Generalmente la volontà rappresenta la facoltà di una persona di scegliere e raggiungere con sufficiente convinzione un dato obiettivo.
 
Esempi di volontà possono essere il [[desiderio (filosofia)|desiderio]] di lasciare un'eredità ai figli e/o ai parenti, o il proposito di comprare una casa. Generalmente la volontà rappresenta la facoltà di una persona di scegliere e raggiungere con sufficiente convinzione un dato obiettivo. Da un punto di vista esclusivo, la volontà di una persona è la sua capacità di non farsi [[Condizionamento (psicologia)|condizionare]] dalle altre persone. In questo senso, la volontà si può accomunare alla parola [[assertività]].
 
== Questioni filosofiche ==
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Il conflitto tra la scelta operata dal libero arbitrio e l'impossibilità di attuarla secondo libertà denota una condizione di duplicità della volontà: non si tratta di un disaccordo tra la volontà e l'[[intelletto]], né tra due principi contrapposti in forma [[manichea]], bensì di un conflitto tutto interno alla volontà, che è come dilaniata: sente di volere, ma non completamente, e quindi in un certo senso vorrebbe volere.<ref>Ugo e Annamaria Perone, Giovanni Ferretti, Claudio Ciancio, ''Storia del pensiero filosofico'', vol. I, Torino, SEI, 1975.</ref>
{{citazione|Il comando della volontà riguarda se stessa, non altro da sé. Quindi non è tutta la volontà che comanda; per questo il suo comando non si realizza. Se fosse tutta, infatti, non comanderebbe di essere, poiché già sarebbe. [...] Allora le volontà sono due, poiché nessuna è intera e nell'una è presente ciò che è assente nell'altra.|Agostino, ''[[Confessioni (Agostino)|Confessioni]]'', VIII, 9, 21; ''Opera Omnia di Sant'Agostino'', a cura della «Nuova Biblioteca Agostiniana» (abbreviata in NBA), I, p. 240, Roma, Città Nuova, 1965 ''<small>ss.</small>''<ref>Trad. in Donatella Pagliacci, ''Volere e amare: Agostino e la conversione del desiderio'', pag. 184, Città Nuova, 2003.</ref>}}
 
==== Intelletto e volontà nella Scolastica ====
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=== Schopenhauer e Nietzsche ===
[[File:Schopenhauer.jpg|thumb|upright=0.7|[[Schopenhauer]]]]
{{vedi anche|Volontà di potenza}}
[[File:Schopenhauer by Jules Lunteschütz.jpg|thumb|upright=0.7|[[Schopenhauer]]]]
Il tema della volontà è centrale nel pensiero di [[Schopenhauer]], il quale, riprendendo Kant, sostenne che l'essenza del [[noumeno]] è proprio la volontà. In polemica contro Hegel, secondo Schopenhauer la natura e il mondo non hanno un'origine razionale, ma nascono da un istinto irrazionale di vita, da una pulsione informe e incontrollata che è appunto volontà. Non c'è dunque spazio per l'ottimismo della ragione, dal momento che questa volontà di vivere sfrenata e arbitraria è causa di sofferenza. Da questa se ne esce attraverso la [[sublimazione]] e la presa di coscienza che il mondo è l'oggettivazione della volontà, cioè è una mia stessa rappresentazione, fenomenica e illusoria ([[velo di Maya]]): concetto di origine orientale e in parte [[neoplatonismo|neoplatonica]], che si traduce nel desiderio della vita stessa (''[[eros (filosofia)|eros]]'') di diventare finalmente consapevole di sé; questa consapevolezza coincide con l'auto-negazione della volontà e permette così di uscire dal ciclo insensato dei [[desiderio (filosofia)|desideri]], morti e rinascite.
 
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== Lessico e modi di dire ==
Frasi fatte e combinazioni di parole di uso frequente della parola ''volontà'' sono: «le ultime volontà», riferita in genere alle decisioni prese in punto di morte; «volontà di ferro», a indicarne l'energica fermezza e costanza.<ref>''[httphttps://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/V/volonta.shtml Dizionario dei modi di dire]'', Hoepli editore.</ref>
 
Tipica di [[Vittorio Alfieri]] è il motto «volli, sempre volli, fortissimamente volli»,<ref>Espressione tratta dalla ''Lettera responsiva a Ranieri de' Calsabigi'', scritta da Alfieri nel [[1783]].</ref> con la quale il drammaturgo settecentesco spronava se stesso a studiare ininterrottamente facendosi legare alla sedia per poter acquisire una valida cultura classica a partire dai ventisette anni.<ref>''[http://www.progettobabele.it/Consiglilettura/valfieri.php Biografia di Vittorio Alfieri]'', a cura di R. M. L. Bartolucci.</ref>
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== Voci correlate ==
* [[Desiderio (filosofia)]]
* [[Determinazione (psicologia)]]
* [[Elicito]]
* [[Etica]]