Teramene: differenze tra le versioni

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Nato nell'isola di [[Coo]] da [[Agnone (politico)|Agnone]]<ref name=Plutarco2>{{Cita|Plutarco, Nicia|2|Plutarco}}.</ref>, ma cittadino [[AteneCittadinanza (cittàateniese|cittadino antica)|ateniese]], Teramene fu uno dei fautori del [[colpo di Stato]] oligarchico ateniese del [[411 a.C.]], che portò al governo la [[Boulé dei Quattrocento]].<ref name=Tucidide8-67>{{Cita|Tucidide, Guerra del Peloponneso|VIII, 67|Tucidide}}.</ref> Successivamente si oppose a tale regime, sostituendolo con l'[[assemblea dei Cinquemila]]<ref name=Tucidide8-97-98>{{Cita|Tucidide, Guerra del Peloponneso|VIII, 97-98|Tucidide}}.</ref> che, dopo aver eliminato i principali esponenti dei Quattrocento, nel 409 a.C. restaurò pienamente la democrazia.
 
Dopo aver ricoperto la carica di [[stratego]], fu [[trierarchia|trierarca]] durante la [[battaglia delle Arginuse]] del [[406 a.C.]], combattuta tra Atene e Sparta nelle fasi finali della [[guerra del Peloponneso]]. Nel conseguente [[Processo delle Arginuse|processo]], fu accusato assieme agli altri ufficiali di aver abbandonato i naufraghi al loro destino.<ref name=Diodoro-13-98-100>{{Cita|Diodoro Siculo, Bibliotheca historica|XIII, 98-100|Diodoro}}.</ref> Teramene fu assolto, amentre scapito degligli strateghi suoi superiori che furono invece condannati a morte.<ref name=Senofonte7-1-34>{{Cita|Senofonte, Elleniche|I, 7,1-34|Senofonte}}.</ref>
 
Dopo la sconfitta ateniese nella [[battaglia di Egospotami]] ([[405 a.C.]]), fu inviato a [[Sparta]] come ambasciatore per trattare la resa di Atene.<ref name=Diodoro-14-3>{{Cita|Diodoro Siculo, Bibliotheca historica|XIV, 3|Diodoro}}.</ref> Tornato in patria, convinse l'assemblea ad accettare le condizioni degli Spartani, che implicavano la demolizione delle [[Lunghe Mura]]. <ref>{{Cita web|lingua=greco antico|url=http://www.poesialatina.it/_ns/Greek/testi/Lysias/In_Agoratum.html|titolo=Contro Agorato, Lisia|sito=poesialatina|accesso=2024-12-29}}</ref>
 
Dopo la costituzione del regime oligarchico filo-spartano dei [[Trenta tiranni]], del quale fece parte, venne in contrasto con [[Crizia]], il capo dei Trenta, per il suo governo repressivo e sanguinario e fu da questi costretto al suicidio ([[404 a.C.]])<ref>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,56|Senofonte}}.</ref>
 
[[Senofonte]]<ref name=Senofonte-2-3-31/> tramanda che fu soprannominato dai contemporanei ''Coturno'', per il suo [[trasformismo politico]] nel passare con disinvoltura dalla fazione oligarchica a quella democratica e viceversa: il [[coturno]], infatti, era un calzare utilizzato dagli [[Tragedia greca|attori tragici]] che poteva essere indifferentemente calzato sia al piede destro sia a quello sinistro. [[Plutarco]]<ref name="PlutCic">{{Cita|Plutarco, Cicerone|39|Plutarco}}.</ref> testimonia come [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] espresse nei suoi scritti la sua stima verso Teramene, paragonandolo a [[Pericle]] e a [[Cicerone]];. infineInfine, secondo [[Aristotele]],<ref name="AthPol">{{Cita|Aristotele, Costituzione degli Ateniesi|28, 5|Aristotele}}.</ref> Teramene fu, assieme a [[Nicia]] e a [[Tucidide (politico)|Tucidide di Melesia]], uno dei tre soli ateniesi di nobili origini che nutrirono affetto e benevolenza verso il popolo.
 
== Biografia ==
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Successivamente i Trenta decisero di arrestare e far uccidere altrettanti [[meteco|meteci]], scelti tra i più facoltosi, al solo scopo di confiscare loro i beni: Teramene si rifiutò di eseguire l'ordine;<ref>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,21-22|Senofonte}}.</ref> Crizia allora intuì che lo Stiriense era troppo pericoloso e decise di eliminarlo. Convocatolo davanti all'assemblea dei Tremila, lo accusò pubblicamente di seguire la fazione politica che gli convenisse a seconda delle circostanze,<ref>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,23-24|Senofonte}}.</ref> ricordando, come testimonia Senofonte,<ref name=Senofonte-2-3-31>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,31|Senofonte}}.</ref> il suo soprannome di "Coturno".
 
Nella sua difesa Teramene ribatté di essersi sempre comportato da politico moderato, cercando di conciliare le tradizioni democratiche con una forma di governo che includesse nel potere decisionale solo i cittadini ateniesi che avessero almeno il grado militare di [[oplita]]. Il discorso di Teramene fece presa sull'assemblea e, secondo quanto riporta Senofonte,<ref>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,35-49|Senofonte}}.</ref> Crizia intuì che, se si fosse andati al voto, lo Stiriense sarebbe stato assolto. Il capo dei Trenta Tirannitiranni fece quindi schierare dei soldati armati davanti all'assemblea per impedire ai cittadini di intervenire e dopo aver formalmente destituito Teramene dai Trenta ordinò agli Undici, gli ufficiali addetti alle condanne a morte, di arrestarlo, negandogli la possibilità di difendersi in un regolare processo.<ref>{{Cita|Senofonte, Elleniche|II, 3,50-56|Senofonte}} La difesa di Teramene è giudicata inverosimile dal filologo [[Luciano Canfora]] che presume sia stata inventata da Senofonte stesso nel tentativo di appoggiare un'immagine positiva dello Stiriense che inevitabilmente avrebbe giovato anche a lui, cavaliere dei Trenta, sottolineando come una parte dei magistrati, guidata da Teramene, avesse in realtà avuto delle buone intenzioni {{cita|Canfora|pp. 386-387}}.</ref>
 
[[File:Kottabos Met 56.171.62.jpg|thumb|sinistra|Giocatore di [[cottabo]] raffigurato su una [[kylix]] attica a figure rosse: Teramene parodiò questo gioco prima di morire]]
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==== Lisia ====
Lisia gli attribuisce, in quanto membro effettivo dei Trenta, la responsabilità condivisa delle atrocità perpetrate durante il periodo della tirannide, motivando la sua versatilità politica con la sete di potere che lo spinse a schierarsi prima con gli oligarchici, poi coi democratici, poi coi Tirannitiranni, per rinnegarli infine nell'ultimo periodo della sua vita.
 
Secondo l'oratore ateniese, infatti, la scelta di schierarsi contro i Quattrocento, dei quali inizialmente era stato un fautore e uno dei principali artefici, era motivata dal fatto che costoro l'avevano relegato a un ruolo di secondo piano nel governo della città,<ref>{{cita|Natalicchio|pag. 22}}.</ref> mentre il voltafaccia nei confronti di Crizia non sarebbe stato motivato dalla lealtà nei confronti dei cittadini dopo la svolta autoritaria del regime, bensì dalla sete di potere che avrebbe spinto lo Stiriense a cercare una posizione dominante nel gruppo, cercando di nuovo il consenso popolare.<ref>{{cita|Natalicchio|pag. 24}}.</ref>
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* 408 a.C. Teramene guida l'ala sinistra dell'esercito ateniese durante l'[[Assedio di Bisanzio (408 a.C.)|assedio di Bisanzio]].
* 406 a.C. Teramene partecipa come [[trierarca]] alla [[battaglia delle Arginuse]]. Nel conseguente [[Processo delle Arginuse|processo]], viene assolto mentre i suoi superiori vengono condannati a morte.
* 404 a.C. Teramene viene inviato a Sparta come ambasciatore plenipotenziario per trattare la resa. Ad Atene viene instaurato il regime oligarchico dei [[Trenta tiranni]] del quale Teramene fa parte. Venuto in contrasto con [[Crizia]], il capo dei Trenta, viene da questi mandatocostretto a mortebere una tazza di cicuta.
 
== Note ==
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* {{cita libro|nome=Antonio|cognome=Natalicchio|titolo=Atene e la crisi della democrazia: i Trenta e la querelle Teramene/Cleofonte|editore=Dedalo|anno=1986|isbn=88-220-6178-0|cid=Natalicchio}}
* {{cita pubblicazione|autore=Reinhold Merkelbach|titolo=Ein Michigan Papyrus über Theramenes|rivista=Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik|volume=2|anno=1968|pp=161-169|lingua=de|cid=Merkelbach}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Andrewes|nome=A.|titolo=The Arginousai Trial|rivista=Phoenix|volume=28|numero=1|editore=Spring|anno=1974|pp=112–122112-122|lingua=ingleseen}}
* {{cita libro|cognome=Fine|nome=John V.A.|titolo=The Ancient Greeks: A critical history|url=https://archive.org/details/ancientgreeks00john|editore=Harvard University Press|anno=1983|isbn=0-674-03314-0|lingua=ingleseen|cid=Andrewes}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Harding|nome=Phillip|titolo=The Theramenes Myth|rivista=Phoenix|volume=28|numero=1|editore=Spring|anno=1974)|pp=101–111101-111|lingua=ingleseen}}
* {{cita libro|cognome=Hornblower|nome=Simon|titolo=The Greek World 479–323 BC|url=https://archive.org/details/greekworld4793230000horn|editore=Routledge|anno=1991|isbn=0-415-06557-7|lingua=ingleseen}}
* {{cita libro|nome=Donald|cognome=Kagan|titolo=The Peloponnesian War|url=https://archive.org/details/peloponnesianwar00dona|editore=Penguin Books|anno=2003|isbn=0-670-03211-5|lingua=ingleseen|cid=Kagan}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Keaney|nome=John J.|titolo=A Source/Model of Aristotle's Portrait of Theramenes|rivista=The Classical Journal|volume=75|numero=1|data=ottobre-novembre 1979|pp=40–4140-41|lingua=ingleseen}}
* {{cita libro|cognome=Peck|nome=Harry Thurston|titolo=Harper's Dictionary Of Classical Literature And Antiquities|anno=1898|lingua=ingleseen}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Perrin|nome=Bernadotte|titolo=The Rehabilitation of Theramenes|rivista=The American Historical Review|volume=9|numero=4|data=luglio 1904|pp=649–669649-669|lingua=ingleseen|cid=Perrin}}
 
== Voci correlate ==
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[[Categoria:Morti per avvelenamento]]
[[Categoria:Trenta tiranni]]
[[Categoria:Suicidi forzati]]