Software: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
=== Caratteri generali ===
In particolare in informatica si intendono tali il semplice [[dato]] o [[informazione]]<ref>{{Cita web|https://github.com/danielskatz/software-vs-data/blob/master/README.md|Software and data|lingua=en|citazione=software, while similar to data in terms of not traditionally having been cited in publications, is also different than data|30 settembre 2018}}</ref> oppure più propriamente le [[Istruzione (informatica)|istruzioni]] di un [[programma (informatica)|programma]] codificate in [[linguaggio macchina]] o in [[linguaggio di programmazione]] ([[codice sorgente]]), memorizzate su uno o più [[supporti informatici|supporti fisici]], sotto forma di [[codice eseguibile]]. Riguardo all'invenzione del termine, lo statunitense Paul Ni quetteQuette sostiene di averlo coniato nel [[1953]],<ref>Paul Niquette, ''[http://niquette.com/books/softword/part0.htm Introduction: the software age]'', «Sophisticated: The Magazine», 1995.</ref> tuttavia è invece ritenuta certa la prima apparizione in una [[pubblicazione scientifica]] del [[1958]] dell'American Mathematical Monthly da parte dello [[statistico]] [[John Wilder Tukey]].<ref>David Leonhardt, ''[https://www.nytimes.com/2000/07/28/us/john-tukey-85-statistician-coined-the-word-software.html John Tukey, 85, statistician; coined the word 'software']'', «[[New York Times]]», 28 luglio [[2000]].</ref>
 
Genericamente si intende l’insieme dei [[Programma (informatica)|programmi]] impiegati in un [[sistema di elaborazione dati]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/software/|titolo=software in Vocabolario - Treccani|lingua=it-IT|accesso=2018-12-03}}</ref> che gestisce il funzionamento di un elaboratore<ref name=":1">{{Cita web|url=http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/S/software.shtml|titolo=Software: Definizione e significato di Software – Dizionario italiano – Corriere.it|sito=dizionari.corriere.it|lingua=it|accesso=2018-12-03}}</ref>; si distingue fra:
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{{vedi anche|Controllo di versione}}
 
Molte volte i software realizzati vengono distribuiti sotto forma di versioni successive, ciascuna identificata da un numero intero progressivo (accompagnata dalla relativa data) in aggiunta uno o più numeri decimali che identificano il codice di [[release (informatica)|rilascio]]: tipicamente l'ordine di rilascio segue un andamento progressivo della numerazione per cui le versioneversioni successive rappresentano cambiamenti delle precedenti con modifiche o miglioramenti in termini di nuove caratteristiche e funzionalità aggiunte e/o [[bug]] corretti con opportune [[patch (informatica)|patch]] oppure ottimizzazioni prestazionali. L''''edizione''' è il principale stadio di una evoluzione del prodotto nel tempo (una sorta di grande revisione o ristrutturazione), mentre le versioni ne rappresentano i minori cambiamenti. La cosiddetta '''[[build (informatica)|build]]''' a volte accompagna un numero di versione. Alcuni produttori (ad esempio [[Microsoft]] nel caso di [[Windows 10]] e successivi) aggiungono, oltre a versione e/o build, anche il numero di '''esperienza''', strato legato principalmente alle caratteristiche dell'interfaccia utente ([[user experience]]).
 
Molto spesso la versione e le altre informazioni pertinenti sono consultabili nel menù impostazioni\informazioni su...(nome prodotto) oppure, nei sistemi operativi, anche con un comando specifico (ad esempio in Windows è "winver").
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Fin dall'inizio degli anni Ottanta, c'erano state sentenze che avevano riconosciuto i programmi per elaboratori come opere letterarie e quindi meritevoli di essere protette dal diritto di autore.
 
È con il [[decreto legislativo]] 518/1992 in attuazione della direttiva 91/250 che si adotta in Italia la tutela del diritto d'autore anche per i programmi per elaboratore.
 
Il software, secondo la definizione elaborata dall’[[Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale|Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale]] (WIPO), viene definito come:{{Citazione|espressione di un insieme organizzato e strutturato di istruzioni in qualsiasi forma o su qualunque supporto capace, direttamente o indirettamente, di far eseguire o far ottenere una funzione o un compito o far ottenere un risultato particolare per mezzo di un sistema di elaborazione elettronica dell’informazione}}Da queste definizioni si deduce ed interpreta l’appartenenza del software ai beni giuridici immateriali e in particolare alla categoria delle creazioni intellettuali; pertanto è tutelato dagli artt. 1 e 2 della [[Diritto d'autore|Legge sul Diritto d'Autore]] (L. 633/41).
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L'oggetto sottoposto a tutela (art.1, comma 2, LDA) è il programma per elaboratore, in qualsiasi forma espresso purché originale, quale risultato di creazione intellettuale dell'autore. È compreso inoltre nella tutela il materiale preparatorio per la progettazione del programma stesso.
 
Restano esclusi dalla tutela (art. 2, comma 8, LDA) le idee e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento del programma, compresi quelli alla base delle sue interfacce. La non tutela delle interfacce dal diritto d'autore è stata stabilita dalla Sentenza C-406/10 del 2 maggio 2012 della [[Corte di giustizia dell'Unione europea|Corte di Giustizia dell'Unione Europea]]. Questo risultato è stato determinato al fine di conseguire l'interoperabilità tra programmi per elaboratori diversi.
 
Inoltre l'art.12-bis della legge sopracitata specifica che, salvo patto contrario, il datore di lavoro è titolare del diritto esclusivo di utilizzazione economica del programma per elaboratore creato dal lavoratore dipendente nell'esecuzione delle sue mansioni o su istruzioni impartite dallo stesso datore di lavoro. All'autore è riconosciuto il diritto morale ovvero il diritto di essere menzionato come autore o coautore nelle forme d'uso e nelle interfacce del programma.