David Niven: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
=== Origini ===
Figlio di William Edward Graham Niven e di Henrietta Julia de Gacher, fu battezzato David in quanto nato il 1º marzo, giorno della festa di [[Davide di Menevia|San Davide]]. Sebbene in più occasioni abbia affermato di essere nato a [[Kirriemuir]], un piccolo centro della Scozia, il suo certificato riporta invece come luogo di origine la città di [[Londra]]. Sua madre, Henrietta, aveva origini francesi ed era figlia dell’ufficiale militare William Degacher, caduto nel 1879 nella [[battaglia di Isandlwana]] durante la [[guerra anglo-zulu]], e di Julia Caroline Smith, figlia del [[tenente generale]] [[James Webber Smith]]. Il padre di David Niven, William Edward Graham Niven, era originario di St. Martin, un villaggio nel [[Perthshire]]. Intraprese la carriera militare, ma morì nel 1915 durante la [[prima guerra mondiale]], nella [[campagna di Gallipoli]] ([[Turchia]]). La madre di David, proveniva da una famiglia benestante e si dedicava principalmente alla gestione della famiglia e alla vita sociale tipica dell’epoca e del suo ceto
Nel suo libro ''NIV: The Authorized Biography of David Niven'', Graham Lord suggerì che Comyn-Platt e la signora Niven avessero avuto una relazione antecedente alla morte del padre di David Niven. Lord ipotizzò inoltre che sir Thomas Comyn-Platt potesse essere il padre biologico di Niven, basandosi su alcune somiglianze fisiche riscontrate tra Niven e Comyn-Platt; tuttavia, l'attore ha sempre negato con decisione questa teoria. David Niven, che spesso dichiarava di essere nato a Kirriemuir in [[Scozia]], preferendo questa origine a quella reale per motivi romantici, visse per un certo periodo a [[Bembridge]], sull'[[Isola di Wight]].<ref>La residenza di famiglia a [[Carswell Manor]] fu venduta poco dopo la nascita di David</ref>.
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Le scuole private britanniche dell'epoca erano particolarmente severe e spesso ricorrevano a [[punizione corporale]] per instillare la disciplina agli alunni. Di conseguenza, Niven venne espulso dalla scuola di Heatherdown all'età di dieci anni e mezzo e non poté pertanto frequentare il [[College di Eton]].<ref>{{Cita web|url=https://criticsrant.com/david-niven-a-silver-screen-star/|titolo=David Niven: A Silver Screen Star {{!}} Critics Rant|sito=criticsrant.com|data=2020-07-02|lingua=en|accesso=2023-02-02}}</ref> Dopo aver fallito l'esame d'ingresso alla scuola di marina a causa di difficoltà in matematica, frequentò la Stowe School, una scuola pubblica di recente fondazione guidata dal preside J.F. Roxburgh. Quest'ultimo, a differenza dei precedenti insegnanti di Niven, si mostrava gentile e premuroso e incoraggiava gli studenti a esprimere le proprie inclinazioni artistiche.
Niven poi scrisse: «Come fece questo, mai lo scoprirò, ma egli era in grado di far sentire ogni singolo ragazzo a scuola come se fosse il preside egli stesso».<ref>Come racconterà nella sua autobiografia ''[[La luna è un pallone]]''</ref> Successivamente entrò alla [[Reale accademia militare di Sandhurst]] e si diplomò nel 1930 con il grado di sottotenente del [[British Army]].<ref>{{London Gazette|issue=33575|supp=yes|startpage=651|endpage=652|date=31 gennaio 1930|accessdate=7 aprile 2009}}</ref> Durante questi anni acquisì quei tratti distintivi di "ufficiale gentiluomo" che sarebbero poi divenuti il segno della sua eleganza, mantenuta per tutta la vita e la carriera di attore. Niven richiese l'assegnazione agli Argyll and Sutherland Highlanders, ai Black Watch o all'Highland Light Infantry e fu destinato a quest'ultimo corpo, anche se non apprezzò del tutto questo periodo nell'esercito. Prestò servizio per due anni a [[Malta]], dove strinse amicizia con [[Robert Urquhart|Roy Urquhart]], futuro comandante della [[1st Airborne Division]], e per alcuni mesi a [[Dover]].
Promosso tenente il 1º gennaio 1933, Niven non ebbe opportunità di ulteriori avanzamenti a causa del suo atteggiamento poco conforme alla disciplina militare. La decisione definitiva di dimettersi giunse dopo una lunga lezione sulle mitragliatrici, che interferiva con i suoi piani per una cena con una giovane donna particolarmente attraente. Al termine della lezione, il maggiore generale incaricato chiese se ci fossero domande; mostrando la tipica ribellione giovanile, Niven rispose: «Potrebbe dirmi l'ora, signore? Devo prendere un treno». Per questo gesto di insubordinazione fu posto agli arresti, ma con l'aiuto di Rhoddy Rose (in seguito colonnello R.L.C. Rose, DSO, MC) riuscì a fuggire e partì per gli Stati Uniti. Durante la traversata dell'Atlantico, rassegnò le dimissioni tramite telegramma il 6 settembre 1933. Giunto a New York, tentò senza successo la carriera di piazzista di bevande alcoliche. Dopo un periodo trascorso alle Bermuda e a Cuba, arrivò a Hollywood nel 1934.
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Quando Niven si presentò al Central Casting di Hollywood, apprese di aver bisogno di un permesso di lavoro per risiedere e lavorare negli Stati Uniti. Si trasferì quindi in Messico, dove lavorò come ''gun-man'', occupandosi della pulizia e della lucidatura dei fucili dei cacciatori americani in visita. Quando il suo certificato di nascita arrivò dalla Gran Bretagna, ottenne il visto per gli Stati Uniti e poté tornare a Hollywood, dove fu accettato dal Central Casting come "Tipo anglosassone numero 2008".<ref>Così racconta nella sua autobiografia ''La luna è un pallone'': «Mi presentai all'ufficio centrale e, dopo un'attesa tormentosa di parecchi giorni, venni infine accettato e iscritto come "Tipo anglosassone numero 2008". Tale era l'efficienza dell'ufficio centrale che, quando mi chiamarono per la prima volta a lavorare come attore professionista, fu per impersonare un messicano»</ref> Niven fece le sue prime apparizioni sul grande schermo come comparsa nei film ''[[La costa dei barbari (film 1935)|La costa dei barbari]]'' (1935) e ''[[La tragedia del Bounty]]'' (1935), che lo portarono all'attenzione del produttore cinematografico indipendente [[Samuel Goldwyn]], il quale gli fece sottoscrivere un contratto e diede inizio alla sua carriera affidandogli un breve ruolo in ''[[Splendore (film)|Splendore]]'' (1935).
Niven fu quindi prestato alla [[MGM]] per una piccola parte in ''[[Rose Marie (film 1936)|Rose Marie]]'' (1936) e alla [[Paramount]] per un ruolo più consistente in ''[[Palm Springs (film 1936)|Palm Springs]]'' (1936). Il suo primo ruolo importante per Goldwyn fu nel dramma ''[[Infedeltà (film)|Infedeltà]]'' (1936) di [[William Wyler]], in cui interpretò un uomo che flirta con [[Ruth Chatterton]]. Prestato alla [[20th Century Fox]] per interpretare Bertie Wooster in ''[[Thank You, Jeeves!]]'' (1936), ottenne poi un buon ruolo come soldato in ''[[La carica dei 600]]'' (1936), un film d'avventura con [[Errol Flynn]], prodotto dalla [[Warner Bros.]]
Dopo il ruolo da protagonista in ''[[Pranzo al Ritz]]'' (1937), Niven ebbe un ruolo di supporto nella commedia ''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'' (1938), diretta da [[Ernst Lubitsch]] alla Paramount, e fu uno dei quattro eroi di ''[[Il giuramento dei quattro]]'' (1938) di [[John Ford]] per la Fox, dove interpretò anche ''[[Three Blind Mice (film 1938)|Three Blind Mice]]'' (1938). In quel periodo, Niven si unì a quello che divenne noto come "Hollywood Raj", un gruppo di attori britannici che comprendeva [[Rex Harrison]], [[Boris Karloff]], [[Stan Laurel]], [[Basil Rathbone]], [[Ronald Colman]], [[Leslie Howard]] e [[C. Aubrey Smith]]. Secondo la sua autobiografia, [[Errol Flynn]] e lui diventarono amici e affittarono la casa di [[Rosalind Russell]] al 601 North Linden Drive, dove vissero da scapoli. Niven si affermò definitivamente sugli schermi con il film d'avventura ''[[Missione all'alba]]'' (1938) alla Warner, in cui ebbe un ruolo di primo piano accanto a [[Errol Flynn]] e [[Basil Rathbone]]. Pur riluttante, accettò il ruolo di Edgar nel dramma ''[[La voce nella tempesta]]'' (1939), prodotto da Goldwyn, film che ottenne un grande successo. La [[RKO Pictures]] lo prese in prestito per fargli interpretare l'innamorato di [[Ginger Rogers]] nella commedia romantica ''[[Situazione imbarazzante]]'' (1939). Goldwyn lo affiancò a [[Gary Cooper]] nel film ''[[La gloriosa avventura (film 1939)|La gloriosa avventura]]'' (1939), e Walter Wanger lo volle protagonista accanto a [[Loretta Young]] in ''[[Eternamente tua]]'' (1939). Goldwyn gli affidò infine un ruolo da protagonista, quello del ladro gentiluomo in ''[[Raffles (film 1939)|Raffles]]'' (1939).
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===Partecipazione alla seconda guerra mondiale===
Dopo la dichiarazione di guerra del [[Regno Unito]] alla [[Germania nazista|Germania]] nel 1939, Niven fece ritorno in patria e si arruolò nuovamente nell'esercito britannico. Fu l’unico tra le star britanniche di [[Hollywood]] a rientrare volontariamente, nonostante l’ambasciata del Regno Unito a [[Washington]] gli avesse consigliato di restare negli [[Stati Uniti]]. Il 25 febbraio 1940 venne reintegrato con il grado di tenente nella
===Lavoro cinematografico per l'esercito===
Niven collaborò anche con la
▲Niven collaborò anche con la [[Army Film and Photographic Unit|Army Film and Photographic Unit]] (AFPU), l’unità cinematografica dell’esercito britannico. Tra le sue attività vi fu una piccola partecipazione a un’operazione di disinformazione organizzata dal [[MI5]], che prevedeva l’impiego dell’attore [[M. E. Clifton James]] come sosia del generale [[Bernard Montgomery]] per depistare l’intelligence tedesca in vista dello [[Sbarco in Normandia|sbarco in Normandia]]. Durante il servizio presso l’AFPU, Niven fu affiancato da [[Peter Ustinov]], che allora svolgeva il ruolo di sceneggiatore. Nella sua autobiografia, Ustinov spiegò che fu formalmente assegnato come attendente a Niven, poiché le regole militari impedivano a un soldato semplice di collaborare direttamente con un ufficiale superiore come lui, che al tempo aveva il grado di tenente colonnello. Niven apparve inoltre in due film di guerra non ufficialmente prodotti dall’AFPU, ma realizzati con l’intento di sostenere lo sforzo bellico britannico, in particolare presso il pubblico statunitense: ''[[Il primo dei pochi]]'' (''The First of the Few'', 1942), diretto da [[Leslie Howard]], e ''[[La via della gloria]]'' (''The Way Ahead'', 1944), diretto da [[Carol Reed]] e interpretato anche da [[Peter Ustinov]].
===Impiego nei teatri di guerra===
Niven prese parte all’invasione alleata della [[Normandia]] nel giugno 1944, entrando in territorio francese pochi giorni dopo il [[D-Day]]. Grazie alle sue capacità attoriali e alla conoscenza della lingua tedesca, fu assegnato al
{{Citazione|Vi dirò solo una cosa sulla guerra, il mio primo racconto e l’ultimo. Alcuni amici americani mi hanno chiesto di cercare la tomba del loro figlio vicino a Bastogne. L’ho trovata, dove mi avevano detto che fosse, ma era assieme ad altre 27.000 tombe: e allora mi sono detto che qui, Niven, ci sono 27.000 motivi per cui dovresti tenere la bocca chiusa dopo la guerra.}} L’attore espresse inoltre disprezzo per quegli editorialisti e giornalisti che, pur avendo avuto un coinvolgimento minimo nei combattimenti, scrivevano della guerra con toni autocelebrativi e prosa enfatica.
A proposito dell’esperienza in battaglia, Niven dichiarò: {{Citazione|Chiunque dica che un proiettile sibila, ronza, vola, fischia o si lamenta, non ne ha mai sentito uno: fa crepare!}}
Nel febbraio 1940, poco dopo il suo ritorno in patria, Niven incontrò per la prima volta [[Winston Churchill]] in occasione di una cena ufficiale. Churchill, riconoscendolo tra i presenti, si avvicinò a lui e gli disse: «Giovanotto, hai fatto una bella cosa a rinunciare alla tua carriera cinematografica per combattere per il tuo Paese». Al che Niven rispose: «Se non l’avessi fatto, sarebbe stato spregevole».
Alcuni aneddoti emersi successivamente descrivono lo stile di comando di Niven durante il conflitto: prima di condurre i suoi uomini in azione, era solito sdrammatizzare la tensione con battute ironiche. Una delle più celebri fu: {{Citazione|Guardate, voi ragazzi dovrete farlo solo una volta con me. Ma io dovrò fare tutto di nuovo a Hollywood con Errol Flynn! Mamma mia!}} Al termine del servizio militare, Niven fu congedato con il grado di tenente colonnello. Al suo ritorno a [[Hollywood]], ricevette la [[Legion d'onore|Légion d'honneur]] francese e la [[
===Il secondo dopoguerra e il ritorno a Hollywood===
Niven riprese la carriera cinematografica mentre si trovava ancora in [[Regno Unito|Inghilterra]], interpretando il ruolo da protagonista in ''[[Scala al paradiso]]'' (
Dopo il ritorno a [[Hollywood]], Niven fu scritturato da [[Samuel Goldwyn]] per interpretare il ruolo di Aaron Burr in ''[[La magnifica bambola]]'' (
Tuttavia, nessuno di questi ultimi film riscosse successo al botteghino, e ciò influì negativamente sulla sua carriera in quel periodo.
Niven tornò in [[Gran Bretagna]] per interpretare il ruolo del protagonista in ''[[L'inafferrabile Primula Rossa]]'' (
Niven tentò di riconquistare il successo apparendo al fianco di [[Mario Lanza]] e [[Kathryn Grayson]] nel musical della [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]] ''[[Il pescatore della Louisiana]]'' (
===Broadway e il rilancio===
Niven tentò di affermarsi anche a [[Broadway theatre|Broadway]], recitando accanto a [[Gloria Swanson]] nella commedia ''Nina'' (1951-1952), che tuttavia rimase in cartellone per sole 45 repliche. Il regista [[Otto Preminger]], dopo aver assistito a una rappresentazione, lo scritturò per l’adattamento cinematografico della commedia ''The Moon Is Blue''. Il film, distribuito con il titolo ''[[La vergine sotto il tetto]]'' (1953), ottenne un notevole successo commerciale e suscitò scalpore per i dialoghi allusivi e i riferimenti sessuali, considerati audaci per l’epoca. Nonostante le controversie, Niven fu premiato con il [[Golden Globe]] come miglior attore in un film commedia o musicale per la sua interpretazione. Rientrato in Inghilterra, recitò nella commedia ''[[L'idolo (film 1954)|
Tornò a Hollywood per interpretare un ruolo da antagonista nel film di cappa e spada della [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]] ''[[Il ladro del re]]'' (1955), e successivamente recitò nella commedia ''[[Le tre notti di Eva]]'' (1956), al fianco di [[Mitzi Gaynor]]. Niven riconquistò la popolarità internazionale grazie al ruolo di [[Phileas Fogg]] in ''[[Il giro del mondo in 80 giorni (film 1956)|Il giro del mondo in 80 giorni]]'' (1956), prodotto da [[Mike Todd (produttore)|Mike Todd]] e diretto da [[Michael Anderson (regista)|Michael Anderson]]. Il film fu un enorme successo al botteghino e contribuì in modo determinante a rilanciare la sua carriera. Negli anni successivi apparve in una serie di commedie, tra cui ''[[Le donne hanno sempre ragione]]'' (1957), ''[[La capannina]]'' (1957), ''[[L'impareggiabile Godfrey (film 1957)|L'impareggiabile Godfrey]]'' (1957), e nel dramma ''[[Buongiorno tristezza (film)|Buongiorno tristezza]]'' (1958), diretto nuovamente da [[Otto Preminger]].
=== L'Oscar e il successo internazionale ===
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Niven tornò alla commedia brillante interpretando Sir Charles Lytton nel film ''[[La Pantera Rosa (film 1963)|La Pantera Rosa]]'' (1963) di [[Blake Edwards]], che ottenne un notevole successo al botteghino e diede origine a una fortunata serie cinematografica. Meno apprezzata fu la commedia ''[[I due seduttori]]'' (1964), in cui recitò al fianco di [[Marlon Brando]]. Nel 1965 fu protagonista di due produzioni della [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]]: ''[[Lady L]]'', diretto da [[Peter Ustinov]] e interpretato insieme a [[Sophia Loren]] e [[Paul Newman]], e ''[[A caccia di spie]]'', una commedia di spionaggio in cui interpretava un chirurgo trasformato in agente segreto. Dopo aver recitato nel thriller a tinte folk-horror ''[[Cerimonia per un delitto]]'' (1966), Niven fu tra i protagonisti della parodia ''[[James Bond 007 - Casino Royale]]'' (1967), in cui vestiva i panni di un anziano e sofisticato [[James Bond]]. Secondo il produttore [[Charles K. Feldman]], lo scrittore [[Ian Fleming]] avrebbe originariamente immaginato il personaggio di Bond ispirandosi proprio a Niven, che rappresentava l’archetipo dell’agente britannico elegante e distaccato.
Sul finire degli [[anni 1960|anni sessanta]], Niven apparve in diverse commedie, tra cui ''[[Prudenza e la pillola]]'' (1968), ''[[Gli anni impossibili]]'' (1968) e ''[[
Niven si affermò anche nella televisione statunitense, fondando la casa di produzione ''[[Four Star Television]]'' insieme ai colleghi [[Dick Powell]], [[Ida Lupino]] e [[Charles Boyer]]. Fu produttore esecutivo di diverse serie antologiche, tra cui ''[[Four Star Playhouse]]'' (1952-1956), nella quale apparve anche come interprete in numerosi episodi. Negli [[anni 1960|anni sessanta]] fu protagonista della serie televisiva ''[[Gli inafferrabili]]'' (''The Rogues'', 1964-1965), insieme a Boyer, [[Gig Young]] e [[Robert Coote]]. La serie vinse il [[Golden Globe per la
Niven continuò a essere attivo e richiesto durante tutti gli [[anni 1970|anni settanta]]. Apparve in due produzioni della [[The Walt Disney Company|Disney]], ''[[La gang della spider rossa]]'' (1976) e ''[[Una ragazza, un maggiordomo e una lady]]'' (1977), entrambe dirette da [[Norman Tokar]]. Nel 1976 fu tra i protagonisti della commedia gialla ''[[Invito a cena con delitto]]'', diretta da [[Robert Moore (regista)|Robert Moore]], in cui interpretò l'investigatore Dick Charles. Nel 1978 interpretò il ruolo del colonnello Race in ''[[Assassinio sul Nilo (film 1978)|Assassinio sul Nilo]]'', diretto da [[John Guillermin]] e interpretato insieme a [[Peter Ustinov]] nel ruolo di [[Hercule Poirot]]. Nel 1974, durante la conduzione della [[Premi Oscar 1974|46ª edizione della cerimonia degli Oscar]], fu protagonista di un episodio di [[streaking]], quando un uomo nudo attraversò di corsa il palcoscenico alle sue spalle. Niven commentò: «Non è affascinante pensare che probabilmente l'unica risata che l'uomo otterrà mai nella sua vita è spogliarsi e mostrare di non essere all'altezza?»<ref>Il suo commento, sebbene sembrasse improvvisato, era in realtà stato preparato in anticipo.</ref>.
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Già a partire dal 1980, Niven iniziò a manifestare segni di stanchezza, debolezza muscolare e disturbi dell'eloquio. Nel 1981, durante alcune apparizioni ai talk show di [[Michael Parkinson]] e [[Merv Griffin]], le sue difficoltà nell'esprimersi suscitarono preoccupazione negli spettatori, che si chiesero se fosse stato colpito da un ictus o se avesse fatto uso di alcol. Nello stesso anno gli fu diagnosticata la [[sclerosi laterale amiotrofica]]. La sua ultima apparizione pubblica a Hollywood avvenne in occasione di una cerimonia di tributo a [[Fred Astaire]] organizzata dall'[[American Film Institute]]. Nel febbraio 1983, utilizzando un nome falso per evitare l'attenzione dei media, fu ricoverato in ospedale per dieci giorni, ufficialmente a causa di un problema digestivo. Successivamente fece ritorno al suo chalet di [[Château-d'Œx]], in Svizzera, dove le sue condizioni peggiorarono progressivamente; rifiutò però di tornare in ospedale, decisione sostenuta dalla famiglia. Morì il 29 luglio 1983, all'età di 73 anni, e fu sepolto nel cimitero di Château-d'Œx.
Il biografo
{{Citazione|La corona più grande, degna del funerale di un padrino della mafia, fu consegnata dai facchini dell'aeroporto londinese di Heathrow, accompagnata da un biglietto che recitava: "Al miglior gentiluomo che abbia mai attraversato queste sale. Faceva sentire un facchino un re".<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.cmgww.com/stars/niven/biography/|titolo=Biography - The Official Licensing Website of David Niven|sito=David Niven|lingua=en|accesso=2023-02-02}}</ref>}}
== Vita privata ==
Nel 1940 Niven si sposò con Primula "Primmie" Susan Rollo, figlia dell'avvocato londinese William H.C. Rollo. Dal matrimonio nacquero due figli, David Jr. (1942) e Jamie (1945). La moglie morì nel 1946, all'età di 28 anni, per i postumi di una caduta accidentale, in cui riportò una frattura alla testa con danni cerebrali. L'incidente accadde durante una partita di [[nascondino]] nella casa dell'attore [[Tyrone Power]]: Primmie aprì una porta, probabilmente pensando si trattasse di un armadio, ma precipitò per una rampa di scale. Morì il giorno successivo, dopo un inutile intervento chirurgico. A questo riuscito ma sfortunato matrimonio, e alle tristi circostanze della morte di Primmie, Niven dedicò toccanti pagine nella sua autobiografia ''La luna è un pallone''.▼
▲Nel 1940 Niven
La seconda moglie di David Niven fu Hjördis Paulina Genberg (1919–1997), una modella e attrice svedese. I due si incontrarono nel gennaio 1948 durante le riprese del film ''[[Carlo di Scozia (film)|Carlo di Scozia]]'' e si sposarono dieci giorni dopo il loro incontro. Adottarono due figlie, Kristina Niven e Fiona Niven. La relazione tra Niven e Hjördis fu segnata da difficoltà. Secondo alcune fonti,<ref>{{Cita web|url=https://hjordisniven.com/hjordis-genberg-1948/|titolo=Una proposta di matrimonio}}</ref> il matrimonio fu turbolento, con Hjördis che ebbe difficoltà personali, tra cui problemi legati all'alcolismo. Tuttavia, è importante notare che le informazioni su questi aspetti sono basate su testimonianze e non sempre confermate da fonti primarie. Nonostante le difficoltà, Hjördis rimase al fianco di Niven fino alla sua morte nel 1983. In seguito, Hjördis si trasferì in Svizzera, dove visse fino alla sua morte nel 1997.
Amareggiata, estraniata e afflitta dalla depressione, si mostrò ubriaca ai funerali di Niven,<ref name="CP">Roger Moore, ''Il mio nome è Bond'', Gremese, 2009, pag. 229</ref> dopo essere stata convinta a parteciparvi dal [[Ranieri III di Monaco|Principe Ranieri]] che era un amico di famiglia.<ref name="test">{{collegamento interrotto|1=[http://www.movietome.com/people/80988/david-niven/bio.html Biografia di David Niven, Movietome.com. 1983-07-29. Controllata il 10/01/2011] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nel libro di memorie di Niven, non ci sono cenni circa le difficoltà esistenziali di Hjordis e la crisi del matrimonio, tranne il cenno ad una breve separazione di pochi giorni, dopo la quale l'unione tra i due viene descritta come ulteriormente rinsaldata. Nel 1960, Niven trasferì la propria residenza a [[Château-d'Œx]], località svizzera nel Cantone di Vaud, ove risiedette fino alla morte e ivi sepolto. Negli anni sessanta e settanta trascorse il proprio tempo anche in un'altra residenza sulla [[Costa Azzurra]], chiamata "Lo Scoglietto" e situata a [[Cap Ferrat]].▼
▲Amareggiata, estraniata e afflitta dalla depressione, si mostrò ubriaca ai funerali di Niven,<ref name="CP">Roger Moore, ''Il mio nome è Bond'', Gremese, 2009,
Una biografia dedicata a Niven e pubblicata nel 2009 ha rivelato, sulla base delle informazioni fornite dalla vedova e da un suo caro amico, l'esistenza di una relazione con la [[Margaret, contessa di Snowdon|principessa Margaret]], vent'anni più giovane di lui.<ref name=":0" />▼
▲Una biografia dedicata a Niven
== Libri ==
David Niven scrisse quattro libri. Il primo, il romanzo ''
Nel 1971 pubblicò la sua autobiografia, ''La luna è un pallone'', che ottenne un’accoglienza largamente favorevole di pubblico e critica, vendendo oltre cinque milioni di copie.
Nel 1975 uscì un secondo libro di memorie, ''Bring On the Empty Horses'' (letteralmente: "portate i cavalli vuoti", frase pronunciata dal regista [[Michael Curtiz]] sul set del film ''[[La carica dei seicento]]''),<ref>David Niven, ''C'era una volta Hollywood'', Milano, Settecolori, 2025, p.141</ref> una raccolta di divertenti reminiscenze sull’Età d’oro di Hollywood fra il 1935 e il 1960, dagli incerti e difficili esordi come espatriato britannico al successo illustrando un'epoca e un sistema di lavoro nient'affatto semplice, costruito in una California già al centro dell'attenzione mediatica mondiale. Niven raccontò molti aneddoti e episodi in prima persona, anche se è stato osservato che alcuni fatti potrebbero riguardare in realtà amici e colleghi, in particolare [[Cary Grant]]. Il sistema del cinema americano, i produttori, i registi, la costruzione di star a tavolino, la loro ascesa e declino, repentino o progressivo, il controllo assoluto delle major sugli attori vengono raccontati con brio e misura, senza scadere nello scandalismo, con una partecipazione distaccata in una scrittura giornalistica elegante. La propensione di Niven a rappresentare i fatti in modo romanzesco può essere confrontata tra le sue descrizioni scritte e le registrazioni filmate, come nel caso del suo discorso di accettazione del Premio Oscar, che risulta nei filmati dell’epoca più breve e sobrio rispetto a quanto riportato nella sua autobiografia.
== Filmografia ==
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== Bibliografia ==
* ''Round the Rugged Rocks'', London, The Cresset Press, 1951. [romanzo]
* {{Cita libro|titolo=La luna è un pallone. Memorie (The Moon's a Balloon, 1971)|trad=[[Bruno Oddera]]|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=1973}} - Collana Oscar
* {{Cita libro|titolo=C'era una volta Hollywood (Bring on the Empty Horses, 1975)|
* ''Go Slowly, Come Back Quickly'', London, Hamish Hamilton, 1981. [romanzo]
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* [[Stefano Sibaldi]] in ''La moglie del vescovo'', ''I tre soldati'', ''La vergine sotto il tetto'', ''I due nemici'', ''La città prigioniera'', ''55 giorni a Pechino''
* [[Giulio Panicali]] in ''Il nemico amato'', ''Un matrimonio ideale'', ''Carlo di Scozia'', ''L'amore è bello''
* [[Cesare Barbetti]] nei ridoppiaggi di ''L'ottava moglie di Barbablù'', ''Raffles'', ''La moglie del vescovo'', ''Fuga nel tempo''▼
* [[Emilio Cigoli]] in ''Il ladro del re'', ''Le tre notti di Eva'', ''Le donne hanno sempre ragione''
* [[Gianni Marzocchi]] in ''Taglio di diamanti'', ''L'oca selvaggia colpisce ancora'', ''Sulle orme della Pantera Rosa''▼
* [[Sandro Ruffini]] in ''Raffles'', ''Il pescatore della Louisiana''
* [[Gianni Bonagura]] in ''Vampira'', ''Invito a cena con delitto''
▲* [[Gianni Marzocchi]] in ''L'oca selvaggia colpisce ancora'', ''Sulle orme della Pantera Rosa''
* [[Roldano Lupi]] in ''Eternamente tua''
* [[Riccardo Mantoni]] in ''La capannina''
* [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]] in ''Scala al paradiso'' (ridoppiaggio)<ref>[[Scala al paradiso#Doppiaggio|Storia del doppiaggio]] del film</ref>▼
* [[Sergio Graziani]] in ''Lady L''
* [[Walter Maestosi]] in ''Amici e nemici''
* [[Ettore Conti]] in ''Profumo di mare''
* [[Elio Pandolfi]] in ''Una ragazza, un maggiordomo e una lady'' (doppiaggio tardivo)
▲* [[Cesare Barbetti]] nei ridoppiaggi di ''L'ottava moglie di Barbablù'', ''Raffles'', ''La moglie del vescovo'', ''Fuga nel tempo''
* [[Michele Kalamera]] in ''Pantera Rosa - Il mistero Clouseau''
▲* [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]] in ''Scala al paradiso'' (ridoppiaggio)
* [[Luciano Melani]] in ''Infedeltà'' (ridoppiaggio)
* [[
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Legionario della Legion of Merit
|collegamento_onorificenza=Legion of Merit
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}} [
{{Box successione|carica=[[Oscar al miglior attore]]| precedente= [[Alec Guinness]]<br />per ''[[Il ponte sul fiume Kwai (film)|Il ponte sul fiume Kwai]]''| successivo= [[Charlton Heston]]<br />per ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]]''|periodo= [[1959]]<br />per ''[[Tavole separate]]''}}
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