Guittone d'Arezzo: differenze tra le versioni
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{{f|poeti italiani|agosto 2025|commento=solo due note}}{{Bio
|Nome = Guittone d'Arezzo
|Cognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1230]]
|LuogoMorte = Bologna
|GiornoMeseMorte = 21 agosto
|AnnoMorte = 1294
|Epoca = 1200
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = dell'[[Ordine religioso|Ordine]] dei [[Frati della Beata Gloriosa Vergine Maria]] (''Gaudenti'')
|Immagine = Giorgio Vasari - Six Tuscan Poets - Google Art Project.jpg
|Didascalia = [[Giorgio Vasari]], ''Sei poeti toscani'' (1544); da sinistra a destra Guittone, [[Cino da Pistoia]], [[Francesco Petrarca]], [[Giovanni Boccaccio]], [[Dante Alighieri]] e [[Guido Cavalcanti]]
}}
== Biografia ==
Figlio di [[Viva di Michele]], [[camerlengo]] del Comune, viaggiò molto, pare per ragione di commercio. Fu appassionato partigiano della fazione [[guelfi|guelfa]]. Ebbe moglie e tre figli, ma "a mezza etate", convertitosi a vita religiosa, abbandonò la famiglia e nel
Amareggiato dai troppi contrasti, intorno al
Scopo dell'ordine della Beata Gloriosa Vergine Maria (che comunque non prevedeva l'obbligo del celibato né della vita in comunità) era quello di favorire in "Lombardia" (Nord Italia) così come in Toscana la pace tra Guelfi e Ghibellini ed effettivamente l'ultima parte della sua vita lo vide attivo nel promuovere l'idea che per la pacificazione della Toscana sarebbe stato auspicabile la creazione di uno stato regionale in quella terra, magari sotto la guida di
A seguito della crisi religiosa si può notare un cambiamento nella sua poetica: oltre a firmarsi come Fra Guittone, nella canzone "Ora parrà s'eo saverò cantare" rifiuta la produzione letteraria precedente, arrivando a paragonare l'amore con il follore (follia).
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== Opere ==
[[File:Guittone - Rime, 1940 - 1851078 0001.jpg|thumb|''Rime'']]
Il [[canzoniere]] di Guittone è particolarmente ricco; il ''corpus'' conta infatti 50 [[Canzone (metrica)|canzoni]] e 251 [[sonetto|sonetti]], conservati nei manoscritti italiani delle origini e di cui il codice ''[[Laurenziano Rediano 9]]'', che riunisce rime d'amore e canzoni politiche, costituisce il testimone più importante. Alcuni componimenti di cui non è pervenuta una testimonianza manoscritta sono noti attraverso la ''[[Giuntina di
''Ahi, quant'ho che vergogni e che doglia aggio'' Canzone nella quale viene narrata la conversione di Guittone.
''Ora parrà'' canzone dove si mette in scena la dialettica tra canto d'amore e canto morale e si proclama la scelta di una poesia ispirata a un ideale di giustizia e saggezza in nome di Dio.
Nella vasta opera di Guittone si contano anche circa 50 lettere di argomento civile e cortese.
Un'altra celebre opera di Guittone è la poesia ''Tuttor ch'eo dirò gioi, gioiva cosa'', un inno alla gioia amorosa. Questa gioia si
== Temi ==
Guittone si colloca in un'ottica piuttosto critica nei confronti dell'eredità [[poesia trobadorica|trobadorica]] e della [[scuola siciliana|siciliana]], dovuta all'inconciliabilità fra la visione cortese dell'amore e la morale cristiana. A suo avviso, infatti, tutta la poetica amorosa provenzale era semplicemente un espediente per ottenere la soddisfazione del proprio desiderio sessuale.
Fino alla sua entrata nell'ordine dei frati gaudenti, si può identificare un periodo "giovanile" nel quale la denuncia verso l'[[amor cortese]] assume toni sarcastici e dissacratori, e l'amore viene visto come una "malattia" dalla quale si può e si deve guarire (si ricordi la serie di 12 sonetti sull
Nella sua fase più matura, Guittone
Critico quanto [[Dante Alighieri]] della situazione politica coeva, Guittone vedeva nella creazione di uno stato regionale toscano forte (anche sotto la guida di Firenze) l'unica possibilità di pace per la sua terra. In questo le sue idee politiche furono profetiche (in effetti la Toscana sarà unificata completamente dai Medici entro il XVI secolo).<ref name="Stefanini, Ruggero 1994 pp. 165-176"/>
== Stile ==
Dal punto di vista tecnico, Guittone è probabilmente il poeta duecentesco più influente in territorio toscano, costituendo
Nella produzione guittoniana troviamo vari modi di scrivere, da quello fedele alla koinè letteraria pan-toscana (non impermeabile ad apporti anche demotici, per esempio di ambito popolare, mercantile) a quello più aristocratico, fedele alla grande tradizione [[Letteratura occitana|occitana]] e [[Letteratura francese|francese]] che tanto successo e adesioni avevano raccolto
In molte opere di Guittone sono quindi presenti esplicite citazioni (spesso traduzioni di grande maestria linguistica) da autori come [[Cadenet (trovatore)|Cadenet]], [[Peire Vidal]], [[Benoit de Saint-Maure]], [[Peire Rogier]], [[Chrétien de Troyes]], le allusioni ad opere di [[Raimbaut d'Aurenga]], [[Bernart de Ventadorn]] e [[Rigaut de Berbezilh]] e i contatti con l'arte di [[Raimon de Miraval]], [[Arnaut de Tintinhac]], [[Raimbaut de Vaqueiras]].<ref>Rossi, Luciano, "Guittone, i trovatori e i trovieri", in Picone, Michelangelo, a cura di, ''Guittone d'Arezzo nel settimo centenario della morte. Atti del Convegno internazionale di Arezzo (22-24 aprile 1994)'', Firenze: Franco Cesati Editore, 1995, pp. 11-31</ref>
A causa di questo forte legame con la letteratura occitana, il suo stile è sempre stato ritenuto molto tecnico e difficile.
È questo stile "trobadorico" che poi è passato nella tradizione accademica come tratto distintivo di Guittone. Si tratta di uno stile caratterizzato da un certo ''[[trobar clus]]'' e da uno sperimentalismo molto spinto nella modifica delle forme metriche canoniche (principalmente [[Canzone (metrica)|canzoni]] dallo schema inusuale e [[sonetto|sonetti]] rinterzati, raddoppiati, ritornellati, caudati...).
Tra i principali prosecutori dell'eredità guittoniana, perlomeno stando ai testimoni a noi pervenuti, si possono ricordare,
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Guittone d'Arezzo, ''Rime'', 2 voll., Morandi e figlio, Firenze, 1828.
* id., ''Canzoniere. Sonetti d'amore del Codice Laurenziano. A cura di Lino Leonardi'', Collana Nuova raccolta di classici italiani annotati, Einaudi, Torino, 1994.
* id., ''Del carnale amore'', a cura di R. Capelli, Collana Biblioteca Medievale, Carocci, Roma, 2007, ISBN 978-88-43-04233-3.
*{{cita libro|autore=Guittone d'Arezzo|data=1940 |titolo=Rime |url=
*{{Cita libro|editore=nella stamperia di Antonio de' Rossi|cognome=Guittone d'Arezzo|titolo=[Opere. Lettere e carteggi]|città=Roma|data=1745|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=9681903&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL6&pds_handle=}}
* {{DBI|nome =GUITTONE d'Arezzo
*Guittone morale. Tradizione e interpretazione. A cura di Lorenzo Geri, Marco Grimaldi, Nicolò Maldina e Maria Rita Traina, SISMEL- Edizioni del Galluzzo, Firenze, 2019.
*Paolo Borsa, ''[https://air.unimi.it/retrieve/handle/2434/533512/1088019/Paolo%20Borsa%20-%20Poesia%20e%20politica%20nell%e2%80%99Italia%20di%20Dante%20-%202017%20-%20PDF%3aA.pdf Poesia e politica nell’Italia di Dante]'', Milano, Ledizioni, 2017.
▲* {{DBI|nome =GUITTONE d'Arezzo |nomeurl = |autore =Monica Cerroni |anno =2004 |pagine = |volume =61 |accesso = 14 dicembre 2017}}
== Voci correlate ==
* [[Megliore degli Abati]]▼
* [[Tutt'or ch'eo dirò "gioi", gioiva cosa]]▼
* [[Rimatori toscani di transizione]]
▲* [[Tutt'or ch'eo dirò "gioi", gioiva cosa]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20061014163852/http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/show-text.xq?textID=mets.si153 ''Rime''] (
* [http://www.intratext.com/Catalogo/Autori/AUT874.HTM Canzoniere], testo con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
▲* [[Megliore degli Abati]]
* {{cita web|http://www.classicistranieri.com/tag/guittone-darezzo|Audioletture di sonetti di Guittone d'Arezzo}}
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