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|titolo italiano = Level Five
|paese = [[Francia]]
|anno uscita = 1997
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==Trama==
Laura ogni mattina accede alle parole scritte nella notte al computer dal marito scomparso, entra in nella dimensione binaria di un mondo, di città, di memoria di cui non sa nulla, venendosi trovare nella stessa posizione di un uomo di [[Homo neanderthalensis|Neanderthal]], che vede l’inimmaginabile senza conoscerne il meccanismo. Lui lavorava laalla costruzione del suo gioco e lei al mattino proseguiva la stesura del suo libro. Anna entra nel gioco della battaglia di Okinawa, l’isola di gente pacifica senza armi e sorridente, già disprezzata da Napoleone che ritiene infame chi non fa la guerra. La voce e l’immagine di Laura si alterna con la voce del regista Chris Marker che fa il montaggio delle immagini della popolazione di Okinawa che si uccide in massa o uccide o si fa uccidere da persone care piuttosto che soccombere alla logica di una violenza a loro estranea. I personaggi che intervengono nel loro insieme danno una visione completa dell’impossibilità di comunicazione tra chi ha l’anima della pace e chi ha lo spirito della guerra . Non c’è niente che non possa essere messo in gioco tra queste due entità al cui culmine stanno il Harakiri e la Bomba Atomica. In questo senso nel film è intesa la razza superiore della prima entità il cui sguardo individua puntualmente la volgarità del vincente. Il [[Seppuku]] non è il suicidio inteso dagli occidentali, dice Kenji Tokitsu, viene praticato su sé stessi vivendo il più grande dolore in perfetta salute mentale e fisica in nome della vita che brilla sempre dalla parte del perseguitato. Un secondo prima della nostra nascita si sa tutto su tutto, dice Laura, citando Platone e altri, ma un secondo dopo un piccolo angelo cancella questa memoria perché all’uomo resti l’onore di riscoprire tutto, qualora ne sia capace. Dio sta sempre dalla parte del perseguitato, così Laura cita una sentenza utileda utilizzare per i giorni utilibui. Può accadere che un giusto perseguiti un ingiusto, e Dio è accanto al perseguitato, quando un cattivo perseguita un giusto Dio è accanto al perseguitato, quando un cattivo perseguita un cattivo Dio è accanto al perseguitato, e anche quando un giusto perseguita un cattivo Dio è dalla parte del perseguitato. Nel finale quando il montatore del film, non inquadrato, entra nello studio Laura non c’è più, e il film la colloca (non più inquadrata) in un’altra dimensione, quella del cyberspazio. La sigla finale è la canzone ''Un jour tu verras'' cantata da [[Marcel Mouloudji]].
 
==Curiosità==