Virginia Woolf: differenze tra le versioni
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[[File:George Charles Beresford - Virginia Woolf in 1902 - Restoration.jpg|thumb|upright=1|Virginia Woolf nel 1902, fotografia di [[George Charles Beresford]]]]▼
{{Bio
|Nome = Adeline Virginia
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|Attività3 = attivista
|Nazionalità = britannica
|Immagine = George Charles Beresford - Virginia Woolf in 1902 - Restoration.jpg
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|Didascalia2 = [[File:Virginia Woolf signature.svg|200px|La firma autografa dell'autrice.]]
}}
[[File:Virginia Woolf signature.svg|thumb|La firma autografa dell'autrice]]Considerata come una delle principali figure della letteratura del [[XX secolo]], attivamente impegnata nella [[Pari opportunità|lotta per la parità di diritti tra i sessi]], fu, assieme al marito, militante del [[fabianesimo]]<ref>Sebbene, come affermò nel suo saggio ''[[Le tre ghinee]]'', non si fosse mai considerata «femminista» in quanto tale termine da lei definito superato già dagli [[anni 1930|anni trenta]].</ref>. Nel periodo fra le due guerre fu componente del [[Bloomsbury Group]] e figura di rilievo nell'ambiente letterario londinese.▼
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Le sue opere più famose comprendono i romanzi ''[[La signora Dalloway]]'' (1925), ''[[Gita al faro]]'' (1927) e ''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]'' (1928). Tra le opere di saggistica emergono ''Il lettore comune'' (1925) e ''[[Una stanza tutta per sé]]'' (1929); in quest'ultima opera compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi.»▼
▲Le sue opere più famose comprendono i romanzi ''[[La signora Dalloway]]'' (1925), ''[[Gita al faro|Al faro]]'' (1927) e ''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]'' (1928). Tra le opere di saggistica emergono ''Il lettore comune'' (1925) e ''[[Una stanza tutta per sé]]'' (1929); in quest'ultima opera compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi
I suoi lavori sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue. Tra i suoi traduttori si annoverano [[Jorge Luis Borges]], [[Marguerite Yourcenar]], [[Giulia Niccolai]], [[Cristina Campo]] e [[Nadia Fusini]].▼
▲I suoi lavori sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue.
== Biografia ==
Nacque come Adeline Virginia Stephen a [[Londra]] nel 1882
[[File:Julia Stephen with Virginia on her lap 1884.jpg|thumb|left|upright=0.8|La piccola Virginia con la madre (1884)]]Leslie Stephen, quale letterato di fama nell'ambiente inglese e per la sua parentela con [[William Thackeray|William Makepeace Thackeray]], padre della prima moglie Minny, fece sì che la sua prole fosse allevata in un ambiente riccamente influenzato dalla società letteraria vittoriana. [[Henry James]], [[Thomas Stearns Eliot]], [[George Henry Lewes]], [[Julia Margaret Cameron]] – zia di Julia Prinsep Jackson – e James Russell Lowell, padrino della stessa Virginia, furono tra i più frequenti visitatori di casa Stephen. Anche la madre della giovane scrittrice aveva rapporti ed affinità con personaggi di rilievo; un trisavolo di Virginia, Ambrose Pierre Antoine de l'Etang (1757-1840) era servitore di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] e proveniva da una famiglia che aveva lasciato vive impronte nella società britannica del tempo, modelli per artisti e fotografi successivi. A Virginia, come prescriveva la regola educativa vittoriana, non fu concesso di frequentare alcun istituto scolastico. La madre si premurò di darle direttamente o indirettamente lezioni di [[Lingua latina|latino]] e [[Lingua francese|francese]], e il padre le consentì sempre di leggere i libri che teneva nella biblioteca del suo studio.<ref name="VWS" [[File:Virginia Woolf with her father, Sir Leslie Stephen.jpg|thumb|Virginia Woolf con il padre, Sir Leslie Stephen (1902).]]
Virginia e il fratello Thoby manifestarono subito la loro inclinazione letteraria e diedero vita a un giornale domestico, ''Hyde Park Gate News'', in cui scrivevano storie inventate dando vita a una sorta di diario familiare.<ref name="britannica">{{cita
Nel racconto autobiografico ''Momenti di essere e altri racconti'' riportò che lei e la sorella [[Vanessa Bell]] subirono abusi sessuali da parte dei fratellastri George e [[Gerald Duckworth]]. Questo ha sicuramente influito sui frequenti esaurimenti nervosi, sulle crisi maniaco-[[disturbo depressivo|depressive]] e sui forti sbalzi d'umore che hanno caratterizzato la vita della scrittrice e che la portarono, dopo diversi tentativi, al suicidio.<ref>È la tesi sostenuta da Louise Desalvo
Dopo la morte del padre, dunque, si trasferì con la sorella a [[Bloomsbury (Londra)|Bloomsbury]], dove con lei diede vita al primo nucleo del circolo intellettuale noto come [[Bloomsbury Group]].<ref name="britannica"/>
▲[[File:Ethel Smyth.jpg|thumb|left|Ethel Smyth|246x246px]]
▲Dopo la morte del padre, dunque, si trasferì con la sorella a [[Bloomsbury (Londra)|Bloomsbury]], dove con lei diede vita al primo nucleo del circolo intellettuale noto come [[Bloomsbury Group]]<ref name="britannica"/>. Cominciò a scrivere nel 1905, inizialmente, per il supplemento letterario del ''[[Times]]''<ref name="VWS"/>. Fece conoscenza con importanti intellettuali, tra cui [[Bertrand Russell]], [[Edward Morgan Forster]], [[Ludwig Wittgenstein]] e colui che successivamente diventò suo marito. Il gruppo si fece chiamare ''Gli apostoli''. Nel 1912 sposò [[Leonard Woolf]], un teorico della politica<ref>Mario Praz, ''La Letteratura inglese, vol. II'', Sansoni-Accademia, Milano, 1967, pag. 269.</ref>. Il suo primo libro ''The Voyage Out'' (''[[La crociera]]''), fu pubblicato nel 1915<ref name="biography"/>. Ebbe relazioni con alcune donne come Violet Dickinson, [[Vita Sackville-West]]<ref name="NYT">{{cita web|lingua=en|url=http://www.nytimes.com/books/first/n/nicolson-woolf.html|titolo=Virginia Woolf|editore=''The New York Times''|accesso=14 settembre 2013|autore=Nigel Nicolson}}</ref>, [[Ethel Smyth]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nytimes.com/books/00/12/17/specials/woolf-congenial.html|titolo=Distilling and Augmenting Virginia Woolf's Letters|editore=''The New York Times''|accesso=15 settembre 2013|autore=Herbert Mitgang}}</ref>, che influenzarono profondamente la sua vita e le sue opere letterarie.
Assieme ai fratelli Thoby e Vanessa si trasferì da [[Hyde Park|Hyde Park Gate]] nel quartiere [[Londra|londinese]] di Bloomsbury, in Gordon Square<ref name="VWS"/>, dove prese vita il ''Bloomsbury set'', formato da coloro che ormai sono gli ''ex Apostoli''. Esso venne destinato a dominare per oltre un trentennio la cultura e la letteratura inglesi. Nacquero così le "serate del giovedì"; riunioni alle quali parteciparono personaggi intellettuali di alta posizione per discutere di politica, lettere e arte. Alimentata da questo clima di fervore intellettuale Virginia iniziò a dare ripetizioni serali alle operaie in un collegio della periferia. Intanto si era avvicinata ai gruppi delle [[suffragette]]<ref name="biography"/>, pubblicando le prime critiche letterarie (per il ''Times Literary Supplement'', il ''Guardian''<ref name="VWS"/>, il ''Cornbill'' e la ''National Review'') e proseguendo la scrittura dei suoi futuri successi. Nel 1913 però, dopo aver scritto il primo libro, cadde in una seconda depressione e tentò il suicidio. Per farle trovare fiducia ed equilibrio, il marito le propose di fondare un'impresa editoriale e nel 1917 nacque la ''[[Hogarth Press]]'' per la quale pubblicarono fra gli altri [[Katherine Mansfield]], [[Italo Svevo]], [[Sigmund Freud]], [[Thomas Stearns Eliot]], [[James Joyce]] e la stessa Virginia.▼
▲Assieme ai fratelli Thoby e Vanessa si trasferì da [[Hyde Park|Hyde Park Gate]] nel quartiere [[Londra|londinese]] di Bloomsbury, in Gordon Square,<ref name="VWS"/>
[[File:Virginia Woolf (2).jpg|thumb|Monk's House]]
Nel 1919 pubblicò il racconto ''[[Kew Gardens (racconto)|Kew Gardens]]'' e il romanzo ''[[Notte e giorno]]''.<ref name="britannica2">{{cita
Nell'estate del 1940 pubblicò l'ultima opera; ''[[Tra un atto e l'altro]]'', mentre la Gran Bretagna era in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fecero sempre più violente e incalzanti. La scrittrice amava circondarsi di persone, ma quando era sola ricadeva nello stato d'ansia e negli sbalzi d'umore tipici della malattia. Il procedere della guerra contribuì ad aumentare le sue fobie finché, il 28 marzo del 1941, all'età di 59 anni,
▲Nel 1919 pubblicò il racconto ''[[Kew Gardens (racconto)|Kew Gardens]]'' e il romanzo ''[[Notte e giorno]]''<ref name="britannica2">{{cita web|lingua=en|url= https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260662/Early-fiction|titolo=Virginia Woolf-Early Fiction|editore=''Encyclopædia Britannica''|accesso=14 settembre 2013|autore=}}</ref>. Nelle opere successive apparve chiaro e definitivo l'utilizzo dello stile del "flusso di coscienza" (''[[La signora Dalloway]]'' e ''[[Gita al faro]]'')<ref name="britannica3">{{cita web|lingua=en|url= https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260663/Major-period|titolo=Virginia Woolf-Major Period|editore=''Encyclopædia Britannica''|accesso=14 settembre 2013|autore=}}</ref>. Virginia fu attivista all'interno dei movimenti [[femminismo|femministi]] per il suffragio delle donne e rifletté più volte, nelle sue opere, sulla condizione femminile. In ''[[Una stanza tutta per sé]]'', del 1929, trattò il tema della discriminazione del ruolo della donna mentre in ''[[Le tre ghinee]]'', del 1938, approfondì quello della figura dominante dell'uomo nella storia contemporanea. Il rapporto con la donna venne visto anche sul piano sentimentale dalla stessa Woolf con la sua storia d'amore con [[Vita Sackville-West]] che si rifletté nel romanzo [[Orlando (romanzo)|Orlando]]<ref name="network"/>.
[[File:Handwriting-virginia-woolf-10921544-600-870.jpg|thumb|upright=1|Manoscritto della [[Lettera di addio|lettera d'addio]] di Virginia Woolf a suo marito.]]▼
{{Citazione|
Leonard fece cremare il suo corpo e seppellì le ceneri sotto un olmo nel giardino di ''Monk's House''.<ref name="network"
▲Nell'estate del 1940 pubblicò l'ultima opera; ''[[Tra un atto e l'altro]]'', mentre la Gran Bretagna era in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fecero sempre più violente e incalzanti. La scrittrice amava circondarsi di persone, ma quando era sola ricadeva nello stato d'ansia e negli sbalzi d'umore tipici della malattia. Il procedere della guerra contribuì ad aumentare le sue fobie finché, il 28 marzo del 1941, all'età di 59 anni, Virgina si riempì le tasche di sassi e si lasciò annegare nel fiume [[Ouse (Sussex)|Ouse]] nei pressi di [[Rodmell]], nel [[Sussex]]<ref name="network"/>, non lontano da ''Monk's House'', la casa dove abitava. Al marito Leonard lasciò una toccante lettera:
▲[[File:Handwriting-virginia-woolf-10921544-600-870.jpg|thumb|upright=1|Manoscritto della [[Lettera di addio|lettera d'addio]] di Virginia Woolf a suo marito]]
▲{{Citazione| Carissimo,<br/>sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E stavolta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone avrebbero potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questa mia come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere felici più di quanto lo siamo stati noi.|Virginia Woolf|Dearest,<br/>I feel certain that I am going mad again. I feel we can't go through another of those terrible times. And I shan't recover this time. I begin to hear voices, and I can't concentrate. So I am doing what seems the best thing to do. You have given me the greatest possible happiness. You have been in every way all that anyone could be. I don't think two people could have been happier 'til this terrible disease came. I can't fight any longer. I know that I am spoiling your life, that without me you could work. And you will I know. You see I can't even write this properly. I can't read. What I want to say is I owe all the happiness of my life to you. You have been entirely patient with me and incredibly good. I want to say that – everybody knows it. If anybody could have saved me it would have been you. Everything has gone from me but the certainty of your goodness. I can't go on spoiling your life any longer. I don't think two people could have been happier than we have been.|lingua=en}}
▲Leonard fece cremare il suo corpo e seppellì le ceneri sotto un olmo nel giardino di ''Monk's House''.<ref name="network" /> Anni dopo anche le ceneri del consorte furono poste nello stesso luogo.
== Attività letteraria ==
[[File:Virginia Woolf 1927.jpg|thumb|Virginia Woolf, 1927 circa.]]
{{Citazione|Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?|Virginia Woolf, ''Una stanza tutta per sé'', 1929}}
Woolf iniziò a scrivere professionalmente già dal 1905, inizialmente solo per il supplemento letterario della rivista ''[[Times]]'', poi come autrice di romanzi. La sua prima opera, ''[[La crociera]]'' fu pubblicata nel 1915 dalla casa editrice fondata da [[Gerald Duckworth]]. Questo romanzo era stato originariamente intitolato ''Melymbrosia'', ma Woolf cambiò più volte il suo progetto.<ref name="britannica2"/>
[[File:StracheyWoolf.jpg|thumb|left|[[Lytton Strachey]] e Virginia Woolf a [[Garsington]], 1923.]]▼
Woolf pubblicò romanzi e saggi per un pubblico intellettuale, e sia da questi ultimi che dalla critica ottenne un immenso successo. Molto del suo lavoro fu auto-pubblicato attraverso la Hogarth Press, fondata da lei e dal marito [[Leonard Woolf|Leonard]]. Già in vita fu salutata come una delle più grandi romanziere del XX secolo e uno dei principali personaggi modernisti. Fu considerata una profonda innovatrice dello stile e della lingua inglesi. Nella sua opera complessiva sperimentò la tecnica del [[flusso di coscienza]]<ref name="britannica3"
Il suo lavoro venne criticato per le frequenti frecciate rivolte all'''[[intelligentia]]'' della classe media britannica. Alcuni critici ritennero che fosse privo di universalità e profondità, senza il potere di comunicare nulla di emotivo o di rilevante [[etica]]mente alle comuni lettrici e lettori stanchi degli [[estetismo|esteti]] degli anni venti del novecento. Fu anche etichettata da alcuni come una [[antisemitismo|antisemita]], nonostante il suo matrimonio con un uomo ebreo. Scrisse nel suo diario: «Non mi piace la voce del popolo ebraico; non mi piace il ridere del popolo ebraico».<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.commentarymagazine.com/article/mr-virginia-woolf/|titolo=Mrs. Virginia Woolf|
▲Woolf iniziò a scrivere professionalmente già dal 1905, inizialmente solo per il supplemento letterario della rivista ''[[Times]]'', poi come autrice di romanzi. La sua prima opera, ''[[La crociera]]'' fu pubblicata nel 1915 dalla casa editrice fondata da [[Gerald Duckworth]]. Questo romanzo era stato originariamente intitolato ''Melymbrosia'', ma Woolf cambiò più volte il suo progetto<ref name="britannica2"/>. Una recente versione è stata ricostruita da una studiosa moderna di Woolf, [[Louise DeSalvo]], ed è ora a disposizione del pubblico. DeSalvo sostiene che molti dei cambiamenti operati dalla scrittrice nel testo sono adattati per rispondere ai cambiamenti nella propria vita.
▲[[File:StracheyWoolf.jpg|thumb|left|[[Lytton Strachey]] e Virginia Woolf a [[Garsington]], 1923]]
▲Woolf pubblicò romanzi e saggi per un pubblico intellettuale, e sia da questi ultimi che dalla critica ottenne un immenso successo. Molto del suo lavoro fu auto-pubblicato attraverso la Hogarth Press, fondata da lei e dal marito [[Leonard Woolf|Leonard]]. Già in vita fu salutata come una delle più grandi romanziere del XX secolo e uno dei principali personaggi modernisti. Fu considerata una profonda innovatrice dello stile e della lingua inglesi. Nella sua opera complessiva sperimentò la tecnica del [[flusso di coscienza]]<ref name="britannica3" /> e dotò i suoi personaggi di uno straordinario potere psichico ed emotivo. La sua reputazione ebbe un forte calo dopo la [[seconda guerra mondiale]], ma la sua fama aumentò nuovamente con l'aumento della critica [[femminismo|femminista]] negli anni settanta.
Le peculiarità individuate nel lavoro di Virginia Woolf come scrittrice di narrativa hanno oscurato la forza centrale della sua qualità stilistica: la grande liricità della sua prosa.<ref>{{
▲Il suo lavoro venne criticato per le frequenti frecciate rivolte all'''[[intelligentia]]'' della classe media britannica. Alcuni critici ritennero che fosse privo di universalità e profondità, senza il potere di comunicare nulla di emotivo o di rilevante [[etica]]mente alle comuni lettrici e lettori stanchi degli [[estetismo|esteti]] degli anni venti del novecento. Fu anche etichettata da alcuni come una [[antisemitismo|antisemita]], nonostante il suo matrimonio con un uomo ebreo. Scrisse nel suo diario: «Non mi piace la voce del popolo ebraico; non mi piace il ridere del popolo ebraico»<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.commentarymagazine.com/article/mr-virginia-woolf/|titolo=Mrs. Virginia Woolf|editore=''Commentary''|accesso=14 settembre 2013|autore=John Gross}}</ref>.
[[File:Godrevy lighthouse - geograph.org.uk - 1432622.jpg|thumb|upright=0.8|Il [[Godrevy Island#Il Faro di Godrevy Island|faro di Godrevy]], che ispirò ''Gita al faro''.]]
L'intensità poetica di Virginia Woolf eleva normali impostazioni – spesso ambienti di guerra – nella maggior parte dei suoi romanzi. Ad esempio, ''[[La signora Dalloway]]'' (1925) è centrato sulla figura di Clarissa Dalloway, una donna di mezza età, e sul suo sforzo di organizzare una festa. La vicenda è però vista parallelamente a quella di Septimus Warren Smith, un veterano che è tornato dalla [[prima guerra mondiale]] con cicatrici psicologiche profonde.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bl.uk/learning/langlit/changlang/writtenword/woolf/dalloway.html|titolo=Virginia Woolf|sito=[[British Library]]|accesso=15 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
''[[Gita al faro]]'' (1927) è impostato su due giorni e dieci anni. La trama ruota attorno alla famiglia Ramsay, in anticipazione alla visita a un faro e le tensioni familiari connesse. Uno dei temi principali del romanzo è la lotta nel processo creativo che affligge la pittrice Lily Briscoe (che sembra ricordare la sorella di Virginia, Vanessa Bell) mentre lotta per dipingere in mezzo al dramma familiare. Il romanzo è anche una meditazione sulla vita degli abitanti di una nazione nel mezzo di una violenta guerra.<ref name="britannica3"
▲Le peculiarità individuate nel lavoro di Virginia Woolf come scrittrice di narrativa hanno oscurato la forza centrale della sua qualità stilistica: la grande liricità della sua prosa<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/virginia-woolf/|titolo=Woolf, Virginia (nata Stephen)|editore=''Treccani''|accesso=15 settembre 2013|autore=}}</ref>. I suoi romanzi sono altamente sperimentali<ref name="britannica5">{{cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260665/Assessment|titolo=Virginia Woolf-Assessment|editore=''Encyclopædia Britannica''|accesso=15 settembre 2013|autore=}}</ref>: un racconto, spesso banale, è rifrangente e, talvolta, quasi disciolto in caratteri di squisitamente ricettiva coscienza. Intenso liricismo e virtuosismo stilistico sono fusi per creare un mondo sovrabbondante di impressioni visive e uditive.[[File:Godrevy lighthouse - geograph.org.uk - 1432622.jpg|thumb|upright=0.8|Il [[Godrevy Island#Il Faro di Godrevy Island|faro di Godrevy]], che ispirò ''Gita al faro'']]L'intensità poetica di Virginia Woolf eleva normali impostazioni – spesso ambienti di guerra – nella maggior parte dei suoi romanzi. Ad esempio, ''[[La signora Dalloway]]'' (1925) è centrato sulla figura di Clarissa Dalloway, una donna di mezza età, e sul suo sforzo di organizzare una festa. La vicenda è però vista parallelamente a quella di Septimus Warren Smith, un veterano che è tornato dalla [[prima guerra mondiale]] con cicatrici psicologiche profonde<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bl.uk/learning/langlit/changlang/writtenword/woolf/dalloway.html|titolo=Virginia Woolf|editore=''British Library''|accesso=15 settembre 2013|autore=}}</ref>.
''[[Le onde (romanzo)|Le onde]]'' (1931), romanzo definito "rivoluzionario" da Marguerite Yourcenar, è l'opera in cui il suo sperimentalismo è più spinto,<ref name="britannica3"
▲''[[Gita al faro]]'' (1927) è impostato su due giorni e dieci anni. La trama ruota attorno alla famiglia Ramsay, in anticipazione alla visita a un faro e le tensioni familiari connesse. Uno dei temi principali del romanzo è la lotta nel processo creativo che affligge la pittrice Lily Briscoe (che sembra ricordare la sorella di Virginia, Vanessa Bell) mentre lotta per dipingere in mezzo al dramma familiare. Il romanzo è anche una meditazione sulla vita degli abitanti di una nazione nel mezzo di una violenta guerra<ref name="britannica3" />.
▲''[[Le onde (romanzo)|Le onde]]'' (1931), romanzo definito "rivoluzionario" da Marguerite Yourcenar, è l'opera in cui il suo sperimentalismo è più spinto<ref name="britannica3" />, e presenta un gruppo di sei amici le cui riflessioni, che sono più vicine a quelle di recitativi monologhi interiori, sono volte a creare un'atmosfera che rende l'opera più simile a un poema in prosa che a un semplice romanzo. Nel suo ultimo lavoro, ''[[Tra un atto e l'altro]]'' (1941), scritto sotto i bombardamenti dell'aviazione tedesca, emerge la minaccia portata all'arte e al genere umano dalla guerra<ref name="britannica4">{{cita web|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260664/Late-work|titolo=Virginia Woolf-Late Work|editore=''Encyclopædia Britannica''|accesso=15 settembre 2013|autore=}}</ref>. L'opera riassume e magnifica le preoccupazioni e le ansie che afflissero Virginia Woolf: la trasformazione della vita attraverso l'arte, l'ambivalenza sessuale, e la meditazione sui temi del flusso del tempo e della vita. Si presenta simultaneamente come corrosione e ringiovanimento di tutti i temi in una narrazione straordinariamente fantasiosa e simbolica.
== Lingua e stile ==
Con le stesse tecniche operate da [[James Joyce]] in [[Irlanda]], [[Marcel Proust]] in [[Francia]] e [[Italo Svevo]] in [[Italia]], Virginia Woolf abbandonò la tecnica di narrazione tradizionale per svilupparne una più moderna. Eliminando la forma comune di dialogo diretto e la struttura tradizionale della trama, porta l'attenzione del romanzo al monologo interiore del soggetto preso in questione. Il tempo si differenzia per l'assenza di una cronologia precisa. La narrazione procede attraverso spostamenti in avanti e all'indietro nel tempo assieme, la maggior parte delle volte, a pensieri e ricordi suscitati dall'ambiente circostante. Woolf è in grado di rappresentare lo scorrere del tempo in dodici ore (''[[La signora Dalloway]]''), in pochi giorni (''[[Tra un atto e l'altro]]''), in diversi anni (''[[Gita al faro]]'') o addirittura in tre secoli (''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]'').
Il linguaggio si presenta particolarmente raffinato e ricercato, ricco di [[Similitudine (figura retorica)|similitudini]], [[metafora|metafore]], [[assonanza|assonanze]], e [[allitterazione|allitterazioni]] usato per esprimere il [[flusso di coscienza]].<ref>{{cita web|url=http://www.uniurb.it/Filosofia/bibliografie/virginiaw_file/Page316.htm|titolo=Virginia Woolf, tecnica e stile narrativo|editore=
== Attività critica ==
Dal dicembre 1904 a marzo 1941, Virginia Woolf pubblicò anche diversi articoli e recensioni su giornali e riviste, soprattutto su ''[[The Times Literary Supplement]]'', quindi su ''Athenaeum'', ''New Statesman'', ''London Mercury'' e ''Criterion'' in Inghilterra, e ''New Republic'', ''[[Vogue]]'', ''Dial'', ''[[New York Herald Tribune]]'' e ''Yale Review'' negli USA. In questi saggi, gusto letterario e critica sociale spesso si fondono, utilizzando anche schizzi biografici e note di immaginazione, secondo una tradizione che può risalire a [[William Hazlitt]], [[Thomas de Quincey]] e [[Walter Pater]], ma con maggiore attenzione all'arte di scrivere in quanto tale e al contesto in cui le autrici e gli autori vengono ritratti, soprattutto quando donne. In generale, Woolf adottò una prospettiva di vicinanza e simpatia come critica e così suggerì di fare come lettrice, avvicinandosi quasi fosse possibile essere concretamente presente alla persona, all'opera e al periodo che prese in esame.
In ''Modern Fiction'' (1919) e in ''Mr. Bennett e Mrs. Brown'' (1929) distinse scrittori detti "Edwardians" (come [[H. G. Wells]], [[Arnold Bennett]] o [[John Galsworthy]]) da altri detti "Georgians" ([[E. M. Forster]], [[David Herbert Lawrence]], [[James Joyce]], [[Lytton Strachey]] e, senza nominarsi ma chiaramente, se stessa), accusando i primi di essere troppo materialisti e non riuscire a costruire interiorità nei personaggi, come fossero case senza nessuno dentro.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://modernism.research.yale.edu/wiki/index.php/%22Mr._Bennett_and_Mrs._Brown%22|titolo=Mr. Bennett and Mrs. Brown|editore=The Modernism
== Opere ==
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* 1924 ''Mr. Bennett e Mrs. Brown''
* 1925 ''The Common Reader'' (nuova ed., a cura di Andrew McNeillie, 1984)
** {{Cita libro|titolo=Il lettore comune|
** {{Cita libro|titolo=Il lettore comune|trad=Elena Bollati|edizione=Collana Antidoti|editore=Elliot|città=Roma|anno=2022|isbn=978-88-927-6113-1}} [le due serie sono qui riunite in unico volume]
* 1926 ''The Cinema'' - ''Il Cinema'' (pubblicato per la prima volta in Arts, giugno 1926)
Riga 122:
* 1947 ''The Moment'' (postumo)
* 1950 ''The Captain's Death Bed'' (postumo)
* 1958 {{Cita libro|lingua=
* 1967 ''Collected Essays'' (a cura di Leonard Woolf, raccolta in quattro volumi comprendente le due serie di ''Common Reader'', e i volumi postumi tranne il Diario)
* 1979 ''Women and Writing'' (antologia a cura di Michèle Barrett)
Riga 141:
=== Teatro ===
* 1935 ''[[Freshwater (opera teatrale)|Freshwater]]''
Riga 149 ⟶ 148:
** ''Qui è rimasto qualcosa di noi. Diari di viaggio in Gran Bretagna'', trad. e cura di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, Fidenza, Mattioli 1885, 2012, ISBN 978-88-6261-290-6.
* ''A Writer's Diary'', selezione postuma tratta dai Diari, Introduzione e scelta a cura di [[Leonard Woolf]], 1953
** ''Diario di una scrittrice'', trad. Giuliana De Carlo, Prefazione di L. Woolf, Milano, Mondadori, 1959-1981; Prefazione di [[Ali Smith]], Roma, [[Minimum fax]], 2005-2019.
** ''Diari 1925-1930'', trad. e commento di Bianca Tarozzi, Collana BUR alta fedeltà, Milano, BUR-Rizzoli, 2012, ISBN 978-88-170-5851-3
* ''The Diary of Virginia Woolf'', a cura di [[Anne Olivier Bell]],<ref>1916-2018</ref> 5 volumi:
Riga 178 ⟶ 177:
* {{Cita libro|autore=V. Woolf-[[Vita Sackville-West]]|titolo=Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio|trad=Elena Munafò|edizione=Collana Mele|editore=Donzelli|città=Roma|anno=2019|isbn=978-88-684-3883-8}}
* {{Cita libro|autore=V. Woolf-[[Lytton Strachey]]|titolo=Ti basta l'Atlantico? Lettere 1906-1931|altri=a cura di Chiara Valerio e Alessandro Giammei|edizione=Collana Ritratti|editore=Nottetempo|città=|anno=2021|isbn=978-88-745-2770-0}}
* {{Cita libro|autore=[[Vanessa Bell]]-V. Woolf|titolo=Se vedi una luce danzare sull'acqua. Lettere tra sorelle 1904-1941|curatore=[[Liliana Rampello]]|trad=Andra Cane, Silvia Gariglio, Silvia Gianetti, Camillo Pennati e Sara Sullam|collana=La Cultura n.1861|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=2024|isbn=978-88-428-3367-3|anteposizione-curatore=no}}
== Nella cultura di massa ==
Virginia Woolf è stata interpretata sul grande schermo dall'[[attrice]] australiana [[Nicole Kidman]] nel [[film]] ''[[The Hours]]''. La performance ha ottenuto critiche molto positive e la protagonista ha vinto l'[[Premio Oscar|Oscar]], il [[Golden Globe]], il [[BAFTA]] e alcuni dei premi più importanti nel campo cinematografico.
La vita di Virginia Woolf e degli altri membri del Bloomsbury Group è stata oggetto di una miniserie in 3 puntate prodotta e trasmessa dalla [[BBC]] nel 2015, dal titolo ''Life in Squares''.<ref>
Il 10 febbraio 1910, quando aveva 28 anni, Virginia fu protagonista della cosiddetta [[beffa della Dreadnought]], organizzata dal poeta e burlone [[Horace de Vere Cole]]. Cole riuscì a persuadere la [[Royal Navy]] a organizzare una visita della nave da parte di alcuni membri della casa reale abissina. In realtà, i dignitari "abissini" erano cinque amici di Cole, tra cui la scrittrice Virginia Woolf, camuffati da principi africani, che si divertirono a schernire i militari britannici. I cinque mandarono un telegramma al capitano della corazzata "Dreadnought", chiedendo di esservi ricevuti a bordo. Il capitano, sir William May, non ebbe sospetti neppure allorché Virginia e gli altri salirono sulla nave, perché il gruppo parlava un misto di swahili e latino, gridando ogni tanto "Bunga! Bunga!" tutte le volte che vedeva qualcosa di interessante. L'espressione "bunga bunga" divenne un modo per prendere in giro i marinai e in seguito entrò nel repertorio del [[music-hall]].
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=[[Quentin Bell
* {{Cita libro|autore=Roberto Bertinetti|titolo=Virginia Woolf : l'avventura della conoscenza|anno=1985|editore=Jaca Book|città=Milano|ISBN=88-16-95010-2}}
* {{Cita libro|autore=[[Enzo Biagi
* {{Cita libro|autore=Mirella Billi|titolo=Virginia Woolf|anno=1975|editore=La nuova Italia|città=Firenze}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|anno=1992|editore=Newton Compton|città=Roma|opera=Le onde}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|url=https://archive.org/details/unastanzatuttape0000wool|anno=1993|editore=TEN|città=Roma|opera=Una stanza tutta per sé|ISBN=88-7983-065-1}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|anno=1994|editore=Newton Compton|città=Roma|opera=Orlando|ISBN=88-7983-300-6}}
* {{Cita libro|autore=Jane Dunn|titolo=Sorelle e complici : Vanessa Bell e Virginia Woolf|anno=1995|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|ISBN=88-339-0948-4}}
* {{Cita libro|autore=[[Nadia Fusini
* {{Cita libro|autore
* {{Cita libro|autore
* {{Cita libro|autore
* {{Cita libro|autore=Armanda Guiducci|titolo=Virginia e l'angelo|anno=1991|editore=Longanesi|città=Milano|ISBN=88-304-0989-8}}
* {{Cita libro|autore=Richard Kennedy|titolo=Io avevo paura di Virginia Woolf : un ragazzo alla Hogarth press|anno=2009|editore=Guanda|città=Parma|ISBN=978-88-6088-706-1}}
* {{Cita libro|autore=Dara Kotnik|titolo=Virginia Woolf : la Minerva di Bloomsbury|anno=1999|editore=Rusconi|città=Milano|ISBN=88-18-57033-1}}
* {{Cita libro|autore=John Lehmann|titolo=Virginia Woolf : una biografia con immagini|anno=1983|editore=La Tartaruga|città=Milano}}
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* {{Cita libro|curatore=Merry M. Pawlowski|altri=edizione italiana a cura di Lia Giachero|titolo=Virginia Woolf e il fascismo|anno=2004|editore=Selene|città=Milano|ISBN=88-86267-66-5}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Nicoletta Pireddu|anno=2004|titolo=Modernism misunderstood: Anna Banti translates Virginia Woolf|url=https://archive.org/details/sim_comparative-literature_winter-2004_56_1/page/54|rivista=Comparative literature|volume=56|numero=1|pp=54-76|lingua=en}}
* {{Cita libro|curatore=Liliana Rampello|titolo=Virginia Woolf fra i suoi contemporanei|anno=2002|editore=Alinea|città=Firenze|ISBN=978-88-8125-557-3}}
* {{Cita libro|autore=Liliana Rampello|titolo=Il canto del mondo reale : Virginia Woolf, la vita nella scrittura|anno=2011|editore=Il Saggiatore|città=Milano|ISBN=978-88-565-0273-2}}
* {{Cita libro|autore=Phyllis Rose|titolo=Virginia Woolf|anno=1980|editore=Editori Riuniti|città=Roma}}
* {{Cita libro|autore=Thomas Stephen Szasz|curatore=Susan Petrilli|titolo="La mia follia mi ha salvato" : la follia e il matrimonio di Virginia Woolf|anno=2009|editore=Spirali|città=Milano|ISBN=978-88-7770-872-4}}
* {{Cita libro|autore=Leonard Woolf|titolo=La mia vita con Virginia|anno=1989|editore=Serra e Riva|città=Milano|ISBN=88-7798-031-1}}
* Angela Leonardi, ''Il pensiero e la visione. Virginia Woolf saggista'', Pisa, Pacini, 2021, pp. 222, ISBN 978-88-6995-990-5
== Voci correlate ==
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* {{cita web|url=http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/book/lookupname?key=Woolf%2c%20Virginia%2c%201882%2d1941|titolo=Opere di Virginia Woolf ''online''|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://itvws.it/|titolo=Italian Virginia Wolf Society|accesso=29 gennaio 2018}}
* [https://www.woolfnotes.com/ WoolfNotes]
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Morti per suicidio]]
[[Categoria:Bloomsbury Group]]
[[Categoria:Fondatori di impresa]]
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