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Considerata come una delle principali figure della letteratura del [[XX secolo]], attivamente impegnata nella [[Pari opportunità|lotta per la parità di diritti tra i sessi]], fu, assieme al marito, militante del [[fabianesimo]].<ref>Sebbene, come affermò nel suo saggio ''[[Le tre ghinee]]'', non si fosse mai considerata «femminista» in quanto tale termine da lei definito superato già dagli [[anni 1930|anni trenta]].</ref> Nel periodo fra le due guerre fu componente del [[Bloomsbury Group]] e figura di rilievo nell'ambiente letterario londinese.
Le sue opere più famose comprendono i romanzi ''[[La signora Dalloway]]'' (1925), ''[[Gita al faro|Al faro]]'' (1927) e ''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]'' (1928). Tra le opere di saggistica emergono ''Il lettore comune'' (1925) e ''[[Una stanza tutta per sé]]'' (1929); in quest'ultima opera compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi».
I suoi lavori sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue.
== Biografia ==
Nacque come Adeline Virginia Stephen a [[Londra]] nel 1882
[[File:Julia Stephen with Virginia on her lap 1884.jpg|thumb|left|upright=0.8|La piccola Virginia con la madre (1884)]]Leslie Stephen, quale letterato di fama nell'ambiente inglese e per la sua parentela con [[William Thackeray|William Makepeace Thackeray]], padre della prima moglie Minny, fece sì che la sua prole fosse allevata in un ambiente riccamente influenzato dalla società letteraria vittoriana. [[Henry James]], [[Thomas Stearns Eliot]], [[George Henry Lewes]], [[Julia Margaret Cameron]] – zia di Julia Prinsep Jackson – e James Russell Lowell, padrino della stessa Virginia, furono tra i più frequenti visitatori di casa Stephen. Anche la madre della giovane scrittrice aveva rapporti ed affinità con personaggi di rilievo; un trisavolo di Virginia, Ambrose Pierre Antoine de l'Etang (1757-1840) era servitore di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] e proveniva da una famiglia che aveva lasciato vive impronte nella società britannica del tempo, modelli per artisti e fotografi successivi. A Virginia, come prescriveva la regola educativa vittoriana, non fu concesso di frequentare alcun istituto scolastico. La madre si premurò di darle direttamente o indirettamente lezioni di [[Lingua latina|latino]] e [[Lingua francese|francese]], e il padre le consentì sempre di leggere i libri che teneva nella biblioteca del suo studio.<ref name="VWS">{{cita web|url=http://www.virginiawoolfsociety.co.uk/vw_res.biography.htm|titolo=Virginia Woolf (1882-1941: A Short Biography|sito=Virginia Woolf Society|lingua=en|accesso=14 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131002170510/http://www.virginiawoolfsociety.co.uk/vw_res.biography.htm}}</ref>
[[File:Virginia Woolf with her father, Sir Leslie Stephen.jpg|thumb|Virginia Woolf con il padre, Sir Leslie Stephen (1902).]]
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Nel 1919 pubblicò il racconto ''[[Kew Gardens (racconto)|Kew Gardens]]'' e il romanzo ''[[Notte e giorno]]''.<ref name="britannica2">{{cita libro|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260662/Early-fiction|voce=Virginia Woolf - Early Fiction|titolo=Encyclopædia Britannica|accesso=14 settembre 2013}}</ref> Nelle opere successive apparve chiaro e definitivo l'utilizzo dello stile del "flusso di coscienza" (''[[La signora Dalloway]]'' e ''[[Gita al faro]]'').<ref name="britannica3">{{cita libro|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260663/Major-period|voce=Virginia Woolf - Major Period|titolo=Encyclopædia Britannica|accesso=14 settembre 2013}}</ref> Virginia fu attivista all'interno dei movimenti [[femminismo|femministi]] per il suffragio delle donne e rifletté più volte, nelle sue opere, sulla condizione femminile. In ''[[Una stanza tutta per sé]]'', del 1929, trattò il tema della discriminazione del ruolo della donna mentre in ''[[Le tre ghinee]]'', del 1938, approfondì quello della figura dominante dell'uomo nella storia contemporanea. Il rapporto con la donna venne visto anche sul piano sentimentale dalla stessa Woolf con la sua storia d'amore con [[Vita Sackville-West]] che si rifletté nel romanzo ''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]''.<ref name="network"/>
Nell'estate del 1940 pubblicò l'ultima opera; ''[[Tra un atto e l'altro]]'', mentre la Gran Bretagna era in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fecero sempre più violente e incalzanti. La scrittrice amava circondarsi di persone, ma quando era sola ricadeva nello stato d'ansia e negli sbalzi d'umore tipici della malattia. Il procedere della guerra contribuì ad aumentare le sue fobie finché, il 28 marzo del 1941, all'età di 59 anni, Virginia si riempì le tasche di sassi e si
[[File:Handwriting-virginia-woolf-10921544-600-870.jpg|thumb|upright=1|Manoscritto della [[Lettera di addio|lettera d'addio]] di Virginia Woolf a suo marito.]]
{{Citazione|Carissimo,<br/>sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E stavolta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone avrebbero potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questa mia come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere felici più di quanto lo siamo stati noi.|Virginia Woolf|Dearest,<br/>I feel certain that I am going mad again. I feel we can't go through another of those terrible times. And I shan't recover this time. I begin to hear voices, and I can't concentrate. So I am doing what seems the best thing to do. You have given me the greatest possible happiness. You have been in every way all that anyone could be. I don't think two people could have been happier 'til this terrible disease came. I can't fight any longer. I know that I am spoiling your life, that without me you could work. And you will I know. You see I can't even write this properly. I can't read. What I want to say is I owe all the happiness of my life to you. You have been entirely patient with me and incredibly good. I want to say that – everybody knows it. If anybody could have saved me it would have been you. Everything has gone from me but the certainty of your goodness. I can't go on spoiling your life any longer. I don't think two people could have been happier than we have been.|lingua=en}}
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[[File:Virginia Woolf 1927.jpg|thumb|Virginia Woolf, 1927 circa.]]
{{Citazione|Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?|Virginia Woolf, ''Una stanza tutta per sé'', 1929}}
Woolf iniziò a scrivere professionalmente già dal 1905, inizialmente solo per il supplemento letterario della rivista ''[[Times]]'', poi come autrice di romanzi. La sua prima opera, ''[[La crociera]]'' fu pubblicata nel 1915 dalla casa editrice fondata da [[Gerald Duckworth]]. Questo romanzo era stato originariamente intitolato ''Melymbrosia'', ma Woolf cambiò più volte il suo progetto.<ref name="britannica2"/> Una recente versione è stata ricostruita da una studiosa moderna di Woolf,
[[File:StracheyWoolf.jpg|thumb|left|[[Lytton Strachey]] e Virginia Woolf a [[Garsington]], 1923.]]
Woolf pubblicò romanzi e saggi per un pubblico intellettuale, e sia da questi ultimi che dalla critica ottenne un immenso successo. Molto del suo lavoro fu auto-pubblicato attraverso la Hogarth Press, fondata da lei e dal marito [[Leonard Woolf|Leonard]]. Già in vita fu salutata come una delle più grandi romanziere del XX secolo e uno dei principali personaggi modernisti. Fu considerata una profonda innovatrice dello stile e della lingua inglesi. Nella sua opera complessiva sperimentò la tecnica del [[flusso di coscienza]]<ref name="britannica3"/> e dotò i suoi personaggi di uno straordinario potere psichico ed emotivo. La sua reputazione ebbe un forte calo dopo la [[seconda guerra mondiale]], ma la sua fama aumentò nuovamente con l'aumento della critica [[femminismo|femminista]] negli anni settanta.
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Le peculiarità individuate nel lavoro di Virginia Woolf come scrittrice di narrativa hanno oscurato la forza centrale della sua qualità stilistica: la grande liricità della sua prosa.<ref>{{Treccani|virginia-woolf|Woolf, Virginia (nata Stephen)|accesso=15 settembre 2013}}</ref> I suoi romanzi sono altamente sperimentali:<ref name="britannica5">{{cita libro|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260665/Assessment|voce=Virginia Woolf - Assessment|titolo=Encyclopædia Britannica|accesso=15 settembre 2013}}</ref> un racconto, spesso banale, è rifrangente e, talvolta, quasi disciolto in caratteri di squisitamente ricettiva coscienza. Intenso liricismo e virtuosismo stilistico sono fusi per creare un mondo sovrabbondante di impressioni visive e uditive.
[[File:Godrevy lighthouse - geograph.org.uk - 1432622.jpg|thumb|upright=0.8|Il [[Godrevy Island#Il Faro di Godrevy Island|faro di Godrevy]], che ispirò ''Gita al faro''.]]
L'intensità poetica di Virginia Woolf eleva normali impostazioni – spesso ambienti di guerra – nella maggior parte dei suoi romanzi. Ad esempio, ''[[La signora Dalloway]]'' (1925) è centrato sulla figura di Clarissa Dalloway, una donna di mezza età, e sul suo sforzo di organizzare una festa. La vicenda è però vista parallelamente a quella di Septimus Warren Smith, un veterano che è tornato dalla [[prima guerra mondiale]] con cicatrici psicologiche profonde.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bl.uk/learning/langlit/changlang/writtenword/woolf/dalloway.html|titolo=Virginia Woolf|sito=[[British Library]]|accesso=15 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
''[[Gita al faro]]'' (1927) è impostato su due giorni e dieci anni. La trama ruota attorno alla famiglia Ramsay, in anticipazione alla visita a un faro e le tensioni familiari connesse. Uno dei temi principali del romanzo è la lotta nel processo creativo che affligge la pittrice Lily Briscoe (che sembra ricordare la sorella di Virginia, Vanessa Bell) mentre lotta per dipingere in mezzo al dramma familiare. Il romanzo è anche una meditazione sulla vita degli abitanti di una nazione nel mezzo di una violenta guerra.<ref name="britannica3"/>
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** ''Qui è rimasto qualcosa di noi. Diari di viaggio in Gran Bretagna'', trad. e cura di Francesca Cosi e Alessandra Repossi, Fidenza, Mattioli 1885, 2012, ISBN 978-88-6261-290-6.
* ''A Writer's Diary'', selezione postuma tratta dai Diari, Introduzione e scelta a cura di [[Leonard Woolf]], 1953
** ''Diario di una scrittrice'', trad. Giuliana De Carlo, Prefazione di L. Woolf, Milano, Mondadori, 1959-1981; Prefazione di [[Ali Smith]], Roma, [[Minimum fax]], 2005-2019.
** ''Diari 1925-1930'', trad. e commento di Bianca Tarozzi, Collana BUR alta fedeltà, Milano, BUR-Rizzoli, 2012, ISBN 978-88-170-5851-3
* ''The Diary of Virginia Woolf'', a cura di [[Anne Olivier Bell]],<ref>1916-2018</ref> 5 volumi:
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* {{Cita libro|autore=V. Woolf-[[Vita Sackville-West]]|titolo=Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d'amore e desiderio|trad=Elena Munafò|edizione=Collana Mele|editore=Donzelli|città=Roma|anno=2019|isbn=978-88-684-3883-8}}
* {{Cita libro|autore=V. Woolf-[[Lytton Strachey]]|titolo=Ti basta l'Atlantico? Lettere 1906-1931|altri=a cura di Chiara Valerio e Alessandro Giammei|edizione=Collana Ritratti|editore=Nottetempo|città=|anno=2021|isbn=978-88-745-2770-0}}
* {{Cita libro|autore=[[Vanessa Bell]]-V. Woolf|titolo=Se vedi una luce danzare sull'acqua. Lettere tra sorelle 1904-1941|curatore=[[Liliana Rampello]]|trad=Andra Cane, Silvia Gariglio, Silvia Gianetti, Camillo Pennati e Sara Sullam|collana=La Cultura n.1861|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=2024|isbn=978-88-428-3367-3|anteposizione-curatore=no}}
== Nella cultura di massa ==
Virginia Woolf è stata interpretata sul grande schermo dall'[[attrice]] australiana [[Nicole Kidman]] nel [[film]] ''[[The Hours]]''. La performance ha ottenuto critiche molto positive e la protagonista ha vinto l'[[Premio Oscar|Oscar]], il [[Golden Globe]], il [[BAFTA]] e alcuni dei premi più importanti nel campo cinematografico.
La vita di Virginia Woolf e degli altri membri del Bloomsbury Group è stata oggetto di una miniserie in 3 puntate prodotta e trasmessa dalla [[BBC]] nel 2015, dal titolo ''Life in Squares''.<ref>A partire dal primo episodio trasmesso il 27 luglio 2015: {{Imdb|id=tt4034398|titolo=Life in Squares|accesso=14 gennaio 2016}}</ref> A teatro, Woolf è stata interpretata da [[Maggie Smith]] a Stratford (1980) e Londra (1981) nella pièce biografica di [[Edna O'Brien]] ''Virginia''. Nel 1994 [[Vanessa Redgrave]] ha interpretato Virginia Woolf a New York nel dramma di [[Eileen Atkins]] ''[[Vita & Virginia]]'', tratto dalle lettere tra la Woolf e Vita Sackville-West; Atkins interpretava Vera e [[Zoe Caldwell]] curava la regia.
Il 10 febbraio 1910, quando aveva 28 anni, Virginia fu protagonista della cosiddetta [[beffa della Dreadnought]], organizzata dal poeta e burlone [[Horace de Vere Cole]]. Cole riuscì a persuadere la [[Royal Navy]] a organizzare una visita della nave da parte di alcuni membri della casa reale abissina. In realtà, i dignitari "abissini" erano cinque amici di Cole, tra cui la scrittrice Virginia Woolf, camuffati da principi africani, che si divertirono a schernire i militari britannici. I cinque mandarono un telegramma al capitano della corazzata "Dreadnought", chiedendo di esservi ricevuti a bordo. Il capitano, sir William May, non ebbe sospetti neppure allorché Virginia e gli altri salirono sulla nave, perché il gruppo parlava un misto di swahili e latino, gridando ogni tanto "Bunga! Bunga!" tutte le volte che vedeva qualcosa di interessante. L'espressione "bunga bunga" divenne un modo per prendere in giro i marinai e in seguito entrò nel repertorio del [[music-hall]].
== Note ==
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* {{Cita libro|autore=Mirella Billi|titolo=Virginia Woolf|anno=1975|editore=La nuova Italia|città=Firenze}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|anno=1992|editore=Newton Compton|città=Roma|opera=Le onde}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|url=https://archive.org/details/unastanzatuttape0000wool|anno=1993|editore=TEN|città=Roma|opera=Una stanza tutta per sé|ISBN=88-7983-065-1}}
* {{Cita libro|autore=Maura Del Serra|autore2=Virginia Woolf|titolo=Prefazione|anno=1994|editore=Newton Compton|città=Roma|opera=Orlando|ISBN=88-7983-300-6}}
* {{Cita libro|autore=Jane Dunn|titolo=Sorelle e complici : Vanessa Bell e Virginia Woolf|anno=1995|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|ISBN=88-339-0948-4}}
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* {{Cita libro|autore=Nadia Fusini|autore2=Virginia Woolf|titolo=Introduzione|anno=1998|editore=Mondadori|città=Milano|ISBN=88-04-44428-2}}
* {{Cita libro|autore=Nadia Fusini|autore2=Virginia Woolf|titolo=Introduzione|anno=1998|editore=Mondadori|città=Milano|opera=Saggi, prose, racconti|ISBN=88-04-44429-0}}
* {{Cita libro|autore=Nadia Fusini|titolo=Possiedo la mia anima : il segreto di Virginia Woolf|url=https://archive.org/details/possiedolamiaani0000fusi|anno=2006|editore=Mondadori|città=Milano|ISBN=88-04-53807-4}}
* {{Cita libro|autore=Armanda Guiducci|titolo=Virginia e l'angelo|anno=1991|editore=Longanesi|città=Milano|ISBN=88-304-0989-8}}
* {{Cita libro|autore=Richard Kennedy|titolo=Io avevo paura di Virginia Woolf : un ragazzo alla Hogarth press|anno=2009|editore=Guanda|città=Parma|ISBN=978-88-6088-706-1}}
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* {{Cita libro|autore=Thomas Stephen Szasz|curatore=Susan Petrilli|titolo="La mia follia mi ha salvato" : la follia e il matrimonio di Virginia Woolf|anno=2009|editore=Spirali|città=Milano|ISBN=978-88-7770-872-4}}
* {{Cita libro|autore=Leonard Woolf|titolo=La mia vita con Virginia|anno=1989|editore=Serra e Riva|città=Milano|ISBN=88-7798-031-1}}
* Angela Leonardi, ''Il pensiero e la visione. Virginia Woolf saggista'', Pisa, Pacini, 2021, pp. 222, ISBN 978-88-6995-990-5
== Voci correlate ==
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* {{cita web|url=http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/book/lookupname?key=Woolf%2c%20Virginia%2c%201882%2d1941|titolo=Opere di Virginia Woolf ''online''|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://itvws.it/|titolo=Italian Virginia Wolf Society|accesso=29 gennaio 2018}}
* [https://www.woolfnotes.com/ WoolfNotes]
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Morti per suicidio]]
[[Categoria:Bloomsbury Group]]
[[Categoria:Fondatori di impresa]]
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