Matino: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 2 = Lecce
|Amministratore locale = Giorgio Salvatore Toma
|Partito = [[listaLista civica]] Amiamo Matino
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2022#Matino|12-6-2022]]
|Data istituzione =
|Abitanti = 10885
|Note abitanti = {{Istat|75|042|2023}}
|Aggiornamento abitanti = 30-4-2023
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Alezio]], [[Casarano]], [[Collepasso]], [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]], [[Melissano]], [[Parabita]], [[Taviano]]
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}}
 
'''Matino''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:10885Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]].
 
Situato nel [[Salento]] sud-occidentale, dal [[2002]] si fregia del [[titolo di città in Italia|titolo di città]]<ref>D.P.R. del 2 luglio 2002 Art. 3, comma 4 dello statuto comunale.</ref>.
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Nel periodo normanno, il territorio matinese venne infeudato, fra il 1190 e il 1192, da [[Tancredi di Sicilia|Tancredi di Lecce]] a favore della Famiglia De Persona. Il feudo, assai vasto, comprendeva oltre al casale di Matino anche i territori di Tuglie e Seclì<ref name=Tasselli>{{Cita libro|autore=Luigi Tasselli|titolo=Antichità di Leuca|edizione=Lecce appresso agli eredi di Pietro Micheli|anno=1693|p=194}}</ref>.
 
Il primo barone di Matino fu Filippo De Persona<ref name=Tasselli /> a cui succedette il figlio Gervasio di Matino ([[Gervasio de Persona]]) assumendo come da tradizione normanna nel proprio nome quello del feudo e quindi il nipote Glicerio di Matino ([[Glicerio de Persona]]) premorto di qualche mese al padre in quanto torturato e impiccato a Brindisi dagli angioini per aver comandato lo sfortunato [[Assedio di Gallipoli 1268-1269|Assedio di Gallipoli]] del 1268-1269]]. I De Persona, famiglia ghibellina e fedelissima alla casata Hohenstaufen, furono personaggi di primissimo piano nella corte sveva sia nel periodo di Federico II che durante il regno di Manfredi. Fra i più grandi feudatari del Regno di Sicilia, furono, nel corso degli anni, nominati signori anche dei feudi di Mottola, di Ceglie Messapica, della Contea di Soleto, del casale di San Pietro di Galatina e dei territori che sarebbero poi divenuti il feudo di Martina Franca. Acerrimi nemici degli angioini, furono privati di tutti i loro feudi da Carlo I d'Angiò nel 1269, alla fine delle guerre svevo-angioine.<ref>{{Cita|Carlo Coppola|p. 67|Coppola23|titolo=I feudatari di Matino}}</ref>
 
La casata rientrerà in possesso del feudo di Matino un secolo dopo.
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Nel 1500 Pietro Antonio De Persona e il figlio Giovanni Francesco fondano il monastero dei Padri Domenicani intitolato a S. Maria del Soccorso.<ref name=Bacile>{{Cita web|url=https://quod.lib.umich.edu/g/genpub/ATA3816.0001.001/58?rgn=full+text&view=image|titolo=Filippo Bacile di Castiglione su Schivani|anno=1894|p=35}}</ref>
 
Nel 1530 il feudatario di Matino è Giovanni De Persona. Annibale De Persona, sarà l'ultimo barone di Matino in quanto, senza discendenza maschile, concederà in sposa la sua unica figlia Fulvia e il feudo matinese quale dote al marchese Mario Del Tufo nel 1575.<ref>{{Cita web|url=httphttps://www.nobili-napoletani.it/Tufo.htm|titolo=Famiglia del Tufo|accesso=2021-10-20}}</ref>
 
Alcuni palazzotti cinquecenteschi di buona fattura nel centro storico di Matino testimoniano una certa vivacità della cittadina nel XV e XVI secolo in concomitanza con il periodo di pace che vivrà Terra d'Otranto dopo secoli di scorribande e guerre.
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===Dagli Aragonesi ai Borbone: il casato dei marchesi Del Tufo ===
 
Il feudo matinese passa nelle mani del barone Mario Del Tufo nel 1575, ma bisognerà attendere il 1632 perché il primo Del Tufo, Ascanio, il primo di una lunga serie di feudatari con lo stesso nome di battesimo, si insedi stabilmente a Matino.[[File:Palazzo Del Tufo Matino.jpg|miniatura|Stalle Palazzo Marchesale]]
Gli succederanno il figlio Giuseppe nel 1640, ed il di lui figlio, di nome Ascanio come il nonno, nel 1671. Ancora un ulteriore Ascanio è marchese nel 1690. Il suo successore sarà il marchese Giovanni Girolamo a partire dal 1761 e quindi un ultimo Ascanio dal 1783 fino all'eversione della feudalità nel 1806.<ref>{{Cita libro|titolo=Enciclopedia storico-nobiliare Italiana}}</ref>
 
La gran parte degli edifici di interesse architettonico della cittadina di Matino risale al [[Borboni di Napoli|periodo Borbone]] ([[1724]]-[[1860]]), momento di sviluppo notevole sia per Matino sia per tutto il Meridione, anche grazie ai grandi flussi finanziari consentiti dall'esportazione di olio lampante.<ref>{{Cita|Carlo Coppola|''Breve storia dell'olio lampante'', appendice|Coppola23|titolo=I feudatari di Matino}}</ref>
 
La Chiesa Matrice, intitolata anch'essa a [[San Giorgio Martire]], in stile [[tardo barocco]] e pianta a croce latina, fu costruita a partire dal 1750 su una preesistente chiesa che è rappresentata dal braccio minore dell'attuale fabbrica, consacrata nel 1760 e completata nel 1763<ref name=Bacile /> Ancora da segnalarsi la seicentesca chiesa del [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Carmine]] e la chiesa del [[Rosario]], una volta dedicata a [[Beata Vergine Maria del Soccorso|Santa Maria del Soccorso]], nonché cappella del convento domenicano (in passato adibita a struttura ospedaliera e di ricovero per i pellegrini che da [[Lecce]] procedevano per [[Santa Maria di Leuca]] e viceversa) diventato ormai quasi invisibile, in quanto molti dei locali appartenenti al convento stesso sono stati occupati dagli uffici del comune in epoca moderna e visibilmente modificati fino a farne scomparire le caratteristiche architettoniche.
 
=== Simboli ===
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==== Santuario dell'Addolorata ====
La chiesa fu costruita tra il 1738 e il 1754 con l'impultoimpulso della Confraternita della Pietà. Nel 1905 si procedette ad un rifacimento della chiesa, con la demolizione del vecchio altare maggiore e l'allungamento dell'edificio mediante l'aggiunta dell'abside. Il pavimento fu elevato per pareggiarlo con il piano stradale che negli anni era stato sopraelevato per costruzione di una strada di accesso al paese. Furono aggiunti due altari laterali, uno dedicato a S. Luigi e l'altro ai Santi Medici. Proclamato santuario mariano diocesano,<ref name=cresciamo /><ref>{{cita web|url=http://www.diocesinardogallipoli.it/Parrocchie_comunita/beataverginemariaaddolorata.htm|titolo=Santuari - Beata Vergine Maria Addolorata in Matino|accesso=6 ottobre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131012193204/http://www.diocesinardogallipoli.it/Parrocchie_comunita/beataverginemariaaddolorata.htm|dataarchivio=12 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://matino.salentovirtuale.com/addolorata.php|titolo=MATINO - CHIESE - Chiesa dell'Addolorata|accesso=13 ottobre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304085150/http://matino.salentovirtuale.com/addolorata.php|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=httphttps://www.viaggispirituali.it/2011/02/santuario-beata-vergine-delladdolorata-matino-lecce-2/|titolo= Santuario Beata Vergine dell'Addolorata – Matino (Lecce)|accesso=13 ottobre 2012}}</ref> il 14 maggio 1938, dall'allora amministratore apostolico di Nardò Nicola Margiotta, vescovo di Gallipoli. È sede dell'omonima arciconfraternita.
 
'''Chiesa della Beata Vergine Maria delle Grazie'''
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* Chiesa di [[San Giuseppe]], in contrada Lazzareddhu, consacrata dal [[vescovo]] [[Antonio Rosario Mennonna]];
* Chiesa dei [[Cosma e Damiano|Santi Cosma e Damiano]], consacrata dal vescovo Antonio Rosario Mennonna, in contrada, vicinanze, Frasca.
* Chiesa dell’[[Immacolata]]
 
=== Architetture civili ===
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Il livello medio d'istruzione è discreto e in linea con la media italiana. La composizione socioeconomica della popolazione ha segnato nei tre decenni passati rispetto alla media regionale, un'elevata incidenza di lavoratori dipendenti e una bassa delle casalinghe, per effetto dell'alto impiego di manodopera femminile nel ramo manifatturiero.
 
Il [[Agricoltura|settore agricolo]] si è in una certa misura riqualificato, notevole l'apporto in questo senso è stato dato della locale cantina cooperativa che con il marchio ''Cantine del Matino'' ha prodotto e commercializzato una varietà di [[Vini DOC|vini D.O.C.]] ([[Matino rosso]], [[(vino)|Matino rosato]]) di discreto pregio cedendo poi negli ultimi anni alla concorrenza e chiudendo i battenti. La presenza della sede centrale della [[Banca Popolare Pugliese]] (oltre 100 filiali in Italia e una succursale in [[Albania]]), con il suo centro direzionale e la sede meccanografica determina, inoltre, un non disprezzabile apporto finanziario al circuito economico cittadino.
La crisi economica internazionale degli ultimi anni ha lasciato un segno profondo nel tessuto economico cittadino. La quasi totalità delle aziende del settore manifatturiero ha chiuso i battenti o si è molto ridimensionata dando luogo ad una disoccupazione di molto superiore alla media nazionale chema stain innescandonetto fenomenimiglioramento negli ultimi anni dove nel bienni 2022-2024 il tasso di emigrazionedisoccupazione suè largasceso scaladal 12,1% al 9,3% risultando fra i più bassi della provincia e più basso della media del sud-Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www3.provincia.le.it/statistica/lavoro/tab_12.htm|titolo=}}</ref>
 
Una certa ripresa occupazionale si è avuta anche attraverso lo sviluppo di attività turistiche, data la vicinanza con le spiagge joniche e, la messa a valore di molti caseggiati del centro storico medioevale e la nascita di molti B&B, anche di pregio, nel territorio, macon ilqualche fenomenobuona restaricaduta ancoraoccupazionale embrionaleanche e di non grande impatto sullnell'economia cittadinaindotto.
 
== Infrastrutture e trasporti ==