Post-verità: differenze tra le versioni
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Nella post-verità la notizia viene percepita e accettata come vera dal pubblico sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi concreta della effettiva veridicità dei fatti raccontati: in una discussione caratterizzata da "post-verità", i fatti oggettivi - chiaramente accertati - sono meno influenti nel formare l'[[opinione pubblica]] rispetto ad appelli ad emozioni e convinzioni personali<ref name="Crusca" />.
Il termine, già comparso in precedenza, ha conosciuto un forte incremento del suo utilizzo nelle discussioni relative alla [[politologia]] e alla [[comunicazione politica]] a seguito di alcuni importanti eventi avvenuti nel 2016 (tra cui il [[referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea]] e le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016]]<ref>Sull'"accento speciale" che hanno meritato questi due eventi, nella ricostruzione pubblica del fenomeno, v. Stefano Rolando, ''Post-verità e dibattito pubblico'', [[Mondoperaio]], n. 5/2017, p. 87.</ref>, al punto che l'[[Oxford English Dictionary]] ha deciso di eleggere ''post-truth'' come
== Definizione ==
[[File:No-obama.jpg|thumb|Un cartello di protesta contro il presidente statunitense [[Barack Obama]] che fa riferimento alla leggenda metropolitana secondo la quale mancherebbe un certificato che accerti la nascita dello stesso negli Stati Uniti.]]
Oggi si parla di ''post-verità'' in riferimento a una notizia completamente falsa che, spacciata per autentica, sarebbe in grado di influenzare una parte dell'opinione pubblica, divenendo di fatto un argomento reale, dotato di un apparente senso logico. Chi dà vita e/o crede alla <nowiki>''</nowiki>post-verità<nowiki>''</nowiki>, lo fa basandosi su notizie (non necessariamente veritiere), che toccano le sue emozioni o sollevano i suoi [[Pregiudizio|pregiudizi]] (fenomeno noto con il nome di [[bias di conferma]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/innovazione/galassia_gutenberg_nebulosa_zuckerberg_notizie_online-1556454/news/2017-03-06/|titolo=Il problema principale dei dibattiti sui social? La polarizzazione delle opinioni|autore=AGI - Agenzia Giornalistica Italia|sito=Agi|lingua=it|accesso=2018-01-07}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2016/12/tutta-la-post-verita-facebook/|titolo=Tutta la post verità di Facebook|pubblicazione=IL Magazine|data=2016-12-20|accesso=2018-01-07|dataarchivio=8 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170108200100/http://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2016/12/tutta-la-post-verita-facebook/|urlmorto=sì}}</ref> Rispetto a fatti comprovati, queste persone tendono ad estrapolare solo gli elementi che confermano le proprie convinzioni (fallacia del [[cherry picking]]), sviluppando così interpretazioni alterate della scienza, della storia e della realtà.
Si potrebbe affermare che il termine post-verità
Sebbene questo fenomeno abbia origini antiche, attraverso i ''[[social media]]'' la possibilità di diffusione di questo tipo di ''[[bufala]]'' è aumentata in modo esponenziale.<ref>{{Cita news|url=https://www.focus.it/cultura/storia/le-bugie-storiche-che-tutti-credono-vere|titolo=Le bugie storiche (che tutti credono vere)|pubblicazione=Focus.it|accesso=2018-01-07}}</ref>
== Uso del termine ==
=== Origine e uso del neologismo ===
Secondo l'Oxford Dictionary, il termine ''post-truth'' fu usato per la prima volta nel 1992<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/books/2016/nov/15/post-truth-named-word-of-the-year-by-oxford-dictionaries|titolo='Post-truth' named word of the year by Oxford Dictionaries.|autore=Alison Flood|sito=theguardian|data=15 Novembre 2016|accesso=20 Novembre 2017}}</ref> sulla rivista statunitense ''[[The Nation]]'', in un articolo scritto dal drammaturgo serbo-americano [[Steve Tesich]]: egli affermava che la copertura mediatica dello [[Irangate|scandalo Iran-Contra]] e quella della [[Guerra del Golfo|prima guerra del Golfo]] ebbero minore impatto rispetto a quella dello [[scandalo Watergate]]. Ciò - a detta di Tesich - dimostrerebbe che «noi, come popolo libero, abbiamo liberamente scelto di voler vivere in una specie di mondo post-verità».<ref>Flood, Alison (15 November 2016)</ref>
Nel 2004 il docente americano Ralph Keyes usò il termine "post-truth era" come titolo di un suo libro.<ref>{{cita libro| nome=Ralph | cognome=Keyes | titolo=The Post-Truth Era: Dishonesty and Deception in Contemporary Life | url=https://archive.org/details/posttrutheradish0000keye | anno=2004 | editore=St. Martin's Press | città=New York | ISBN=9781429976220}}</ref> Nello stesso anno il giornalista americano Eric Alterman parlò di «politiche ambientali post-verità» e coniò l'espressione «presidenza post-verità» dopo aver analizzato le dichiarazioni fuorvianti fatte dall'[[George W. Bush|amministrazione Bush]], a seguito degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attacchi terroristici dell'11 settembre]].<ref>{{cita web| url=http://www.benecomune.net/rivista/numeri/gennaio-2017-vero-o-falso/post-verita-e-postmodernita/|titolo=Post-verità e postmodernità|autore=Tiberio Graziani | anno=26 Gennaio 2017|accesso=20 Novembre 2017}}</ref>
Il saggista britannico [[Colin Crouch]] usò tale termine nel proprio libro, intitolato ''Post-democrazia'', per delineare un modello di politica in cui «le elezioni di fatto esistono e possono cambiare i governi», ma dove «il dibattito elettorale pubblico è uno spettacolo strettamente controllato, gestito da squadre rivali di ''[[spin doctor]]'', professionisti esperti nelle
Successivamente, il termine post-verità ha iniziato ad assumere connotati differenti, inserendosi all'interno di nuove teorie che abbracciano principalmente due materie: la politologia e la [[comunicazione politica]].
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Secondo la moderna accezione della post-verità, con ''politica della post-verità'' o ''politica post-fattuale'' (derivante dall'[[lingua inglese|inglese]] ''post-truth politics''), s'intende una cultura politica caratterizzata da dibattiti in gran parte contraddistinti da [[Retroazione|feedback]] emotivi, scollegati dai tratti principali della politica in discussione: si ricorre anzi alla reiterata affermazione degli stessi argomenti di discussione che ignorano le obiezioni.
Nel 2009 il politologo francese [[Dominique Moïsi]] ha intitolato un suo libro ''Geopolitica delle emozioni'', testo nel quale si afferma che la post-verità si propaga nella rete e nei [[Rete sociale|social network]]: il flusso incontrollato di notizie ci predispone alle ''[[Camera dell'eco (media)|bolle mediatiche]]''. Il meccanismo dei ''followers'' e dei ''like'' non smonta le falsità, al contrario le rinforza. Infine, sempre secondo il politologo, la post-verità, intesa come bufala politica, diventa un monologo ripetuto all'infinito e che si sostituisce al dialogo tra parti avversarie<ref>{{cita testo|autore=Dominique Moïsi|titolo=La géopolitique de l'émotion: Comment les cultures de peur, d'humiliation et d'espoir façonnent le monde|editore=Flammarion|città=Paris|data=2008}}</ref>.
L'uso contemporaneo del termine è invece da attribuire al blogger David Roberts, che lo usò nel 2010, per una rubrica presente nel sito di informazione online ''Grist''. I [[politologi]] hanno riscontrato un'ascesa dell'uso delle politiche post-fattuali, in particolare nei contesti politici americano, inglese, indiano e turco, ma anche in altre aree di discussione. Ciò è stato reso possibile a causa della crescente velocità di diffusione delle notizie, all'uso di fallaci logiche sempre più in auge nei giornali, e alla continua crescita della presenza dei social media nella nostra quotidianità.<ref name="economist-10-9-16">[https://www.economist.com/news/briefing/21706498-dishonesty-politics-nothing-new-manner-which-some-politicians-now-lie-and "The post-truth world: Yes, I’d lie to you," ''The Economist'' Sept 10, 2016]</ref><ref name="NSci-revolut">[https://www.newscientist.com/article/mg23030763-000-free-speech-has-become-sound-bites-with-revolutionary-results/ "Free speech has met social media, with revolutionary results"].</ref>
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==Misinformazione e disinformazione==
{{vedi anche|Fake news}}
Nel febbraio 2017, Claire Wardle scrive un articolo su ''First Draft News'', nel quale la studiosa propone di andare oltre il classico significato di ''notizia falsa o [[fake news]]''
Per poter comprendere il complesso funzionamento di questo ''ecosistema'', la Wardle sottolinea tre punti fondamentali:
* Conoscere i diversi contenuti creati e condivisi
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Vengono inoltre definiti sette modi in cui un contenuto falso può essere condiviso nell'ecosistema informativo, in altre parole, sette tipi di disinformazione:
# Collegamento ingannevole: quando il contenuto si discosta dal titolo, immagine e/o didascalia.
# Contesto ingannevole: quando è presente parte di un contenuto reale ma accompagnato da informazioni contestuali false.
# Contenuto manipolato: quando l'immagine, o l'informazione reale stessa, viene manipolata per trarre in inganno il lettore.
# Contenuto fuorviante: quando l'informazione è veicolata verso un problema o una persona.
# Contenuto ingannatore: quando l'informazione viene spacciata come proveniente da fonte realmente esistita.
# Contenuto falso al 100%: quando l'intero contenuto è del tutto falso e vuole trarre in inganno.
# Manipolazione della satira: quando l'intento non è di procurare danni, ma il contenuto è comunque satirico ed ingannevole.
Tuttavia, non è sufficiente conoscere solamente le diverse tipologie di contenuti per scomporre il meccanismo di disinformazione. Per questo la studiosa coniuga otto possibili motivazioni che spiegherebbero la creazione dei suddetti ''fake content'', insieme alle precedenti sette voci: profitto, influenza politica, [[propaganda]],
== Esempi ==
===Nel mondo dell'arte===
Il mondo dell’arte ha spesso giocato sul concetto di verità, sulla contrapposizione tra il vero e il falso e su come quest’ultimo possa essere spacciato per verità. Un esempio calzante è fornito da un film del 1997, ''[[Sesso & potere]]'', che vede [[Robert De Niro]] e [[Dustin Hoffman]] - rispettivamente nei panni di Conrad Brean, uno
Una situazione analoga si presenta nel primo episodio della serie televisiva britannica ''[[The Thick of It]]'', in cui lo spin doctor Malcolm Tucker cerca di convincere il neoeletto ministro Hugh Abbot del fatto che un annuncio mai pronunciato avrebbe potuto improvvisamente diventare reale.<ref> {{cita news| autore= Matthew d’Ancona|url= https://www.theguardian.com/books/2017/may/12/post-truth-worst-of-best-donald-trump-sean-spicer-kellyanne-conway |titolo= Ten alternative facts for the post-truth world |pubblicazione= [[The Guardian]] |data= 12 maggio 2017| lingua= inglese |citazione= Yes, well, the announcement that you didn’t make today - you did (Sì, bene, la dichiarazione che non hai fatto oggi - l'hai fatta)| accesso= 20 novembre 2017 }} </ref>
▲Una situazione analoga si presenta nel primo episodio della serie televisiva britannica [[The Thick of It]], in cui lo spin doctor Malcolm Tucker cerca di convincere il neoeletto ministro Hugh Abbot del fatto che un annuncio mai pronunciato avrebbe potuto improvvisamente diventare reale.<ref> {{cita news| autore= Matthew d’Ancona|url= https://www.theguardian.com/books/2017/may/12/post-truth-worst-of-best-donald-trump-sean-spicer-kellyanne-conway |titolo= Ten alternative facts for the post-truth world |pubblicazione= [[The Guardian]] |data= 12 maggio 2017| lingua= inglese |citazione= Yes, well, the announcement that you didn’t make today - you did | accesso= 20 novembre 2017 }} </ref>. È lo stesso principio che viene applicato dal cosiddetto [[Ministero della verità]] (in [[neolingua]] '''Miniver''') nel celebre romanzo distopico di [[George Orwell]], ''[[1984]]''. Il romanzo può essere considerato uno degli esempi più validi di post-verità: al suo interno, la realtà non è mai definita, ma viene continuamente distorta per soddisfare le esigenze del [[Socing]]. In questo modo, attraverso gli strumenti nelle mani del partito - Ministero della Verità, [[psicopolizia]], [[neolingua]] - una guerra dichiarata all’Eurasia può essere improvvisamente sostituita da una guerra contro l’Estasia, senza che rimanga traccia del presunto conflitto con l’Eurasia. Una tale manipolazione della realtà avviene attraverso la modifica o la distruzione di tracce del passato e di documenti storici, ciò che viene definito [[revisionismo]]. Data l’assenza di fonti attendibili e di prove, risulta quasi impossibile distinguere la verità dalla menzogna: «Tutto svaniva nella nebbia. Il passato veniva cancellato, la cancellazione dimenticata, e la menzogna diventava realtà»<ref> {{cita libro | titolo= [[1984]] | autore= [[George Orwell]] | traduttore= Stefano Manferlotti | editore= Oscar Mondadori | città= Cles | anno= 2015 | capitolo= cap. VII p.79}}</ref>.
===Nei reportage fotografici===
Una immagine simbolo della [[
== Rapporto con l'etica della comunicazione ==
In una società ''mediatizzata'' - caratterizzata cioè da flussi ininterrotti di informazioni che si accavallano e spesso si contraddicono a vicenda - la possibilità, per ciascuno, di
Nato in
L'effetto sulla pubblica credibilità del [[metodo sperimentale]] è dirompente: «Sembra che [...] i [[verifica dei fatti|fatti accertati]] non esistano mai o che non esista [[Metodologia|metodo]] per accertarli. Ho l’impressione che si sia interrotta la cinghia di trasmissione tra fatti e cittadini, tra fatti e istituzioni, e questo è veramente pericoloso. Come può cambiare un paese che sembra sempre in bilico tra competenze e finzioni?»<ref>[[Elena Cattaneo]], ''L'Italia della scienza'', in [[Mondoperaio]], n. 2/2015, p. 30</ref>.
Ne soffre il [[pensiero critico]], processo mentale che, dall'analisi di dati, arriva alla valutazione di un fenomeno o di un fatto.<ref>
== Utilizzo del termine nella vita politica ==
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|titolo = I costi dell'appartenenza britannica all'UE
|contenuto = Il leader dell'UKIP [[Nigel Farage]] iniziò ad usare il dato "350 milioni" per cifrare il contributo britannico all'[[Unione europea]], affermando che tali fondi sarebbero stati più proficuamente impiegati nel mantenimento del sistema sanitario nazionale ([[National Health Service]]). Questo dato, che ignorava tutti gli altri punti a favore o contrari
Tuttavia, i sostenitori del ''Leave'' continuarono ad usare il dato come elemento centrale della loro campagna, fino al giorno del referendum, a seguito del quale hanno minimizzato la promessa come un «esempio», sottolineando ''in primis'' che era stata sempre e solo suggerita come un possibile uso alternativo dei fondi netti inviati verso l'UE, e affermando in un secondo momento poi che la promessa di investire i fondi nell'NHS non era mai stata fatta.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Good Morning Britain|data=2016-06-24|titolo=Nigel Farage Admits NHS Claims Were A Mistake {{!}} Good Morning Britain|accesso=2016-12-03|url=https://www.youtube.com/watch?v=cA3XTYfzd1I}}</ref> A seguito di ciò, la parlamentare Tory e sostenitrice del ''Leave'' [[Sarah Wollaston]], che lasciò il gruppo in segno di protesta durante la campagna, criticò il tutto come una «politica post-verità».
}}
Durante la campagna
Dopo le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezioni presidenziali statunitensi]] e dopo la vittoria della [[Brexit]], la frequenza d'uso della parola nel 2016 è salita del 2000% rispetto al 2015<ref name=Crusca />. Nel 2017 il termine ''post-verità'' è stato invocato in seguito alla polemica sull'utilizzo del sintagma "fatti alternativi" utilizzato dalla portavoce presidenziale USA Kellyanne Conway<ref>[http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/17_gennaio_25/vittoria-trump-premia-orwell-1984-scala-classifica-amazon-5a411ade-e2f5-11e6-81be-1476478c940f.shtml Alessio Lana, ''La vittoria
[[Matteo Renzi]] - dopo la sconfitta al [[Referendum costituzionale
===Germania===
Nonostante già nel 1990 il significato del termine sia stato utilizzato in termini sociologici, nel dicembre 2016 "postfaktisch" viene eletta parola dell'anno dalla società di lingua tedesca,
=== India ===
[[Amulya Gopalakrishnan]], articolista per
===Polonia===
Un massiccio consolidamento del potere ha avuto luogo all'interno del parlamento polacco come risultato di un intenso e vasto cambio nelle modalità amministrative politiche. Con la
===Regno Unito===
Il primo uso
===Stati Uniti===
Nella sua formulazione originale, il termine
== Proposte di gestione del fenomeno ==
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== Bibliografia ==
* {{cita testo |lingua =inglese|autore=Thomas M. Nichols |titolo=The death of expertise: the campaign against established knowledge and why it matters |data=2017 |editore= Oxford University Press |città=New Work|cid=Nichols |SBN = IT\ICCU\PUV\1471994}}▼
* {{cita testo |autore=Mark Thompson|titolo=La fine del dibattito pubblico: come la retorica sta distruggendo la lingua della democrazia |data=2017 |editore=Feltrinelli |città=Milano |cid=Thompson |SBN =IT\ICCU\UBO\4235658}} Traduzione di Giancarlo Carlotti.▼
* {{cita news |autore=Chiara Giaccardi |titolo=Etica e umiltà gli antidoti a post-verità e «fake news». Perché le bufale proliferano nell'era dell'arroganza |pubblicazione=Avvenire |data=5 gennaio 2017 |url=https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/etica-e-umilt-gli-antidoti-a-postverit-e-fake-news}}▼
* {{cita news |autore=Giacomo Costa |titolo=Orientarsi nell'era della post verità |pubblicazione=Aggiornamenti sociali |data=febbraio 2017 |url=http://www.aggiornamentisociali.it/articoli/orientarsi-nell-era-della-post-verit/}}▼
* {{cita pubblicazione |autore=Marco Benadusi |titolo=Il falso nell'epoca della sua riproducibilità tecnica |pubblicazione=Mondoperaio |anno=2017 |volume=4 |pp=5-9 |url=http://www.mondoperaio.net/wp-content/uploads/2017/04/BENADUSI-Mondoperaio4-2017.pdf}}
* {{cita testo |autore=Carlo Bianchini |titolo=Come imparare a riconoscere il falso in rete |
▲* {{cita news |autore=Giacomo Costa |titolo=Orientarsi nell'era della post verità |pubblicazione=Aggiornamenti sociali |data=febbraio 2017 |url=http://www.aggiornamentisociali.it/articoli/orientarsi-nell-era-della-post-verit/}}
* {{Cita libro| autore= Harry G. Frankfurt |titolo= Stronzate. Un saggio filosofico| traduttore= M. Birattari| editore=Rizzoli | isbn= 9788817008532 |anno= 2005 }} traduzione dall’edizione inglese ''On Bullshit'' edita da Princeton University Press nel 2005
▲* {{cita news |autore=Chiara Giaccardi |titolo=Etica e umiltà gli antidoti a post-verità e «fake news». Perché le bufale proliferano nell'era dell'arroganza |pubblicazione=Avvenire |data=5 gennaio 2017 |url=https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/etica-e-umilt-gli-antidoti-a-postverit-e-fake-news}}
▲*
* {{Cita libro|autore=Edoardo Scarpanti|titolo=Bufale. Post-verità, linguaggio e fascinazione dai falsi storici al web|anno=2018|editore=Libreriauniversitaria|città=Padova|ISBN=9788833590585}}
▲* {{cita testo |autore=Mark Thompson|titolo=La fine del dibattito pubblico: come la retorica sta distruggendo la lingua della democrazia |
== Voci correlate ==
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* [[Bias di conferma]]
* [[Disinformazione]]
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Terminologia della politica]]
[[Categoria:Psicologia sociale]]
[[Categoria:Sociologia della comunicazione]]
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