Mosè: differenze tra le versioni

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|didascalia = ''Mosè e le Tavole della Legge'' di [[Philippe de Champaigne]] (1648 circa)
|note = <span align="center">Profeta </span>
|nato = [[Goscen]] in [[Antico Egitto|Egitto]], [[XIII secolo a.C.]]
|morto = [[Monte Nebo]], [[XII secolo a.C.]]
|venerato da = Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
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|santuario principale =
|ricorrenza = [[4 settembre]]
|attributi = le [[Tavole della leggeLegge]]
|patrono di =
}}
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Secondo la tradizione, Mosè nacque dagli israeliti [[Amram]] e [[Iochebed]], scampato alla persecuzione voluta dal [[Faraoni nella Bibbia|Faraone]], venne salvato dalla [[Bithia (Bibbia)|figlia]] di quest'ultimo ed educato alla corte egizia. Fuggì da lei a seguito d'un [[omicidio]] commesso ai danni di un sorvegliante e si ritirò nel paese di [[Madian]], dove sposò [[Sefora]], figlia del sacerdote [[Ietro]]. Secondo la Bibbia nei pressi del monte [[Monte Sinai (Bibbia)|Oreb]] [[Roveto ardente|ricevette la chiamata di Dio]] e, tornato in [[Egitto]], affrontò il Faraone chiedendo la liberazione del [[popolo d'Israele]] dalla [[schiavitù]]; il Faraone accoglierà la sua proposta solo a seguito delle dieci [[piaghe d'Egitto]], ultima delle quali la morte dei primogeniti egizi. Accampatosi con i suoi nei pressi di Yam Suf ([[Mare di Giunco]]), Mosè, su indicazione divina, [[Passaggio del mar Rosso|divise le acque del mare]] permettendo al suo popolo di attraversarlo e sommergendo infine l'esercito faraonico corso ad inseguirli. Dopo tre mesi di viaggio il profeta raggiunse il [[Monte Sinai (Bibbia)|monte Sinai]] dove ricevette le [[Tavole della Legge]] e punì il suo popolo per aver adorato un [[vitello d'oro]]. Giunto nei pressi della terra promessa, dopo 40 anni di dura marcia, Mosè morì sul [[monte Nebo]] prima di entrarvi. Nei [[Vangeli sinottici]] appare, insieme ad [[Elia]], accanto a Gesù durante la [[Trasfigurazione di Gesù|Trasfigurazione sul Monte Tabor]].<ref>Secondo la Chiesa cattolica Gesù dialogò con le anime dei defunti Mosè ed Elia.</ref>
 
È considerato una figura fondamentale dell'[[Ebraismo]], del [[Cristianesimo]], dell'[[Islam]], del [[Bahaismo]], del [[Rastafarianesimo]] e di molte altre religioni. Fu per gli [[ebrei]] il [[rabbino]] per [[antonomasia]] (''Moshé Rabbenu'', Mosè il nostro maestro), e tanto per gli ebrei quanto per i cristiani egli fu la guida del [[popolo ebraico]] secondo il racconto [[biblico]] dell'[[Libro dell'Esodo|Esodo]]; per i [[musulmani]], invece, Mosè fu innanzitutto uno dei [[profeta|profeti]] dell'Islam la cui rivelazione originale, tuttavia, andò perduta. Per gli ebrei è il più grande profeta mai esistito, per i cristiani colui che ricevette la legge divina, per gli islamici uno dei maggiori predecessori di [[Maometto]]. È il profeta più citato nel Nuovo Testamento e una delle figure religiose più citate nell'intero Corano.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Joshua J. Mark|url=https://www.worldhistory.org/Moses/|titolo=Moses|sito=World History Encyclopedia|accesso=2025-02-22}}</ref>
 
La sua storia è narrata, oltre che nelle Sacre Scritture, anche nella [[letteratura dell'antico Egitto]]<ref name="i851">{{cita web |titolo=Let's Hear It From The Pharaohs: The Egyptian Story of Moses |sito=Museum of the Jewish People |data=7 aprile 2020 |url=https://www.anumuseum.org.il/blog/egyptian-story/ |accesso=8 giugno 2024 |dataarchivio=25 maggio 2024 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240525190759/https://www.anumuseum.org.il/blog/egyptian-story/ |urlmorto=sì }}</ref>, nel ''[[Midrash]]'', nel ''De Vita Mosis'' di [[Filone di Alessandria]], nei testi di [[Giuseppe Flavio]]. Mosè è venerato come santo dalla [[Chiesa cattolica]] che lo commemora il [[4 settembre]].
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== Descrizione ==
=== Contesto storico ===
Sulla figura di Mosè e sugli avvenimenti biblici dell'Esodo vi è una discussione tra gli studiosi: essi potrebbero essere realmente accaduti, oppure andrebbero considerati come un racconto [[religione|religioso]], sostanzialmente allegorico.
La figura di Mosè e l'avvenimento biblico dell'Esodo non possiedono, per gli studiosi, alcun rilievo storico, ma vanno considerati come un racconto [[religione|religioso]] che integra vari elementi anche di epoche diverse<ref group=Nota>{{Citazione|The quest for the historical Moses is a futile exercise. He now belongs only to legend|[[John Van Seters]], «Moses», in ''Encyclopedia of Religions'', vol. 9, New York, MacMillan, 2005, p. 6199}} {{Citazione|I tre periodi più antichi, invece, dall'età detta dei Patriarchi (da Abramo, il più antico antenato, a Giuseppe) all'età ''mosaica'' alla Conquista e poi al tempo dei Giudici, sono certamente finzioni bibliche.|[[Cristiano Grottanelli]]. ''La religione d'Israele prima dell'Esilio in Ebraismo'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Roma-Bari, Laterza, 2007}} {{Citazione|Alla storicità delle figure dei Patriarchi, e dei relativi racconti che troviamo nella ''Genesi'', nemmeno gli studiosi più tradizionalisti credono più; l'Esodo dall'Egitto, la marcia attraverso il deserto e la conquista della Palestina (la ''terra di [[Canaan]]'') sono oggi negati da alcuni studiosi, mentre coloro che accettano una qualche credibilità storica non sono d'accordo fra loro quanto alla datazione, alla portata e al contesto degli eventi che propongono di collegare al racconto biblico dell{{'}}''Esodo'' e dei libri connessi e del libro dei ''Giudici''|[[Cristiano Grottanelli]]. ''La religione d'Israele prima dell'Esilio in Ebraismo'' (a cura di [[Giovanni Filoramo]]). Bari, Laterza, 2007}} {{Citazione|Nel corso degli ultimi due secoli la critica biblica ha dapprima smantellato la storicità della creazione e del diluvio, poi quella dei Patriarchi, (poi sempre seguendo l'ordine cronologico) quella dell'Esodo e della conquista, di Mosè e di Giosuè, del periodo dei Giudici e della ''Lega delle 12 tribù'' arrestandosi al regno unito di David e Salomone considerato sostanzialmente storico [...] La più recente critica al concetto stesso di regno unito ha messo in crisi totale il racconto biblico.|[[Mario Liverani]] ''Oltre la Bibbia'', Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. VII-VIII}}</ref>.
 
Se alcuni autori antichi - fra cui [[Giuseppe Flavio]] e [[Manetone]], sostenitori della ''teoria dell'Esodo Antico'' - ritennero di datare gli episodi dell'Esodo con la cacciata degli [[hyksos]], i [[faraoni]] [[semiti]] allontanati dall'Egitto da [[Ahmose I|Ahmose]] (circa 1550-1525 a.C.), gli studiosi moderni tendono a datare la vicenda nel [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]] egizio, essendo la cacciata degli hyksos soltanto un termine ''ante quem'', in quanto questoqueste popologenti [[popoli indoeuropei|indoeuropeo]] avrebbeavrebbero introdotto il [[carro da guerra]], poi utilizzato anche dai Faraoni del Nuovo Regno egizio, e in particolare nel XIII secolo a.C., cioè a cavallo tra i regni di [[Ramses II]]<ref name="cita-Kitchen-1994-pp100-3">{{cita|Kitchen 1994|pp. 100-3}}.</ref> e del suo successore [[Merenptah]]<ref>{{Cita|Vandenberg 1980|pp. 276–89, 294–313.}}</ref>.
 
=== Fonti bibliche ===
[[File:Moses041.jpg|min|verticale|''Mosè'' di [[Spagnoletto|Jose de Ribera]] (1638), [[Museo nazionale di San Martino]], [[Napoli]].]]
I cinque libri della ''[[TorahTōrāh]]'' (o Pentateuco nella [[Bibbia cristiana]]) furono definiti anche "''libri di Mosè"'' perché la tradizione ebraica e cristiana li ritenne per secoli da lui scritti. Il [[Talmud]] ammette che soltanto gli ultimi otto versetti del [[Deuteronomio]], ossia il racconto della morte di Mosè ({{passo biblico|Dt 34, 1-8|libro=no}}), non siano opera del profeta ma sarebbero stati scritti da [[Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]].<ref>La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, ISBN 88-215-1068-9.</ref> Anche la tradizione cristiana si conformò a questa opinione, come risulta da alcune affermazioni di [[Gesù]] ({{passo biblico|Gv 1,45|libro=no}}; {{passo biblico|Gv 5,45-47|libro=no}}) e dell'apostolo [[Paolo di Tarso|Paolo]] ({{passo biblico|Rm 10, 5|libro=no}}).
 
Tuttavia studi più recenti dimostrarono che i libri della Torah furono in realtà il frutto di un lungo lavoro collettivo che sarebbe iniziato, secondo la teoria più accreditata (nota come [[Ipotesi Documentale|ipotesi documentale]]), nel primo periodo del [[Regno di Giuda]] nel X secolo a.C. ([[tradizione jahvista]]). A seguito della distruzione del [[Regno d'Israele]] nell'VIII secolo a.C. da parte degli [[Assiri]], il suo bagaglio culturale e religioso ([[Eloismo|tradizione Elohista]]) sarebbe confluito a Giuda ed assorbito nei testi jahvisti<ref name=":62">Cfr. [[Mario Liverani]], ''Oltre la Bibbia'', Bari, Laterza, 2009</ref>. Si giunse ad una prima redazione organica soltanto nel secolo successivo ad opera di alcuni sacerdoti del [[Tempio di Gerusalemme]] ([[Deuteronomio|tradizione Deuteronomista]]) nell'epoca di poco precedente la [[cattività babilonese]], sotto il regno di [[Giosia]], per enfatizzare le proprie caratteristiche religiose<ref name=":62" />. La redazione definitiva della Torah sarebbe però avvenuta all'epoca del ritorno in [[Giudea]] dei deportati dell'[[esilio babilonese]] nel [[V secolo a.C.]], ad opera dei sacerdoti del [[Secondo Tempio]] ([[Tradizione sacerdotale|tradizione Sacerdotale]]), cui si attribuisce l'intera stesura del [[Levitico]].<ref name=":62" />
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=== Fonti extra-bibliche ===
{{vedi anche|Osarseph}}
Scritti non biblici con riferimento al ruolo di Mosè compaiono per la prima volta nel [[periodo ellenistico]], dal [[323 a.C.]] al [[146 a.C.]] circa. Oltre agli storici giudeo-romani o giudeo-ellenistici [[Artapano]], [[Eupolemo (storico)|Eupolemo]], [[Giuseppe Flavio]] e [[Filone di Alessandria|Filone]], fanno riferimento a lui anche alcuni storici non ebrei tra cui [[Ecateo di Abdera]] (citato da [[Diodoro Siculo]])<ref>Diodoro Siculo, ''Biblioteca Historica''.</ref>, [[Strabone]]<ref>Strabone, ''Geografia''</ref>, [[Alessandro Poliistore]], [[Manetone]], [[Apione]], [[Cheremone di Alessandria]], [[Pompeo Trogo]]<ref>Gneo Pompeo Trogo, ''Historiae Philippicae.''</ref>, [[Tacito]]<ref name=":5">Tacito, ''[[Historiae (Tacito)|Storie]]'', Libro V, 3-5</ref> e [[Porfirio]]<ref>Porfirio, ''[[Contro i cristiani]]'' </ref>. Non è nota la misura in cui questi resoconti si basino su fonti precedenti.<ref name=":4" />
 
Nel suo libello ''[[Contro Apione]]'' (fine del [[I secolo]] d.C.), lo storico ebraico [[Giuseppe Flavio]] cita l'opera sulla [[Storia dell'antico Egitto|storia egiziana]] (''Aegyptiaca'', andata perduta) dell'astrologo e storico [[Manetone]] (vissuto nel [[periodo tolemaico]], IV o III secolo a.C.) in cui parla di [[Osarseph]], un sacerdote rinnegato del culto del dio [[Osiride]] che si ribattezzò Mosè e, alla testa di un esercito di [[lebbrosi]], prese il potere in Egitto ed instaurò una nuova [[religione]], distruggendo culti e templi locali, fino a quando il faraone Amenophis (identificato in [[Amenofi III]]) lo scacciò insieme ai suoi seguaci verso la [[Palestina]].<ref name=":13">[[Flavio Giuseppe]], ''[[Contro Apione|In difesa degli ebrei: contro Apione]]'', traduzione di Francesca Calabi, Introduzione, Note al testo, Nota bibliografica di Francesca Calabi, testo greco a fronte, Venezia, [[Marsilio Editori|Marsilio]], 1993, {{ISBN|88-317-5687-7}}.</ref> La medesima storia fu poi ripresa con alcune varianti dagli storici ellenistici anti-giudaici [[Lisimaco di Alessandria|Lisimaco]] (vissuto nel I secolo a.C.), [[Apione]] e [[Cheremone di Alessandria|Cheremone]] (entrambi del I secolo d.C.).<ref name=":13" /> Il particolare che distingue la versione di [[Lisimaco di Alessandria|Lisimaco]] è l'ambientazione della vicenda al tempo del faraone [[Boccori]] (VIII secolo a.C.), versione della storia che sarà ripresa anche dallo storico romano [[Tacito]].<ref name=":5" />
 
Mosè appare anche in altri testi religiosi ebraici come la [[Mishnah]] (200 d.C. circa) e il [[Midrash]] (200–1200 d.C.).
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Concludendo, la vita di Mosè, secondo la narrazione biblica, può essere divisa esattamente in tre periodi di 40 anni ciascuno: i primi 40 da egizio in qualità di figlio adottivo della figlia del faraone allora al potere. Quando, per salvare e difendere un israelita, uccide un egizio, fugge nel deserto, in quanto la notizia diviene prestissimo di dominio pubblico. I successivi 40 anni li trascorse presso il suocero Ietro nel paese di Madian in qualità di pastore, dove ebbe modo di meditare e imparare l'umiltà, così da essere pronto per condurre il suo popolo fuori dall'Egitto. Gli ultimi 40, li trascorse in peregrinazione nel deserto fino alla terra promessa, Canaan. Morì a 120 anni.
 
Mosè terminò il proprio ruolo di guida, con le note serie ripetute di ribellioni e lamentele, lasciando nella successiva figura di Giosuè un ruolo differente, questa volta non più in Mitzraim ma con il pieno raggiungimento della Terra santa d’Israel; d’ora in poi la missione di Mosè, guida come allora così descritta nel Pentateuco, avverrà soltanto in epoca messianica: “Quando sorgerà un profeta come me… a lui darete ascolto”. Mai più sorse un profeta come Mosè che sapeva vedere Dio e parlare con Lui “faccia a faccia”. Era ormai una nuova generazione con Giosuè protagonista appunto della celebre ritirata per poi circondare i nemici ed ottenere definitivamente la vittoria, soltanto perché era sempre stato nelle tende come Mosè e da lui iniziato.
 
== Apocrifi e leggende successive ==
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</ref>, pur negando la verità storica della relativa narrazione biblica, la considerano la mitizzazione di un confronto attinente a una cronologia più bassa (a partire dal X secolo a.C.) della storia d'Israele, come l'invasione di Israele da parte del faraone [[Sheshonq I]] dopo la morte del re [[Salomone]] e dello scontro tra il re [[Giosia]] e il faraone [[Necao II]], ritenendo quindi che i suoi protagonisti non siano che la risultante scaturita da quella che potrebbe essere chiamata ''pia tradizione''.
 
La maggioranza degli studiosi, anche cristiani<ref group="Nota">E anche gli archeologi Israeliani - molto attivi nel campo dell'archeologia biblica, anche come parte del progetto [[sionista]] - condividono l'opinione che molto di quanto contenuto nel racconto biblico sia da ritenersi non storico e che "questo è ciò che gli archeologi hanno scoperto dai loro scavi nella Terra di Israele: gli Israeliti non sono mai stati in Egitto, non hanno vagato nel deserto, non hanno conquistato i territori in una campagna militare e non li hanno dati alle 12 tribù di Israele" e "un altro intoppo è che l'Egitto stesso governava la Terra di Israele nel momento del presunto Esodo. Anche se i Figli di Israele fossero fuggiti dall'Egitto, avrebbero comunque raggiunto un altro territorio sotto il controllo Egiziano. È difficile trovare un archeologo della corrente di maggioranza che difenda la descrizione biblica degli eventi. Qui, in 18 anni [anno 2017], nulla è cambiato". ({{Cita web|url=https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795#|titolo="Is The Bible a true story?" - Haaretz URL consultato il 12 febbraio 2021|accesso=12 febbraio 2021}}, archiviato il 24 ottobre 2017 [https://archive.is/20180917113911/https://www.haaretz.com/archaeology/MAGAZINE-is-the-bible-a-true-story-latest-archaeological-finds-yield-surprises-1.5626647]. Cfr anche: Ivana Zingariello e Giorgio Gabbi, ''La Bibbia è piena di bugie?'', in ''Quark'', nº 50, marzo 2005, pp. 79-87; Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, ''Le tracce di MoséMosè. La Bibbia tra storia e mito'', Carocci, 2002, pp. 13-37, 50-60, 71-136, 143-159, 163-176, 199-203, 243-263, 286-328, 341-354, ISBN 978-88-430-6011-5; Bart Ehrman, ''L'Antico Testamento'', Carocci Editore, 2018, pp. 103-104, ISBN 978-88-430-9350-2; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, ''Nuovo Grande Commentario Biblico'', Queriniana, 2002, p. 145, ISBN 88-399-0054-3; ''La Bibbia'', Edizioni Paoline, 1991, p. 273, ISBN 88-215-1068-9; ''Bibbia TOB'', Elle Di Ci Leumann, 1997, pp. 258, 284, 397, 399, ISBN 88-01-10612-2; ''Bibbia di Gerusalemme'', EDB, 2011, pp. 446-447, ISBN 978-88-10-82031-5; Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2007, pp. VII-IX, 37-38, 59-87, 109-116, 134-135, 154-156, 193-198, 275-398, ISBN 978-88-420-7060-3; {{Cita web|url=http://mideastfacts.org/facts/index.php?option=com_content&task=view&id=32&Itemid=34|titolo="Deconstructing the walls of Jericho" - Ze'ev Herzog URL consultato il 12 febbraio 2021|accesso=12 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081221231334/http://mideastfacts.org/facts/index.php?option=com_content&task=view&id=32&Itemid=34|dataarchivio=21 dicembre 2008|urlmorto=sì}}, archiviato il 22 Settembre 2018 [https://archive.is/20180922080337/http://www.freerepublic.com/focus/news/704190/posts].; [http://noahkennedy.net/zeev-herzog-and-the-historicity-of-the-bible/ "Ze’ev Herzog and the historicity of the Bible"], archiviato il 22 Settembre 2018; ''"[https://www.focus.it/cultura/storia/chi-era-mose Focus Storia - Mosè è esistito davvero?]"'', archiviato il 12 febbraio 2021; Cristiano Grottanelli, ''La religione d'Israele prima dell'Esilio'' in ''Ebraismo'', a cura di Giovanni Filoramo, Roma-Bari, Laterza, 2007; John Van Seters, «Moses», in ''Encyclopedia of Religions'', vol. 9, New York, MacMillan, 2005, p. 6199.).</ref>, ritiene che gli avvenimenti narrati nella Bibbia in merito alla presenza ebraica in Egitto non siano storici e per questo non sono menzionati nei documenti egizi dell'epoca; infatti, anche due eventi straordinari - quali la fuga di circa tre milioni di schiavi e l'annientamento dell'intero esercito egiziano, inclusa la sua cavalleria - avrebbero dovuto esser riportati, oltre che nei documenti egizi, anche in quelli dei sovrani stranieri, che avrebbero accolto positivamente una simile notizia, stante anche la possibilità di invadere una terra fertile e ricca come l'Egitto; tutto ciò non avvenne e, anzi, le fonti storiche extrabibliche attestano che, durante il regno di [[Ramses II]] e poi di suo figlio e successore [[Merenptah]], l'Egitto continuò ad avere un esercito potente e ad essere una nazione dominante.
 
== Teorie speculative ==
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Sempre nel suo saggio ''[[L'uomo Mosè e la religione monoteistica]]'', Sigmund Freud, riprendendo una teoria del biblista protestante [[Ernst Sellin]]<ref>{{de}} [[Ernst Sellin]], ''Mose und seine Bedeutung für die israelitisch-jüdische Religionsgeschichte'', [[Erlangen]], Werner Scholl, [[1922]].</ref>, affermò che Mosè sarebbe stato assassinato dal suo popolo, che si ribellò al culto monoteista di [[Aton]] da lui introdotto.<ref name=":3" /> Secondo l'interpretazione [[Psicoanalisi|psicoanalitica]], l'omicidio di Mosè avrebbe scatenato negli [[israeliti]] il ritorno del [[Trauma (psicologia)|trauma]] per il «[[parricidio]] primordiale», già descritto da Freud in ''[[Totem e tabù]]'' (1913), che fu [[Rimozione|rimosso]] e parecchi secoli dopo li avrebbe spinti [[Inconscio|inconsciamente]] alla creazione della [[Giudaismo|religione]] [[Giudaismo|giudaica]], in ricordo appunto del monoteismo annunciato da Mosè.<ref name=":3" />
 
Freud ipotizza quindi la sostituzione del Mosè egizio assassinato con un ''secondo Mosè'', questa volta un sacerdote [[Madian|madianitamadian]]ita di [[Meribah]]-[[Qadesh]], fedele a una religione adoratrice di [[Yahweh]], un Dio vulcanico e sanguinario dimorante sul [[Monte Sinai (Bibbia)|monte Sinai]]-Oreb che «''aveva promesso ai suoi fedeli un paese “stillante latte e miele” e li aveva incitati a scacciare i suoi attuali abitanti e a “passarli a fil di spada"''».<ref name=":3" /> Questo madianita altri non era che il genero di [[Ietro]], di cui però non si sa nulla, tanto era oscurato dalla figura del primo Mosè<ref name=":3" />. Sempre secondo Freud, i due Mosè furono poi fusi in un unico personaggio dalla narrazione successiva<ref name=":3" />.
 
== Mosè nelle tre religioni monoteiste ==
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Un tipo classico dell'iconografia di Mosè raffigura la morte solitaria del profeta alla presenza del Signore, ispirata a {{passo biblico2|Dt|34,5-8}}.<ref name="Palma">{{Cita pubblicazione|nome=Luigi Michele de|cognome=Palma|titolo=Michele, il diavolo e la morte di Mosè (Gd 9) su un capitello di San Michele Maggiore a Pavia|accesso=12 febbraio 2025|url=https://www.academia.edu/32255102/Michele_il_diavolo_e_la_morte_di_Mos%C3%A8_Gd_9_su_un_capitello_di_San_Michele_Maggiore_a_Pavia?email_work_card=title}}</ref>
 
Il Deuteronomio afferma che fu il Signore a seppellire personalmente Mosè. Gli Israeliti, che si trovavano a distanza, osservarono un mese di lutto.
 
La [[Lettera di Giuda]] (1,9) afferma che san [[Michele (Arcangelo) |Michele]] arcangelo contese col [[Diavolo]] le spoglie mortali di Mosè. È stato ipotizzato che tale più raro soggetto iconografico sia rappresentato nei [[capitello |capitelli]] della [[Basilica di San Michele Maggiore]] in [[Pavia]].<ref name="Palma" />
 
==== Le corna di Mosè ====