Archè: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''archè'''<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arche_(Dizionario-di-filosofia)/ Treccani] e [http://www.sapere.it/enciclopedia/arch%C3%A8.html Sapere]</ref> (in [[greco{{Greco antico|greco]] ἀρχήᾰ̓ρχή|ărkhḗ}}, che significa «principio», «[[origine]]»), rappresenta per gli [[antica Grecia|antichi greci]] la forza primigenia che domina il mondo, da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà.<ref>«L'arché dunque non solo è ciò che vi è di identico nelle cose diverse, e non solo è la dimensione da cui esse provengono e in cui esse ritornano, ma è anche la forza che determina il divenire del mondo, ossia è il "principio" che, governando il mondo, lo produce e lo fa tornare a sé» ([[Emanuele Severino]], ''La filosofia dai Greci al nostro tempo'', I vol., pag. 34, BUR, Milano 2004).</ref> Si tratta di un concetto molto ampio che viene utilizzato dai primi filosofi sotto tre diverse prospettive, o tre significati, anche se strettamente collegati tra loro.
 
==Elemento fondamentale==
L'''archè'' è nella [[filosofia greca]], soprattutto neglinei pensatori ionici della [[Scuolascuola di Mileto|Ionici]], i [[presocratici]], il principio o elemento fondamentale da cui tutto ha [[origine]], ciò che precede per tempo o per importanza, o ciò da cui si formano tutte le cose.
L'elemento materiale presente come fondamento e/o componente elementare delle cose (στοιχεῖον), ad esempio l'[[acqua (elemento)|acqua]] di Talete, l'[[aria (elemento)|aria]] di Anassimene, il [[Logos]] di Eraclito rappresentato dal [[fuoco (elemento)|fuoco]], l'[[atomo]] di [[Democrito]] e Leucippo.
 
LSi tratta dell'elemento materiale presente come fondamento e/o componente elementare delle cose (στοιχεῖον), ad esempio l'[[acqua (elemento)|acqua]] di [[Talete]], l'[[aria (elemento)|aria]] di [[Anassimene di Mileto|Anassimene]], l{{'}}''[[apeiron]]'' di [[Anassimandro]] (ovvero l'"indefinito, illimitato"), il [[Logos]] di [[Eraclito]] rappresentato dal [[fuoco (elemento)|fuoco]], l'[[atomo]] di [[Democrito]] e [[Leucippo]], il [[numero]] di [[Pitagora]].
 
==Principio generatore==
Principio che è apparso cronologicamente/ontologicamente per primo e quindi generatore (ciò che ha prodotto il mondo, ovvero l'elemento alla base di ogni altro ente) e principio conservatore (ciò che mantiene in vita il mondo, senza di esso nulla potrebbe esistere). In questo primo significato alcuni autori vedono un "ciclo": l'arché costituisce l'origine delle cose, ciò da cui tutto proviene, e la loro destinazione, ciò a cui tutte ritornano. Tipico

Tipica -è anchela seposizione impropriamente,di anzi[[Eraclito]], erroneamenteche -vede èl'origine ildi tutto nel fuoco die nel movimento, per il quale nulla è permanente (''[[Eraclitopanta rei]]'', (in questogreco casoπάντα ῥεῖ, ovvero "tutto scorre"): si è discuso, in effettiquesto caso, se non èsia il fuoco in sè il principio generatore ma è semplicemente la manifestazione prossima terrena all'αρχη, in quanto rappresenta, attraverso il suo modificarsi costantemente, il perpetuo atto del divenire e del trasformarsi,. maSi nondistingue èdai ilprecedenti fuoco, per Eraclito, che ha generato tutto) oanche l'àpeiron di [[Anassimandro]], da cui si separano le [[polarità (filosofia)|coppie]] di opposte [[qualità (filosofia)|qualità]] ed a cui tutto ritorna nel momento della sua [[apocatastasi|distruzione]].

Solo molto tardi, con [[Plotino]] ed il [[neoplatonismo]], la cosmologia parla esplicitamente di κυκλόν, di circolo, soprattutto per indicare all'uomo qual è la vera destinazione della sua anima; ma il modello circolare è presente in moltissimi autori, come [[Anassimandro]], i [[Pitagorici]], [[Empedocle]], [[Anassagora]], [[Platone]], e successivamente gli [[Stoicismo|Stoici]], [[Nicola Cusano|Cusano]], [[Baruch Spinoza|Spinoza]], l'[[idealismo]] per citare i principali.
 
==Legge cosmica==
LaSi tratta anche di una [[necessità|legge cosmica]] che regola la nascita e la morte di tutte le cose, come l'[[armonia delle sfere|armonìa]] nei pitagorici o la dialettica amore/odio in Empedocle.
Non in tutti gli autori questi tre significati sono sempre presenti, ed in certi casi non è facile distinguerli tra loro.
 
In alcuni autori i tre aspetti del principio unico sono tematizzati in modo distinto: tra tutti [[Eraclito]], per il quale il fuoco è sia origine/destinazione delle cose, sia elemento materiale primordiale da cui derivano gli altri tre elementi (acqua, aria, terra), sia legge eterna della natura. In questo terzo significato il fuoco eracliteo viene ulteriormente approfondito come λόγος, legge universale che tutto governa, l'unità degli opposti.
 
==Definizioni e sviluppi==
==La problematica dell'archè a fondamento della nascita del pensiero filosofico==
Molti filosofi antichi hanno cercato di stabilire quale sia l'arché del mondo. Tra loro i più noti sono i pensatori della [[scuola di Mileto]]: [[Talete]], per il quale l'arché corrisponde all'acqua o meglio a un elemento fluido, [[Anassimandro]], che per primo individua l'arché in un principio astratto, l{{'}}''[[ápeiron]]'' (ovvero l'"indefinito, illimitato"), [[Anassimene di Mileto|Anassimene]], che riconosce l'archè nell'aria, ed [[Eraclito]], che nel fuoco e nel movimento per il quale nulla è permanente ([[panta rei]], in greco πάντα ῥεῖ, ovvero "tutto scorre") vede l'origine di tutto.
 
L'archè è nella filosofia greca, soprattutto negli [[Scuola di Mileto|Ionici]] [[presocratici]], il principio o elemento fondamentale da cui tutto ha origine, ciò che precede per tempo o per importanza, o ciò da cui si formano tutte le cose.
Il termine archè fu poi sostituito prevalentemente da quello di [[sostanza (filosofia)|sostanza]] come ci riferisce [[Aristotele]]:
{{Citazione|La maggior parte di coloro che per primi filosofarono ritennero che i soli principi di tutte le cose fossero quelli di specie materiale, perché ciò da cui tutte le cose hanno l'essere, da cui originariamente derivano e in cui alla fine si risolvono, pur rimanendo la ''sostanza'' ma cambiando nelle sue qualità, questi essi dicono è l'elemento, questo il principio (arché) delle cose e perciò ritengono che niente si produce e niente si distrugge, poiché una ''sostanza'' siffatta si conserva sempre.|Aristotele, "Metafisica", I, 3, 983b}}
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* ''[[Fisici pluralisti|Pluralisti]]'' cioè ipotizzano una molteplicità di ''arché'' cercando di conciliare l'Essere con il Divenire.
 
==Giovanni evangelista: la problematica dellL'arché nel pensiero cristiano==
{{Citazione|In principio era il Verbo <nowiki>[</nowiki>[[logos]]<nowiki>]</nowiki>|[[Vangelo secondo Giovanni]], 1,1|Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος|lingua=grc}}
Nel prologo al [[Vangelo secondo Giovanni]] si trova utilizzato lo stesso termine greco, ''[[logos]]'', utilizzato dai filosofi per parlare della legge universale. Poiché il termine possiede un ventaglio di significati, tra cui "pensiero logico" e "capacità di parola", la traduzione tradizionale italiana con "verbo" (ricalcando il latino della Vulgata "verbum") vuole mantenere aperta l'interpretazione della frase.
Noto è il prologo con cui [[Giovanni il teologo|Giovanni apostolo]], il più giovane degli apostoli divenuto il più anziano e che a detta di molti e dello stesso [[Gesù|rabbi Jeshua ha-Nosri]] era soprannominato "l'immortale".<br/>
 
In esso, a chiare lettere, "l'aquila spirituale", cioè Giovanni, enuncia la rivelazione secondo la quale, a differenza dei filosofi suoi predecessori della stessa [[Asia Minore]] di cinque secoli prima, l'archè quale origine e sostanza dell'essere tutto è il [[logos]].<br/>
L'uso di arché in questa frase riprende la traduzione della Settanta del primo versetto del libro della Genesi, in cui si racconta la creazione: «In principio, Dio creò il cielo e la terra» (Genesi, 1,1). In questo modo viene evocato un preciso parallelo con l'azione creatrice di Dio: il piano con cui Dio ha progettato l'universo si rivela nella persona stessa di Gesù Cristo. In questo senso, si parla di una "cristologia dall'alto" o cosmica, che aggiunge alla figura del Cristo la fase della vita divina, antecedente all'incarnazione.<ref>{{Cita libro|titolo=Karl Rahner, «I due tipi fondamentali della cristologia», in Nuovi Saggi, V, Paoline, Roma 1975, 303-317; edizione originale Zürich 1972}}</ref>
Che l'arché coincidesse con il logos per Giovanni non era, tuttavia, una conclusione di tipo razionale, basata sull'osservazione della realtà, come nel pensiero laico dei filosofi presocratici, ma una certezza indubitabile, motivata e convalidata dalla fede nella verità rivelata nelle [[Bibbia|Sacre Scritture]] comprovata dalla sua esperienza diretta:
 
{{Citazione|Poiché la vita si è fatta visibile noi l'abbiamo veduta|Prima lettera di Giovanni, 1,2}}
Il tema del logos, negli scritti giovannei (che vengono tradizionalmente riferiti all'apostolo [[Giovanni (evangelista)|Giovanni]], ma sono di autori diversi, afferenti probabilmente a una cerchia di discepoli cristiani di origine palestinese poi trasferitisi in Asia minore) è collegato ai temi teologici della vita e dello spirito.
{{Citazione|La carne può solo far soffrire ma è lo spirito che dà la vita|Vangelo secondo Giovanni, 6,63}}
{{Citazione|Poiché la vita si è fatta visibile noi l'abbiamo veduta|[[Prima lettera di Giovanni]], 1,2}}
Nel tipico stile giovanneo - nitido, chiaro ed essenziale - queste sue parole comprovano la coincidenza in Giovanni di [[Spirito (filosofia)|spirito]], [[vita]] e [[logos]] quale arché, origine e vera sostanza dell'[[essere (filosofia)|essere]] tutto.
{{Citazione|Lalo carnespirito puòè soloil fardatore soffriredi mavita, èla locarne spiritonon chegiova a la vitanulla|Vangelo secondo Giovanni, 6,63}}
 
Una trattazione del tema dell'arché nel pensiero cristiano sfocia quindi nella [[cristologia]], ovvero nella riflessione sul ruolo di Cristo come [[Figlio di Dio|Figlio]], ovvero la seconda persona della [[Trinità]], nonché nella pneumatologia, riflessione teologica sullo [[Spirito Santo nel cristianesimo|Spirito]], terza persona della Trinità. Un termine collegato è [[Sofia (sapienza)|sophía]], la sapienza, già vista in scritti [[Libri deuterocanonici|deuterocanonici]] (come il libro biblico della Sapienza) o intertestamentari come un'emanazione di Dio. Questo tema, che verrà sviluppato dalla mistica ebraica e dalla cabalistica, porta nel pensiero cristiano a sviluppi come quelli della teologia del Vangelo secondo Giovanni.
 
==Note==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{presocratici}}
 
{{portale|Antica Grecia|Filosofia}}