Accordo sul nucleare iraniano: differenze tra le versioni
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{{Trattato
| Nome = Accordo sul nucleare iraniano
| Immagine = Negotiations about Iranian Nuclear Program - the Ministers of Foreign Affairs and Other Officials of the P5+1 and Ministers of Foreign Affairs of Iran and EU in Lausanne.jpg
| Didascalia = I firmatari del trattato
| Dimensione immagine =
| Tipo = multilaterale
| Contesto = [[proliferazione nucleare]]
| Luogo = {{Bandiera|AUT}} [[Vienna]]
| Data efficacia = 16 gennaio 2016
| Condizioni di ratifica =
| Data scadenza = 18 ottobre 2025
| Parte1 =
| Parte2 =
| Parten =
| Parti =
| Mediatori =
| Negoziatori =
| Firmatari originali =
| Firmatari = {{Bandiera|IRN}} [[Iran]]<br/>{{Bandiera|USA}} [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (ritirati nel 2018)<br/>{{Bandiera|FRA}} [[Francia]]<br/>{{Bandiera|UK}} [[Regno Unito]]<br/>{{Bandiera|RUS}} [[Russia]]<br/>{{Bandiera|CHN}} [[Cina]]<br/>{{Bandiera|GER}} [[Germania]]<br/>{{Bandiera|UE}} [[Unione
| Ratificatori =
| Depositario =
| Lingue =
| UNTC =
}}
Il '''Piano d'azione congiunto globale''' ([[acronimo]] '''PACG''';<ref>{{cita web|url=http://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/iran/jcpoa-restrictive-measures/|titolo=Piano d'azione congiunto globale e misure restrittive|autore=Consiglio europeo}}</ref> in inglese ''Joint Comprehensive Plan of Action'', acronimo ''JCPOA''; {{farsi|برنامه جامع اقدام مشترک}}, acronimo {{farsi|برجام}}), comunemente noto come '''accordo sul nucleare iraniano''',<ref>{{cita web|url=http://www.ispionline.it/it/pubblicazione/accordo-con-liran-nuovi-equilibri-cercansi-13682|titolo=Accordo con l’Iran: nuovi equilibri cercansi|pubblicazione=ISPI}}</ref> è stato un accordo internazionale sull'[[energia nucleare in Iran]] che è stato raggiunto a [[Vienna]] il 14 luglio 2015 tra l'[[Iran]], il [[P5+1]] (i cinque membri permanenti del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]] - [[Cina]], [[Francia]], [[Russia]], [[Regno Unito]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] - più la [[Germania]]) e l'[[Unione europea]].
I negoziati
In base all'accordo, l'Iran
Le sanzioni vennero effettivamente rimosse nel gennaio 2016, tuttavia, nonostante l'Iran fosse pienamente conforme all'accordo, come confermato dagli ispettori dall'AIEA<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.iaea.org/newscenter/statements/iaea-director-generals-introductory-remarks-at-press-conference|titolo=IAEA Director General's Introductory Remarks at Press Conference|sito=www.iaea.org|data=2018-03-05|accesso=2025-03-22}}</ref>, nel maggio 2018 gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] di [[Donald Trump]] si ritirarono unilateralmente dall'accordo e reimposero le sanzioni, incluse quelle secondarie
Il 18 ottobre 2025 l’accordo sul nucleare iraniano è cessato poiché ha raggiunto la sua scadenza naturale; da quel momento l’Iran non è più soggetto ad alcuna restrizione nel proprio programma nucleare, fatta eccezione per quelle imposte dal [[trattato di non proliferazione nucleare]], di cui è Paese membro.<ref name=":0">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/18/accordo-nucleare-iran-restrizioni-fine-notizie/8164844/|titolo=Iran dichiara scaduto l'accordo nucleare: "Da oggi nessuna restrizione"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2025-10-18|accesso=2025-10-20}}</ref>
== Uscita degli Stati Uniti dall'accordo sotto l'amministrazione Trump (2018 - 2020) ==
L'8 maggio [[2018]] gli Stati Uniti di [[Donald Trump]] sotto richiesta di [[Israele]] hanno annunciato unilateralmente l'uscita dall'accordo, rilanciando le sanzioni economiche contro il Paese mediorientale al fine di indurre "il brutale regime iraniano" a "cessare la propria attività destabilizzante" ovvero principalmente a ritirarsi dalla [[Siria]], dove i [[pasdaran]] agiscono appoggiando il governo di [[Bashar al-Assad]] e costruendo basi missilistiche che sono ritenute un pericolo primario da [[Israele]], oltre che cessare il supporto militare e logistico verso la milizia sciita libanese [[Hezbollah]] (ritenuta un'organizzazione terroristica da Israele e dagli stessi Stati Uniti) e all'opposizione yemenita nell'ambito della [[Guerra civile dello Yemen (2015)|guerra civile dello Yemen]]. Il presidente [[Donald Trump]] con tale decisione non ottiene tuttavia l'appoggio di Francia, Regno Unito e Germania i quali avevano già preventivato e parzialmente avviato programmi di investimenti sul mercato iraniano.<ref>{{cita web|url=http://espresso.repubblica.it/internazionale/2018/05/09/news/trump-sfida-l-iran-sul-nucleare-i-possibili-scenari-della-crisi-1.321679|titolo=Trump sfida l'Iran sul nucleare: i possibili scenari della crisi}}</ref>
Il 5 novembre 2018 gli Stati Uniti ripristinano le sanzioni economiche contro l'Iran che prendono di mira il petrolio, le banche iraniane, migliaia di individui (inclusi [[Ali Khamenei]] e l'allora ministro degli esteri [[Mohammad Javad Zarif|Javad Zarif]]) e molto altro ancora. Inoltre per via delle sanzioni secondarie extraterritoriali degli Stati Uniti, qualunque banca, azienda o entità al mondo che continuerà a commerciare con l'Iran, sarà a sua volta sanzionata ed esclusa dal mercato statunitense.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2018/11/07/sanzioni-stat-uniti-iran-extraterritorialita-aziende-italia/|titolo=Perché le sanzioni statunitensi all'Iran riguardano anche noi|sito=Il Post|data=2018-11-07|accesso=2021-04-12}}</ref> Secondo [[Donald Trump]], queste sono "le sanzioni più dure mai imposte a un Paese".<ref>{{Cita web|url=https://lvsl.fr/les-sanctions-americaines-contre-liran-sont-dune-grande-brutalite-et-les-europeens-laissent-faire-entretien-avec-thierry-coville/|titolo=« Les sanctions américaines contre l’Iran sont d’une grande brutalité et les Européens laissent faire » - Entretien avec Thierry Coville|autore=Rédaction|sito=Le Vent Se Lève|data=2019-10-31|lingua=fr
Tale politica statunitense è stata fortemente criticata da tutti gli altri Paesi firmatari dell'accordo<ref>{{Cita web|url=https://it.euronews.com/2018/05/08/ritiro-dall-accordo-nucleare-iraniano-tutte-le-reazioni-all-annuncio-di-trump|titolo=Ritiro dall'accordo nucleare iraniano, tutte le reazioni all'annuncio di Trump|sito=euronews|data=2018-05-08|lingua=it|accesso=2024-06-19}}</ref>, in quanto l'Iran non aveva mai violato l'accordo sul nucleare (come era stato confermato dall'[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|AIEA]])<ref>{{Cita web|url=https://www.iaea.org/newscenter/statements/iaea-director-generals-introductory-remarks-at-press-conference|titolo=IAEA Director General's Introductory Remarks at Press Conference|sito=www.iaea.org|data=2018-03-05|lingua=en|accesso=2024-06-19}}</ref>, e molti osservatori sostengono che l'uscita degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dall'accordo avrà come unico risultato l'indebolimento politico dei moderati iraniani (che guidati dal presidente iraniano [[Hassan Rouhani]], sono stati i principali sostenitori degli accordi), a favore degli ultraconservatori guidati da [[Ali Khamenei]], principali sostenitori delle azioni extrafrontaliere dei [[pasdaran]] sotto il comando del generale [[Qasem Soleimani]].<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2018/11/05/sanzioni-iran-stati-uniti-reintrodotte/|titolo=Le tre scommesse di Trump sull’Iran}}</ref>
Nel febbraio 2019, nonostante gli Stati Uniti fossero usciti dall'accordo da molti mesi, l'AIEA ha affermato che l'Iran stava ancora rispettando pienamente l'accordo.<ref>{{Cita web|lingua=en
Il 7 luglio [[2019]], a seguito di un ultimatum iraniano all'[[Unione europea]] per cercare di far aggirare le sanzioni statunitensi, l'Iran annuncia che aumenterà il tasso di arricchimento dell'uranio dal 3,67% al 5%. L'Iran ha giustificato tale provvedimento come una risposta all'azzeramento del commercio con l'Iran da parte dei Paesi europei per via delle sanzioni secondarie statunitensi, affermando che si tratta solo del primo step.<ref>{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2019/07/07/iran-da-oggi-arricchiamo-luranio-al-5_3b7aa8b0-7375-4b83-b866-494c2b9dc856.html|titolo=Iran: da oggi arricchiamo l'uranio al 5%}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2019/07/07/news/l_iran_esce_dall_accordo_sul_nucleare_e_inizia_l_arricchimento_dell_uranio-230603622/|titolo=L'Iran esce dall'accordo sul nucleare e aumenta l'arricchimento dell'uranio|data=7 luglio 2019}}</ref>
il 5 gennaio [[2020]], a seguito dell'[[Attacco aereo dell'aeroporto di Baghdad del 2020|uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani]] in un raid statunitense ordinato da [[Donald Trump]] e a seguito dell'inefficacia dell'ultimatum lanciato all'[[Unione europea
Il 15 agosto 2020, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] propongono al [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|consiglio di sicurezza dell'ONU]] una risoluzione per "estendere a tempo indeterminato" l'embargo sulle armi all'Iran, che in base all'accordo sul nucleare iraniano sarebbe dovuto terminare ad ottobre 2020. Tuttavia, tale risoluzione viene bocciata in quanto ottiene 2 voti contrari (da parte di [[Cina]] e [[Russia]]), 11 voti astenuti (da parte di [[Germania]], [[Francia]], [[Regno Unito]], [[Belgio]], [[Estonia]], [[Sudafrica]], [[Indonesia]], [[Tunisia]], [[Niger]], [[Vietnam]], [[Saint Vincent e Grenadine]]) e solamente 2 voti favorevoli ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Repubblica Dominicana]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/15/news/iran_l_onu_boccia_la_mozione_usa_sull_embargo_di_armi_l_ira_di_pompeo-264686197/|titolo=Iran, l'Onu boccia la mozione Usa sull'embargo di armi. L'ira di Pompeo|sito=la Repubblica|data=2020-08-14|lingua=it|accesso=2020-09-20}}</ref>
Il 20 settembre 2020, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno annunciato l'attivazione dello ''snapback'', un meccanismo che ripristina in maniera automatica tutte le sanzioni ONU contro l'Iran che erano in vigore prima dell'accordo del 2015, minacciando allo stesso tempo sanzioni contro i Paesi che non le rispetteranno. Tale decisione provoca numerose polemiche all'interno dell'ONU. La [[Russia]] e l'[[Unione europea
L'8 ottobre 2020, dopo che gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] non riuscirono ad imporre sanzioni ONU contro l'Iran, l'amministrazione di Trump afferma di aver sanzionato l'intero settore finanziario iraniano, escludendo l'Iran anche dal commercio di cibo e medicinali (gli unici due settori che erano stati risparmiati fino a quel punto dalle sanzioni statunitensi).<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=John|cognome=Hudson|url=https://www.washingtonpost.com/national-security/trump-administration-to-impose-crushing-sanctions-on-iran-in-defiance-of-european-humanitarian-concerns/2020/10/07/f29c052c-08f4-11eb-991c-be6ead8c4018_story.html|titolo=Trump administration imposes crushing sanctions on Iran in defiance of European humanitarian concerns|pubblicazione=Washington Post|accesso=2020-10-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.aljazeera.com/economy/2020/10/8/us-sanctions-irans-entire-financial-sector|titolo=US sanctions Iran’s entire financial sector|autore=Al Jazeera Staff|lingua=en|accesso=2020-10-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thehill.com/policy/defense/520238-trumps-new-iran-sanctions-raise-alarm-over-humanitarian-access|titolo=Trump's new Iran sanctions raise alarm over humanitarian access|autore=Timothy R. Homan|sito=TheHill|data=2020-10-08|lingua=en|accesso=2020-10-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dw.com/en/us-slaps-sanctions-on-key-iranian-banks/a-55208637|titolo=US slaps sanctions on key Iranian banks {{!}} DW {{!}} 08.10.2020|autore=Deutsche Welle|sito=DW.COM|lingua=en|accesso=2020-10-08}}</ref>
Il 27 novembre 2020 nei pressi di [[Teheran]] viene ucciso in un agguato [[Mohsen Fakhrizadeh|Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi]], il direttore del programma nucleare iraniano. Le autorità iraniane denunciano un coinvolgimento del [[Mossad]] e al contempo accusano la comunità internazionale ed in particolar modo l'[[Unione europea
Il 4 gennaio [[2021]] l'AIEA ha confermato che l'Iran ha avviato il processo di arricchimento dell'uranio al 20%, come annunciato in precedenza da Teheran.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/01/04/iran-aiea-conferma-avvio-arricchimento-uranio-al-20_47cbb46a-446e-4b43-a039-db091480530e.html|titolo=Iran: Aiea conferma avvio arricchimento uranio al 20% - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2021-01-04|lingua=it|accesso=2021-02-21}}</ref>
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A seguito dell'insediamento di [[Joe Biden]] alla [[Casa Bianca]], quest'ultimo ha affermato che se l'Iran ritornerà pienamente conforme al JCPOA, gli Stati Uniti si uniranno nuovamente a tale accordo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/02/07/iran-biden-via-le-sanzioni-solo-se-rispettera-gli-impegni_58231fa2-2f18-4a7e-8a57-e882b5a9aca4.html|titolo=Iran: Biden, via le sanzioni solo se rispetterà gli impegni - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2021-02-07|lingua=it|accesso=2021-02-21}}</ref> Teheran ha risposto sostenendo che l'espansione del programma nucleare che l'Iran ha effettuato negli ultimi due anni sono pienamente conformi al paragrafo 36 del JCPOA, il quale prevede che se un Paese avesse violato l'accordo e avesse imposto sanzioni contro l'Iran, allora quest'ultimo avrebbe avuto il diritto di ridurre i propri impegni inerenti all'accordo sul nucleare, sostenendo perciò che gli unici ad aver lasciato l'accordo siano stati gli USA e che quindi spetta a loro rimuovere le sanzioni e ritornare conformi al JCPOA. I diplomatici iraniani hanno affermato inoltre che una volta che gli USA avranno rimosso le sanzioni, l'Iran ritornerà ai livelli di arricchimento dell'uranio stabiliti dall'accordo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/01/28/iran-zarif-su-accordo-nucleare-usa-facciano-il-primo-passo_a0900546-576c-4cdf-b809-ae50e499b54d.html|titolo=Iran: Zarif, su accordo nucleare Usa facciano il primo passo - Ultima Ora|sito=Agenzia ANSA|data=2021-01-28|lingua=it|accesso=2021-02-21}}</ref>
Il 19 febbraio 2021 gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] hanno accettato la proposta dell'[[Unione europea
In vista di un possibile ritorno degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nell'accordo e a seguito delle pressioni da parte degli altri Paesi, il 21 febbraio 2021 l'Iran ha stipulato un accordo temporaneo di 3 mesi con l'[[Agenzia internazionale per l'energia atomica|AIEA]] che prevede che gli ispettori avranno ancora provvisoriamente accesso agli impianti nucleari del Paese, tuttavia non potranno più effettuare alcuna ispezione a sorpresa e né visualizzare il contenuto delle telecamere, a meno che non vengano revocate le sanzioni statunitensi.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2021/02/21/news/accordo_negoziati_usa_iran_nucleare-288617211/|titolo=Iran, l'Aiea strappa un accordo temporaneo sul nucleare|sito=la Repubblica|data=2021-02-21|lingua=it|accesso=2021-03-01}}</ref>
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Il 18 settembre 2023 gli Stati Uniti e l'Iran hanno stipulato un accordo che prevede il rilascio di cinque cittadini statunitensi detenuti in Iran in cambio di cinque cittadini iraniani imprigionati negli Stati Uniti. Inoltre, sono stati scongelati 6 miliardi di dollari che erano bloccati nelle banche della [[Corea del Sud]], fondi che appartenevano all'Iran e che erano una parte dei ricavi delle vendite del petrolio iraniano prima che Donald Trump stracciasse l'accordo sul nucleare nel 2018. Tuttavia, l'amministrazione Biden ha affermato che tali fondi scongelati verranno inviati in una banca del [[Qatar]] e non saranno direttamente accessibili dagli iraniani e potranno essere utilizzati da quest'ultimi solo ed esclusivamente per comprare cibo e medicine.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/esteri/23_settembre_18/accordo-usa-iran-lo-scambio-10-prigionieri-washington-scongela-6-miliardi-teheran-2a74921c-5626-11ee-bd71-44df81c38f7b.shtml|titolo=Accordo Usa-Iran per lo scambio di 10 prigionieri. E Washington «scongela» 6 miliardi per Teheran|autore=Samuele Finetti|sito=Corriere della Sera|data=2023-09-18|accesso=2023-09-18}}</ref> Di fronte alla critiche da parte dei [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicani]] per via di questo accordo, il presidente Joe Biden ha risposto che il rapporto con Teheran non cambierà e che rimarranno in vigore le sanzioni, e nello stesso giorno ha sanzionato l'ex presidente iraniano [[Mahmud Ahmadinejad]] e il ministero dell'intelligence iraniano, che a detta degli Stati Uniti sarebbero responsabili della [[scomparsa di Robert Levinson]], un ex agente dell'[[FBI]] sparito in circostanze misteriose il 9 marzo 2007 mentre si trovava in una missione segreta in Iran per conto della [[CIA]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/09/18/biden-sanziona-lex-presidente-iraniano-ahmadinejad_6f0dbbed-84cd-45c9-9c7f-4a1279d6d683.html|titolo=Biden sanziona l'ex presidente iraniano Ahmadinejad - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2023-09-18|lingua=it|accesso=2023-09-19}}</ref> Il 12 ottobre successivo, dopo il rilascio dei cinque cittadini statunitensi imprigionati, gli Stati Uniti hanno annunciato che a causa dell[[Attacco di Hamas a Israele del 2023|'attacco di Hamas contro Israele]], hanno ricongelato nuovamente i 6 miliardi di dollari e che non saranno accessibili in alcun modo all'Iran.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/10/12/accordo-usa-qatar-liran-non-acceda-ai-6-miliardi-sbloccati_8091070b-9c21-4fe0-9f75-ab5e6b362d49.html|titolo=Accordo Usa-Qatar, l'Iran non acceda ai 6 miliardi sbloccati - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2023-10-12|lingua=it|accesso=2023-10-12}}</ref> L'ex ministro degli esteri Javad Zarif ha affermato invece che non solo l'Iran non fosse a conoscenza del piano di attacco di Hamas, ma che addirittura erano stati programmati degli imminenti incontri con gli Stati Uniti per far tornare in vita l'accordo sul nucleare, e che l'operazione a sorpresa condotta da Hamas ha fatto naufragare i negoziati.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.middleeasteye.net/news/hamas-7-october-attack-destroyed-nuclear-talks-us-says-irans-former-foreign-minister|titolo=Iran: Zarif says 7 October attack on Israel 'destroyed' nuclear talks with US|sito=Middle East Eye|accesso=2025-03-03}}</ref>
== Ritorno di Trump alla Casa Bianca
{{Vedi anche|Guerra Iran-Israele}}
Nel febbraio [[2025]], a seguito del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro una rete internazionale accusata di aver venduto milioni di barili di petrolio iraniano alla Cina.<ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/business/energy/us-imposes-sanctions-individuals-tankers-shipping-iranian-oil-china-2025-02-06/|titolo=US slaps sanctions on network shipping Iranian oil to China}}</ref> Il mese successivo, Donald Trump ha fatto inviare una lettera all'Iran tramite gli [[Emirati Arabi Uniti]], in cui veniva chiesto di negoziare un nuovo accordo sul nucleare entro 2 mesi, minacciando in caso contrario un'azione militare. Il ministro degli esteri iraniano [[Abbas Araghchi]] ha affermato che per il momento non ci sarà nessun negoziato diretto con gli Stati Uniti, e che la lettera inviata da Trump conteneva più minacce che benefici.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=TELEVIDEO|url=https://www.rainews.it/articoli/ultimora/nucleare-iran-la-lettera-di-trump-ci-minaccia-850c04cb-e038-47d0-8294-b603d3bb0d7c.html|titolo=Nucleare, Iran: la lettera di Trump ci minaccia|sito=RaiNews|data=2025-03-20|accesso=2025-03-22}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/03/21/khamenei-agli-usa-le-minacce-non-funzionano-con-liran_7da4c6f3-a81b-4661-83e5-e769046b7e48.html|titolo=Khamenei agli Usa: 'Le minacce non funzionano con l'Iran' - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2025-03-21|accesso=2025-03-22}}</ref>
Tra aprile e maggio 2025, si sono svolti una serie di colloqui indiretti in [[Oman]] e in [[Italia]] tra l'Iran e gli Stati Uniti con lo scopo di stipulare un nuovo accordo, tramite la mediazione dei diplomatici omaniti. Tuttavia, la questione che più ha complicato i negoziati, è il fatto che gli Stati Uniti chiedevano lo smantellamento totale del programma nucleare iraniano e che non ci fosse stato alcun arricchimento dell'uranio, mentre l'Iran sosteneva che arricchire l'uranio a bassi livelli per scopi civili fosse stato un suo diritto previsto dal [[trattato di non proliferazione nucleare]] di cui è membro e che era disposto a negoziare solo l'uranio ad alti livelli utilizzabile per eventuali scopi militari.<ref>{{Cita news|lingua=en
Il 13 giugno 2025, due giorni prima di un nuovo round di negoziati indiretti previsto in Oman con gli Stati Uniti, Israele — con il consenso americano — ha lanciato un vasto attacco a sorpresa contro l'Iran, dando inizio alla [[guerra Iran-Israele]], che è durata 12 giorni e dove sono stati presi di mira obiettivi civili e militari e sono stati bombardati gli impianti nucleari iraniani. Nel nono giorno del conflitto anche gli Stati Uniti si sono uniti direttamente alla guerra, bombardando e danneggiando gravemente tre impianti nucleari iraniani che Israele non era riuscito a distruggere.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/06/13/israele-siamo-in-guerra-con-liran-non-e-unoperazione_145af566-66a4-4d3c-8ac8-00c29e4743c3.html|titolo=Israele, 'siamo in guerra con l'Iran, non è un'operazione' - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2025-06-13|accesso=2025-06-13}}</ref> Da quel momento, i negoziati sono stati sospesi. Il
Il 15 luglio 2025, la [[Francia]], la [[Germania]] e il [[Regno Unito]] hanno dichiarato che se entro il 29 agosto non verrà stipulato un nuovo accordo sul nucleare, attiveranno il meccanismo dello ''snapback,'' che prevede il ripristino automatico di tutte le sanzioni ONU contro l'Iran che erano in vigore prima dell'accordo del 2015. Tale meccanismo, previsto dal JCPOA, può essere attivato solamente fino ad ottobre 2025, e in caso di attivazione neanche gli altri membri permanenti del consiglio di sicurezza dell'ONU quali [[Russia]] e [[Cina]] potranno utilizzare il loro veto per impedire il ritorno delle sanzioni ONU contro l'Iran. Il ministro iraniano Abbas Araghchi ha affermato che l'attivazione di tale meccanismo "potrebbe essere il punto più buio nella storia delle relazioni dell'Iran con i tre Paesi europei", incolpando loro di non aver mai rispettato l'accordo sul nucleare dal momento che avevano azzerato il commercio con l'Iran già dal 2018 a seguito dell'uscita degli Stati Uniti dal JCPOA e che la ripresa dell'arricchimento dell'uranio è stata solo la risposta successiva a tale violazione.<ref>{{Cita news|lingua=en
Il 9 settembre 2025 l'Iran annuncia di aver stipulato un nuovo accordo di cooperazione con l'AIEA e che saranno consentite nuovamente le ispezioni nel Paese.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/09/10/iran-riprende-il-dialogo-con-laiea-sul-nucleare_04010e93-7f5d-4dd1-aa85-1b680ce72caf.html|titolo=Iran riprende il dialogo con l'Aiea sul nucleare - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2025-09-10|accesso=2025-09-09}}</ref>
Il 19
Il 15 ottobre 2025, durante riunione del [[Movimento dei paesi non allineati]] tenutasi a [[Kampala]], in [[Uganda]], tutti i 121 Stati membri in una dichiarazione congiunta hanno affermato che la mossa di Francia, Germania e Regno Unito nell'attivazione dello ''snapback'' è invalida e non ha alcuna validità legale. Hanno sostenuto che gli Stati europei non hanno titolo per invocare il meccanismo a causa della loro inosservanza e del mancato rispetto del processo di risoluzione delle controversie previsto dall'accordo nucleare.<ref>{{Cita web|url=https://en.irna.ir/news/85971166/Gharibabadi-Independent-countries-reject-legality-of-E3-s-snapback|sito=en.irna.ir|accesso=2025-10-26}}</ref>
Il 18 ottobre 2025, l'Iran ha affermato che il JCPOA è arrivato alla sua naturale scadenza, e che di conseguenza il loro programma nucleare non è più soggetto ad alcuna restrizione ad eccezione di quelle imposte del [[trattato di non proliferazione nucleare]].<ref name=":0" />
==Note==
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*** [http://eeas.europa.eu/statements-eeas/docs/iran_agreement/annex_4_joint_commission_en.pdf Annex IV: Joint Commission]
*** [http://eeas.europa.eu/statements-eeas/docs/iran_agreement/annex_5_implementation_plan_en.pdf Annex V: Implementation Plan]
{{Controllo di autorità}}
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