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|Panorama = Molfetta - Molfetta - 2024-09-26 13-02-02 001.JPG
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Molfetta-Bandiera.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Bari
|Amministratore locale = TommasoArmando MinerviniGradone
|Partito = [[listacommissario civica]]prefettizio
|Data elezione = 2520-610-20172025
|Data rielezione = 5-7-2022
|Data istituzione =
|Altitudine = 15
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|Gradi giorno = 1202
|Nome abitanti = molfettesi
|Patrono = [[Corrado di Baviera]] [[Madonna dei Martiri]]
|Festivo = 9 febbraio
[[Madonna dei Martiri]]
|Motto = {{maiuscolettoMaiuscoletto|Senatus Populusque Melphictiensis}}
|Festivo = 9 febbraio
8 settembre
|Motto = {{maiuscoletto|Senatus Populusque Melphictiensis}}
|PIL =
|PIL procapite =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Molfetta all'interno della città metropolitana di Bari
}}
'''Molfetta''' (pronuncia<small>[[Alfabeto Molfèttafonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[molˈfetta]}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|titolo=Dizionario d'ortografia e di pronunzia|autore=Progetto informatico, realizzazione tecnica, sistemi di backoffice, hosting: Andrea D'Aquino - ad_NOSPAM_@_NOSPAM_netadcom.com|accesso=28 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180428181757/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|urlmorto=sì}}</ref>, ''Melfétte'' in [[dialetti della Puglia centrale|dialetto locale]]<ref>{{cita libro |autore1=Teresa Cappello|autore2=Carlo Tagliavini|titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]].
 
== Geografia fisica ==
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Il territorio molfettese risulta abitato sin dalla [[Preistoria]]. A questa fase risalgono, infatti, gli insediamenti più antichi, necropoli e tracce di capanne, rinvenuti nell'area circostante alla città (fondo Azzollini e viciniori) e presso il sito archeologico-naturalistico del [[Pulo di Molfetta|Pulo]], dolina carsica "di crollo" a circa un chilometro e mezzo dal centro urbano.<ref>{{Cita web|url=http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|titolo=neolitico|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111120550/http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|urlmorto=sì}}</ref>
 
Si ritiene che Molfetta sia stata fondata dai [[Antica Grecia|Greci]] attorno al [[IV secolo a.C.]] Successivamente il villaggio passò sotto il dominio dei [[Impero romano|Romani]], che le diedero il nome ''Respa''<ref name=":5">{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/pasca/storia.htm|titolo=Storia di Molfetta|accesso=21 maggio 2019}}</ref>. La prima indicazione dell'esistenza di un villaggio tra ''Turenum'' ([[Trani]]) e ''Natiolum'' ([[Giovinazzo]]) è piuttosto tarda e si ritrova nell{{'}}''[[Itinerario antonino|Itinerarium Provinciarum Antonini Augusti]]'', il registro delle stazionestazioni e delle distanze tra le località poste lungo le diverse strade dell'[[Impero romano|impero]]<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Michele Romano|titolo=Saggio sulla storia di Molfetta dall'epoca dell'antica Respa sino al 1840}}</ref>. Fin dalla sua fondazione nel [[III secolo a.C.|III secolo a.C]]. fino alla caduta dell'Impero romano d'occidente, il villaggio di Molfetta faceva parte del territorio della vicina [[Ruvo di Puglia]], all'epoca florida [[Polis|polis greca]] e poi [[Municipio (storia romana)|''municipium'' romano]], in epoca greca era conosciuta come Ρυψ (''Rhyps'', pron: Rüps), poi ''Rubi'', in età romana. Respa era strategicamente importante per Ruvo, poiché rappresentava il suo principale porto commerciale e la prima via di comunicazione diretta con la Grecia.<ref>{{Cita libro|autore=Francesco di Palo|titolo=Museo Archeologico Jatta|anno=1993|città=Ruvo di Puglia|p=8}}</ref>
 
=== Medioevo ===
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Anni prima, il [[15 aprile]] del [[1522]], nella città di [[Bruxelles]], l'imperatore [[Carlo V]] aveva ratificato la vendita delle città di [[Giovinazzo]] e Molfetta (essa venne quindi nuovamente [[Feudalesimo|infeudata]]), concordata per il prezzo di 50.000 [[Ducato (moneta)|ducati]] d'oro (per diploma del 5 aprile 1522) in favore di [[Ferrante di Capua|Ferdinando di Capua d'Altavilla]]<ref name=":2" />. Il 3 ottobre del medesimo anno, Carlo V aveva eretto in [[Principato (diritto)|principato]] la città di Molfetta e concesso a Ferdinando di Capua il titolo di [[principe]].<ref name=":0" /><ref name=":3" /> Il [[29 novembre]] [[1523]] Ferdinando di Capua era morto a [[Milano]]. Per testamento del 20 novembre Ferdinando aveva disposto erede universale sua figlia [[Isabella di Capua|Isabella]], che portò in dote il principato di Molfetta a suo marito [[Ferrante I Gonzaga]], [[Contea di Guastalla|conte di Guastalla]].
[[File:"Molfetta" (22263612712).jpg|thumb|upright=1.3|Molfetta in un disegno risalente alla seconda metà del XVII secolo.]]
Alla morte di Ferrante I, il [[principato di Molfetta]] (come pure la [[contea di Guastalla]]) passò a suo figlio [[Cesare I Gonzaga|Cesare I]] che, nell'aprile del [[1560]], si unì in matrimonio con [[Camilla Borromeo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-i-gonzaga-conte-di-guastalla/|titolo=Césare I Gonzaga conte di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>, sorella del cardinale [[Carlo Borromeo]] e del Conte [[Federico Borromeo]]. Cesare I ebbe {{CnSenza fonte|quattro figli: due (Carlo e Ippolita) nati, forse, da relazioni antecedenti al matrimonio}} e due da Camilla, [[Margherita Gonzaga (1562-1618)|Margherita]] e [[Ferrante II Gonzaga|Ferrante II]], che nel [[1575]] successe al padre nella [[contea di Guastalla]] sotto la tutela della madre.
 
Ferrante II nel [[1587]] sposò [[Vittoria Doria]], figlia di [[Gianandrea Doria|Gian Andrea (di Giannettino) Doria]] e [[Zanobia Del Carretto Doria|Zenobia di Marc'Antonio Dei Carretto]] (o del Caretto)<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ferrante-ii-gonzaga-conte-poi-duca-di-guastalla/|titolo=Ferrante II Gonzaga conte poi duca di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Il 10 settembre [[1580]] il principe di Melfi, Gian Andrea Doria, e Ferrante II sottoscrissero i capitoli per il matrimonio. La dote fu stabilita in 100.000 ducati. Il [[22 giugno]] [[1618]] Vittoria Doria fece il suo testamento con il quale dispose erede universale tutti i suoi figli. Alla sua morte Ferrante II lasciò dieci figli, sei maschi e quattro femmine, avuti dal matrimonio con Vittoria Doria<ref>{{Cita web|url=http://genealogy.euweb.cz/gonzaga/gonzaga3.html#F1G|titolo=Gonzaga 3|sito=genealogy.euweb.cz|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Suo successore fu [[Cesare II Gonzaga|Cesare II]]. Nel [[1612]] sposò Isabella, figlia di [[Paolo Giordano I Orsini|Paolo Giordano Orsini]] duca di [[Bracciano]], morta nel [[1623]] all'età di 25 anni. Quest'ultima diede alla luce due figli: Vespasiano e [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]] che nel [[1647]] sposò [[Margherita d'Este]], figlia di [[Alfonso III d'Este]], duca di [[Modena]]. Per testamento del [[3 gennaio]] [[1632]] Cesare II istituì erede il primogenito [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]].
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Lo scoppio del [[primo conflitto mondiale]] obbligò nel [[1915]] lo spostamento della sede del ''Seminario Regionale'', fondato nel [[1908]] da [[Papa Pio X]], da [[Lecce]] a Molfetta. Dopo un ulteriore e breve spostamento di sede a [[Terlizzi]], il Seminario Regionale fece ritorno a Molfetta nel [[1918]] nei locali del Seminario Vescovile, dove rimase fino al [[1925]]. Tuttavia esigenze di spazi più ampi costrinsero a pensare a un edificio totalmente nuovo, per la cui progettazione ci si rivolse all'architetto [[Giuseppe Momo]], da anni impegnato in quello specifico genere di costruzioni. I lavori, iniziati nel [[1925]], si protrassero per un anno e mezzo; l'inaugurazione del nuovo Seminario Regionale, intitolato a [[Pio XI]] avvenne il 4 novembre [[1926]].
 
Dotato di una facciata sobria e dignitosa, il Palazzo del Seminario Regionale presenta un interno molto spazioso, da cui si diparte un massiccio scalone centrale, lateralmente al quale si accede a un porticato che introduce in un chiostro delimitato da colonne di [[stile romanico]]. Al centro di una delle quattro sezioni di questo è collocata una fontana in ferro fuso costituita da due vasche sovrapposte.
 
Il Seminario, in cui i giovani di tutta la [[Puglia]] vengono formati in vista dell'[[Ordine sacro]] del [[presbiterato]], ospita al suo interno, dal [[1957]], anche una biblioteca e una ricca raccolta museale.
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Ordinato e catalogato il patrimonio librario, la biblioteca fu aperta al pubblico nel 1927. A causa degli eventi bellici, nel 1944 fu trasferita in un seminterrato di via Vittorio Emanuele.<ref>{{Cita web|url=http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/main/partner/istituto_0050.html|titolo=Biblioteca comunale Giovanni Panunzio - Molfetta|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
 
Ripresa l'attività nel 1951, la biblioteca da allora continua a operare e ad adempiere al tuo ruolo di depositaria della cultura locale. Essa infatti è l'unica regolarmente e continuativamente aperta al pubblico e costituisce il principale punto di riferimento per la documentazione e l'informazione non solo nel proprio ambito territoriale.<br />Quella comunale è una biblioteca a indirizzo prevalentemente umanistico caratterizzata dalla stratificazione di fondi librari eterogenei, provenienti dalle varie donazioni susseguitesi nel tempo.
 
==== Università ====
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=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico è gestito dal Comune di Molfetta, garantito con cinqueotto linee di autobus. I trasporti interurbani sono, invece, gestiti dalla [[STP Bari]].
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrec|20 maggio [[2016]]|25 giugno [[2017]]|Mauro Passerotti||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno [[2017]]|27 giugno [[2022]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2022]]|''in16 carica''ottobre [[2025]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|19 ottobre [[2025]]|''in carica''|Armando Gradone||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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Hanno sede in città, attualmente, la Molfetta Calcio (partecipante al [[Eccellenza Puglia|Girone unico di Eccellenza pugliese]]), Borgorosso Molfetta e [[Molfetta Sportiva 1917]] (attualmente militanti nel Girone A di [[Promozione (calcio)|Promozione Pugliese]]) e Virtus Molfetta ([[Prima Categoria|Girone A di Prima Categoria pugliese]]).<ref>{{cita testo|url=http://www.molfettalive.it/sport/Calcio/436977/sport.aspx|titolo=Cambio alla guida della Virtus Molfetta: ecco Vincenzo Petruzzella}} Molfettalive.it (giovedì 28 luglio 2016) - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/TerzaCategoria/GironeBBari/Squadra/FulgorMolfetta2009/931242/Scheda|titolo=Fulgor Molfetta 2009}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/CalcioA5/GironeUnicoSerieC1/Squadra/AquileMolfetta/1018072/Staff|titolo=Aquile Molfetta}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref>.
 
=== Calcio a 5 ===
In città ha sede il Real Molfetta Calcio a 5, fondato nel 2024.
 
=== Pallacanestro ===
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* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana Santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1975 [SBL0574495 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Molfetta tra passato e presente: ricordi, appunti e riflessioni dai primi del '900 ad oggi'', Molfetta, Mezzina, 1982 [SBL0608780 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Un album per Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1985 [NAP0047209 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''La banda musicale di Molfetta: cronologia storica dalle origini ai nostri giorni'' (revisione e divagazioni a cura di Isabella de Marco), Molfetta, Mezzina, 2007 [BA10061077 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'' (Ristampa), Molfetta, Mezzina, 1987 [NAP0035954 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Volti e risvolti molfettesi'', Molfetta, Mezzina, 1991 [BRI0401803 - Testo a stampa].