Marilyn Monroe: differenze tra le versioni
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=== Le origini e l'infanzia ===
{{Doppia immagine|right|Marilyn Monroe Birth Certificate.jpg|185|Marilyn monroe as an infant brightened.jpg|185|Il certificato di nascita di Norma Jeane Mortenson ed una sua foto del 1927}}
Gladys soffriva di schizofrenia paranoide e, oltre alla pressione sociale, c'era anche quella economica: Gladys non era in grado di prendersi cura della figlia
Dopo che la madre venne dichiarata incapace di intendere e di volere,<ref name=Asci6>{{Cita|Ascione, 1996|p. 6}}.</ref> Norma Jeane fu presa in custodia dalle autorità statali; la migliore amica di Gladys, Grace McKee, archivista di pellicole alla [[Columbia Pictures]], divenne la sua tutrice, nonostante i pareri contrari dei suoi amici; con Grace cominciò ad appassionarsi al cinema e alla vita hollywoodiana.<ref name=Asci6/> Dopo il matrimonio della donna con Ervin Silliman Goddard il 4 aprile 1935,<ref>Storia illustrata, n.2 febbraio 1996.</ref> Norma Jeane fu mandata all'orfanotrofio Children's Home Society di Los Angeles, dove rimase dal 13 settembre 1935 al 1938;<ref>{{Cita|Bartlett Churchwell, 2005|p. 56}}.</ref> qui lavorò per la prima volta come vivandiera con uno stipendio di 5 centesimi al mese.<ref name=Mary15>{{Cita|Giacovelli, 2009|p. 15}}.</ref> Durante la permanenza nell'istituto, venne [[Affido familiare|affidata]] a diverse famiglie,<ref>{{Cita|Monroe, Hecht, 2009|p. 18}}.</ref> dove subì violenze e disattenzioni, e ogni volta ritornava all'orfanotrofio, venendo accusata di commettere furti; in alcuni casi, lei stessa affermava di maltrattare alcune bambine. Ricorda anche un episodio di [[molestie sessuali]] subite da un certo signor Kirmel all'epoca in cui aveva circa nove anni.<ref>{{Cita|Monroe, Hecht, 2009|pp. 21-23}}.</ref> Nel 1938, per quattro mesi, ritornò da Grace; la ragazzina affermava di essere molestata da Ervin, venendo poi affidata prima a Olive Brunings, una prozia che viveva a [[Compton (California)|Compton]], e poi, nei primi mesi del 1938, ad Ana Lower, un'altra zia residente a [[Van Nuys]].<ref name=Mary15/>
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Marilyn, per affinare le sue doti recitative, studiò all'[[Actors' Laboratory Theatre|Actors Lab]] di Hollywood e recitò al [[Bliss-Hayden Miniature Theatre]] di [[Beverly Hills]]. Nel 1947 prese parte al suo primo film, ''[[The Shocking Miss Pilgrim]]'' di [[George Seaton]], con il ruolo, non accreditato, di una centralinista; per questo motivo l'attrice non compare nella pellicola, mentre si ode la sua voce.<ref>{{Cita|Bartlett Churchwell, 2005|p. 59}}.</ref> Recitò poi in ''[[Scudda Hoo! Scudda Hay!]]'', con la regia di [[Arthur Pierson (regista)|Arthur Pierson]], che per alcuni problemi uscì nelle sale solo dopo alcuni mesi; la sua parte fu quasi completamente tagliata durante il montaggio, rimanendo alla fine un'unica scena dove lei saluta la protagonista della pellicola, [[June Haver]].<ref name="Gre3">{{Cita|Ascione, 1996|p. 11}}.</ref> Dopo aver fatto la comparsa ne ''[[I verdi pascoli del Wyoming]]'' (''Green Grass of Wyoming'') di [[Louis King]] e in ''[[You Were Meant for Me]]'' di [[Lloyd Bacon]], senza venire accreditata in entrambi i film, Marilyn Monroe prese parte a ''[[Dangerous Years]]'' di [[Frederick Hugh Herbert]], uscito nel 1948, dove il nome della diva appariva come quattordicesimo nei crediti.<ref>{{Cita|Spoto, 2001|p. 121}}.</ref> Lo stesso anno vinse il concorso di bellezza ''Miss California Artichoke Queen''.<ref name=mymovies/><ref>{{cita libro|cognome=Laufenberg|nome=Norbert B.|titolo=Entertainment Celebritie|anno=2005|editore=Trafford Publishing|lingua=en|isbn=978-1-4120-5335-8|p=819}}</ref>
Il 25 agosto 1947 il rapporto con la Fox terminò e il contratto non le fu rinnovato: [[Darryl Zanuck]], capo della 20th Century, la reputò non adatta al [[cinema]] per la sua «insufficiente recitazione drammatica».<ref name=Mary18>{{Cita|Giacovelli, 2009|p. 18}}.</ref> Si ritrovò dunque nuovamente senza lavoro; secondo [[Donald Spoto]], in questo periodo ebbe difficoltà economiche e svolse lavori saltuari continuando a studiare per migliorare come attrice drammatica.
In seguito, grazie all'agente [[Max Arnow]], ottenne un nuovo contratto alla [[Columbia Pictures]],<ref>{{Cita|Books, 1995|p. 25}}.</ref> della durata di altri sei mesi per 175 dollari alla settimana.<ref>{{Cita|Thomas, 1990|p. 269}}.</ref> Girò come attrice protagonista l'unico film previsto, ''[[Orchidea bionda]]'' (''Ladies of the Chorus''), un musical a basso costo affidato alla regia di [[Phil Karlson]] sotto la supervisione di [[Harry Cohn]], non limitandosi alla recitazione ma cantando anche due canzoni previste all'interno della pellicola;<ref>{{cita libro|cognome=American Film Institute|titolo=The American Film Institute catalog of motion pictures produced in the United States|url=https://archive.org/details/americanfilminst00amer|volume=1|anno=1971|editore=University of California Press|lingua=en|isbn=978-0-520-21521-4|p=1304}}</ref> il film però non portò alcun successo né alla Monroe, né alla Columbia.<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 43}}.</ref> Il 9 settembre 1948, dopo la fine delle riprese del film, il contratto scadde, senza ricevere un'offerta di rinnovo.<ref>{{Cita|Spoto, 2001|p. 142}}.</ref>
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[[File:Marilyn Monroe in River of No Return.png|min|Marilyn Monroe in ''[[La magnifica preda]]'' (1954)]] Lytess ebbe il compito di assistere Monroe, che si rifiutava di parlare con Preminger, e di valutare ogni scena girata;<ref>{{cita libro|cognome=Server|nome=Lee|titolo=Robert Mitchum, Baby I Don't Care|url=https://archive.org/details/robertmitchumbab0000serv|anno=2001|editore=St. Martin's Press|città= New York|lingua=en|isbn=0-571-20994-7|p=[https://archive.org/details/robertmitchumbab0000serv/page/249 249]}}</ref> alla fine delle riprese, Marilyn disse "Penso di meritare un progetto migliore a un film western di grado Z, in cui la recitazione è in secondo piano rispetto al paesaggio e al [[CinemaScope]]".<ref>{{Cita|Bartlett Churchwell, 2005|p. 65}}.</ref>
[[File:Joe DiMaggio and Marilyn Monroe in a car, c. 1954.jpg|min|Marilyn Monroe e [[Joe DiMaggio]] nel 1954]]
Avrebbe poi dovuto partecipare al musical ''[[The Girl in Pink Tights]]'', un rifacimento di una storia con [[Betty Grable]], con [[Frank Sinatra]]. Nella sua biografia, la diva riferisce che letto il copione e trovandolo scialbo si rifiutò di prendervi parte,<ref>{{Cita|Monroe, Hecht, 2009|pp. 212-213}}.</ref> venendo sospesa dalla 20th Century Fox, mentre altre fonti raccontano che il motivo per cui non si presentò era dovuto alla differenza di salario fra i due protagonisti che la donna non tollerò; per Sinatra erano infatti previsti {{formatnum:5000}} dollari alla settimana contro i {{formatnum:1500}} di Monroe.<ref name="Mary21"/> Quando venne sospesa per la vicenda del musical, [[Joe DiMaggio]], giocatore di baseball dei [[New York Yankees]], le chiese di sposarlo. I due si erano conosciuti nel 1951 e, dopo anni di corteggiamento, i due convolarono a nozze il 14 gennaio 1954, presso il municipio di [[San Francisco]]; non poterono sposarsi in chiesa dato che entrambi erano divorziati.<ref>{{Cita|Monroe, Hecht, 2009|pp. 190-197}}.</ref> Poco tempo dopo, disse a un reporter "Il matrimonio è la mia carriera principale da ora in poi".<ref>{{Cita|Summers, 1986|pp. 93-95}}.</ref> Durante la loro [[luna di miele]] in [[Giappone]], Marilyn si recò dai soldati statunitensi feriti e cominciò a cantare per loro;<ref>{{Cita|Riese, Hitchens, 1988|p. 235}}.</ref> nei tre giorni che trascorse nel campo, si esibì per circa {{formatnum:13000}} militari. In seguito disse che questa esperienza l'aiutò a superare la paura di recitare e cantare davanti a grandi folle<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 96}}.</ref><ref>{{Cita|Monroe, Hecht, 2009|pp. 216-220}}.</ref>. I due si stabilirono poi a San Francisco; la loro unione fu difficile fin dall'inizio, a causa delle loro personalità in conflitto; la [[gelosia]] di DiMaggio, che talvolta sfociava nella [[violenza]], mal si conciliava con la vita mondana della Monroe.<ref>{{Cita news|url=
=== I successi internazionali ===
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Monroe tornò a recitare con ''[[Fermata d'autobus (film)|Fermata d'autobus]]'', il primo lavoro prodotto da Marilyn stessa con la sua casa di produzione la MM Productions, tratto da due opere teatrali di [[William Inge]], per la regia di [[Joshua Logan]]. Il film venne girato nei mesi di maggio e giugno a [[Phoenix]]; a causa del maltempo e per il pesante trucco usato dall'attrice, Marilyn ebbe diversi problemi di salute,<ref name=Mary23>{{Cita|Giacovelli, 2009|p. 23}}.</ref> venendo in seguito ricoverata in ospedale con una diagnosi di [[bronchite acuta]].<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 174}}.</ref> Poco prima di cominciare le riprese, Monroe aveva rescisso il contatto con Natasha Lytess, sostituendola con Paula Strasberg, che divenne una presenza costante nella carriera successiva dell'attrice.<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 151}}.</ref> Marilyn ebbe per questa pellicola una nomination al [[Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale]], premio poi andato a [[Deborah Kerr]] per ''[[Il re ed io (film 1956)|Il re ed io]]''; il [[critico cinematografico]] del ''Time'' [[Bosley Crowther]] gridò alla sorpresa affermando che finalmente Monroe dimostrava di essere un'attrice;<ref>{{cita libro|cognome=Cottrell|nome=Robert C.|titolo=Icons of American Popular Culture: From P.T. Barnum to Jennifer Lopez|anno=2009|editore=M.E. Sharpe|lingua=en|isbn=978-0-7656-2299-0|p=162}}</ref> della stessa opinione era il giornalista del ''The Saturday Review'' [[Arthur Knight (critico cinematografico)|Arthur Knight]], dichiarando, chiamandola "artista", che erano finiti i tempi nei quali si pensava che fosse solo un corpo.<ref>{{Cita|Riese, Hitchens, 1988|p. 441}}.</ref> Il 23 febbraio 1956 il nome Marilyn Monroe divenne il suo nome legale.<ref name=mymovies/> Il 15 maggio apparve per la prima volta sulla copertina del ''[[Time]]''; Marilyn venne ingaggiata da [[Richard Avedon]] per un servizio fotografico, nel quale prese le parti di [[Lillian Russell]], [[Theda Bara]], [[Clara Bow]], [[Jean Harlow]] e [[Marlene Dietrich]].
Il 29 giugno 1956 Monroe si sposò con [[Arthur Miller]];<ref name=Gre4 /> nello stesso periodo, si convertì all'[[ebraismo]], motivo per cui i suoi film vennero proibiti in [[Egitto]] e [[Siria]].<ref name=Mary24/><ref>{{Cita|Conway, 1992|p. 22}}.</ref> Dopo due settimane di luna di miele in [[Giamaica]], nel novembre 1956 Marilyn decise di vivere nel ranch del marito a [[Roxbury (Connecticut)|Roxbury]] nel Connecticut.<ref>{{Cita|Meyers, 2010|p. 168}}.</ref> Nel 1955, aveva fondato con il fotografo [[Milton H. Greene]] una sua società di produzione, la [[Marilyn Monroe Production]], i cui film prodotti furono il sopracitato Bus Stop e ''[[Il principe e la ballerina]]'' (''The Prince and the Showgirl'') di [[Laurence Olivier]].<ref>{{Cita|Bartlett Churchwell, 2005|p. 113}}.</ref> Prima delle riprese, Olivier elogiò l'attrice; commentando il cast una volta finito di girare il film, disse "Marilyn era quasi meravigliosa, la migliore di tutti".<ref>{{cita libro|cognome=Olivier|nome=Laurence|titolo=Confessions of an Actor|url=https://archive.org/details/confessionsofact00oliv|anno=1982|editore=Simon and Schuster|lingua=en|isbn=0-14-006888-0|p=[https://archive.org/details/confessionsofact00oliv/page/213 213]}}</ref> L'interpretazione della Monroe venne apprezzata anche dalla critica; il 13 maggio Monroe ritirò all'istituto di Cultura Italiana di New York dalle mani di [[Anna Magnani]] il [[David di Donatello per la migliore attrice straniera]].<ref>{{Cita|Zolotow, 1990|p. 190}}.</ref><ref>{{Cita web|url=
[[File:Marilyn Monroe, The Prince and the Showgirl, 1.jpg|min|verticale|Marilyn Monroe ne ''[[Il principe e la ballerina]]'' (1957)]]
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Il 19 maggio 1962 al [[Madison Square Garden]], durante i festeggiamenti per il compleanno del [[presidente degli Stati Uniti d'America|presidente]] [[John Fitzgerald Kennedy]],<ref>{{cita libro|Harvey |Rachlin |The Kennedys: a chronological history, 1823-present|1986|World Almanac|p=237|isbn=978-0-88687-261-8}}</ref> cantò davanti a circa {{formatnum:15000}} persone ''[[Happy Birthday, Mr. President]]'', indossando un [[Vestito color carne di Marilyn Monroe|abito apparentemente trasparente]] (in realtà dell'esatto colore della sua pelle);<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 310}}.</ref> al termine fece un breve discorso e continuò cantando ''Thanks for the Memory'' di [[Bob Hope]]. Il presidente la ringraziò dicendo «Adesso, dopo aver ascoltato degli auguri così dolci, posso anche ritirarmi dalla politica».<ref>{{Cita news|url=http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/marilyn-e-l-happy-birthday-a-jfk-ma-quale-sensualita-aveva-il-fiatone/81557/79947|titolo=Marilyn e l<nowiki>'</nowiki>''happy birthday'' a Jfk: "Ma quale sensualità, aveva il fiatone"|data=25 novembre 2011|pubblicazione=Repubblica.it|accesso=9 marzo 2012}}</ref> Le fonti non concordano sul primo incontro fra l'attrice e JFK; secondo il giornalista [[Jean Marcilly]], grazie alle confessioni fattegli dalla stessa Monroe in un periodo difficile con Miller a seguito di un aborto, la donna avrebbe chiesto un incontro con il senatore Kennedy ([[Frank Sinatra]] come intermediario), il quale l'avrebbe rassicurata.<ref>{{Cita|Bisiach, 2009|pp. 182-183}}.</ref> Altri invece riferiscono che fu grazie a uno degli agenti avuti dall'attrice, [[Charles Feldman]], che nel 1954 in una festa a casa sua i due si conobbero; fu una semplice presentazione informale, ma i due si incontrarono nuovamente a casa di [[Peter Lawford]] nel 1957,<ref>{{cita libro|Wesley |O. Hagood |Presidential sex: from the founding fathers to Bill Clinton|1998|Wesley Hagood|pp=165-166|isbn=978-0-8065-2007-0}}</ref> grazie al quale i due poterono incontrarsi ripetutamente negli anni successivi.<ref>{{cita libro|James |Brandon |Jeanne Carmen: My Wild, Wild Life As a New York Pin Up Queen |2006 |iUniverse|p=417|isbn=978-0-595-40906-8}}</ref><ref>{{Cita|Summers, 1986|pp. 252-253}}.</ref> Della relazione con il presidente si era confidata anche con il giornalista [[Sidney Skolsky]].<ref>{{Cita|Summers, 1986|p. 255}}.</ref> In seguito Kennedy prese le distanze dall'attrice; quando Marilyn Monroe gli regalò un [[Rolex]] d'oro con incisa la frase «''Jack, with love as always from Marilyn, May 29th 1962''» ("Jack, con amore come sempre da Marilyn, 29 maggio 1962"), l'orologio venne donato a un dipendente.<ref>{{cita libro|Davis |William |The Rich: A New Study of the Species|2008|Carol Pub. Group|p=165|isbn=978-1-84046-766-6}}</ref>
Marilyn frequentò anche [[Robert Kennedy]], il fratello del presidente, che fu il suo ultimo amante. I due si erano probabilmente conosciuti quando John Kennedy si era deciso a non frequentare più l'attrice.<ref name="repubblica">{{Cita news|url=
[[File:Monroe on the set of Something's Got To Give.jpg|sinistra|min|verticale|Marilyn Monroe sul set di ''[[Something's Got to Give]]'' nel maggio 1962, tre mesi prima della morte]]
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[[File:Marilyn_Monroe_au_musée_du_cinéma_(Turin)_(2873252536).jpg|min|Foto e oggetti appartenuti a Marilyn Monroe custoditi nel [[Museo nazionale del cinema]] di [[Torino]]]]
Marilyn aveva diversi progetti per il futuro: nel 1954 aveva acquistato i diritti per la trasposizione cinematografica della vita di [[Jean Harlow]], avrebbe dovuto partecipare alla commedia dal titolo ''This God Business'' e intendeva portare in scena ''[[Un tram che si chiama Desiderio (opera teatrale)|Un tram che si chiama Desiderio]]'' di [[Tennessee Williams]], volendo interpretare il ruolo di Blanche DuBois.<ref>{{Cita|Rollyson, 2005|p. 45}}.</ref> Stava inoltre discutendo per ottenere i ruoli da protagonista di ''[[Irma la dolce]]'',
Dopo la sua improvvisa scomparsa, il suo ruolo in ''Something's got to give'' venne affidato a [[Doris Day]] e la pellicola uscì nel 1963 con il titolo ''[[Fammi posto tesoro]]'' (''Move Over Darling'').<ref>{{Imdb|tt0057329}}</ref>
Molti anni dopo, nel 1999, vennero recuperati dagli archivi della '' [[Fox Corporation]]'' gli oltre 500 minuti di girato per quella che avrebbe dovuto essere la versione originale del lungometraggio, ovverosia l'ultimo film con Marilyn Monroe, anche se incompiuto. Le bobine originali vennero opportunamente esaminate e restaurate, per poi confluire in un inedito montaggio di 37 minuti, pubblicato in [[VHS]].
== Pensiero politico ==
Sebbene il pensiero politico di Marilyn Monroe sia stato meno studiato rispetto ad altri aspetti della sua vita, ha suscitato interesse ed è stato oggetto di varie speculazioni e teorie, alcune delle quali prive di solide basi. Tuttavia, secondo alcuni autori, la sua visione politica è più sfumata di quanto possa apparire a prima vista.<ref name=":2">Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Londres: Victor Gollancz, 1985, pp. 44-45.</ref><ref>Jordan, Larry. ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death''. Independently published, 2023, pp. 708-710.</ref>
Per comprendere meglio il suo pensiero, si può osservare che Marilyn Monroe ha espresso grande ammirazione verso diverse figure storiche e contemporanee con posizioni politiche molto varie. Questa varietà suggerisce che Monroe valorizzava più la percezione di giustizia e l’impegno sociale di queste persone che il loro allineamento ideologico specifico. Tra le figure da lei ammirate spicca soprattutto Abraham Lincoln, che rappresentava l’ideale politico per Marilyn: si identificava con diversi aspetti della biografia di Lincoln, in particolare con la sua infanzia umile e la sua vicinanza alla gente comune. Inoltre, ammirava il suo atteggiamento democratico e la fermezza nel difendere l’uguaglianza dei diritti, in particolare per l’abolizione della schiavitù.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury USA, 2012, pp. 96-98.</ref> Monroe lesse diverse biografie di Lincoln, e il suo ritratto l’accompagnò nelle varie residenze fino alla fine della sua vita.<ref name=":2" /> Durante un evento dedicato a Lincoln a cui partecipò, dichiarò: «Ho onorato e ammirato il signor Lincoln da quando ne ho sentito parlare. Da bambina, lui rappresentava per me una sorta di figura paterna».<ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*. Independently published, 2021, pp. 285-288.</ref> Marilyn ammirava anche altre figure politiche, come John F. Kennedy, rimanendo affascinata dalla giovinezza, dal carisma e dalla modernità della sua amministrazione. Si identificava con le sue idee progressiste e con la difesa dei diritti civili. Secondo quanto raccontò al suo psichiatra Ralph Greenson, era disposta a collaborare con Kennedy in qualunque cosa fosse necessaria.<ref>Leaming, Barbara. *Marilyn Monroe*. New York: Crown Publishing Group, 2000, pp. 397-399.</ref> <ref>Steinem, Gloria. *Marilyn: Norma Jeane*, 1986, pp. 112-114.</ref> In una conversazione con William Weatherby, difese con fermezza l’impegno del presidente nella causa dei diritti civili e respinse qualsiasi critica alla sua politica: «Il presidente arriverà fino in fondo… I Kennedy sanno tutto sulla situazione. Aspetta e vedrai, rimarrai sorpreso», affermò. Monroe difendeva sempre il presidente Kennedy quando veniva criticato, dichiarando che «parla sempre con senso», quando Weatherby esprimeva dubbi e lo paragonava a un nuovo Lincoln.<ref>Summers, Anthony. *Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe*, 1985, pp. 320-324.</ref> <ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*. Algonquin Publishing, 2023, pp. 735-736.</ref> La sua ammirazione non rimase confinata alla sfera privata: Marilyn la rese pubblica durante il «Buon compleanno, Mr. President», dove non solo cantò, ma tenne anche un breve discorso lodando Kennedy e la sua amministrazione.<ref name=":3" />
[[File:Marilyn Monroe Arthur Miller April in Paris Ball 1957.jpg|miniatura|Marilyn Monroe e [[Arthur Miller]] al Paris Ball nel 1957]]
Riguardo ad Arthur Miller, Monroe rimase impressionata dalla sua brillantezza intellettuale, arrivando a dichiarare che fosse «l’uomo più intelligente che avesse mai conosciuto», e apprezzava il modo in cui lui la aiutava a svilupparsi intellettualmente. Secondo quanto riferì, Miller le insegnò «l’importanza della libertà politica nella società». Ammirava anche la sua integrità personale, in particolare per il rifiuto di collaborare con le indagini del Comitato per le attività antiamericane, rifiutando di denunciare i colleghi. Monroe vedeva in Miller un uomo con principi, disposto anche ad affrontare pene detentive per le sue convinzioni.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury, 2012, pp. 371-375.</ref> Ammirava Lincoln Steffens per la sua lotta contro l’ingiustizia, le disuguaglianze e le difficoltà della gente comune. Monroe dichiarò che Steffens «sapeva tutto sulla povera gente e sulle ingiustizie».<ref>Steinem, Gloria. *Marilyn: Norma Jean*. Henry Holt & Co, 1986, pp. 66-68.</ref> Ammirava molto anche William O. Douglas per la sua difesa della giustizia e delle libertà civili, affermando che sarebbe stato il suo presidente ideale e possedeva diversi suoi libri.<ref name=":0" /><ref name=":4">«I libri presenti nella biblioteca di Marilyn Monroe». Notimérica, 2014.</ref> Apprezzava Robert F. Kennedy, impressionata dalla sua intelligenza e dal suo impegno per i diritti civili.<ref>Summers, Anthony. *Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe*, 1985, pp. 354-357.</ref> Monroe mostrava anche una certa, seppur minore, ammirazione politica verso Nelson Rockefeller, Hubert Humphrey, Adlai Stevenson II, Johnny Hyde,<ref>Spoto, Donald. *Marilyn Monroe: The Biography*, 1993, pp. 149-150.</ref> Carl Sandburg, Eleanor Roosevelt,<ref>Monroe, Marilyn; Buchthal, Stanley; Comment, Bernard. *Fragments: Poems, Intimate Notes, Letters*, 2010, pp. 197-204.</ref> Thomas Jefferson<ref>Summers, Anthony. *Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe*, 1985, pp. 229-230.</ref> <ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*, 2012, pp. 394-395.</ref> e Jawāharlāl Nehru.<ref>Summers, Anthony. *Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe*, 1985, pp. 316-317, 589-590.</ref>
Diverse evidenze mostrano che Marilyn Monroe mantenesse posizioni chiare su alcuni temi politici e sociali. Difendeva attivamente i diritti civili e l’uguaglianza razziale, mostrando preoccupazione per la situazione dei lavoratori, delle minoranze e delle persone in condizioni di povertà. Rifiutava il maccartismo, promuoveva la libertà artistica e di espressione e dava molta importanza alla giustizia e alle libertà civili.<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Random House, 1985, pág. 373.</ref> Si impegnò in cause pacifiste, arrivando a finanziare iniziative come il SANE, e in alcune interviste espresse la sua preoccupazione per la minaccia nucleare. Per Marilyn la libertà sessuale era di vitale importanza, arrivando a fare dichiarazioni pubbliche come "Sex is part of life, it's part of nature—and I'd rather go along with nature".<ref>{{Cita libro|nome=Lois|cognome=Banner|titolo=Marilyn: The Passion and the Paradox|anno=2012|pp=325-329}}</ref> Monroe ha anche difeso Montgomery Clift per essere gay.<ref>Churchwell, Sarah. *The Many Lives of Marilyn Monroe*. London: Granta Books, 2004, pp. 263–286.</ref> Inoltre, in alcune occasioni manifestò apprezzamento per la democrazia, arrivando a dire di essere stata cresciuta per crederci. In Il principe e la ballerina (1957) il suo personaggio Elsie Marina sostiene e promuove la democrazia e mostra un certo patriottismo.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Jacqueline|cognome=Rose|url=https://www.lrb.co.uk/the-paper/v34/n08/jacqueline-rose/a-rumbling-of-things-unknown|titolo=A Rumbling of Things Unknown|pubblicazione=London Review of Books|data=2012-04-26|accesso=2025-08-17}}</ref>, risultò registrata come elettore del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)]].<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Random House, 1985, págs. 316-318.</ref>e ha donato denaro alla festa acquistando un biglietto da 1.000 dollari per "Buon compleanno, signor Presidente".<ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*, 2023, pp. 756-757.</ref>
Nel marzo del 1960, Marilyn Monroe scrisse una lettera al suo amico Lester Markell in cui affrontò diversi temi politici rilevanti. In essa, manifestò rifiuto verso [[Richard Nixon]] e simpatia per [[Nelson Rockefeller]], [[Hubert Humphrey]] e [[Adlai Stevenson II]], indicando che il suo presidente ideale sarebbe stato William O. Douglas. Marilyn propone un governo ideale con William O. Douglas come presidente, Kennedy come vicepresidente e Stevenson come segretario di Stato. Monroe parlò inoltre di [[Fidel Castro]], in un contesto successivo alla Rivoluzione cubana ma precedente all’adozione del comunismo da parte di Castro e allo sbarco fallito della Baia dei Porci. Nella lettera, criticò il fatto che gli Stati Uniti non sostenessero i cubani neppure nello sviluppo della democrazia (sottolineando la parola democrazia) e mise in discussione la copertura mediatica su Castro. Inoltre, Monroe menzionò di essere stata cresciuta per credere nella democrazia.<ref name=":0">{{cita web|url=https://www.juliensauctions.com/en/lots/172236/marilyn-monroe-correspondence-with-lester-markel|titolo=Marilyn Monroe Correspondence with Lester Markel|data=marzo 1960|accesso=15 luglio 2025|editore=Julien's Auctions}}</ref><ref name=":1">Jordan, Larry (2023). ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details Of Her Life and Death''. Independently published, págs. 721-723.</ref><ref>Summers, Anthony. Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe. Victor Gollancz Ltd., 1985, pp. 315-318.</ref>
[[File:Marilyn Monroe visits American GIs in Korea, 1954.jpg|miniatura|Marilyn Monroe in visita al American G.I. in Corea nel 1954]]
Il sito ''Liberation News'', collegato al Partito del Socialismo e della Rivoluzione, un partito comunista statunitense, pubblicò un articolo sulle indagini dell’FBI su Marilyn Monroe, affermando che «nei mesi precedenti la sua morte, membri del circolo più vicino a Monroe, inclusi il parrucchiere, l’arredatore e il terapeuta, si preoccuparono per il suo crescente interesse e adesione alle idee comuniste».<ref>Wood, Preston. «Marilyn Monroe targeted by FBI for pro-socialist views – Liberation News» (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref> Questa affermazione è errata, poiché non esistono documenti che supportino un interesse o un’adesione crescente di Marilyn Monroe al comunismo, e nessuna persona vicina a lei ha mai menzionato ciò. Nei file dell’FBI si segnala che l’entourage di Monroe espresse preoccupazione per la sua relazione con Frederick Vanderbilt Field, ma non vi è alcuna documentazione di un interesse o adesione di Monroe al comunismo. L’autore Larry Jordan smentisce le teorie secondo cui Marilyn fosse comunista.<ref name="FBIvault" /><ref>Larry Jordan, *The Real Marilyn Monroe: Debunking The Myths And Revealing Intimate New Details Of Her Life And Death*, Dorrance Publishing, 2021, pp. 278, 697–700, 708–710, 720–724.</ref> Al contrario, è ampiamente documentato che nei mesi precedenti la sua morte, le sue idee politiche erano legate ai diritti civili e al sostegno ai Kennedy.<ref>Comment, Bernard; Monroe, Marilyn. *Fragments: Poems, Intimate Notes, Letters*, 2010, pp. 198-200.</ref> L’autore Yanis Iqbal pubblicò un articolo su ''Eurasia Review'' in cui tenta di presentare Marilyn Monroe come una radicale di sinistra. Secondo Iqbal, Monroe sarebbe stata eletta delegata supplente del caucus democratico statale, dove avrebbe espresso una posizione filocastrista su Cuba e simpatia per le lotte anticapitaliste e antiimperialiste. In realtà, sebbene Monroe fosse stata eletta delegata supplente a Roxbury (Massachusetts) nel 1960, non partecipò alla convention e non fece mai tali dichiarazioni; inoltre, nel 1960 Fidel Castro non si era ancora dichiarato ufficialmente comunista.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*, pp. 426-427.</ref><ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*, pp. 720-723.</ref>
L’autrice Lois Banner ha sostenuto che Marilyn Monroe avesse posizioni radicali di sinistra, interpretando ad esempio la lettera a Lester Markell come un appoggio a leader comunisti in opposizione al capitalismo. Tuttavia, altri autori, come Larry Jordan, hanno messo in dubbio questa interpretazione, sottolineando che in quel momento [[Fidel Castro]] non era comunista e che, anzi, godeva di ammiratori negli Stati Uniti.<ref name=":1" /> Inoltre, nella lettera Monroe non menziona termini come comunismo o capitalismo e sottolinea il suo apprezzamento per la democrazia. Marilyn non esprime un supporto esplicito a Castro, ma critica il fatto che gli Stati Uniti non aiutassero i cubani neppure a sviluppare la democrazia, esprimendo inoltre malcontento per la copertura mediatica riservata a Castro. In alcune interviste, Banner affermò che Monroe avesse sostenuto Castro nella primavera del 1962, ma non esistono prove a sostegno di questa affermazione e neppure Banner la cita nel suo libro.<ref name="Vanguardia2012">Marc Bassets, “EE.UU. reivindica la faceta progresista de Marilyn”, *La Vanguardia*, 3 agosto 2012.</ref> In realtà, quello che Marilyn fece in primavera del 1962 fu il celebre "Happy Birthday, Mr. President", mostrando pubblicamente il suo sostegno a [[John F. Kennedy]] durante un periodo di tensione tra Kennedy e Castro.<ref>Banner, Lois (2012). ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury USA, págs. 320-321, 426-427.</ref><ref name=":0" /><ref name=":3">{{cita web|url=https://www.letras.com/marilyn-monroe/288474/|titolo=Happy Birthday, Mr. President|accesso=15 luglio 2025|editore=Letras.com}}</ref>In un’intervista, Lois Banner affermò che Monroe si sarebbe dichiarata socialista poco prima di morire; tuttavia, non esistono prove documentali a supporto di questa affermazione, e la stessa Banner non menziona tale dichiarazione nel suo libro su Monroe. Inoltre, Banner sembra contraddirsi in interviste diverse, descrivendo Monroe in un’occasione come una persona «molto progressista, se non socialista», indicando incertezza sulla precisa posizione politica della Monroe.<ref>«A Serious, Mysterious Life». GL Review, 2013.</ref><ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*, 2012, pp. 320-321, 426-427.</ref> Nel suo libro, Banner sostiene che Lester Markell fosse un simpatizzante comunista che avrebbe radicalizzato Marilyn e che Carl Sandburg fosse un radicale.<ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury, 2012, pp. 391–393.</ref><ref>Banner, Lois. *Marilyn: The Passion and the Paradox*. Bloomsbury, 2012, pp. 461–463.</ref> In realtà, Lester Markell era un giornalista del ''New York Times'', un quotidiano liberale moderato, sostenitore della democrazia e della libertà di stampa, e non fu mai indagato durante il maccartismo.<ref>Lester Markel, ed. (1960). *Antecedentes y primer plano — The New York Times Magazine: Antología*.</ref> Carl Sandburg era stato membro del Partito Socialista d’America ma lo aveva lasciato prima della nascita di Marilyn, diventando un liberale progressista e sostenitore del Partito Democratico.<ref>«About Sandburg / Who is Carl Sandburg». neshaminy.org (in inglese). Archiviato dal 5 dicembre 2024. Consultato il 13 agosto 2025.</ref>
L’FBI indagò Marilyn Monroe per presunti legami con il comunismo, sebbene in quegli anni molte celebrità, come Charles Chaplin, Frank Sinatra ed Eleanor Roosevelt, fossero oggetto di indagini simili.<ref>«Charlie Chaplin». FBI (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref><ref>«Frank Sinatra». FBI (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref><ref>«Eleanor Roosevelt». FBI (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref> L'indagine iniziò nel 1955, quando Monroe richiese un visto per l’URSS per un programma di scambi culturali e artistici insieme ad altri artisti, e non per motivi politici. Monroe dichiarò inoltre il desiderio di visitare diversi Paesi europei.<ref>Spoto, Donald. *Marilyn Monroe: The Biography*, pp. 335–336.</ref><ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*, pp. 707–710.</ref> La maggior parte dei documenti dell’FBI relativi a Monroe riguarda le sue associazioni con Arthur Miller e con il comunista Frederick Vanderbilt Field, che conobbe brevemente durante un viaggio in Messico all’inizio del 1962, instaurando una certa amicizia. Un memorandum dell’FBI indica che il 3 luglio 1956 un informatore anonimo contattò il ''New York Daily News'' accusando Miller di essere un membro attivo del Partito Comunista e del suo “fronte culturale”. L’informatore affermava inoltre che il matrimonio religioso con Monroe fosse una copertura e che Marilyn si fosse presumibilmente “avvicinata all’orbita comunista”, con insinuazioni sul fatto che la sua casa di produzione, Marilyn Monroe Productions, finanziasse il partito. Tuttavia, non esistono prove a supporto di queste accuse e l’FBI non proseguì ulteriormente con l’indagine. La compagnia Marilyn Monroe Productions fu fondata dall’attrice nel 1955, prima dell’inizio della sua relazione con Miller, con l’obiettivo di mantenere l’indipendenza professionale e controllare i propri progetti cinematografici. Nel 1956 l’azienda era impegnata nella produzione de ''Il Principe e la Ballerina'' e non in questioni politiche. Inoltre, quasi metà della compagnia apparteneva a Milton Greene, il quale aveva una mentalità imprenditoriale fortemente contraria al comunismo.<ref name="FBIvault" /><ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*, pp. 321–323.</ref><ref>marina72 (18 settembre 2021). «Marketing Marilyn’s Timeless Glamour». *The Marilyn Report* (in inglese). Consultato il 13 agosto 2025.</ref>
L’analisi ideologica dell’FBI su Monroe è molto limitata, ma descrive le sue opinioni come positive e decisamente di sinistra. Tale valutazione si basò su due commenti fatti da Monroe durante una festa a casa di Peter Lawford, in cui mise in dubbio la moralità dei test nucleari al presidente [[John F. Kennedy]] e espresse preoccupazione per il futuro dei giovani negli Stati Uniti. Queste dichiarazioni furono sufficienti per far classificare le sue opinioni come di sinistra dall’FBI dell’epoca, anche se alcuni autori considerano che la valutazione e l’indagine siano state esagerate.<ref name="Summers453-458">Summers, Anthony (2004). ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. Londres: Victor Gollancz Ltd. pp. 453-458.</ref><ref name="Jordan322-323">Jordan, Larry (2021). ''The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details Of Her Life and Death''. Estados Unidos: Independently Published. pp. 322-323.</ref> Nonostante la sorveglianza, l’FBI non trovò prove che collegassero Monroe al Partito Comunista degli Stati Uniti.<ref name="FBIvault">FBI Records: The Vault – "Marilyn Monroe", FBI.gov, consultado a las 20:00 del 15 de julio de 2025, https://vault.fbi.gov/marilyn-monroe.</ref> Curiosamente, Monroe possedeva nella sua biblioteca una copia di The Roots of American Communism (1957) di Theodore Draper, un libro critico nei confronti del Partito Comunista degli Stati Uniti.<ref name=":4" /> Nel 1962, il direttore dell'FBI J. Edgar Hoover avvertì il presidente John F. Kennedy della sorveglianza di Monroe e della sua amicizia con Field, ma il presidente trovò ciò assurdo, poiché conosceva Marilyn e sapeva che non era né una comunista né una traditrice.<ref>Jordan, Larry. *The Real Marilyn Monroe: Debunking the Myths and Revealing Intimate New Details of Her Life and Death*. USA: Independently Published, 2021, pp. 322–323.</ref>
[[File:Marilyn Monroe - 1954.JPG|miniatura|Monroe si esibisce nel 1954]]
Marilyn Monroe non mostrò affinità verso un’ideologia specifica; scrisse infatti: "Nelle esperienze con qualsiasi gruppo di persone, bisogna saper distinguere i singoli individui. Non sono mai stata brava a far parte di un gruppo, nemmeno di un gruppo di due". Questo indica che non si sentiva parte di alcuna collettività, inclusi i gruppi ideologici.<ref>{{Cita libro|nome=Bernard and Marilyn|cognome=Comment and Monroe|titolo=Fragments: Poems, Intimate Notes, Letters|data=2010|pp=198-200}}</ref> Nessuno tra coloro che la conoscevano personalmente ha mai affermato che Monroe seguisse una determinata ideologia, né lei stessa lo ha mai dichiarato. Le sue opinioni politiche sembravano basarsi piuttosto su ciò che riteneva giusto o utile per il bene comune, senza aderire ad etichette ideologiche. Tuttavia, in ambito sociale le sue posizioni erano chiaramente progressiste.<ref name="Vanguardia2012" /> Il suo amico [[Carl Sandburg]] sottolineò che Marilyn non si sentiva pienamente a suo agio con argomenti legati alla politica e all’economia. A partire dal 1960, diversi autori notarono un crescente interesse di Monroe per la politica, probabilmente legato alla campagna elettorale di quell’anno. Questo interesse sembrava concentrarsi maggiormente sulla politica interna degli Stati Uniti, e in misura minore sulla politica estera, ma non sulle ideologie astratte, per le quali non esiste documentazione. All’inizio del 1962, in vista di un incontro con [[Robert F. Kennedy]], Monroe chiese a Danny Greenson di prepararle alcune domande di carattere politico, poiché non si sentiva sicura sull’argomento e desiderava fare una buona impressione. Ciò suggerisce una conoscenza politica ancora limitata. [[Anthony Summers]] osservò che Monroe non si impegnò mai attivamente in politica, pur considerandosi parte della classe lavoratrice e nutrendo ammirazione per l'idea dell'"uomo comune".<ref name="Casillo2018">Charles Casillo, ''Marilyn Monroe: The Private Life of a Public Icon'', St. Martin's Press, 2018, pp. 200-202, 230-231.</ref><ref name="Steinem1986">Gloria Steinem, ''Marilyn: Norma Jeane'', Henry Holt and Company, 1986, pp. 70-71.</ref><ref name="Churchwell2004">Sarah Churchwell, ''The Many Lives of Marilyn Monroe'', Metropolitan Books, 2004, pp. 308-309.</ref><ref name="Leaming1998">Barbara Leaming, ''Marilyn Monroe'', Crown Publishing Group, 1998, pp. 399-401.</ref><ref name="Summers1985b">Anthony Summers, ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe'', Sphere Books, 1985, pp. 44-45, 315-318.</ref>
== Religione, psicologia e lettura ==
[[File:Marilyn Monroe in Monkey Business trailer.JPG|miniatura|Monroe nel trailer de ''[[Il magnifico scherzo]]'' (1952)]]
Nel corso della sua vita, Monroe fu esposta a diverse influenze religiose. Nei primi anni visse con la famiglia Bolender, di tradizione cristiana evangelica, che le offrì un primo contatto con quella fede.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 39-43.</ref> In seguito, sotto la cura di Ana Lower - una delle sue madri affidatarie e fervente praticante della Scienza Cristiana - iniziò a frequentare regolarmente i servizi di questa denominazione e a leggere testi legati ai suoi insegnamenti.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, p. 55.</ref> Nel 1944 Monroe si registrò come membro della Chiesa della Scienza Cristiana.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 99-101.</ref><ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 126-127.</ref> Questa dottrina, incentrata sul potere del pensiero e su una visione spirituale della realtà, influenzò il suo ottimismo e un approccio meno materialista alla vita.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 103-107.</ref> Tuttavia, le restrizioni della chiesa riguardo alla sessualità e all’uso di farmaci portarono Monroe ad allontanarsi progressivamente dall’istituzione.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 212-213.</ref> Verso la fine degli anni quaranta mostrò interesse per altre correnti spirituali, come l’antroposofia, pur continuando a partecipare occasionalmente a funzioni della Scienza Cristiana durante gli anni cinquanta.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, p. 287.</ref>
Monroe si avvicinò anche all’ebraismo poiché molti dei suoi amici e delle persone che ammirava erano ebrei. Sebbene per Arthur Miller - che in realtà era ateo . la conversione non fosse fondamentale, lo era invece per la famiglia del drammaturgo. Monroe studiò con il rabbino Robert E. Goldberg, che riconobbe la sincerità del suo percorso di conversione, e fu proprio Goldberg a celebrare il matrimonio tra Monroe e Miller con rito ebraico.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 373-375.</ref> Tuttavia, l’attrice adottò l’ebraismo soprattutto in una prospettiva culturale, poiché in realtà si considerava atea: lei stessa si definì «atea ebrea».<ref>Summers, Anthony. ''Goddess: The Secret Lives of Marilyn Monroe''. London: Victor Gollancz, 1985, p. 8.</ref>
Marilyn mostrò inoltre un vivo interesse per la psicologia, in particolare per Sigmund Freud e la psicoanalisi. Era preoccupata di non cadere in instabilità mentale come sua madre, e riteneva che la psicoanalisi potesse aiutarla. Durante le riprese di ''Gli uomini preferiscono le bionde'', instaurò un’amicizia con Jane Russell; quest’ultima cercò di avvicinarla al cristianesimo, ma Marilyn rispose che il freudismo era la sua religione e regalò a Jane un libro di Freud.<ref>Spoto, Donald. ''Marilyn Monroe: The Biography''. New York: HarperCollins, 1993, pp. 331-333.</ref> Lesse intensamente Freud, comprese le sue lettere, e durante le riprese di ''Il principe e la ballerina'' conobbe Anna Freud, partecipando per una settimana alle sue sedute.<ref>Spoto, Donald. ''Marilyn Monroe: The Biography''. New York: HarperCollins, 1993, pp. 374-375.</ref> In seguito si affidò soprattutto a psichiatri vicini ad Anna Freud, incluso Ralph Greenson.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 324-326.</ref>
Monroe fu anche una lettrice appassionata per tutta la vita. Nella sua biblioteca personale si conservano più di 400 volumi, sebbene si sappia che possedette e lesse molti altri non registrati; in alcuni esemplari annotava note a margine o sottolineava passaggi che attiravano la sua attenzione.<ref name=":4" />
I suoi interessi spaziavano dalla letteratura, poesia e filosofia —i suoi campi prediletti— fino alla religione, politica, psicologia, umorismo e persino giardinaggio. Tra i suoi autori preferiti figuravano Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj, Honoré de Balzac, Walt Whitman, John Keats, Percy Bysshe Shelley, William Butler Yeats, Thomas Wolfe e Rainer Maria Rilke. Uno dei suoi libri prediletti era ''Ulisse'' di James Joyce, che leggeva spesso e considerava una sfida intellettuale. La sua passione per la poesia fu tale che arrivò a scrivere versi propri, alcuni dei quali condivise con il poeta e amico Norman Rosten.<ref>Banner, Lois. ''Marilyn: The Passion and the Paradox''. Bloomsbury, 2012, pp. 321-324.</ref><ref>«Marilyn Monroe: ci siamo introdotti nella biblioteca personale». ''Esquire Italia''. 1º giugno 2021. Consultato il 16 agosto 2025.</ref>
== Filmografia ==
* ''[[Dangerous Years]]'', regia [[Arthur Pierson (regista)|Arthur Pierson]] (1948)
* ''[[Scudda Hoo! Scudda Hay!]]'', regia di [[F. Hugh Herbert]] - non accreditata (1948)
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* ''[[Marilyn - Una vita, una storia]]'' (''Marilyn: The Untold Story''), regia di [[Jack Arnold]] e [[John Flynn (regista)|John Flynn]], interpretata da [[Catherine Hicks]] (1980)
* ''[[Buonanotte, dolce Marilyn]]'' (''Goodnight, Sweet Marilyn''), regia di Larry Buchanan, interpretata da [[Paula Lane]] (1989)
* ''[[The Casting Couch (film 1995)|The Casting Couch]]'', regia di [[John Sealey]] - video con filmati di repertorio (1995)
* ''[[Norma Jean & Marilyn]]'', regia di [[Tim Fywell]] con [[Ashley Judd]] e [[Mira Sorvino]] (1996)
* ''[[Io & Marilyn]]'', regia di [[Leonardo Pieraccioni]], interpretata da [[Suzie Kennedy]] (2009)
* ''[[Marilyn (film 2011 Curtis)|Marilyn]]'' (''My Week with Marilyn''), regia di [[Simon Curtis (regista)|Simon Curtis]], interpretata da [[Michelle Williams (attrice)|Michelle Williams]] (2011)
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== Discografia ==
=== Album ===
* 1959 – ''[[A qualcuno piace caldo|Some Like It Hot]]''
* 1960 – ''[[Let's Make Love]]'' <small>(con [[Yves Montand]] e [[Frankie Vaughan]])</small>
* 1975 – ''[[Marilyn Monroe Chante...]]'' <small>(con The Hollywood Studio Orchestra)</small>
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*1962 – ''Marilyn''
*1963 – ''The Songs She Sang And The Instrumental Themes From Her Famous Motion Pictures''
*1973 – ''Sings''
*1973 – ''Songs & Sounds''
*1973 – ''Portrait Of Marilyn Monroe''
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=== Singoli ===
*1953 – ''[[Diamonds Are a Girl's Best Friend|Diamonds Are A Girl's Best Friend]] / [[Bye Bye Baby (Marilyn Monroe)|Bye Bye Baby]]''
*1954 – ''The River Of No Return / I'm Gonna File My Claim''
*1954 – ''After You Get What You Want''
*1954 – ''There's No Business Like Show Business''
*1958 – ''[[I Wanna Be Loved by You|I Wanna Be Loved By You]]''
*1959 – ''Some Like It Hot''
*1960 – ''My Hearts Belongs To Daddy''
*1960 – ''Specialization'' (Marilyn Monroe / Frankie Vaughan)
*1961 – ''My Heart Belongs To Daddy / Incurably Romantic'' (Marilyn Monroe / Yves Montand)
*1962 – ''Una Eva Y Dos Adanes (Some Like It Hot)''
*1965 – ''Il Fiume Senza Ritorno / L'Uomo Che Voglio''
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== Nella cultura di massa ==
{{vedi anche|Marilyn Monroe nella cultura di massa}}
Nella cultura popolare, oltre che nell'immaginario collettivo, l'immagine dell'attrice ha rappresentato una fonte di ispirazione per molte opere cinematografiche, artistiche e musicali. Tra i numerosi artisti che hanno utilizzato il volto o il corpo dell'attrice vi sono [[Andy Warhol]] (''Twenty-five Colored Marilyns),'' [[Christo]] (''Wrapped Magazine Marilyn''), [[Salvador Dalí]] (''Mao Monroe''), [[Willem de Kooning]] (''Marilyn Monroe''), [[Richard Hamilton (pittore)|Richard Hamilton]] (''My Marilyn''), [[Mimmo Rotella]] (''Marilyn Monroe''), [[Wolf Vostell]] (''Marilyn Monroe''),<ref>{{Cita web |url=http://artsconnected.org/resource/85383/marilyn-monroe |titolo=Wolf Vostell, Marilyn Monroe, 1962, Dé-coll/age, Walker Art Center |accesso=10 novembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104160258/http://artsconnected.org/resource/85383/marilyn-monroe |dataarchivio=4 novembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref> [[Mel Ramos]] (''Peek-a-boo Marilyn''), [[Keith Haring]] (''Marilyn Monroe''),<ref>{{Cita web|url=http://www.rfc.museum/index.php?option=com_content&view=article&id=189%3Akeith-haring&catid=264&Itemid=195|titolo=Keith Haring|editore=Rfc.museum|lingua=en|accesso=29 febbraio 2012}}</ref> [[Gottfried Helnwein]] (''Boulevard of Broken Dreams'' e ''Marilyn''), [[Robert Indiana]] (''The Metamorphosis of Norma Jean'', ''Marilyn, Marilyn'' e ''Sunburst Marilyn''), [[David LaChapelle]] (''Amanda Lepore as Andy Warhol's Marilyn''), [[James Rosenquist]] (''Marilyn Monroe I'') e [[Andy Warhol]] (''[[Marilyn Diptych]]'').<ref>{{pdf}} {{Cita web|url=http://www.artsandartists.org/exhibitions/documents/Marilynmarketingchecklist.pdf|titolo=Life as a Legend: Marilyn Monroe|editore=Artsandartists.org|lingua=en|accesso=29 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110927162520/http://www.artsandartists.org/exhibitions/documents/Marilynmarketingchecklist.pdf|dataarchivio=27 settembre 2011}}</ref>
Anche la [[letteratura]] è stata influenzata dalla biografia della Monroe; tra i testi che trattano dell'attrice vi sono ''[[Polaroids from the Dead]]'' di [[Douglas Coupland]], ''[[Of Women and Their Elegance]]'' di [[Norman Mailer]], ''[[Blonde (romanzo)|Blonde]]'' e ''[[Three Girls]]'' di [[Joyce Carol Oates]] e ''[[Marilyn's Daughter]]'' di [[John Rechy]], mentre, nella poesia vi sono opere quali ''You Remind Me of Marilyn Monroe'' di [[Steven Berkoff]], ''Marilyn Monroe'' di [[Ernesto Cardenal]] e ''Love and Marilyn Monroe'' di [[Delmore Schwartz]], e ''[[Norma Jeane Baker of Troy]]'' di [[Anne Carson]] per il teatro.<ref>{{Cita web|url=http://www.museumstuff.com/learn/topics/Marilyn_Monroe_in_popular_culture::sub::Literature|titolo=Marilyn Monroe In Popular Culture: Literature|editore=Museumstuff.com|lingua=en|accesso=13 marzo 2012}}</ref>
In campo musicale, vi sono numerosi brani che trattano dell'attrice, tra i quali ''[[The Jean Genie]]'' di [[David Bowie]], ''Photograph'' dei [[Def Leppard]], ''[[Candle in the Wind]]'' di [[Elton John]], ''[[The Second Time Around]]'' di [[Sammy Cahn]], ''Captain Crash & the Beauty Queen From Mars'' dei [[Bon Jovi]], ''Tabloid Junkie'' di [[Michael Jackson]], ''Hollywood'' di [[Jay-Z]], ''We Didn't Start the Fire'' di [[Billy Joel]], ''I'm Gonna be Alright'' di [[Jennifer Lopez]], [[Applause (singolo)|Applause]] di [[Lady Gaga]], ''[[Vogue (Madonna)|Vogue]]'' di [[Madonna (cantante)|Madonna]], ''Who Killed Marilyn?'' dei [[The Misfits]], ''The Actor'' di [[Robbie Williams]], ''Nxde'' di [[(G)I-dle]], ''She Takes Her Clothes Off'' degli [[Stereophonics]], ''Celluloid Heroes'' dei [[The Kinks]], ''State of Dreaming'' di [[Marina and the Diamonds]], ''The Lady is a Vamp'' delle [[Spice Girls]], ''Jitterbug Boy'' e ''A Sweet Little Bullet From a Pretty Blue Gun'' di [[Tom Waits]] e ''Marilyn Monroe'' di [[Nicki Minaj]]; anche [[Katy Perry]] la cita in ''Hey Hey Hey'', traccia contenente nel suo album ''[[Witness (Katy Perry)|Witness]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.museumstuff.com/learn/topics/Marilyn_Monroe_in_popular_culture::sub::Music|titolo=Marilyn Monroe In Popular Culture: Music|editore=Museumstuff.com|lingua=en|accesso=13 marzo 2012}}</ref> L'artista heavy metal [[Marilyn Manson]] ha scelto il suo nome d'arte come contrapposizione tra la purezza, secondo lui rappresentata dalla Monroe, e del male rappresentato dal criminale [[Charles Manson]]. Il nome del gruppo metal [[Norma Jean (gruppo musicale)|Norma Jean]] è un riferimento al vero nome di Marilyn Monroe.
Nel 1980 debutta, al Teatro dell'Opera di Roma, l'opera lirica "[[Marilyn (opera)]]" di [[Lorenzo Ferrero]].
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[[File:Marilyn Monroe, The Prince and the Showgirl, 1.jpg|min|verticale|Milton H. Greene, 1957, foto promozionale per il film "Il principe e la ballerina"]]Marilyn è stata fotografata da numerosi [[fotografo|fotografi]]:
{{Div col|3}}
* [[Bob Beerman]]
* [[David Conover]]
* [[Tom Kelley (fotografo)|Tom Kelley]]
* [[Bert Stern]]
* [[Richard Avedon]]
* [[Milton H. Greene]]
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== Riconoscimenti ==
[[File:Marilyn Monroe's star 2011.jpg|min|La stella di Marilyn Monroe presso la [[Hollywood Walk of Fame]]]]
Nel 1999 è stata proclamata dall'[[American Film Institute]] la sesta più grande attrice della storia del cinema.<ref>{{cita web|http://www.afi.com/100Years/stars.aspx |Classifica AFI|2 dicembre 2010}}.</ref> ''[[Diamonds Are a Girl's Best Friend]]'' si è classificata inoltre al dodicesimo posto nella [[AFI's 100 Years... 100 Songs|lista delle migliori canzoni statunitensi per film]].<ref>{{cita web|url=http://connect.afi.com/site/DocServer/musicals25.pdf?docID=204|titolo=AFI's 100 Years... 100 Songs: Lista delle 100 canzoni vincitrici|formato=pdf|4=02-12-2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110707093022/http://connect.afi.com/site/DocServer/musicals25.pdf?docID=204|dataarchivio=7 luglio 2011}}.</ref> Dal 1960 Marilyn Monroe ha una stella presso la Hollywood Walk of Fame, al 6774 di Hollywood Blvd.<ref>{{Cita web|url=http://www.walkoffame.com/marilyn-monroe|titolo=Marilyn Monroe|editore=Walkoffame.com|lingua=en|accesso=28 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=
* [[Golden Globe]]
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** 1958 – Candidatura alla migliore star femminile<ref name=Awards/>
** 1958 – Candidatura alla miglior attrice in un film commedia per ''Il principe e la ballerina''
** 1959 – Candidatura alla migliore star femminile
** 1960 – Candidatura alla miglior attrice in un film commedia per ''A qualcuno piace caldo''
** 1962 – Candidatura alla migliore star femminile<ref name=Awards/>
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* [[Bibliografia su Marilyn Monroe]]
* [[Marilyn Monroe Production]]
* [[Morte di Marilyn Monroe]]▼
* [[Vita privata di Marilyn Monroe]]
▲* [[Morte di Marilyn Monroe]]
* [[Marilyn Monroe nella cultura di massa]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|autore=Ainelif|url=
{{Marilyn}}
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