Scuola secondaria di secondo grado in Italia: differenze tra le versioni

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{{Torna a|Istruzione in Italia}}
La '''scuola secondaria di secondo grado''' oppure '''scuola media superiore''', impropriamente e comunemente detta '''scuola superiore'''<ref>Come riportato al punto c) della voce {{Treccani|superiore|superióre|v=x|citazione=corso s. di studî; ginnasio s., le classi 4ª e 5ª del ginnasio, così chiamate quando le prime tre classi ginnasiali (oggi assorbite nella scuola media dell'obbligo o scuola secondaria di primo grado) avevano il nome di ginnasio inferiore; '''scuole medie s'''. o scuole dell'ordine s. (o assol. le '''superiori'''), le scuole secondarie di secondo grado (licei, tradizionali o tecnici);|accesso=21 gennaio 2023}}</ref> o, più raramente, '''scuola media superiore''', nell'[[ordinamento scolastico italiano]] rappresenta uno dei due percorsi in cui si articola il [[Istruzione secondaria|secondo ciclo]]<ref>L'articolazione del secondo ciclo nei due percorsi è definita dalla L. [[Riforma Moratti|53/2003]], art. 2, comma 1 d): "''il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale''". Nel successivo comma g), per la scuola secondaria di secondo grado, si prevede uno sviluppo del quinquennio in due bienni e in un quinto anno.</ref>[[Istruzione secondaria|,]] del quale fa parte con l'[[Formazione professionale#Istruzione e formazione professionale (competenza regionale)|istruzione e formazione professionale]] (IeFP) regionale. Entrambi i percorsi sono riconosciuti validi ai fini dell'assolvimento, per il primo biennio, dell'[[Obbligo formativo|obbligo]] di istruzione<ref>L'estensione dell'obbligo a dieci anni è stabilito dalla Legge di bilancio 196/2006, art. 1, comma 622.</ref> e, per gli ultimi tre anni, del diritto-dovere di istruzione e formazione, almeno sino al conseguimento della qualifica professionale<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2005|mese=04|giorno=15|numero=76|titolo=Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53.|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-04-15;76}}</ref>. Lo [[studente]] vi accede<ref>{{cita web|url=https://www.leggo.it/societa/scuola/contributo_scuola_superiore_dopo_esame_terza_media-°2571631.html|titolo=Dopo l'esame di terza media la sorpresa: niente iscrizione senza contributo|accesso=23 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref> dopo aver conseguito il [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|''diploma di licenza'' ''conclusiva'' ''del primo'' ciclo ''di'' ''istruzione'']]<ref>Così definito dal Ministero dell'istruzione nella C.M. 51 del 20 maggio 2009.</ref>, con possibilità di scegliere a quale tipologia di liceo: [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], [[Istituto professionale in Italia|istituti professionali]] e [[Liceo (scuola)|licei]] - iscriversi<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/scuola/secondaria/14_dicembre_03/cosa-fare-non-fare-dieci-punti-a18d2ba4-7b18-11e4-825c-8af4d2bb568e.shtml|titolo=La scelta della scuola superiore Cosa fare e non fare in dieci punti|autore=Monica Ricci Sargentini|data=3 dicembre 2014}}</ref>. Le tipologie di scuola secondaria di secondo grado, articolate in indirizzi, sono accomunate da un'area generale, con discipline quali, ad esempio, italiano, storia, lingua inglese, matematica, scienze, mentre si distinguono per aree specifiche, collegate, per quanto riguarda istituti/licei tecnici e professionali, ai settori economici e produttivi del Paese. Ciascun indirizzo si caratterizza per uno specifico profilo educativo culturale e professionale dello studente, definito dall'insieme delle competenze che lo studente acquisisce nel quinquennio.
 
I percorsi dell'istruzione del secondo ciclo hanno durata quinquennale<ref>Con il D.M. 567/2017 il MIUR prevede una sperimentazione nazionale di percorsi della durata di 4 anni, a partire dall’anno scolastico 2018/2019.</ref>, suddivisa in primo biennio comune, secondo biennio e ultimo anno<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2014/04/27/news/4_anni_sono_meglio_di_5_-84646666/|titolo=Quattro anni sono meglio di 5?|data=27 aprile 2014}}</ref>; lo studente compie tale ciclo di studi generalmente dall'età di 14 anni fino ai
19<ref name=diplomati>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2018/02/14/news/un_diplomato_su_due_ammette_ho_sbagliato_scuola_-188831595/|titolo=Un diplomato su due ammette: "Ho sbagliato scuola"|autore=Ilaria Venturi|data=14 febbraio 2018}}</ref>. Al termine del percorso scolastico, viene sostenuto l'[[Esame di maturità in(ordinamento Italiaitaliano)|esame di Statomaturità (precedentemente detto di "maturitàesame di Stato")]], con il rilascio del [[Titoli di studio in Italia#Scuola secondaria di 2º grado|diploma]]<ref name=diplomati/>, al quale è allegato il ''curriculum''<ref>{{Cita web|url=https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=134742|titolo=Decreto Ministeriale 6 agosto 2020, AOOGABMI 88|data=6 Agosto 2020|accesso=27 giugno 2022}}</ref> dello studente. Il titolo conseguito, qualsiasi sia la tipologia di scuola frequentata, corrisponde al livello 4<ref>"Conoscenze: ''Conoscenze pratiche e teoriche in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio''; Abilità: ''Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un ambito di lavoro o di studio;'' Responsabilità e autonomia: ''Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio".''</ref> del [[Quadro europeo delle qualifiche|quadro europeo delle qualificazioni]]<ref>In Italia il processo di referenziazione delle qualificazioni italiane a EQF ha prodotto il ''Quadro Nazionale delle Qualificazioni'' (QNQ), v. Decreto 8 gennaio 2018, Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.</ref> e al livello 3 [[Classificazione internazionale standard dell'istruzione|ISCED,]] ha [[Valore legale del titolo di studio|valore legale]] e consente l'iscrizione ai percorsi dell'[[istruzione terziaria]], professionalizzanti ([[Istituto tecnico superiore|istituti tecnici superiori - ITS]]), ai percorsi dell'AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) e ai percorsi [[Università in Italia|universitari]].<ref>{{cita web|url=http://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2016-12-29/istat-sempre-meno-diplomati-proseguono-studi-all-universita-203953.php?uuid=ADZohWMC|titolo=Istat, sempre meno diplomati proseguono gli studi all'università|data=29 dicembre 2016|accesso=17 aprile 2019|dataarchivio=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170410091536/http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2016-12-29/istat-sempre-meno-diplomati-proseguono-studi-all-universita-203953.php?uuid=ADZohWMC|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Ordinamento attuale==
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**Indirizzo tradizionale
**Opzione scienze applicate
**Sezione con indirizzo storico-architettonico
**Sezione con indirizzo sportivo
*[[Liceo delle scienze umane]]
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=== Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento ===
Sono previsti nel secondo biennio e quinto anno specifici [[Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento|percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento]] (PCTO), evoluzione dell'alternanza scuola-lavoro come previsto dalla legge di Bilancio 2019, le cui linee guida<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/-/linee-guida-dei-percorsi-per-le-competenze-trasversali-e-per-l-orientamento|titolo=Linee guida dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento - Linee guida dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento|sito=Mi - Ministero dell'istruzione|lingua=it-IT|accesso=2022-09-17}}</ref> stabiliscono un monte ore minimo di:
 
* 90 ore per i licei;
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La riforma Moratti unifica nella categoria dei "licei" i licei e gli istituti tecnici statali, distinti dal sistema dell'istruzione e formazione professionale, di competenza regionale.
 
Del sistema dei licei, di durata quinquennale, articolata in due bienni e un quinto anno, si prevede facciano parte i licei classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, con i licei artistico, economico e tecnologico e delle scienze umane, articolati in indirizzi, «per corrispondere ai diversi fabbisogni formativi»<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=2003|mese=03|giorno=28|numero=53|titolo=Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale|articolo=2|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2003-03-28;53!vig=}}, comma 1, g) </ref>. In tutti gli indirizzi liceali viene prevista la possibilità di frequentare il secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, su richiesta degli studenti, con il riconoscimento degli apprendimenti acquisiti in contesto lavorativo come equivalenti agli apprendimenti acquisiti a scuola. Il riferimento per ciascun indirizzo è il PECuP, cioè il Profilo Educativo Culturale e Professionale, caratterizzato dalle competenze che lo studente acquisisce nel quinquennio.
 
Secondo la L. 53/2003 il sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale, di durata triennale con il conseguimento di una qualifica, e quadriennale, con il conseguimento di un diploma, realizza profili legati a titoli che possano essere riconosciuti a livello nazionale; tali titoli consentono, attraverso un quinto anno integrativo, l'accesso all'esame di stato e quindi università. L'obbligo formativo, come configurato nel 1999, viene ridefinito come «diritto-dovere di istruzione e formazione»<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2005|mese=04|giorno=15|numero=76|titolo=Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-04-15;76}}</ref>.
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Nell'autunno 2008, il [[Consiglio dei ministri]] riceve da [[Mariastella Gelmini]] le principali linee su cui orientare il riordino del secondo ciclo<ref name="gelmini">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/gelmini-18-dic/gelmini-18-dic.html|titolo=Gelmini: "Così la scuola cambia" Più inglese e "unico maestro"|autore=Salvo Intravaia|data=18 dicembre 2008}}</ref> che, iniziato durante l'anno scolastico 2010-11, entra a pieno regime nel 2014-15.<ref name="gelmini" /> In continuità con le indicazioni delle norme precedenti, a partire dalla L. 53/2003, il riordino si contraddistingue per la descrizione degli indirizzi in termini di competenze/risultati di apprendimento caratterizzanti i profili di studio<ref>Allegato A -"Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei", {{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=2010|mese=03|giorno=15|numero=89|allegato=A|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010-03-15;89|titolo=Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.}}; Allegato A, Allegati "Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il secondo biennio e per il quinto anno", {{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/03/30/12A03290/sg|titolo=Direttiva 16 gennaio 2012, Adozione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici a norma dell'articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88 - Secondo biennio e quinto anno.}}
</ref>, con riferimento ai [[Quadro europeo delle qualifiche|quadri europei degli apprendimenti per l'educazione permanente]] ([[Quadro europeo delle qualifiche|EQF]], [[Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue|QCER]], [[Competenze chiave]]). Queste scelte mirano a rendere trasparenti i contenuti dei titoli di studio e a rapportarli a standard comuni, al fine di rendere possibile la traduzione di tali titoli anche fuori dal territorio nazionale.
 
Il programma ristruttura il sistema formativo in:
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Le scuole del secondo ciclo, come quelle del primo, svolgono, in stretta connessione con la funzione di insegnamento-apprendimento, la funzione [[Orientamento scolastico per competenze|orientativa]], la cui rilevanza è messa particolarmente in evidenza nelle norme di riforma avviate con l'autonomia scolastica dalla fine del '900. Le azioni di [[Orientamento scolastico per competenze|orientamento]] realizzate dal [[Docente|docenti]], anche in collaborazione con soggetti esterni (es. psicologi), nei vari segmenti dei due cicli mirano, da un lato, a sviluppare negli alunni/studenti consapevolezza di sé e capacità di riflettere su attitudini e interessi, dall'altro, ad approfondire la conoscenza dei percorsi e/o degli sbocchi lavorativi successivi. Accanto ai "percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni", all' "utilizzo di strumenti", agli "incontri individuali con i docenti referenti per l'orientamento, per ricevere supporto nella scelte", ai [[Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento#Le modifiche (2015)|PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento)]]<ref>La realizzazione di queste azioni rappresenta per le scuole il benchmark fissato da [[Istituto INVALSI|INVALSI]] per il Rapporto di autovalutazione.</ref>, sono organizzati eventi informativi di presentazione "dei diversi indirizzi di scuola secondaria di II grado o dei corsi di studi universitari e post diploma". Questi eventi si attuano secondo varie modalità, come ad esempio visite delle scuola del secondo ciclo o delle università da parte di alunni/studenti in ingresso, attività educative di alunni/studenti con docenti di segmento/ordine di scuola diverso, apposite giornate in cui è possibile la visita della scuola o dell'università, definite ''open day''<ref>{{cita web|url=https://www.elle.com/it/magazine/a25471733/scuole-superiori-open-day/|titolo=Per chi ha ragazzi in età da superiori dicembre, più che il mese del Natale, è quello degli open day|autore=Maria Elena Viola|data=12 dicembre 2018}}</ref>, partecipazione a fiere e manifestazioni di orientamento a carattere nazionale, regionale o locale.
 
La scelta, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado, del percorso di istruzione ([[Liceo (scuola)|liceo]], [[istituto tecnico]] o [[Istituto professionale|professionale]]) oppure di istruzione e formazione professionale regionale, è accompagnata anche dai suggerimenti che i docenti del Consiglio di classe raccolgono in un modulo articolato per il consiglio orientativo<ref>Le attività qui indicate sono ricavate dall'elenco riportato in {{Cita web|url=https://www.invalsi.it/snv/docs/0220/Guida%20autovalutazione_2017.pdf|titolo=Rapporto di Autovalutazione - Guida all’autovalutazione, par. 3.4.|autore=INVALSI|data=2017|p=33|accesso=27 giugno 2022}} Sulla base di tale elenco le scuole effettuano annualmente l'autovalutazione rispetto all'orientamento, i cui esiti sono pubblicati nello spazio dedicato a ciascuna, accessibile dal portale [https://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ scuola in chiaro.] </ref>.
 
Prima dell'avvio o comunque entro il mese di novembre del primo anno è prevista per lo studente iscritto presso una scuola secondaria di secondo grado la possibilità di optare per un altro percorso di studi, con richiesta motivata<ref>La Nota del Ministero dell'Istruzione del 12 novembre 2021 "Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021/2022", come le precedenti analoghe Note, limita di fatto la possibilità di effettuare passaggi nello stesso primo anno di corso.</ref>. Durante il percorso di studi l'inserimento in un nuovo indirizzo di studi richiede esami o colloqui integrativi (dettati da ragioni didattiche)<ref>{{cita web|url=https://www.laleggepertutti.it/187670_come-cambiare-scuola|titolo=Come cambiare scuola|autore=Chiara Arroi|data=18 dicembre 2017}}</ref>.