Quarto (Italia): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile Link a pagina di disambiguazione |
m Corretto il collegamento Doc con Denominazione di origine controllata (DisamAssist) |
||
| (47 versioni intermedie di 37 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nd|altre località|Quarto#Italia|nocat=1}}
{{F|Napoli|febbraio 2017}}{{Divisione amministrativa
|Nome = Quarto
Riga 12 ⟶ 13:
|Divisione amm grado 2 = Napoli
|Amministratore locale = Antonio Sabino
|Partito = [[
|Data elezione = 25-6-2018
|Data rielezione = 17-5-2023
|Data istituzione =
|Altitudine = 55
|Divisioni confinanti = [[Giugliano in Campania]], [[Marano di Napoli]], [[Napoli]], [[Pozzuoli]], [[Villaricca]]
|Sottodivisioni =
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1039
|Nome abitanti = quartesi
|Patrono = [[Maria (madre di Gesù)|santa Maria]]
|Festivo = 12 settembre
|PIL =
|PIL procapite =
Riga 32 ⟶ 31:
}}
'''Quarto''' (noto anche come '''Quarto Flegreo''') è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Situato a [[nord]]-[[ovest]] di [[Napoli]], nell'entroterra [[Campi Flegrei|flegreo]], ha una superficie di circa {{M|14
Il territorio comunale corrisponde pressoché alla cosiddetta "Piana di Quarto": una depressione del sottosuolo a forma ellittica, contornata da una cinta collinare e dovuta a una forte attività vulcanica altamente esplosiva.
Riga 46 ⟶ 45:
Il comune di Quarto giace nell'omonima piana, la cui formazione rientra nell'attività vulcanica flegrea del passato.
La Piana di Quarto è cinta a sud e a Est da resti di edifici vulcanici recenti, a nord e a nord-est dai resti dell'antica caldera originatasi in seguito all'eruzione dell
==== Teorie sulla formazione della Piana di Quarto ====
Circa la sua formazione geologica e datazione gli studiosi hanno pareri contrastanti:<ref>{{Cita web|url=https://visitquarto.it/lorigine-della-piana-di-quarto/|titolo=Formazione geologica della piana di Quarto|sito=VisitQuarto|data=
* secondo lo studioso [[Giuseppe De Lorenzo]] (che suddivise la formazione geologica [[Campi Flegrei|flegrea]] in tre periodi) l'origine della Piana di Quarto risalirebbe al 3
* completamente differente l'ipotesi del vulcanologo [[Alfred Rittmann|Alfredo Rittmann]], secondo il quale l'origine della Piana di Quarto sarebbe da ricondursi a uno sprofondamento vulcano-tettonico di una vasta superficie di tufo giallo, avvenuto in seguito a una forte attività esplosiva con l'emissione dei prodotti del 2
==== Punta Marmolite ====
Tracce palesi delle passate attività vulcaniche a Quarto si possono riscontrare in località "Punta Marmolite" (a nord-est della Piana) dove è osservabile un "duomo di lava", sorto a causa di una piccola eruzione nella quale il [[magma]] si solidificò appena uscito dalla bocca eruttiva. Quelle di Punta Marmolite sono tra le rocce più antiche dell'[[Ignimbrite campana|Ignimbrite Campana]] (47.000 anni) e hanno composizione essenzialmente alcalitrachitica.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/ov/it/campi-flegrei/storia-eruttiva.html|titolo=Osservatorio Vesuviano-INGV Storia eruttiva dei Campi Flegrei}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Leone|cognome=Melluso|nome2=Roberto De'|cognome2=Gennaro|nome3=Lorenzo|cognome3=Fedele|data=2012/05|titolo=Evidence of crystallization in residual, Cl–F-rich, agpaitic, trachyphonolitic magmas and primitive Mg-rich basalt–trachyphonolite interaction in the lava domes of the Phlegrean Fields (Italy)|rivista=Geological Magazine|volume=149|numero=3|pp=
=== Clima ===
Quarto gode di un [[clima mediterraneo]], con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche. A differenza della vicina fascia costiera, il territorio di Quarto è caratterizzato da un maggiore tasso di umidità.
Nel grafico sottostante sono riportate temperature medie minime e massime e le precipitatizioni mensili. Fonte: NOAA<ref>{{Cita web|url=https://www.ncdc.noaa.gov/|titolo=National Centers for Environmental Information (NCEI) formerly known as National Climatic Data Center (NCDC) {{!}} NCEI offers access to the most significant archives of oceanic, atmospheric, geophysical and coastal data.|accesso=2 febbraio 2021
{{ClimaAnnuale
Riga 103 ⟶ 102:
== Origini del nome ==
Il nome "Quarto" deriverebbe
== Storia ==
=== Preistoria ===
Il territorio di Quarto fu abitato sin dall'[[Età del Bronzo]] Medio come dimostrerebbero vari ritrovamenti di frammenti di ceramica e suppellettili. Particolare interesse rivestono in particolare i materiali, databili fra il Bronzo Antico e l'Appenninico, rinvenuti nel sito archeologico di Via Viticella che hanno fatto ipotizzare un vero insediamento lungo le pendici della collina soprastante. Inoltre, una sepoltura rinvenuta nei pressi della via Campana, a fossa di forma ovale, è databile al Bronzo Antico grazie al corredo ivi rinvenuto, un bicchiere d'impasto e un pugnale.<ref>{{Cita libro|cognome=G. Camodeca|cognome2=P. Caputo|cognome3=M. Giglio|titolo=Materiali per lo studio storico archeologico di Quarto Flegreo : carta archeologica dalla preistoria al tardo antico|url=https://www.worldcat.org/oclc/892818392|accesso=3 febbraio 2021
=== Periodo classico ===
Riga 113 ⟶ 112:
=== Epoca romana ===
Sebbene con i coloni [[Antica Grecia|Greci]] lo sviluppo e l'importanza della zona avessero già conosciuto un discreto incremento, fu solo con i [[Civiltà romana|Romani]] che Quarto assunse una prima vera connotazione propria di centro abitato pur non avendo lo schema urbanistico di una città. In età romana il fertile territorio di Quarto Flegreo era parte integrante del produttivo retroterra agricolo
La strada principale di collegamento con [[Pozzuoli]] è tuttora la via Campana, arteria di grande traffico. Ai lati di questa strada si possono trovare numerosi insediamenti romani, forni, ville, mausolei, colombari. La strada attuale, sopraelevata rispetto a quella originaria, taglia in due un fitto insediamento, attraversato dalla linea ferroviaria [[Napoli]]-[[Roma]]. In particolare mentre si viaggia da [[Pozzuoli]] a Quarto, si può notare ai lati dei binari un piccolo [[mausoleo]]. Il fatto che Quarto sia stata un popoloso insediamento romano è testimoniato dai numerosi rinvenimenti archeologici del sottosuolo. Il [[monumento]] più conosciuto tuttavia è un semplice mausoleo, sito in località ''Regina della pace''.
Riga 122 ⟶ 121:
Da marzo a novembre del 1948, Quarto fu amministrata dal [[commissario prefettizio]] Alberto Arcamone. Il primo sindaco fu Domenico Di Falco ([[1901]]-[[1976]]), facoltoso agricoltore ed ex-[[Fascismo|fascista]], a seguito delle elezioni svoltesi il 28 novembre 1948. Il primo consiglio comunale avvenne il 18 dicembre 1948 in un edificio scolastico, l'odierna scuola elementare "Viviani".
[[File:Quartieri Quarto.png|miniatura|Quartieri di Quarto|311x311px]]
Di Falco fu sindaco di Quarto per 18 anni, dal [[1948]] al [[1961]] e dal [[1969]] al [[1975]], mandati inframezzati dalla vittoria della sinistra nelle elezioni del 1961 che portarono all'elezione del sindaco comunista Giovanni Riccio e del democristiano Angelo De Vivo.<ref>{{cita libro|autore=Giorgio Moio |titolo=Storia del Quarto<!--|url=http://books.google.it/books?id=ID&pg=PA0#v=onepage&q&f=false--> |annooriginale= 2017 |editore= |id=8892677284 |cid= |url=https://books.google.it/books?id=WVEvDwAAQBAJ&pg=PA10&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj4qZSi1Z_gAhUD1BoKHZ3VAu8Q6AEIMjAC#v=onepage&q&f=false|pp =10-13 }}</ref>
Riga 133:
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di Santa Maria Libera Nos a Scandalis ====
[[File:Chiesa di Santa Maria Libera Nos a Scandalis Quarto (cropped).jpg|miniatura|Chiesa di Santa Maria Libera Nos a Scandalis]]
Fu edificata sui resti di una cappella più antica e consacrata nel 1243.<ref>{{Cita web |url=http://www.infocampiflegrei.it/articoli/articolo91.htm |titolo=Copia archiviata |accesso=13 gennaio 2016 |dataarchivio=29 gennaio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160129183935/http://www.infocampiflegrei.it/articoli/articolo91.htm |urlmorto=sì }}</ref> Le prime notizie della chiesa-madre di Quarto, dedicata a Santa Maria Libera Nos a Scandalis, "liberaci dalle insidie", risalgono esattamente al 23 agosto [[1243]], quando il vescovo puteolano Pietro la consacrò. Di certo, la chiesa fu edificata sul sito di una cappella più antica, poiché in un documento dell'anno 1013 si fa riferimento alla compravendita di un appezzamento di terreno in località ad S. Mariam qui dicitur ad Scandola a Quarto Major da non confondere con il toponimo Quarto Pictulum che corrisponde all'attuale [[San Giovanni a Teduccio]]. In quello stesso giorno, il vescovo Pietro ed altri prelati campani emanarono una lettera collettiva d'indulgenze a favore dei fedeli che avessero visitato la chiesa dal 1
Una leggenda, raffigurata in un affresco un tempo visibile nella facciata interiore del muro a man destra dell'ingresso, è legata alla fondazione della chiesa, riportata in un documento dell'Archivio Storico Diocesano di [[Pozzuoli]]. Nel dipinto erano raffigurati un uomo con un [[Falconeria|falcone]] e una donna, creduti il re e la regina di Napoli, fondatori della chiesa per aver adempiuto un voto, essendo sfuggiti agli assalti di un cinghiale nel corso di una battuta di caccia in quel luogo. Infatti, fino al XVI secolo, il Piano di Quarto era ricoperto da un fitto bosco, frequentato dalla corte napoletana per le attività venatorie. Nel 1243, anno della consacrazione della chiesa, il re e la regina di [[Napoli]] erano l'imperatore [[Federico II di Svevia]] e la sua concubina [[Bianca Lancia]], madre di Manfredi e sua futura consorte morganatica. La leggenda, pertanto, ha un suo fondamento storico: Federico, vedovo dal [[1241]] della sua terza moglie, amava i [[Campi Flegrei]], ne frequentò i bagni ed edificò un castello sopra l'altura settentrionale del piano di Quarto, oggi noto come Castello di Monteleone. lnoltre, è risaputo che il grande imperatore era un vero esperto della caccia col falcone, al punto da scriverne un trattato.
La chiesa crollò nella notte tra il 22 e il 23 marzo 1893 a causa di lavori di restauro mal realizzati<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Fabio Cutolo|titolo=Santa Maria Libera Nos a Scandalis. Mille anni tra storia e fede|anno=2016|città=Quarto (NA)|pp=86-90|ISBN=9791220012768}}</ref>. Il crollo della volta e delle mura investirono una “casupola” adiacente e vi furono tre vittime: Salvatore Miselci (o Mesca), la moglie Maria Teresa Di Costanzo e il loro figlio Vincenzo di 11 anni<ref name=":3" />. La ricostruzione fu realizzata a partire dal 1895 su progetto dell’ingegner Umberto Cassitto e fu portata a termine nel 1899<ref name=":3" />. È caratterizzata da un'architettura essenziale, è dotata di campanile e domina la piazza omonima. L'interno dell'edificio si presenta di una estrema semplicità, vivacizzata solo da una decorazione a stucco e oro zecchino negli archi e nella copertura. Questa si eleva sull'unica navata, chiusa dall'abside semicircolare, ed è ripartita in due campate a crociera, poggianti su pilastri corinzi. Lungo la navata si sviluppano otto cappelle (quattro su ogni lato), di cui solo le ultime due ospitano altari, dedicati a San Gerardo e al [[Sacro Cuore di Gesù]]. Superato l'arco trionfale, ai lati della navata si aprono due penitenzierie, sovrastate da loggette, prima di giungere all'altare maggiore, dominato dalla scultura policroma della titolare sistemata in nicchia. Tra l'arredo sacro all'interno sono presenti un'acquasantiera di discreto interesse storico-artistico, scolpita in marmo bianco, risalente al [[1634]] e recante la data MDCXXXllll; il pulpito esagonale in noce intagliato, realizzato nel 1916 dal falegname [[Marano di Napoli|maranese]] Francesco Moio; un antico dipinto su tavola raffigurante la titolare, nella cappella a Lei dedicata. Dell'antico convento si rinvengono ancora notevoli tracce. A livello planimetrico è evidente la forma del chiostro addossato alla parete sud della chiesa, intorno al quale si sviluppano i vari reparti. Ancora intatta è l'ala occidentale con il lungo corridoio coperto da volta a botte e con alcune celle, adattate ad abitazione del parroco.<ref>{{Cita web|url=http://www.infocampiflegrei.it/articoli/articolo91.htm|titolo=Chiesa di Santa Maria Quarto|accesso=1º febbraio 2021
==== Chiesa dei SS. Pietro e Paolo ====
La Parrocchia dei [[Santi Pietro e Paolo]] è stata istituita nel [[1982]] ed è pertanto costruzione recente. Dal punto di vista demografico risulta servire circa {{formatnum:9000}} abitanti del comune, per un totale di circa 3500 famiglie. È sita a poca distanza dalla Montagna Spaccata e dalla piccola chiesa di San Petrillo, dove secondo una tradizione ricordata nel [[1859]] anche dal canonico Giovanni Scherillo sarebbe passato San Pietro: “''chiesina eretta dove è tradizione che san Pietro celebrasse il divin sacrificio e consacrasse il suo primo vescovo san Celso''”.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.comune.quarto.na.it/public/_archivio_img/webmaster/avviso_pubblico_manifestazione_interesse_Natale_2018.pdf|titolo=Comune di Quarto avviso_pubblico_manifestazione Allegato A - Caratteristiche dei luoghi}}</ref> Il territorio circostante è caratterizzato da un ambiente prevalentemente rurale e da zone costituite da abitazioni di tipo residenziale. La parrocchia si estende per circa il 50% su un piano collinare con presenza di [[Masseria|masserie]] sparse sul territorio, collegate da viottoli in terra battuta alle grosse vie. Essa soffre di scarsa presenza, dovuta allo spostamento di gran parte dei suoi abitanti fuori del territorio comunale, per motivi di lavoro. La coltura della terra è svolta principalmente dagli anziani, mentre i giovani preferiscono cercare altro tipo di lavoro (anche se saltuario) fuori dal comune di origine, adeguandosi a fare i pendolari o emigrando.
==== Chiesa di San Castrese ====
La Parrocchia di [[Castrese di Sessa|San Castrese]] è stata costruita nel [[1994]] ed è stata eretta a cura del commissariato straordinario di Governo per la [[Campania|Regione Campania]] per la gestione dell’emergenza del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]] (Legge 219 del 1981) al fine di consentire innanzitutto ai residenti della zona del costruendo comprensorio di alloggi popolari ex lege 167 e 219 di poter avere un luogo di culto<ref name=":2" />. L'edificio si trova in prossimità del rione popolare di via De Gasperi, è dedicato al santo vescovo e martire [[Castrese di Sessa|Castrese da Sessa]] e nel corso degli anni è diventato sede di diverse organizzazioni e associazioni che si occupano dei giovani e del territorio; tra queste vanno menzionate il gruppo “Giobbe” dedicato ai giovani del rione, che potevano studiare e divertirsi partecipando ai tornei calcistici del CSI, e un laboratorio di [[falegname]]ria.<ref>{{Cita web|url=http://www.andreadinatale-sport.com/testate-giornalistiche/76-quarto-magazine/3720-15-novembre-2014-i-20-anni-della-chiesa-san-castrese.html|titolo=15 novembre 2014, I 20 ANNI DELLA CHIESA SAN CASTRESE|accesso=3 febbraio 2021
==== Santuario Regina Pacis ====
Il santuario sorge nell'area comunemente nota come "zona Spinelli". In questo luogo, negli [[Anni 1970|anni '70]] sorse la Comunità Regina della Pace, ad opera del sacerdote missionario Padre Pippo Russo.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.quarto.na.it/public/_archivio_img/webmaster/avviso_pubblico_manifestazione_interesse_Natale_2018.pdf|titolo=Comune di Quarto avviso_pubblico_manifestazione Allegato A - Caratteristiche dei luoghi}}</ref> A partire dal 2011, su idea del Vescovo di [[Pozzuoli]], nell'ampio spazio di terra circostante e in alcuni edifici siti nei pressi del santuario, sono state istituite la Fondazione CED (Centro Educativo Diocesano “Regina Pacis)<ref>{{Cita web|url=http://www.fondazioneced.it/?page_id=53424|titolo=Chi siamo|sito=Fondazione “Centro Educativo Diocesano Regina Pacis"|lingua=it
==== Altre chiese ====
Riga 154 ⟶ 155:
Parte integrante della storia dei [[Campi Flegrei]], quella di Quarto è un'area di discreto interesse archeologico. Grazie alla vicinanza con [[Cuma]] il territorio ha restituito, nelle zone collinari e in località San Petrillo, tracce [[Preistoria|preistoriche]] e suppellettili risalenti all'[[Età del bronzo|età del bronzo medio]].
Per l'[[epoca romana]] di Quarto i resti più significativi sono costituiti dalla "Necropoli di via Brindisi", portata parzialmente alla luce nel corso degli anni settanta e ottanta, la quale ospita un "mausoleo a cuspide piramidale", volgarmente noto come "Fescina". Inoltre, lungo la via Campana, tra Pozzuoli e Quarto, lungo cioè il tracciato di quella che doveva essere l'antica via consularis Puteolis Capuam, sono presenti mausolei a due piani di tipo gentilizio e numerosi ipogei, che costituiscono una delle più singolari necropoli di epoca romana.<ref>{{Cita libro|cognome=Sirpettino, Mario.|titolo=La terra della Sibilla|url=https://www.worldcat.org/oclc/313275127|accesso=3 febbraio 2021
Numerosi sono i mausolei sparsi un po' dovunque, come quello in località Poggio Spinelli, a due piani, con esterno in laterizio, fino a qualche anno fa inglobato in una masseria. Fra le tombe rupestri, è da menzionare quella in località Grotta del Sole, formata da due ambienti comunicanti.
Riga 167 ⟶ 168:
==== Il Complesso archeologico della Villa con necropoli di Via Brindisi "La Fèscina" ====
La ''Necropoli di via Brindisi'' è stata portata parzialmente alla luce nel corso degli anni settanta e ottanta; prima di allora era visibile solo il livello superiore del [[mausoleo]] a cuspide, utilizzato come deposito di attrezzi agricoli. Delimitata da una bassa recinzione realizzata in opera reticolata, ne fanno parte tre mausolei funerari con basamento quadrangolare e vano [[ipogeo]], un [[triclinio]] all’aperto, alcuni vani di servizio e due recinti minori. La struttura più antica è il monumentale mausoleo a cuspide piramidale, volgarmente noto come “''Fescina''“, edificato tra l'età augustea e il [[I secolo|I sec. d.C.]] Attraverso un varco alle spalle del monumento è possibile accedere al recinto, originariamente chiuso, in cui si rinvennero tracce di incinerazioni, urne, anfore con resti di inumati e tombe a cappuccina che documentano la continuità d’uso della necropoli fino ad epoca tarda. Anche nell’area del recinto maggiore vennero alla luce sepolture ad inumazione. Nell’antichità tali spazi recintati erano detti ''ustrinae'' perché destinati soprattutto alla cremazione dei defunti.<ref>{{Cita web|url=https://quartosociale.wordpress.com/la-storia-di-quarto/26/|titolo=Necropoli di via Brindisi e la “Fescina”|sito=QUARTO CITTA' SOCIALE|data=
==== Mansio flegrea ====
In via Mercadante è possibile ammirare la ''Mansio romana'' (anche detta ''Mansio flegrea''), identificata con la Masseria Crisci in via Campana Vecchia. Risalente al [[I secolo|I secolo d.C]], era un’antica stazione di sosta e rifornimento di grande importanza, collocata al quarto miglio della via Consolare Campana, asse di collegamento tra Roma e Puteoli.<ref>{{Cita web|url=https://visitquarto.it/mansio-romana/|titolo=Mansio Romana via Mercadante|sito=VisitQuarto|data=5 giugno 2020
==== Pietra Bianca ====
[[File:Pietra Bianca.jpg|miniatura|La Pietra Bianca che dà il nome all'omonima via nei pressi del suo ritrovamento.]]
La cosiddetta ''Pietra Bianca'' è un’ara funeraria ritrovata nel [[1777]], abbandonata per due secoli al degrado fino al recupero e al restauro nel [[1974]] da parte del Gruppo Archeologico Napoletano. Si tratta di un'ara di [[Marmo|marmo bianco]] con [[frontone]] centinato e [[Pulvino|pulvini]] laterali. Sulle facce laterali figurano su quella sinistra un elegante ''urceus'' e su quella destra una ''[[Patera (archeologia)|patera]]'', mentre sulla parte frontale è presente la seguente [[Epigrafe|iscrizione]] in [[lingua latina]]: ''Variae Sp(uri) F(iliae) Iustae L(ucius) Marius Iunianus uxori rarissimae sanctitatis vixit ann(is) XXV mens(ibus) XI dieb(us) XVIII,'' che fa riferimento a Varia Iusta figlia illegittima di Lucius Marius Iunianius, moglie di rarissima santità''.''<ref>{{Cita libro|cognome=Caputo, Paolo, 1950-|cognome2=Giglio, Marco, (19..- ...).,|cognome3=Gruppo archeologico napoletano,|titolo=Materiali per lo studio storico archeologico di Quarto Flegreo : carta archeologica dalla preistoria al tardo antico|url=https://www.worldcat.org/oclc/892818392|accesso=3 febbraio 2021
====Altri luoghi di interesse====
Antiche [[Masseria|Masserie]], testimonianze della civiltà contadina
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Quarto è
Il boom demografico si è riscontrato soprattutto in seguito al [[terremoto]] dell'[[Irpinia]] del [[1980]] e al [[bradisismo]] di [[Pozzuoli]] ([[1983]]), che comportò lo svuotamento del [[
Quarto è residenza di molti lavoratori partenopei, che fanno i pendolari con Napoli soprattutto attraverso i collegamenti ferroviari.
Riga 200 ⟶ 205:
=== Tradizioni e folclore ===
* Festa di Santa Maria Libera Nos a Scandalis<ref>{{cita web|url=http://www.eventiesagre.it/Eventi_Feste/21024506_Festa+Di+S+Maria.html|titolo=Festa Di S. Maria|accesso=}}</ref>: ha luogo il 12 settembre. Ogni anno le celebrazioni e la festa patronale si svolgono per circa una settimana, con manifestazioni religiose e civili e particolarmente sentita è la processione della statua della madonna attraverso tutte le strade principali
== Cultura ==
=== Cucina ===
La gastronomia di Quarto si basa principalmente sulle verdure, la carne e il pesce e sugli ingredienti tipici della cucina mediterranea, come l'[[Olio di oliva|olio d'oliva]], come nel resto dell'area flegrea. Diverse sono le coltivazioni locali tra cui la [[Uva|vite]] e la [[Melannurca campana|mela annurca]], alla quale periodicamente vengono dedicate manifestazioni cittadine.<ref>{{Cita web|url=https://www.cronacaflegrea.it/quarto-celebra-la-mela-annurca-il-weekend-dedicato-alla-sana-alimentazione/|titolo=Quarto celebra la Mela Annurca: il weekend dedicato alla sana alimentazione|autore=redazione|sito=Cronaca Flegrea|data=9 gennaio 2020
==
Il comune di Quarto è posto ad un'altitudine 55 metri s.l.m. ed, essendo un comune di pianura, i produttori locali hanno cercato per i loro vigneti le posizioni migliori per ottenere uve idonee alla produzione di vini in linea con gli elevati standard presenti nella [[Città metropolitana di Napoli]]. I [[Vino bianco|vini bianchi]] sono basati per la maggior parte sull’uva [[Falanghina]]. Le viti sono coltivate alla ''putuelana'' o ''pozzolana'', un’antica forma di allevamento della vite in cui era sostenuta da una ''falange'' (ossia una spalliera). Il clima mediterraneo e le alture, con la presenza di brezze rinfrescanti e di terreni vulcanici, porosi e ricchi di minerali, sono condizioni ideali per la coltivazione della vite. Il comune di Quarto vanta un numero rilevante di denominazioni di origine dedicate al vino, tra cui Campi Flegrei DOC, Pompeiano IGT e Campania IGT.▼
=== Produzione vinicola ===
▲
== Infrastrutture e trasporti ==
Riga 219 ⟶ 226:
=== Mobilità Urbana ===
I trasporti interurbani di Quarto vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da E.A.V. Un collegamento bus, gestito da [[Ente Autonomo Volturno|E.A.V.]] collega Quarto e il Polo Universitario di Napoli - Monte Sant’Angelo.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.quarto.na.it/it/blogargomenti.aspx?categoria=Trasporto%20pubblico&myband=7&categoriapadre=Territorio|titolo=Trasporto pubblico - Comune di Quarto, Via Enrico de Nicola 8, 80010 (Na)|lingua=it|accesso=2 febbraio 2021
== Amministrazione ==
Riga 258 ⟶ 265:
== Sport ==
Hanno sede nel comune le seguenti società di [[Calcio (sport)|calcio]]: la ''S.S.D. Quarto'', che raggiunse il suo culmine con il campionato di [[Serie D]], la società ''A.S.D. Quarto Afrograd'' che partecipa al campionato di eccellenza
Il progetto Futsal Quarto ha ben quattro compagini e partecipa, con la prima squadra maschile, al campionato di serie C1 2023-2024, con la squadra femminile al campionato femminile di serie C di futsal, con l'Under 19 al campionato regionale Under 19 e, con l'Under 17, al campionato Élite di futsal. A gennaio 2024, la squadra maschile allenata da Gaetano Breglia, ha partecipato alle finali della fase regionale della Coppa Italia di Serie C1 di futsal.
La squadra femminile, allenata da Valerio Vitale, e le due Under, gestite dal dirigente Gaspare Bennardo, danno un importante contributo di talenti quartesi e flegrei alla Rappresentativa Regionale Campana nelle rispettive categorie.<ref>
La società di [[pallavolo]] ''Cts-Quarto'', fondata nel [[1976]], milita nella Prima Divisione Femminile.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.fipavnapoli.it/elenco-societa.aspx?PId=1130&ComitatoId=20&SId=1175|titolo=FIPAV - CP Napoli {{!}} Elenco società » C. T. S. QUARTO|sito=FIPAV - CP Napoli|accesso=3 febbraio 2021
== Note ==
Riga 293 ⟶ 300:
{{Campi Flegrei}}
{{Comuni della città metropolitana di Napoli}}
{{portale|Campania}}
[[Categoria:Quarto| ]]
[[Categoria:Vulcani della Campania]]
| |||