Franz Kafka: differenze tra le versioni
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|Nome = Franz
|Cognome = Kafka
|PreData = {{ipa|/ˈfranʦ ˈkafka/|it}}<ref>{{dipi|Franz}}</ref><ref>{{dipi|Kafka}}</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Praga
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|Attività = scrittore
|Nazionalità = austro-ungarico
|FineIncipit = è stato uno
|Immagine =
|Didascalia =
}}
Ritenuto uno dei massimi scrittori del XX secolo, la sua opera fonde elementi di realismo e del fantastico, e presenta tipicamente protagonisti isolati che affrontano situazioni bizzarre o surreali e poteri socio-burocratici incomprensibili. Il termine [[kafkiano]] è entrato nel lessico per descrivere situazioni come quelle descritte nei suoi scritti. Le sue opere più note includono il racconto La metamorfosi (1915) e i romanzi Il processo (1924) e Il castello (1926).
La maggior parte delle sue opere
Solo poche furono le opere pubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute - tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'' - furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore [[Max Brod]], il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti.
Sebbene Kafka sia famoso soprattutto per i suoi romanzi e racconti, è celebrato anche per le sue brevi favole e aforismi. Come i suoi racconti più lunghi, questi schizzi possono essere brutali sotto alcuni aspetti, ma la loro terrificanza è spesso divertente. Un conoscente stretto di Kafka ha osservato che sia il suo pubblico che l'autore stesso a volte ridevano così tanto durante le letture che Kafka non riusciva a continuare la sua esposizione, trovando necessario riprendersi prima di completare la recitazione dell'opera.
I suoi scritti, talvolta visti come profetici o premonitori di un futuro totalitario, hanno influenzato enormemente artisti, filosofi, compositori, registi, storici della letteratura, studiosi religiosi e teorici della cultura.
== Biografia ==
=== Famiglia ===
[[File:Kafka5jahre.jpg|
Kafka nacque il 3 luglio del [[1883]] nei pressi della [[Piazza della Città Vecchia]] di [[Praga]], capitale del [[Regno di Boemia]] (al secolo una provincia dell'[[Impero austro-ungarico]], divenuta poi [[Prima Repubblica cecoslovacca|Repubblica cecoslovacca]] a partire dal [[1918]]), da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[aschenaziti|aschenazita]]. Franz era il primogenito di sei figli<ref>{{cita|Hamalian, 1974}}.</ref>, due suoi fratelli, Georg e Heinrich, morirono durante l'infanzia prima che Franz compisse sette anni; le sue tre sorelle, Gabriele ("Ellie") (1889–1942), Valerie ("Valli") (1890–1942) e Ottilie ("Ottla") (1892–1943), furono invece tutte e tre vittime della [[Shoah]]. Le prime due deportate dai [[nazisti]] nel [[ghetto di Łódź]] e poi uccise nel vicino [[campo di sterminio di Chełmno]] nel [[1942]], mentre la terza, dapprima internata nel [[ghetto di Terezín]], morì nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] nel 1943.<ref>Valli ed Elli morirono nel lager di [[Campo di sterminio di Chełmno|Chełmno]]. Ottla, la sorella minore, si salvò in un primo momento perché sposata con un marito che secondo le [[leggi razziali naziste]] era "ariano", ma in seguito al divorzio fu internata nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|campo di Terezìn]]. Qui fu tra i 53 volontari che accolsero i 1267 bambini che il 24 agosto 1943 erano giunti dal ghetto di Bialistok a Terezìn come tappa intermedia nel loro viaggio verso [[Auschwitz]]. Al loro arrivo a [[Auschwitz]] il 7 ottobre 1943, i bambini e tutti i loro accompagnatori, inclusa Ottla, furono uccisi nelle camere a gas (in [https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007504 ''Theresienstadt: Other Prisoners''], ''Holocaust Encyclopedia''].</ref>
Il padre, Hermann Kafka ([[1852]]–[[1931]]), era il quarto figlio di Jakob Kafka<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21">{{cita|Gilman, 2005|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Northey, 1997|pp. 8-10}}.</ref>, uno ''[[Shechitah|shocḥet]]'' ([[macellaio]] rituale) originario di [[Osek (Strakonice)|Osek]], un villaggio [[Cechi|ceco]] con la presenza di una considerevole comunità ebraica, situato nei pressi della città di [[Strakonice]] (nella [[Boemia Meridionale]]).<ref>{{cita|Kohoutikriz, 2011}}.</ref> Hermann si trasferì con la famiglia a Praga e, dopo essere stato commesso viaggiatore, aprì un negozio di oggettistica e abbigliamento (''Galanteriewaren'') arrivando ad impiegare alle sue dipendenze fino a quindici persone; l'insegna del negozio raffigurava una [[Coloeus monedula|taccola]] (''kavka'', pronunciato ''kafka'' e spesso informalmente trascritto in tal maniera, significa appunto "taccola" in [[Lingua ceca|ceco]]).<ref>Il padre di Kafka, Hermann, raffigurava una taccola accanto al nome nell'insegna del negozio di famiglia (in ''Franz Kafka'', p. 178; Michael Müller, 1990, Edizioni Iconografia, Pordenone.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 3-5}}.</ref> Il biografo Stanley Corngold descrisse Hermann Kafka come un "uomo d'affari, enorme, egoista e prepotente"<ref>{{cita|Corngold, 1972|pp. xii, 11}}.</ref>, mentre Franz ne parlò come di «un vero Kafka, per forza, salute, appetito, intensità vocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di superiorità, resistenza, presenza di spirito, conoscenza degli uomini».<ref>{{cita libro|traduttore=Francesca Ricci|titolo=Lettera al padre|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref>
La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era invece figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21" />
Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei); essendo però il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, incoraggiarono probabilmente i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref>
Durante il giorno, entrambi i genitori erano assenti da casa, con la madre Julie che lavorava fino a 12 ore al giorno per aiutare a gestire l'azienda di famiglia; di conseguenza, l'infanzia di Kafka fu abbastanza solitaria<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 9}}.</ref> e i bambini furono allevati in gran parte da una serie di governanti e servitori. La figura dominante del padre ebbe una significativa influenza sulla scrittura di Kafka<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>; il difficile rapporto con il padre è evidente nella sua ''[[Lettera al padre]],'' un testo di più di 100 pagine in cui lamenta di essere profondamente colpito dal carattere autoritario ed esigente del genitore.<ref name="cita-Brod-1960-pp15-16">{{cita|Brod, 1960|pp. 15-16}}.</ref> La madre, al contrario, appariva tranquilla e timida.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 19-20}}.</ref>
La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento. Nel novembre 1913, la famiglia si trasferì in un appartamento più grande, nonostante Ellie e Valli si fossero sposate e avessero quindi già lasciato la casa di famiglia; i primi di agosto del 1914 (subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]]), non essendo a conoscenza della situazione dei rispettivi mariti sui campi di battaglia, le sorella tornarono a vivere con la famiglia. Sia Ellie che Valli ebbero in seguito dei figli, mentre Franz a trentun anni si trasferì nella vecchia casa di Valli, dove visse da solo per la prima volta.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 390–391, 462–463}}.</ref>
Franz fu inoltre parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.
=== Studi ===
Dal 1889 al 1893 Kafka frequentò la ''Deutsche Knabenschule'', la scuola elementare maschile tedesca, presso il ''Masnýtrh/Fleischmarkt'' (mercato della carne), ora conosciuto come Strada Masná. La sua educazione ebraica si concluse invece con la celebrazione del ''[[Bar mitzvah]]'' all'età di 13 anni,
[[File:Prague Palace Kinsky PC.jpg|
Terminata la scuola elementare nel 1893, Kafka fu ammesso al rigoroso liceo classico ''Altstädter Deutsches Gymnasium'', situato all'interno del [[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]]
Le lezioni erano tenute in tedesco, ma Kafka parlava e scriveva anche in ceco,<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 12}}.</ref><ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210">{{cita|Sayer, 1996|pp. 164-210}}.</ref> lingua che studiò con buon profitto al ''Gymnasium'' per otto anni.<ref>{{cita|Kempf, 2005|pp. 159-160}}.</ref> In quegli anni, la maggior parte della popolazione di Praga parlava il [[Lingua ceca|ceco]], ma la divisione tra parlanti di lingua ceca e di lingua tedesca era una realtà tangibile, in quanto entrambi i gruppi cercavano di rafforzare la propria identità nazionale. La comunità ebraica si trovava in mezzo tra le due correnti, sollevando naturalmente domande in merito alla sua appartenenza. Kafka stesso, nato in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] appartenente alla classe media di [[lingua tedesca]], conosceva approfonditamente ambedue le lingue, ma considerava il tedesco come sua lingua madre.
Ammesso nel 1901 all'[[Università Carolina|Università tedesca di Praga]], iniziò a studiare chimica, ma dopo due settimane passò a [[giurisprudenza]].<ref>{{cita|Diamant, 2003|pp. 36-38}}.</ref> Nonostante questa disciplina non lo interessasse particolarmente, Kafka la scelse perché pensava potesse offrirgli una serie di sbocchi professionali graditi a suo padre; quello di legge era inoltre un corso di studi di durata maggiore, cosa che gli permetteva pertanto di seguire parallelamente lezioni di storia tedesca e storia dell'arte.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 40-41}}.</ref> In quegli anni iniziò a dimostrare interesse anche per la letteratura, aderendo al circolo studentesco ''Lese-und Redehalle der Deutschen Studenten'', che organizzava eventi letterari, letture e altre attività.<ref name="cita-Gray-2005-p179">{{cita|Gray, 2005|p. 179}}.</ref> Suoi amici in quel periodo furono il giornalista [[Felix Weltsch]], studente di filosofia, l'attore [[Yitzchak Lowy]], proveniente da una famiglia ortodossa [[Chassidismo|chassidica]] di [[Varsavia]], e gli scrittori Oskar Baum e Franz Werfel.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 43-70}}.</ref>
Al termine del primo anno di studi universitari, Kafka conobbe Max Brod, un compagno di corso con cui instaurò un legame d'amicizia durato tutta la vita.<ref name="cita-Gray-2005-p179" /> Brod notò subito come, nonostante Franz fosse timido e parlasse raramente, quello che diceva era solitamente profondo.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 40}}.</ref> Da sempre un avido lettore, Kafka trovò inoltre in Brod un valido alleato:<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 14}}.</ref> su iniziativa di quest’ultimo lessero insieme il ''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'' di [[Platone]] nell'originale [[Lingua greca|greco]] e poi, su proposta dello stesso Franz, ''[[L'educazione sentimentale]]'' e ''[[La tentazione di sant'Antonio]]'' di [[Gustave Flaubert]] in francese.<ref>{{cita|Brod, 1966|pp. 53-54}}.</ref> Kafka considerò [[Fëdor Dostoevskij]], Flaubert, [[Franz Grillparzer]]<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 362}}.</ref> e [[Heinrich von Kleist]] i suoi "veri fratelli di sangue"<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 74, 273}}.</ref>; "; in quel periodo si interessò inoltre alla letteratura ceca<ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210" /><ref>{{cita|Hawes, 2008|p. 29}}.</ref> ed apprezzò molto l'opera di [[Johann Wolfgang von Goethe]].<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 51, 122–124}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 80-83}}.</ref> Il 18 luglio 1906 Kafka ottenne il titolo di dottore in legge, a cui fece seguito un anno di tirocinio obbligatorio non retribuito come assistente legale presso il tribunale civile e penale.<ref name="Steinhauer pp. 390">{{cita|Steinhauer, 1983|pp. 390-408}}.</ref>
=== Occupazione ===
[[File:Na Porici 7, Prague.JPG|
Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli
Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
Compì un viaggio in [[Italia settentrionale]] (con [[Max Brod|Max]] e Otto Brod), toccando anche la città di [[Brescia]], dove vide un esperimento di volo sui primi aeroplani. In seguito si recò a [[Parigi]], in [[Svizzera]], a [[Lipsia]] e a [[Weimar]]. Tornato a Praga, partecipò alle riunioni del gruppo [[Socialismo rivoluzionario|social-rivoluzionario]] "Club dei giovani".
Alla fine del 1911, il marito di Elli, Karl Hermann, e Kafka divennero soci nella prima fabbrica di [[amianto]] a Praga, conosciuta come Prager Asbestwerke Hermann & Co. Kafka inizialmente si dimostrò interessato a questo affare, dedicandogli gran parte del suo tempo libero, ma poi tornò ad occuparsi maggiormente di letteratura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 34-39}}.</ref> In quel periodo si interessò anche alle rappresentazioni teatrali in [[lingua yiddish]]. Dopo aver assistito, nel mese di ottobre del 1911, ad uno spettacolo di una compagnia [[Teatro yiddish|teatrale yiddish]], nei successivi sei mesi Kafka "si immerse nella lingua e [[letteratura yiddish]]"<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 32}}.</ref> e questo interesse fu anche un punto di partenza per la sua crescente esplorazione del [[giudaismo]].<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 56-58}}.</ref> Fu in questo periodo che Kafka divenne [[vegetariano]]<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 29, 73–75, 109–110, 206}}.</ref> e a tal proposito scrisse: «mio padre dovette per mesi coprirsi il viso col giornale durante la mia cena prima di abituarsi», abituarsi cioè a «castagne, datteri, fichi, uva, mandorle, uva passa, zucche, banane, mele, pere, arance»<ref>Klaus Wagenbach, ''Due passi per Praga insieme a Kafka'', traduzione di Cesare De Marchi, Feltrinelli, Milano 1996, pp. 40-41.</ref>. In merito a questa sua nuova scelta di vita, l'amico [[Max Brod]], durante una visita con Kafka all'acquario di [[Berlino]], rimase profondamente colpito dalle sue parole:
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{{Citazione|Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse […]: "Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più". Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. Chi non ha udito siffatte parole dalle labbra stesse di Kafka difficilmente potrà farsi un'idea del modo semplice e lieve, senza ombra di affettazione, senza tono patetico (che del resto gli era del tutto estraneo) con cui diceva queste cose.<ref>Max Brod, ''Franz Kafka. Una biografia'', Mondadori, Milano 1956, p. 87.</ref>}}
Intorno al 1915 ricevette la chiamata al servizio militare durante la [[prima guerra mondiale]], tuttavia i suoi datori di lavoro presso l'istituto di assicurazione riuscirono ad ottenere un rinvio poiché il suo lavoro era considerato un servizio essenziale per lo Stato; in seguito tentò volontariamente di entrare nell'[[esercito]], ma fu respinto a causa dei problemi di salute legati alla [[tubercolosi]],<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 154}}.</ref> diagnosticatagli nel 1917.<ref>{{cita|Corngold, 2011|pp. 339-343}}.</ref> Nel 1918 l'istituto mise Kafka in pensione per malattia, per la quale al tempo non vi era alcuna cura, e che quindi lo costrinse a trascorrere la maggior parte del resto della sua vita ricoverato in sanatori.<ref name="Steinhauer pp. 390"/>
=== Vita privata ===
[[File:Felice Bauer and Franz Kafka.jpg|
Secondo Brod, Kafka era "tormentato" dal desiderio [[Sessualità|sessuale]]<ref name="cita-Hawes-2008-p186">{{cita|Hawes, 2008|p. 186}}.</ref>, e anche il biografo Reiner Stach afferma che la sua vita fu quella di un "incessante donnaiolo"
Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[Dittafono|dittafoni]]; una settimana dopo l'incontro a casa di Brod, Kafka scrisse nel suo diario:
{{citazione|Signorina FB. Quando sono arrivato da Brod il 13 agosto, era seduta al tavolo. Non ero affatto curioso di sapere chi fosse, ma piuttosto la guardai per scontato in una sola volta. Il volto ossuto, vuoto che dimostrava apertamente la sua vacuità. La gola scoperta. Una camicetta buttata su. Sembrava molto domestica nel suo vestito, anche se, come si è scoperto, non aveva altri mezzi. (Mi sono un po' alienato da lei nel controllarla così vicino …) Il naso quasi rotto. Bionda, capelli piuttosto lisci, poco attraente, mento prominente. Mentre stavo prendendo il mio posto l'ho guardata da vicino per la prima volta, dal momento che mi sono seduto avevo già un giudizio incrollabile.<ref name="Banville">{{cita|Banville, 2011}}.</ref><ref>{{cita|Köhler, 2012}}.</ref>}}
Eppure
Nei successivi cinque anni mantenne i contatti con Felice Bauer per lo più attraverso lettere, incontrandola di tanto in tanto e impegnandosi in una relazione con lei per due volte<ref name="cita-Stach-2005-p1">{{cita|Stach, 2005|p. 1}}.</ref>; le lettere inviate da Kafka e sopravvissute sono state pubblicate come ''Briefe an Felice'' (''[[Lettere a Felice]]''), mentre le risposte di lei non sono state conservate.<ref name="Banville" /><ref>{{cita|Seubert, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 196-197}}.</ref> Stach e Brod affermarono che, durante il periodo in cui Kafka frequentava Felice Bauer, egli ebbe anche una relazione con un'amica di questi, Margarethe Bloch ("Grete"),<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 379-389}}.</ref> ebrea di Berlino. Secondo Brod, la Bloch diede alla luce il figlio di Kafka, anche se egli non ne fu mai a conoscenza. Il bambino, il cui nome è ignoto, nacque nel 1914 o 1915 e morì a [[Monaco di Baviera]] nel 1921.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 240-242}}.</ref><ref>{{cita|S. Fischer, 2012}}.</ref> I biografi di Kafka sostengono tuttavia che, sebbene la Bloch avesse certamente un figlio, non vi sono prove solide che Kafka ne fosse il padre né addirittura che i due fossero veramente in intime relazioni.<ref>{{cita|Alt, 2005|p. 303}}.</ref><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 180-181}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 1, 379–389, 434–436}}.</ref>
Nel mese di agosto del 1917 a Kafka fu diagnosticata la [[tubercolosi]] ed egli si trasferì per alcuni mesi nel villaggio boemo di [[Zùrau|Zürau]] (Siřem in lingua ceca), dove sua sorella Ottla lavorava nella fattoria del cognato Hermann. Lì si sentì a proprio agio e in seguito descrisse quel periodo come forse il migliore della sua vita, probabilmente perché era privo di ogni responsabilità e poté continuare a lavorare sui diari e su ''Oktavhefte'' (''[[Quaderni in ottavo]]''). Dagli appunti di queste opere Kafka ricavò 109 estratti numerati nel ''Zettel'', fogli di carta in ordine sparso, in seguito pubblicati come ''Die Zürauer Aphorismen'' (''[[Aforismi di Zürau]]'').<ref>{{cita|Apel, 2012|p. 28}}.</ref>
Nella primavera del 1920, durante un soggiorno per cure a [[Merano]] presso la pensione Ottoburg di [[Maia Bassa]], Kafka iniziò una corrispondenza con la giornalista ceca [[Milena Jesenská]], moglie di [[Ernst Pollak]] e traduttrice in ceco di molti suoi racconti; i due si incontrarono a Vienna e ne scaturì un amore intenso e tormentato, come testimonia anche il carteggio ''[[Lettere a Milena]]''<ref>Margarete Buber-Neumann, ''Milena. L'amica di Kafka'', trad. di Caterina Zaccaroni, Milano, Adelphi, 1986.</ref>, nonostante le numerose infedeltà del marito, ella infatti non riuscì comunque mai a separarsene. A lei Kafka affidò nel 1921 i suoi ''Diari'', assicurando così la sopravvivenza di quest'opera e delle sue lettere a lei indirizzate.<ref name="cita-Brod-1966-pp389">{{cita|Brod, 1966|p. 389}}.</ref>
Nel dicembre 1920 Kafka fu costretto a un nuovo ricovero, durato diversi mesi, questa volta a Matliary, sui [[Monti Tatra]] slovacchi, dove conobbe il medico Robert Klopstock, che divenne suo amico; a fine gennaio del 1922 si recò invece per un soggiorno montano nella località di [[Spindelmuehle]] (in ceco Spindleruv Mlyn), alle sorgenti dell'Elba sul confine con la [[Polonia]]. Nel luglio 1923, durante una vacanza a [[Graal-Müritz]] sul [[Mar Baltico]], conobbe [[Dora Diamant]], maestra d'asilo venticinquenne di famiglia ebrea ortodossa; dopo un breve rientro a Praga, nella speranza di sfuggire all'influenza della famiglia per concentrarsi sulla scrittura, a settembre Kafka raggiunse Dora a Berlino (nel sobborgo di [[Steglitz]]), convivendo con lei e diventandone l'amante. La sua compagnia permise a Kafka di vivere qualche mese serenamente e tranquillamente, tanto da paragonare questo periodo a quello con la sorella Ottla a Zürau. Dora rappresentò per lui la purezza dell'[[ebraismo]] originale; ella lo fece interessare allo studio del [[Talmud]]<ref>{{cita|Hempel, 2002}}.</ref> e con lei accarezzò anche il proposito di emigrare in [[Palestina]], poi dissuaso per via del proprio stato fisico. In quel periodo lavorò a quattro storie, che sarebbero state pubblicate come ''Ein Hungerkünstler'' (''[[Un digiunatore (raccolta di racconti)|Un digiunatore]]'').<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/><ref>Su di lei confronta la biografia di Kathi Diamant, ''Kafka's Last Love'', Londra, Secker and Warburg, 2003.</ref>
Malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la sua tubercolosi peggiorava e nel marzo 1924 Kafka tornò a Praga. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e venne ricoverato, grazie alle mediazioni di [[Max Brod]], nel [[sanatorio]] di [[Kierling]], presso [[Vienna]], dove poi morì, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock.
==== Personalità ====
[[File:Franz-Kafka,-etching(author-Jan-Hladík-1978).jpg|
Kafka temeva che la gente lo trovasse mentalmente e fisicamente ripugnante, tuttavia coloro che lo incontrarono lo descrissero come un uomo in possesso di un atteggiamento tranquillo e fresco, dotato di evidente intelligenza e un fine senso dell'umorismo; i contemporanei lo trovarono anche fanciullescamente bello, anche se di aspetto austero.<ref>{{cita|Janouch, 1971|pp. 14, 17}}.</ref><ref name="Fichter pp. 367">{{cita|Fichter, 1987|pp. 367-377}}.</ref><ref>{{cita|Repertory, 2005}}.</ref> Brod paragona Kafka a [[Heinrich von Kleist]], sottolineando che entrambi gli scrittori possedevano la capacità di descrivere una situazione realisticamente con dettagli precisi.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 41}}.</ref> Brod riteneva che Kafka fosse una delle persone più divertenti che avesse mai conosciuto: egli, infatti, amava condividere l'umorismo con i suoi amici, ma fu capace anche di aiutarli nelle situazioni difficili con un buon consiglio.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 42}}.</ref> Brod evidenzia due dei tratti più distintivi di Kafka, che erano la "veracità assoluta" (''absolute Wahrhaftigkeit'') e la "coscienziosità precisa" (''präzise Gewissenhaftigkeit'').<ref name="cita-Brod-1966-p49">{{cita|Brod, 1966|p. 49}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|p. 47}}.</ref>
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{{citazione|L'uomo non può vivere senza una fiducia permanente in qualcosa di indistruttibile dentro di sé, anche se entrambi hanno qualcosa di indistruttibile e la sua fiducia in esso può rimanere permanentemente nascosta da lui.<ref>{{cita|Gray, 1973|p. 196}}.</ref>}}
Fu anche un appassionato disegnatore.<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/editoria/2024/05/franz-kafka-100-anni-dalla-morte/|titolo=100 anni dalla morte dello scrittore Franz Kafka {{!}} Artribune|data=2024-05-30|lingua=it-IT|accesso=2024-06-03}}</ref>
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=== Ebraismo e sionismo ===
[[File:Franz Kafka 1910.jpg|
Kafka crebbe a Praga come ebreo di lingua tedesca.<ref>{{cita|History Guide, 2006}}.</ref> Come ricorda nei "Diari", il suo nome ebraico era Amschel, dal nonno della madre, uomo pio e dotto, morto quando lei aveva sei anni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gershon|cognome=Schaked|data=1985|titolo=L'ebraismo di Franz Kafka. Kafka e la letteratura israeliana|rivista=La Rassegna Mensile di Israel|volume=51|numero=2|pp=
Era profondamente affascinato dagli ebrei dell'Europa orientale, convinto che vivessero la spiritualità con un'intensità sconosciuta agli ebrei occidentali. Il suo diario è pieno di riferimenti a scrittori [[yiddish]].<ref>{{cita|Haaretz, 2008}}.</ref> Tuttavia, negli anni dell'adolescenza Kafka si dichiarò spesso [[ateo]] e anche in seguito ebbe con la religione ebraica un rapporto controverso.<ref>{{cita|Gilman, 2005|p. 31}}.</ref>
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=== Morte ===
[[File:Grab von franz kafka.jpg|
Nel marzo del 1924, malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la tubercolosi di cui Kafka soffriva peggiorò ed egli fece ritorno da Berlino a Praga
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== Lavori letterari e critica ==
[[File:De Kafka Brief an den Vater 001.jpg|
Tutte le opere pubblicate di Kafka, tranne alcune lettere che scrisse a Milena Jesenská, furono scritte in tedesco. Quel poco che fu pubblicato durante la sua vita riscontrò una scarsa attenzione da parte del pubblico.
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=== Romanzi ===
[[File:Kafka Betrachtung 1912.jpg|
Kafka iniziò il suo primo [[romanzo]] nel 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 113}}.</ref> Kafka chiamò il lavoro, rimasto incompiuto, ''Der Verschollene'' (''Il disperso''), ma quando Brod lo pubblicò nel 1927, dopo la morte dell'autore, la chiamò ''[[America (Kafka)|Amerika]]''.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 128, 135, 218}}.</ref> Il suo primo capitolo, ''Der Heizer'' (''Il fochista''), era già stato pubblicato separatamente come racconto breve. L'ispirazione per il romanzo venne dal tempo trascorso, l'anno precedente, tra il pubblico del [[teatro yiddish]], che portò a Kafka una nuova consapevolezza delle proprie origini ebraiche e al pensiero che vi dovesse essere un innato apprezzamento per le proprie origini nel profondo di ogni individuo.<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 34}}.</ref> Più esplicitamente ironico e un po' più realistico rispetto alla maggior parte delle opere di Kafka, il romanzo condivide con esse il tema di un sistema oppressivo e intangibile e le situazioni bizzarre in cui viene suo malgrado coinvolto il protagonista.<ref>{{cita|Sussman, 1979|pp. 72-94}}.</ref> Egli prese spunto da molti dettagli di esperienze dei suoi parenti emigrati in America per comporre l'opera,<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 79}}.</ref> che resta l'unico lavoro per il quale Kafka considerò un finale ottimista.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 137}}.</ref>
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=== Storia editoriale ===
[[File:1909-09-29 Bohemia.png|
Le storie di Kafka inizialmente furono pubblicate su riviste letterarie. Le prime otto vennero stampate nel 1908 sul primo numero del bimestrale ''Hyperion''.<ref name="cita-Itk-2008">{{cita|Itk, 2008}}.</ref> L'amico e collaboratore [[Franz Blei]] pubblicò nel 1909 due dialoghi che divennero parte di ''Beschreibung eines Kampfes'' (''[[Descrizione di una battaglia]]'').<ref name="cita-Itk-2008"/> Un frammento della storia ''Die Aeroplane in Brescia'' (''Gli aeroplani a Brescia''), scritto in proposito di un viaggio fatto in Italia con Brod, apparve nel quotidiano di Boemia il 29 settembre 1909.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 94}}.</ref> Il 27 marzo 1910, diverse storie che in seguito divennero parte del libro ''Betrachtung'' vennero pubblicate nell'edizione pasquale di Boemia.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 61}}.</ref> Nel 1913, a Lipsia, Brod e l'editore Kurt Wolff inclusero ''Das Urteil. Eine Geschichte von Franz Kafka'' (''Il verdetto. Un racconto di Franz Kafka'') nel loro annuario letterario per l'Arkadia d'arte poetica. Il racconto ''Vor dem Gesetz'' ("Davanti alla Legge") fu pubblicato nell'edizione di Capodanno del 1915 dal settimanale ebraico indipendente ''Selbstwehr''; nel 1919 venne in seguito ristampato come parte della raccolta dei racconti ''Ein Landarzt'' (''[[Un medico di campagna (raccolta di racconti)|Un medico di campagna]]'') e divenne parte del romanzo ''Il Processo''. Altre storie vennero stampate in varie pubblicazioni, tra cui di Brod ''Der Jude'', il giornale ''Prager Tagblatt'' e i periodici ''Die neue Rundschau'' e ''[[Prager Presse]]''.<ref name="cita-Itk-2008"/>
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==== Max Brod ====
[[File:Kafka Das Schloss 1926.jpg|
Kafka lasciò i suoi lavori, sia editi che inediti, al suo amico ed esecutore letterario Max Brod, con esplicite istruzioni che sarebbero dovuti essere distrutti alla sua morte; Kafka scrisse: "Carissimo Max, la mia ultima richiesta: tutto quello che lascio dietro di me… diari, manoscritti, lettere (mie e di altri), bozze e così via, [sono] per essere bruciate e non lette".<ref>{{cita|Kafka, 1988|publisher's notes}}.</ref><ref>{{cita|McCarthy, 2009}}.</ref> Brod, tuttavia, decise di ignorare questa richiesta e, tra il 1925 e il 1935, pubblicò i romanzi e le raccolte. Quando fuggì in [[Palestina]] nel 1939, portò con sé molte carte, che rimangono inedite.<ref>{{cita|Butler, 2011|pp. 3-8}}.</ref> Anche l'ultima amante di Kafka, [[Dora Diamant]], ignorò i suoi desideri, conservando segretamente 20 libri di appunti e 35 lettere. Questi furono confiscati dalla [[Gestapo]] nel 1933, ma gli studiosi continuano ancora a cercarli.<ref>{{cita|Kafka Project SDSU, 2012}}.</ref>
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=== Interpretazioni critiche ===
[[File:Franz Kafka 1917.jpg|
Il [[poeta]] [[Wystan Hugh Auden]] definisce Kafka il "[[Dante]] del XX secolo";<ref>{{cita|Bloom, 2002|p. 206}}.</ref> il romanziere [[Vladimir Vladimirovič Nabokov]] lo colloca tra i più grandi scrittori del suo tempo.<ref>{{cita|Durantaye, 2007|pp. 315-317}}.</ref> Dalla lettura de ''La metamorfosi'' [[Gabriel García Márquez]] apprese "che era possibile scrivere in un modo diverso".<ref>{{cita|Kafka-Franz, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Stone, 2012}}.</ref>
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== Citazioni e omaggi ==
[[File:Kafka statue Prague.jpg|
* Una [[statua]] in [[bronzo]] è stata dedicata allo scrittore dalla città di [[Praga]] nel [[2003]]. Opera dell'artista Jaroslav Róna, è situata nei pressi del quartiere ebraico di Praga (in via Dušní) e riproduce un cappotto gigante e vuoto e un uomo sedutovi sopra a cavalcioni. Ispirata al racconto ''[[Descrizione di una battaglia]]'', rappresenta Kafka seduto sul padre, che Franz ha sempre descritto come un uomo enorme e austero. La testa del padre che emerge dal cappotto non ci è mostrata perché Franz dichiarava di avere difficoltà nel guardarlo in faccia. Per finire, Franz è stato posizionato a cavalcioni sul cappotto ironicamente, quasi a far vedere che ha superato la sua paura nei confronti del padre grazie alla lettera che gli ha scritto, la famosa ''Lettera al padre''. La statua ci riporta alla mente anche ''[[La metamorfosi]]'' e l'abbandono del proprio corpo. Vedendo il cappotto vuoto ci si chiede infatti che fine abbia fatto il corpo che lo riempiva. Si può dunque far riferimento al termine "kafkiano" anche in questo caso. La statua richiama infatti qualcosa fuori dalla realtà, allucinante<ref>{{cita web|http://www.jaroslav-rona.cz |titolo= Il sito dello scultore |lingua= cs, en}}</ref>.
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=== Racconti ===
==== Raccolte di racconti ====
[[File:Odradek kafka-elena villa bray.jpg|
* ''[[Meditazione (raccolta)|Meditazione]]'', oppure ''Contemplazione'' (''Betrachtung'', 1904-1912)
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==== Racconti non antologizzati ====
[[File:Kafka - Heizer, 1913 - 2835608 F.jpg|
* ''[[Descrizione di una battaglia]]'' (''Beschreibung eines Kampfes'', 1904-1905)
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=== Epistolari ===
* ''[[Lettera al padre]]'' (''Brief an den Vater'', 1919)
* ''[[Lettere a Milena]]'' (''Briefe an Milena'', 1958),
* ''Relazioni'' (''Amtliche Schriften'', 1988), a cura di Michael Müller, trad. di Andreina Lavagetto, Collana Saggi brevi n.2, Torino, Einaudi, 1988, ISBN 978-88-061-1414-5. [rapporti di servizio all' ''Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del Regno di Boemia'' - {{de}}: ''Arbeiter-Unfall-Versicherungs-Anstalt für das Königreich Böhmen'')<ref>''Dělnická úrazová pojišťovna pro Království české'',</ref>]
* ''Lettere'' (1902-1924) (''Briefe: 1902-1924''), raccolte da Max Brod, traduzione di Bruna Bianchi, Enrico Ganni ed Ervino Pocar, a cura di Ferruccio Masini, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, marzo 1988, ISBN 978-88-043-0020-5, pp.1279. [contiene: ''Lettere a Milena'', ''Lettere sparse'' e ''Lettere a Ottla'']
* ''Lettere a Ottla e alla famiglia'', a cura di [[Hartmut Binder]] e [[Klaus Wagenbach]], trad. di Ervino Pocar, Milano, Mondadori, 1976.
* ''[[Lettere a Felice]]: 1912-1917'' (''Briefe an [[Felice Bauer]]'', 1912-1917), raccolte e edite da Erich Heller e Jürgen Born, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, 1972.
* {{Cita libro|autore=Max Brod-F. Kafka|titolo=Un altro scrivere. Lettere 1904-24 (Eine Freundschaft. Briefwechsel, 1989)|curatore=Malcolm Pasley|altri=trad. e Introduzione di Marco Rispoli <small>(per Brod)</small> e Luca Zenobi <small>(per Kafka)</small>|collana=La quarta prosa|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2007, 2024|isbn=978-88-545-3019-5}}
* ''[[Le ultime lettere ai genitori 1922-1924]]'' (''Dopisy rodicum z let'', 1922-1924)
=== Altro ===
* {{Cita libro|titolo=I disegni di Kafka|curatore=Andreas Kilcher|trad=Ada Vigliani|altri=Nota di [[Roberto Calasso]]|edizione=Fuori collana n.63|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn= 978-88-459-3685-2|anteposizione-curatore=no}}
=== Opere complete ===
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* ''[[La colonia penale]]'' ([[Cile]], 1970), regia di [[Raúl Ruiz]]
* ''[[Il processo (film 1978)|Il processo]]'' (1978 - regia di [[Luigi Di Gianni]])
* ''[[Rapporti di classe|Rapporti di Classe]]'' ([[Francia]]/[[Germania Occidentale]], 1984), regia di [[Straub e Huillet]]. Tratto da ''Amerika''
* ''[[Intervista (film)|Intervista]]'' di [[Federico Fellini]] (1987).
* ''[[Delitti e segreti]]'' (titolo originale ''Kafka''), uscito nel 1991 per la regia di [[Steven Soderbergh]], è un [[film]] con protagonista [[Jeremy Irons]] nel ruolo di Kafka. Il film miscela vita e ''fiction'' fornendo una presentazione semi-biografica della vita e dell'opera di Kafka. La trama verte su Kafka che investiga sulla scomparsa di uno dei suoi colleghi di lavoro. La narrazione porta Kafka attraverso molti dei suoi scritti, soprattutto ''[[Il castello]]'' e ''[[Il processo]]''.
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=== Kafka in televisione ===
* ''[[Il processo (sceneggiato)|Il processo]]'' (1978), regia di [[Luigi Di Gianni]], [[
=== Kafka nel teatro ===
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== Bibliografia ==<!-- Testi elencati secondo l'ordine alfabetico del COGNOME dell'autore e, per lo stesso autore, secondo la data di pubblicazione -->
*[[Theodor Adorno]], ''Appunti su Kafka'' in ''Prismi'', Einaudi, Torino,
*[[Günther Anders]], ''Kafka. Pro e contro'' (
*[[Giuliano Baioni]], ''Kafka, Romanzo e Parabola'', Feltrinelli, Milano,
* Giuliano Baioni, ''Kafka. Letteratura ed ebraismo'', Einaudi, Torino,
*[[Georges Bataille]], "Kafka", in: ''[[La letteratura e il male]]'' (
*[[Walter Benjamin]], ''Franz Kafka. Per il decimo anniversario dalla morte'' (
*[[Maurice Blanchot]], ''Kafka e l'esigenza dell'opera'', in: ''[[Lo spazio letterario]]'' (
*[[Max Brod]], ''Kafka'' (1954), trad. [[
*[[Roberto Calasso]], ''K.'', Adelphi, Milano,
*[[Albert Camus]], ''La speranza e l'assurdo nell'opera di Franz Kafka'', trad. di Attilio Borelli, in: ''[[Il mito di Sisifo]]'' (
*[[Elias Canetti]], ''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'' (1969), trad. [[
*[[Remo Cantoni]], ''Che cosa ha veramente detto Kafka'', Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1970.
* Marina Cavarocchi, ''La certezza che toglie la speranza. Contributi per l'approfondimento dell'aspetto ebraico in Kafka'', Giuntina, Firenze,
*[[Pietro Citati]], ''Kafka'', Rizzoli, Milano,
* Guido Crespi, ''Kafka umorista'',
* Claude David, ''Franz Kafka'' (
*[[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]], ''[[Kafka. Per una letteratura minore]]'' (
* Barbara Di Noi, ''Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka'', Firenze, Editrice Clinamen, 2015
*[[Lubomír Doležel]], ''Un mito moderno: Franz Kafka, «Il processo» (1924) e «Il castello» (1926)'', trad. Anna Rusconi, in: [[Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Einaudi, Torino,
* Marco Federici Solari, ''Il demone distratto. Scrittura e personaggio nel primo Kafka'', Le Lettere,
* Stefano Ferrari, ''Sulle lettere d'amore di Franz Kafka'', in: ''Scritture d'amore'', "Adultità" n. 21, marzo 2005, pagg. [https://web.archive.org/web/20090319234447/http://www.psicoart.unibo.it/Interventi/Interventi%20Ferrari%20Kafka.pdf 25-36].
*[[Nadia Fusini]], ''Due. La passione del legame in Kafka'', Feltrinelli, Milano, 1988.
* Enza Gini (a cura di), ''Kafka. Antologica critica'', Edizioni universitarie LED, Milano,
* Karl E. Grözinger, ''Kafka e la Cabbala. L'elemento ebraico nell'opera e nel pensiero di Franz Kafka''
* Hans-Gerd Koch (a cura di), ''«Quando Kafka mi venne incontro...». Ricordi di Franz Kafka'', trad. Franco Stelzer, Nottetempo, Roma,
* Lowy Michael, ''Kafka sognatore ribelle'', Elèuthera
* David Zane Mairowitz (testo), [[Robert Crumb]] (illustrazioni), ''Kafka. Per cominciare'', Milano, Feltrinelli, 1993
*[[Ferruccio Masini]], ''Franz Kafka. La metamorfosi del significato'', a cura di Emilio Carlo Corriero, Ananke, Torino, 2010.
* Anthony Northey, ''I Kafka. Storie e immagini di famiglia'' (
*[[Giovanni Papini]], ''Il diavolo'', Vallecchi, Firenze, 1954, pp. 247-248.
*[[Ervino Pocar]] (a cura di), ''Introduzione a Kafka. Antologia di saggi critici'', Il Saggiatore, Milano,
*[[Giuditta Podestà]], ''Franz Kafka e i suoi fantasmi nell'itinerario senza meta'', Libreria Universitaria Ed. "Pacetti", Genova,
* Giuditta Podestà, "Kafka e Pirandello", "Humanitas", XI, 1956, pp. 230–244.
* Giuditta Podestà, "Il non finito kafkiano e gli inizi della nuova era", su: "Le chiavi dello scrigno", Ceislo, Lecco, 1990, pp. 80–95.
*[[Raoul Precht]], ''Kafka e il digiunatore'', Nutrimenti, Roma,
*Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920.'' Con contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach [[et al.]], Edition Raetia, Bolzano, 2020
*[[Marthe Robert]], ''Solo come Kafka'' (
* Isolde Schiffermueller (a cura di), ''I romanzi di Kafka'', in: ''[[Cultura tedesca (rivista)|Cultura tedesca]]'', 35, Carocci, luglio-dicembre 2008.
* Marco Stentella, ''Kafka e la scrittura di una nuova legge'', Galassia Arte, Roma,
* Davide Stimilli, ''Fisionomia di Kafka'', Bollati Boringhieri, Torino,
* Claude Thiébaut, ''Kafka. Processo alla parola'',
* [[Johannes Urzidil]], ''Di qui passa Kafka'', trad. Margherita Carbonaro, Adelphi, Milano, 2002.
*[[Klaus Wagenbach]], ''Kafka. Biografia della giovinezza'' (1958), tr. Paolo Corazza, Torino, Einaudi, 1972.
*
* Klaus Wagenbach, ''
=== Bibliografia in inglese e in tedesco ===
* {{Cita libro|cognome= Alt|nome= Peter-André|anno= 2005|lingua= de|titolo= Franz Kafka: Der ewige Sohn. Eine Biographie|url= https://archive.org/details/franzkafkaderewi0000altp|editore= Verlag C.H. Beck|città= München| isbn = 978-3-406-53441-6|cid=Alt, 2005}}
* {{Cita libro|cognome=Bathrick|nome=David|titolo=The Powers of Speech: The Politics of Culture in the GDR|url=https://archive.org/details/powersofspeechpo0000bath|anno=1995|editore=University of Nebraska Press|città=Lincoln|cid=Bathrick, 1995}}
* {{Cita libro|cognome= Bergman|nome= Hugo|titolo= Memories of Franz Kafka in Franz Kafka Exhibition (Catalogue)|anno= 1969|editore= The Jewish National and University Library|città= Library|url= https://theanarchistlibrary.org/library/michael-lowy-franz-kafka-and-libertarian-socialism.a4.pdf|formato= PDF|cid=Bergman, 1969}}
* {{Cita libro|cognome= Bloom
|nome= Harold
|wkautore= Harold Bloom
Riga 1 634 ⟶ 1 609:
|cid= History Guide, 2006
}}
* {{Cita web
|cognome= McGee |nome= Kyle
|titolo= Fear and Trembling in the Penal Colony
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|url= http://www.kafka.org/index.php?id=185,290,0,0,1,0
|accesso= 26 aprile 2013
|cid= McGee, 2006
|dataarchivio= 28 giugno 2010
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|urlmorto= sì
}}
* {{Cita news|cognome= Milner |nome= Cahterine |url= https://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/3321254/If-Kafka-made-the-dinner....html |data= 27 agosto 2005 |giornale= The Telegraph |titolo= If Kafka made the dinner… |accesso= 25 agosto 2012 |cid= Milner, 2005 }}
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[[Categoria:Scrittori ebrei]]
[[Categoria:Scrittori in lingua tedesca]]
[[Categoria:Scrittori cechi del XX secolo]]
[[Categoria:Oppositori della pena di morte]]
[[Categoria:Realismo magico]]
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