| |Nome = Franz |Cognome = Kafka |PreData = {{ipa|/ˈfranʦ ˈkafka/|it}}<ref>{{dipi|Franz}}</ref><ref>{{dipi|Kafka}}</ref> |Sesso = M |LuogoNascita = Praga |Attività = scrittore |Nazionalità = austro-ungarico |FineIncipit = è stato uno [[scrittore]]ebreo [[Boemia|boemo]] di [[lingua tedesca]] |Immagine =  |Didascalia =  }} Ritenuto uno dei massimi scrittori del XX secolo, la sua opera fonde elementi di realismo e del fantastico, e presenta tipicamente protagonisti isolati che affrontano situazioni bizzarre o surreali e poteri socio-burocratici incomprensibili. Il termine [[kafkiano]] è entrato nel lessico per descrivere situazioni come quelle descritte nei suoi scritti. Le sue opere più note includono il racconto La metamorfosi (1915) e i romanzi Il processo (1924) e Il castello (1926).    Nato nei territori dell'[[Impero austro-ungarico]], divenuti [[Prima Repubblica cecoslovacca|Repubblica cecoslovacca]] a partire dal [[1918]], è ritenuto una delle maggiori figure della [[letteratura]] del [[XX secolo]] e traTra i maggiori esponenti del [[Modernismo (letteratura)|modernismo]]<ref>Guido Sommavilla, ''Uomo, diavolo e Dio nella letteratura contemporanea'', Ed. Paoline, 1993 p. 100.</ref>, nonché anticipatore<ref>https://www.leparoleelecose.it/?p=48933</ref> del [[surrealismo]] e del [[realismo magico]]<ref>''Dizionario Oxford della letteratura inglese'' a cura di Margaret Drabble, Jenny Stringer, V. De Simone, Colasanti, p. 286.</ref>, diversi critici hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'[[esistenzialismo]]<ref>Jean Paul Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo'', Armando Editore, 2006, p. 9.</ref>; altri ancora hanno «coniato per Kafka la formula di "[[Allegoria|allegorismo]] vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.»<ref>Romano Luperini-Pietro Cataldi, ''La scrittura e l'interpretazione. Storia della letteratura italiana nel quadro della civiltà e della letteratura dell'Occidente'', volume 3, Palermo, Palumbo, 1999, p.363</ref> Secondo molti commentatori, Kafka volle con ciò rappresentare la [[solitudine]] e il senso di diversità dell'[[ebreo]] della [[Mitteleuropa]], la propria estraneità alla sua famiglia, il [[senso di colpa]] e l'impotenza umana del [[Individuo|singolo]] di fronte al mondo e alla sua [[burocrazia]].<ref>Introduzione a ''La metamorfosi'', Milano, Rizzoli</ref> Si ritiene inoltre che il difficile e travagliato rapporto col padre, così come la sua appartenenza alla cultura ebraica (che fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici) abbiano influenzato notevolmente i suoi scritti.
   La maggior parte delle sue opere, come ''Die Verwandlung'' (''[[La metamorfosi]]''), ''Der Prozess'' (''[[Il processo]]'') e ''Das Schloss'' (''[[Il castello]]''), èpregnatratta di temi e [[archetipo|archetipi]] di [[alienazione]], brutalità fisica e psicologica, senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in predaall'ad [[angoscia]] esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche.LeIltematichesuodipiùKafka,celebreilpersonaggiosensoallegoricodièsmarrimento e di angoscia di fronte alll'esistenza, caricano la sua opera di contenutiinsetto [[Filosofia|filosoficiGregor Samsa]],chedescrittohannonestimolato l''[[esegesi]]Ladei suoi libri specialmente a partire dalla metà del [[Novecentometamorfosi]]''. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all'epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un'attenta analisi introspettiva.NonQuestesonotematichepochi i [[Critica letteraria|critici]] che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'[[esistenzialismo]].<ref>Jean Paul Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo'', Armando Editore, 2006, p.9</ref> Altri infine hanno «coniato per Kafkacaricano laformulasuadi "[[Allegoria|allegorismo]] vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.»<ref>Romano Luperini, Pietro Cataldi, ''La scrittura e l'interpretazione: storia della letteratura italiana nel quadro della civiltà e della letteratura dell'Occidente'', Volume 3, Palumbo, 1999, p.363</ref> Secondo moltiopera diessicontenutiKafkafilosoficivollecheconhannociò forse rappresentare la [[solitudine]] e il senso di diversità dell'[[ebreo]] nella [[Mitteleuropa]], la propria estraneità alla sua famiglia, il [[senso di colpa]] estimolato l'impotenza umana del [[Individuo|singoloesegesi]]dideifrontesuoial [[mondo]] e alla sua [[burocrazia]]scritti.<ref>Introduzionea ''La metamorfosi'', edizioni Rizzoli</ref>   Solo poche furono le opere pubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute - tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'' - furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore [[Max Brod]], il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti. Il suo più celebre personaggio allegorico è lo [[scarafaggio]] [[umanoide]] [[Gregor Samsa]], descritto ne ''[[La metamorfosi]]''.
 Kafka nacque in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] della classe media di [[lingua tedesca]] a Praga, la capitale del [[Regno di Boemia]], allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]]. Nel corso della sua vita, la maggior parte della popolazione cittadina parlava il [[Lingua ceca|ceco]] e la divisione tra parlanti la lingua ceca e quella tedesca era una realtà tangibile, in quanto entrambi i gruppi cercavano di rafforzare la propria identità nazionale. La comunità ebraica era in mezzo tra le due correnti, sollevando naturalmente domande in merito a chi appartenesse. Kafka stesso conosceva approfonditamente ambedue le lingue, considerando il tedesco come lingua madre.▼  Sebbene Kafka sia famoso soprattutto per i suoi romanzi e racconti, è celebrato anche per le sue brevi favole e aforismi. Come i suoi racconti più lunghi, questi schizzi possono essere brutali sotto alcuni aspetti, ma la loro terrificanza è spesso divertente. Un conoscente stretto di Kafka ha osservato che sia il suo pubblico che l'autore stesso a volte ridevano così tanto durante le letture che Kafka non riusciva a continuare la sua esposizione, trovando necessario riprendersi prima di completare la recitazione dell'opera. Kafka intraprese una formazione giuridica e ottenne un lavoro in una compagnia di assicurazioni. Iniziò a scrivere racconti nel suo tempo libero, lamentandosi sempre del poco tempo a disposizione per dedicarsi a quella che considerava la sua vocazione. Kafka preferiva comunicare per lettera: scrisse centinaia di lettere ai familiari e alle amiche intime. I destinatari principali furono suo padre, la sua fidanzata [[Felice Bauer]] e la sua sorella più giovane Ottla. Ebbe un complicato e travagliato rapporto con il padre che influì notevolmente sui suoi scritti. La sua appartenenza alla cultura ebraica fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici, tuttavia i critici sostengono che la sua origine ebraica abbia influenzato le sue opere.
   I suoi scritti, talvolta visti come profetici o premonitori di un futuro totalitario, hanno influenzato enormemente artisti, filosofi, compositori, registi, storici della letteratura, studiosi religiosi e teorici della cultura. Solo poche opere di Kafka furono pubblicate durante la sua vita: le raccolte di racconti ''Betrachtung'' (''Contemplazione'') e ''Ein Landarzt'' (''[[Un medico di campagna]]'') e qualche opera singola (come ''La metamorfosi'') in riviste letterarie. Preparò l'edizione di una raccolta di racconti, ''Ein Hungerkünstler'' (''[[Un digiunatore (raccolta di racconti)|Un digiunatore]]''), pubblicata solo dopo la sua morte. Le opere di Kafka rimaste incompiute, tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'' (noto anche come ''Der Verschollene'', ''Il disperso''), furono pubblicate postume, in gran parte dal suo amico e curatore [[Max Brod]], che non assecondò il desiderio di Kafka, il quale voleva che i suoi manoscritti venissero distrutti. Il suo lavoro ha continuato a influenzare una vasta gamma di scrittori, critici, artisti e filosofi durante il ventesimo secolo; il termine "[[kafkiano]]" è entrato nella lingua italiana per descrivere situazioni esistenziali e angoscianti come quelle presenti nei suoi scritti.
   == Biografia == [[File:Kafka5jahre.jpg|min|verticale|sinistra|Kafka all'età di circa cinque anni]]   SiKafkasupponenacquecheili3genitorilugliodidelKafka[[1883]]parlasseroneiunapressivarietàdelladi[[PiazzatedescodellaconCittàinfluenzeVecchia]] di [[ yiddishPraga]], talvoltacapitaledefinitadelcon[[Regnoilditermine dispregiativo "Mauscheldeutsch"Boemia]] ( tedescoaldeglisecoloebrei).unaEssendoprovinciaildell'[[Imperotedescoaustro-ungarico]],importantedivenutaperpoimigliorare[[PrimalaRepubblicapropriacecoslovacca|Repubblicacondizionececoslovacca]]sociale,aprobabilmentepartireincoraggiaronodali[[1918]]),figlidaadunaimpararlofamigliacorrettamente.<ref>{{cita[[Ebrei| Gray,ebraica]]2005[[aschenaziti| ppaschenazita]].  147-148}}.</ref>FranzHermanneraeilJulieprimogenitoebberodi sei figli , di cui Franz era il maggiore.<ref>{{cita|Hamalian, 1974 |p. 3}}.</ref>, Duedue suoi fratelli, Georg e Heinrich, morirono durante l'infanzia prima che Franz compisse sette anni; le sue tre sorelle  furono, Gabriele ("Ellie") (1889–1942), Valerie ("Valli") (1890–1942) e Ottilie ("Ottla") (1892–1943) .,Tuttefurono invece tutte e tre  saranno vittime della [[Shoah]] :.leLe prime due  furono deportate dai [[nazisti]] nel [[ghetto di Łódź]] e poi uccise nel vicino [[campo di sterminio di Chełmno]] nel [[1942]], mentre la terza,  internata dapprimainternata  nel [[ghetto di Terezín]], morì nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] nel 1943.<ref>Valli ed Elli morirono nel lager di [[Campo di sterminio di Chełmno|Chełmno]]. Ottla, la sorella minore, si salvò in un primo momento perché sposata con un marito che secondo le [[leggi razziali naziste]] era "ariano", ma in seguito al divorzio fu internata nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|campo di Terezìn]]. Qui fu tra i 53 volontari che accolsero i 1267 bambini che il 24 agosto 1943 erano giunti dal ghetto di Bialistok a Terezìn come tappa intermedia nel loro viaggio verso [[Auschwitz]]. Al loro arrivo a [[Auschwitz]] il 7 ottobre 1943, i bambini e tutti i loro accompagnatori, inclusa Ottla, furono uccisi nelle camere a gas (in [https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007504 ''Theresienstadt: Other Prisoners''], ''Holocaust Encyclopedia''].</ref>▼Kafka nacque nei pressi della [[Piazza della Città Vecchia]] di [[Praga]], in [[Regno di Boemia|Boemia]] (al secolo una provincia dell'[[Impero austro-ungarico]]), il 3 luglio del [[1883]], primogenito di sei figli<ref>{{cita|Hamalian, 1974}}.</ref>, da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[aschenaziti|aschenazita]]. Il padre, Hermann Kafka ([[1852]]–[[1931]]), era il quarto figlio di Jakob Kafka<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21">{{cita|Gilman, 2005|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Northey, 1997|pp. 8-10}}.</ref>, uno ''[[Shechitah|shocḥet]]'', ovvero un [[macellaio]] rituale, originario di [[Osek (Strakonice)|Osek]], un villaggio [[Cechi|ceco]] con la presenza di una considerevole comunità ebraica, situato nei pressi della città di [[Strakonice]] (nella [[Boemia Meridionale]]).<ref>{{cita|Kohoutikriz, 2011}}.</ref> Hermann, in seguito, si trasferì con la famiglia a Praga. Dopo essere stato commesso viaggiatore, aprì un negozio di oggettistica e abbigliamento (''Galanteriewaren'') ed arrivò ad impiegare alle sue dipendenze fino a quindici persone; l'insegna del negozio raffigurava una [[Coloeus monedula|taccola]] (''kavka'', pronunciato ''kafka'' e spesso informalmente trascritto in tal maniera, significa appunto "taccola" in [[Lingua ceca|ceco]])<ref>Il padre di Kafka, Hermann, raffigurava una taccola accanto al nome nell'insegna del negozio di famiglia (in ''Franz Kafka'', p. 178; Michael Müller, 1990, Edizioni Iconografia, Pordenone.</ref>.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 3-5}}.</ref> La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21"/>▼  ▲Kafka nacque nei pressi della [[Piazza della Città Vecchia]] di [[Praga]], in [[Regno di Boemia|Boemia]] (al secolo una provincia dell'[[Impero austro-ungarico]]), il 3 luglio del [[1883]], primogenito di sei figli<ref>{{cita|Hamalian, 1974}}.</ref>, da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[aschenaziti|aschenazita]]. Il padre, Hermann Kafka ([[1852]]–[[1931]]), era il quarto figlio di Jakob Kafka<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21">{{cita|Gilman, 2005|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Northey, 1997|pp. 8-10}}.</ref>, uno ''[[Shechitah|shocḥet]]'' , ovvero un([[macellaio]] rituale ,) originario di [[Osek (Strakonice)|Osek]], un villaggio [[Cechi|ceco]] con la presenza di una considerevole comunità ebraica, situato nei pressi della città di [[Strakonice]] (nella [[Boemia Meridionale]]).<ref>{{cita|Kohoutikriz, 2011}}.</ref> Hermann , in seguito, si trasferì con la famiglia a Praga .Dopoe, dopo essere stato commesso viaggiatore, aprì un negozio di oggettistica e abbigliamento (''Galanteriewaren'')  ed arrivòarrivando ad impiegare alle sue dipendenze fino a quindici persone; l'insegna del negozio raffigurava una [[Coloeus monedula|taccola]] (''kavka'', pronunciato ''kafka'' e spesso informalmente trascritto in tal maniera, significa appunto "taccola" in [[Lingua ceca|ceco]]). <ref>Il padre di Kafka, Hermann, raffigurava una taccola accanto al nome nell'insegna del negozio di famiglia (in ''Franz Kafka'', p. 178; Michael Müller, 1990, Edizioni Iconografia, Pordenone.</ref> .<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 3-5}}.</ref>  LaIlmadre,biografoJulieStanleyLöwyCorngold([[1856]]–[[1934]]),descrisseeraHermannfigliaKafkadi Jakob Löwy,come un  ricco"uomocommercianted'affari,alenorme,dettaglioegoistaoriginarioedi [[Poděbrady]],prepotente"<ref>{{cita| NortheyCorngold,  19971972| ppp.  92xii, 11}}.</ref>, cittadinamentrenonFranztropponedistanteparlòdalla cittàcome di  [[Nymburk]]«un(nellavero[[BoemiaKafka,Centrale]])per forza,  esalute,possedevaappetito,unintensitàtitolovocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di  studiosuperiorità,superioreresistenza,apresenzaquellodidelspirito,maritoconoscenza degli uomini».<ref>{{cita namelibro|traduttore= "cita-Gilman-2005-pp20-21"Francesca Ricci|titolo=Lettera al padre|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref > ▲Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei). Essendo il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, probabilmente incoraggiarono i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref> Hermann e Julie ebbero sei figli, di cui Franz era il maggiore.<ref>{{cita|Hamalian, 1974|p. 3}}.</ref> Due suoi fratelli, Georg e Heinrich, morirono durante l'infanzia prima che Franz compisse sette anni; le sue tre sorelle furono Gabriele ("Ellie") (1889–1942), Valerie ("Valli") (1890–1942) e Ottilie ("Ottla") (1892–1943). Tutte e tre saranno vittime della [[Shoah]]: le prime due furono deportate dai [[nazisti]] nel [[ghetto di Łódź]] e poi uccise nel vicino [[campo di sterminio di Chełmno]] nel [[1942]], mentre la terza, internata dapprima nel [[ghetto di Terezín]], morì nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] nel 1943.<ref>Valli ed Elli morirono nel lager di [[Campo di sterminio di Chełmno|Chełmno]]. Ottla, la sorella minore, si salvò in un primo momento perché sposata con un marito che secondo le [[leggi razziali naziste]] era "ariano", ma in seguito al divorzio fu internata nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|campo di Terezìn]]. Qui fu tra i 53 volontari che accolsero i 1267 bambini che il 24 agosto 1943 erano giunti dal ghetto di Bialistok a Terezìn come tappa intermedia nel loro viaggio verso [[Auschwitz]]. Al loro arrivo a [[Auschwitz]] il 7 ottobre 1943, i bambini e tutti i loro accompagnatori, inclusa Ottla, furono uccisi nelle camere a gas (in [https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007504 ''Theresienstadt: Other Prisoners''], ''Holocaust Encyclopedia''].</ref>   La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era invece figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21" /> Hermann fu descritto dal biografo Stanley Corngold come un "uomo d'affari, enorme, egoista e prepotente"<ref>{{cita|Corngold, 1972|pp. xii, 11}}.</ref>, mentre Franz Kafka ne parlò come di «un vero Kafka, per forza, salute, appetito, intensità vocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di superiorità, resistenza, presenza di spirito, conoscenza degli uomini».<ref>{{cita libro|titolo=Lettera al padre|traduttore=Francesca Ricci|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref> Durante il giorno, entrambi i genitori erano assenti da casa, con Julie Kafka che lavorava fino a 12 ore al giorno per aiutare a gestire l'azienda di famiglia. Di conseguenza, l'infanzia di Kafka fu abbastanza solitaria,<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 9}}.</ref> e i bambini furono allevati in gran parte da una serie di governanti e servitori. Il difficile rapporto di Kafka con il padre è evidente nella sua ''[[Lettera al padre]]'' di più di 100 pagine, in cui si lamenta di essere profondamente colpito dal carattere autoritario ed esigente del suo genitore;<ref name="cita-Brod-1960-pp15-16">{{cita|Brod, 1960|pp. 15-16}}.</ref> la madre, al contrario, appariva tranquilla e timida.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 19-20}}.</ref> La figura dominante del padre di Kafka ebbe una significativa influenza sulla scrittura del figlio.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>▼  Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei); essendo però il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, incoraggiarono probabilmente i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref> La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento. La stanza di Franz era spesso fredda. Nel novembre 1913, la famiglia si trasferì in un appartamento più grande, anche se Ellie e Valli si erano sposate e si erano trasferite dal primo appartamento. Nei primi di agosto del 1914, subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], le sorelle non erano a conoscenza di dove fossero i loro mariti nei campi di battaglia e pertanto tornarono a vivere con la famiglia. Sia Ellie che Valli ebbero dei figli. Franz a trentun anni si trasferì nella vecchia casa di Valli, dove visse da solo per la prima volta.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 390–391, 462–463}}.</ref>▼  ▲Hermann fu descritto dal biografo Stanley Corngold come un "uomo d'affari, enorme, egoista e prepotente"<ref>{{cita|Corngold, 1972|pp. xii, 11}}.</ref>, mentre Franz Kafka ne parlò come di «un vero Kafka, per forza, salute, appetito, intensità vocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di superiorità, resistenza, presenza di spirito, conoscenza degli uomini».<ref>{{cita libro|titolo=Lettera al padre|traduttore=Francesca Ricci|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref> Durante il giorno, entrambi i genitori erano assenti da casa, con  Juliela madreKafkaJulie che lavorava fino a 12 ore al giorno per aiutare a gestire l'azienda di famiglia .;Didi conseguenza, l'infanzia di Kafka fu abbastanza solitaria ,<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 9}}.</ref> e i bambini furono allevati in gran parte da una serie di governanti e servitori.  IlLadifficilefigurarapportodominante del padre ebbe una significativa influenza sulla scrittura di Kafka<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>; il difficile rapporto  con il padre è evidente nella sua ''[[Lettera al padre]], ''un testo  di più di 100 pagine , in cui  si lamenta di essere profondamente colpito dal carattere autoritario ed esigente del  suo genitore ;.<ref name="cita-Brod-1960-pp15-16">{{cita|Brod, 1960|pp. 15-16}}.</ref>  laLa madre, al contrario, appariva tranquilla e timida.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 19-20}}.</ref>  La figura dominante del padre di Kafka ebbe una significativa influenza sulla scrittura del figlio.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>   ▲La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento . La stanza di Franz era spesso fredda. Nel novembre 1913, la famiglia si trasferì in un appartamento più grande,  anche senonostante Ellie e Valli si  eranofossero sposate e  siavesseroeranoquinditrasferitegiàdallasciatoprimolaappartamento.casaNeidi famiglia; i primi di agosto del 1914 ,(subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]]) ,  le sorelle non  eranoessendo a conoscenza  didelladovesituazionefosserodeii lororispettivi mariti  neisui campi di battaglia, elepertantosorella tornarono a vivere con la famiglia. Sia Ellie che Valli ebberoin seguito  dei figli ., mentre Franz a trentun anni si trasferì nella vecchia casa di Valli, dove visse da solo per la prima volta.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 390–391, 462–463}}.</ref>   KafkaFranz fuinoltre  parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti d'America| Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.▼  === Studi === Dal 1889 al 1893 Kafka frequentò la ''Deutsche Knabenschule'', la scuola elementare maschile tedesca, presso il ''Masnýtrh/Fleischmarkt'' (mercato della carne), ora conosciuto come Strada Masná. La sua educazione ebraica si concluse invece con la celebrazione del ''[[Bar mitzvah]]'' all'età di 13 anni, maKafka però non dimostrò mai interesse per la pratica religiosa, tanto che in sinagoga si recava, con il padre, solo per le quattro principali festività dell'anno.<ref>{{cita|Kafka-Franz, Father, 2012||Kafka|titolo=Father}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|p. 13}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 26-27}}.</ref>   [[File:Prague Palace Kinsky PC.jpg|min|[[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]], dove Kafka frequentò il ''Gymnasium'' e dove il padre possedeva un negozio]]   Terminata la scuola elementare nel 1893, Kafka fu ammesso al rigoroso liceo classico ''Altstädter Deutsches Gymnasium'', situato all'interno del [[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]]. Il tedesco era la lingua delle lezioni,ma Kafka parlava e scriveva anche in ceco,<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 12}}.</ref><ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210">{{cita|Sayer, 1996|pp. 164-210}}.</ref> che studiò al ''Gymnasium'' per otto anni, con buon profitto.<ref>{{cita|Kempf, 2005|pp. 159-160}}.</ref> Nel 1901dove completò gli esami di maturità nel 1901.<ref>{{cita|Corngold, 2004|p. xii}}.</ref>   ▲KafkaLe lezioninacqueerano tenute in  unatedesco,famigliama[[Ebrei|ebraica]]Kafkadellaparlavaclasseemediascrivevadianche[[linguaintedesca]]ceco,<ref>{{cita|Koelb,a2010|p.Praga12}}.</ref><ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210">{{cita|Sayer,  la1996|pp.capitale164-210}}.</ref>dellingua[[RegnochedistudiòBoemia]],conallorabuonparteprofitto aldell' [[Impero'Gymnasium''austro-ungarico]]per otto anni.<ref>{{cita|Kempf, Nel2005|pp.corso159-160}}.</ref>dellaInsuaqueglivitaanni, la maggior parte della popolazione  cittadinadi Praga parlava il [[Lingua ceca|ceco]], ema la divisione tra parlanti  ladi lingua ceca e  quelladi lingua tedesca era una realtà tangibile, in quanto entrambi i gruppi cercavano di rafforzare la propria identità nazionale. La comunità ebraica  erasi trovava in mezzo tra le due correnti, sollevando naturalmente domande in merito  aallachisuaappartenesseappartenenza. Kafka stesso, nato in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] appartenente alla classe media di [[lingua tedesca]],  conosceva approfonditamente ambedue le lingue,  considerandoma considerava il tedesco comesua  lingua madre. Ammesso all'[[Università Carolina|Università tedesca di Praga]] nel 1901, Kafka iniziò a studiare chimica, ma dopo due settimane passò a [[giurisprudenza]].<ref>{{cita|Diamant, 2003|pp. 36-38}}.</ref> Anche se questa disciplina non lo interessava particolarmente, essa poteva offrirgli una serie di sbocchi professionali graditi a suo padre; inoltre, legge era un corso di studi di durata maggiore, che permetteva pertanto al giovane Kafka di prendere lezioni di storia tedesca e storia dell'arte.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 40-41}}.</ref> Dimostrò interesse anche per la letteratura, aderendo al circolo studentesco ''Lese-und Redehalle der Deutschen Studenten'', che organizzava eventi letterari, letture e altre attività.<ref name="cita-Gray-2005-p179">{{cita|Gray, 2005|p. 179}}.</ref> In quel torno di anni gli amici di Kafka erano il giornalista [[Felix Weltsch]], studente di filosofia, l'attore [[Yitzchak Lowy]], che proveniva da una famiglia ortodossa [[Chassidismo|chassidica]] di [[Varsavia]], e gli scrittori Oskar Baum e Franz Werfel.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 43-70}}.</ref>▼  ▲Ammessonel 1901  all'[[Università Carolina|Università tedesca di Praga]]  nel 1901,  Kafka iniziò a studiare chimica, ma dopo due settimane passò a [[giurisprudenza]].<ref>{{cita|Diamant, 2003|pp. 36-38}}.</ref>  Anche seNonostante questa disciplina non lo  interessavainteressasse particolarmente,  essaKafka la scelse perché pensavapotevapotesse offrirgli una serie di sbocchi professionali graditi a suo padre;  inoltre,quello di legge erainoltre  un corso di studi di durata maggiore,cosa  chegli  permetteva pertanto  aldigiovane Kafka diseguireprendereparallelamente lezioni di storia tedesca e storia dell'arte.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 40-41}}.</ref>  DimostròIn quegli anni iniziò a dimostrare interesse anche per la letteratura, aderendo al circolo studentesco ''Lese-und Redehalle der Deutschen Studenten'', che organizzava eventi letterari, letture e altre attività.<ref name="cita-Gray-2005-p179">{{cita|Gray, 2005|p. 179}}.</ref>  In quel torno di anni gliSuoi amici  diinKafkaquel periodoeranofurono il giornalista [[Felix Weltsch]], studente di filosofia, l'attore [[Yitzchak Lowy]],  che provenivaproveniente da una famiglia ortodossa [[Chassidismo|chassidica]] di [[Varsavia]], e gli scrittori Oskar Baum e Franz Werfel.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 43-70}}.</ref> Al termine del primo anno di studi universitari, Kafka conobbe Max Brod, un compagno di corso con cui instaurò un legame d'amicizia durato tutta la vita.<ref name="cita-Gray-2005-p179"/> Brod notò subito che Franz era timido e che parlava raramente, ma che quello che diceva era solitamente profondo.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 40}}.</ref> Kafka fu sempre un avido lettore:<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 14}}.</ref> insieme lessero il ''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'' di [[Platone]] nell'originale [[lingua greca|greco]], su iniziativa di Brod, e, su iniziativa dello stesso Kafka, ''[[L'educazione sentimentale]]'' e ''[[La tentazione di sant'Antonio]]'' di [[Gustave Flaubert]] in francese.<ref>{{cita|Brod, 1966|pp. 53-54}}.</ref> Kafka considerò [[Fëdor Dostoevskij]], Flaubert, [[Franz Grillparzer]]<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 362}}.</ref> e [[Heinrich von Kleist]] i suoi "veri fratelli di sangue".<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 74, 273}}.</ref> Si interessò alla letteratura ceca<ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210"/><ref>{{cita|Hawes, 2008|p. 29}}.</ref> ed apprezzava molto l'opera di [[Johann Wolfgang von Goethe]].<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 51, 122–124}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 80-83}}.</ref> Kafka ottenne il titolo di dottore in legge il 18 luglio 1906, a cui fece seguito un anno di tirocinio obbligatorio non retribuito come assistente legale presso il tribunale civile e penale.<ref name="Steinhauer pp. 390">{{cita|Steinhauer, 1983|pp. 390-408}}.</ref>▼  ▲Al termine del primo anno di studi universitari, Kafka conobbe Max Brod, un compagno di corso con cui instaurò un legame d'amicizia durato tutta la vita.<ref name="cita-Gray-2005-p179" /> Brod notò subito  checome, nonostante Franz  erafosse timido e  che parlavaparlasse raramente,  ma che quello che diceva era solitamente profondo.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 40}}.</ref>  Kafka fuDa sempre un avido lettore, Kafka trovò inoltre in Brod un valido alleato :<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 14}}.</ref>  insiemesu iniziativa di quest’ultimo lesseroinsieme  il ''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'' di [[Platone]] nell'originale [[ linguaLingua greca|greco]] ,sueiniziativa di Brod, epoi, su  iniziativaproposta dello stesso  KafkaFranz, ''[[L'educazione sentimentale]]'' e ''[[La tentazione di sant'Antonio]]'' di [[Gustave Flaubert]] in francese.<ref>{{cita|Brod, 1966|pp. 53-54}}.</ref> Kafka considerò [[Fëdor Dostoevskij]], Flaubert, [[Franz Grillparzer]]<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 362}}.</ref> e [[Heinrich von Kleist]] i suoi "veri fratelli di sangue" .<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 74, 273}}.</ref>; Si"; in quel periodo si interessòinoltre  alla letteratura ceca<ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210" /><ref>{{cita|Hawes, 2008|p. 29}}.</ref> ed  apprezzavaapprezzò molto l'opera di [[Johann Wolfgang von Goethe]].<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 51, 122–124}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 80-83}}.</ref>Il 18 luglio 1906  Kafka ottenne il titolo di dottore in legge  il 18 luglio 1906, a cui fece seguito un anno di tirocinio obbligatorio non retribuito come assistente legale presso il tribunale civile e penale.<ref name="Steinhauer pp. 390">{{cita|Steinhauer, 1983|pp. 390-408}}.</ref>   === Occupazione === [[File:Na Porici 7, Prague.JPG|min|verticale|Sede dell'ex istituto assicurativo antinfortunistico dove lavorò Kafka.]]   Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli rendevalasciavaestremamentepocodifficiletempoconcentrarsiasulladisposizione per dedicarsi alla scrittura, attività che considerava la sua vocazione e che stava perciò assumendo sempre maggior importanza nella sua vita,pertantoallailquale era però costretto a dedicarsi solo nel tempo libero. Il 15 luglio 1908 pertanto si dimise.Duee, due settimane dopo, trovò un impiego più compatibile con le sue esigenze di scrittore, presso l'Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia.IlQuesto lavoro lo portava ad indagare e a valutare i risarcimenti dei danni per le lesioni personali agli operai: incidenti come dita o arti amputati erano infatti all'ordine del giorno in quel periodo.<ref>{{cita|Drucker, 2002|p. 24}}.</ref><ref>{{cita|Corngold et al., 2009|pp. 250-254}}.</ref> Il padre definì spesso definìil lavoro del figlioda agente assicurativo del figlio come ''Brotberuf'', letteralmente "lavoro del pane", ad indicare un'occupazione svolta con il solo obiettivo di pagare le bollette. Nonostante questo Kafka venne rapidamente promosso e, tra le sue mansioni, vi erano l'elaborazione delle richieste di risarcimento, la compilazionedidelle relazioni e la contrattazione con gli imprenditorii qualiche ritenevano chele loro imprese fossero state inserite in una categoria di rischio troppo elevata,fatto checomportandocomportavacosì loro un [[premio assicurativo]] maggiore.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 26-30}}.</ref> Egli arrivò inoltre a compilare la relazione annuale dell'istituto assicurativo per molti anni durante la sua permanenza e i suoi rapporti furono sempre ben accolti dai superiori.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 81-84}}.</ref> Solitamente riusciva anchea terminareillelavorosuepermansioni entro le prime ore del pomeriggio,in modocosì da avere il tempo per dedicarsi alla scrittura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 23-25}}.</ref>
 Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
   Compì un viaggio in [[Italia settentrionale]] (con [[Max Brod|Max]] e Otto Brod), toccando anche la città di [[Brescia]], dove vide un esperimento di volo sui primi aeroplani. In seguito si recò a [[Parigi]], in [[Svizzera]], a [[Lipsia]] e a [[Weimar]]. Tornato a Praga, partecipò alle riunioni del gruppo [[Socialismo rivoluzionario|social-rivoluzionario]] "Club dei giovani". {{Citazione|Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse […]: "Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più". Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. Chi non ha udito siffatte parole dalle labbra stesse di Kafka difficilmente potrà farsi un'idea del modo semplice e lieve, senza ombra di affettazione, senza tono patetico (che del resto gli era del tutto estraneo) con cui diceva queste cose.<ref>Max Brod, ''Franz Kafka. Una biografia'', Mondadori, Milano 1956, p. 87.</ref>}}   Intorno al 1915 ricevette la chiamata al servizio militare nelladurante la [[prima guerra mondiale]],matuttavia i suoi datori di lavoro presso l'istituto di assicurazione riuscirono ad ottenere un rinvio poiché il suo lavoro era considerato un servizio essenziale per lo Stato.;Inin seguito,tuttavia,tentòtentòvolontariamente di entrare nell'[[esercito]], ma fu respinto a causa dei problemi di salute legati alla [[tubercolosi]],<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 154}}.</ref> diagnosticatagli nel 1917.<ref>{{cita|Corngold, 2011|pp. 339-343}}.</ref> Nel 1918 l'istituto mise Kafka in pensione per malattia, per la quale al tempo non vi era alcuna cura, e che quindieglilotrascorsecostrinse a trascorrere la maggior parte del resto della sua vita ricoverato in sanatori.<ref name="Steinhauer pp. 390"/>   === Vita privata === [[File:Felice Bauer and Franz Kafka.jpg|min|verticale|[[Felice Bauer]]]] Secondo Brod, Kafka era "tormentato" dal desiderio [[Sessualità|sessuale]]<ref name="cita-Hawes-2008-p186">{{cita|Hawes, 2008|p. 186}}.</ref>, e anche il biografo Reiner Stach afferma che la sua vita fu quella di un "incessante donnaiolo" e che, tuttavia eracondizionato da una forte paura di "fallimento sessuale".<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 44, 207}}.</ref><ref>Tra il 2002 e il 2014 Stach ha pubblicato in Germania la prima voluminosa biografia su Kafka, realizzandola sul modello de ''L’idiota della famiglia'', la biografia di [[Flaubert]] scritta da [[Sartre]]. Cfr. {{cita web|url=https://ilmanifesto.it/kafka-i-fatti-di-qua-dallinterpretazione|titolo=Kafka, i fatti di qua dall'interpretazione|autore=Luca Crescenzio|data=25 febbraio 2023}}</ref> Per la maggior parte della sua vita adulta, egli frequentò [[bordelli]]<ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 186, 191}}.</ref><ref name="ReferenceA">{{cita|European Graduate School, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|p. 43}}.</ref>edeerasiinteressatointeressò alla [[pornografia]].<ref name="cita-Hawes-2008-p186"/> Inoltre,duranteoltrelaadsua vita, ebbeintrattenere rapporti stretti con diverse donne.;Lala sua sessualità era però spesso sublimata e incompleta. Se da una parte era infatti attratto dalla sfera sessuale, dall'altra, come indice della conflittualità della sua persona, Kafka aborriva la carnalità e il suo stesso corpo: lui stesso racconta il disgusto per il proprio corpo quando il padre, accompagnandolo in [[piscina]] o nel bagno rituale ebraico (''[[mikveh]]''), lo costringeva a denudarsi<ref>"…ero schiacciato dalla tua nuda fisicità. […] Io magro, debole, sottile, tu forte, alto, massiccio. Già in cabina mi sentivo miserabile…". F. Kafka, ''Lettera al padre'', traduzione di Francesca Ricci, Roma, Newton Compton, Collana Tascabili Economici Newton, 1993, p. 31.</ref>; lo stesso senso di ripugnanza lo esprimeva nei confronti dell'amore [[Rapporto sessuale|sessuale]] descrivendolo, ad esempio ne ''Il castello'', come qualcosa di sporco che riduce l'uomo all'animalità.<ref name="cita-Ficther-1988">{{Cita|Ficther, 1988}}.</ref>[[File:Kafka a Venezia.jpg|sinistra|min|verticale|Kafka a Venezia nel 1913]] Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[ dittafonoDittafono|dittafoni]]  e con la quale iniziò; una  sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[epistola]]re. Una settimana dopo l'incontro a casa di Brod, Kafka scrisse nel suo diario:▼ 
 Da una parte attratto dalla sfera sessuale, dall'altro, come indice della conflittualità della sua persona, Kafka aborriva la carnalità e il suo stesso corpo. Egli stesso racconta il disgusto per il proprio corpo quando il padre accompagnandolo in [[piscina]] o nel bagno rituale ebraico (''[[mikveh]]'') lo costringeva a denudarsi<ref>"…ero schiacciato dalla tua nuda fisicità. […] Io magro, debole, sottile, tu forte, alto, massiccio. Già in cabina mi sentivo miserabile…". F. Kafka, ''Lettera al padre'', traduzione di Francesca Ricci, Roma, Newton Compton, Collana Tascabili Economici Newton, 1993, p. 31.</ref>. Esprimeva lo stesso senso di ripugnanza nei confronti dell'amore [[Rapporto sessuale|sessuale]] che descrive, ad esempio ne ''Il castello'', come qualcosa di sporco che riduce l'uomo all'animalità.<ref name="cita-Ficther-1988">{{Cita|Ficther, 1988}}.</ref>
 [[File:Kafka a Venezia.jpg|sinistra|min|verticale|Kafka a Venezia nel 1913]]
 ▲Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[dittafono|dittafoni]] e con la quale iniziò una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[epistola]]re. Una settimana dopo l'incontro a casa di Brod, Kafka scrisse nel suo diario:   {{citazione|Signorina FB. Quando sono arrivato da Brod il 13 agosto, era seduta al tavolo. Non ero affatto curioso di sapere chi fosse, ma piuttosto la guardai per scontato in una sola volta. Il volto ossuto, vuoto che dimostrava apertamente la sua vacuità. La gola scoperta. Una camicetta buttata su. Sembrava molto domestica nel suo vestito, anche se, come si è scoperto, non aveva altri mezzi. (Mi sono un po' alienato da lei nel controllarla così vicino …) Il naso quasi rotto. Bionda, capelli piuttosto lisci, poco attraente, mento prominente. Mentre stavo prendendo il mio posto l'ho guardata da vicino per la prima volta, dal momento che mi sono seduto avevo già un giudizio incrollabile.<ref name="Banville">{{cita|Banville, 2011}}.</ref><ref>{{cita|Köhler, 2012}}.</ref>}}   Eppure èdi questa donna che giudica così poco attraente cheKafka si innamorò,e avviòiniziando con lei una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[Epistola|epistolare]]: una corrispondenza dallo stile e dall'immaginazione pari, se non superiore, alla sua più famosa produzione letteraria<ref>Sulle lettere, in buona parte pubblicate, ha scritto un saggio notevole [[Elias Canetti]], cfr. bibliografia.</ref>. Le lettere gli permettono di aprire il suo animo ai sentimenti più segreti e nello stesso tempo di non impegnarsi in un rapporto materiale che lo spaventa.;SiKafka si dibatte infatti tra il desiderio di sposarla,ilcosa che gli permetterebbe diassolvereassestare la sua vita assolvendo ai suoi doveri di ebreo e di figlio, di assestare la sua vita, e la convinzione che questa unione sarà la sua rovina e un ostacolo alla sua libertà di scrivere. L'incontro con Felice libera però la forza creatrice di Kafka, poco dopo infatti scrisse in una sola notte il racconto ''Das Urteil'' (''Il giudizio'') e lavorò alacremente su ''Der Verschollene'' (''[[America (Kafka)|America]]'') e ''Die Verwandlung'' (''[[La metamorfosi]]'').   PocoNeidoposuccessiviKafkacinquescrisse il racconto ''Das Urteil'' (''Il giudizio'') in una sola notte e lavorò alacramente su ''Der Verschollene'' (''[[America (Kafka)|America]]'') e ''Die Verwandlung'' (''[[La metamorfosi]]'').anniMantennemantenne i contatti con Felice Bauer per lo più attraverso lettere nei successivi cinque anni, incontrandola di tanto in tanto e impegnandosi in una relazione con lei per due volte.<ref name="cita-Stach-2005-p1">{{cita|Stach, 2005|p. 1}}.</ref>;Lele letteresopravvissuteinviatedida Kafkaaeleisopravvissute sono state pubblicate come ''Briefe an Felice'' (''[[Lettere a Felice]]''), mentre le risposte di lei non sono state conservate.<ref name="Banville" /><ref>{{cita|Seubert, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 196-197}}.</ref> Secondo i biografiStach eJamesBrodHawesaffermarono che,intornodurantealil1920periodo in cui KafkafufrequentavasentimentalmenteFeliceimpegnatoBauer,conegliJulieebbeWohryzek,anche unapoverarelazioneeconincoltaun'amicacamerieradid'albergo.<refquesti,name=Margarethe Bloch ("cita-Stach-2005-p1Grete"/>),<ref>{{cita|HawesStach,20082005|pp.129, 198–199379-389}}.</ref>NonostanteebreaididueBerlino.avesseroSecondoaffittatoBrod,unlaappartamentoBlochediedefissatoallaunalucedatail figlio dinozzeKafka,ilanchematrimoniose egli nonebbene fu mailuogoa conoscenza.DuranteIlquestobambino,periodoilKafkacuiiniziònomeunaèbozza della ''Lettera al padre''ignoto,ilnacquequalenelera1914contrariooa1915questaerelazionemorì a causa delle convinzioni[[sionismo|sioniste]]Monaco dilei.Baviera]]Prima della data prevista del matrimonio, egli ebbe una relazione con l'ennesimaneldonna1921.<ref>{{cita|MurrayBrod,20041960|pp.276240-279242}}.</ref><ref>{{cita|S.NonostanteFischer,avesse2012}}.</ref>bisognoI biografi didonneKafkaesostengonosessotuttaviaduranteche, sebbene lasuaBlochvitaavesse certamente un figlio,consideravanon vi sono prove solide che Kafka ne fosse ilsessopadre"sporco"néedaddiritturainoltrecheeraitimidodueefosseroinsicuro,veramentesoprattuttoinriguardointimealrelazioni.<ref>{{cita|Alt,proprio2005|p.corpo303}}.</ref><ref>{{cita|Hawes,name="Steinhauer2008|pp. 180-181}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp.390"1, 379–389, 434–436}}.</ref>
   Secondo i biografi Stach e James Hawes, intorno al 1920 Kafka fu sentimentalmente impegnato con Julie Wohryzek, una povera e incolta cameriera d'albergo.<ref name="cita-Stach-2005-p1" /><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 129, 198–199}}.</ref> Durante questo periodo Kafka iniziò una bozza della ''Lettera al padre'', il quale era contrario a questa relazione a causa delle convinzioni [[Sionismo|sioniste]] di lei. Nonostante i due avessero affittato un appartamento e fissato una data di nozze, il matrimonio non ebbe mai luogo; prima della data prevista, egli ebbe inoltre una relazione con l'ennesima donna.<ref>{{cita|Murray, 2004|pp. 276-279}}.</ref> Stach e Brod affermarono che, durante il periodo in cui Kafka frequentava Felice Bauer, egli ebbe anche una relazione con un'amica di questi, Margarethe Bloch ("Grete"),<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 379-389}}.</ref> ebrea di Berlino. Secondo Brod, la Bloch diede alla luce il figlio di Kafka, anche se egli non ne fu mai a conoscenza. Il bambino, il cui nome è ignoto, nacque nel 1914 o 1915 e morì a [[Monaco di Baviera]] nel 1921.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 240-242}}.</ref><ref>{{cita|S. Fischer, 2012}}.</ref> Tuttavia, i biografi di Kafka sostengono che, sebbene la Bloch avesse certamente un figlio, non vi sono prove solide che Kafka ne fosse il padre né addirittura che i due fossero veramente in intime relazioni.<ref>{{cita|Alt, 2005|p. 303}}.</ref><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 180-181}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 1, 379–389, 434–436}}.</ref>
   Nel mese di agosto del 1917 a Kafka fu diagnosticata la [[tubercolosi]] ed egli si trasferì per alcuni mesi nel villaggio boemo di [[Zùrau|Zürau]] (Siřem in lingua ceca), dove sua sorella Ottla lavorava nella fattoria del cognato Hermann. Lì si sentì a proprio agio e in seguito descrisse quel periodo come forse il migliore della sua vita, probabilmente perché era privo di ogni responsabilità.Continuòe poté continuare a lavorare sui diari e su ''Oktavhefte'' (''[[Quaderni in ottavo]]''). Dagli appunti di queste opere Kafka ricavò 109 estratti numerati nel ''Zettel'', fogli di carta in ordine sparso.,Inin seguito essi sono statipubblicati come ''Die Zürauer Aphorismen'' (''[[Aforismi di Zürau]]'').<ref>{{cita|Apel, 2012|p. 28}}.</ref>   Nella primavera del 1920, durante un soggiorno per cure a [[Merano]] presso la pensione Ottoburg di [[Maia Bassa]], Kafka iniziò una corrispondenza con la giornalista ceca [[Milena Jesenská]], moglie di [[Ernst Pollak]] e traduttrice in ceco di molti suoi racconti.;Ii due si incontrarono a Vienna:e ne scaturì un amore intenso e tormentato, come testimonia anche il carteggio ''[[Lettere a Milena]]''.<ref>Margarete Buber-Neumann, ''Milena. L'amica di Kafka'', trad. di Caterina Zaccaroni, Milano, Adelphi, 1986.</ref>,Nonostantenonostante le numerose infedeltà del marito, ella infatti non riuscì comunque mai a separarsene. A lei Kafka affidò nel 1921 i suoi ''Diari'', assicurando così la sopravvivenza di quest'opera eledelle sue lettere a lei indirizzate.<ref name="cita-Brod-1966-pp389">{{cita|Brod, 1966|p. 389}}.</ref>   Nel dicembre 1920 Kafka fu nuovamentecostretto a un nuovo ricovero, durato diversi mesi, questa volta a Matliary, sui [[Monti Tatra]] slovacchi, dove conobbe il medico Robert Klopstock, che divenne suo amico.;Allaa fine digennaio del 1922 si recò invece per un soggiorno montano nella località di [[Spindelmuehle]] (in ceco Spindleruv Mlyn), alle sorgenti dell'Elba sul confine con la [[Polonia]].DuranteNelunalugliovacanza1923,neldurantemeseunadivacanzaluglio 1923 ala [[Graal-Müritz]],sul [[Mar Baltico]], conobbe [[Dora Diamant]], maestra d'asilo venticinquenne di famiglia ebrea ortodossa.;Kafkadopo un breve rientro a Praga, nella speranza di sfuggire all'influenza della famiglia per concentrarsi sulla scrittura,siatrasferìsettembrebrevementeKafka raggiunse Dora a Berlino,dove(nelvissesobborgo di [[Steglitz]]), convivendo conlaleiDiamant,e diventandone l'amante.DoraLapersualuicompagniarappresenteràpermiselaapurezzaKafkadell'[[ebraismo]]dioriginale,vivereconqualchelei egli riuscirà a viveremese serenamente e tranquillamente,paragonandotanto da paragonare questo periodoconaquandoquellostavaconinsieme a suala sorella Ottla a Zürau.EllaDora rappresentò per lui la purezza dell'[[ebraismo]] originale; ella lo fece interessare allo studio del [[Talmud]].<ref>{{cita|Hempel, 2002}}.</ref> e con lei accarezzò anche il proposito di emigrare in [[Palestina]], poi dissuaso per via del proprio stato fisico. In quel periodo lavorò a quattro storie, che sarebbero state pubblicate come ''Ein Hungerkünstler'' (''[[Un digiunatore (raccolta di racconti)|Un digiunatore]]'').<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/><ref>Su di lei confronta la biografia di Kathi Diamant, ''Kafka's Last Love'', Londra, Secker and Warburg, 2003.</ref>. Là con lei accarezzò il proposito di emigrare in [[Palestina]]; dissuaso dal proprio stato fisico, ancora insieme a Dora a settembre si trasferì a [[Berlino]], nel sobborgo di [[Steglitz]], dove visse qualche mese felice.   Malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la sua tubercolosi peggiorava e nel marzo 1924 Kafka tornò a Praga. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e venne ricoverato, grazie alle mediazioni di [[Max Brod]], nel [[sanatorio]] di [[Kierling]], presso [[Vienna]], dove poi morì, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock.  
 ▲Kafka fu parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.   ==== Personalità ==== {{citazione|L'uomo non può vivere senza una fiducia permanente in qualcosa di indistruttibile dentro di sé, anche se entrambi hanno qualcosa di indistruttibile e la sua fiducia in esso può rimanere permanentemente nascosta da lui.<ref>{{cita|Gray, 1973|p. 196}}.</ref>}}   SebbeneNonostante Kafka non si sia mai sposato e non abbia avuto figli, ebbe diverse fidanzate e una grande considerazione del matrimonio edeidellafiglipaternità.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 139-140}}.</ref> Si ipotizza che possa aver sofferto di un [[disturbo alimentare]]: il medico Manfred M. Fichter della clinica psichiatrica dell'Università di Monaco ha presentato "le prove dell'ipotesi che lo scrittore Franz Kafka abbia sofferto di una [[anoressia nervosa]] atipica"<ref>{{cita|Fichter, 1988|pp. 231-238}}.</ref> e che lo scrittore non solo fosse [[disturbo depressivo|depresso]], ma anche con ideazioni [[suicidio|suicidiarie]].<ref name="Fichter pp. 367"/> Nel suo libro del 1995 ''Franz Kafka, il paziente ebraico'', Sander Gilman indagò sul perché un ebreo sarebbe stato considerato [[ipocondria]]co o [[omosessuale]] e come Kafka incorpora aspetti di questi modi di intendere il maschio ebreo nella propria immagine di sé e nella scrittura".<ref>{{cita|Gilman, 1995|retro di copertina}}.</ref> Kafka considerò il [[suicidio]] almeno una volta, verso la fine del 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 128}}.</ref> Il suo rapporto conflittuale e ambiguo col corpo e la sessualità, oltre a vari suoi comportamenti, ha fatto ipotizzare che Kafka soffrisse anche di un [[disturbo ossessivo-compulsivo]].<ref name="cita-Ficther-1988"/>
   Fu anche un appassionato disegnatore.<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/editoria/2024/05/franz-kafka-100-anni-dalla-morte/|titolo=100 anni dalla morte dello scrittore Franz Kafka {{!}} Artribune|data=2024-05-30|lingua=it-IT|accesso=2024-06-03}}</ref> [[File:Grab von franz kafka.jpg|min|sinistra|La tomba di Franz Kafka e dei suoi genitori nel [[nuovo cimitero ebraico di Praga]] a Žižkov]]   Nel marzo del 1924, malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la tubercolosi di cui Kafka soffriva peggiorò ed egli fece ritorno da Berlino a Praga,<ref name="cita-Stach-2005-p1"/>, dove i suoi familiari,soprattuttoe in particolare la sorella Ottla, si presero cura di lui.IlGli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e il 10 aprilesivennerecòricoverato,allagraziecasaalle mediazioni dicura[[Max Brod]], nel [[sanatorio]] del dottor Hoffmann a Kierling, nei pressi di Vienna, perileffettuaretrattamento,dei trattamenti<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/>;dovequimorìKafka morirà il 3 giugno 1924, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock. La causa della morte sembra sia stata la [[Inedia|fame]]: la condizione della faringe di Kafka gli rese infatti l'alimentazione troppo dolorosa e, dal momento che la [[nutrizione parenterale]] non era ancora stata messa a punto, non c'era modo di nutrirlo.<ref>{{cita|Fort, 2006}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 209-211}}.</ref> Sul letto di morte, Kafka stava modificando il racconto ''[[Un digiunatore]]'' (''Ein Hungerkünstler'', letteralmente "Un artista della fame").<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 211}}.</ref>   IlL'11suogiugno 1924 il corpo di Kafka fu riportato a Praga, dove venne [[cremazioneCremazione|cremato]] l'11 giugno 1924e sepolto nel [[nuovo cimitero ebraico di Praga]] a Žižkov,;dovenello stesso luogo in seguito verranno sepolti anche i genitori. Una lapide posta alla base della stele funeraria commemora inoltre le tre sorelle dello scrittore, morte nei [[lager]] nazisti fra il 1942 e il 1943.
   {{clear}} === Epistolari === * ''[[Lettera al padre]]'' (''Brief an den Vater'', 1919) * ''[[Lettere a Milena]]'' (''Briefe an Milena'', 1958), letterecarteggioacon [[Milena Jesenská]] * ''Relazioni'' (''Amtliche Schriften'', 1988), a cura di Michael Müller, trad. di Andreina Lavagetto, Collana Saggi brevi n.2, Torino, Einaudi, 1988, ISBN 978-88-061-1414-5. [rapporti di servizio all' ''Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del Regno di Boemia'' - {{de}}: ''Arbeiter-Unfall-Versicherungs-Anstalt für das Königreich Böhmen'')<ref>''Dělnická úrazová pojišťovna pro Království české'',</ref>] * ''Relazioni'' (''Amtliche Schriften'', 1988), relazioni all'Istituto delle Assicurazioni
 * ''Lettere'' (1902-1924) (''Briefe: 1902-1924''), raccolte da Max Brod, traduzione di Bruna Bianchi, Enrico Ganni ed Ervino Pocar, a cura di Ferruccio Masini, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, marzo 1988, ISBN 978-88-043-0020-5, pp.1279. [contiene: ''Lettere a Milena'', ''Lettere sparse'' e ''Lettere a Ottla''] * ''Lettere 1902-24'' (''Briefe'', 1902-1924), raccolte da Max Brod
 * ''Lettere a Ottla e alla famiglia'', a cura di  Harnut[[Hartmut Binder]]  e [[ Klaus Wagenbach]], trad. di Ervino Pocar, Milano, Mondadori, 1976.▼* ''Altre lettere sparse''
 * ''[[Lettere a Felice]]: 1912-1917'' (''Briefe an [[Felice Bauer]]'', 1912-1917), raccolte e edite da Erich Heller e Jürgen Born, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, 1972.  ▲* ''Lettere a Ottla e alla famiglia'', a cura di Harnut Binder e Klaus Wagenbach * {{Cita libro|autore=Max Brod-F. Kafka|titolo=Un altro scrivere. Lettere 1904-24 (Eine Freundschaft. Briefwechsel, 1989)|curatore=Malcolm Pasley|altri=trad. e Introduzione di Marco Rispoli <small>(per Brod)</small> e Luca Zenobi <small>(per Kafka)</small>|collana=La quarta prosa|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2007, 2024|isbn=978-88-545-3019-5}} * ''[[Lettere a Felice]]'' (''Briefe an Felice Bauer'', 1912-1917), lettere a [[Felice Bauer]]
 * {{Cita libro|titolo=Un altro scrivere. Lettere 1904-24|altri=carteggio con Max Brod, a cura di Malcolm Pasley|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2007}}
 * ''[[Le ultime lettere ai genitori 1922-1924]]'' (''Dopisy rodicum z let'', 1922-1924)   ▲====  ParentelaAltro==== * {{Cita libro|titolo=I disegni di Kafka|curatore=Andreas Kilcher|trad=Ada Vigliani|altri=Nota di [[Roberto Calasso]]|edizione=Fuori collana n.63|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn= 978-88-459-3685-2|anteposizione-curatore=no}}   === Opere complete ===   == Bibliografia ==<!-- Testi elencati secondo l'ordine alfabetico del COGNOME dell'autore e, per lo stesso autore, secondo la data di pubblicazione --> *[[Theodor Adorno]], ''Appunti su Kafka'' in ''Prismi'', Einaudi, Torino, [[1955]]. *[[Günther Anders]], ''Kafka. Pro e contro'' ([[1951]]), trad. Paola Gnani, Corbo,[[Ferrara]],[[1989]], tr. Paola Gnani. *[[Giuliano Baioni]], ''Kafka, Romanzo e Parabola'', Feltrinelli, Milano, [[1962]]. * Giuliano Baioni, ''Kafka. Letteratura ed ebraismo'', Einaudi, Torino, [[1984]]. *[[Georges Bataille]], "Kafka", in: ''[[La letteratura e il male]]'' ([[1957]]),Rizzoli, Milano, [[1973]], trtrad. [[Andrea Zanzotto]],poiRizzoli,inMilano,edizione1973;SEMilano,MilanoSE,[[2000]]. *[[Walter Benjamin]], ''Franz Kafka. Per il decimo anniversario dalla morte'' ([[1934]]), in: ''[[Angelus Novus (Benjamin)|Angelus Novus]]'',Einaudi,trad. [[TorinoRenato Solmi]],[[1955]]Einaudi,tr.Torino,[[Renato Solmi]]1955. *[[Maurice Blanchot]], ''Kafka e l'esigenza dell'opera'', in: ''[[Lo spazio letterario]]'' ([[1955]]), trad. Gabriella Zanobetti, Einaudi, Torino,[[1967]], tr. Gabriella Zanobetti. *[[Max Brod]], ''Kafka'' (1954), trad. [[1954Ervino Pocar]]), Mondadori, Milano,[[1978]], tr. [[Ervino Pocar]]. *[[Roberto Calasso]], ''K.'', Adelphi, Milano, [[2003]]. *[[Albert Camus]], ''La speranza e l'assurdo nell'opera di Franz Kafka'', trad. di Attilio Borelli, in: ''[[Il mito di Sisifo]]'' ([[1942]]), Bompiani,[[Milano]],[[1966]], tr. Attilio Borelli. *[[Elias Canetti]], ''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'' (1969), trad. [[1969Alice Ceresa]]), Mondadori, Milano,[[1980]], tr. [[Alice Ceresa]]. *[[Remo Cantoni]], ''Che cosa ha veramente detto Kafka'', Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1970. * Marina Cavarocchi, ''La certezza che toglie la speranza. Contributi per l'approfondimento dell'aspetto ebraico in Kafka'', Giuntina, Firenze, [[1988]]. *[[Pietro Citati]], ''Kafka'', Rizzoli, Milano, [[1987]],; nuovaedizioneed. ampliata, Mondadori, Milano[[2000]]; Milano, Adelphi, 2007. * Guido Crespi, ''Kafka umorista'', ShakespeareconandunaCo.,nota di [[BresciaGiorgio Cusatelli]],1983,ShakespeareconandunaCo.,nota diBrescia,Giorgio Cusatelli1983. * Claude David, ''Franz Kafka'' ([[1989]]), trad. Renata Morteo, Einaudi, Torino,[[1992]], tr. Renata Morteo. *[[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]], ''[[Kafka. Per una letteratura minore]]'' ([[1975]]), Feltrinelli, Milano,[[1978]],;poitrad.inAlessandroedizioneSerra, Macerata, [[Casa editrice Quodlibet|Quodlibet]],[[Macerata]], [[2000]], tr. Alessandro Serra. * Barbara Di Noi, ''Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka'', Firenze, Editrice Clinamen, 2015., ISBN 978-88-8410-230-0 *[[Lubomír Doležel]], ''Un mito moderno: Franz Kafka, «Il processo» (1924) e «Il castello» (1926)'', trad. Anna Rusconi, in: [[Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Einaudi, Torino, [[2003]], pp. 471–476, tr. Anna Rusconi. * Marco Federici Solari, ''Il demone distratto. Scrittura e personaggio nel primo Kafka'', Le Lettere, [[Firenze]],[[2008]]. * Stefano Ferrari, ''Sulle lettere d'amore di Franz Kafka'', in: ''Scritture d'amore'', "Adultità" n. 21, marzo 2005, pagg. [https://web.archive.org/web/20090319234447/http://www.psicoart.unibo.it/Interventi/Interventi%20Ferrari%20Kafka.pdf 25-36]. *[[Nadia Fusini]], ''Due. La passione del legame in Kafka'', Feltrinelli, Milano, 1988. * Enza Gini (a cura di), ''Kafka. Antologica critica'', Edizioni universitarie LED, Milano, [[1993]]. * Karl E. Grözinger, ''Kafka e la Cabbala. L'elemento ebraico nell'opera e nel pensiero di Franz Kafka'', Giuntina, Firenze, [[1993]], tr. Paola Buscaglione e Cristina Candela, Firenze, Giuntina, 1993. * Hans-Gerd Koch (a cura di), ''«Quando Kafka mi venne incontro...». Ricordi di Franz Kafka'', trad. Franco Stelzer, Nottetempo, Roma, [[2007]], tr. Franco Stelzer. * Lowy Michael, ''Kafka sognatore ribelle'', Elèuthera editrice, Milano, 2022. * David Zane Mairowitz (testo), [[Robert Crumb]] (illustrazioni), ''Kafka. Per cominciare'', Milano, Feltrinelli, 1993., ISBN 88-07-81295-9. *[[Ferruccio Masini]], ''Franz Kafka. La metamorfosi del significato'', a cura di Emilio Carlo Corriero, Ananke, Torino, 2010. * Anthony Northey, ''I Kafka. Storie e immagini di famiglia'' ([[1988]]),Garzantitrad. Marcella Pilatone,MilanoCollana I Coriandoli,[[1990]]Garzanti,tr.Milano,Marcella Pilatone1990. *[[Giovanni Papini]], ''Il diavolo'', Vallecchi, Firenze, 1954, pp. 247-248. *[[Ervino Pocar]] (a cura di), ''Introduzione a Kafka. Antologia di saggi critici'', Il Saggiatore, Milano, [[1974]]. *[[Giuditta Podestà]], ''Franz Kafka e i suoi fantasmi nell'itinerario senza meta'', Libreria Universitaria Ed. "Pacetti", Genova, [[1956]]. * Giuditta Podestà, "Kafka e Pirandello", "Humanitas", XI, 1956, pp. 230–244. * Giuditta Podestà, "Il non finito kafkiano e gli inizi della nuova era", su: "Le chiavi dello scrigno", Ceislo, Lecco, 1990, pp. 80–95. *[[Raoul Precht]], ''Kafka e il digiunatore'', Nutrimenti, Roma, [[2014]]. *Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920.'' Con contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach [[et al.]], Edition Raetia, Bolzano, 2020., ISBN 978-88-7283-744-3 *[[Marthe Robert]], ''Solo come Kafka'' ([[1979]]), trad. Marina Beer, Editori Riuniti, Roma,[[1993]], tr. Marina Beer. * Isolde Schiffermueller (a cura di), ''I romanzi di Kafka'', in: ''[[Cultura tedesca (rivista)|Cultura tedesca]]'', 35, Carocci, luglio-dicembre 2008. * Marco Stentella, ''Kafka e la scrittura di una nuova legge'', Galassia Arte, Roma, [[2012]]. * Davide Stimilli, ''Fisionomia di Kafka'', Bollati Boringhieri, Torino, [[2001]]. * Claude Thiébaut, ''Kafka. Processo alla parola'', collanatrad. Silvia Marzocchi, Collana«[[Universale Electa/Gallimard]]●Letteratura»([[Volumi di Universale Electa/Gallimard|nº 96]]) ([[1996]]), Electa, Torino,[[1997]], tr. Silvia Marzocchi. * [[Johannes Urzidil]], ''Di qui passa Kafka'', trad. Margherita Carbonaro, Adelphi, Milano, [[2002]], tr. Margherita Carbonaro. *[[Klaus Wagenbach]], ''Kafka. Biografia della giovinezza'' ([[1958]]),Einauditr. Paolo Corazza, Torino,[[1972]]Einaudi,tr. Paolo Corazza1972. * Klaus Wagenbach, ''Kafka. Immagini della sua vita'', Adelphi, Milano,trad. [[1983Renata Colorni]],tr.Adelphi,RenataMilano,Colorni1983. * Klaus Wagenbach, ''Due passi per Praga insieme a Kafka'' (1993), trad. [[1993Cesare De Marchi]]), Feltrinelli, Milano,[[1996]], tr. Cesare De Marchi.   === Bibliografia in inglese e in tedesco === * {{Cita libro|cognome= Alt|nome= Peter-André|anno= 2005|lingua= de|titolo= Franz Kafka: Der ewige Sohn. Eine Biographie|url= https://archive.org/details/franzkafkaderewi0000altp|editore= Verlag C.H. Beck|città= München| isbn = 978-3-406-53441-6|cid=Alt, 2005}} *{{Cita libro|cognome= Alt▼* {{Cita libro|cognome=Bathrick|nome=David|titolo=The Powers of Speech: The Politics of Culture in the GDR|url=https://archive.org/details/powersofspeechpo0000bath|anno=1995|editore=University of Nebraska Press|città=Lincoln|cid=Bathrick, 1995}}   |nome= Peter-André
 * {{Cita libro|cognome= Bergman|nome= Hugo|titolo= Memories of Franz Kafka in Franz Kafka Exhibition (Catalogue)|anno= 1969|editore= The Jewish National and University Library|città= Library|url= https://theanarchistlibrary.org/library/michael-lowy-franz-kafka-and-libertarian-socialism.a4.pdf|formato= PDF|cid=Bergman, 1969}}   |anno= 2005
 ▲* {{Cita libro|cognome=  AltBloom   |lingua= de
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 *{{Cita libro|cognome= Bergman
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   |anno= 1969
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   |cid=Bergman, 1969
   }}
 *{{Cita libro|cognome= Bloom
   |nome= Harold   |wkautore= Harold Bloom [[Categoria:Scrittori ebrei]] [[Categoria:Scrittori in lingua tedesca]] [[Categoria:Scrittori cechi del XX secolo]] [[Categoria:Oppositori della pena di morte]] [[Categoria:Realismo magico]] |