Franz Kafka: differenze tra le versioni

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|Attività = scrittore
|Nazionalità = austro-ungarico
|FineIncipit = è stato uno [[scrittore]] ebreo [[Boemia|boemo]] di [[lingua tedesca]]
|Immagine =
|Didascalia =
}}
Ritenuto uno dei massimi scrittori del XX secolo, la sua opera fonde elementi di realismo e del fantastico, e presenta tipicamente protagonisti isolati che affrontano situazioni bizzarre o surreali e poteri socio-burocratici incomprensibili. Il termine [[kafkiano]] è entrato nel lessico per descrivere situazioni come quelle descritte nei suoi scritti. Le sue opere più note includono il racconto La metamorfosi (1915) e i romanzi Il processo (1924) e Il castello (1926).
 
Ritenuto una delle maggiori figure della [[letteratura]] del [[XX secolo]], fu traTra i maggiori esponenti del [[Modernismo (letteratura)|modernismo]]<ref>Guido Sommavilla, ''Uomo, diavolo e Dio nella letteratura contemporanea'', Ed. Paoline, 1993 p. 100.</ref>, nonché anticipatore<ref>https://www.leparoleelecose.it/?p=48933</ref> del [[surrealismo]] e del [[realismo magico]]<ref>''Dizionario Oxford della letteratura inglese'' a cura di Margaret Drabble, Jenny Stringer, V. De Simone, Colasanti, p. 286.</ref>., Diversidiversi [[Critica letteraria|critici]] hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'[[esistenzialismo]]<ref>Jean Paul Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo'', Armando Editore, 2006, p. 9.</ref>; altri inveceancora hanno «coniato per Kafka la formula di "[[Allegoria|allegorismo]] vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.»<ref>Romano Luperini, -Pietro Cataldi, ''La scrittura e l'interpretazione:. storiaStoria della letteratura italiana nel quadro della civiltà e della letteratura dell'Occidente'', Volumevolume 3, Palermo, Palumbo, 1999, p.363</ref> Secondo molti commentatori, Kafka volle forse con ciò rappresentare la [[solitudine]] e il senso di diversità dell'[[ebreo]] nelladella [[Mitteleuropa]], la propria estraneità alla sua famiglia, il [[senso di colpa]] e l'impotenza umana del [[Individuo|singolo]] di fronte al [[mondo]] e alla sua [[burocrazia]].<ref>Introduzione a ''La metamorfosi'', edizioniMilano, Rizzoli</ref> Si ritiene inoltre che il difficile e travagliato rapporto con ilcol padre, così come la sua appartenenza alla cultura ebraica (che fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici) abbiano influenzato notevolmente i suoi scritti.
 
La maggior parte delle sue opere tratta di temi e [[archetipo|archetipi]] di [[alienazione]], brutalità fisica e psicologica, senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in preda ad [[angoscia]] esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche. Il suo più celebre personaggio allegorico è l'insetto [[Gregor Samsa]], descritto ne ''[[La metamorfosi]]''. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all'epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un'attenta analisi introspettiva. Queste tematiche caricano la sua opera di contenuti [[Filosofia|filosofici]] che, specialmente a partire dalla metà del [[Novecento]], hanno stimolato l'[[esegesi]] dei suoi libriscritti.
 
Solo poche dellefurono suele opere furono pubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute, - tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'', - furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore [[Max Brod]], il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti.
 
Sebbene Kafka sia famoso soprattutto per i suoi romanzi e racconti, è celebrato anche per le sue brevi favole e aforismi. Come i suoi racconti più lunghi, questi schizzi possono essere brutali sotto alcuni aspetti, ma la loro terrificanza è spesso divertente. Un conoscente stretto di Kafka ha osservato che sia il suo pubblico che l'autore stesso a volte ridevano così tanto durante le letture che Kafka non riusciva a continuare la sua esposizione, trovando necessario riprendersi prima di completare la recitazione dell'opera.
Il suo lavoro ha continuato a influenzare una vasta gamma di scrittori, critici, artisti e filosofi durante il ventesimo secolo; il termine "[[kafkiano]]" è entrato nella lingua italiana per descrivere situazioni esistenziali e angoscianti come quelle presenti nei suoi scritti.
 
I suoi scritti, talvolta visti come profetici o premonitori di un futuro totalitario, hanno influenzato enormemente artisti, filosofi, compositori, registi, storici della letteratura, studiosi religiosi e teorici della cultura.
 
== Biografia ==
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La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento. Nel novembre 1913, la famiglia si trasferì in un appartamento più grande, nonostante Ellie e Valli si fossero sposate e avessero quindi già lasciato la casa di famiglia; i primi di agosto del 1914 (subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]]), non essendo a conoscenza della situazione dei rispettivi mariti sui campi di battaglia, le sorella tornarono a vivere con la famiglia. Sia Ellie che Valli ebbero in seguito dei figli, mentre Franz a trentun anni si trasferì nella vecchia casa di Valli, dove visse da solo per la prima volta.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 390–391, 462–463}}.</ref>
 
Franz fu inoltre parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.
 
=== Studi ===
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{{citazione|Signorina FB. Quando sono arrivato da Brod il 13 agosto, era seduta al tavolo. Non ero affatto curioso di sapere chi fosse, ma piuttosto la guardai per scontato in una sola volta. Il volto ossuto, vuoto che dimostrava apertamente la sua vacuità. La gola scoperta. Una camicetta buttata su. Sembrava molto domestica nel suo vestito, anche se, come si è scoperto, non aveva altri mezzi. (Mi sono un po' alienato da lei nel controllarla così vicino …) Il naso quasi rotto. Bionda, capelli piuttosto lisci, poco attraente, mento prominente. Mentre stavo prendendo il mio posto l'ho guardata da vicino per la prima volta, dal momento che mi sono seduto avevo già un giudizio incrollabile.<ref name="Banville">{{cita|Banville, 2011}}.</ref><ref>{{cita|Köhler, 2012}}.</ref>}}
 
Eppure è di questa donna che giudica così poco attraente Kafka si innamorò, iniziando con lei una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[Epistola|epistolare]]: una corrispondenza dallo stile e dall'immaginazione pari, se non superiore, alla sua più famosa produzione letteraria<ref>Sulle lettere, in buona parte pubblicate, ha scritto un saggio notevole [[Elias Canetti]], cfr. bibliografia.</ref>. Le lettere gli permettono di aprire il suo animo ai sentimenti più segreti e nello stesso tempo di non impegnarsi in un rapporto materiale che lo spaventa; Kafka si dibatte infatti tra il desiderio di sposarla, cosa che gli permetterebbe di assestare la sua vita assolvendo ai suoi doveri di ebreo e di figlio, e la convinzione che questa unione sarà la sua rovina e un ostacolo alla sua libertà di scrivere. L'incontro con Felice libera però la forza creatrice di Kafka, poco dopo infatti scrisse in una sola notte il racconto ''Das Urteil'' (''Il giudizio'') e lavorò alacremente su ''Der Verschollene'' (''[[America (Kafka)|America]]'') e ''Die Verwandlung'' (''[[La metamorfosi]]'').
 
Nei successivi cinque anni mantenne i contatti con Felice Bauer per lo più attraverso lettere, incontrandola di tanto in tanto e impegnandosi in una relazione con lei per due volte<ref name="cita-Stach-2005-p1">{{cita|Stach, 2005|p. 1}}.</ref>; le lettere inviate da Kafka e sopravvissute sono state pubblicate come ''Briefe an Felice'' (''[[Lettere a Felice]]''), mentre le risposte di lei non sono state conservate.<ref name="Banville" /><ref>{{cita|Seubert, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 196-197}}.</ref> Stach e Brod affermarono che, durante il periodo in cui Kafka frequentava Felice Bauer, egli ebbe anche una relazione con un'amica di questi, Margarethe Bloch ("Grete"),<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 379-389}}.</ref> ebrea di Berlino. Secondo Brod, la Bloch diede alla luce il figlio di Kafka, anche se egli non ne fu mai a conoscenza. Il bambino, il cui nome è ignoto, nacque nel 1914 o 1915 e morì a [[Monaco di Baviera]] nel 1921.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 240-242}}.</ref><ref>{{cita|S. Fischer, 2012}}.</ref> I biografi di Kafka sostengono tuttavia che, sebbene la Bloch avesse certamente un figlio, non vi sono prove solide che Kafka ne fosse il padre né addirittura che i due fossero veramente in intime relazioni.<ref>{{cita|Alt, 2005|p. 303}}.</ref><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 180-181}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 1, 379–389, 434–436}}.</ref>
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{{citazione|L'uomo non può vivere senza una fiducia permanente in qualcosa di indistruttibile dentro di sé, anche se entrambi hanno qualcosa di indistruttibile e la sua fiducia in esso può rimanere permanentemente nascosta da lui.<ref>{{cita|Gray, 1973|p. 196}}.</ref>}}
 
SebbeneNonostante Kafka non si sia mai sposato e non abbia avuto figli, ebbe diverse fidanzate e una grande considerazione del matrimonio e deidella figlipaternità.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 139-140}}.</ref> Si ipotizza che possa aver sofferto di un [[disturbo alimentare]]: il medico Manfred M. Fichter della clinica psichiatrica dell'Università di Monaco ha presentato "le prove dell'ipotesi che lo scrittore Franz Kafka abbia sofferto di una [[anoressia nervosa]] atipica"<ref>{{cita|Fichter, 1988|pp. 231-238}}.</ref> e che lo scrittore non solo fosse [[disturbo depressivo|depresso]], ma anche con ideazioni [[suicidio|suicidiarie]].<ref name="Fichter pp. 367"/> Nel suo libro del 1995 ''Franz Kafka, il paziente ebraico'', Sander Gilman indagò sul perché un ebreo sarebbe stato considerato [[ipocondria]]co o [[omosessuale]] e come Kafka incorpora aspetti di questi modi di intendere il maschio ebreo nella propria immagine di sé e nella scrittura".<ref>{{cita|Gilman, 1995|retro di copertina}}.</ref> Kafka considerò il [[suicidio]] almeno una volta, verso la fine del 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 128}}.</ref> Il suo rapporto conflittuale e ambiguo col corpo e la sessualità, oltre a vari suoi comportamenti, ha fatto ipotizzare che Kafka soffrisse anche di un [[disturbo ossessivo-compulsivo]].<ref name="cita-Ficther-1988"/>
 
Fu anche un appassionato disegnatore.<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/editoria/2024/05/franz-kafka-100-anni-dalla-morte/|titolo=100 anni dalla morte dello scrittore Franz Kafka {{!}} Artribune|data=2024-05-30|lingua=it-IT|accesso=2024-06-03}}</ref>
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[[File:Grab von franz kafka.jpg|min|sinistra|La tomba di Franz Kafka e dei suoi genitori nel [[nuovo cimitero ebraico di Praga]] a Žižkov]]
 
Nel marzo del 1924, malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la tubercolosi di cui Kafka soffriva peggiorò ed egli fece ritorno da Berlino a Praga<ref name="cita-Stach-2005-p1"/>, dove i suoi familiari e in particolare la sorella Ottla, si presero cura di lui. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e il 10 aprile venne ricoverato, grazie alle mediazioni di [[Max Brod]], nel [[sanatorio]] del dottor Hoffmann a Kierling, nei pressi di Vienna, per effettuare dei trattamenti<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/>; qui Kafka morirà il 3 giugno 1924, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock. La causa della morte sembra sia stata la [[Inedia|fame]]: la condizione della faringe di Kafka gli rese infatti l'alimentazione troppo dolorosa e, dal momento che la [[nutrizione parenterale]] non era ancora stata messa a punto, non c'era modo di nutrirlo.<ref>{{cita|Fort, 2006}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 209-211}}.</ref> Sul letto di morte, Kafka stava modificando il racconto ''[[Un digiunatore]]'' (''Ein Hungerkünstler'', letteralmente "Un artista della fame").<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 211}}.</ref>
 
L'11 giugno 1924 il corpo di Kafka fu riportato a Praga, dove venne [[Cremazione|cremato]] e sepolto nel [[nuovo cimitero ebraico di Praga]] a Žižkov; nello stesso luogo in seguito verranno sepolti anche i genitori. Una lapide posta alla base della stele funeraria commemora inoltre le tre sorelle dello scrittore, morte nei [[lager]] nazisti fra il 1942 e il 1943.
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=== Epistolari ===
* ''[[Lettera al padre]]'' (''Brief an den Vater'', 1919)
* ''[[Lettere a Milena]]'' (''Briefe an Milena'', 1958), letterecarteggio acon [[Milena Jesenská]]
* ''Relazioni'' (''Amtliche Schriften'', 1988), a cura di Michael Müller, trad. di Andreina Lavagetto, Collana Saggi brevi n.2, Torino, Einaudi, 1988, ISBN 978-88-061-1414-5. [rapporti di servizio all' ''Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del Regno di Boemia'' - {{de}}: ''Arbeiter-Unfall-Versicherungs-Anstalt für das Königreich Böhmen'')<ref>''Dělnická úrazová pojišťovna pro Království české'',</ref>]
* ''Relazioni'' (''Amtliche Schriften'', 1988), relazioni all'Istituto delle Assicurazioni
* ''Lettere'' (1902-1924) (''Briefe: 1902-1924''), raccolte da Max Brod, traduzione di Bruna Bianchi, Enrico Ganni ed Ervino Pocar, a cura di Ferruccio Masini, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, marzo 1988, ISBN 978-88-043-0020-5, pp.1279. [contiene: ''Lettere a Milena'', ''Lettere sparse'' e ''Lettere a Ottla'']
* ''Lettere 1902-24'' (''Briefe'', 1902-1924), raccolte da Max Brod
* ''Lettere a Ottla e alla famiglia'', a cura di Harnut[[Hartmut Binder]] e [[Klaus Wagenbach]], trad. di Ervino Pocar, Milano, Mondadori, 1976.
* ''Altre lettere sparse''
* ''[[Lettere a Felice]]: 1912-1917'' (''Briefe an [[Felice Bauer]]'', 1912-1917), raccolte e edite da Erich Heller e Jürgen Born, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, 1972.
* ''Lettere a Ottla e alla famiglia'', a cura di Harnut Binder e Klaus Wagenbach
* {{Cita libro|autore=Max Brod-F. Kafka|titolo=Un altro scrivere. Lettere 1904-24 (Eine Freundschaft. Briefwechsel, 1989)|curatore=Malcolm Pasley|altri=trad. e Introduzione di Marco Rispoli <small>(per Brod)</small> e Luca Zenobi <small>(per Kafka)</small>|collana=La quarta prosa|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2007, 2024|isbn=978-88-545-3019-5}}
* ''[[Lettere a Felice]]'' (''Briefe an Felice Bauer'', 1912-1917), lettere a [[Felice Bauer]]
* {{Cita libro|titolo=Un altro scrivere. Lettere 1904-24|altri=carteggio con Max Brod, a cura di Malcolm Pasley|editore=Neri Pozza|città=Vicenza|anno=2007}}
* ''[[Le ultime lettere ai genitori 1922-1924]]'' (''Dopisy rodicum z let'', 1922-1924)
 
=== Altro ===
* {{Cita libro|titolo=I disegni di Kafka|curatore=Andreas Kilcher|trad=Ada Vigliani|altri=Nota di [[Roberto Calasso]]|edizione=Fuori collana n.63|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn= 978-88-459-3685-2|anteposizione-curatore=no}}
 
=== Opere complete ===
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== Bibliografia ==<!-- Testi elencati secondo l'ordine alfabetico del COGNOME dell'autore e, per lo stesso autore, secondo la data di pubblicazione -->
*[[Theodor Adorno]], ''Appunti su Kafka'' in ''Prismi'', Einaudi, Torino, [[1955]].
*[[Günther Anders]], ''Kafka. Pro e contro'' ([[1951]]), trad. Paola Gnani, Corbo, [[Ferrara]], [[1989]], tr. Paola Gnani.
*[[Giuliano Baioni]], ''Kafka, Romanzo e Parabola'', Feltrinelli, Milano, [[1962]].
* Giuliano Baioni, ''Kafka. Letteratura ed ebraismo'', Einaudi, Torino, [[1984]].
*[[Georges Bataille]], "Kafka", in: ''[[La letteratura e il male]]'' ([[1957]]), Rizzoli, Milano, [[1973]], trtrad. [[Andrea Zanzotto]], poiRizzoli, inMilano, edizione1973; SEMilano, MilanoSE, [[2000]].
*[[Walter Benjamin]], ''Franz Kafka. Per il decimo anniversario dalla morte'' ([[1934]]), in: ''[[Angelus Novus (Benjamin)|Angelus Novus]]'', Einaudi,trad. [[TorinoRenato Solmi]], [[1955]]Einaudi, tr.Torino, [[Renato Solmi]]1955.
*[[Maurice Blanchot]], ''Kafka e l'esigenza dell'opera'', in: ''[[Lo spazio letterario]]'' ([[1955]]), trad. Gabriella Zanobetti, Einaudi, Torino, [[1967]], tr. Gabriella Zanobetti.
*[[Max Brod]], ''Kafka'' (1954), trad. [[1954Ervino Pocar]]), Mondadori, Milano, [[1978]], tr. [[Ervino Pocar]].
*[[Roberto Calasso]], ''K.'', Adelphi, Milano, [[2003]].
*[[Albert Camus]], ''La speranza e l'assurdo nell'opera di Franz Kafka'', trad. di Attilio Borelli, in: ''[[Il mito di Sisifo]]'' ([[1942]]), Bompiani, [[Milano]], [[1966]], tr. Attilio Borelli.
*[[Elias Canetti]], ''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'' (1969), trad. [[1969Alice Ceresa]]), Mondadori, Milano, [[1980]], tr. [[Alice Ceresa]].
*[[Remo Cantoni]], ''Che cosa ha veramente detto Kafka'', Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1970.
* Marina Cavarocchi, ''La certezza che toglie la speranza. Contributi per l'approfondimento dell'aspetto ebraico in Kafka'', Giuntina, Firenze, [[1988]].
*[[Pietro Citati]], ''Kafka'', Rizzoli, Milano, [[1987]],; nuova edizioneed. ampliata, Mondadori, Milano [[2000]]; Milano, Adelphi, 2007.
* Guido Crespi, ''Kafka umorista'', Shakespearecon anduna Co.,nota di [[BresciaGiorgio Cusatelli]], 1983,Shakespeare conand unaCo., nota diBrescia, Giorgio Cusatelli1983.
* Claude David, ''Franz Kafka'' ([[1989]]), trad. Renata Morteo, Einaudi, Torino, [[1992]], tr. Renata Morteo.
*[[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]], ''[[Kafka. Per una letteratura minore]]'' ([[1975]]), Feltrinelli, Milano, [[1978]],; poitrad. inAlessandro edizioneSerra, Macerata, [[Casa editrice Quodlibet|Quodlibet]], [[Macerata]], [[2000]], tr. Alessandro Serra.
* Barbara Di Noi, ''Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka'', Firenze, Editrice Clinamen, 2015., ISBN 978-88-8410-230-0
*[[Lubomír Doležel]], ''Un mito moderno: Franz Kafka, «Il processo» (1924) e «Il castello» (1926)'', trad. Anna Rusconi, in: [[Franco Moretti]] (a cura di), ''[[Il romanzo]]'', vol. 5: ''Lezioni'', Einaudi, Torino, [[2003]], pp.&nbsp;471–476, tr. Anna Rusconi.
* Marco Federici Solari, ''Il demone distratto. Scrittura e personaggio nel primo Kafka'', Le Lettere, [[Firenze]], [[2008]].
* Stefano Ferrari, ''Sulle lettere d'amore di Franz Kafka'', in: ''Scritture d'amore'', "Adultità" n. 21, marzo 2005, pagg. [https://web.archive.org/web/20090319234447/http://www.psicoart.unibo.it/Interventi/Interventi%20Ferrari%20Kafka.pdf 25-36].
*[[Nadia Fusini]], ''Due. La passione del legame in Kafka'', Feltrinelli, Milano, 1988.
* Enza Gini (a cura di), ''Kafka. Antologica critica'', Edizioni universitarie LED, Milano, [[1993]].
* Karl E. Grözinger, ''Kafka e la Cabbala. L'elemento ebraico nell'opera e nel pensiero di Franz Kafka'', Giuntina, Firenze, [[1993]], tr. Paola Buscaglione e Cristina Candela, Firenze, Giuntina, 1993.
* Hans-Gerd Koch (a cura di), ''«Quando Kafka mi venne incontro...». Ricordi di Franz Kafka'', trad. Franco Stelzer, Nottetempo, Roma, [[2007]], tr. Franco Stelzer.
* Lowy Michael, ''Kafka sognatore ribelle'', Elèuthera editrice, Milano, 2022.
* David Zane Mairowitz (testo), [[Robert Crumb]] (illustrazioni), ''Kafka. Per cominciare'', Milano, Feltrinelli, 1993., ISBN 88-07-81295-9.
*[[Ferruccio Masini]], ''Franz Kafka. La metamorfosi del significato'', a cura di Emilio Carlo Corriero, Ananke, Torino, 2010.
* Anthony Northey, ''I Kafka. Storie e immagini di famiglia'' ([[1988]]), Garzantitrad. Marcella Pilatone, MilanoCollana I Coriandoli, [[1990]]Garzanti, tr.Milano, Marcella Pilatone1990.
*[[Giovanni Papini]], ''Il diavolo'', Vallecchi, Firenze, 1954, pp.&nbsp;247-248.
*[[Ervino Pocar]] (a cura di), ''Introduzione a Kafka. Antologia di saggi critici'', Il Saggiatore, Milano, [[1974]].
*[[Giuditta Podestà]], ''Franz Kafka e i suoi fantasmi nell'itinerario senza meta'', Libreria Universitaria Ed. "Pacetti", Genova, [[1956]].
* Giuditta Podestà, "Kafka e Pirandello", "Humanitas", XI, 1956, pp.&nbsp;230–244.
* Giuditta Podestà, "Il non finito kafkiano e gli inizi della nuova era", su: "Le chiavi dello scrigno", Ceislo, Lecco, 1990, pp.&nbsp;80–95.
*[[Raoul Precht]], ''Kafka e il digiunatore'', Nutrimenti, Roma, [[2014]].
*Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920.'' Con contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach [[et al.]], Edition Raetia, Bolzano, 2020., ISBN 978-88-7283-744-3
*[[Marthe Robert]], ''Solo come Kafka'' ([[1979]]), trad. Marina Beer, Editori Riuniti, Roma, [[1993]], tr. Marina Beer.
* Isolde Schiffermueller (a cura di), ''I romanzi di Kafka'', in: ''[[Cultura tedesca (rivista)|Cultura tedesca]]'', 35, Carocci, luglio-dicembre 2008.
* Marco Stentella, ''Kafka e la scrittura di una nuova legge'', Galassia Arte, Roma, [[2012]].
* Davide Stimilli, ''Fisionomia di Kafka'', Bollati Boringhieri, Torino, [[2001]].
* Claude Thiébaut, ''Kafka. Processo alla parola'', collanatrad. Silvia Marzocchi, Collana «[[Universale Electa/Gallimard]]●Letteratura» ([[Volumi di Universale Electa/Gallimard|nº 96]]) ([[1996]]), Electa, Torino, [[1997]], tr. Silvia Marzocchi.
* [[Johannes Urzidil]], ''Di qui passa Kafka'', trad. Margherita Carbonaro, Adelphi, Milano, [[2002]], tr. Margherita Carbonaro.
*[[Klaus Wagenbach]], ''Kafka. Biografia della giovinezza'' ([[1958]]), Einauditr. Paolo Corazza, Torino, [[1972]]Einaudi, tr. Paolo Corazza1972.
* Klaus Wagenbach, ''Kafka. Immagini della sua vita'', Adelphi, Milano,trad. [[1983Renata Colorni]], tr.Adelphi, RenataMilano, Colorni1983.
* Klaus Wagenbach, ''Due passi per Praga insieme a Kafka'' (1993), trad. [[1993Cesare De Marchi]]), Feltrinelli, Milano, [[1996]], tr. Cesare De Marchi.
 
=== Bibliografia in inglese e in tedesco ===
* {{Cita libro|cognome= Alt|nome= Peter-André|anno= 2005|lingua= de|titolo= Franz Kafka: Der ewige Sohn. Eine Biographie|url= https://archive.org/details/franzkafkaderewi0000altp|editore= Verlag C.H. Beck|città= München| isbn = 978-3-406-53441-6|cid=Alt, 2005}}
*{{Cita libro|cognome= Alt
* {{Cita libro|cognome=Bathrick|nome=David|titolo=The Powers of Speech: The Politics of Culture in the GDR|url=https://archive.org/details/powersofspeechpo0000bath|anno=1995|editore=University of Nebraska Press|città=Lincoln|cid=Bathrick, 1995}}
|nome= Peter-André
* {{Cita libro|cognome= Bergman|nome= Hugo|titolo= Memories of Franz Kafka in Franz Kafka Exhibition (Catalogue)|anno= 1969|editore= The Jewish National and University Library|città= Library|url= https://theanarchistlibrary.org/library/michael-lowy-franz-kafka-and-libertarian-socialism.a4.pdf|formato= PDF|cid=Bergman, 1969}}
|anno= 2005
* {{Cita libro|cognome= AltBloom
|lingua= de
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*{{Cita libro|cognome=Bathrick
|nome=David
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|anno=1995
|editore=University of Nebraska Press
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|cid=Bathrick, 1995
}}
*{{Cita libro|cognome= Bergman
|nome= Hugo
|titolo= Memories of Franz Kafka in Franz Kafka Exhibition (Catalogue)
|anno= 1969
|editore= The Jewish National and University Library
|città= Library
|url= https://theanarchistlibrary.org/library/michael-lowy-franz-kafka-and-libertarian-socialism.a4.pdf
|formato= PDF
|cid=Bergman, 1969
}}
*{{Cita libro|cognome= Bloom
|nome= Harold
|wkautore= Harold Bloom
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[[Categoria:Scrittori ebrei]]
[[Categoria:Scrittori in lingua tedesca]]
[[Categoria:Scrittori cechi del XX secolo]]
[[Categoria:Oppositori della pena di morte]]
[[Categoria:Realismo magico]]