| |Attività = scrittore |Nazionalità = austro-ungarico |FineIncipit = è stato uno [[scrittore]]ebreo [[Boemia|boemo]] di [[lingua tedesca]] |Immagine =  |Didascalia =  }} Ritenuto uno dei massimi scrittori del XX secolo, la sua opera fonde elementi di realismo e del fantastico, e presenta tipicamente protagonisti isolati che affrontano situazioni bizzarre o surreali e poteri socio-burocratici incomprensibili. Il termine [[kafkiano]] è entrato nel lessico per descrivere situazioni come quelle descritte nei suoi scritti. Le sue opere più note includono il racconto La metamorfosi (1915) e i romanzi Il processo (1924) e Il castello (1926).    Ritenuto una delle maggiori figure della [[letteratura]] del [[XX secolo]], fu traTra i maggiori esponenti del [[Modernismo (letteratura)|modernismo]]<ref>Guido Sommavilla, ''Uomo, diavolo e Dio nella letteratura contemporanea'', Ed. Paoline, 1993 p. 100.</ref>, nonché anticipatore<ref>https://www.leparoleelecose.it/?p=48933</ref> del [[surrealismo]] e del [[realismo magico]]<ref>''Dizionario Oxford della letteratura inglese'' a cura di Margaret Drabble, Jenny Stringer, V. De Simone, Colasanti, p. 286.</ref>.,Diversidiversi[[Critica letteraria|critici]]hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'[[esistenzialismo]]<ref>Jean Paul Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo'', Armando Editore, 2006, p. 9.</ref>; altriinveceancora hanno «coniato per Kafka la formula di "[[Allegoria|allegorismo]] vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.»<ref>Romano Luperini, -Pietro Cataldi, ''La scrittura e l'interpretazione:.storiaStoria della letteratura italiana nel quadro della civiltà e della letteratura dell'Occidente'',Volumevolume 3, Palermo, Palumbo, 1999, p.363</ref> Secondo molti commentatori, Kafka volle forsecon ciò rappresentare la [[solitudine]] e il senso di diversità dell'[[ebreo]]nelladella [[Mitteleuropa]], la propria estraneità alla sua famiglia, il [[senso di colpa]] e l'impotenza umana del [[Individuo|singolo]] di fronte al[[mondo]]e alla sua [[burocrazia]].<ref>Introduzione a ''La metamorfosi'',edizioniMilano, Rizzoli</ref> Si ritiene inoltre che il difficile e travagliato rapportocon ilcol padre, così come la sua appartenenza alla cultura ebraica (che fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici) abbiano influenzato notevolmente i suoi scritti.
   La maggior parte delle sue opere tratta di temi e [[archetipo|archetipi]] di [[alienazione]], brutalità fisica e psicologica, senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in preda ad [[angoscia]] esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche. Il suo più celebre personaggio allegorico è l'insetto [[Gregor Samsa]], descritto ne ''[[La metamorfosi]]''. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all'epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un'attenta analisi introspettiva. Queste tematiche caricano la sua opera di contenuti [[Filosofia|filosofici]]che, specialmente a partire dalla metà del [[Novecento]],hanno stimolato l'[[esegesi]] dei suoilibriscritti.   Solo poche dellefuronosuele opere furonopubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute,- tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'',- furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore [[Max Brod]], il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti.   Sebbene Kafka sia famoso soprattutto per i suoi romanzi e racconti, è celebrato anche per le sue brevi favole e aforismi. Come i suoi racconti più lunghi, questi schizzi possono essere brutali sotto alcuni aspetti, ma la loro terrificanza è spesso divertente. Un conoscente stretto di Kafka ha osservato che sia il suo pubblico che l'autore stesso a volte ridevano così tanto durante le letture che Kafka non riusciva a continuare la sua esposizione, trovando necessario riprendersi prima di completare la recitazione dell'opera. Il suo lavoro ha continuato a influenzare una vasta gamma di scrittori, critici, artisti e filosofi durante il ventesimo secolo; il termine "[[kafkiano]]" è entrato nella lingua italiana per descrivere situazioni esistenziali e angoscianti come quelle presenti nei suoi scritti.
   I suoi scritti, talvolta visti come profetici o premonitori di un futuro totalitario, hanno influenzato enormemente artisti, filosofi, compositori, registi, storici della letteratura, studiosi religiosi e teorici della cultura.   == Biografia ==   === Altro === * {{Cita libro|titolo=I disegni di Kafka|curatore=Andreas Kilcher|trad=Ada Vigliani|altri=Nota di [[Roberto Calasso]]|edizione=Fuori collana n.63|editore=Adelphi|città=Milano|anno=2022|isbn= 9788845936852978-88-459-3685-2|anteposizione-curatore=no}}   === Opere complete === |