Lugo (Italia): differenze tra le versioni
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Il primo cimitero ebraico di Lugo si trovava non lontano dal ghetto (sito in via Codalunga), tra gli attuali viale T. Masi e Viale Dante. Esistente sin dal [[XV secolo]], col passare dei secoli divenne troppo angusto per una comunità sempre più popolosa. Ne fu costruito uno nuovo nella prima metà del XVIII secolo, di dimensioni doppie rispetto al precedente<ref>Ines Miriam Marach in (AA.VV.), ''Bassa Romagna ritrovata. I 10 luoghi della memoria'', Tempo al Libro, 2021, pp. 114-117.</ref>. Nel XIX secolo il cimitero arrivò a contenere 600 sepolture. Nel 1863 la zona dov'era ubicato il cimitero divenne zona residenziale. Divenne necessario individuare per il cimitero ebraico una nuova collocazione. Dopo lunghe trattative con l'amministrazione comunale, nel [[1877]] venne inaugurato il cimitero nell'attuale sede (via di Giù). Con l'unità d'Italia e l'emancipazione degli ebrei, molte famiglie furono attratte dello stile di vita delle grandi città<ref>Prima gli ebrei non si potevano spostare liberamente sul territorio.</ref>; iniziò così l'emigrazione delle famiglie più abbienti verso Bologna e altre importanti città. Il cimitero è attualmente in uso (e visitabile) ed appartiene alla Comunità ebraica di [[Ferrara]].
=== Architetture civili ===
==== Pavaglione
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File:Lugo - Il Pavaglione.jpg|Il Pavaglione
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File:Lugo4.jpg|Piazza Mazzini
File:Lugo5.jpg|I portici del Pavaglione
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«Pavaglione» era detto un luogo recintato, e spesso coperto, nel quale si svolgevano le operazioni di vendita dei bozzoli di [[baco da seta]]. Il primo mercato serico idoneo a questo commercio fu realizzato a [[Bologna]] nel XV secolo nell'attuale [[piazza Galvani]]. Si usava, «''a difesa della merce e degli intervenuti, coprire parte della piazza con una tela a guisa di padiglione''». Il primo atto della costruzione di quello che divenne il Pavaglione lughese si ebbe nel [[1570]], quando il duca [[Alfonso II d'Este]] ordinò lo smantellamento delle fortificazioni circostanti la rocca, per fare posto al mercato settimanale. Venne realizzato un portico di fronte alla Rocca estense, che si allungava in direzione della chiesa del Carmine<ref name="ReferenceA">{{cita|M. Martelli|p. 139|Martelli, 1984}}.</ref>.
L'edificio aveva lo scopo di fornire ricovero alle milizie e riparo ai mercanti in occasione del mercato settimanale; solo successivamente la funzione commerciale prese il sopravvento su quella militare. Vista la fiorente attività di commercio dei bozzoli di [[baco da seta]], negli anni seguenti il portico divenne famoso per questo mercato, fino ad essere indicato come "Padiglione de' folicelli da seta", poi "Paviglione" e infine "Pavaglione"<ref>Paolo Gagliardi, ''Dal gelso alla seta. Il mercato dei bozzoli a Lugo e nella Bassa Romagna'', Tempo al Libro, Faenza 2024.</ref>.
La somma che si ricavava annualmente dal dazio del Pavaglione veniva destinata a beneficio della comunità. Ad esempio, nel 1618 il provento fu destinato alla ricostruzione della Chiesa di San Giacomo (1618-1634). Una seconda volta la somma fu donata nel 1632 e nel 1633, probabilmente come gesto di ringraziamento della fine della [[peste]] che aveva colpito la città nel 1630. <!--Nel 1665 il provento fu devoluto alla confraternita della Beata Vergine della Cintura, per costruire la cappella del loro Protettore.--> La scelta spettava al Consiglio comunale. Nel 1674 e nel 1675 la somma fu elargita come sussidio per la fondazione del Collegio Trisi. Nel 1707 metà del proventò fu assegnata alla «Gioventù studiosa di Lugo» che la chiedeva per acquistare libri di testo di giurisprudenza. Anche nel XVIII secolo il beneficio fu devoluto alle confraternite per la costruzione di chiese (ad esempio la chiesa del Suffragio)<ref>Dal 1717 al 1723 per sei anni consecutivi il provento fu concesso alla Compagnia delle Anime del Purgatorio per la costruzione dell'edificio sacro.</ref> e cappelle, oppure ai conventi e agli ordini religiosi. Non mancarono devoluzioni alle giovani che si volevano fare monache e che erano sprovviste di dote. Nel 1734 il Comune decise di ripavimentare la piazza centrale (oggi piazza Baracca) e, per questo, decise di devolvere la somma a questo fine per tutta la durata dei lavori<ref>Paolo Gagliardi, ''op.cit.'', pp. 82-87.</ref>.
Costruito in più fasi, fino al [[1780]] esisteva un unico portico. In quell'anno il consiglio comunale deliberò l'ampliamento della struttura. Il nuovo progetto (firmato dall'architetto ferrarese Giuseppe Campana) comportò l'erezione di tre porticati da innestare su quello già esistente. Campana, facendosi ispirare dalle forme costruttive dell'antichità [[Architettura greca classica|greca]] e [[Architettura romana|romana]], costruì tre lati del vasto quadriportico realizzando due logge più lunghe a una corsia (i bracci nord e sud) e una loggia più corta (il braccio ovest) a doppia corsia. Per uniformità, riprodusse fedelmente la corsia della loggia estense. Gli archi erano sostenuti «da pilastri a base quadra, uniti da cornice semplice e divisi nella continuità con frontespizi a pilastri rettangolari (due per parte nei loggiati più lunghi), fatti di un [[fornice]] a maggior respiro, in mezzo a due aperture minori architravate, con sovrastanti riquadri»<ref>«Il Messaggero», Lugo, 20 aprile 1946, n. 25. La struttura concepita da Campana è rimasta immutata fino ad oggi.</ref>. Sul loggiato di ponente fece innalzare un [[Attico (architettura)|attico]] con fastosa [[cimasa]], sovrastante tutto il foro mercantile. Il quadriportico fu inaugurato nel settembre 1783, in occasione della Fiera<ref>{{cita|M. Martelli|p. 208|Martelli, 1984}}.</ref>. <br />▼
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La lapide dedicatoria al [[Legazione di Ferrara (1598-1796)|legato di Ferrara]] cardinale [[Francesco Carafa della Spina di Traetto|Francesco Carafa di Traetto]] recita come segue:
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==== Parrocchie ====
Nel comune di Lugo sono presenti quindici [[parrocchie]] facenti parte della [[diocesi di Imola]], vi sono inoltre tre parrocchie facenti parte della [[diocesi di Faenza-Modigliana]]<ref>Nell'abitato: Santi Francesco e Ilaro (conosciuta come “Collegiata”), principale, San Francesco di Paola (co-patrono), San Giacomo Maggiore, San Gabriele, Madonna del Molino e Santi Simone e Giuda in Madonna delle Stuoie. Nel forese: Ascensione, Belricetto, San Bernardino in Selva, Giovecca, San Lorenzo in Selva, Santa Maria in Fabriago, Voltana, Chiesanuova di Voltana e Zagonara. Nel forese, le parrocchie di fondazione più recente sono quelle di Giovecca e Belricetto, erette il 1º novembre 1945.</ref>.
Lugo è sede di vicariato. Rientrano nel territorio vicariale anche due parrocchie del comune di Cotignola: [[Barbiano (Cotignola)|Barbiano]] e [[Budrio (Cotignola)|Budrio]]. Fino al XIV secolo Lugo rientrò nella giurisdizione della pieve di Barbiano. Il capovolgimento si ebbe per opera del duca di Ferrara: con il passaggio di Lugo sotto il dominio degli Este, la città divenne sede di vicariato e si affrancò definitivamente dalla pieve di Barbiano.
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