Ludwik Lejzer Zamenhof: differenze tra le versioni

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{{Bio
'''Ludwik Lejzer Zamenhof''' ([[Białystok]], {{data|15|12|1859}} – [[Varsavia]], {{data|14|4|1917}}) è stato un [[medico]] e un [[linguista]], universalmente noto per aver fondato le basi dell'[[lingua esperanto|esperanto]], la [[lingua ausiliaria internazionale]] più parlata al mondo<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Michael Byram|autore2=Adelheid Hu|titolo=Routledge Encyclopedia of Language Teaching and Learning |url=http://books.google.it/books?id=_udVA--sg4kC&pg=PA200&source=gbs_search_r&cad=0_1&sig=ACfU3U0FGMZE3QExQF-tjpCFEgzaJ7ZFXA|editore=[[Routledge]]|città=Londra|anno=2004|ISBN=978-0-41-533286-6|citazione=L'esperanto è l'unica lingua artificiale ad aver conseguito un uso relativamente ampio; si stima tra cinque e quindici milioni il numero di persone ad averlo studiato, anche se coloro che ne fanno un uso regolare probabilmente non superano l'uno per cento di tale numero.}}</ref>. Il suo nome viene a volte italianizzato in '''Ludovico Lazzaro Zamenhof'''.
|Nome = Ludwik Lejzer''' ('''Łazarz''')'''
|Cognome = Zamenhof
|Sesso = M
|LuogoNascita = Białystok
|GiornoMeseNascita = 15 dicembre
|AnnoNascita = 1859
|LuogoMorte = Varsavia
|GiornoMeseMorte = 14 aprile
|AnnoMorte = 1917
|Attività = medico
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività2 = linguista
|Nazionalità = polacco
|Immagine = 1908-kl-t-zamenhof.jpg
}}
'''LudwikIn Lejzerqualità Zamenhof'''di ([[Białystok]], {{dataGlossopoiesi|15|12|1859}} – [[Varsaviaglottoteta]], {{data|14|4|1917}}) è stato un [[medico]] e un [[linguista]], universalmente noto per aver fondato le basi dell'[[lingua esperanto|esperanto]], la [[lingua ausiliaria internazionale]] più parlata al mondo.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Michael Byram|autore2=Adelheid Hu|titolo=Routledge Encyclopedia of Language Teaching and Learning |url=http://books.google.it/books?id=_udVA--sg4kC&pg=PA200&source=gbs_search_r&cad=0_1&sig=ACfU3U0FGMZE3QExQF-tjpCFEgzaJ7ZFXA|editore=[[Routledge]]|città=Londra|anno=2004|ISBN=978-0-41-533286-6|citazione=L'esperanto è l'unica lingua artificiale ad aver conseguito un uso relativamente ampio; si stima tra cinque e quindici milioni il numero di persone ad averlo studiato, anche se coloro che ne fanno un uso regolare probabilmente non superano l'uno per cento di tale numero.}}</ref>. Il suo nome viene a volte italianizzato in '''Ludovico Lazzaro Zamenhof'''.
 
Il 26 luglio 1887 pubblicò l{{'}}''[[Unua Libro]]'', il primo libro in esperanto. Da questo momento la sua attività si divise tra il lavoro di [[oculista]], per mantenere la famiglia, la diffusione dell'esperanto e la costituzione di una "[[religione]] pienamente umana", denominata prima [[hilelismo]], poi [[homaranismo]]. Zamenhof è stato nominato 12 volte per il [[premio Nobel per la pace]]<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=https://www.franceinter.fr/societe/esperanto-cent-ans-mort-createur-zamenhof|titolo=Espéranto, la langue qui se voulait "universala"|autore=Léo Tescher|sito=FranceInter.fr|data=14 aprile 2017|accesso=7 settembre 2020}}</ref>.
 
Il nome "esperanto" deriva da uno dei suoi pseudonimi e significa "colui che spera".
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== Biografia ==
=== Nascita, nome, famiglia ===
[[File:Naskigxdomo.jpg|thumb|left|Targa commemorativa presso la casa natale di Zamenhof, in polacco ed esperanto]]
Ludwik Lejzer Zamenhof nacque a [[Białystok]] il 15 dicembre 1859 (3 dicembre secondo il [[calendario giuliano]] e 19 ''[[kislev]]'' secondo il [[calendario ebraico]]), figlio dell'insegnante di lingue Mordechai Zamenhof (il quale preferiva la dizione russa ''Marko''). La famiglia Zamenhof (o Samenhof secondo alcune grafie) era una famiglia di ebrei lituani, ma Ludwik Lejzer si definì sempre "ebreo russo".
 
Nato Lejzer Zamenhof, scelse successivamente (secondo la moda allora in voga tra alcuni ebrei dell'Europa orientale) anche un altro nome non di origine ebraica, ''Ludwik'', in onore di [[Francis Lodwick]], che nel 1652 pubblicò una [[lingua artificiale]], della quale Zamenhof venne a sapere nelle opere di [[ComeniusComenio]].
 
=== La formazione ===
[[File:Zamenhof-1879.jpg|thumb|Zamenhof (1879)]]
La città di [[Białystok]], oggi in [[Polonia]], all'epoca era assoggettata all'[[Impero russo]] ed era abitata da diversi gruppi etnici che si differenziavano per le distinte posizioni politiche, sociali, linguistiche e religiose: i russi ([[greco-ortodossi]]), erano per lo più impiegati e militari; gli ebrei (di [[lingua yiddish]]) erano commercianti; e i polacchi (cattolici) erano operai. Le tensioni tra le varie etnie erano forti e assumevano a volte forme violente, come racconta lui stesso nell{{'}}''Originala Verkaro'', con l'aggiunta di questo commento: "«Questo luogo della mia nascita e degli anni della mia fanciullezza ha impresso il primo corso a tutte le mie aspirazioni successive"».<ref>L. L. Zamenhof, ''Eltiro el privata letero de s-ro B.'', in: ''Originala Verkaro'', a c.cura di J. Dietterle, Ferdinand Hirt & Sohn, Leipzig 1929, pppagg. 417-422.</ref>
 
Nel 1874 la famiglia si trasferì a [[Varsavia]], dove il giovane Zamenhof frequentò il ginnasio. Studiò poi [[medicina]] prima a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e poi di nuovo a Varsavia, specializzandosi infine in [[oftalmologia]] a [[Vienna]].
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== Esperanto ==
[[File:Unua libro per russi - 1887 - 1a edizione - copertina fronte.jpg|miniatura|''Unua libro. Por Rusoj'', un'edizione dell{{'}}''[[Unua libro]]'' per parlanti russi, pubblicata a Varsavia nel 1887]]
Pur avendo coscienza di essere strettamente legato alle proprie origini ebraiche, Zamenhof era deciso a non legarsi con "«gli obiettivi e gli ideali di un particolare gruppo o religione"»,<ref>L. L. Zamenhof, ''Respondo de la 30.VI.1914'', in: ''Originala Verkaro'', cit., pppagg. 344–345.</ref> individuando nella diversità linguistica la causa principale "«che allontana la famiglia umana e la divide in fazioni nemiche"».<ref>L. L. Zamenhof, ''Eltiro el privata letero de s-ro B.'', in ''ibidem'', pppagg. 417 -422.</ref>
 
Zamenhof conosceva varie lingue oltre al [[lingua russa|russo]] e al [[lingua polacca|polacco]], quali il [[lingua francese|francese]], l'[[lingua inglese|inglese]], un po' d'[[lingua italiana|italiano]], [[lingua yiddish|yiddish]], [[Lingua ebraica|ebraico]], e le lingue antiche classiche. Giudicati il [[lingua latina|latino]] e il [[lingua greca antica|greco]] inadatti per la vita moderna perché troppo difficili e arcaici, Zamenhof contestò anche l'uso di un idioma nazionale in ambito internazionale, e si orientò verso la pianificazione di una lingua nuova, di cui tracciò, già tra il 1875 e il 1878, un suo primo progetto, chiamato ''Lingwe Universala''.
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[[File:Zamenhof GE.jpg|miniatura|sinistra|Targa commemorativa a Ginevra]]
Poco dopo il ritorno a Varsavia nel 1881, fondò il primo circolo sionista della sua città, Ibat Sion ("Gli amanti di Sion") e partecipò, dalle colonne del settimanale ''Rasvjet'' ("Aurora"), al dibattito sulla "[[Terra di Israele|Terra promessa]]" degli ebrei. Le ipotesi allo studio erano principalmente due: la [[Palestina (regione storica)|Palestina]] oppure un qualche territorio dell'America, come auspicava inizialmente lo stesso Lejzer, che pubblicò nel 1882, nei primi fascicoli della testata l'articolo ''Infine, cosa è necessario fare?'' sotto lo pseudonimo "Gamzefon".
 
Pur rigettando la tesi secondo la quale gli ebrei avrebbero dovuto assimilarsi alle altre popolazioni (in Russia avvenivano frequenti tumulti e non di rado dimostrazioni antisemite), Zamenhof escludeva la Palestina (Giudea) sia perché ritenuta una terra primitiva, considerata "santa" dadai cristiani e islamici, sia per la sua appartenenza alla [[Impero ottomano|Turchia]], che non vi avrebbe mai rinunciato. Pertanto Lejzer concludeva che la migliore soluzione del problema ebraico consistesse nell'acquistare un qualsiasi territorio disabitato degli [[Stati Uniti d'America]] per trasferirvi tutta la comunità nel corso di cinque o sei anni.
 
La soluzione "americana" sarà, tuttavia, smentita di lì a poco dallo stesso Zamenhof, il quale, nell'articolo ''Sotto il comune stendardo'',<ref>''Rasvjet'', n. 13.</ref>, suggerirà di evitare inutili divisioni nella comunità e di migrare verso [[Città di David|Sion]], segnando così l'apogeo della tesi "palestinese"; cambiamento di opinione riconducibile alla convinzione di Lejzer che per una comunità è necessaria una terra e avere con essa un raccordo storico e non un'idea artefatta.
 
=== La grammatica yiddish ===
Nell'ambito del mondo ebreo, Zamenhof tentò anche di trovare una lingua comune per tutti gli ebrei, [[aschenazita|aschenaziti]] e [[sefardita|sefarditi]], formalizzando lo [[lingua yiddish|yiddish]], del quale scrisse la prima grammatica in [[lingua russa|russo]], pubblicata nel 1909 sotto lo [[pseudonimo]] di ''Dr. X''.<ref>Dr.X - ''Vegn a yidisher gramatik un reform in der yidisher shprakh'' in ''Lebn un visnshaft'', n° 1, 1909.</ref>.
 
== Elenco parziale delle opere ==
 
=== Opere originali ===
* ''[[Unua libro]]'' (trad. ''Primo libro'') Varsavia, 1887 ;
* ''[[Dua Libro]]'' (trad. ''Secondo libro'') Varsavia, 1888;
* [http://www.esperanto.mv.ru/Hilelismo/index_e.html ''Hilelismo – propono pri solvo de la hebrea demando''], 1901 (trad. ''Hillelismo: un progetto in risposta alla questione ebraica''), Varsavia, 1901;
* [http://joaojosesantos.net/html/pdf/zamenhofo_esenco_kaj_estonteco_de_la_lingvo_internacia.pdf ''Esenco kaj estonteco de la ideo de lingvo internacia''] (trad. ''Essenza e futuro dell'idea di una lingua internazionale''), 1903 ;
* [https://www.gutenberg.org/files/8224/8224-h/8224-h.htm ''Fundamenta Krestomatio de la Lingvo Esperanto''] (trad. ''Antologia di base della lingua Esperanto''), 1903;
* ''[[Fundamento de Esperanto]]'' (trad. ''Fondamenti dell'Esperanto''), 1905;
* [[Dichiarazione di Boulogne]], 1905;
* ''[[Proverbaro Esperanta]]'' (trad. ''Insieme di proverbi''), 1910;
* [http://homarano.narod.ru/Windows/homar_e.htm ''Homaranismo''] (trad. ''Umanitarismo''), 1913.
 
=== Riviste ===
* ''[[La Esperantisto]]'' (trad. ''L'Esperantista''), 1889–1895 ;
* ''[[Lingvo Internacia (periodico)|Lingvo Internacia]]'' (trad. ''International Language''), 1895–1914;
* ''[[La Revuo]]'' (trad. ''La rivista'') 1906–1914.
 
=== Poesie ===
* "Al la fratoj" (trad. "Ai fratelli");<ref>{{Cita libro|urlcapitolo=https://www.gutenberg.org/files/26359/26359-h/26359-h.htm |titolo=Vivo de Zamenhof |nome=Edmond |cognome=Privat |anno=1920|lingua=eo|capitolo=Idealista profeto}}</ref>
* "[[Ho, mia kor']]" (trad. "Oh, Mio cuore");
* "[[La Espero]]" (trad. "La speranza");
* "La vojo" (trad. "La via");<ref>{{Cita libro|urlcapitolo=https://www.gutenberg.org/files/26359/26359-h/26359-h.htm |titolo=Vivo de Zamenhof |nome=Edmond |cognome=Privat |anno=1920|lingua=eo|capitolo=Verkisto}}</ref>
* "Mia penso" (trad. "Un mio pensiero").<ref>{{Cita libro|urlcapitolo=https://www.gutenberg.org/files/26359/26359-h/26359-h.htm |titolo=Vivo de Zamenhof |nome=Edmond |cognome=Privat |anno=1920|lingua=eo|capitolo=Studentaj jaroj}}</ref>
 
=== Traduzioni ===
* [http://www.gutenberg.org/ebooks/37279 ''Hamleto, Reĝido de Danujo''] (''[[Amleto|Amleto, Principe di Danimarca]]'') di [[William Shakespeare]];
* [http://www.gutenberg.org/ebooks/22592 ''Ifigenio en Taŭrido''] (''[[Ifigenia in Tauride (Goethe)|Ifigenia in Tauride]]'') di [[Johann Wolfgang von Goethe]];
* [http://esperanto.davidgsimpson.com/inko/100-3.pdf ''La batalo de l' vivo''] (trad. ''[[La battaglia della vita]]'') di [[Charles Dickens]];
* [http://steloj.de/esperanto/rabistoj/index.html ''La rabistoj''] (''[[I rapinatori]]'') di [[Friedrich Schiller]];
* ''[[s:eo:La revizoro|La revizoro]]'' (trad. ''[[L'ispettore generale]]'') di [[Nikolai Gogol]];
* [[s:eo:Malnova Testamento (Zamenhof)|''Malnova Testamento'']] (parti del [[Vecchio testamento]]);
* [http://www.ipernity.com/doc/esperanto-muzeo-svitavy/40592976 ''Marta''] di [[Eliza Orzeszkowa]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = ESP Isabella Catholic Order COM.svg
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine di Isabella la Cattolica
|collegamento_onorificenza = Ordine di Isabella la Cattolica
|motivazione =
}}
 
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* M. Boulton, ''Zamenhof, Stafeto'', La Laguna 1962.
* R. Centassi e H. Masson, ''L'homme qui a défié Babel'', ISBN 2-84114-114-4.
* F. Niederhausen: ''Zamenhof: father of Esperanto'', in: ''The UNESCO Courier'', 1959XII, XII1959.
* [[Edmond Privat|E. Privat]], ''Vivo de Zamenhof'', 5. Auflage, Orelia 1977 (Londra 1920), ISBN 0-85230-200-2.
* N. Z. Maimon, ''La kaŝita vivo de Zamenhof'', Japana Esperanto-Instituto, Tokyo 1978.
* [[Stefano La Colla]], ''L.L. Zamenhof'', in ''[[Enciclopedia Italiana]]'', volume 35, Treccani, 1937
* Vitaliano Lamberti, ''Una voce per il mondo. Lejzer Zamenhof il creatore dell'esperanto'', Milano, Mursia, 1991, ISBN 978-8842510567.
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|lingua=eo}} [|url=http://www.esperanto.cz/eo/aktuality/nova-retligilaro-pri-d-ro-zamenhof.html |titolo=Elenco di siti che riportano informazioni su Zamenhof] su |sito=esperanto.cz}}
* {{cita web | url = http://erewhon.ticonuno.it/primavera2005/zamenhof.htm | titolo = La filosofia morale di Zamenhof | accesso = 26 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061207101958/http://erewhon.ticonuno.it/primavera2005/zamenhof.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.classicistranieri.com/zamenhof/|titolo=Opere di Zamenhof in versione e-book in Esperanto|sito=Classici stranieri}}
 
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