Ludwik Lejzer Zamenhof: differenze tra le versioni

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[[File:Zamenhof GE.jpg|miniatura|sinistra|Targa commemorativa a Ginevra]]
Poco dopo il ritorno a Varsavia nel 1881, fondò il primo circolo sionista della sua città, Ibat Sion ("Gli amanti di Sion") e partecipò, dalle colonne del settimanale ''Rasvjet'' ("Aurora"), al dibattito sulla "[[Terra di Israele|Terra promessa]]" degli ebrei. Le ipotesi allo studio erano principalmente due: la [[Palestina (regione storica)|Palestina]] oppure un qualche territorio dell'America, come auspicava inizialmente lo stesso Lejzer, che pubblicò nel 1882, nei primi fascicoli della testata l'articolo ''Infine, cosa è necessario fare?'' sotto lo pseudonimo "Gamzefon".
 
Pur rigettando la tesi secondo la quale gli ebrei avrebbero dovuto assimilarsi alle altre popolazioni (in Russia avvenivano frequenti tumulti e non di rado dimostrazioni antisemite), Zamenhof escludeva la Palestina (Giudea) sia perché ritenuta una terra primitiva, considerata "santa" dai cristiani sia per la sua appartenenza alla [[Impero ottomano|Turchia]], che non vi avrebbe mai rinunciato. Pertanto Lejzer concludeva che la migliore soluzione del problema ebraico consistesse nell'acquistare un qualsiasi territorio disabitato degli [[Stati Uniti d'America]] per trasferirvi tutta la comunità nel corso di cinque o sei anni.