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|Epoca = 1900
|Attività = violinista
|Attività2 = insegnantecompositore
|Attività3 = compositore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ,attivo anche come [[editore]] e come paroliere con lo pseudonimo '''Devilli'''
|Immagine = Curci LCCN2014712982.jpg
}}
 
== Biografia ==
 
Nacque da Pasquale Curci e Clotilde Milo.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_(Dizionario-Biografico)/|titolo=CURCI, Alberto - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-08-21}}</ref>
Nipote di [[Francesco Curci (imprenditore)|Francesco Curci]], fondatore delle [[Edizioni musicali Curci]], iniziò gli studi del violino con Angelo Fermi al conservatorio di Napoli. Diplomatosi nel 1904, l’anno dopo si trasferì a Berlino per studiare con [[Joseph Joachim]]. In breve tempo iniziò una prestigiosa carriera concertistica. Apparve infatti in pubblico dal 1906 a Berlino, Colonia e in altre città tedesche. Dal 1908 si esibì in Scandinavia e nel 1909 venne invitato a suonare il Concerto di Mendelssohn, in diverse città tedesche. L’attività in Germania fu intensa, coronata a Berlino con l’esecuzione del Concerto di Beethoven. Intorno al 1910 fu invitato a Praga dal circolo dei violinisti legati al violinista boemo [[Otakar Ševčík]].<ref>Cfr. {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/| Alessandra Cruciani in Treccani Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)}}</ref> All'inizio della prima guerra mondiale Curci rientrò in Italia e tenne una serie di concerti per le truppe italiane al fronte. Nel 1916 ottenne la cattedra di violino al conservatorio di Napoli, carica che Curci tenne per il resto della vita. Nel 1918, intraprese una tournée di concerti in Europa con il pianista Luigi La Volpe.<ref name=":0">-, voce ''Curci Alberto'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', p. 374</ref> Curci tornò definitivamente in Italia e nel 1919 fondò a Napoli la società "Amici della musica", dove si esibirono gli interpreti tra i più prestigiosi del concertismo internazionale e naturalmente molti interpreti italiani.<ref name=":0" />
 
Nipote di [[Francesco Curci (imprenditore)|Francesco Curci]], fondatore delle [[Edizioni musicali Curci]], iniziò gliin studigiovane età lo studio del violino; confu allievo del violinista Angelo Fermi<ref>Allievo di [[Henri Vieuxtemps]] e [[Charles Auguste de Bériot]]</ref> al [[Conservatorio di San Pietro a Majella|conservatorio di Napoli]]. Diplomatosi nel 1904, l’annoebbe dopol'opportunità sil'anno trasferìsuccessivo di recarsi a [[Berlino]] per studiareperfezionarsi con [[Joseph Joachim]]. InCompletata brevela tempoformazione con Joachim, iniziò unasubito prestigiosala carriera concertistica., Apparveapparendo infattinei inteatri pubblicoberlinesi dalgià nel 1906, apoi Berlino,a Colonia e in molte altre città tedesche. Dal 1908 sifu esibìinvitato più volte ad esibirsi in [[Scandinavia]] e nel 1909, in occasione del centenario di Mendelssohn, venne invitato a suonare il suo [[Concerto diper violino e orchestra op. 64 (Mendelssohn,)|Concerto per violino e orchestra op. 64]] in diversevarie città tedesche. L’attivitàL'attività in Germania fu molto intensa, coronata a Berlino con l’esecuzioneattività di musica da camera e l'esecuzione del [[Concerto per violino e orchestra (Beethoven)|Concerto per violino e orchestra di Beethoven]]. Intorno al 1910 fu invitato a Praga dal circolo deidi celebri violinisti legatiintitolato al violinista boemo [[Otakar Ševčík]].<ref>Cfr. {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/| Alessandra Cruciani in Treccani Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)}}</ref> All'inizioAllo scoppio della [[prima guerra mondiale]] Curcidovette rientròrientrare in Italia e, richiamato alle armi, tenne una serie di concerti per le truppe italiane al fronte. Nel 1916 ottennegli lafu cattedraofferta didal violinodirettore aldel conservatorio di Napoli la cattedra di violino, carica che Curci tenne con onore per il resto della vita. Nel 1918, [[Primo dopoguerra|finita la guerra]], intraprese una lunga tournée di concerti in Europa, nelle [[Indie orientali olandesi|Indie Olandesi]] e in Oriente con il pianista Luigi La Volpe.<ref name=":0">-, voce ''Curci Alberto'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', p. 374</ref> Curci tornò definitivamente in Italia e nel 1919 fondò a Napoli la società "Amici della musica", dove si esibirono gli interpreti tra i più prestigiosi del concertismo internazionale e naturalmente molti interpreti italiani.<ref name=":0" />
Dopo la guerra si dedicò alla carriera di compositore di opere didattiche, e affiancando la carriera editoriale. Stabilita la propria sede a Napoli, Curci diede vita a diverse iniziative editoriali in collaborazione con altri colleghi. Pubblicò monografie e opere teoriche italiane e straniere. Presso il Conservatorio, in un quarantennio formò numerosi allievi attivi tra i quali Aldo Pavanelli e Angelo Gaudino.<ref>Cfr. wikipedia tedesca voce 'Alberto Curci'</ref> Dal 1947 al 1973 è stato direttore responsabile del periodico “Rassagna musicale Curci”. È mancato a Napoli il 2 giugno 1973.<ref name=":0" />
 
Tornato definitivamente in Italia, nel 1919 fondò a Napoli, insieme con il fratello Alfredo e a Oreste de Rubertis la società "Amici della musica", dove si esibirono gli interpreti tra i più prestigiosi del concertismo internazionale: [[Wilhelm Backhaus]], [[Edwin Fischer]], [[Walter Gieseking]], [[Alfred Cortot]], [[Arthur Rubinstein]], [[Rudolf Serkin]], [[Franz von Vecsey]], [[Artur Schnabel]], [[Jascha Heifetz]], [[Adolf Busch]], [[Fritz Kreisler]], [[Gaspar Cassadó|Gaspar Cassadò]] e naturalmente molti interpreti italiani.<ref name=":0" />
Dal 1938, anno della scomparsa del padre [[Pasquale Curci]], si occupò insieme ai due fratelli [[Giuseppe Curci (discografico)|Giuseppe]] e [[Alfredo Curci|Alfredo]], dell'azienda editoriale di famiglia (il quarto fratello, Arturo, preferì invece dedicarsi alla professione di medico).
 
Dal 1938, anno della scomparsamorte del padre [[Pasquale Curci]], si occupò, insieme ai due fratelli [[Giuseppe Curci (discografico)|Giuseppe]] e [[Alfredo Curci|Alfredo]], dell'azienda editoriale di famiglia (il quarto fratello, Arturo, preferì invece dedicarsi alla professione di medico).
 
[[Secondo dopoguerra in Italia|Dopo la guerra]] iniziò a dedicarsi alla carriera di compositore di opere prevalentemente didattiche, continuando a insegnare al Conservatorio, e affiancando la carriera editoriale. Stabilita la propria sede a Napoli, diede vita a diverse iniziative editoriali in collaborazione con altri colleghi: musica contemporanea, grandi collezioni di musica classica, repertorio didattico, revisioni<ref>Nella musica classica, a partire approssimativamente dalla metà del XIX secolo, le opere musicali del passato venivano eseguite non sui testi originali ma attraverso le cosiddette "revisioni", preferibilmente curate da solisti o didatti di fama, che aggiungevano al testo dell'autore indicazioni espressive o suggerimenti per la realizzazione tecnica; tale pratica è diventata meno popolare ai giorni nostri, sotto l'impulso del movimento di [[esecuzione storicamente informata]] (HIP), che ha promosso l'utilizzo di edizioni che rispecchiano fedelmente l'originale (dette ''Urtext'') o del facsimile delle edizioni originali</ref> di autori classici e romantici. Pubblicò monografie e opere teoriche italiane e straniere, alcune delle quali tradotte dal tedesco e dal francese da lui stesso. Presso il Conservatorio, in un quarantennio, formò numerosi allievi attivi in ambito didattico e concertistico tra i quali Aldo Pavanelli e Angelo Gaudino.<ref>Cfr. wikipedia tedesca voce 'Alberto Curci'</ref> Dal 1966 diede vita alla "Fondazione Curci" con l'intento di incentivare l'attività musicale mediante l'assegnazione di borse di studio. Dal 1947 al 1973 è stato direttore responsabile del periodico “Rassagna musicale Curci”. È morto a Napoli il 2 giugno 1973.<ref name=":0" />
 
== Composizioni ==
Selezione<ref> Quasi tutte le composizioni sono state pubblicate a Milano dalle Edizioni Curci; l’anno si riferisce alla prima edizione. Tra parentesi il sottotitolo originale di Curci</ref>
* ''Concertino'' per violino e pianoforte, 1935
* ''Ciarda'' per violino e pianoforte, 1942
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== Bibliografia ==
* Giulio Pasquali-Remy Principe, ''Curci Alberto'', in ''Il Violino, manuale di cultura e didattica violinistica'', Milano, Curci, 1951, p. &nbsp;93
* Alessandra Cruciani, ''Curci Alberto'', in ''Treccani- Dizionario Biografico degli Italiani'' - Volume 31 (1985), (edizione informatica) [http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/]
* -, voce ''Curci Alberto'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'' (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, vol. II, 1985, p. &nbsp;374
* Enzo Porta, ''Alberto Curci'', in ''Il violino nella storia, maestri, tecniche, scuole'', Torino, Edt, 2000, pp.&nbsp;92–93
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.firponet.com/curci.info/albertocurci/index.htm|Alberto Curci:violinista,compositore,didatta,mecenate (Fondazione Curci)}}
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-curci_%28Dizionario-Biografico%29/| Alessandra Cruciani in Treccani Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985)}}
 
{{controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musica classica}}
 
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