Acceptus: differenze tra le versioni

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|Nome = Acceptus
|Cognome =
|PostCognomePostCognomeVirgola = (italianizzato: ''Accetto'')
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1000X
|Epoca2 = 1100XI
|Attività = scultore
|Nazionalità = italiano
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|Didascalia =
}}
 
 
== Biografia ==
{{Citazione|Per ordine del mio signore, il venerabile presbitero Guitberto, io Acceptus, peccatore e arcidiacono, realizzai quest'opera.|[[Basilica di San Sabino]], ambone|P(er) Iussionem D(omi)ni mei Guitberti ven(erabili)s p(res)b(ite)r(i) ego Acceptus peccator archidiac(o)n(us) feci hoc opus.|lingua=la}}
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== Stile ==
Lo stile di Acceptus riprende elementi dell'arte orientale (principalmente quella [[Bisanzio|bizantina]]) e di quella [[arte longobarda|longobarda]]: dalla prima riprende i soggetti fantastici ([[telamoneTelamone (architettura)|telamoni]] grotteschi, [[grifoneGrifone (mitologia)|grifoni]], [[sfinge|sfingi]]) e i motivi zoomorfi e fitomorfi; dalla seconda, la tendenza alla geometrizzazione esasperata. Acceptus offre un'equilibrata sintesi di questi linguaggi, aggiungendovi anche una spiccata espressività e un certo [[Naturalismo (arte)|naturalismo]] nel modellare elementi quali barba e capelli nelle figure antropomorfe e piumaggio e pelliccia in quelle zoomorfe<ref>[https://www.pinacotecabari.it/index.php/collezioni Pinacoteca "C. Giaquinto" di Bari - Collezioni]</ref>.
 
Acceptus è il primo a introdurre nel Meridione il [[leggio a forma di aquila]] di retaggio orientale, riscontrabile nell'ambone di Canosa e nel [[pulpito]] della Cattedrale di Bari. Un altro stilema da lui introdotto è quello dell'elefante stiloforo/reggimensola, che si ritrova nella cattedra episcopale di Canosa (detta "di Ursone"), firmata tuttavia da un altro scultore, Romualdo: l'aderenza ai modelli e la coerenza cronologica fa tuttavia pensare che questi fu allievo di Acceptus. Lo stesso stilema è riscontrabile nel finestrone absidale della cattedrale di Bari, spesso attribuito alla scuola di Acceptus o alle sue proprie mani; tale motivo ebbe un notevole successo negli anni successivi, e fu ripreso non solo nella scultura, ma anche in altre arti figurative (ad esempio nel [[Mosaico di Otranto]])<ref> Petrucci A., ''Nostra civiltà artistica. Invito alla Daunia''</ref>.
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* [[Bari]], [[Cattedrale di San Sabino]]: pulpito (ricostruito nel [[XX secolo]] con frammenti originali)
* [[Bari]], [[Cattedrale di San Sabino]]: finestrone absidale
* [[Bari]], [[Pinacoteca metropolitana di Bari|Pinacoteca metropolitana ''Corrado Giaquinto'']]: frammenti scultorei ([[pluteo]] trapezoidale, [[capitello|capitelli a stampella]])
* [[Canosa di Puglia]], [[Basilica di San Sabino]]: Cattedra episcopale "di Ursone" (firmata da Romualdo, probabilmente suo allievo)
 
== BigliografiaBibliografia ==
* Wackernagel M., ''La bottega dell'"Archidiaconus Acceptus", scultore pugliese dell'XI secolo'', in ''Bollettino d'arte, vol. II'' (1908)
* Id., ''La scultura pugliese verso la metà dell'XI secolo'', in ''Rassegna pugliese, vol XXV'' (1910)