Domodossola: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Verbano-Cusio-Ossola
|Amministratore locale = Fortunato Lucio Pizzi
|Partito = [[lista civica]] Lucio Pizzi Sindaco
|Data elezione = 20-6-2016 (secondo mandato dal 5-10-2021)
|Data rielezione = 5-10-2021
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 17641
|Note abitanti=[https://demo.istat.it/app/?a=2022&i=D7B Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2023 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti=30-6-2023
|Sottodivisioni = ''nessuna''<ref name="statuto">
[http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-vb-domodossola.pdf Comune di Domodossola - Statuto]</ref>; vedi [[#Geografia antropica|elenco borgate]]
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Domodossola nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
}}
'''Domodossola''' (localmente anche detta solo ''Domo'', ''Dòm'' in [[Lingua lombarda|lombardo]], ''Döm'' o ''z'Töm''<ref>Angela Bacher, ''Bärulussä'', Verbania, Tararà, 1995.</ref> in [[LingueLingua tedesche alemannewalser|walser]] e ''Ël Dòm'' in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:17641Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia del Verbano-Cusio-Ossola]] in [[Piemonte]]. La [[città]] è il centro principale della [[val d'Ossola]], eche si trova nella piana del fiume [[Toce]], alla confluenza di [[val Bognanco]], [[val Divedro]], [[valle Antigorio]]-[[val Formazza|Formazza]], [[valle Isorno]] e [[val Vigezzo]].
 
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
[[File:Shepherd Map of Ancient Italy, Northern Part.jpg|left|thumb|Italia settentrionale secondo l'Historical Atlas: l{{'}}''Oscela Lepontiorum'' nell'area settentrionale della [[Gallia Transpadana]]]]
[[File:– Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictionid dictae curiae, 1659 – BEIC 10367234.jpg|thumb|'''''Statuti di Domodossola''''' (''Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis JurisdictioniJurisdictionis dictae curiae''), 1659|363x363px]]
[[File:Bandiera della Repubblica partigiana dell'Ossola (Giorgio Bocca).svg|thumb|Bandiera della '''''Repubblica dell'Ossola'''''|221x221px]]
{{Citazione|Nelle Alpi Cozie [è situata] l'Oscel(l)a dei Leponzi|[[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ''Geografia'', [[100]] d.C. circa|ἙνἘν ταῖς Κοττίαις ἍλπεσινἌλπεσιν Ληποντίων Ὄσκελ(λ)α|lingua=grc}}
 
=== Dalla Preistoria al Novecento ===
Il masso [[coppella|coppellonato]] nei giardini dei Padri Rosminiani presso il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], insieme ad altri reperti rinvenuti nell'intera [[Val d'Ossola]] fa presumere la presenza di abitanti nella vallata fin dall'epoca [[Preistoria|preistorica]]. Da ''Oscella'' passava la [[strada romana]] che collegava [[Milano]] al [[Lago Maggiore|Verbano]]: da qui si potevano valicare le [[Alpi]] raggiungendo il [[passo del Sempione]], il [[passo dell'Arbola]] oppure il [[passo di San Giacomo]]<ref name="Miedico 2014">{{Cita|Miedico 2014|p. 17}}.</ref>.
 
La città sorgeva all'incrocio tra la [[Via Mediolanum-Verbannus]], con la [[Via Antronesca]] che nel tratto Domodossola - [[Locarno]] prendeva pure il nome di [[Via del Mercato]]. È probabilmente durante il regno di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], re degli [[Ostrogoti]], che si formano le prime opere di difesa sul ''colle di Mattarella''<ref>{{cita|Lions Club|19}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini.</ref>. Il [[Regno longobardo|dominio longobardo]] è durissimo, caratterizzato da violenze e saccheggi; a questi succedono i [[Franchi]]. [[Carlo Magno]], generoso verso [[clero|ecclesiastici]] e [[laico|laici]], rivitalizza il [[feudalesimo]]: molti territori sono in possesso del [[vescovo-conte]] di [[Novara]], che costruisce a ''Oscella'' il suo castello (''castrum novum'', ricordato nel [[1001]]). Nel [[1014]] il vescovo [[Pietro III (vescovo di Novara)|Pietro III il Prudente]] con solenne diploma ottiene il dominio feudale dell'Ossola.
 
Le periodiche incursioni dei [[Canton Vallese|Vallesani]] e le lotte accanite tra [[guelfi]], in maggioranza nel borgo, e [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]] costringono gli Ossolani a chiedere protezione a [[Gian Galeazzo Visconti]], signore di [[Milano]]: il 19 marzo [[1381]] viene firmato nell'attuale [[#Architettura civile|Palazzo San Francesco]] l'atto di dedizione. Il contratto con i [[Visconti]] prevedeva protezione e privilegi agli Ossolani, in cambio di un compenso di 750 [[fiorino|fiorini]] annui<ref>{{cita|Lions Club|27}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. Ai Visconti succedono gli [[Sforza]] ([[1450]] - [[1535]]).[[File:Veduta dal castello di Mattarella.png|sinistra|miniatura|Veduta di Domodossola dal '''''Castello di Mattarella''''']]Il

Dopo 9gli maggio [[1517]] la pace e trattato di [[Ponte Tresa (Svizzera)|Ponte Tresa]] sancisce che [[Stabio]] ed altre terre del [[Mendrisiotto]] appartengano ai dodici [[Cantoni della Svizzera|Cantoni Elvetici]] in cambio di Domodossola<ref>{{cita|Motta|42}}.</ref>. Alla caduta di [[Ludovico il Moro]]Sforza, Domodossola subisce la dominazione imperiale e poi [[Spagna|spagnola]] che dura per duepiù un secolo e secolimezzo, contrassegnaticontrassegnato da lotte intestine tra le fazioni, dagli straripamenti del torrente [[Bogna]] e dalle epidemie di [[peste]]<ref>{{cita|Motta|42}}.</ref><ref>{{cita|Ferrari|7}}.</ref>. Nel [[1656]] sorge il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]] per opera di Andrea da Rho e Gioachino da Cassano, due frati [[cappuccini]] del convento di Domodossola. Dopo una breve [[austriaci|dominazione austriaca]], nel [[1743]] con il [[trattato di Worms (1743)|trattato di Worms]] l'Ossola passa interamente ai [[Casa Savoia|Savoia]].[[File:Resti dell'atico castello di Mattarella.png|sinistra|miniatura|Resti del '''''Castello di Mattarella''''']]
Con [[Vittorio Emanuele I]] nel [[1818]] Domodossola diventa capoluogo della [[provincia di Ossola]], nella [[divisione di Novara]], con un capo-guardia di prima classe a Domodossola e un capo-guardia di seconda classe a [[Masera]]<ref>{{cita|Orlandini|41}}.</ref>.
Nel [[1859]], con l'emanazione del [[decreto Rattazzi]], viene soppressa la [[provincia di Ossola]] e istituito il [[circondario di Ossola]] (in seguito circondario di Domodossola), come suddivisione della [[provincia di Novara]], comprendente i mandamenti di [[Crodo]], [[Santa Maria Maggiore (Italia)|S. Maria Maggiore]], [[Bannio Anzino|Bannio]] e Domodossola<ref>{{cita|De Gaudenzi|54}}.</ref>.
 
Nel [[1869]] viene aperta, fra le prime in Italia, la sezione domese del [[Club Alpino Italiano]].[[File:Torretta Medioevale di Domodossola.png|miniatura|La '''''Torrettatorretta Medioevale'''''medievale di Domodossola]]
 
=== Il Novecento ===
[[File:Simplon tunnel D.jpg|left|thumb|Tunnel del '''''Sempione''''']]
 
Il 19 maggio [[1906]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugura il [[traforo del Sempione]]: con quest'opera Domodossola e l'intera Ossola diventano una delle più importanti vie del traffico internazionale europeo. Il 23 settembre [[1910]] la città è teatro del tragico atterraggio di [[Jorge Chávez Dartnell]], conosciuto come ''Geo Chávez'', primo trasvolatore delle [[Alpi]]. L'aviatore [[Perù|peruviano]], partito da [[Briga-Glis|Briga]], sorvola il [[passo del Sempione]], ma l'aereo, in fase di atterraggio a Domodossola, cede e precipita. Gravemente ferito, il pilota muore all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande">{{Cita news|autore=Carlo Grande|url=http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/275992/|titolo=Geo Chávez, dove osò la libellula|pubblicazione=[[La Stampa|LA STAMPA.it]]|giorno=19|mese=luglio|anno=2010|accesso=6 agosto 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413062307/http://www.lastampa.it/2010/07/19/cultura/geo-chavez-dove-oso-la-libellula-xSpesQKOMFPWpoI3v67zTP/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
[[File:Simplon tunnel D.jpg|left|thumb|Tunnel del '''''Sempione''''']]
Il 19 maggio [[1906]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugura il [[traforo del Sempione]]: con quest'opera Domodossola e l'intera Ossola diventano una delle più importanti vie del traffico internazionale europeo. Il 23 settembre [[1910]] la città è teatro del tragico atterraggio di [[Jorge Chávez Dartnell]], conosciuto come ''Geo Chávez'', primo trasvolatore delle [[Alpi]]. L'aviatore [[Perù|peruviano]], partito da [[Briga-Glis|Briga]], sorvola il [[passo del Sempione]], ma l'aereo, in fase di atterraggio a Domodossola, cede e precipita. Gravemente ferito, il pilota muore all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande">{{Cita news|autore=Carlo Grande|url=http://www3.lastampa.it/cultura/sezioni/articolo/lstp/275992/|titolo=Geo Chávez, dove osò la libellula|pubblicazione=[[La Stampa|LA STAMPA.it]]|giorno=19|mese=luglio|anno=2010|accesso=6 agosto 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413062307/http://www.lastampa.it/2010/07/19/cultura/geo-chavez-dove-oso-la-libellula-xSpesQKOMFPWpoI3v67zTP/pagina.html|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>.
 
Gradualmente la prosperità nella vallata cresce e aumentano le industrie e le [[centrale idroelettrica|centrali idroelettriche]] che offrono lavoro e richiamano progressivamente migranti in particolare da [[Veneto]], [[Romagna]] e [[Calabria]]<ref>{{cita|Lions Club|56}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. La [[prima guerra mondiale]] richiede tuttavia sacrificio di vite umane, che costa caro anche all'Ossola.
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=== Simboli ===
[[File:Domodossola-Gonfalone.png|thumb|200px|Gonfalone comunale]]
;Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 4 luglio 1928.<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1559|titolo=Domodossola|accesso=26 luglio 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore di una stella d'oro, cantonata da quattro d'argento.}}
Lo stemma storico si trova descritto nella ''Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia'' del 1893.<ref>{{cita libro| autore= Antonio Manno |titolo= Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia |editore= F.lli Bocca |anno= 1893 |città= Torino |p= 62 |url= https://books.google.it/books/about/Biblioteca_storica_italiana.html?id=7x4RAAAAYAAJ&printsec=frontcover&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_entity&hl=it&gl=IT&ovdme=1&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false |volume=5 |citazione= Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore da una e accantonata da quattro stelle (6) dell'uno nell'altro. Sostegni;: due aquile; Corona, marchionale.}}</ref>
 
; Gonfalone
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|motivazione = Mentre più spietata infieriva l'oppressione germanica e fascista con il valore e con il cruento sacrificio delle formazioni partigiane e con l'entusiastico concorso delle popolazioni, insorgeva animosamente. Liberato il primo lembo di territorio alle frontiere, costituitasi in libero reggimento di popolo, l'uno e l'altro difendeva contro un nemico inferocito e preponderante per numero e per mezzi. Ravvivava così negli infedeli dell'avvento della democrazia e additava la via alla insurrezione nazionale liberatrice. Valle dell'Ossola, 9 settembre - 15 ottobre 1944.
|data= 21 settembre 1945<ref>{{cita web|url= http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18427 |titolo= Valle dell'Ossola, Medaglia d'oro al valor militare }}</ref>
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona muraria di città italiana (014).svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = 4 novembre 1951<ref name=ACS/>
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:PiazzaMercato-BorgodellaCulturaDomodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001.png|miniatura|'''''Piazza del Mercato''''' di Domodossola|220x220px]]
 
=== Piazza Mercato e il centro storico ===
{{Citazione|DispostaLa in formapiazza di trapezioDomodossola, lain piazza del Mercatoforma di Domodossolatrapezio, è piuttosto pittoresca, con lei suesuoi arcateportici sostenute dadalle colonne tozze, i suoi balconi protesi in avanti, i suoi tetti sporgenti, ile suoisue gallerie colonnaticolonnate e i suoi padiglioni ornati di banderuole|[[Théophile Gautier]], ''JourneysVoyage inen ItalyItalie'', [[1902]]|''TheLa square market-place ofde Domo d'Ossola, istaillée quiteen picturesquetrapèze, withest itsassez arcadepittoresque, supportedavec byses columns,arcades itsaux juttingpiliers balconiestrapus, andses overhangingbalcons roofsprojetés en saillie, itsses pillaredtoits galleriesdébordant, andses itsgaleries pavilionsà surmountedcolonnes byet weatherses vanespavillons surmontés de girouettes''|lingua=enfr}}
 
Simbolo della città, piazza Mercato è caratteristica per i [[portico|portici]] [[XV secolo|quattrocenteschi]] a sostegno delle case padronali a balconate e loggette del [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]]. I [[capitello|capitelli]] delle colonne, che sostengono archi [[Architettura romanica|romanici]] e [[gotico|gotici]] scompagnati, sono finemente scolpiti e nelle testate recano [[stemma|stemmi]] delle casate ossolane, tra le quali figurano i De Rodis, i Silva, i Da Ponte e i Ferrari. Nel centro della piazza si ergeva l'antico palazzo [[XIV secolo|trecentesco]] del [[Comune]], demolito nel [[1805]] per aprire la [[strada statale 33 del Sempione|strada napoleonica del Sempione]]<ref name=mercato>{{cita|De Maurizi|62}}.</ref>. Sul lato settentrionale era localizzato anche il palazzo del [[vescovo-conte]] con la relativa [[torre]], mentre a sud si impone ancor oggi il Teatro Galletti. La concessione del [[mercato]] settimanale al borgo di Domodossola, secondo la targa posta nel [[1891]] in piazza, sarebbe stata fatta da [[Berengario I]] il 19 dicembre [[917]]. In realtà il diploma originale è stato alterato: certo è che tuttavia il mercato sia assai antico, probabilmente presente già all'epoca dei [[Leponzi]]<ref>{{cita|Ferrari|19}}.</ref>.
[[File:PiazzaFontanaDomodossola.png|sinistra|miniatura|'''''Piazza Fontana''''']]
[[File:MercatinidiNatalediDomodossola-phMarcoBenedettoCerini3.png|miniatura|'''''Piazza del Mercato''''' in una veduta dall'alto durante il periodo dei mercatini natalizi]]
Di particolare interesse anche la via Briona, sovrastata dalla torre [[XIV secolo|trecentesca]] del palazzo vescovile, che, partendo dalla piazza Mercato, fungeva da via d'accesso per i principali [[passo di montagna|passi]] transalpini. Racchiusa fra case con tetti in [[piode]] e apprezzata per i balconcini sostenuti da [[cariatide|cariatidi]], era la strada dei [[mercante|mercanti]], per cui transitava anche la [[diligenza (carrozza)|diligenza]] svizzera del [[Passo del Sempione|Sempione]]<ref name=diligenza>{{cita|Ferrari|21}}.</ref>.
 
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Tra i quartieri più antichi del borgo è La Motta (ossia: monticello, cumulo), probabilmente così chiamata per i depositi di detriti dovuti alle inondazioni del torrente [[Bogna]]<ref>{{cita|Veschambre|89}}.</ref>. In via Carina è possibile ammirare abitazioni con balconate in [[larice]], testimonianza dell'influenza ''[[walser]]'', mentre fulcro del quartiere è la Piazza Fontana, con al centro la [[fontana]] [[ottagono|ottagonale]] e un piccolo [[obelisco]]. Obelisco di dimensioni maggiori, proveniente da un antico [[cimitero]], occupa la posizione centrale in Piazza Chiossi. Infine è caratteristico l'[[arco a sesto acuto]] a strisce bianche e scure di Vicolo Andromia.
 
=== ArchitetturaArchitetture religiosareligiose ===
 
==== Chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio ====
[[File:Collegiata SS Gervasio e Protasio.png|sinistra|miniatura|220x220px|[[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Domodossola)|'''''Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio''''']]]]
[[File:Tanzio Carlo Borromeo Domodossola.jpg|upright=0.5|thumb|''San Carlo che comunica gli appestati'']]
[[File:TanzioLa Carlo Borromeo Domodossola.jpg|upright=0.5|thumb|'''''San Carlo''' che comunica gli appestati'']][[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Domodossola)|La '''Chiesachiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio''']], monumento nazionale sorge a '''Domodossola''' ed è stata ricostruita tra il [[1792]] e il [[1798]] su disegno dell'[[architetto]] regio [[Matteo Zucchi]], a partire da una chiesa preesistente risalente al [[XV secolo]]<ref name="chiesa">{{cita|De Maurizi|66}}.</ref>. Come chiesa più importante dell'Ossola non solo è stata chiamata ''"duomo''", ma ha dato il nome allo stesso borgoː inizialmente ''Domus Oxile'', quindi ''Burgus Domi'' e ''Burgus Domi Ossule,'' successivamente italianizzato in ''Domiossola'', ''Duomo d'Ossola'', ''Domo d'Ossola'' nell'[[XIX secolo|Ottocento]] ed infine l'attuale Domodossola. La [[collegiata]], dedicata ai [[santi Gervasio e Protasio]] e ricca di [[Stucco|stucchi]] e [[dorature]], è a tre [[Navata|navate]] con sei [[Cappella|cappelle]] oltre all'[[altar maggiore]]. A causa di mancanza fondi, rimase senza facciata fino al [[1954]], quando, approvato il progetto dell'architetto Giovanni Greppi, con l'aiuto dell'[[arciprete]] Monsignor [[Luigi Pellanda]] fu completata la nuova facciata. Quest'ultima fa spiccare il portichetto [[barocco]] e dà risalto al [[Portale (architettura)|portale]] romanico (scoperto durante i lavori), proveniente dalla prima [[collegiata]] domese situata nei pressi del [[castello]] e demolita a metà [[XV secolo|Quattrocento]] per ragioni militari.
 
Nella navata sinistra è visibile un [[architrave]] in serpentina (presumibilmente appartenente all'antico portale), donato nel [[1954]] dalla Fondazione Galletti, raffigurante [[Carlo Magno]] nell'atto di ricevere l'[[orifiamma]] e una scena della [[battaglia di Roncisvalle]]. Tutti gli affreschi interni e i tre grandi catini della navata centrale sono opera di [[Lorenzo Peretti]], mentre il [[Crocefisso]] sull'altar maggiore è opera del maestro [[intagliatore]] [[Giorgio de Bernardis]]. Una [[pala d'altare]] di valore, attribuita a [[Tanzio da Varallo]], raffigurante ''San Carlo che comunica gli appestati'' è situato nella cappella di [[San Carlo Borromeo]]. L'organo, ubicato sulla cantoria sopra la bussola di ingresso, è un magnifico [[Bernasconi (organari)|Bernasconi]] a due tastiere e pedaliera integralmente meccanico, datato 1889.
 
==== Santuario della Madonna della Neve ====
[[File:Chiesa madonna neve domo.png|sinistra|miniatura|'''''Chiesa della Madonna della Neve''''' di Domodossola]]
Il [[Santuario|'''Santuariosantuario della Madonna della Neve''']] di '''Domodossola''', nelle sue forme attuali, è una costruzione risalente alla prima metà del [[XVII secolo]] e commissionata al maestro Bernardino Lazzaro di Val d’Intelvi e innalzata sui ripari che difendevano una precedente piccola chiesa dal fiume Bogna. L’immagineL'immagine della Madonna e del Bambino sopra l’altare, risalente al 1372, è affrescata su un muro composto da ciottoli di fiume scarsamente cementati, appartenente all’oratorio primitivo. Le due grandi tele del presbiterio rappresentano lo ''Sposalizio della Vergine'' e ''San Biagio'' attribuito al pittore [[Firenze|fiorentino]] [[Luigi Reali]] e l'[[Pala d'altare|ancona]] di legno dorato e dipinto (che racchiude l'affresco [[XIV secolo|trecentesco]] della ''Madonna e delcol Bambino''), opera di [[Francesco de Tatti]]. . Sopra la porta d'ingresso nell'atrio del santuario, [[Carlo Mellerio]], pittore di origine vigezzina, ha realizzato un [[affresco]] nel [[1674]], dedicato proprio al miracolo della nevicata estiva sul colle [[Esquilino]] di [[Roma]]. Sul piazzale nel 1925, alla presenza di re Vittorio Emanuele III, è stato inaugurato il monumento ai caduti, opera di Angelo Balzardi: le tre statue in bronzo raffigurano il ''Dolore'', il ''Sacrificio'' e la ''Vittoria''.
 
==== Altri edifici religiosi rilevanti ====
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==== Palazzo Silva ====
{{vedi anche|Palazzo Silva (Domodossola)}}
{{Citazione|L'umiltà aspira a cose eccelse|Motto della famiglia Silva, [[XVI secolo|XVI sec.]]|''Humilitas alta petit''|lingua=la}}[[File:PiazzaChiossi-BorgodellaCultura-Domodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001 (1).png|miniatura|221x221px|L'obelisco di '''''Piazzapiazza Chiossi''''']]
[[File:Palazzo Silva.png|miniatura|'''''Palazzo Silva''''' nel centro storico di Domodossola|sinistra]][[Monumento nazionale]], Palazzo Silva fu ristrutturato, a partire da una dimora [[gentilizio|gentilizia]] [[XIV secolo|trecentesca]] preesistente, intorno al [[1519]] dal [[condottiero]] Paolo della Silva, nobile al servizio di [[Francesco I di Francia]]<ref>{{cita|Veschambre|88}}.</ref>. È uno dei migliori esempi di casa patrizia [[rinascimento|rinascimentale]] della regione subalpina. Nell'anno [[1882]] l'edificio venne acquistato dalla ''Fondazione Galletti'' e successivamente ceduto al [[Comune]]. È ora sede del [[Museo di Palazzo Silva]]: in grandi sale gentilizie arredate ospita opere scultoree lignee, stemmi in marmo, reperti [[civiltà etrusca|etruschi]] e [[civiltà romana|romani]], [[incisione|incisioni]], frammenti di [[mummia|mummie]] egiziane, quadri dal [[XVI secolo|Cinquecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]], costumi ossolani e [[armatura|armature]].
[[File:Palazzo Mellerio Domodossola.JPG|thumb|'''''Palazzo Mellerio''''']]
 
==== Palazzo Mellerio ====
Deve il suo nome al conte [[Giacomo Mellerio]] ([[1777]]-[[1847]]), Gran [[Cancelliere]] del [[Regno Lombardo-Veneto]] . Il [[conte]], grande benefattore, affidò nel [[1816]] la costruzione del palazzo al cognato, l'architetto Gian Luca della Somaglia, con l'intento di renderlo un complesso di scuole superiori. Inaugurato il 5 novembre [[1818]], in questo palazzo Mellerio fondò il primo [[liceo classico|ginnasio]] dell'[[Val d'Ossola|Ossola]]<ref name=mercato/>. Nel [[1837]] il conte cedette il palazzo e la direzione del ginnasio all'abate [[Antonio Rosmini]], che vi aggiunse un [[convitto]]. Nel [[1874]], quando scuole e convitto passarono nel nuovo collegio Mellerio-Rosmini, di fronte al Santuario della Madonna della Neve, il palazzo fu ceduto al [[comune]]. Sulla facciata si trovano ancora il medaglione del Mellerio e un [[bassorilievo]] di Rosmini. Il palazzo, che ospitò anche la [[Pretore (ordinamenti moderni)|Pretura]], è ora sede della [[Polizia Municipale]] e di uffici comunali.
 
==== Palazzo San Francesco ====
{{vedi anche|Palazzo San Francesco (Domodossola)}}
[[File:Palazzo-San-Francesco-Domodossola-ph.-Marco-Benedetto-Cerini.png|miniatura|'''''Palazzo San Francesco''''' sede dei '''''Musei Civici Gian Giacomo Galletti''''']]
Costruito sulla pianta di una chiesa antecedente (risalente alla fine del [[XIII secolo]]), fu acquistato nel [[1884]] dalla ''[[Fondazione Galletti]]'', che vi raccolse le proprie collezioni. Nacque così la prima parte di quello che sarebbe diventato il [[Museo di Palazzo San Francesco]]. Successivamente ceduto al [[Comune]], sono in via di completamento i lavori di restauro. È ora visitabile solamente il piano terreno con una raccolta di quadri di pittori [[Val Vigezzo|vigezzini]].
 
==== Collegio Mellerio-Rosmini ====
{{vedi anche|Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini}}
[[File:Collegio Mellerio-Rosmini.png|sinistra|miniatura|'''''Collegio Mellerio Rosmini''''' in Piazzapiazza Madonna della neve]]
Dedicato al beato [[Antonio Rosmini]], sorge di fronte al [[#ArchitetturaArchitetture religiosareligiose|Santuariosantuario della Madonna della Neve]]. Il collegio, progettato dall'architetto ticinese Ghezzi, venne inaugurato il 29 settembre [[1874]]. Contiene una ricchissima [[biblioteca]] (circa 60.000{{formatnum:60000}} volumi) ed è sede del [[Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini|Museo di Scienze Naturali]], visitabile su richiesta. È annesso al collegio l'Osservatorio [[geofisica|geofisico]] eretto nel [[1876]]<ref>{{cita|Ferrari}}.</ref>.
 
==== Palazzo di Città ====
{{vedi anche|Sala storica della Resistenza (Domodossola)}}
[[File:Palazzo di città di Domodossola.png|miniatura|'''''Palazzo di Città''''' di Domodossola]]
Progettato dall'architetto Giovanni Leoni di [[Torino]] e recentemente restaurato, è stato edificato nel [[1847]]. Nel [[1944]] fu sede della Giunta Provvisoria di Governo della [[Repubblica partigiana dell'Ossola]]: ai nostri giorni il [[consiglio comunale]] si riunisce proprio nella [[Sala storica della Resistenza (Domodossola)|Sala Storica della Resistenza]]. Nel cortiletto interno del palazzo è presente una lapide, che ricorda il conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]], conferita alla Val d'Ossola nel settembre [[1945]], per i fatti resistenziali culminanti nel significativo episodio della zona liberata. Antistante il palazzo nel [[1899]] venne posto il monumento, opera di Francesco Ricci ([[scultore]] [[Val Vigezzo|vigezzino]]) dedicato a [[Gian Giacomo Galletti]], benefattore cittadino, il cui lascito diede vita alla ''Fondazione Galletti''.
 
==== Stazione internazionale ====
{{vedi anche|Stazione di Domodossola}}
[[File:StazioneFerroviariaInternazionalediDomodossola-phMarcoCerini4001.png|miniatura|'''''Stazione Internazionale''''' di Domodossola]]
La stazione fu edificata quando Domodossola entrò in collegamento ferroviario con Novara nel [[1888]]. Il maggior ampliamento, su progetto dell'architetto [[Luigi Boffi (architetto)|Luigi Boffi]] di [[Milano]], avvenne nel [[1906]], con l'apertura del [[traforo del Sempione]]. La [[cornice marcapiano]] in [[granito]] di [[Baveno]] e le tre [[cimasa|cimase]], che si innalzano rispettivamente al centro (tricuspidata) ed alle estremità (monocuspidate) del corpo di fabbrica, sormontate da pennoni che danno notevole risalto all'imponente struttura.
 
=== Sulle orme di Geo Chavez ===
{{citazione|Cade, con la sua grande anima sola<br />
sempre salendo. Ed ora sì, che vola!|[[Giovanni Pascoli]], Bologna, novembre 1910<ref>{{Cita web |url=http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |titolo=Da ''Chavez'', in ''Odi e inni'' |accesso=20 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222170444/http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |dataarchivio=22 dicembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>}}
[[File:Piazza Geo Chavez.png|sinistra|miniatura|La nuova '''''Piazzapiazza Geo Chavez''''' a Domodossola]]
Grazie al progetto [[Interreg]] [[Italia|italo]]-[[Svizzera|svizzero]] "''Geo Chavez, di tanti uno solo''"<ref>{{cita web|url=http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|titolo=Scheda progetto Interreg|accesso=19 ottobre 2014|dataarchivio=16 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150716034738/http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|urlmorto=sì}}</ref>, finanziato in occasione del centenario ([[2010]]) della trasvolata delle Alpi, è possibile ripercorrere quella che fu la storica impresa dell'[[aviatore]] [[Perù|peruviano]] [[Jorge Chávez Dartnell]]. Egli il 23 settembre 1910 partecipò al Gran Premio della Traversata delle Alpi: partì da [[Briga-Glis|Briga]], sorvolò il [[passo del Sempione]] e raggiunse Domodossola, divenendo il primo trasvolatore delle [[Alpi]]; l'aereo, tuttavia, in fase di atterraggio cedette. Gravemente ferito, il pilota morì all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande"/>. Con l'intento di rievocare la memoria di tale eroica impresa, è nato tale progetto, che, oltre a comprendere diverse iniziative culturali (mostre, manifestazioni, spettacoli teatrali) già svoltesi, ha previsto la realizzazione di tre opere principali<ref>{{cita web | 1url = http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | 2titolo = Chavez: di tanti uno solo - AMO | 3accesso = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140901001431/http://amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | dataarchivio = 1º settembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>:
* riqualificazione di ''Piazzapiazza Chavez'' a Domodossola con restauro del cippo e del monumento a lui dedicato, di fronte alla storica caserma della [[Guardia di Finanza]];
* realizzazione di una teca museale presso il cortile delle scuole elementari "L. Milani" di ''Viavia Rosmini'', contenente una ricostruzione del [[Blériot XI]] usato da Chavez con l'ala originale e alcuni pezzi di storia del sistema di trasporto locale: l'antica diligenza del [[Passo del Sempione|Sempione]], una [[slitta]], un'automobile e una bicicletta;
* realizzazione di un percorso di Artearte Contemporaneacontemporanea di 13 opere, da parte artisti internazionali, lungo i 50 chilometri della [[passo del Sempione|via del Sempione]], tra Domodossola e [[Brig-Glis|Briga]]. Di queste opere, quattro si trovano in città: ''Sogno volante'' di Uli Wirz (pressi di Palazzo San Francesco), ''A Dream'' di Kaarina Kaikkonen (Piazzapiazza Cavour), ''A colui che è sul suo coltello (Icaro Chavez)'' di Marco Magrini (Viavia Guelfi) e ''En plein air'' di Mario Airò (interno del Municipio)<ref>{{cita web|httphttps://www.lastampa.it/2014/09/29/edizioni/verbania/cronaca/tredici-opere-darte-sulla-strada-di-geo-chavez-vEvD3iHoJ8geCDfkpy2eAJ/pagina.html|La Stampa - Tredici opere d'arte sulla strada di Geo Chavez|19 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web | 1url = http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | 2sito = Tgcom -|titolo= Sulla scia dell'aviatore: un museo outdoor per Geo Chavez sulla cima delle Alpi | 3accesso = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141019195448/http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | dataarchivio = 19 ottobre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>.
Anche un'area del [[Museo sempioniano]] è interamente dedicata all'aviatore.
 
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==== Alpini ====
Dal 1923 è attiva la ''Sezione di Domodossola'' degli [[Alpini]]. Due sono le Medaglie d'Oro: [[Silvestro Curotti]], (Artigliere Alpino Partigianopartigiano, Cadutocaduto duranteil la3 guerragiugno di Liberazione1944 a Oira di Nonio, sul lago d'Orta, ildurante 3la giugnoguerra 1944)di Liberazione, ede [[Attilio Bagnolini (militare)|Attilio Bagnolini]], (Cadutocaduto il 31 marzo 1936 a Passo Mecan, ([[Mai Ceu]]), ildurante 31 marzo 1936 nel corso dellala guerra d'Etiopia).
 
==== Donatori di sangue ====
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==== Donatori di midollo osseo ====
È attiva l'associazione D.O.M.O. (Donatori ossolaniOssolani midolloMidollo osseoOsseo). La sede si trova presso le sale del SIT dell'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]].
 
=== CAI ===
È attiva la sezione del Club Alpino Italiano denominata SEO-CAI (societàSocietà escursionisticaEscursionistica ossolanaOssolana).
 
==== Associazioni d'arma ====
Sono attive diverse associazioni d'arma: la sezione [[Giovanni Battista Scapaccino]] dell'[[Associazione nazionale carabinieri]], con sede presso la Casa delle Associazioni in via Paolo Silva,; la sezione dell'[[Associazione nazionale della Polizia di Stato]], con sede presso la polizia stradale e; la sezione dell'[[Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia]]., Lacon sede di quest'ultima si trova in Piazzapiazza [[Geo Chavez]].
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Università ====
{{CitazioneSenza necessariafonte|L'Associazione per lo sviluppo della cultura, degli studi universitari e della ricerca nel Verbano Cusio Ossola, offre corsi di Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica, Infermieristica, Fisioterapia, Turismo e Chimica. La sede di Domodossola è presso il "Collegio "Mellerio Rosmini".}}
 
=== Musei ===
* Il [[Museo di Palazzo Silva]] raccoglie opere lignee, reperti etruschi e romani, frammenti di mummie egiziane, incisioni, costumi ossolani e armi.
* Il [[Museo di Palazzo San Francesco]], ospita dipinti di pittori locali e una sezione dedicata a mostre temporanee.
* Il [[Museo sempioniano]] contiene una ricostruzione di parte del tunnel del [[traforo del Sempione]], fotografie d'epoca e numerosi altri reperti.
* Il [[Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini]] raccoglie animali, insetti, piante e minerali.
* La [[Sala storica della Resistenza (Domodossola)|sala storica della Resistenza]], situata nell'aula consiliare del Municipio, raccoglie fotografie d'epoca e documenti riguardanti gli episodi più emblematici della Resistenza ossolana.
* Il [[Museo degli alpini ossolani]] "Don Carlo Righini" raccoglie cimeli e testimonianze della storia degli alpini ed, in particolare di quelli ossolani.
 
=== Biblioteca ===
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=== Cinema ===
 
Il* film-tv della [[RAI]] "''Quaranta giorni di libertà",'' (film-TV regiaRAI), di [[Leandro Castellani]], narra la storia della breve [[Repubblica partigiana dell'Ossola]]. Inoltre nel 2005 a Domodossola è stato girato il film "Buss till Italien" del regista svedese Daniel Lind Lagerlöf.
* ''Buss till Italien'' (2005), di Daniel Lind Lagerlöf, è girato a Domodossola.
* ''L’apprendistato'' (2019), di Davide Maldi, è girato al Collegio Mellerio Rosmini e al Sacro Monte Calvario.
* ''Lubo'' (2023), di Giorgio Diritti, ha alcune scene girate in città.
 
=== Musica ===
* Il Civico Corpo Musicale, istituito nel 1868, svolge la sua attività musicale guidato dal maestro GiorgioFabrizio CoppiBionda e dal presidente Arcangelodott. MennaGianmarco Iaria.
* La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, svolge attività musicale, sia liturgica sia concertistica, nel santuario del SS.Santissimo Crocifisso al S.Sacro Monte e nella Parrocchiaparrocchia di Calice. Istituita nel 1995, riunisce l'attività della Schola Gregoriana del S.Sacro Monte Calvario (1995), della Corale di Calice (1974), della Camerata Strumentale di S.San Quirico (1989), del Convivio Rinascimentale (1997) e dell'Orchestra da camera della Cappella Musicale del S.Sacro Monte Calvario di Domodossola (2003).
 
=== Nella cultura di massa ===
La città di Domodossola è divenuta particolarmente celebre in quanto viene convenzionalmente associata alla lettera "D" nell'[[alfabeto telefonico italiano]], grazie anche a [[Mike Bongiorno]], che regolarmente citava la «D di Domodossola» nei suoi quiz televisivi, su tutti ''[[La ruota della fortuna]]''.<ref>{{cita web | url = https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2014/10/28/news/la-d-come-domodossola-ora-diventa-un-marchio-protetto-1.35606992 | titolo= La “D come Domodossola” ora diventa un marchio protetto}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
'''=== Borgate'''===
Questo è l'elenco completo delle borgate secondo lo Statutostatuto Comunalecomunale di Domodossola<ref name="statuto" />:
 
Questo è l'elenco completo delle borgate secondo lo Statuto Comunale di Domodossola<ref name="statuto" />:
 
Alla Fraccia, Andosso, Anzuno, Asparedo, Bacenetto, Baceno, Barro, Campei, Campione, Campoccio Dentro, Campoccio Fuori, Casa delle Rane, Case Lazzaro, Case Pioda, Castanedo, Castelluccio, Cimavilla, [[Cisore]], Corte, Croppo, Crosiggia, Cruppi, Gabi Valle, Maggianigo, Monsignore, [[Monteossolano]], Monticchio, Motto, Motto Mattarella, Piccioni, Prata, Prebletto, Pregliasca, Premone, Quana, Quartero, Rogoledo, Ronchetto, [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], Sala, San Quirico, Tagliaroli, Torcelli, Torre Mattarella, Trontana, Vallesone, Valsorda, Vauza, Zoncalina<ref name="statuto" />.
 
Nel 1865 il comune di Domodossola ha inglobato l'ex comune di [[Cisore]], nel 1867 quello di [[Calice Ossolano]], nel 1928 quello di [[Vagna]] e nel 1959 [[Monteossolano]], scorporandolo dal comune di [[Bognanco]]<ref>[Decreto del Presidente della Repubblica 9 gennaio 1959, n. 58 http://www.elesh.it/storiacomuni/provvedimento_variazione.asp?id=1733]</ref>.
 
== Economia ==
Domodossola è centro nevralgico della [[val d'Ossola]] e costituisce il punto di riferimento delle vallate ossolane ([[valle Anzasca]], [[valle Antrona]], [[val Bognanco]], [[val Divedro]], [[valle Antigorio]], [[val Formazza]], [[valle Isorno]], e [[val Vigezzo]]).
 
L'economia si è sviluppata in passato grazie al settore secondario: industrie [[siderurgia|siderurgiche]], meccaniche e acciaierie hanno dominato la scena durante tutto il [[XX secolo]]. Negli stessi anni, la costruzione nei territori circostanti di [[diga|dighe]] e [[centrale elettrica|centrali idroelettriche]] ha assecondato lo sviluppo industriale, offrendo l'energia necessaria alla lavorazioni; l'esistenza delle centrali idroelettriche ha offerto impiego a centinaia di lavoratori nel settore energetico. La vicinanza con la [[Svizzera]] e l'apertura del [[traforo del Sempione]] hanno dato inoltre notevole impulso allo sviluppo delal [[commercio]].
 
Attualmente il ruolo del secondario risulta limitato, per quanto permanga l'industria lapidea sia estrattiva, sia di lavorazione. Domodossola ha infatti assunto negli ultimi anni una vocazione culturale, turistica<ref>{{cita web|httphttps://www.lastampa.it/2014/03/22/edizioni/verbania/cronaca/in-calo-i-turisti-nel-vco-a-domodossola-un-aumento-di-mila-presenze-mahC9lECVBWQ1QghJPHSfJ/pagina.html|In calo i turisti nel Vco, a Domodossola un aumento di 20 mila presenze|13 luglio 2014}}</ref> e commerciale, grazie anche alla vicinanza a luoghi di attrazione naturalistica ([[Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero]], [[Sacro Monte Calvario di Domodossola]], [[Parco nazionale della Val Grande]]) e a stazioni sciistiche ([[Domobianca]], [[San Domenico di Varzo]]).
 
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
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* [[Ferrovia Domodossola-Locarno|Domodossola-Locarno]] nota anche come ''Vigezzina.'' Non è connessa con le precedenti e ha la propria stazione sotto quella di [[Rete ferroviaria italiana]].
 
Inoltre lo [[scalo merci di Domo 2]], situato nel comune di [[Beura-Cardezza]], assume rilevanza strategica nei collegamenti tra l'Italia settentrionale e le regioni dell'[[Europa]] centro-occidentale, mettendo in comunicazione i [[porto|porti]] di [[Rotterdam]] e [[Genova]]. La linea che attraversa il [[Traforo del Sempione]] rientra infatti tra i progetti prioritari (''Priority Project 24'')<ref>[httphttps://ec.europa.eu/ten/transport/maps/doc/axes/pp24.pdf Priority Project 24 - Mappa in formato PDF].</ref> nell'ambito delle [[reti di trasporto trans-europee]] (TEN-T ''Trans-European Networks - Transport'') definite dalla [[Commissione europea]]<ref>[http://tentea.ec.europa.eu/en/ten-t_projects/30_priority_projects/priority_project_24/priority_project_24.htm Priority Project 24 - TEN-T (lingua inglese)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130211071914/http://tentea.ec.europa.eu/en/ten-t_projects/30_priority_projects/priority_project_24/priority_project_24.htm |data=11 febbraio 2013 }}.</ref>.
 
=== Autobus ===
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== Amministrazione ==
[[File:Domodossola-Gonfalone.png|thumb|200px|Gonfalone comunale]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
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=== Calcio ===
Il principale stadio cittadino, dedicato all'alpino "[[Silvestro Curotti]]", è comunale e ha capienza di 1500 posti. Comunali sono anche il campo da calcio in regione "Nosere" e molti campetti [[Frazione (geografia)|frazionali]]. Società calcistica domese è la [[Unione Sportiva Dilettantistica Juventus Domo|Juventus Domo]].
 
Il principale stadio cittadino, dedicato all'alpino "[[Silvestro Curotti]]", è comunale e ha capienza di 1500 posti. Comunali sono anche il campo da calcio in regione "Nosere" e molti campetti [[Frazione (geografia)|frazionali]]. Società calcistica domese è la [[Unione Sportiva Dilettantistica Juventus Domo|Juventus Domo]].
 
=== Pallacanestro ===
È presente la squadra dell'A.S.D Cestistica Domodossola che partecipa al campionato senior in Divisione Regionale 1 e giovanile maschile e femminile nelle federazioni FIP e UISP. Attivo anche il settore minibasket.
 
=== Tennis da tavolo ===
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* {{cita libro|Anni|Veschambre|L'Ossola e le sue meraviglie|2003|Macchione Editore|Varese|cid=Veschambre}}
* {{cita libro|Lions Club|Domodossola|Terra d'Ossola|2005|Edizioni Grossi|Domodossola|cid=Lions Club}}
* {{cita pubblicazione |autore =Cristina Miedico |anno=2014 |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |pp=13-28 |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|curatore=Grazia Facchinetti|curatore2=Cristina Miedico|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216131918/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|dataarchivio =16 febbraio 2017|cid=Miedico 2014}}
 
;Approfondimenti
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1url = http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/home.html | 2titolo = Associazione Musei d'Ossola | accesso = 30 giugno 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110907005910/http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/home.html | dataarchivio = 7 settembre 2011 | urlmorto = sì }}
 
{{Comuni della Valle Ossola}}