Gandino: differenze tra le versioni

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|Nome = Gandino
|Panorama = Gandino1.jpg
|Didascalia = Panorama
|Bandiera = Gandino-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
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|Amministratore locale = Filippo Servalli<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 13-066-2022
|Data istituzione =
|Altitudine = 552
|Sottodivisioni = [[Barzizza (Gandino)|Barzizza]], Cirano<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.gandino.bg.it/index.php/territorio |titolo=Comune di Gandino - Il territorio |accesso=11 marzo 2018 |dataarchivio=22 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200222125112/http://www.comune.gandino.bg.it/index.php/territorio |urlmorto=sì }}</ref>
|Abitanti = 5191
|Divisioni confinanti = [[Casnigo]], [[Cazzano Sant'Andrea]], [[Cerete]], [[Clusone]], [[Endine Gaiano]], [[Leffe (Italia)|Leffe]], [[Peia]], [[Ponte Nossa]], [[Ranzanico]], [[Rovetta]], [[Sovere]]
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2021&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
|Aggiornamento abitanti = 31-5-2021
|Sottodivisioni = [[Barzizza (Gandino)|Barzizza]], Cirano<ref>
[http://www.comune.gandino.bg.it/index.php/territorio Comune di Gandino - Il territorio]</ref>
|Divisioni confinanti = [[Casnigo]], [[Cazzano Sant'Andrea]], [[Cerete]], [[Clusone]], [[Endine Gaiano]], [[Leffe]], [[Peia]], [[Ponte Nossa]], [[Ranzanico]], [[Rovetta]], [[Sovere]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2853
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}}
[[File:Val Gandino.jpg|miniatura|La Val Gandino vista dal monte Farno]]
'''Gandino''' (<small>[[Alfabeto Fonetico Internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ɡanˈdiːno]}}; (''Gandì'' {{IPA|[ɡanˈdi]}} in [[dialetto bergamasco]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia, |curatore2=Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse |anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |ISBN=88-87353-12-3 }}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:5191Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]]. Situato in [[Val Gandino]], alla sinistra orografica del fiume [[Serio]], dista circa 24 chilometri a nord-est dal [[Bergamo|capoluogo orobico]] ed è compreso nella [[Comunità montana della Valle Seriana]].
 
== Geografia fisica ==
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Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza e abbandono del centro abitato, con la popolazione che sovente era costretta a cercare riparo sulle alture circostanti al fine di difendersi dalle scorrerie perpetrate dalle orde barbariche. La situazione ritornò a stabilizzarsi con l'arrivo dei [[Longobardi]], popolazione che a partire dal [[VI secolo]] si radicò notevolmente sul territorio, influenzando a lungo gli usi degli abitanti: si consideri infatti che il diritto longobardo rimase ''de facto'' attivo nelle consuetudini della popolazione fino alla sua abolizione, avvenuta soltanto al termine del [[XV secolo]].
 
Con l'arrivo dei [[Franchi]], avvenuto verso la fine dell'[[VIII secolo]] il territorio, formato da agglomerati sparsi, venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci di [[Tours]]. Ed è a questo evento a cui si riferisce il primo documento scritto che attesta l'esistenza del paese: è il 17 agosto [[774]] quando, in un atto rogato redatto a [[Pavia]], l'imperatore [[Carlo Magno]] dona ai suddetti religiosi la [[valleVal Camonica]] ''cum salto Candino'', dove ''salto'' starebbe a indicare l'intera valle Gandino.
 
La prima volta in cui viene fatta menzione del paese è datata invece 1º agosto [[830]] quando Aucunda, moglie di Gausperto, dona alcuni terreni posti presso Gandino a Grasemundo, [[vescovo di Bergamo]]. Quest'ultima autorità, grazie a permute, donazioni e investiture, acquisì pieno potere su tutta la val Seriana, assurgendo in modo ufficiale a ruolo di feudatario nel [[1041]].
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L'istituzione comunale era retta dagli appartenenti alla classe dei proprietari terrieri e alla classe mercantile, che poterono gestire più o meno direttamente i beni comunali, affittando pascoli e facendo pagare dazi.
A livello istituzionale, il potere esecutivo era esercitato da sei consoli, mentre gran parte della gestione del territorio e il controllo dell'operato degli altri organi spettava all'Arengo, che era composto da 84 membri, eletti dal "[[Consiglio di Credenza]]". Quest'ultimo, composto da dodici credendari (o credenzieri) e da due consoli con mandato semestrale, aveva il compito di deliberare riguardo al governo della comunità. Con il passare degli anni la sua importanza crebbe sempre più, fino a diventare più importante dell'Arengo stesso.
 
Dopo aver redatto il primo statuto comunale verso la metà del [[XIII secolo]], Gandino venne inserito nella circoscrizione denominata "Facta di san Lorenzo" con un territorio che non includeva Barzizza ma comprendeva Peia, come indicato negli statuti della città di [[Bergamo]] del [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]].
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=== I Visconti e le lotte di fazione ===
[[File:Gandino cinta muraria (2).JPG|left|thumb|upright=1.4|La cinta muraria del borgo storico]]
Nel frattempo Gandino continuava a crescere sia economicamente, nonostante il forte aumento della pressione fiscale attuato dai Visconti, che come popolazione, tanto che nel [[1369]] nel paese, suddiviso tra le contrade "Cima Gandino", "Mezzadora", "Fondo Gandino", "Cirano" e "Peia", {{citazioneSenza necessariafonte|venne stimato il numero di {{formatnum:1900}} abitanti.}}
Quegli anni però furono anche caratterizzati da un progressivo sfaldamento dell'equilibrio sociale, che risentì negativamente delle lotte di fazioni tra [[guelfi e ghibellini]]. Gandino, appartenente alla fazione ghibellina, in una prima fase non fu interessato in modo diretto dagli scontri, anche grazie al giuramento fatto verso i Visconti dalle principali famiglie del paese che si impegnarono a non commettere violenze sul suolo del comune.
 
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Basilica di Santa Maria Assunta ===
[[File:Gandino9.jpg|thumb|upright=1.3|La basilica di Santa Maria Assunta]]
{{vedi anche|Basilica di Santa Maria Assunta (Gandino)}}
[[File:Gandino9.jpg|thumb|upright=1.3|La basilica di Santa Maria Assunta]]
La principale struttura presente nel comune è indubbiamente la chiesa prepositurale, assurta a ruolo di basilica, dedicata a santa Maria Assunta. Posta nel cuore del vecchio centro storico, da sempre ha ricoperto grande importanza per i propri abitanti, come testimoniato dalle numerose elargizione che, fin dall'epoca medievale, le hanno permesso di dotarsi di importanti opere d'arte. Risalente al [[1180]], subì numerose trasformazioni, l'ultima delle quali eseguita dal gandinese Paolo Micheli alla fine del [[XVII secolo]], dopo la quale è rimaste tale fino ai nostri giorni. Costituita da una sala interna a tre navate, presenta la copertura con una successione di spioventi posti a differenti altezze (detta [[facciata a salienti|facciata a saliente]]), composta in pietra locale con intensità calda che fanno risaltare [[lesena|lesene]] e cornicioni di tonalità chiara. Sempre sulla facciata si trovano i portali, realizzati dai veneziani [[Domenico Rossi (architetto)|Domenico Rossi]] e Antonio Cavalleri, nonché statue di figure zoomorfe eseguite in pietra di [[Rovigno]] da Paolo Callolo e Paolo Groppelli. Sulla struttura svetta la torre campanaria alta 74 metri con cupola a cipolla, di derivazione [[Europa centrale|mitteleuropea]], dotata di una cuspide in rame alta 13 metri, ed eseguita dal bolzanino Francesco Shgraffer e dal trentino Paolo Sterzl. Il campanile possiede inoltre un concerto di 10 campane datate dal 1786 al 1822 tranne la seconda campana più piccola (do#4) fusa nel 1706. All'interno sono custodite numerose opere di indubbio valore. Il campanile con i suoi 74 metri è il più alto della Val Seriana
 
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*[[Chiesa di San Nicola di Bari e San Lorenzo|Chiesa parrocchiale di San Lorenzo]], nella frazione di Barzizza, il cui primo nucleo risale al [[XV secolo]], ma ricostruita nel secolo successivo e modificata nel [[1880]];
* [[Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo (Gandino)|Chiesa di San Giacomo Apostolo]], cinquecentesca, nell'altro nucleo di Cirano.
* [[Chiesa dei Santi BartolomeoGottardo e GottardoBartolomeo]], nel nucleo di Cirano,
* [[Ex monastero francescano di Santa Maria delle Grazie]], costruito nel [[XV secolo]] e soppresso con l'avvento della [[Repubblica Cisalpina]].
 
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* Palazzo del Vicario, quattrocentesco, sede municipale, che presenta un orologio e una struttura porticata che si apre su piazza Vittorio Veneto, al centro della quale si trova una fontana.
* Palazzo del Salone della Valle, cinquecentesco, anch'esso di proprietà comunale, sito sul lato opposto della medesima piazza, dotato esternamente di una facciata simmetrica ed internamente di affreschi ed arredamenti di valore storico e artistico. I suoi saloni sono utilizzati come sala consiliare, sede della ''Pro loco'' e archivio, nel quale sono custoditi anche documenti risalenti all'epoca comunale.
* Palazzo [[Giovanelli]], appartenne a una delle famiglie più in vista della borghesiadi gandineseGandino all'epoca della dominazione veneta, casato che vantava contatti economici e d'amicizia con la corteCorte d'Austria e con la Serenissima tanto da diventare Patrizi di Venezia e Conti di [[Morengo]] (1668) e Conti del Sacro Romano Impero (1678) oltre che Signori di altri paesi (dall'Ottocento sono anche Principi). Costruito in differenti riprese tra il XV secolo e il [[1668]], presenta una struttura a L a due piani: sul lato che dà verso la strada spicca l'imponente facciata con il portale d'ingresso sormontato da un balcone ed adornato bassorilievi in pietra di Sarnico che contornano anche le numerose finestre presenti. L'altro corpo dell'edificio, rivolto a ovest, possiede all'interno un porticato con giardino, con un loggiato al primo piano. Nonostante la valenza storica ed artistica, l'edificio versa in condizioni precarie.
* I palazzi Spampatti e Loverini;
* I resti delle fortificazioni medievali, composti da tratti di muratura e torri utilizzate come roccaforti difensive. A tal riguardo interessanti sono la "porta di piazza", antico accesso al borgo storico, e le altre due porte in via Lacca, dove sono presentiipresenti i resti di una torre;
* Torre del Portone Fosco, risalente al XIV secolo e costituita da pietre squadrate disposte in modo regolare per tutta la sua altezza, pari a quattro piani.
* Torre Gandino, in località "Cima Gandino", che, risalente al [[XIV secolo]], presenta una copertura che alterna parti in intonaco ad altre in pietra e laterizio;
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=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Gandino (BG) - chiesa di Santa Croce e SAlessandroSant'Alessandro - esterno - 01.JPGjpg|upright=1.3|thumb|La chiesa di santa Croce e sant'Alessandro]]
Un appuntamento particolarmente interessante è la "Fiera di San Giuseppe", che si svolge ogni anno alla quarta domenica di [[Quaresima]]. Questa in gergo locale viene chiamata la ''féra dé palpacüi'', in quanto si svolge in vie così strette che gli avventori sono costretti a muoversi quasi a contatto tra loro.