Chiesa di San Fedele (Milano): differenze tra le versioni

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{{citazione|Comunque, la nobiltà di questa architettura di gusto antico, non solo è indubbia, ma è quanto di più architettonico, in senso proprio, sia stato fatto in Italia tra Michelangelo e Palladio|[[Cesare Brandi]], ''Disegno dell'architettura italiana''<ref>{{cita|Brandi|pg. 260}}.</ref>}}
 
La '''chiesa di San Fedele''' (''Gesa de San Fedee'' in [[dialetto milanese]]; <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|['ʤe:zaˈʤeːza de sanfeˈde:sanfeˈdeː]}}) è una [[chiesa (architettura)|chiesa]] [[cattolicesimo|cattolica]] di Milano, costruita nel [[XVI secolo]] per ordine di [[san Carlo Borromeo]] per ospitare la [[Compagnia di Gesù]]. Per via dell'aderenza della struttura alle ''Instructiones'' di San Carlo Borromeo, così come per l'ampia gamma di citazioni di celebri modelli architettonici del passato e le numerose chiese successive che attingono dalla chiesa, San Fedele è considerata il modello di riferimento per l'architettura sacra dell'[[arte della Controriforma]]<ref>{{cita|Della Torre|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Brandi|p. 193}}.</ref>.
 
== Storia ==
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La struttura venne affidata ai Gesuiti nel [[1567]], poco dopo il loro arrivo nel capoluogo lombardo nel [[1563]], per i quali si resero subito necessari alcuni lavori di restauro ed ingrandimento.
La realizzazione dell'edificio, prima ''[[casa professa]]'' dei [[Gesuiti]] a Milano, si inseriva nel programma di riordino della diocesi voluto da [[San Carlo Borromeo|Carlo Borromeo]], che incaricò del progetto [[Pellegrino Tibaldi]] ([[1569]]). L'artista si attenne alle esigenze liturgiche stabilite dal [[Concilio di Trento]] e fatte proprie dall'ordine, prevedendo un edificio a navata unica, che esaltasse la centralità dell'altare per la celebrazione eucaristica e prevedesse un pulpito laterale per facilitare la predicazione. Il Tibaldi assicurò fasto e monumentalità architettonica al complesso strutturando l'ambiente in due grandi campate, coperte da volte a tazzavela, poggianti su sei grandi colonne corinzie addossate alle pareti e poggianti su alti plinti. Un grande [[Arco trionfale (chiesa)|arco trionfale]] separa l'aula dal presbiterio. La chiesa venne in gran parte completata nel [[1579]] quando lo stesso [[san Carlo Borromeo]] volle celebrarvi la messa di consacrazione<ref name="cita-Della-Torre-p167"/>.
 
La costruzione delle parti restanti dell'edificio venne portata avanti nei secoli successivi da altri insigni architetti come [[Martino Bassi]], subentrato al Tibaldi nel [[1586]], e [[Francesco Maria Richini]] ([[1629]]). Sotto la direzione di quest'ultimo architetto ebbero inizio e fine i lavori nel coro che venne portato a compimento nel [[1684]]. L'architetto Andrea Biffi, nel [[1684]], iniziò i lavori per l'erezione della cupola.
 
Dopo la soppressione dell'ordine dei Gesuiti nel [[1773]], la chiesa fu affidata ai canonici provenienti dalla vicina chiesa trecentesca di [[Chiesa di Santa Maria alla Scala|Santa Maria della Scala]], abbattuta (nel 1776) per far posto al [[Teatro alla Scala]]. La chiesa assunse allora il titolo di Santa Maria della Scala in San Fedele e si arricchì di molti degli addobbi e delle opere d'arte provenienti dal distrutto edificio. L'elegante facciata fu completata solo nel [[1835]] sotto la direzione di [[Pietro Pestagalli]], sempre però rispettando i disegni del Tibaldi; il frontone triangolare della facciata, adorno di un pregevole bassorilievo rappresentante ''l'Assunzione'' è opera del [[Gaetano Matteo Monti]] di Ravenna. Nel 1848 all'indomani della morte di [[Federico Confalonieri]] i notabili della città e in particolare il conte [[Francesco Arese Lucini (senatore)|Francesco Arese Lucini]], raccolsero i fondi per organizzare un funerale degno della figura del Confalonieri da svolgersi nella Chiesa di San Fedele. Ci furono le prime avvisaglie di tensione quando all'epigrafe di [[Achille Mauri]] le autorità austriache misero mano pesantemente escludendo sia il titolo di Conte sia quello di Funzionario Imperiale, ufficializzando un laconico "A Federico Confalonieri". Una straordinaria folla di cittadini partecipò il giorno del funerale destando una certa preoccupazione nella polizia austriaca. I milanesi come segno di protesta disertarono gli spettacoli alla Scala quella sera e tutte le sere che si fosse esibita una cantante di origine austriaca. Soprattutto nei teatri e nei luoghi pubblici iniziarono dimostrazioni anti-austriache che la Polizia controllò con estrema attenzione ma senza intervenire direttamente.
 
All'inizio del 1873, nel recarsi a messa, [[Alessandro Manzoni]] cade sui gradini della chiesa, riportando un trauma che lo conduce a un rapido e irreversibile declino. Morirà il 22 maggio di quell'anno.
La notte del 16 aprile 1943 un bombardamento distrusse la [[Questura]] che sorgeva presso la contigua ex casa professa dei [[Gesuiti]] e danneggiò gravemente la chiesa di San Fedele contigua<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0002CC/|titolo = Questura di Milano|accesso = |data = }}</ref>.<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIvenues.search.datiluogo&luogo=11350|titolo =Chiese di Milano|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20160311062951/http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIvenues.search.datiluogo&luogo=11350|dataarchivio =11 marzo 2016}}</ref> L'edificio fu restaurato dopo il crollo del presbitero dall’Impresa di costruzioni Antonio Bassanini e tornò a essere gestito dai Gesuiti nel [[1945]].
 
La notte deltra 16il aprile12 e il 13 agosto 1943 un bombardamento distrusse la [[Questura di Milano|Questura]] che sorgeva presso la contigua ex casa professa dei [[Gesuiti]] e danneggiò gravemente la chiesa di San Fedele contigua<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0002CC/|titolo = Questura di Milano|accesso = |data = }}</ref>.<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIvenues.search.datiluogo&luogo=11350|titolo =Chiese di Milano|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20160311062951/http://www.to.chiesadimilano.it/or4/or?uid=ADMIvenues.search.datiluogo&luogo=11350|dataarchivio =11 marzo 2016}}</ref>. L'edificio fu restaurato dopo il crollo del presbiteropresbiterio dall’Impresadall'Impresa di costruzioni Antonio Bassanini e tornò a essere gestito dai Gesuiti nel [[1945]].
All'inizio del 1873,nel recarsi a messa, [[Alessandro Manzoni]] cade sui gradini della chiesa, riportando un trauma che lo conduce a un rapido e irreversibile declino. Morirà il 22 maggio di quell'anno.
 
== Descrizione ==
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L'eleganza dell'interno è ottenuta grazie agli effetti cromatici dei materiali utilizzati per le membrature architettoniche, ed in particolare la pietra d'[[Angera]], proveniente dal [[Lago Maggiore]], le cui tonalità rosee sono state recuperate dal recente restauro.
 
Le pareti risultano fortemente ritmate ed articolate su due ordini di archi minori, corrispondenti ad un matroneo in quello superiore, e in quello inferiore ad otto confessionali intagliati (Giovanni, Giacomo e Gianpaolo Taurini, 1596-1603), con scene dal Vecchiodall'Antico e dal Nuovo Testamento. Sono presenti quattro cappelle laterali, contenute nello spessore delle mura, le cui decorazioni testimoniano momenti vicini nel tempo ma già diversi. Di particolare interesse la seconda cappella sulla parete destra, intitolata alla Ascensione di Cristo, e realizzata su progetto del Tibaldi, che presenta un raro caso di colonne dislocate, in cui l'architrave è retto dalle vicine mezze figure di angelo: forse un'intenzionale metafora dell'abbandono in cui versava la diocesi milanese quale la trovò il Borromeo. La pala originaria con l{{'}}''Incoronazione di Maria'' di [[Ambrogio Figino]] (1581-1587) fu poi sostituita dalla ''Trasfigurazione e Santi'' firmata da [[Bernardino Campi]] in collaborazione con [[Carlo Urbino]] (1565), proveniente da Santa Maria della Scala; entrambe si trovano oggi nell'antisagrestia, per far posto al ''Sacro Cuore'' in ceramica di [[Lucio Fontana]] (1956), mentre sono rimasti in loco i quattro pannelli sulle pareti laterali. Il Figino aveva anche dipinto per San Fedele la ''Madonna del Serpe'', oggi nella chiesa di [[Basilica di San Nazaro in Brolo|San Nazaro in Brolo]], di cui si ricorderà [[Caravaggio]] a Roma.
[[Immagine:6379 - Milano - S. Fedele - Cerano - Visione di S. Ignazio (ca. 1622) - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-Feb-2008.jpg|miniatura|sinistra|La cappella di Sant'Ignazio.]]
 
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La cupola fu invece realizzata dopo la morte del Richini, avvenuta nel 1658.
Alla sinistra dell'altare maggiore vi è una lapide in bronzo che ricorda il punto dove era solito pregare [[Alessandro Manzoni]], che abitava in via Gerolamo Morone 1, a circa 200 metri dalla chiesa. Lo scrittore, morìassiduo a seguitofrequentatore di unaSan cadutaFedele, nellamorì laa qualeseguito battédi iluna capocaduta controsui lagradini balaustradel esagrato, dalla quale non si riprese più. Per tale motivo sulla piazza antistante la chiesa venne eretta una statua in memoria di Manzoni.
 
=== Organo a canne ===
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* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=http://www.touringclub.it/destinazione/137667/chiesa-di-san-fedele|titolo=Touring Club, Aperti per Voi: informazioni ed orari|accesso=16 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171017042326/http://www.touringclub.it/destinazione/137667/chiesa-di-san-fedele|dataarchivio=17 ottobre 2017|urlmorto=sì}}
* {{LombardiaBeniCulturali}}
 
{{Chiese di Milano realizzate dal XV al XVI secolo}}