Cittaducale: differenze tra le versioni
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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Calcariola]], Caporio, Cesoni, Grotti, Micciani, Pendenza, [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], Villa Grotti▼
▲|Sottodivisioni = Calcariola, Caporio, Cesoni, Grotti, Micciani, Pendenza, [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], Villa Grotti
|Divisioni confinanti = [[Borgo Velino]], [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]], [[Longone Sabino]], [[Micigliano]], [[Petrella Salto]], [[Rieti]]
|Zona sismica = 2A
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}}
'''Cittaducale''' (''Cìeta'' in dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
In passato costituiva sede vescovile ([[diocesi di Cittaducale]]) e capoluogo di ente sovracomunale ([[distretto di Cittaducale]], [[circondario di Cittaducale]]). È nota principalmente per essere il punto di inizio dell'[[acquedotto del Peschiera]] che rifornisce Roma, e per ospitare la scuola nazionale per la formazione del [[Corpo Forestale dello Stato]], dal 2017 dei [[Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare|Carabinieri Forestali]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
È una cittadina basso-medioevale adagiata dolcemente sul Colle di Cerreto Piano, lungo la [[Strada statale 4 Via Salaria|Via Salaria]], [[strada consolare]] romana, nella parte ovest della [[Piana di San Vittorino]], e a 10 chilometri da [[Rieti]] e dalla [[Piana Reatina]].
Alle sue spalle, a nord, si innalza il [[Monte Terminillo]] (m
All'interno del territorio comunale (nei pressi del confine con [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]]), si trovano le importanti [[sorgenti del Peschiera]], le seconde in Italia per portata. L'acqua che ne sgorga confluisce,
Nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], località ''Cupaello'', sono stati rinvenuti diversi minerali<ref>
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* [[Fluorapatite]]
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[[File:Terme di Vespasiano (3123877018).jpg|thumb|left|Resti delle terme di Vespasiano]]
===
La media [[Conca Reatina|valle del]] [[Velino (fiume)|Velino]], oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che [[Tito Livio]] chiama Aborigeni e [[Pelasgi]].
Nel territorio comunale di Cittaducale sorgeva l’antica Vatia (nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]]<ref>Christian Mauri, ''La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale'', Aracne editrice, 2018,
Nei pressi di Cittaducale, in località
{{senza fonte|Sembra che con il termine ''Vatia'' Dionigi volesse indicare l’intero complesso occupato dai due siti protostorici presenti oggi nel territorio comunale di Cittaducale, di cui una località scelta per l’insediamento stabile (Cittaducale, Valle Ottara) ed un'altra invece adibita a luogo di culto ([[Santa Rufina (Cittaducale)|
Del periodo romano rimangono i resti archeologici delle
=== Medioevo ===
Il [[toponimo]] deriva dal latino ''Civitas ducalis''.
Fondata nel 1308 da re [[Carlo II d'Angiò]], fu chiamata ''Città Ducale'' in onore di Roberto [[duca di Calabria]], figlio di Carlo ed erede al trono del [[Regno di Napoli]], di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale (dopo [[Civitella del Tronto]]), a difesa dei confini con lo Stato della Chiesa. Tale caratteristica rimase intatta anche quando il
Passata dal dominio degli [[Angioini]] a quello degli [[Aragonesi]], ottenne da costoro il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del [[Regno di Napoli]].
===Età moderna===
Nel corso del [[XVI secolo]] ottenne il titolo di Città e divenne sede di [[Diocesi di Cittaducale|diocesi]] sotto [[
Dopo la dominazione dei [[Farnese]], tornò alle dipendenze dirette dei [[Regno di Napoli|Borbone di Napoli]], amministrativamente compresa nella provincia del [[Abruzzo Ultra|Secondo Abruzzo Ulteriore]], con capoluogo [[L'Aquila]], fino al [[1861]].
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===Età contemporanea===
Il 7 marzo del 1821 tra Rieti e Cittaducale si svolse la [[Battaglia di Rieti-Antrodoco|battaglia di Rieti]]-Antrodoco, considerata la prima del [[Risorgimento]]: le truppe napoletane, comandate da [[Guglielmo Pepe]], fronteggiarono quelle austriache del [[Johann Maria Philipp Frimont|Generale Frimont]], nominato per la vittoria principe di Antrodoco
Terra di frontiera, Cittaducale ospitava un'importante dogana nei pressi della frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], dove correva l'antico confine di Stato, che fino al [[1927]] fu ancora confine provinciale tra [[Abruzzo]] e [[Umbria]]. Quell'anno, infatti, per il riordino delle circoscrizioni provinciali d'Italia, il
Il 6 e il 7 settembre [[2008]] Cittaducale ha festeggiato il suo 700º anniversario della fondazione con una spettacolare rievocazione storica.
===Simboli===
Nello stemma comunale è raffigurato Roberto duca di Calabria a cavallo con lo scettro in mano e la punta rivolta al castello nel cenno di disegnare la città. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* La chiesa di Santa Maria di Sesto, nei pressi della stazione ferroviaria. Qui il vescovo di Cittaducale [[Pietro Paolo Quintavalle]] fece collocare nel 1620 una lapide che definisce la chiesa "''in [[Umbilicus Italiae|umbilico Italiae]]''", e garantiva l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato la chiesa nelle domeniche o in altre festività.
* Il santuario di Santa Maria delle Grazie, sulla strada per Rieti.
* La [[chiesa di San Vittorino]], posta nei pressi della frazione di Cotilia (lungo la Via Salaria), fu terminata nel 1613, ma sprofondò subito a causa di fenomeni [[carsismo|carsici]]. Dell'edificio rimangono alcune vestigia molto suggestive; una sorgente scaturisce direttamente dal pavimento della [[Chiesa (architettura)|chiesa]] ed alimenta un [[ruscello]] che fuoriesce dai resti del [[Portale (architettura)|portale]].<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Garofoli e Massimo Pesci|url = http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino|titolo = Tesori del Lazio|accesso = |data = |urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160701021503/http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino
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=== Industria ===
Cittaducale condivide con il comune di [[Rieti]] il maggiore
[[File:Sorgenti del Peschiera (Rieti) 08.png|thumb|L'[[opera di presa]] dell'[[acquedotto del Peschiera]]|sinistra]]Si tratta di un'area di 500 ettari predisposta per ospitare capannoni industriali, creata nel 1970 per intercettare le sovvenzioni della [[Cassa del Mezzogiorno]], nella quale rientrava Cittaducale ma non Rieti. Al suo interno hanno operato anche delle multinazionali come la [[Texas Instruments]], tuttavia dagli anni Novanta in poi il polo è andato incontro a una grossa crisi; ad oggi il nucleo industriale impiega circa 5000 addetti.<ref>{{Cita news|url=https://rietinvetrina.it/a-3-mesi-dal-ventennale-della-morte-di-malfatti-si-evidenzia-il-futuro-industriale-nel-reatino/|titolo=A 3 mesi dal ventennale della morte di Malfatti, si evidenzia il futuro industriale nel reatino|pubblicazione=Rieti in Vetrina|data=26 settembre 2011|accesso=17 giugno 2017}}</ref>
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Anticamente (dalla sua fondazione e fino al 1861) fu parte integrante del [[Regno di Napoli]] diventato poi, dal [[1815]], [[Regno delle Due Sicilie]]. Cittaducale fu costituita nel 1806 dal re Giuseppe Buonaparte capoluogo di [[Distretto di Cittaducale|Distretto]] nell'ambito della Provincia dell'[[Abruzzo Ulteriore Secondo]] e anche, come suddetto, capoluogo di [[circondario di Cittaducale|Circondario]].
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal [[regio decreto]] n. 1 del 2 gennaio
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