Cittaducale: differenze tra le versioni

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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Calcariola]], Caporio, Cesoni, Grotti, Micciani, Pendenza, [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], Villa Grotti
|Abitanti = 6426
|Note abitanti = {{Istat|057|16|2022}}
|Aggiornamento abitanti = 31-1-2022
|Sottodivisioni = Calcariola, Caporio, Cesoni, Grotti, Micciani, Pendenza, [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], Villa Grotti
|Divisioni confinanti = [[Borgo Velino]], [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]], [[Longone Sabino]], [[Micigliano]], [[Petrella Salto]], [[Rieti]]
|Zona sismica = 2A
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}}
 
'''Cittaducale''' (''Cìeta'' in dialetto locale) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:6426Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Rieti]] nel [[Lazio]]. Fondata nel 1308 da re [[Carlo II d'Angiò]], è appartenuta all'[[Abruzzo]] e alla [[provincia dell'Aquila]] per più di sei secoli, fino al passaggio nel Lazio avvenuto nel 1927.<ref>{{Cita webnews |url=http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/11/01/news/province-otto-secoli-di-storia-1.5958431 |titolo=Province, otto secoli di storia - Cronaca -|rivista= il Centro |accesso=4 agosto 2014 |dataarchiviourlarchivio=10 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140810113334/http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/11/01/news/province-otto-secoli-di-storia-1.5958431 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita webnews |url=http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2012/08/14/news/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.5546103 |titolo=Comuni reatini pronti a lasciare il Lazio - Cronaca -|rivista= il Centro |accesso=4 agosto 2014 |dataarchivio=28 maggio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160528223929/http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2012/08/14/news/comuni-reatini-pronti-a-lasciare-il-lazio-1.5546103 |urlmorto=sì }}</ref>
 
In passato costituiva sede vescovile ([[diocesi di Cittaducale]]) e capoluogo di ente sovracomunale ([[distretto di Cittaducale]], [[circondario di Cittaducale]]). È nota principalmente per essere il punto di inizio dell'[[acquedotto del Peschiera]] che rifornisce Roma, e per ospitare la scuola nazionale per la formazione del [[Corpo Forestale dello Stato]], dal 2017 dei [[Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare|Carabinieri Forestali]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
È una cittadina basso-medioevale adagiata dolcemente sul Colle di Cerreto Piano, lungo la [[Strada statale 4 Via Salaria|Via Salaria]], [[strada consolare]] romana, nella parte ovest della [[Piana di San Vittorino]], e a 10 chilometri da [[Rieti]] e dalla [[Piana Reatina]].
 
Alle sue spalle, a nord, si innalza il [[Monte Terminillo]] (m. 2.217), a sud-est il [[gruppo montuoso del Monte Nuria]], a est il [[gruppo montuoso di Monte Giano]], mentre ai suoi piedi scorre il [[Velino (fiume)|fiume Velino]].
 
All'interno del territorio comunale (nei pressi del confine con [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]]), si trovano le importanti [[sorgenti del Peschiera]], le seconde in Italia per portata. L'acqua che ne sgorga confluisce, intramite parteil breve corso dello stesso Peschiera, nel fiume Velino, ema in parte nellè captata per alimentare l'[[acquedotto del Peschiera]], un'ardita opera di ingegneria idraulica, che la trasporta per 90&nbsp;km da Cittaducale fino a [[Roma]], garantendo la quasi totalità dell'acqua necessaria alla capitale d'Italia.<ref name="agi acquedotto">{{Cita news|url=https://www.agi.it/cronaca/il_70_dellacqua_di_roma_viaggia_per_90_chilometri-1986449/news/2017-07-22/|titolo=Il 70% dell'acqua di Roma viaggia per 90 chilometri|pubblicazione=Agenzia Giornalistica Italia|data=22 luglio 2017|accesso=4 agosto 2017}}</ref>
 
Nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], località ''Cupaello'', sono stati rinvenuti diversi minerali<ref>[{{Cita web|http://www.mindat.org/loc-1958.html |Minerali rinvenuti in località Cupaello]}}</ref>:
{{div col|cols=2}}
* [[Fluorapatite]]
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[[File:Terme di Vespasiano (3123877018).jpg|thumb|left|Resti delle terme di Vespasiano]]
 
=== ProtostoriaPreistoria ed età antica ===
La media [[Conca Reatina|valle del]] [[Velino (fiume)|Velino]], oggi dominata da Cittaducale, era anticamente abitata da popolazioni che [[Tito Livio]] chiama Aborigeni e [[Pelasgi]]. QuestiQueste, durante l'età del Bronzo, avevano dato vita alle leggendarie città di [[Cotilia]] e Vatia, rispettivamente ad est e ad ovest dell'attuale abitato.
 
Nel territorio comunale di Cittaducale sorgeva l’antica Vatia (nella frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]]<ref>Christian Mauri, ''La Sabina prima dei Sabini: gli Aborigeni e l’età del Bronzo. I santuari romani in opera poligonale'', Aracne editrice, 2018, paggpp. 95-99.</ref>, città degli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]] che [[Dionigi di Alicarnasso]] colloca a pochi chilometri ad est di Rieti, lungo la Via Calatina<ref>Dionigi di Alicarnasso, ''Storia di Roma arcaica (Le antichità romane)'', I, 14: “Ancora«Ancora a partire da Rieti, per chi procede lungo la via Calatina, dopo trenta stadi (5,3 km) si trova Vazia”Vazia». La Calatina era il nome con cui era indicato il tratto della Salaria che collegava Rieti con Ascoli, passando per Antrodoco, fatta costruire dal console A. Atilio Calatino nel 258 a.C., da cui ne deriva il nome</ref>.
Nei pressi di Cittaducale, in località VallePetescia, Ottarafu (allerinvenuta pendicinel del1947 Colledai Petescia),coniugi èRinaldo statoe rinvenutoHadrian unRozzi secondouna sitostratificazione protostoricopreistorica, pertinente ad un abitato delladelle fasi Mesolitico (VIII millennio a.C.), Neolitico (V-IV millennio a.C.) e media età del Bronzo (XIIIXV-XIIXIV secolo a.C.)<ref>Per qualche tempo erroneamente ribattezzata "Valle Ottara": Maria Ornella Acanfora, ''Serie stratigrafica di depositi preistorici a Cittaducale, località Petescia'', in ''Bullettino di Paletnologia Italiana'', VIII, 1951-52, paggpp. 120-126. Maria Ornella Acanfora, ''Scavi di Petescia (Cittaducale)'', in ''Bullettino di Paletnologia Italiana'', VIII, 1953, paggpp. 111-113 ed anche XIV, 1962-63, paggpp. 73-153.</ref>. Pezzi di argilla cotta con impronte di rami sono stati messi in rapporto a resti di capanne protostoriche. Ossa di [[Sus scrofa domesticus|sus domesticus]] ed [[ovis]] attestano la presenza di animali da allevamento.
{{senza fonte|Sembra che con il termine ''Vatia'' Dionigi volesse indicare l’intero complesso occupato dai due siti protostorici presenti oggi nel territorio comunale di Cittaducale, di cui una località scelta per l’insediamento stabile (Cittaducale, Valle Ottara) ed un'altra invece adibita a luogo di culto ([[Santa Rufina (Cittaducale)|Santasanta Rufina]])}}.
 
NellaPresso la frazione di Grotti alcune caverne pressolungo i Monti deicosiddetti Balzi conservano ancora oggi le tracce di pitture antropomorfe preistoriche.
Del periodo romano rimangono i resti archeologici delle ''Terme di Vespasiano'', i quali sono localizzati presso la frazione di Cesoni, non distante dalle attuali Terme di Cotilia (nel comune di [[Castel Sant'Angelo (comune)|Castel Sant'Angelo]]).
 
=== Medioevo ===
Il [[toponimo]] deriva dal latino ''Civitas ducalis''.
Fondata nel 1308 da re [[Carlo II d'Angiò]], fu chiamata ''Città Ducale'' in onore di Roberto [[duca di Calabria]], figlio di Carlo ed erede al trono del [[Regno di Napoli]], di cui rappresentava all'epoca il baluardo più settentrionale (dopo [[Civitella del Tronto]]), a difesa dei confini con lo Stato della Chiesa. Tale caratteristica rimase intatta anche quando il Reamereame assunse il nome di [[Regno delle Due Sicilie]]. Nella Civitaducale (poi ''Cittaducale'') si aggregò, secondo il progetto di popolamento angioino, la popolazione del contado, proveniente da alcuni castelli limitrofi, come Castel Sant’AngeloSant'Angelo, Paterno, Canetra, Calcaiola[[Calcariola]] ed altri borghi ancora.
 
Passata dal dominio degli [[Angioini]] a quello degli [[Aragonesi]], ottenne da costoro il privilegio di battere moneta e si dimostrò fedele a questi ultimi tanto da dover sostenere continue lotte contro Rieti a difesa del [[Regno di Napoli]].
 
===Età moderna===
 
Nel corso del [[XVI secolo]] ottenne il titolo di Città e divenne sede di [[Diocesi di Cittaducale|diocesi]] sotto [[Papapapa Alessandro VI]] [[Borgia]], quindi fu data in feudo dall'imperatore [[Carlo V]] a sua figlia [[Margherita d'Austria]], andata in sposa ad [[Ottavio Farnese]]<ref>Al tempo dello ''strumento'' del [[1571]] la Signora di Civita Ducale era la figlia dell’imperatore, spintasi sin lì a portare «pace e concordia»: evocava, quello strumento del 1571, «risse a somiglianza di battaglie»: M. Meriggi, ''Racconti di confine. Nel Mezzogiorno del Settecento'', Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 37-38.</ref>. Sempre nel XVI secolo si svilupparono al suo interno delle lotte per la conquista del potere, in cui si contrapposero le famiglie dei Pandolfi e dei Mancini.
 
Dopo la dominazione dei [[Farnese]], tornò alle dipendenze dirette dei [[Regno di Napoli|Borbone di Napoli]], amministrativamente compresa nella provincia del [[Abruzzo Ultra|Secondo Abruzzo Ulteriore]], con capoluogo [[L'Aquila]], fino al [[1861]].
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===Età contemporanea===
 
Il 7 marzo del 1821 tra Rieti e Cittaducale si svolse la [[Battaglia di Rieti-Antrodoco|battaglia di Rieti]]-Antrodoco, considerata la prima del [[Risorgimento]]: le truppe napoletane, comandate da [[Guglielmo Pepe]], fronteggiarono quelle austriache del [[Johann Maria Philipp Frimont|Generale Frimont]], nominato per la vittoria principe di Antrodoco,; l'8 marzo i Napoletani in ritirata attraversarono il territorio di Cittaducale per asserragliarsi ad Antrodoco, dove l'esercito austriaco ebbe definitivamente la meglio.
 
Terra di frontiera, Cittaducale ospitava un'importante dogana nei pressi della frazione di [[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]], dove correva l'antico confine di Stato, che fino al [[1927]] fu ancora confine provinciale tra [[Abruzzo]] e [[Umbria]]. Quell'anno, infatti, per il riordino delle circoscrizioni provinciali d'Italia, il Comunecomune di Cittaducale e tutto il territorio del [[Circondario di Cittaducale|suo ex circondario]] passò dalla [[provincia di Aquila degli Abruzzi]] a quella di [[provincia di Rieti|Rieti]], appena istituita.
 
Il 6 e il 7 settembre [[2008]] Cittaducale ha festeggiato il suo 700º anniversario della fondazione con una spettacolare rievocazione storica.
 
===Simboli===
Nello stemma comunale è raffigurato Roberto duca di Calabria a cavallo con lo scettro in mano e la punta rivolta al castello nel cenno di disegnare la città. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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* La chiesa di Santa Maria di Sesto, nei pressi della stazione ferroviaria. Qui il vescovo di Cittaducale [[Pietro Paolo Quintavalle]] fece collocare nel 1620 una lapide che definisce la chiesa "''in [[Umbilicus Italiae|umbilico Italiae]]''", e garantiva l’indulgenza a tutti coloro che avessero visitato la chiesa nelle domeniche o in altre festività.
* Il santuario di Santa Maria delle Grazie, sulla strada per Rieti.
* La [[chiesa di San Vittorino]], posta nei pressi della frazione di Cotilia (lungo la Via Salaria), fu terminata nel 1613, ma sprofondò subito a causa di fenomeni [[carsismo|carsici]]. Dell'edificio rimangono alcune vestigia molto suggestive; una sorgente scaturisce direttamente dal pavimento della [[Chiesa (architettura)|chiesa]] ed alimenta un [[ruscello]] che fuoriesce dai resti del [[Portale (architettura)|portale]].<ref>{{Cita web|autore = Giovanni Garofoli e Massimo Pesci|url = http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino|titolo = Tesori del Lazio|accesso = |data = |urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160701021503/http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Chiese+e+basiliche&pag=Cittaducale+%28RI%29++Chiesa+di+San+Vittorino|dataarchivio = 1º luglio 2016}}</ref>
 
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=== Industria ===
Cittaducale condivide con il comune di [[Rieti]] il maggiore poloPolo industriale dell'altadella [[SabinaConca Reatina|Conca reatina]], il [[Nucleo industriale di Rieti-Cittaducale]] (chesi sorgetrova adsulla ovest[[Via delSalaria paese,Vecchia|Via Salaria]] per una[[L'Aquila]]-[[Ascoli partePiceno]] innei territoriopressi comunaledi civitese[[Santa Rufina (Cittaducale)|Santa Rufina]] frazione del comune di Cittaducale e per[[Vazia]] un'altrafrazione indel quellocomune reatino)di Rieti<ref>{{Cita web|url=https://www.bsgi.it/index.php/bsgi/article/view/6230/5548|titolo=Considerazioni geografiche sul nucleoindustriale di Rieti - Cittaducale|sito=|accesso=2023-06-16}}</ref>.
 
[[File:Sorgenti del Peschiera (Rieti) 08.png|thumb|L'[[opera di presa]] dell'[[acquedotto del Peschiera]]|sinistra]]Si tratta di un'area di 500 ettari predisposta per ospitare capannoni industriali, creata nel 1970 per intercettare le sovvenzioni della [[Cassa del Mezzogiorno]], nella quale rientrava Cittaducale ma non Rieti. Al suo interno hanno operato anche delle multinazionali come la [[Texas Instruments]], tuttavia dagli anni Novanta in poi il polo è andato incontro a una grossa crisi; ad oggi il nucleo industriale impiega circa 5000 addetti.<ref>{{Cita news|url=https://rietinvetrina.it/a-3-mesi-dal-ventennale-della-morte-di-malfatti-si-evidenzia-il-futuro-industriale-nel-reatino/|titolo=A 3 mesi dal ventennale della morte di Malfatti, si evidenzia il futuro industriale nel reatino|pubblicazione=Rieti in Vetrina|data=26 settembre 2011|accesso=17 giugno 2017}}</ref>
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Anticamente (dalla sua fondazione e fino al 1861) fu parte integrante del [[Regno di Napoli]] diventato poi, dal [[1815]], [[Regno delle Due Sicilie]]. Cittaducale fu costituita nel 1806 dal re Giuseppe Buonaparte capoluogo di [[Distretto di Cittaducale|Distretto]] nell'ambito della Provincia dell'[[Abruzzo Ulteriore Secondo]] e anche, come suddetto, capoluogo di [[circondario di Cittaducale|Circondario]].
 
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle circoscrizioni provinciali]] stabilito dal [[regio decreto]] n. 1 del 2 gennaio [[1927]], per volontà del [[governo fascista]], quando venne istituita la [[provincia di Rieti]], Cittaducale passò dalla [[provincia dell'Aquila]] a quella di Rieti.
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