Storia della Sardegna e Balls Mahoney: differenze tra le pagine

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{{Infobox wrestler
{{torna a|Sardegna}}
|Nome=Jonathan Rechner
{{Storia della Sardegna}}
|Nome completo=Jonathan Rechner
|Bandiera=USA
|Immagine=
|Ringname=Abudda Dein<br />Abbudah Singh<br />'''Balls Mahoney'''<br />Boo Bradley<br />John Rechner<br />Xanta Klaus
|Luogo nascita=[[Nutley]], [[New Jersey]]
|Data nascita=[[11 aprile]] [[1972]]
|Luogo residenza=[[Belmar]], [[New Jersey]]
|Peso dichiarato=139
|Altezza dichiarata=188
|Allenatore=Larry Sharpe
|Debutto=[[1987]]
|Federazione=[[World Wrestling Entertainment|WWE]] - [[Extreme Championship Wrestling|ECW]]
}}
{{Bio
|Nome = Jonathan
|Cognome =Rechner
|PostCognomeVirgola = noto con lo [[pseudonimo]] '''Balls Mahoney'''
|Sesso = M
|LuogoNascita =Nutley
|GiornoMeseNascita = 11 aprile
|AnnoNascita = 1972
|Attività = wrestler
|Nazionalità = statunitense
}} Rechner è noto per aver lottato tra i primi [[anni 1990|anni novanta]] ed i primi anni del [[2000]] nella [[Extreme Championship Wrestling]].
 
==Cariera==
Situata strategicamente al centro del mar Mediterraneo occidentale, la [[Sardegna]] fu sin dagli albori della [[civiltà]] umana un [[porto|attracco]] obbligato per quanti navigavano da una sponda all'altra del [[Mar Mediterraneo|''mare nostrum'']] in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali.
===Smoky Mountain Wrestling===
Rechner debuttò nel mondo del wrestling nel [[1987]] lottando nel [[circuito indipendente]] con lo [[pseudonimo]] '''Abbudah Singh'''. Si fece quindi un nome interpretando la [[gimmick]] [[heel (wrestling)|heel]] di '''Boo Bradley''' nel [[1994]] nella [[Smoky Mountain Wrestling]] (SMW), dove ebbe un lungo [[feud]] col suo amico d'infanzia ([[kayfabe]]) [[Chris Candido]]. Nello stesso periodo lottò perqualche tempo anche in tag team assieme a [[Mick Foley|Cactus Jack]].
 
===World Wrestling Federation===
Fu così che nella sua storia millenaria ha saputo trarre vantaggio sia dal proprio isolamento, che ha consentito lo svilupparsi della [[civiltà nuragica]], sia dalla propria posizione strategica, ostacolo inaggirabile nella rete degli antichi percorsi.
Nel [[1995]] partecipò ad alcuni show della [[World Wrestling Entertainment|World Wrestling Federation]] (WWF) come '''Xanta Klaus''', interpretando la [[gimmick]] del "fratello cattivo" di [[Babbo Natale]] controllato da [[Ted DiBiase]].
 
===Extreme Championship Wrestling===
Il risultato è che nel suo antico bagaglio storico si trovano segni di solide [[cultura|culture indigene]] sviluppatesi praticamente immutate nel corso dei secoli, così come i segni delle maggiori potenze coloniali antiche.
Nel [[1997]] Rechner firmò un contratto con la [[Extreme Championship Wrestling]] (ECW) e divenne una stella della federazione col nome di '''Balls Mahoney'''. Lottò in coppia con [[Axl Rotten]] dando vita al tag team noto informalmente con il nome "Hardcore Chair Swinging Freaks". In seguito formò un do con [[Masato Tanaka]], assieme al quale conquistò il [[ECW Tag Team Championship|Tag Team Championship]]. Tempo dopo assieme a [[Matt Hyson|Spike Dudley]] riuscì a conquistare nuovamente le cinture in un paio di occasioni prima della chiusura della federazione nel [[2001]].
 
===Circuito indipendente===
Sono ricche le testimonianze di queste presenze disseminate dappertutto lungo l'intera isola, dando luogo ad una '''Storia della Sardegna''' molto complessa ed articolata.
Dopo la chiusura della ECW Rechner passò diverso tempo lottando nel circuito indipendente negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in particolare nella USA Pro Wrestling (UXW) e nella [[Juggalo Championship Wrestling|Juggalo Championshit Wrestling]] (JCW). Ebbe anche una breve esperienza nella [[Total Nonstop Action Wrestling]] (TNA) dove lottò assieme a [[Jim Fullington|The Sandman]] contro la [[stable]] di [[Scott Levy|Raven]] "The Gathering".
 
===World Wrestling Entertainment===
=== I primi abitanti ===
Nel [[2005]] Mahoney prese parte, pur senza lottare in alcun incontro, a [[WWE One Night Stand#2005|ECW One Night Stand]], il [[pay-per-view]] prodotto dalla [[World Wrestling Entertainment]] (WWE) al quale presero parte molte delle stelle della prima ECW.
{{Vedi anche|La Sardegna nella preistoria|Cultura di Ozieri|Cultura di Arzachena|Domus de Janas}}
[[Immagine:Sa ena e thomes 2.jpg|250px|thumb|right|Dorgali - Tomba dei Giganti de ''sa Ena 'e Thomes'']]
Le prime tracce di presenza umana in Sardegna, risalenti al [[Paleolitico inferiore]], consistono in rudimentali [[selce|selci]], ritrovate nel sassarese, scheggiate in un periodo compreso tra i 500.000 e i 100.000 anni fa da [[Homo erectus]] per costruire utensili. Per trovare [[Homo sapiens sapiens]] bisogna risalire a 14.000 anni a.C.: gli scavi della grotta di ''Corbeddu'', a [[Oliena]], oltre a delle pietre sbozzate, hanno restituito anche fossili umani. Le testimonianze dell'uomo [[Neolitico]] (6.000 - 2.700 a.C.) sono numerose: i neolitici più antichi incidevano le loro ceramiche con il bordo di una conchiglia, il ''cardium edule'', e la ''civiltà cardiale'' si sviluppò fino a 4.500 a.C. La successiva civiltà di [[Cultura di Bonu Ighinu|''Bonu-Ighinu'']] durò fino al 3.500 a.C. circa, mentre l'ultimo periodo è caratterizzato dalla civiltà di [[Cultura di Ozieri|''San Michele'']] che giunse fino al 2.700 a.C. I neolitici sardi vivevano all'aperto e in grotte, allevavano bestiame, utilizzavano strumenti in [[selce]] ed in [[ossidiana]], coltivavano [[cereale|cereali]], [[caccia]]vano e [[pesca]]vano. Conoscevano la tessitura, scolpivano statuine stilizzate raffiguranti la [[Dea Madre]] accentuando le forme del [[seno]] e del [[Bacino (anatomia)|bacino]], costruivano ciotole e vasi decorati in vario modo. Si svilupparono in quel periodo due forme di architettura funeraria: da una parte strutture megalitiche come [[dolmen]] e [[menhir]] (''pedras fittas''), dall'altro le [[domus de janas]] (''casa delle fate'' o ''delle streghe'')<ref>Le misteriose tombe preistoriche conosciute come [http://www.mondointasca.org/reportage/?articleID=417 ''Domus de Janas'']</ref>, tombe scavate nella roccia che riproducevano l'intera struttura abitativa e nelle quali venivano seppelliti i morti, colorando con ''ocra rossa'' il pavimento, le pareti della tomba e anche il corpo del defunto. Nella fase finale del periodo neolitico (fino al 1.600 a.C.) si succedono altre due civiltà ceramiche (di ''Monte Claro'' e di [[Cultura di Bonnanaro|''Bonnanaro'']]), e inizia la lavorazione dei metalli: prima il [[rame]], poi il [[bronzo]].
 
Con il rilancio in pompa magna della ECW da parte della WWE nel [[2006]], Mahoney fu uno dei primi wrestler ad essere annunciati come presenza fissa degli show. Fu licenziato dalla WWE nell'[[aprile]] [[2008]].
=== I costruttori di torri ===
{{Vedi anche|Civiltà nuragica|Nuraghe|Pozzo sacro|Bronzetto sardo|Tomba dei giganti}}
[[Immagine:Sunurax gay gayguy.it.jpg|250px|thumb|left| [[Barumini]] - [[Su Nuraxi]] - la ''reggia nuragica''. Il sito è stato classificato dall'[[Unesco]] patrimonio mondiale dell'umanità. <small> Secondo alcuni studiosi, durante la civiltà nuragica, l'isola era molto popolata: si suppone che su una media di 5000 nuraghi semplici, di 3000 fra nuraghi complessi e villaggi, con una media di 10 abitanti per ogni torre isolata e di 100 abitanti per ogni borgo, si poteva contare una popolazione di circa 350.000 unità (la Sardegna raggiungerà nuovamente una simile densità abitativa solo nel [[XV secolo|Quattrocento</small>]]).]]
 
==Curiosità==
Più di 7.000 [[nuraghe|nuraghi]] (8.000/12000 secondo altre fonti), uno ogni 4 km², e centinaia di villaggi e tombe [[Megalito|megalitiche]] sono la testimonianza di una delle civiltà mediterranee più misteriose, al punto che anche le interpretazioni più avanzate sulla funzione delle torri nuragiche e sulla vita e struttura sociale di questo popolo mancano di [[Archeologia|riscontri archeologici]] certi. Ma allora, i nuragici, i costruttori di torri, i ''Tirsenoy'' come li chiamavano i Greci di allora (al pari degli Etruschi)<ref>Approfondimento sui [http://72.14.221.104/search?q=cache:H4RJtaKrDmUJ:www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/archeogialli/terza/terza.html+tyrseis+giovanni+colonna&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=1Nuragici Costruttori di torri], [http://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/etruschi/tirsenoy/tirsenoy.html] e sui [http://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/etruschi/metalli/metalli.html "metallari" sardi].</ref>, chi erano? Dalle testimonianze delle genti antiche con cui interagivano, sicuramente furono un popolo di guerrieri e di naviganti, di pastori e di contadini, suddiviso in piccoli [[tribù|nuclei tribali (clan)]]. Andavano per mare, commerciavano con [[Micene]], con i [[Fenici]], con gli [[Etruschi]]. Furono i padroni assoluti della Sardegna per circa 1000 anni (dal 1.500 al 500 a.C.), su un territorio allora ricchissimo di boschi, di acque, di fertili valli. Il nuraghe era il centro della vita sociale delle tribù, ma oltre alle torri, altre strutture megalitiche caratterizzavano la civiltà nuragica: le [[tomba di giganti|tombe dei giganti]] (''luoghi di sepoltura'') e i [[pozzi sacri]] (''luoghi di culto''). Le enormi [[Menhir|steli]] centrali delle ''tombe dei giganti'' (molte superano i 4 m di altezza) e la straordinaria precisione costruttiva dei ''pozzi sacri''<ref>Notizie sui [http://www.prehistory.it/ftp/proto-storia/archeo-astr_sarda/archeo-astr_sarda5.htm Pozzi Sacri] si trovano [http://216.239.59.104/search?q=cache:0Wa-XDHq22wJ:www.heramagazine.net/viaggi/sardegna/sardegna_2.html+megalitismo+in+sardegna&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=12 qui] e [http://www.liceoasproni.it/megalitica/fotografie/pozzi2.htm qui].</ref> dimostrano la complessità e la raffinatezza raggiunta da questa civiltà. Anche la produzione di [[bronzetto sardo|bronzetti]], tipica espressione della civiltà nuragica, con raffigurazioni a volte realistiche, a volte immaginarie, aggiunge fascino al mistero dei nuragici, mistero destinato sicuramente a durare ancora per la mancanza di un elemento fondamentale per decifrare le civiltà antiche: la [[scrittura]]. Infine furono sconfitti da Cartagine e da Roma.
{{curiosità}}
A quel punto la Sardegna si è divisa. Nelle valli e sulla costa ha trionfato la civiltà dei vincitori; in montagna e nelle zone impervie, mai romanizzate (la ''[[Barbagia]]''), la cultura nuragica ha resistito tramandandosi nei secoli: per la sua originalità e per i suoi misteri è quella che più di ogni altra simboleggia la Sardegna.
{{F|sport|maggio 2008}}
Il wrestler, è affiliato alla [[Chiesa di Satana]] di [[Anton LaVey]].
 
==Collegamenti esterni==
==== Le nuove ipotesi ====
* {{imdb nome|id=0705137}}
{{Vedi anche|popoli del mare}}
[[Immagine:Bronzetto sardo - guerrieo nuragico-A.JPG|150px|thumb|right|I bronzetti testimoniano l'alta capacità raggiunta dai nuragici nell'arte di lavorare i metalli]]
La [[civiltà nuragica]] abbraccia un periodo di tempo che va dalla prima [[età del Bronzo]] (dal 1.700 a.C.) al II sec. d.C., ormai in piena epoca romana, e fu il frutto dell'evoluzione di una preesistente cultura megalitica, costruttrice di [[dolmen]]s, secondo alcuni di influsso miceneo. Per molto tempo ha convissuto con altre culture estranee all'isola, come quella ''fenicia'', quella ''punica'' e quella ''romana''.
 
{{ProgettoWrestling}}
Le torri nuragiche sono i monumenti più rappresentativi di questa civiltà e sulla loro effettiva funzione si discute da almeno cinque secoli: c'è chi li ha visti come ''tombe monumentali'' e chi come ''case di giganti'', chi ''fortezze'', ''forni'' per la fusione di metalli, ''prigioni'', e chi ''templi di culto'' del sole. Per altri la funzione dei nuraghi era principalmente quella di torri comunicanti tramite tecniche basate sul suono o sulla rifrazione della luce.
{{Portale|Sport}}
 
[[da:Balls Mahoney]]
Un contributo allo studio della civiltà degli antichi sardi, sebbene molto discusso, è di recente giunto da una teoria del giornalista [[Sergio Frau]] che vedrebbe nella civiltà nuragica l'origine storica del mito di [[Atlantide]]. Il centro della presunta civiltà atlantidea è ipotizzato nel nuraghe-castello di Barumini, le cui rovine sono le più imponenti dell'Isola. Alcuni studi recenti hanno hanno evidenziato come un probabile cataclisma naturale - forse uno [[Tsunami]] nel Mediterraneo - (così come anche prospettato dagli studiosi del [[C.N.R.]] di Roma, in particolare dal geologo [[Mario Tozzi]]), abbia disperso nel nulla una fiorente ed avanzata civiltà. Sempre secondo questa teoria, le [[Colonne d'Ercole]] vengono posizionate nel [[canale di Sicilia]] e non nello [[stretto di Gibilterra]]. Gli studi del Frau con riferimento all'isola di [[Atlantide]] sono gli unici ad essere stati sostenuti da eminenti ricercatori dell'[[UNESCO]].
[[de:Balls Mahoney]]
 
[[en:Balls Mahoney]]
Altre ipotesi<ref>Le tesi dei sostenitori dei [http://www.prehistory.it/ftp/proto-storia/archeo-astr_sarda/archeo-astr_sarda1.htm nuraghi come osservatori astronomici].</ref>, scarsamente sostenute dalla scienza ufficiale, descrivono le strutture megalitiche come osservatorî astronomici: le torri sarebbero state disposte secondo precise regole [[astronomia|astronomiche]] e utilizzate per la misura del tempo. Secondo altri, i ''nuraghi'' e le ''tombe dei giganti'' sono costruiti e ubicati in base a regole che derivano dalla conoscenza del [[magnetismo]] e della [[rabdomanzia]].
[[es:Jonathan Rechner]]
 
[[pt:Balls Mahoney]]
Come i [[Celti]] nelle isole [[Gran Bretagna|britanniche]], anche i Sardi costruirono ''circoli megalitici'' (anelli di pietre conficcati nel terreno) orientati verso i punti dell'orizzonte in cui sorgevano il [[Sole]], la [[Luna]], [[Venere (astronomia)|Venere]] e la [[Croce del Sud (costellazione)|Croce del Sud]]; alcuni sostengono che a quei tempi la Sardegna fosse stata la grande ''isola sacra'' del Mediterraneo.
[[sv:Balls Mahoney]]
 
=== Fenici e Cartaginesi ===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna fenicia e cartaginese|Trattati Roma-Cartagine}}
[[Immagine:Sileno (Sulcis).jpg|thumb|200px|left|Maschera di [[Sileno]] dalla necropoli punica ([[Sant'Antioco]], [[Museo Archeologico Comunale "Ferruccio Barreca"|Museo Archeologico]]).]]
 
Quando arrivarono i naviganti [[Fenici]], tra il IX e l'VIII secolo a.C., in Sardegna si contavano circa 8000 nuraghi, dalle semplici torri di avvistamento (avamposti ai confini dei territori dei singoli [[clan]]) ai castelli veri e propri, con annessi villaggi di capanne (come il nuraghe [[Santu Antine]] di [[Torralba]]). I Fenici stabilirono colonie un po' ovunque nel Mediterraneo e arrivarono non come invasori, ma per commerciare. Si stanziarono dapprima in insediamenti temporanei che dovevano servire come magazzini di raccolta di materie prime e i Sardi delle zone costiere pian piano fraternizzarono con loro; anche quelli rimasti indipendenti sulle montagne, abbandonato nel tempo l'iniziale atteggiamento ostile, divennero federati e più tardi anche alleati dei Punici contro l'espansione di [[Roma]].
 
Si insediarono soprattutto lungo la costa occidentale e ancora oggi la loro presenza è ben visibile, nonostante le successive sovrapposizioni romane. L'insediamento più spettacolare è [[Nora]], uno dei loro maggiori scali e allora una delle prime città dell'isola; si possono ammirare ancora ben conservati un insieme di resti fenici (la necropoli, il tempio di [[Tanit]]) e romani (il [[teatro]], il [[Foro (archeologia)|foro]], le [[terme]], edifici civili e religiosi).
 
=== I Romani ===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna romana|Guerre puniche}}
[[Immagine:Fordongianus-terme.jpg|250px|thumb|right|[[Fordongianus]], resti delle terme romane]]
Dopo la caduta della potenza fenicia e un periodo di convivenza tra le due potenze di allora, [[Cartagine]] e [[Roma]], e dopo due guerre puniche, i Romani si impossessarono definitivamente dell'isola nel 214 a.C. Anche per loro, a un iniziale periodo di difficile convivenza con i Sardi e con i ''Sardo-punici'' seguì una graduale integrazione. Quelli che erano stati prosperi centri fenici, come ''Karalis'', ''Sulci'', ''Nora'', ''Bithia'', ''Tharros'', ''Neapolis'', continuarono la loro esistenza romanizzandosi velocemente. [[Cagliari]] (''Karalis'') divenne la capitale della nuova provincia e fu arricchita da molti monumenti, tra i quali l'[[anfiteatro]], utilizzato tutt'ora.
 
Nella parte settentrionale, un centro importante fu [[Olbia]] che durante la permanenza romana fu dotata di piazze e acquedotti ed anche fornita di due complessi termali. Un ritrovamento di particolare importanza, avvenuto nella zona del porto vecchio nel [[1999]], è stato il recupero di 18 relitti di navi, di cui due dell'età di [[Nerone]]. Insieme a ''Turris Libisonis'' ([[Porto Torres]]) erano i centri più importante della parte settentrionale.
 
Una lunga strada univa la parte nord al capoluogo (''A Karalibus Turrem'') attraversando la fertile pianura campidanese. Nel mezzo del percorso si trovava ''Forum Traiani'' ([[Fordongianus]]), altro importante centro, abbellito nel I secolo d.C. da lussuose terme. La Sardegna divenne un importante granaio di [[Storia romana|Roma]], insieme alla [[Sicilia]] e all'[[Egitto]], e prosperò per quattro secoli sotto la sua egemonia, che la segnò indelebilmente, fino alla caduta dell'[[Impero]].
 
=== I Bizantini===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna bizantina}}
[[Immagine:Constantine Musei Capitolini.jpg|130px|thumb|left|Il culto di ''Santu Antine'' (San Costantino) fu introdotto dai Bizantini.]]
 
Alla caduta dell'[[Impero romano]], la Sardegna fu occupata dai [[Vandali]], che mantennero sull'isola un presidio militare per circa ottant'anni fino alla presa di potere dei [[Bizantini]] nel [[534]] d.C. Con loro al potere, le strutture sociali non subirono profonde trasformazioni se non in campo religioso: per opera di [[Gregorio Magno]] si giunse alla completa conversione dei Sardi al [[Cristianesimo]]. La nuova religione comunque non influì subito sul carattere degli abitanti delle [[Barbagia|Barbagie]], che continuarono a restare isolati nelle montagne e a scendere nelle pianure, secondo antiche consuetudini, per commettere scorrerie e rapine.
 
Pian piano il bizantinismo esercitò il suo influsso nella cultura e nell'arte isolana, creando un forte legame con [[Bisanzio]] che servì sicuramente ad impedire l'occupazione [[Longobardi|longobarda]]. Ma fu soprattutto in campo religioso che si sentì la sua presenza, con la costruzione di chiese a ''croce greca'', a ''cupola emisferica'' - secondo il modello di [[Hagia Sophia|Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]] - e a ''pianta quadrata'', e con l'introduzione nell'isola del ''[[rito bizantino]]'' insieme a tradizioni e consuetudini fino ad allora sconosciute. Si affermò in quel periodo il culto dell'imperatore [[San Costantino|Costantino]], in onore del quale si tiene tuttora a [[Sedilo]] la cavalcata detta ''s'[[Ardia]]'' che ricorda le corse dell'ippodromo di Bisanzio.
 
=== I ''Giudicati''===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna dei Giudicati|Eleonora d'Arborea|Carta de Logu|Regno di Arborea}}
[[Immagine:Eleonora d'Arborea.jpg|200px|thumb|right|Eleonora d'Arborea]]
A partire dall'VIII secolo gli [[Arabi]] iniziarono scorrerie sempre più frequenti alle quali i Sardi, ritiratisi i Bizantini, dovettero far fronte solo con le loro forze. Iniziò allora il periodo dei ''[[Giudicati]]'', una forma originale di governo che durò per i successivi 500 anni. I quattro ''giudicati'' erano quelli di [[Regno di Torres|Torres-Logudoro]], di [[Regno di Cagliari|Cagliari]], di [[Regno di Gallura|Gallura]] e di [[Regno di Arborea|Arborea]] ed erano retti da un giudice con potere sovrano. Amministravano un territorio, chiamato ''logu'', suddiviso in [[Curatoria|curatorie]] formate da più villaggi, retti da capi chiamati ''majores''. Parte dello sfruttamento del territorio, come anche l'agricoltura, veniva gestito in modo collettivo.
 
L'aiuto portato alla Sardegna contro gli Arabi da parte delle flotte [[Genova|genovese]] e [[pisa]]na - specie dopo il fallito tentativo di conquista dell'isola nel [[1015]]-[[1016|16]] da parte di [[Mujāhid al-Āmirī|Mujāhid al-Āmirī di Denia]] (il Mugetto o Musetto delle cronache cristiane italiche), signore delle [[Baleari]] dopo il crollo del [[Califfo|Califfato]] [[Omayyadi|omayyade]] di [[al-Andalus]] - ebbe come conseguenza un crescente influsso delle due [[Repubbliche marinare]]. Rimase completamente autonomo il Giudicato d'Arborea dove, nel [[1395]], la giudicessa-reggente [[Eleonora d'Arborea]] emanò la [[Carta de Logu]], simbolo e sintesi di una concezione giuridica totalmente sarda, anche se innestata col diritto romano-bizantino. La carta comprendeva un codice civile ed uno rurale, per complessivi 198 capitoli, e segnava una tappa fondamentale verso i diritti d'uguaglianza. Questo insieme di leggi rimase in vigore fino al [[1827]].
 
=== Gli Aragonesi===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna aragonese}}
[[Immagine:Escudo d'Aragón.svg|150px|thumb|left|Stendardo aragonese]]
Il periodo che va dagli inizi del [[XIV secolo]] a circa la metà del secolo successivo rappresenta per la civiltà occidentale un periodo di transizione dal [[Medioevo]] all'[[età moderna]]. La società si svincola dai miti e dalle tradizioni medievali e si avvia verso il [[Rinascimento]]. Purtroppo, questi cambiamenti non si riscontrano in Sardegna: questo periodo corrisponde infatti all'occupazione aragonese; (ebbe inizio nel [[1323]] - [[1324]]) ed è considerato da molti come il peggiore di tutta la storia dell'isola. Il cammino verso l'età moderna viene bruscamente interrotto e tutta la società isolana regredisce verso un nuovo e più buio Medioevo. Le maggiori cause furono viste nelle continue guerre contro il [[Regno di Arborea]] e nel regime di privilegio, di angherie e di [[monopolio]] esclusivo di ogni potere, instaurato a proprio favore dai Catalano-[[Aragona|aragonesi]] e poi dagli [[Spagna|spagnoli]].
 
Una testimonianza evidente della situazione creatasi è fornita dagli stessi [[Catalogna|Catalani]], che ancora nel [[1481]] e nel [[1511]] chiedevano al Re - nel loro [[Parlamento]] - la conferma in blocco degli antichi privilegi, ricordando che erano stati concessi «''per tenir appretada e sotmesa la naciò sarda''» (mantenere bisognosa e sottomessa la nazione sarda). Con il [[dispotismo]] e la confisca di tutte le ricchezze si arrestò bruscamente il processo di rinnovamento economico, culturale e sociale che gli [[Regno di Arborea|Arborensi]], i [[Genova|Genovesi]], i [[Pisa]]ni e la [[Chiesa]] stessa, con i suoi ordini monastici, avevano suscitato nei primi tre secoli dopo l'anno [[Mille]].
 
In realtà gli aragonesi non disponevano dei mezzi per una tale invasione e riuscirono solo dopo un secolo di guerre e di sanguinose battaglie ad unificare il [[Regno di Sardegna|Regno di Sardegna e Corsica]], che fu composto - per lungo tempo - unicamente dalle città di Cagliari e di Alghero. I due popoli sconteranno duramente - in epoche successive - il loro combattersi accanitamente fino ad annullarsi a vicenda. Sia i sardi che i catalano-aragonesi saranno assorbiti in realtà nazionali sostanzialmente estranee alla loro storia.
 
===Gli Spagnoli===
{{Vedi anche|Storia della Sardegna spagnola}}
Con la riconquista di [[Granada]] - il [[2 gennaio]] [[1492]] - si realizzò pienamente la riunificazione dei regni iberici, assiduamente perseguita da [[Ferdinando II di Aragona]] e da [[Isabella di Castiglia]].
 
Dopo il loro matrimonio celebrato a [[Valladolid]] il [[17 ottobre]] [[1469]], con un accordo conosciuto anche come la ''concordia di Segovia'', nel [[1475]], i due sovrani avevavo giurato di non fondere le due corone in un unico Stato e ciascuna entità conservò le sue istituzioni e le sue leggi. Entrambi infatti si chiamarono: ''[[Castiglia|re di Castiglia]], di [[Aragona]], di [[León|Leòn]], di [[Sicilia]], di Sardegna, di [[Cordova]], di [[Murcia]], di [[Jaén|Jahen]], di [[Algarve]], di [[Algeciras]] di [[Gibilterra]], di [[Napoli]], conti di [[Barcellona]], signori di [[Biscaglia|Vizcaya]] e di [[Molina]], duchi di [[Atene]] e di [[Neopatria]], conti di [[Rossiglione]] e di [[Cerdanya|Serdagna]], marchesi di [[Oristano]] e conti del [[Goceano]].''
 
===Il regno di Sardegna===
{{Vedi anche|Regno di Sardegna|Lista dei re di Sardegna}}
[[Immagine:SardiniePiemont.jpg|250px|thumb|right|Il regno di Sardegna]]
Il ''Regnum Sardiniae et Corsicae'' ebbe inizio nel [[1297]], quando Papa [[Bonifacio VIII]] lo istituì per dirimere le contesa tra Angioini e Aragonesi circa il [[Regno di Sicilia]] (che aveva scatenato i moti popolari passati poi alla storia come ''[[Vespri siciliani]]''). Il Regno faceva parte del variegato complesso di stati che formavano la [[Corona d'Aragona]] e, dal [[1479]] in poi, la [[Corona di Spagna]]. In seguito agli aggiustamenti territoriali seguiti alla [[Guerra di successione spagnola]], finita nel [[1713]], per un brevissimo periodo, tra il [[1713]] ed il [[1718]], l'isola passò agli [[Asburgo]] austriaci che la cedettero poi al duca di [[Casa Savoia|Savoia]], [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], ottenendo in questo modo il relativo titolo regio. Per più di cento anni mantenne lo ''status'' di regno autonomo, fino al [[1847]] quando fu poi pienamente integrata nell'amministrazione piemontese: questo significò ''de iure'' l'annessione piena del Piemonte alla Sardegna, ''de facto'' la scomparsa di quel che restava delle istituzioni autonome dell'isola di Sardegna all'interno del Regno. In quel periodo varie riforme provocarono forti cambiamenti nell'assetto del territorio: l'''editto delle chiudende'' («tancas serradas a muru») introdusse la proprietà privata ponendo fine alla gestione collettiva dei terreni e determinando forti malumori e rivolte. Il Regno di Sardegna fu poi la culla del [[Risorgimento]] italiano e, insieme a [[Piemonte]]si e [[Savoia]]rdi, i Sardi contribuirono all'unificazione italiana.
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
* Lilliu, G., ''La civiltà dei Sardi dal neolitico all'età dei nuraghi'', Torino, Edizioni ERI, 1967.
* Piras P.G., ''Aspetti della Sardegna bizantina'', Cagliari, 1966.
* Stefani G., ''Dizionario generale geografico-statistico degli stati sardi'', Sassari, Carlo Delfino Editore.
* AA.VV., ''La civiltà in Sardegna nei secoli'', Torino, Edizioni ERI.
* Casula F.C., ''Breve Storia di Sardegna'', Sassari, Carlo Delfino Editore, 1994.
* Casula F.C., ''La storia di Sardegna'', Sassari, 1994.
* Casula F.C., ''Profilo storico della Sardegna catalano-aragonese'', Cagliari, 1982.
* Tola P., ''Codice diplomatico della Sardegna'', Cagliari, 1986.
 
==Voci correlate==
{{Portale|Sardegna|storia}}
 
[[Categoria:Storia della Sardegna| !]]
 
{{Link AdQ|fr}}
 
[[en:History of Sardinia]]
[[es:Historia de Cerdeña]]
[[fr:Histoire de la Sardaigne]]