Sesso orale e Bitonto: differenze tra le pagine

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{{vaglio|/2}}{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
{{F|sessualità|aprile 2008}}
|nomeComune = Bitonto
{{disclaimer contenuti}}
|panorama = Vista centro storico.JPG
{{da fare/avviso}}
|linkStemma = Bitonto-Stemma.png
[[Immagine:Erotic scenes Louvre G13 n1.jpg|thumb|right|400px|Pratica di sesso orale ed anale durante un'orgia, parte di vaso di un [[kylix]] [[Attico]] a figure rosse, c. 510 a.C., [[Parigi]], [[Louvre]].]]
|siglaRegione = PUG
'''Sesso orale''' è il termine con cui comunemente ci si riferisce alle pratiche sessuali che richiedano l'uso della [[bocca]] e della [[Lingua (anatomia)|lingua]] per la stimolazione erotica degli organi genitali, [[apparato genitale maschile|maschili]] o [[apparato genitale femminile|femminili]].
|siglaProvincia = BA
|latitudineGradi = 40
|latitudineMinuti = 59
|latitudineSecondi = 0
|longitudineGradi = 16
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|mappaX = 246
|mappaY = 197
|altitudine = 118
|superficie = 172,82
|abitanti = 56.302
|anno = 31-12-2007
|densita = 325,78
|frazioni = [[Mariotto]], [[Palombaio]]
|comuniLimitrofi = [[Altamura]], [[Bari]], [[Bitetto]], [[Giovinazzo]], [[Modugno]], [[Palo del Colle]], [[Ruvo di Puglia]], [[Terlizzi]], [[Toritto]]
|cap = 70032
|prefisso = [[080]]
|istat = 072011
|fiscale = A893
|nomeAbitanti = bitontini
|patrono = [[Immacolata Concezione]]
|festivo = [[26 maggio]]
|sito = http://www.comune.bitonto.ba.it
}}
 
'''Bitonto''' (''Vetonde'' in [[dialetto bitontino]], ''Botontum'' o ''Butuntum'' in [[lingua latina|latino]], ''Bytontinon'' in [[lingua greca|greco]]) è un [[comune italiano|comune]] di 56.302 [[abitanti]] della [[provincia di Bari]], conosciuto come ''la città degli [[Olea europaea|ulivi]]'' per gli estesi [[uliveti]] che la circondano. La [[produzione olearia]] della città, da sempre legata all'[[ulivo]], ha origini antichissime.
== Storia ==
Il sesso orale è stato considerato un [[tabù]] in gran parte delle nazioni [[occidente|occidentali]] sin dall'inizio del [[Medio Evo]], in particolare a causa dello stretto ed esclusivo nesso fra sessualità e procreazione, imposto dal cristianesimo. In funzione di questa connessione, ogni altro tipo di sessualità, non collegata alla riproduzione, risultava quindi impura e perciò severamente proibita.
Prima di allora, entro certi limiti, la pratica del sesso orale era generalmente accettata in quelle culture che praticavano regolarmente e socialmente la balneazione ([[terme]], [[bagno pubblico|bagni pubblici]]) {{citazione necessaria}}. Anche in questi casi vi erano dei notevoli tabù: nell'[[antica Roma]] precristiana le attività sessuali di tipo orale erano generalmente viste in un'ottica di sottomissione e controllo. Ciò è evidenziato da due parole [[lingua latina|latine]] che descrivono l'atto: ''irrumare'' (penetrare oralmente) e ''fellare'' (essere penetrati oralmente).
 
L'[[olio]] bitontino infatti, era molto rinomato già nel [[XIII secolo]] con [[Venezia]] che lo valutava più di ogni altro nella penisola italica.<ref>{{cita web|autore=Stefano Tatullo|url=http://www.itineraweb.com/it/pg/gastr_olivo.php|titolo=La terra dell'olivo|accesso=31-01-2008}} l'olio locale veniva venduto a 3 ducati per 1000 libbre a differenza di un solo ducato per tutti gli altri in Italia.</ref> <br>La produzione olearia, perfezionata nel corso del [[XX secolo]], costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della città. Bitonto inoltre ha dato il nome al [[cultivar]] locale ''[[Cima di Bitonto]]''.
In questo sistema, era considerata un'aberrazione per un maschio essere penetrato (o controllato) da un'altra persona di [[classe sociale]] inferiore. Questa stessa logica permetteva ad un uomo di ricevere la ''fellatio'' da una donna o da un altro uomo di una classe sociale inferiore (come uno [[schiavitù|schiavo]] o un debitore), perché avrebbe diretto le azioni della persona di classe inferiore.
 
Importante è il [[centro storico di Bitonto|centro storico]] che presenta numerosissime chiese, tra le quali la [[Cattedrale di Bitonto|cattedrale]] in stile [[romanico pugliese]], e diversi edifici rinascimentali, come il [[Palazzo Sylos-Calò]] e il [[Palazzo Sylos-Vulpano]].
I [[Romani]] consideravano il sesso orale come pratica molto più deplorevole rispetto, per esempio, al [[sesso anale]]: si diceva che chi era noto praticarlo soffriva di alito pesante ed era spesso un ospite sgradito a tavola {{citazione necessaria}}. Si pensava che fossero state le donne di [[Lesbo]], ad aver introdotto la pratica della fellatio, e si diceva che usassero tingere di bianco le labbra con il seme. {{citazione necessaria}}
 
Il [[26 maggio]] [[1734]] inoltre la città fu teatro della [[battaglia di Bitonto|storica battaglia]], combattuta tra gli [[austriaci]] e i [[Borbone di Napoli|Borbone]], che portò definitivamente il [[regno di Napoli]], conteso tra i due schieramenti, nelle mani degli [[spagnoli]].
Così, mentre in [[Grecia]] la persona che eseguiva il sesso orale era considerata attiva e quella che lo riceveva era considerata passiva {{citazione necessaria}}, nei tempi della Roma antica eseguire la fellatio e il cunnilingus era considerata una pratica passiva e perciò deplorevole per un maschio, e il sesso orale tra membri di classi sociali basse era considerato atteggiamento ancor più vizioso e quindi spesso visto come tabù {{citazione necessaria}}. Quindi ''eseguire'' qualsiasi tipo di sesso orale era considerato passivo (nel senso di sottomettente) mentre ''ricevere'' il sesso orale era considerato attivo (ovvero riflesso di una attività ''controllante'').
 
Sede a breve della prima galleria nazionale di [[Puglia]]<ref>Vedi Comunicato Stampa Ufficiale:{{cita web|autore=|url=http://www.comune.bitonto.ba.it/news2009/022309.html|titolo=Apertura Galleria Nazionale "Girolamo e Rosaria DeVanna"|accesso=23-02-2009}}</ref> e del museo diocesano più grande del [[mezzogiorno d'Italia]], è una ''città d'arte''.
A tal proposito, [[Catullo]], nel suo ''carmen'' XVI, scrive:
{{quote|Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano<br />Aurelio bocchinaro e Furio culattone,<br />a voi, che per certi miei versi, è vero,<br />un po' sconci, mi credete un degenerato.<br />Un poeta all'altezza dev'essere casto<br />lui stesso, non certo i suoi versi,<br />che di fatto hanno arguzia e sapore<br />proprio in quanto un po' spinti e senza pudore<br />e in grado d'eccitare quel certo prurito,<br />non dico nei ragazzi, bensì nei caproni<br />ormai incapaci nel darci dentro coi fianchi.<br />Voi, perché leggete di tutti quei baci a milioni,<br />voi non pensate che io sia maschio a dovere?<br />Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano.||Pedicabo ego vos et irrumabo,<br />Aureli pathice et cinaede Furi,<br />qui me ex uersiculis meis putastis,<br />quod sunt molliculi, parum pudicum.<br />nam castum esse decet pium poetam<br />ipsum, uersiculos nihil necesse est;<br />qui tum denique habent salem ac leporem,<br />si sunt molliculi ac parum pudici,<br />et quod pruriat incitare possunt,<br />non dico pueris, sed his pilosis<br />qui duros nequeunt mouere lumbos.<br />uos, quod milia multa basiorum<br />legistis, male me marem putatis?<br />pedicabo ego vos et irrumabo|lingua=la}}
 
==Geografia fisica==
La pratica era tabù anche per ragioni di [[igiene]]. Nell'antica Roma, infatti, i genitali erano ovviamente una parte del corpo non particolarmente pulita e perciò si riteneva che il sesso orale avrebbe reso la bocca sporca e avrebbe costituito un potenziale rischio per la salute.
===Territorio===
Il territorio comunale di Bitonto si estende per oltre 170 km<sup>2</sup>, dall'alta [[Murgia]] fino a 2 km dal [[mare Adriatico]], e confina a nord con il comune di [[Giovinazzo]], a est con [[Bari]], [[Modugno]] e [[Palo del Colle]], a sud con [[Altamura]] e [[Toritto]], e a ovest con [[Terlizzi]] e [[Ruvo di Puglia]]. Fino al [[1928]] il comune aveva anche uno sbocco sul [[mare Adriatico]], in quanto amministrava la frazione di [[Santo Spirito-Catino-San Pio (Quartiere di Bari)|Santo Spirito]], oggi [[quartiere]] di Bari.
 
Il centro abitato si trova sul primo gradino dell'[[altopiano della Murgia]] ma il territorio comunale nella parte meridionale è decisamente collinare, raggiunge un'altezza massima di 491 m s.l.m.<ref>{{cita web|url=http://www.tridentebari.it/CORSO/InternoIt.htm|titolo=La terra di Bari: l'interno|accesso=07-02-2008}}</ref> e include il [[parco nazionale dell'Alta Murgia]]. Il centro bitontino accoglie anche [[Parco naturale regionale Lama Balice|Lama Balice]] (localmente nota come ''La Majin''), sito naturalistico e paesaggistico recentemente istituito come parco regionale.
== Storia moderna ==
Le disposizioni in materia religiosa, specialmente del [[cristianesimo]], verso gli atti sessuali non direttamente finalizzati alla [[procreazione]], hanno reso di fatto questa pratica poco diffusa in Europa. La liberalizzazione dei costumi sessuali, a partire dai filmati erotici degli anni '30 fino ai giorni attuali, ha fatto sì che il sesso orale terminasse di essere un [[tabù]] e lo ha in un certo senso "sdoganato". Ciò ha avuto riflessi sul costume, tanto che opere cinematografiche come le seguenti presentano alcune scene esplicite di sesso orale:
 
===Clima===
*''[[E Johnny prese il fucile (film)|E Johnny prese il fucile]], di [[Dalton Trumbo]], 1971
Il clima del territorio comunale è, come per il resto della regione, tipicamente [[Clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni freschi, spesso sferzati da freddi venti balcanici, ed estati calde, a volte anche torride per azione di caldi venti sciroccali. Le temperature medie in inverno registrano eccezionalmente valori negativi. Nel mese di dicembre del 2007 è stata registrata una temperatura minima di -2,7 °C<ref>{{cita web|url=http://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Bitonto/2007/Dicembre/16|mod=clima|titolo=Ilmeteo.it|accesso=16-09-2008}}</ref> mentre nel mese di giugno dello stesso anno si è registrata una temperatura massima di 45,5 °C. <ref>{{cita web|url=http://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Bitonto/2007/Giugno/25|mod=clima|titolo=Ilmeteo.it|accesso=16-09-2008}}</ref>
*''[[Il portiere di notte]]'', di [[Liliana Cavani]], 1974;
*''[[Ecco l'impero dei sensi]]'', di [[Nagisa Oshima]], 1978;
*''[[Una spirale di Nebbia]]'', di Eriprando Visconti, 1990;
*''[[The Brown Bunny]]'', di [[Vincent Gallo]], 2003;
*''[[Swimming Pool]]'', di [[François Ozon]], 2003;
*''[[Battaglia nel cielo]]'', di [[Carlos Reygadas]], 2005.
 
La tabella sottostante mostra i dati dei valori medi registrabili nel comune di Bitonto. <ref>Dati climatici reperibili su {{cita web|url=http://www.biopuglia.iamb.it/agroecologia/web2658.htm|mod=clima|titolo=Biopuglia|accesso=04-09-2008}}</ref>
Oggi praticare il sesso orale è considerata un'attività, sia dal punto di vista attivo che da quello passivo, complementare o, per alcuni e/o in alcune circostanze, alternativa al rapporto sessuale completo; spesso esso viene praticato nell'ambito dei [[preliminari]] al rapporto vero e proprio, ovvero come forma di [[petting]].
 
{{ClimaAnnuale
===Casi di interesse giudiziario===
| nome = Bitonto
Il sesso orale è stato oggetto di diverse vicende giudiziarie, anche clamorose; ciò dipende anche dalla particolare considerazione che questo tipo di sessualità riveste in alcune culture, secondo le quali esso non può considerarsi un vero e proprio rapporto sessuale, ma una forma di contatto "improprio" che non comporta lo stabilirsi di una relazione sessuale a tutti gli effetti.
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 10.5
| tempmax02 = 11.4
| tempmax03 = 13.6
| tempmax04 = 17.4
| tempmax05 = 22.2
| tempmax06 = 26.5
| tempmax07 = 29.1
| tempmax08 = 29.3
| tempmax09 = 25.4
| tempmax10 = 20.2
| tempmax11 = 15.7
| tempmax12 = 12.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 4.2
| tempmin02 = 4.3
| tempmin03 = 6.0
| tempmin04 = 8.5
| tempmin05 = 12.3
| tempmin06 = 16.2
| tempmin07 = 18.8
| tempmin08 = 19.0
| tempmin09 = 16.2
| tempmin10 = 12.4
| tempmin11 = 8.6
| tempmin12 = 5.8
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 52
| pioggia02 = 58
| pioggia03 = 46
| pioggia04 = 43
| pioggia05 = 39
| pioggia06 = 30
| pioggia07 = 22
| pioggia08 = 26
| pioggia09 = 49
| pioggia10 = 61
| pioggia11 = 62
| pioggia12 = 60
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = 78.4
| umido02 = 77.1
| umido03 = 75.1
| umido04 = 72.0
| umido05 = 69.1
| umido06 = 65.2
| umido07 = 61.6
| umido08 = 63.6
| umido09 = 70.7
| umido10 = 77.3
| umido11 = 79.3
| umido12 = 79.4
 
}}
Il sesso orale è al centro della vicenda che riguarda il primo caso di violenza sessuale di una donna su un uomo, avvenuto in [[Norvegia]]. Nel gennaio del [[2005]], un ragazzo, rimasto a dormire in casa di amici dopo una festa, è stato svegliato dalla sua amica che gli stava praticando del sesso orale. Il compagno della ragazza si era assunto il compito di fotografare l'evento. Durante il processo il ragazzo sottoposto al sesso orale si è dichiarato contrario all'atto, contro quanto affermato dagli altri due. La ragazza è stata condannata a 9 mesi di carcere e cinquemila euro di multa.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/04_Aprile/27/oslo.shtml |titolo=Oslo, Corriere.it|accesso=20 maggio 2008}}</ref>
 
La maggiore [[piovosità]] si registra durante l'autunno e l'inverno, mentre i mesi estivi sono più secchi, talvolta con piogge del tutto assenti.
{{citazione necessaria|Nel 2006, a seguito della denuncia di una moglie tradita con del sesso orale, l'Alta Corte di Taiwan ha decretato che il rapporto orale non implica tradimento, poiché la legislazione vigente non equipara il sesso orale a un rapporto completo che per le leggi taiwanesi consiste esclusivamente nel contatto dei genitali di entrambi i partner. A seguito della denuncia ben quarantanove uomini di legge si sono riuniti per decidere in materia. Il sesso orale non è stato considerato adulterio e la legge non è stata aggiornata.}}
 
*[[Classificazione climatica]] di Bitonto:<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-PUGLIA.htm|titolo=Confedilizia - Clima Puglia|accesso=31-07-2008}}</ref>
Il sesso orale era illegale fino a poco tempo fa in 22 Stati federati degli [[USA|Stati Uniti d'America]],<ref>{{en}} {{Cita web|url=http://www.4lawschool.com/conlaw/lt.shtml |titolo=Lawrence v. Texas, 539 U.S., 123 S.Ct. 2472 (2003)|accesso=20 maggio 2008}}</ref> così come in altre nazioni del mondo; spesso le leggi che ne dichiaravano l'illegalità proibivano anche la [[sodomia]]. Tuttavia, queste leggi sovente erano dirette solo a coppie omosessuali, o per lo meno applicate solo in riferimento a tali coppie. Nel [[2003]] queste leggi sono state dichiarate illegittime e sia i rapporti omosessuali che il sesso orale sono stati resi legali.
**[[Zona climatica]] C;
**[[Gradi giorno]] 1350.
 
==Storia==
La questione sulla definizione di sesso orale è diventata preminente negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel [[1998]], con lo scandalo [[Monica Lewinsky|Lewinsky]]: il presidente statunitense [[Bill Clinton]] dichiarò davanti ad una corte di non avere mai avuto una relazione sessuale con la stagista [[Monica Lewinsky]], nonostante avesse ripetutamente ricevuto da questa sesso orale. In questo caso egli stesso definì il sesso orale "rapporto improprio" per scagionarsi dall'accusa di aver mentito davanti alla corte, presso la quale era stato accusato per la suddetta relazione.
===Le origini===
{{Vedi anche|Storia di Bitonto|Storia della Puglia}}
{{Nota
|titolo=Le origini del nome
|larghezza=260px
|contenuto=Il nome della città è sicuramente di origine prelatina, basta confrontarlo con "Butua" presente in area balcanica e "Bohotros" in area illirica.
 
La probabile ma non certa origine del nome ''Botuntum'', da "bonum totum", allude forse alla prosperità del luogo che accolse già nell'antichità genti dalle zone vicine<ref>Fonti visibili su {{cita web|url=http://www.centroricerchebitonto.com/storiadibitonto.php|mod=storia|titolo=Centro ricerche di Storia e arte - Bitonto|accesso=07-02-2008}}</ref>.
==Ruolo del sesso orale nelle pratiche sessuali==
Molte persone scelgono il sesso orale come alternativa al rapporto sessuale, anche con l'obiettivo di evitare i possibili effetti fecondativi del rapporto completo. Va tuttavia ribadito che il sesso orale non è un metodo di [[contraccezione]], ma semplicemente un atto sessuale che evita il contatto diretto dello [[sperma]] con la [[vagina]].
 
L'ipotesi più accreditata vede invece l'origine del nome dal re Botone: la parola greca ''Bytontinon'' potrebbe infatti significare "gente di Botone".}}
Sebbene molte persone siano disgustate al solo pensiero del sesso orale, sono però altrettante quelle che lo considerano molto piacevole e in alcuni casi lo preferiscono alla [[penetrazione]] vera e propria. Spesso questa attività è ritenuta parte integrante di quella fase che in un rapporto sessuale è detta dei "[[preliminari]]".
</div>
[[Immagine:Ceramichebitonto.JPG|thumb|250px|Ceramica peuceta rinvenuta nei pressi di Bitonto e conservata nel museo De Palo-Ungaro]]
[[Immagine:Butuntum.jpg|thumb|250px|Antica litografia della città di Bitonto]]
Secondo la tradizione Bitonto sarebbe stata fondata dal re [[Illiri|illirico]] [[Botone]], dal quale deriverebbe il nome. La presenza umana nel territorio, risale all'epoca [[Neolitico|neolitica]], testimoniata dai ritrovamenti di manufatti (ceramica impressa) tra la città e la costa e da insediamenti in grotte nella lama Balice, forse dovuti a gruppi umani provenienti dalla [[penisola balcanica]] approdati circa 10 000 anni fa sulla costa.<ref>Fonti visibili su {{cita web|url=http://www.initalytoday.com/it/puglia/bitonto/index.htm|titolo=Guida di Bitonto città d'arte, Puglia |accesso=31-01-2008}}</ref> Una necropoli dell'[[età del ferro]] era situata presso un'ansa del torrente Tiflis, nella lama. Ciò fa presumere che la città fosse sede di una grande comunità che attirava la popolazione sparsa nelle campagne.
 
La città fu un importante centro [[Peucezi|peuceta]]. Successivamente divenne [[Colonie nell'antichità#Colonie greche|colonia greca]] sotto l'influenza culturale di [[Taranto]], come testimoniano le monete del [[V secolo a.C.]] rinvenute nel centro storico, che riportano l'effigie dell'eroe tarantino [[Falanto]]. Alcune monete riportano l'immagine di una civetta, altre una [[conchiglia]], altre una [[spiga]] di [[grano]] e altre ancora l'[[ulivo]]. La città era inoltre già attiva economicamente, come testimoniano altre monete della stessa epoca, che presentano la legenda in [[Alfabeto greco|caratteri greci]] "<small>BYTONTINON</small>" .
Gli organi sessuali non sono le uniche parti anatomiche ad essere molto sensibili e ricche di terminazioni nervose: anche la bocca, la lingua e le labbra lo sono; per questo motivo il piacere del sesso orale non si limita unicamente alla persona che lo riceve.
Una necropoli risalente al [[IV secolo a.C.|IV]]-[[III secolo a.C.]] è stata inoltre rinvenuta nell'attuale centro urbano.
 
===Il periodo romano===
Il sesso orale può anche agevolare la successiva eventuale penetrazione, in particolare laddove l'[[eccitazione]] che esso produce nella donna che lo riceve, ne migliora la lubrificazione vaginale, agevolando l'ingresso del [[pene]]. La pratica del sesso orale sul pene del maschio, inoltre, ne favorisce l'[[erezione]] e può essere utilmente adottata per risolvere temporanei deficit erettivi, dovuti ad es. a cause psicologiche transitorie.
In epoca [[Roma antica|romana]] fu [[Municipio (storia romana)|municipio]]. Anche sotto i romani la città mantenne il culto riservato alla dea [[Minerva]]. Un tempio a lei dedicato doveva collocarsi su uno sperone che domina il Tiflis, laddove oggi è ubicata la chiesa di San Pietro in Vincoli. La città era attraversata dalla [[via Traiana]] nel punto in cui quest'ultima si ramificava in due: la ''mulis vectabilis via per Peucetios'' citata da [[Strabone]], che passava per ''[[Ceglie del Campo|Celiae]]'', ''[[Rutigliano|Rudiae]]'' e ''[[Conversano|Norba]]'' e la ''via Minucia Traiana'', passante per Barium. Le due vie poi si riunivano ad [[Egnazia]].
 
Fu [[Mansio|stazione di sosta]] menzionata nell'[[Itinerarium burdigalense]],<ref>''Itinerarium a Burdigala Jerusalem usque et ab Heraclea per Aulonam et per urbem Romam Mediolanum usque'' (datato al [[333]]) pubblicato in ''[[Corpus Christianorum]]. Series latina, CLXXV, Itineraria et alia geographica'', Turholti 1965, pp. 1-26.</ref> nell'[[Itinerario antonino]],<ref>La città è citata nell'Itinerario Antonino 117,1.</ref> nella [[cosmografia ravennate]], nella [[Tavola teodosiana]] e nella [[Tavola Peutingeriana]]. Fu inoltre citata da [[Marco Valerio Marziale]],<ref>"''Haec praesta mihi, Rufe, vel Butuntis''" (Marziale, II,48) e "''Haec tam rustica malo quam Butuntos''" (Marziale, IV,55).</ref> da [[Sesto Giulio Frontino]] e da [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]. Quest'ultimo fa riferimento solo al nome degli abitanti.<ref>"''Inter mediterraneos calabrorum...Butuntinenses''" ([[Naturalis historia]] III,105).</ref>
== Tecniche ==
===Fellatio===
[[Immagine:Fellatio.png|thumb|Fellatio]]
Questo tipo di stimolazione, che può portare all'[[orgasmo]] ed all'[[eiaculazione]], non è per forza dovuto alla suzione come si può pensare, ma più sovente allo stesso meccanismo del coito genitale: il partner stimola il glande con labbra e lingua, in genere tenendo fermo il pene con la mano o accarezzandolo, coinvolgendo eventualmente nell'azione anche i testicoli.<br/>
A questo si aggiunge il profondo coinvolgimento psico-emozionale.
 
===Il medioevo===
Secondo alcuni psicologi molti maschi considerano l'offrire il proprio pene a pratiche di sesso orale come un accrescimento del proprio ego, ritenendo che un tale atto sia una forma di dominazione del partner.
Gli scarsi documenti di epoca [[Longobardi|longobarda]] lasciano presupporre che Bitonto abbia attraversato un periodo di declino. In questo periodo infatti gran parte della [[Puglia]], inclusa anche Bitonto, era sotto il dominio [[bizantino]] e attraversava una fase di lotte. La Puglia infatti era minacciata dagli [[arabi]] che da sud si spingevano verso nord. Al [[V secolo|V]]-[[VI secolo]] risalgono i resti di una chiesa rinvenuti negli scavi sotto l'attuale cattedrale.
 
Nel [[975]] il [[catapano]]<ref>Il sito {{cita web|url=http://www.vacanzeitinerari.it/schede/castelli_e_cattedrali_sc_2873.htm|accesso=04-09-2008|titolo= Castelli e cattedrali}} cita che si tratta di un catapano.</ref> [[Impero Bizantino|bizantino]] Zaccaria sconfisse presso Bitonto i [[Saraceni]] e uccise il loro capo, Ismaele;<ref>L'informazione è visibile sul sito {{cita web|url=http://www.initalytoday.com/it/puglia/bitonto/index.htm|titolo=Guida di Bitonto città d'arte, Puglia |accesso=31-01-2008}}</ref> nel [[1010]] la città fu teatro della rivolta di [[Melo di Bari]] contro glii stessi bizantini. [[Basilio Argiro il Mesardonite|Mesardonite]] fu mandato in Puglia per arginare la rivoluzione. Morì a Bitonto nel [[1017]].
===Deep throating===
Una tecnica, definita in inglese ''deep throating'', ("gola profonda" - dal celebre [[Gola profonda|film omonimo]]) è quella in cui l'intero pene eretto viene introdotto nella bocca. Poiché di solito il pene eretto è più lungo della profondità della bocca, questa tecnica richiede di "inghiottirne" una parte; ciò è possibile solo: sopprimendo il [[Riflesso faringeo|riflesso istintivo a vomitare]] che si genera, ad esempio, quando ci si infila un dito in gola; per eseguire il ''deep throating'' chi lo offre deve prima di tutto rilassare i muscoli [[faringe]]i mentre viene gradualmente inserito il pene eretto. La posizione più favorevole da assumere per eseguirlo è quella inversa al partner (tipo 69, per intendersi) poiché il pene eretto ha un andamento obliquo ed ascendente con un'angolazione di 45 gradi che risulta incompatibile con quello della gola che invece ha un andamento discendente e verticale. Qualora si praticasse la fellatio in posizione stante (per esempio inginocchiati), è indispensabile flettere il pene eretto del partner per portarlo almeno in una posizione orizzontale.
 
Ai bizantini subentrarono i [[normanni]]. Sotto il loro dominio nel [[XI secolo]], si ebbe una fioritura cittadina. A questo periodo infatti, risale la presenza dei Benedettini in città e la costruzione della nuova cattedrale, cominciata nel [[1087]]. Al [[1089]] invece risale la prima notizia certa dell'esistenza del vescovado bitontino.<ref>Il vescovo Arnolfo è citato come partecipante alla cerimonia della traslazione delle reliquie di [[san Nicola di Bari]] nel [[1089]].</ref> I Benedettini si stanziarono fuori le mura della città, costruirono un'[[abbazia]] dedicata a [[San Leone]], e diedero un forte impulso all'economia cittadina, anche grazie alle nuove tecniche di [[agricoltura]] e alla bonifica di nuove terre.
===L'Irrumatio===
La pratica dell'irrumatio è simile alla fellatio ma comporta la penetrazione della bocca come orifizio passivo, rendendo la persona penetrata passivamente coinvolta, ossia con poco controllo sull'atto.
 
La tradizionale "fiera di San Leone", che si svolge il [[6 aprile]], per commemorare appunto [[San Leone]] si originò probabilmente proprio nell'[[XI secolo]].<ref>{{cita web|url=http://it.wikisource.org/wiki/Decameron/9a_giornata/Novella_Decima|titolo=Decameron/9a giornata/Novella Decima - Wikisource|accesso=30-06-2008}}</ref> Già celebre nel [[XIV secolo]] come fiera di animali, venne citata nel ''[[Decamerone]]'' di [[Giovanni Boccaccio]].
===Cunnilingus===
{{quote|Non avendo adunque più modo a dover fare della giovane cavalla, per le parole che dette avea compar Pietro, ella dolente e malinconosa si rivestì, e compar Pietro con uno asino, come usato era, attese a fare il suo mestiere antico, e con donno Gianni insieme n'andò alla fiera di Bitonto, né mai più di tal servigio il richiese.|[[Giovanni Boccaccio]], ''[[Decamerone]]'', Novella X Giornata IX.}}
[[Immagine:Cunnilingus 1.jpg|thumb|Cunnilingus]]
La [[vulva]], in particolar modo il [[clitoride]], viene [[bacio|baciata]] e leccata. Anche l'ingresso della vagina può essere stimolato con la lingua. Per alcune donne il cunnilingus, specialmente se ricevuto da un partner allenato, è molto più efficace della penetrazione nel portarle all'[[orgasmo]].
 
Un documento del [[1098]], cita il conte Roberto, figlio di Guglielmo, ''dominator civitatis Botonti''.<ref>L'atto è riportato da {{cita web|autore=Stefania Mola|url=http://www.mondimedievali.net/Edifici/Puglia/Bitonto.htm|titolo=Bitonto: la Cattedrale|accesso=31-01-2008}}</ref>
Alcune persone ritengono che mormorare durante il cunnilingus (od anche durante la ''fellatio'') aumenti la soddisfazione della partner. Il comico [[Sam Kinison]], suggerì in un numero di [[cabaret]], di disegnare con la lingua lettere dell'[[alfabeto]] durante il cunnilingus. Lo spunto ironico è stato ripreso anche dall'italiano [[Daniele Luttazzi]], che parla di [[polinomio|polinomi]]. Ma soprattutto è stato utilizzato nel film ''[[Cruel Intentions]]'' nel quale [[Ryan Phillippe]] seduce ed inizia al sesso una giovanissima [[Selma Blair]] recitandole l'alfabeto.
Con [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] fu sede amministrativa per la raccolta delle imposte e rimase nel [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]] nell'ambito del regio demanio, ossia alle dirette dipendenze della corona. Il [[29 settembre]] [[1227]] inoltre, Bitonto fu teatro della scomunica, da parte di [[papa Gregorio IX]], di Federico II accusato di essere sceso a patti con il [[sultano]] [[al-Malik al-Kamil]].
 
Già nel [[XIII secolo|Duecento]] iniziarono le dispute di confine con [[Bari]] per il possesso di [[Santo_Spirito-Catino-San_Pio (Quartiere di Bari)|Santo Spirito]], sulla costa. Nel [[1265]] il confine venne fissato all'''Arenarum'', tra [[Palese-Macchie (Quartiere di Bari)|Palese]] e Santo Spirito, ma il conflitto continuò ancora nei secoli successivi.
L'odore, a volte pungente, del sesso della partner può risultare gradito ad alcuni (una pratica consiste nel respirare tali odori) ed infastidire altri. Una corretta e tempestiva igiene intima, in ogni caso, del resto suggerita dal buon senso in qualsiasi tipo di rapporto sessuale, può evitare la formazione di odori sgradevoli, che in generale sono da attribuirsi alla presenza di batteri e alla decomposizione di tessuti e secrezioni.
 
Nel [[1412]] fu possesso [[feudalesimo|feudale]] di Giacomo Caldora, duca di Bari, e nel corso dello stesso secolo passò quindi ai [[Ventimiglia (famiglia)|Ventimiglia]], agli [[Orsini (famiglia)|Orsini]], agli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva d'Aragona]] e ai [[Cordoba (famiglia)|Cordoba]].
===Il Facesitting===
Il ''facesitting'' (letteralmente 'sedersi sulla faccia') è una forma di cunnilingus o anilingus in cui chi lo riceve ha un ruolo attivo e si siede sul viso della persona che lo offre, premendolo coi propri genitali o con il proprio sedere. Come nell'irrumatio, la persona che offre il sesso orale durante il facesitting ha un ruolo esclusivamente passivo.
 
===SessantanoveIl XVI e il XVII secolo===
Nel [[1551]] la città riacquistò la propria autonomia, versando al duca di Sessa e alla corona spagnola una somma di 66 000 ducati. Gli statuti cittadini furono redatti nel [[1565]]. La disputa di confine con Bari per il possesso di Santo Spirito, iniziata nel XIII secolo, riprese vigore in quegli anni: nel [[1527]] [[Bona Sforza]], duchessa di Bari, aveva dichiarato "zona promiscua" il territorio tra [[Modugno]] e il mare.<ref>{{cita web|url=http://www.palesemacchie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=22&Itemid=38|titolo=Cinquecento - Il Ducato Sforzesco a Bari e la famiglia Capitaneo |accesso=31-01-2008}}</ref> Il conflitto riprese in seguito tra l'"università" di Bitonto e quella di [[Bari]]: il consiglio di [[Napoli]] nel [[1584]] fissò nuovamente i medesimi confini del [[1265]]<ref>{{cita web|url=http://www.palesemacchie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=50|titolo=Cinquecento - I confini tra l'Università di Bari e Bitonto: il Titolo|accesso=31-01-2008}}</ref>.
[[Immagine:Sixtynine.png|right|thumbnail|La [[posizione del 69]] fra due donne]]
Il sesso orale può essere eseguito da entrambi i partner allo stesso momento, nella [[posizione del 69]]. La posizione è così chiamata perché il numero [[sessantanove]] richiama da un lato la forma delle cifre 6 e 9 simili a persone stilizzate, e dall’altro suggerisce una loro posizione affrontata e reciprocamente inversa.
 
Nel [[XVII secolo|Seicento]] fu la seconda città di Puglia dopo [[Lecce]]<ref>{{cita web|url=http://www.initalytoday.com/it/puglia/bitonto/index.htm|titolo=Guida di Bitonto città d'arte, Puglia|accesso=31-01-2008}}</ref> e visse una fioritura culturale, con la bottega di pittura di [[Carlo Rosa]], l'"Accademia degli Infiammati", il musicista [[Tommaso Traetta]], il matematico [[Vitale Giordano]] e [[Nicola Bonifacio Logroscino]], attore dell'[[opera buffa]].
{{citazione necessaria|Il sesso orale reciproco e contemporaneo è considerato da taluni di particolare soddisfazione per la sua profonda valenza ideologica, in quanto rappresenterebbe un momento alto di reciprocità partneriale, durante il quale il piacere viene vissuto da entrambi i partner non solo in contemporanea, ma al tempo stesso come una donazione ed una ricezione. Per altri invece (che semmai lo vivono esclusivamente in senso fisico), il piacere dato e ricevuto al tempo stesso non è particolarmente gradito, in quanto non permetterebbe di concentrarsi – e quindi di vivere intensamente – né sull’uno né sull’altro piacere, preferendo pertanto che i momenti di donazione siano alternati ai momenti di ricezione del soddisfacimento sessuale, senza mai farli coincidere; dunque di fatto evitando il 69}}.
[[Immagine:Grifobitonto.JPG|thumb|250px|left|Grifone a mosaico rinvenuto nella chiesa precedente all'attuale cattedrale.]]
Nel [[1647]] vi furono moti insurrezionali del popolo contro la nobiltà frenati solo dal conte di Conversano.
Le posizioni che si possono assumere durante un 69 sono: quella in cui entrambi i partner sono affrontati stando distesi su di un fianco; oppure quella in cui uno dei due si dispone sopra l’altro.
* Nella posizione distesi sul fianco, il sesso orale può avvenire in modo statico (nel qual caso la stimolazione reciproca avviene soprattutto con la lingua o con le labbra); oppure in modo dinamico, quando i movimenti ritmici del bacino dell’uno o di entrambi i partner rendono il rapporto orale simile ad un coito (nel qual caso la stimolazione è data soprattutto dal fondo della bocca e dalla gola).
* Nella posizione in cui uno si pone sopra l’altro, è possibile scegliere fra quella distanziata e quella ravvicinata. In entrambe è necessaria una buona intesa fra i due partner ed una grande attenzione dell’uno verso l’altro.<br/>
- Nella posizione distanziata, un partner (in genere l’uomo) si pone in ginocchio poggiando le mani a terra (“alla caprina”), mentre l’altra persona gli si distende al di sotto supina. Se non vi è una sufficiente intesa fra le due persone, la suzione del pene da parte della persona supina risulterà alquanto faticosa e spiacevole, tanto per l’eccessiva altezza a cui esso si troverà situato, quanto per lo spazio troppo angusto esistente fra le gambe, obbligandola ad uno sforzo supplementare di sollevamento della testa, sia che voglia avvicinarsi in modo statico che in maniera ritmica.<br/>
- Un’intesa perfetta fra le due parti è invece indispensabile nella posizione ravvicinata. Infatti, mentre la persona supina è immobilizzata dal corpo del partner che le è disteso sopra, essa rischia di venire soffocata dall’immissione del pene nella sua bocca che le ostruirà ogni via di respirazione. Diversamente, una grande soddisfazione vi può essere in questa posizione per entrambi i partner quando la grande attenzione verso l’altro ed una piena intesa reciproca porterà dapprima la persona in posizione dominante a farsi guidare dal partner sottostante sia nel ritmo di penetrazione da assumere (che dovrà tenere conto del ritmo di respirazione della persona sottostante), sia riguardo la profondità massima possibile di immissione del pene (oltre la quale vi sarebbe l’istintivo [[riflesso faringeo]] di rigetto); e poi assumendo queste modalità e limiti concordati insieme (semmai tacitamente, con piccoli gesti) per dare avvio ad un pieno, soddisfacente, intensissimo rapporto orale, molto coinvolgente per la sua completezza ed armonia.
 
Il [[26 maggio]] [[1734]], durante la [[guerra di successione polacca]], nel campo di San Leone l'esercito [[Spagna|spagnolo]] di [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]] vi sconfisse gli [[Impero Austro-Ungarico|Austriaci]] nella [[battaglia di Bitonto]], assicurando ai [[Borboni]] il possesso del [[Regno di Napoli]].
=== Mormoratore (''Hummer'') ===
{{Vedi anche|Battaglia di Bitonto}}
Chi riceve la fellatio o il cunnilingus può trovare piacevole se chi esegue queste pratiche mormora o canta durante l'atto. Questo effettivamente rende la bocca come un [[vibratore]], anche se diversamente da un vibratore meccanico la bocca ha un [[lubrificante]] incorporato (la [[saliva]]). Un effetto simile può essere ottenuto posizionando un piccolo ma potente vibratore sotto la [[mascella]], facendo vibrare la lingua, cosa che può essere molto piacevole se fatta in piccole quantità, ma può portare all'insensibilità di entrambi i partner se usata eccessivamente.
 
===Dall'ottocento all'età contemporanea===
===Anilingus===
Durante il [[Risorgimento]] il bitontino [[Giovanni Vincenzo Rogadeo]] fu nominato da [[Giuseppe Garibaldi]] primo governatore della Puglia e, in seguito, [[Senato del Regno d'Italia|senatore del regno]]. Come sindaco della città, tra il [[1870]] e il [[1875]], promosse un "consorzio per oli tipici", un "gabinetto di lettura" e una "scuola serale di disegno", oltre che occuparsi della viabilità e accessi ferroviari.
{{vedi anche|Anilingus}}
L'anilingus, detto anche rimming o rimjob, consiste nello stimolare l'ano con la bocca e la lingua. Tale pratica può essere gradita sia dagli uomini che dalle donne, {{citazione necessaria|in considerazione della identica sensibilità dell'ano in entrambi i generi sessuali.}}
 
Nel [[1893]] avvenne l'uccisione di un delegato della finanza e nella vita politica cittadina si sviluppò il movimento [[Socialismo|socialista]]. In seguito ebbero rilevanza le figure del cattolico Giovanni Ancona Martucci e del vescovo Pasquale Berardi e ancora di [[Giovanni Modugno]], aderente alla corrente politica di [[Gaetano Salvemini]], tra il [[1911]] e il [[1919]].
===Auto-stimolazione orale===
====Auto-fellatio====
È il sesso orale praticato da un uomo su sé stesso: una forma di masturbazione che consiste nello stimolare il proprio pene con la propria bocca e lingua.
In realtà, è un atto che alla stragrande maggioranza degli uomini risulta impossibile; infatti non riesce se non vi è la giusta combinazione di un corpo snello, di una notevole flessibilità della spina dorsale, e di una sufficiente lunghezza del pene, necessari per compiere questo atto. <br/>
 
Nel [[1928]] la frazione di Santo Spirito, unico accesso alla costa e oggetto di dispute di confine tra le due città sin dal XIII secolo, passò, insieme a parte del territorio circostante per un totale di circa 16 km<sup>2</sup> al comune di Bari.
L'auto-fellatio (''selfsucking'' in inglese), laddove ricorrano questi requisiti, può essere eseguita in diverse posizioni: stando in piedi, stando in ginocchio, da seduti, oppure distesi supini. Di fatto si distinguono sostanzialmente due posizioni: la posizione “a C”, e la posizione “a X”.<br/>
* La posizione “a C” è la più frequente, e consiste semplicemente nel flettere il torso in avanti, fino a raggiungere il proprio pene con la bocca. Raramente essa viene eseguita stando in ginocchio (per la consistenza delle cosce che urtano contro le costole inferiori), ed ancora meno stando in piedi (postura più faticosa). La maggior parte delle persone capaci di auto-fellatio la eseguono: stando seduti su di una superficie piana (a terra o su di un letto) e divaricando le gambe; stando seduti su di una postazione rialzata (una sedia, uno sgabello, ecc.) nel qual caso vi è il vantaggio della spinta dei piedi che permette un ulteriore avvicinamento del bacino; ed infine da una posizione supina, stando sdraiati a terra o su di un letto e buttando all'indietro le gambe come a voler fare una capriola all'inverso. <br/>
* La posizione “a X” è la più difficile di tutte e richiede una estrema flessibilità, da veri e propri artisti circensi. È una posizione “a C” dove però il corpo viene ulteriormente flesso (diremmo oltre i 180 gradi), da risultare come arrotolato su se stesso. È possibile eseguirla solo stando supini e buttando le gambe all'indietro, facendo emergere fra le cosce prima la testa e poi tutto quanto il torso e le braccia, ed infine bloccando le gambe rivoltate indietro facendole passare sotto le proprie ascelle. In questa posizione il mento viene a trovarsi ad altezza dei testicoli. <br/>
 
Nel [[1984]] la città fu visitata da [[papa Giovanni Paolo II]]<ref>In ricordo di quest' ultimo evento sulla porta Baresana è stata apposta una targa in marmo che riporta una frase da lui pronunciata: «''Ecco la consegna che vi lascio uomini e donne di questa nobile terra che da sempre ha nell'ulivo il suo simbolo prestigioso ed il suo impegnativo programma; fatevi paladini della casa della solidarietà e della pace; offrite a tutti la testimonianza di una comunità che sa collaborare in spirito di costruttiva e lungimirante concordia; operate con fiducia per lo sviluppo pieno della vostra terra.''»</ref>.
Esistono, sparse nel mondo, associazioni di cultori dell'auto-fellatio (molte delle quali rintracciabili su internet). In genere esse invitano ad una grande prudenza e cautela nell'eseguire questa pratica, poiché per chi non è predisposto, tentativi frettolosi e maldestri potrebbero portare a gravi danni alla colonna vertebrale.
 
===Simboli===
La pratica dell'auto-fellatio offre diverse curiosità:
[[Immagine:Stemmabitonto.jpg|left|140px]]
* Una [[leggenda metropolitana]], probabilmente fondata sulla risaputa intensa attività erotica del poeta [[Gabriele D'Annunzio]], ha attribuito a questo personaggio l'uso dell'auto-fellatio, resa possibile in seguito ad una operazione per la quale egli si sarebbe fatto asportare due costole.
* Un fotografo di professione, ha fatto dell'auto-fellatio il motivo ispiratore per le sue foto artistiche. Immagini in bianco e nero o a colori lo ritraggono nelle più svariate posizioni, dove risalta nettamente il suo interesse per la forma e per le linee di contorno, associati ad effetti chiaroscurali e di luminosità ricercati e decisamente raffinati<ref>{{Cita web|url=http://www.selfellatio.com/index2.htm|titolo=Selfellatio.com|accesso=20 maggio 2008}}</ref>
* Sull'isola di [[Bali]] gli indigeni vendono ai turisti delle sculture in legno scuro (in genere piccole come una castagna; ma ve ne sono anche di dimensioni più grandi che raggiungono un'altezza fino a 20-30 cm circa) che ritraggono un uomo corpulento a torso nudo vestito solo di un perizoma, seduto con le gambe incrociate, e con la testa abbassata fino a nascondere il viso nel suo grembo; il viso è incorniciato da una zigrinatura di dieci tacche, che quindi dovrebbero corrispondere alle dieci dita con le quali si coprirebbe gli occhi. Secondo alcuni il personaggio sarebbe [[Budda]], secondo altri invece una divinità indù o malese. Quando si interrogano i locali al riguardo, le persone non vogliono pronunciarsi, forse per pudore oppure perché riguarda un loro aspetto religioso. Infatti pare che a Bali esista una setta segreta i cui aderenti praticherebbero l'autospermofagia, esaurendo così in se stessi il loro ciclo vitale.
 
Lo [[stemma]] comunale sintetizza le principali caratteristiche della storia e del paesaggio bitontino. I colori predominanti sono il verde, che ricorda le olive e simboleggia la pace, l'oro, che richiama la ricchezza e la prosperità, e il bianco, ad indicare la fedeltà.
<gallery>
Immagine:Autofellation drawing 2.jpg|L'auto-fellatio
Image:Autocunnilingus.jpg|L'auto-cunnilingus
</gallery>
 
All'interno di uno [[scudo (araldica)|scudo]], su un campo bianco, vi è un ulivo dal tronco ritto e dalla chioma verde, piantato su un [[Prato (agricoltura)|prato]] anch'esso verde. Appollaiati fra i rami, cinque [[storno|storni]] beccano un'oliva ciascuno. Più in basso sono presenti due [[Panthera leo|leoni]], affrontati all'albero d'ulivo con le zampe anteriori sul tronco dell'albero, la coda sollevata e la lingua lunga e sottile fuor bocca. <ref>Vedi il sito {{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/072/011/stemma.html|titolo=Comuni Italiani - Bitonto|accesso=26-07-2008}}</ref>
====Auto-cunnilingus====
L'auto-cunnilingus è l'auto-stimolazione orale della [[vagina]]. Solo una piccolissima parte delle donne riesce ad eseguire questa pratica sessuale.
 
Lo scudo è sormontato da una corona gentilizia e alla base presenta due rami: uno di ulivo ed uno di [[leccio]], rispettivamente a sinistra e a destra, annodati con un nastro rosso. Sotto i rami, infine vi è un nastro bianco che riporta, in caratteri argentei, il motto in latino: ''Ad pacem promptum designat oliva Botontum'', che tradotto significa: ''L'oliva designa Bitonto a proporre la pace''.
====Auto-anilingus====
L'auto-anilingus è l'auto-stimolazione orale dell'[[ano]]. Pochissimi uomini e donne pervertiti riescono ad eseguirlo.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
== Questioni sanitarie ==
{{vedi anche|Monumenti di Bitonto}}
Il [[sperma|liquido seminale]] contiene [[acqua]], piccole quantità di [[sale minerale|sali minerali]], [[proteine]] e [[zucchero|zuccheri]]. Essendo una sostanza leggermente [[Base_(chimica)|basica]], può avere un gusto amaro o salmastro a seconda dell'alimentazione della persona; tuttavia, come tutti i fluidi sessuali maschili e femminili, non è dannoso per chi sugge, se non per quanto riguarda eventuali [[Malattia sessualmente trasmissibile|malattie sessualmente trasmissibili]].
===Architetture religiose===
====Cattedrale====
[[Immagine:Cattedralebitonto.JPG|250px|thumb|right|La [[cattedrale di Bitonto|cattedrale di San Valentino]].]]
 
La [[cattedrale di Bitonto]], dedicata a [[San Valentino]], in stile [[romanico pugliese]], è stata innalzata nel cuore del [[centro storico di Bitonto|centro storico]] tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]]<ref> {{cita web|url=http://www.mondimedievali.net/Edifici/Puglia/Bitonto.htm|titolo=Mondi medievali - Cattedrale di Bitonto|accesso=14-11-2008}}</ref>, su modello della [[basilica di San Nicola di Bari]].
Alcune leggende metropolitane descrivono il liquido seminale come nutriente e ricco di [[proteine]]; ciò è vero solo in minima parte, dato che solitamente la quantità di liquido seminale eiaculata è modesta e contiene meno del 5% di proteine.<br/>
 
La [[facciata]] si presenta tripartita da [[Lesena|lesene]] su tutta l'altezza. Dei tre [[Portale|portali]], quello centrale ha una ricca decorazione con scene del [[Nuovo Testamento]] ed è fiancheggiato da due grandi [[Grifone_%28mitologia%29|grifoni]] di pietra che tengono una preda fra gli artigli. Un intreccio di decorazioni vegetali riempie invece l'[[architrave]] che è sormontato da un [[pellicano]], uccello che, nella leggenda, offre il suo cuore ai figli affamati, e simboleggia pertanto la generosità della Chiesa.
Nel praticare il sesso orale, alcuni esagerano nel mordere i genitali o nel graffiarli coi denti. Se il sesso orale viene eseguito con molta veemenza è possibile provocare danni o abrasioni sia agli organi genitali sia alle mucose orali.<br/>
 
Il registro superiore della facciata è ornato da quattro [[Bifora|bifore]] e da un [[rosone]] a sedici bracci, inquadrato da un'edicola arcuata con sovrarco sormontato da una [[sfinge]] e fiancheggiato dalle sculture di due leoni.
===Malattie sessualmente trasmissibili (MST o MTS)===
[[Immagine:Ambonebitonto2.JPG|thumb|250px|left|Prospetto laterale dell'ambone bitontino.]]
Vi sono molte malattie trasmissibili tramite rapporti orali:
Il fianco meridionale si affaccia sulla piazza e presenta un [[loggiato]] formato da sei esafore, con colonnine e capitelli scolpiti con [[Protome|protomi]] (teste) umane tutte differenti tra loro. Sotto ogni esafora è presente una profonda arcata. L'ultima di queste presenta un portale detto ''Porta della scomunica'': da qui [[papa Gregorio IX]] scomunicò infatti [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] accusandolo di essere sceso a patti con il sultano [[Al-Malik al-Kamil|Al Kamil]], durante la [[crociata]] del [[1227]].<ref>L'informazione è riportata su {{cita web|url=http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/bitonto.htm|titolo=Bitonto e le masserie di lama Balice|accesso=31-01-2008}}</ref>
* il virus dell'immunodeficienza umana [[HIV]] di cui esistono due tipologie: la più diffusa è l'HIV-1, mentre l'HIV-2 è prevalente in Africa. Trasmissibile attraverso le secrezioni (vaginali o lattee) ed eventuali tagli nella bocca o in prossimità di essa;
* il [[virus del papilloma umano]] che genera il [[condiloma]], delle [[verruca|verruche]] che si localizzano sul [[pene]], nell’[[ano]], o nelle mucose vaginali dove possono causare il [[carcinoma]] della [[cervice]];
* l' [[herpes simplex]] o labialis, di cui si conoscono due tipi di virus: l’HSV-1 che produce una infezione non genitale; e l’ HSV-2 che è la causa principale dell’infezione genitale e neonatale. I pareri non sono univoci, ma diversi studiosi ammettono che il virus può essere trasmesso dalle regioni orali a quelle genitali e viceversa, durante il sesso orale;
* il [[virus di Epstein-Barr]], nella trasmissione della mononucleosi infettiva tramite la [[saliva]];
* il [[Cytomegalovirus]], altro sierotipo della famiglia degli [[herpes]] virus.
* Altre malattie virali trasmissibili sono l’ [[Epatite virale A]] e l’ [[Epatite virale B]].
 
L'interno, con pianta a [[croce latina]], è diviso in tre [[Navata|navate]], ciascuna terminante con un'[[abside]] semicircolare. La navata centrale è separata dalle altre, da arcate poggianti su colonne. Navata centrale e [[transetto]] sono coperti con un soffitto piano in legno a decorazione policroma, mentre le navate laterali, sormontate da [[matroneo|matronei]], sono coperte con [[Volta|volte]] a tutto sesto.
Anche alcuni parassiti possono generare patologie trasmissibili, ad esempio:
* il [[Trichomonas vaginalis]], un protozoo flagellato, trasmissibile durante l'atto sessuale, in grado di colonizzare le pareti vaginali;
* batteri, tra i quali il più diffuso soprattutto a livello maschile, è il [[Neisseria gonorrhoeae]] (gonococco) che provoca la [[gonorrea]] quando infetta le pareti dell'uretra, generando risposta infiammatoria e secrezioni purulente associate a dolori o bruciori durante la minzione.
* Altri batteri collegati a patologia trasmissibile sono i [[Treponema|Treponemi]], di cui l'agente eziologico della [[sifilide]], con penetrazione della mucosa e formazione di ulcera non dolorante, e nelle fasi tardive provoca rush cutaneo e papule diffuse dovute alla risposta infiammatoria ed immunitaria.
 
Sul lato destro della navata centrale si trova un [[ambone]] riccamente scolpito, dove sono raffigurati un'aquila che sorregge il leggio, e, sul parapetto delle scale, gli imperatori svevi: [[Federico I Barbarossa]], [[Enrico VI del Sacro Romano Impero|Enrico VI]], [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] e il figlio [[Corrado IV del Sacro Romano Impero|Corrado]]. L'iscrizione (<small>HOC OPUS FECIT NICOLAUS/SACERDOT ET MAGISTER ANNO MILLESIMO/DUCENTESIMO VICESIMO/NONO INDICTIONOS SECUNDE</small>) lo attribuisce al prete Nicola, che partecipò anche alla costruzione del campanile della [[cattedrale di Trani]] e lo data al [[1229]]. Il [[pulpito]] in [[marmo]] venne realizzato da Gualtiero da Foggia nel [[1240]] e presenta frammenti scultorei di grande qualità.
Tutte queste malattie possono essere evitate con l'uso del preservativo, sia quello tradizionale che quelli appositamente progettati per il cunnilingus. Questi ultimi possono in ogni caso essere sostituiti dall'uso di una qualsiasi barriera in lattice (ad es. un preservativo tagliato) o anche da una semplice pellicola trasparente, frapposta fra la bocca e i genitali femminili.
 
Sotto l'attuale edificio si trova una chiesa [[paleocristiana]] che conserva i resti di una chiesa precedente ([[V secolo|V]]-[[VI secolo]]). Gli scavi hanno portato alla luce [[Affresco|affreschi]] e altre decorazioni interne databili tra il [[IX secolo|IX]] e il [[XII secolo]]<!-- , realizzate secondo una tecnica non comune nelle realizzazioni coeve [quale tecnica?]-->. Sono stati ritrovati inoltre sculture e [[Mosaico|mosaici]]. La [[cripta]] è coperta da [[Volta a crociera|volte a crociera]], con archi sostenuti da 36 colonne con capitelli decorati. I pavimenti della chiesa più antica, a causa della sua lunga frequentazione, subirono diversi restauri, uno dei quali ne comportò il rifacimento in grandi tasselli [[calcare|calcarei]]. È stato rimesso in luce un antico mosaico rappresentante un [[Grifone_%28mitologia%29|grifone]], risalente all'[[XI secolo]], la cui doppia natura (corpo di leone e testa di aquila) simboleggia la natura umana e divina di Cristo.
==Curiosità==
[[Immagine:Bonobo.jpg|thumb|90px|Un bonobo]]
Gli [[Homo sapiens sapiens|esseri umani]] non sono gli unici [[animali]] a praticare il sesso orale. Infatti questa usanza è stata osservata sporadicamente anche nei [[bonobo]]<ref>[[Frans de Waal]]. ''[http://www.paniscus.net/dewaal.htm Sesso e società tra i bonobo]'' articolo di pubblicato su ''Scientific American'', marzo 1995, pp. 82-88<br/> [[Frans B. M. de Waal]] - Frans Lanting ''Bonobo. The Forgotten Ape'', University of California press, Berkeley - Los Angeles - London 1997 </ref> (''[[Pan paniscus]]''), [[primates|primati]] affini agli [[scimpanzé]], i quali sono soliti utilizzare il piacere sessuale come base per i rapporti sociali all'interno del gruppo, ad esempio per la condivisione del cibo o per fare pace dopo un litigio.
{{vedi anche|tribadismo}}
 
Negli scavi sono stati rimessi in luce anche reperti di epoca precristiana, tra cui alcune ceramiche protostoriche e delle monete di epoca romana.
== Note ==
 
{{references}}
====Chiesa di San Francesco d'Assisi====
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco d'Assisi (Bitonto)}}
[[Immagine:Sflsbitonto.jpg|thumb|250px|La chiesa di San Francesco la Scarpa nel centro storico bitontino]]
La chiesa, in stile [[Architettura gotica|gotico]], risale al [[1283]] e sorge laddove un tempo doveva essere situata una fortificazione romana. Secondo la tradizione, la chiesa è stata innalzata come testimonianza della visita, nel [[1222]], di [[San Francesco d'Assisi]] con il suo compagno Luca da Bitonto, primo provinciale in [[Terra Santa]]. <ref>{{cita web|url=http://www.bitontolive.it/citta/scheda.aspx?v=9|titolo= Chiesa conventuale di San Francesco della Scarpa|accesso=14-11-2008}}</ref>
 
La fondazione della chiesa si deve a Sergio Bove col permesso di [[Carlo I d'Angiò]].<ref>Fonte: {{cita web|url=http://www.centroricerchebitonto.com/sanfrancesco.php|titolo= Centro ricerche di Storia e arte - Bitonto|accesso=07-02-2008}}</ref> Nel [[1286]] la chiesa venne consacrata dal vescovo Leucio.
L'adiacente convento nel [[1734]] fu utilizzato come ospedale durante la [[battaglia di Bitonto]] e venne chiuso in seguito al decreto di [[Gioacchino Murat]] nel [[1809]]. Nel [[1842]] la chiesa subì rifacimenti riguardanti soffitto, altari e sostegni e, nel [[1866]] venne chiusa al culto. Fu restaurata nel [[1993]], recuperando la pavimentazione, l'altare e alcuni dipinti.
 
La [[facciata]], in stile tardo romanico, è la parte più antica della chiesa ed è anche quella meglio conservata. Essa si trova al sommo di una scalinata che ne mette in rilievo la struttura imponente.
Ad essa è affiancato un [[campanile]] di epoca [[XVI secolo|cinquecentesca]], con tetto a piramide quadrangolare e diviso in tre piani. Al suo interno sono conservati [[affreschi]].
 
Il [[portale]], che termina con un [[arco a sesto acuto]], presenta sculture [[fiore|floreali]] ed immagini di [[bovini]], probabilmente in omaggio alla famiglia (Bove) del fondatore della chiesa.
Più in alto si trova una elegante [[trifora]] che conferisce un segno di levità al complesso massiccio della facciata.
 
La chiesa presenta alcuni [[altari]] del cinquecento al cui interno sono stati ritrovati [[dipinti]]. Interessanti il [[presbiterio]] e la [[sacrestia]] settecentesca.
 
====Chiesa del Crocifisso====
{{vedi anche|chiesa del Santissimo Crocifisso (Bitonto)}}
La chiesa è sita nella parte orientale della città e fu consacrata dal vescovo [[Alessandro Crescenzi]] nel [[1671]] come si legge sul [[fregio]] del [[portale]]. Il disegno architettonico e gli affreschi interni di questa struttura furono curati quasi interamente dall’artista [[Carlo Rosa]].
 
La [[facciata]] è distinta in due zone: quella inferiore, più vicina ai modelli [[architettura classica|classici]], e quella superiore, più decorata, con motivi originali e temi più vicini all’[[architettura barocca]].
 
La chiesa fu progettata a seguito di un [[testamento]] del [[20 maggio]] [[1529]], firmato da un certo Vincenzo de Riccis, col quale veniva donato al Capitolo della [[Cattedrale di Bitonto]] un suo podere con l'annessa [[cappella]] del Crocifisso a condizione che fosse incrementata la devozione dell'immagine sacra del santissimo Crocifisso.
Nel [[1680]] il teologo Giovan Battista Morea parla della cappella come la "cappella di Repestingo".
Il culto dell'immagine del Crocifisso si diffuse abbastanza rapidamente anche nei paesi vicini dove, addirittura, si contarono numerosi miracoli.
 
Posta sotto la giurisdizione del Capitolo, a seguito dell'aumento di devozione nei confronti dell'immagine miracolosa, il [[vescovo]] Crescenzi ordinò la costruzione dell'attuale chiesa.
La fabbrica venne quindi realizzata su progetto del pittore Carlo Rosa, il quale diresse i lavori.
La chiesa ha la [[Pianta (architettura)|pianta]] a [[croce greca]] con [[cupola]] centrale su [[volte a botte]] a loro volta poggianti su quattro bracci. Nel capocroce è situato il [[presbiterio]] e, oltre il muro di fondo, l'ampia [[sacrestia]] decorata con pregevoli arredi sacri.
 
====Chiesa di San Gaetano====
{{vedi anche|Chiesa di San Gaetano (Bitonto)}}
Fu costruita in stile [[barocco]] sull'antico palazzo dell'Universitas, in piazza Cavour ad opera dei [[Teatini]] nel [[1609]] secondo un progetto architettonico di Dionisio Volpone di Parabita. La struttura fu consacrata solo nel [[1730]] ad opera del [[vescovo]] Luca Antonio della Gatta.
 
Ha un'unica [[navata]] che termina in tre [[absidi]] tra cui quello centrale, più grande. L'aula interna è delineata da quattro [[arcata|arcate]] per lato in cui si aprono altrettante [[cappelle]]. Notevole è la prima cappella sulla destra, era di proprietà della famiglia Sylos-Sersale.
 
Qui spicca un [[altare]] [[barocco]] riccamente decorato realizzato nel [[1696]] in [[pietra leccese]]. Al centro del prezioso altare vi è una [[tela]] raffigurante la nascita della [[Vergine]] di incerta attribuzione (Nicola Gliri oppure Andrea Miglionico). Sulla controfacciata e sulle alte pareti della navata sono affrescati molti Santi fra cui [[San Patrizio]], [[San Gregorio]].
Sul [[soffitto]] ligneo, dipinto dal pittore bitontino [[Carlo Rosa]], sono illustrate alcune scene della vita di [[San Nicola di Myra]], [[San Gaetano]] e [[Sant'Andrea Avellino]].
 
La navata è illuminata dal finestrone centrale della controfacciata e da otto finestre, quattro per lato. Sulle pareti del lato destro e sinistro ove si affacciano le quattro finestre e negli spazi tra l’[[arco trionfale]], sopra lo stemma dei Teatini ed il soffitto vi sono affreschi raffiguranti diversi Santi.
 
====Tempio di Minerva====
A [[Minerva]], che veniva considerata dea protettrice non solo di Bitonto ma di molte altre città [[apuli|apule]] e italiche, veniva attribuito il dono dell'ulivo alla città. Il tempio era situato sulla [[via Traiana]] dov'è ora situata la chiesa di San Pietro in Vincoli. La presenza del tempio in quel periodo è confermata da una lastra di pietra cubica, del periodo romano, incastonata fra le mura della sacrestia dell'attuale chiesa.
 
====Altre chiese====
{{vedi anche|Chiese di Bitonto}}
[[Immagine:Chiesapurgatorio.JPG|right|thumb|250px|Particolare del portale della chiesa del Purgatorio]]
Nella città di Bitonto e nel territorio del comune sono presenti numerose chiese che rappresentano importanti testimonianze dell'arte e dell'architettura locale. Ecco una lista delle principali chiese della città:
 
*[[Basilica Pontificia dei Santi Medici (Bitonto)|Basilica Pontificia dei Santi Medici]], conserva le reliquie delle mani e le statue dei santi. Al suo interno è situato, sulla parete della fiancata sinistra, un mosaico di grandi dimensioni che rappresenta la famosa [[battaglia di Bitonto]]. La chiesa, infatti fa particolare "riferimento" alla Madonna Immacolata, anche in relazione al fatto che è stata eretta su piazza [[26 maggio|XXVI maggio]] [[1734]], dove è situato l'obelisco Carolino. La chiesa infatti, durante la processione per la festa patronale, diventa il luogo di destinazione della processione che parte dalla cattedrale.
*Chiesa della Madonna delle Grazie
*Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
*Chiesa di Santa Caterina
*Chiesa di San Domenico
*Chiesa di Sant'Egidio Abate
*Chiesa di San Giacomo
*Chiesa di San Giorgio Martire
*Chiesa di San Giovanni
*Chiesa di San Leucio
*Chiesa di San Luca evangelista
*Chiesa di Santa Maria Annunziata
*[[Chiesa di Santa Maria del Popolo (Bitonto)|Chiesa di Santa Maria del Popolo]]
*Chiesa di Santa Maria della Chinisa
*Chiesa di Santa Maria dei Martiri
*Chiesa di San Paolo apostolo
*Chiesa di San Pasquale
*Chiesa di San Pietro in Vincoli
*Chiesa di San Pietro Nuovo
*Chiesa del Purgatorio, nelle vicinanze del palazzo Sylos-Calò. Realizzata nel [[XV secolo]], la chiesa ha un portale ornato da figure scheletriche e anime penitenti, come voluto dalle regole della [[Controriforma]]. La chiesa raccoglie le statue della Settimana Santa. Recentemente è stata sottoposta a restauro, con la pulizia dell'esterno.
*Chiesa di Santa Rita da Cascia
*Chiesa di San Silvestro papa
*Chiesa dello Spirito Santo
*Chiesa di San Valentino
*Chiesa dell'Addolorata (nella frazione di [[Mariotto]])
*Chiesa dell'Immacolata (nella frazione di [[Palombaio]])
*Abbazia di San Leone, antica fondazione [[Ordine benedettino|benedettina]], passata quindi ai [[Ordine cistercense|cistercensi]] e agli [[olivetani]]. Ricostruita nel [[XV secolo]], fu restaurata nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]]. Conserva il [[Coro (architettura)|coro]] affrescato e un [[chiostro]].
*Convento dei Cappuccini
*Convento di Santa Maria della Chinisa
*Convento dei Paolotti
*Convento di Santa Maria del Carmelo
*Monastero di Santa Maria delle Vergini
 
===Architetture civili===
====Palazzo Sylos-Vulpano====
Oggi [[monumento nazionale]],<ref>{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/html/schede_restauro/Vulpano/pagina1.html|titolo=Palazzi: palazzo Vulpano|accesso=31-01-2008}}</ref> il [[palazzo Sylos-Vulpano]] è noto per le decorazioni del cortile interno. Fu costruito nel [[1445]] per volere di Giovanni Vulpano, riutilizzando una precedente torre medioevale, i cui resti sono stati recentemente rinvenuti in corrispondenza del loggiato. [[Immagine:Palazzovulpano.JPG|thumb|right|250px|Particolare del loggiato del Palazzo Sylos-Vulpano]] La torre era stata forse costruita intorno al [[1156]], quando Goffredo Vulpano giuse a Bitonto per sfuggire alle devastazioni di [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo il Malo]]. Secondo la data incisa sul portale l'opera è da ritenersi completata solo nel [[1501]]. Fino al [[1734]] il palazzo fu in possesso dei Vulpano, e solo dopo l'estinzione di questa famiglia, passò ai Sylos con i quali i Vulpano erano imparentati.
 
Sebbene il palazzo sia stato terminato agli inizi del [[XVI secolo]], segue lo [[Rinascimento|stile rinascimentale]] toscano del secolo precedente, in particolare nell'impostazione del cortile quadrangolare centrale. La facciata presenta un andamento più irregolare, dovuto anche all'adattamento al pendio naturale del terreno.
 
Nel cortile si trova una loggia decorata con pannelli scolpiti che celebrano le virtù civiche della famiglia Vulpano (Annibale Vulpano è raffigurato insieme a [[Publio Cornelio Scipione|Scipione]] e Antonio Pio Vulpano con l'imperatore [[Nerone]]). Vi si trovano inoltre una scena con il mito di [[Orfeo]] e una con mostri marini. Il portale d'ingresso mostra invece lo stile [[Architettura gotica|tardo-gotico]] [[Aragonesi|aragonese]]. L'androne è coperto da una volta a botte.
 
Un'epigrafe nella loggia testimonia le relazioni commerciali intrattenute dai Vulpano con altre importanti casate italiane. È inoltre presente uno stemma della famiglia Vulpano, cui si aggiunse più tardi quello della famiglia Sylos, quando questa acquistò il palazzo.
 
L'interno fu rifatto e della struttura originaria rimangono solo i piani superiori. In epoca successiva l'edificio ha subito aggiunte che hanno occupato spazi originariamente all'aperto. Disabitato dal [[1979]], non è in buono stato di conservazione.
 
====Palazzo Sylos-Calò====
[[Immagine:Palazzocalò.JPG|thumb|left|250px|Loggiato del palazzo
Sylos Calò.]]
Il [[palazzo Sylos-Calò]] stile tardo-[[Architettura rinascimentale|rinascimentale]], fu fatto costruire da Giovanni Alfonso Sylos nella prima metà del [[XVI secolo]] per esaltare la ricchezza e la nobiltà del casato. L'esterno del palazzo fu costruito nel [[1529]], mentre il loggiato e gli spazi interni vennero completati solo nel [[1583]]. Il palazzo si erge sui resti di una chiesa donata a Francesco Saverio Sylos.
 
La facciata che dà sulla strada presenta un aspetto più irregolare, a causa dell'adattamento all'andamento della via. Il loggiato è realizzato su due livelli. Il grande portale d'ingresso, che ricorda quello del Palazzo De Ferraris-Regna, dà direttamente sul cortile porticato; è in stile tardorinascimentale, ed è inquadrato da due lesene, con due effigi imperiali sotto il cornicione. Il cortile interno, più regolare della facciata, ha una pianta quadrangolare. Il suo porticato si erge su otto colonne con capitelli tutti diversi fra loro. L'androne, come negli altri palazzi bitontini, è coperto da volte ribassate con lunette e presenta colonne lisce con capitelli corinzi, ripresi dal rinascimento [[Firenze|fiorentino]].
 
I vani del piano terra presentano [[volta a botte|volte a botte]] o a [[volta a crociera|crociera]]. È presente una torre cilindrica, forse adibita originariamente a torre di avvistamento e difesa. La loggia che si affaccia su piazza Cavour offre l' espressione più ricca del Rinascimento pugliese.<ref>{{cita web|url=http://www.viaggiareinpuglia.it/at/4/luogocultura/622/it|titolo=Viaggiareinpuglia.it|accesso=31-01-2008}}</ref> <!-- Le coperture sono diverse: vi sono coperture a tetto ed altre a terrazzo [Si è già parlato prima delle coperture: queste di cosa sono in particolare?]-->
 
Il palazzo, attualmente in restauro, ha subito significative lesioni strutturali, mentre il danneggiamento delle coperture ha determinato l'infiltrazione di acqua che ha favorito la proliferazione di vegetazione soprattutto sulla parte inferiore dei muri.
 
====Palazzo De Ferraris-Regna====
Il nucleo originario risale al [[XIV secolo]] e fu realizzato dai De Ferraris, nobile famiglia [[Genova|genovese]] che si stanziò nel [[XIV secolo]] a Bitonto.<ref>{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/html/schede_restauro/De_Ferraris_Regna/pagina1.html|titolo=Palazzi: palazzo De Ferraris Regna|accesso=07-02-2008}}</ref> Anticamente il palazzo si estendeva fino all'"arco pinto". Tra il [[1586]] e il [[1639]] fu ricostruito per volere della famiglia Regna (giunta a Bitonto nel [[XIII secolo]] con Paolo Regna, preso in ostaggio a Milano da Federico II).
 
Il palazzo presenta un portale con colonne di ordine dorico poggianti su un semplice basamento. I loggiati interni sono realizzati in epoche diverse: il primo piano e il cortile risalgono al [[XIV secolo]], mentre il piano superiore è più recente. Le finestre sono state trasformate in seguito in balconi. Il portale è in stile tardorinascimentale, con la data ([[1586]]) incisa sul portale stesso. <!-- In seguito ad alcuni restauri [Se in seguito ad alcuni restauri la struttura è andata distrutta, che restauri erano?--> gran parte della struttura De Ferraris è andata distrutta ed oggi ne rimangano solo alcune arcate.
 
====Palazzo De Lerma====
Fu fatto costruire accanto alla cattedrale, in un'area precedentemente inclusa nelle proprietà del vescovo nel [[XVI secolo]], da Girolamo De Lerma, duca di [[Castelmezzano]] e appartenente ad una famiglia giunta in Italia dalla Spagna verso il [[1500]]. Sulla sua destra preesisteva la chiesetta della Santa Maria della Misericordia,<ref>{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Mastronicola/PalazzoDeLerma/Storia/palazzo.html|titolo=Palazzi: palazzo De Lerma|accesso=07-02-2008}}</ref> della quale si conserva il portale principale (risalente al 1586) con, sulla parte superiore, una scultura in pietra della [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]].
 
Il palazzo è coronato da un ricco cornicione ed è in stile [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] anche se successivamente vi furono delle trasformazioni e delle aggiunte in stile [[Architettura barocca|barocco]], cui seguì l'aggiunta dei balconi nel [[XVIII secolo]]. La facciata del palazzo è prospiciente con il sagrato della cattedrale e tra di essi vi è una suggestiva loggia [[XVI secolo|cinquecentesca]] di stile rinascimentale, posizionata ad angolo.
 
====Altri palazzi====
*Palazzo Spinelli-Regna
*Palazzo Sylos-Sersale
*Palazzo Rogadeo
*Palazzo Sisto
*Palazzo Termite
*Palazzo Alitti
*Palazzo Bove
*Palazzo Gentile
 
====[[Teatro Traetta]]====
{{Teatri
|NomeTeatro= Teatro Comunale "Tommaso Traetta"
|Tipologia= Sala con platea, galleria ed un palcoscenico ampio
|Immagine= Ttraetta.JPG
|Larghezza=200px
|Didascalia= La facciata del teatro.
|Periodo= [[1838]]
|Progettista= Sconosciuto
|Indirizzo= Via Largo Teatro
|Telefono= 080-3751877
}}
Costruito a partire dal [[1835]]<ref>Data visibile su {{cita web|url=http://www.teatrokismet.org/modules.php?module=content&aid=174|titolo=Teatro Kismet|accesso=31-07-2008}}</ref> per volere di 21 famiglie notabili bitontine che desideravano un “teatro comodo e ben disposto pel sollazzo del pubblico”, venne inaugurato il [[15 aprile]] del [[1838]] con la messa in scena dell’opera "Parisina" di [[Gaetano Donizetti]]. Si trattava del primo teatro stabile della provincia di Bari.
 
Originariamente assunse il nome di "Teatro Privato", poi mutato in "Teatro Nuovo", "Teatro Ferdinandeo" e quindi "Teatro Umberto I". Ancora oggi rimane sconosciuto il nome del progettista e il progetto originario mentre, al contrario, sono noti i nomi dei costruttori, i bitontini Emanuele e Pietro Sannicandro, e il costo della costruzione, 8.500 ducati. Nonostante le ridotte dimensioni, il teatro riproponeva la forma all’italiana e conteneva tre ordini di palchi e la galleria, una platea e un palcoscenico molto ampio.
 
A causa delle ridotte dimensioni i primi tempi furono caratterizzati da numerose repliche che, nel corso degli anni, si ridussero a poche e solo in alcuni giorni dell’anno. Ormai in declino, nel [[1950]] fu trasformato in cinema e poi chiuso. Nel [[1972]] le intemperie e le infiltrazioni di acqua provocarono il crollo del soffitto e la completa distruzione degli arredi. Nel [[1982]] venne redatto un progetto per il suo recupero, finanziato dal Comune che nel [[1989]] divenne unico proprietario dell'immobile. La ricostruzione,ad opera dell' architetto Domenico Pazienza, iniziata nel [[1998]] e conclusasi nel [[2002]], ebbe un costo di 8,5 miliardi di lire. Nel corso dei lavori vennero alla luce numerosi reperti archeologici quali la Porta Cupa e le mura medievali della città.
 
Nel [[2003]] venne nominato direttore artistico [[Michele Mirabella]], mentre la riapertura ufficiale, avvenne il [[16 aprile]] [[2005]], 167 anni dopo la prima inaugurazione. In occasione della riapertura, avvenne l'intitolazione al musicista bitontino [[Tommaso Traetta]]. Oggi il teatro si presenta con un palcoscenico rettangolare di 9x7 metri e dispone di 246 posti tra platea, palchi e loggione.
 
===Architetture militari===
====Torrione angioino====
[[Immagine:Bitonto6.JPG|150px|thumb|right|Torrione angioino.]] Il [[torrione angioino]] è una [[torre]] cilindrica del [[XIV secolo]]. Ha un'altezza che supera i 24 m e un diametro di circa 16. Si divide in tre livelli sovrastanti i sotterranei che, grazie a cunicoli e gallerie, collegavano il torrione con le altre venticinque torri all'esterno delle mura. La sua esistenza è accertata solo nel [[1399]] <ref>{{cita web|url=http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/bari/bitonto.htm|titolo=Castelli di Puglia - Bitonto|accesso=31-07-2008}}</ref> in un documento della regina [[Margherita di Durazzo|Margherita]], consorte del re di Napoli [[Carlo III di Napoli|Carlo III]]. <br>Venne utilizzata come torre di avvistamento e di difesa ma ben presto i sui sotterranei vennero adibiti a luogo di detenzione. Nel 1503 il [[Filippo di Savoia-Nemours|duca di Nemours]] lo definiva più forte della torre di [[Bruges]] e Montemar lo citò tra i luoghi più forti del [[Regno di Napoli]]. Dotata di mura spesse quasi 5 m è attualmente soggetta a lavori di restauro e riqualificazione, che stanno riportando alla luce l'originario fossato e ne permetteranno l'utilizzo come sede museale.
 
====Mura====
Le mura cittadine risalgono al periodo normanno e sono dotate di [[torri]] [[Normanni|normanne]] a base quadrata, ed altre torri [[cilindro|cilindriche]] di poco successive. Oggi rimangono lunghi tratti che delimitano la parte meridionale del centro storico mentre della parte settentrionale rimane ben poco. Le mura erano dotate di cinque [[porte]]:
*porta Pendile, situata nei pressi della chiesa di Santa Rita, nella parte occidentale;
*porta Nova, situata al limite nord del [[centro storico]] nei pressi della chiesa di Santa Maria Assunta;
*porta Robustina, che deve il suo nome alla [[città]] verso cui è rivolta ([[Ruvo di Puglia|Ruvo]]), pertanto situata nella parte nord-occidentale;
*porta la Maja, situata nella parte meridionale del centro storico, rivolta verso il torrente tiflis (in dialetto la Maijn, da cui la Maja);
*porta Baresana, la più grande di tutte, così chiamata perché rivolta verso Bari, cioè situata nella parte nord-orientale.
 
Queste ultime due sono ancora esistenti. Porta la Maja è comunemente chiamata porta del Carmine per il basso rilievo raffigurante la [[Madonna del Carmine]] presente nella parte alta della porta. A porta Baresana sono state aggiunte una statua dell'[[Immacolata Concezione]] e due orologi.
 
===Aree naturali===
====Parco nazionale dell'Alta Murgia====
Il comune di Bitonto fa parte del [[Parco Nazionale dell'Alta Murgia]]. Le parti più interne del territorio comunale, per un totale di 1959 ettari, sono comprese entro i confini del Parco, che si estende per 67 739 ettari complessivi. La presenza animale in questo spazio di quasi 2.000 ettari è caratterizzata da istrici, volpi, tassi e anche dei cani lupo in inverno. Ma ci sono anche rettili come lucertole sicule, vipere e bisce.
 
====Lama Balice====
[[Immagine:Pontetiflis.JPG|thumb|left|250px|Antico ponte su Lama Balice ai margini del [[centro storico di Bitonto|centro storico bitontino]]. Sullo sfondo l'ex convento di [[Santa Teresa]], oggi adibito a liceo.]]
La [[parco naturale regionale Lama Balice|Lama Balice]], nota in dialetto bitontino come ''La Majin'', con i suoi 37 km<ref>Vedi {{cita web|url=http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/bitonto.htm|titolo=Bitonto e le masserie di lama Balice|accesso=31-07-2008}}</ref> di lunghezza costituisce una delle più lunghe lame presenti nella [[provincia di Bari]]. L'interesse sia sotto il profilo paesaggistico e naturalistico, sia sotto quello archeologico ha indotto all'istituzione dell'omonimo parco regionale.
 
La lama si origina tra [[Ruvo di Puglia]] e [[Corato]] e dopo aver attraversato il territorio del comune di Bitonto termina a [[Marconi-San Girolamo-Fesca|Fesca]], un quartiere di Bari, nella parte nord della città. Il torrente che vi scorre era un tempo chiamato ''Tiflis''. Nei periodi di siccità il torrente è in secca, ma durante l'inverno si gonfia per l'apporto di acqua piovana.
 
Alcuni tratti della lama sono bassi e sinuosi, mentre altri sono ripidi e presentano una stratificazione rocciosa notevole. La natura [[Carsismo|carsica]] del territorio è evidente per la presenza di numerose cavità naturali alle quali si aggiunsero le caverne scavate dall'uomo, che hanno restituito resti di epoca protostorica. Tutto il bacino di Lama Balice è caratterizzato da casali medievali, chiese e numerose masserie.
 
La lama, area di sosta per l’avifauna, presenta tratti coltivati e altri che mantengono l'originaria [[macchia mediterranea]] ([[Quercus coccifera|querce coccifere]], [[Quercus ilex|lecci]], [[Quercus trojana|fragni]], arbusti). La lama riveste importanza anche a livello storico. Vi sono delle grotte, le cosiddette "grotte di Chianchiarello", che rappresentano delle testimonianze sulla vita paleolitica della città.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Bitonto}}
===Etnie===
Si registrano 819 presenze straniere pari all'1,45% di tutta la popolazione bitontina. Le 819 presenze si dividono in 431 femmine e 388 maschi. La tabella riporta i dati della popolazione straniera residente a Bitonto, riferiti al [[31 dicembre]] [[2007]].<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2007/index.html Dati ISTAT 31-12-2007|titolo=Cittadini stranieri secondo i dati Istat 2007|accesso=3-11-2008}}</ref> Si segnalano le comunità con più di 20 unità:
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{| {{prettytable|width=40%}}
|-
! Bandiera
! Nazione di origine
! Numero di presenze
|-----
! {{Bandiera|Albania}}
| [[Albania]]
| '''227'''
|-----
! {{Bandiera|Tunisia}}
| [[Tunisia]]
| '''132'''
|-----
! {{Bandiera|Romania}}
| [[Romania]]
| '''127'''
|-----
! {{Bandiera|Croazia}}
| [[Croazia]]
| '''29'''
|-----
! {{Bandiera|Serbia e Montenegro}}
| [[Serbia e Montenegro]]
| '''24'''
|-----
! {{Bandiera|Eritrea}}
| [[Eritrea]]
| '''23'''
|-----
! {{Bandiera|Algeria}}
| [[Algeria]]
| '''22'''
|-----
! {{Bandiera|Repubblica Popolare Cinese}}
| [[Repubblica Popolare Cinese]]
| '''22'''
|-----
! {{Bandiera|Turchia}}
| [[Turchia]]
| '''21'''
|-----
 
 
 
|}
</div>
 
===Lingue e dialetti===
{{vedi anche|Dialetto bitontino}}
Il dialetto bitontino si distingue tra i dialetti della [[provincia di Bari]] e dell'intera [[Puglia]]. Ciò che rende interessante tale dialetto è la pronuncia delle parole in una maniera chiusa. Ad esempio se "capo" in dialetto molfettese si dice ''càepe'', con una pronuncia molto aperta e simile alle altre varietà linguistiche presenti nella zona, in dialetto bitontino si dice chèupe.
 
Esso, pur avendo mantenuto le sue radici linguistiche più antiche, reca traccia della lunga presenza di dominazioni diverse (greci, francesi, austriaci e spagnoli): ad esempio la versione dialettale del termine italiano "bambola", ''pèupe'', deriva dal [[Lingua francese|francese]] ''poupè''.
 
Tradizionalmente si distinguono due varianti, distinte secondo il modo di pronunciare la frase "tu devi stare qua": questa infatti nella variante detta "antica" diventa "''teu a da steu dou''" e nella variante detta "civile", meno accentuata, "''to da sta do''".
 
Nella pronuncia dialettale tutte le parole, escluse quelle tronche, e quelle con desinenza ''-y'' (che in dialetto bitontino è una vocale) terminano con una "e" muta francese.<ref> I dialetti della Puglia, Enciclopedia Encarta 2006 </ref> Nei lemmi che in italiano presentano la vocale "u", questa viene fatta precedere da una "e" nella variante "antica" (ad esempio, l'italiano "tu" diventa ''teu'') o mutata in una "o" nella variante "civile" ("tu" diventa ''to'').
Nella versione più arcaica la u viene fatta precedere da una i piuttosto che una e ("tu" diventa "tiu).
 
La i accentata, non preceduta o seguita da altra vocale, muta nel dittongo "oi" nel dialetto antico, in "e" nel dialetto civile (ad esempio, l'italiano "partita" diventa ''partoite'' o ''partéte'').
 
La desinenza finale in "-one" dell'italiano diventa ''aun'', ad esempio l'italiano "processione" diventa ''precessiàune'' (si legge prcssiaun).
 
L'articolo singolare femminile è "la", quello singolare maschile "u", mentre il plurale di entrambi i generi è "re".
 
L'infinito della prima [[coniugazione]] dei [[Verbo|verbi]] ("-are" in italiano) diventa "-''eue''" nella variante "antica" (da "stare" diventa ''steue'') o viene mutato in "-''a''" nella variante "civile" (da "stare" diventa ''sta'').
 
L'infinito della seconda [[coniugazione]] dei [[Verbo|verbi]] ("-ere" in italiano) diventa "-''eye''" nella variante "antica" (da "vedere" diventa ''vêdèye'').
 
L'infinito della terza [[coniugazione]] dei [[Verbo|verbi]] ("-ire" in italiano) diventa "-''oye''" nella variante "antica" (da "dormire" diventa ''dêrmòye'').
===Enti e Istituzioni===
==== Forze di polizia e giustizia ====
* Caserma dell'Arma dei Carabinieri
* Caserma della Guardia di Finanza
* Comando di Polizia Municipale
* Commissariato della Polizia di Stato
* Sezione Distaccata del Tribunale di Bari
 
==== Strutture sanitarie ====
* Ospedale civile
 
==Cultura==
===Istruzione===
====Biblioteche====
*''Biblioteca civica Eustachio Rogadeo'': La biblioteca comunale prende il nome dal palazzo che la ospita, donato nel [[1966]] dall'omonima famiglia al Comune per essere adibito a biblioteca civica e a museo. La biblioteca contiene un'ingente patrimonio librario: circa 60 000 volumi di cui cospicuo è il numero di [[cinquecentine]], [[incunaboli]] e [[manoscritti]]. <ref>{{cita web|url=http://www.comune.bitonto.ba.it/servizi/biblioteca.htm|titolo=Comune di Bitonto - Biblioteca|accesso=15-11-2008}}</ref>
*''Biblioteca diocesana'': Nata come biblioteca del seminario, nel [[1738]] è diventata biblioteca vescovile. Possiede circa 40 000 volumi.
*''Biblioteca Antonio de Capua'': Istituita circa trent'anni fa dal Centro Ricerche di Storia e Arte bitontina conta circa 4000, alcuni anche inediti.
*''Biblioteca Martucci Zecca'': La biblioteca della famiglia Martucci Zecca si compone di qualche migliaio di volumi e di una raccolta di giornali locali e pugliesi degli ultimi decenni dell'[[XIX secolo|Ottocento]].
*''Biblioteca dei musicisti pugliesi'': La biblioteca fu istituita dall'Associazione musicale "Tommaso Traetta" e raccoglie pubblicazioni dei musicisti locali e pugliesi.
 
====Scuole====
* Scuole Secondarie di I grado: 5 scuole
* Scuole Secondarie di II grado: 9 scuole (2 Istituti Professionali, 5 Istituti tecnici, 2 Licei)
 
====Musei====
=====Museo Diocesano "Monsignor Aurelio Marena"=====
Creato tra il [[1969]] e il [[1970]], il museo è ospitato dalla curia vescovile, in dialetto ''Crêtigghie de mênzêgnaure'', ovvero ''Cortile del monsignore'' (il vescovo).
Si tratta del museo della [[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|Diocesi di Bari–Bitonto]], che raccoglie i beni artistici della Cattedrale di Bitonto. Il museo è disposto sui tre piani del palazzo.
 
Il primo piano è dedicato alla pittura dell’Ottocento e del Novecento in Puglia. Vi sono esposti anche, vasi di [[Sèvres]] e arredi sacri del [[XIX secolo|XIX]] e del [[XX secolo]]. Nella teca a cavallo tra la prima e la seconda sala troviamo manufatti dell’età pre-classica rinvenute nelle stazioni preistoriche localizzate nei centri viciniori mentre particolarmente preziosi sono gli argenti, conservati nell’omonima sala, di manifattura napoletana alcuni del [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]] tra cui [[Paramento liturgico|paramenti liturgici]] ([[Stola|stole]] ricamate in oro zecchino) e un lapidario con elementi decorativi di [[architettura romanica]] (tra cui un [[pluteo]] a tarsie e un [[capitello]] a racemi).
 
Il secondo piano è dedicato ai dipinti dei secoli [[XIII secolo|XIII]] e [[XVIII secolo|XVIII]] ma vi sono anche sculture del [[XV secolo|XV]] e [[XVII secolo]]. Di particolare interesse un'icona lignea raffigurante la Vergine di autore [[bizantino]] databile al [[XII secolo]] e un crocefisso del [[XIV secolo]] di scuola umbra. Si possono ammirare anche affreschi provenienti dalla Chiesa S. Leucio vecchio, una [[Madonna con Bambino]] dell'artista fiammingo [[Anton Van Dyck]] del [[XVI secolo]], un [[presepe]] in pietra attribuito a [[Stefano da Putignano]] da alcuni e a Nuzzo Barba di Galatina da altri, e una statua in legno dorato di [[San Gregorio Magno]].
Presenti anche il dipinto con l'''Adorazione dei pastori'', di Marco Pino, del [[1576]] e una ''Flagellazione'' di pittore locale, della prima metà del [[XVIII secolo]].
 
Nel terzo piano sono sistemate opere realizzate da artisti della scuola bitontina del [[XVII secolo]] (Alfonso de Corduba, Carlo Rosa, Nicola Gliri, Francesco Altobelli). Tra esse spiccano una tela di [[Carlo Rosa]] raffigurante la Vergine e i Santi protettori di Bitonto commissionato qual ex voto nel [[1656]], Cristo e la Samaritana sempre del Rosa e un’Annunciazione del frate Giovanni da Bitonto.
 
La ricca collezione ospitata nel museo diocesano sarà a breve trasferita presso l'ex Seminario Vescovile annesso alla [[chiesa di San Francesco d'Assisi (Bitonto)|chiesa di San Francesco della Scarpa]]. La struttura, articolata su due livelli e dotata di un giardino pensile, ospiterà oltre 2500 pezzi e sarà il museo diocesano più grande del [[mezzogiorno]].<ref>Vi è un articolo de La Repubblica che parla del {{cita web|url=http://www.larchitetto.archiworld.it/stampa06/rasta02.html|titolo=museo diocesano di Bitonto|accesso=31-01-2008}}</ref>
 
=====Museo archeologico "De Palo-Ungaro"=====
Raccoglie reperti pre-romani rinvenuti nel territorio comunale. Il museo offre un quadro molto dettagliato su quella che fu la [[Peuceti|civiltà Peuceta]] e la vita culturale della città in quel periodo storico. Ospita due mostre permanenti "Gli antichi Peucezi a Bitonto" e "Donne e Guerrieri da Ruvo a Bitonto", che raccolgono reperti datati fra il [[VI secolo a.C.|VI]] e il [[III secolo a.C.]] rinvenuti nella Necropoli di [[via Traiana]].
 
I numerosi corredi funebri esposti sono ricchi di reperti ceramici e metallici, che consentono di tracciare l'evoluzione economica e sociale della civiltà peuceta e di conoscerne usi e costumi.
Nella prima sala i reperti sono esposti secondo un criterio [[cronologia|cronologico]] che permette di ricostruire l'evoluzione e le influenze di civiltà limitrofe sull'[[artigianato]] locale.
Si passa così da reperti a decorazione geometrica, tipica della produzione peuceta, a [[vasellame]] a vernice nera con figure rosse tipiche della civiltà greca.
 
Nella seconda sala, le teche custodiscono [[cinturone|cinturoni]], [[strigile|strigili]], [[mortai]] a testimonianza della cultura guerriera dei peuceti.
 
Nella terza sala, sono conservati i monili, le collane, i pesi da telaio e le grandi [[anfore]] decorate con corpi di donne vestite di [[chitoni]].
 
=====Altri musei=====
;'''Museo civico "Eustachio Rogadeo"''': Venne aperto al pubblico nel [[1962]], prendendo il nome dal palazzo che lo ospita, il [[XVII secolo|seicentesco]] palazzo Rogadeo, sede anche della biblioteca comunale. Vi sono esposti soprattutto reperti [[Archeologia|archeologici]] come ceramiche di epoca greco-romana rinvenuti nel territorio bitontino, un monetario, sculture e dipinti del [[XVII secolo|XVII]]-[[XVIII secolo]]. Al pian terreno vi è la pinacoteca che conserva opere di artisti pugliesi dell'ottocento, della donazione ''Cuonzo''.
 
===Media===
====Stampa====
*"''Primo piano''", periodico mensile; direttore Mimmo Larovere.<ref>Il periodico dispone anche di un {{cita web|url=http://www.primopiano.info |titolo=sito internet|accesso=31-01-2008}}</ref>
*"''Da Bitonto''", periodico mensile; direttore Franco Amendolagine.
*"''Bitonto''", pagina dedicata a Bitonto dalla "Gazzetta di Bari", all'interno della [[Gazzetta del Mezzogiorno]].
 
====Internet====
*"''[[BitontoTV]]''", portale network - webTV
*"''Bitontolive''", portale network.
 
===Cucina===
Un tipico primo piatto della cucina bitontina è rappresentato da ''re strascênéut che re cime de reupe''<!-- <ref>{{cita web|url=http://www.bitonto.net/index.php?mod=tradizioni&page=ricette&idc=2|titolo=bitonto.net/ricette|accesso=7-02-2008}}</ref> --> (le [[orecchiette]] con le cime di rape), come anche dalla ''paste e faséule'' ([[pasta e fagioli]]), preparata usando [[cavatelli]] e fagioli mediterranei.
Come secondi piatti rinomate sono ''re vambasciùle'', dei bulbi che hanno forma di piccole cipolle e che vengono raccolti da una pianta che cresce sulle [[murge]] chiamata [[Leopoldia comosa]]. Sono amarognoli e vengono conditi solitamente con [[sale]] e [[olio d'oliva]].
[[Immagine:Orecchiette pugliesi.JPG|thumb|left|200px|Orecchiette]]
Rinomati i dolci legati alle tradizioni festive.
Tipica del periodo di Ognissanti è "La colva" preparata con grano ammorbitito nell'acqua, chicchi di melograno e di uva, scaglie di cioccolato fondente, il tutto legato insieme dal vin cotto di uva.
Tipiche del periodo [[natale|natalizio]], ad esempio, sono ''re cartêddéute'' <ref>Vedi la preparazione e la pronuncia dialettale su {{cita web|url=http://www.dondialetto.it/bari/articles.asp?id=43&page=3|titolo=Dondialetto, Le cartellate|accesso=29-06-2008}}</ref> (le [[cartellate]]) e "re chêscênitte" (i cuscinetti di Gesù Bambino), le prime si preparano con farina, olio e vino bianco, che qualcuno sostituisce con del succo di arancia, fritte o al forno vengo poi passate nel vin cotto di uva o di fichi, ed anche di fichi d'india.
 
Con lo stesso impasto di preparano i cuscinetti: la pasta viene tirata a mano e farcita di pasta reale ottenuta dalla triturazione delle mandorle con l'aggiunta di zucchero, chiusi a mano a formare un piccolo cuscino e dopo cotti, cosparsi di zucchero a velo se passati al forno oppure rigirati nello zucchero semolato se fritti.
A [[Pasqua]], invece, si preparano ''re scarcédde'' (le scarcelle), una "colomba" di cioccolato o di pane. La ricetta tipica prevede che sia preparata con un uovo sodo al centro e cosparsa di codette colorate.
[[Carnevale]], infine, è l'occasione per la preparazione delle [[chiacchiere]].
 
Tipica di Bitonto è anche la [[focaccia alla barese|focaccia]] di [[patate]], un piatto occasionale che per tradizione si mangia la domenica. L'impasto consiste in farina, olio d'oliva, pomodori e patate macinate; il tutto viene poi cotto in forno per circa 15-20 minuti.
 
===Personaggi legati a Bitonto===
[[Immagine:Tommaso traetta.jpg|thumb|200px|Tommaso Traetta, l'uomo più illustre di Bitonto]]
 
*''Luca da Bitonto'', ([[1175]]-[[1247]]), frate [[Ordine francescano|francescano]];
*''[[Antonio da Bitonto]]'', ([[1380]]-[[1459]]), frate [[Ordine francescano|francescano]];
*''[[Padre Giovanni Maria da Bitonto]]'', padre agostiniano;
*''[[Carlo Rosa]]'', ([[1613]]-[[1678]]), pittore;
*''[[Vitale Giordano]]'', ([[1666]]-[[1711]]), matematico;
*''[[Nicola Bonifacio Logroscino]]'', ([[1698]]-[[1765]]), musicista e compositore classico;
*''[[Caffarelli|Gaetano Caffarelli]]'', ([[1710]]-[[1783]]), compositore e cantante lirico;
*''[[Tommaso Traetta]]'', ([[1727]]-[[1779]]), musicista e compositore drammatico;
*''[[Luigi Castellucci]]'', ([[1797]]-[[1877]]), architetto disegnatore della tomba di [[Torquato Tasso]];
*''[[Enrico Sappia]]'', ([[1833]]-[[1906]]), cospiratore mazziniano, erudito e storico;
*''[[Giovanni Vincenzo Rogadeo]]'', ([[1834]]-[[1899]]), politico;
*''[[Nicola Fornelli]]'', ([[1843]]-[[1915]]), pedagogista;
*''[[Pasquale Panisco]]'', ([[1851]]-[[1891]]), musicista e compositore;
*''Francesco Spinelli'', pittore;
*''[[Gennaro Rubino]]'', ([[1859]]-[[1918]]), anarchico;
*''[[Giovanni Modugno]]'', ([[1880]]-[[1957]]), pedagogista;
*''[[Pasquale La Rotella]]'', ([[1880]]-[[1963]]), musicista e compositore;
*''Pasquale Berardi'', vescovo;
*''[[Francesco Speranza]]'', ([[1902]]-[[1984]]), pittore;
*''[[Riccardo Billi]]'', ([[1906]]-[[1982]]), attore; nel film ''[[Totò sceicco]]'' interpreta l<nowiki>'</nowiki>''arabo di Bitonto'';
*''[[Michele Genovese]]'', ([[1907]]-[[1980]]), in arte [[Piripicchio]], attore comico;
*''[[Paolo Sylos Labini]]'', ([[1920]]-[[2005]]), economista;
*''Pasquale De Santis'', ([[1935]]), chimico-fisico;
*''[[Cristoforo Palmieri]]'', ([[1939]]), vescovo;
*''[[Michele Mirabella]]'', ([[1943]]), conduttore televisivo;
*''Francesco Paolo Fanelli'', ([[1948]]), calciatore;
*''[[Vito Antuofermo]]'', ([[1953]]), ex pugile campione mondiale di genitori entrambi bitontini;
*''[[Giovanni Procacci]]'', ([[1955]]), senatore della [[repubblica italiana]];
*''[[Mimmo Mancini]]'', ([[1960]]), attore;
*''Emanuele Rubini'', ([[1967]]), artista contemporaneo italiano premio Nobel dell'Arte (Montecarlo, 2005) premio del Senato della Repubblica (Porto Sant'Elpidio, 2004).
*''[[Francesco D'Aniello]]'', ([[1969]]), [[tiratore]] [[Italia|italiano]] di origini bitontine;
*''Francesco Stellacci'', ([[1973]]), scienziato. Attualmente risiede ed insegna al Massachusetts Institute of Technology di Boston;
*''[[Antonio Bellavista]]'', ([[1977]]), giocatore della squadra di calcio del [[Hellas Verona|Verona]];
*''[[Nicola Ventola]]'', ([[1978]]), calciatore nato a [[Grumo Appula]] studente del [[liceo scientifico]] di Bitonto.
*''[[Pippo Mezzapesa]]'', ([[1980]]), giovane regista di cortometraggi vincitore del David di Donatello;
*''[[Bianca Guaccero]]'', ([[1981]]), attrice notissima a livello nazionale.
*''Gino Ancona'', anarchico locale famoso per le sue lotte politiche;
*''Michele Barone'', fisico nucleare al Cern di Ginevra; ha fatto parte dell'equipe del premio nobel Carlo Rubbia;
*''Raffaello Tullo'', noto cabarettista italiano, ospite con la "Rimbamband" del Maurizio Costanzo Show;
 
===Eventi===
{{Nota
|titolo=L'immacolata Concezione patrona di Bitonto
|contenuto=[[Immagine:Obeliscocarolino.JPG|150px|thumb|right|Obelisco Carolino]]La festa si svolge nei giorni [[25 maggio|25]], [[26 maggio|26]] e [[27 maggio]] ed è legata al miracolo occorso nel [[XVIII secolo]], durante la [[battaglia di Bitonto]].
 
Bitonto era coinvolta nella guerra per il possesso del [[Regno di Napoli]], conteso tra [[Austria|austriaci]] e [[Spagna|spagnoli]]. Il Principe di Belmonte, comandante dell'esercito austriaco, aveva radunato le proprie forze presso [[Bari]], dove decise di disporre le difese non alle porte della città, priva di difese naturali, ma a Bitonto, avvantaggiata dal vallone della Lama Belice. Nonostante questo accorgimento, gli austriaci vennero ugualmente sconfitti.
 
All'alba del [[26 maggio]] [[1734]] il generale [[José Carrillo de Albornoz, duca di Montemar|Montemar]], comandante dell'esercito spagnolo, meditava di saccheggiare Bitonto per punirla della sua fedeltà al nemico: l'esercito spagnolo stava per mettere a ferro e fuoco la città, quando al generale apparve l’[[Immacolata Concezione]] che gli intimò di «non oltraggiare questa città, perché è la pupilla dei miei occhi ed i cittadini sono figli miei».
 
In seguito all'evento miracoloso l'Immacolata, già venerata in città, fu dichiarata patrona di Bitonto. Il nuovo re del Regno di Napoli, [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]] nominò Montemar ''[[duca]] di Bitonto'' e in memoria del miracolo fece erigere sul luogo del campo di battaglia, oggi Piazza XXVI Maggio 1734, un [[obelisco]] alto 18 metri e a base quadrangolare, noto come ''Obelisco Carolino''.
 
Durante la festa il quadro raffigurante il miracolo viene esposto sulla "Porta Baresana".}}
 
====Festa dei Santi Medici====
[[Immagine:Santimedici.JPG|thumb|150px|left|I Santi Medici escono dal santuario]]
{{vedi anche|Culto dei Santi Medici a Bitonto}}
La devozione per i [[Cosma e Damiano|Santi Medici]] Cosma e Damiano si può far risalire al [[IX secolo]], quando giunsero a Bitonto le reliquie delle braccia dei taumaturghi. I festeggiamenti, che iniziano il [[26 settembre]] con una novena di [[preghiera]], culminano la terza [[domenica]] di [[ottobre]], con una [[processione]] che dura l'intera giornata. La processione inizia con l'uscita delle statue dal santuario: dopo aver passato il portale della chiesa con una certa lentezza, le statue sono accolte con un lungo [[applauso]] e vengono liberate stormi di [[colombe]] e palloncini che volano sulla piazza antistante. La processione termina in serata con l'ostensione delle [[Reliquia|reliquie]] e la messa solenne nel santuario, celebrata dall'[[Arcidiocesi di Bari-Bitonto|arcivescovo]].
 
Molti fedeli residenti nei centri vicini, per devozione raggiungono Bitonto a piedi. Moltissimi raggiungono i piedi delle statue che vengono baciate.
Alcuni seguono la processione con lo sguardo rivolto alle statue dei santi e camminando all'indietro; tra questi ce ne sono alcuni che portano lungo l'intero percorso pesanti [[ceri]], alti anche 2 [[metri|m]] e del diametro di 50 cm, camminando scalzi. Questi ultimi, che si posizionano davanti alle statue (dietro l'intera folla), accompagnano alcuni gruppi di partecipanti che cantano la [[devozione]] ai due santi. In particolare c'è un uomo che canta le [[strofe]] e altri gruppi di partecipanti, sparsi per l'intera folla, che lo accompagnano con un [[ritornello]] (la voce arriva tramite particolari [[megafoni]] posti a una certa distanza l'uno dall'altro). Senza mai fermarsi, neanche quando la voce li viene a mancare questa persona canta per tutta la durata della processione.
Durante la festa si tiene inoltre una [[fiera]] tradizionale.
Cibi tipici di questa occasione sono [[focaccia alla barese|focaccia]] e [[sedano]] (fêcazze e äcce).
 
Nel [[1993]] è stata istituita la fondazione "Opera dei Santi Medici Cosma e Damiano di Bitonto", per dare maggiore sviluppo alle attività di volontariato medico-sanitarie e di assistenza per gli indigenti, iniziate già dal [[1986]] ad opera di circa 150 volontari (mensa per i poveri, ambulatorio gratuito, casa di accoglienza per i senza tetto, centro di ascolto, ospitalità per i profughi). L'ultimo obiettivo raggiunto è stata la costruzione di un hospice. Questa struttura, entrata in funzione recentemente (l'[[8 luglio]] del [[2007]], data di inaugurazione) ospita un centro di cure palliative (globali) per malati terminali.<ref>{{cita web|url=http://www.santimedici.org/index.php?mod=fondazione&scat=hospice|titolo=Hospice dei Santi Medici|accesso=07-02-2008}}</ref>
 
====Riti della [[Settimana Santa]]====
{{vedi anche|Settimana Santa di Bitonto}}
La settimana santa è un rito importantissimo a Bitonto. Non si sente in città che arriva la [[Pasqua]] se non si fanno i sepolcri (re sêbbùlche, in dialetto bitontino) ma soprattutto se non si celebra la classica processione del venerdì santo. Ecco sotto riportati le principali manifestazioni della settimana santa.
 
=====Venerdì di Passione=====
In mattinata, dalla [[cattedrale di Bitonto|cattedrale]] ha inizio la processione del [[Settimana Santa|venerdì di Passione]]. Sfila l'[[Addolorata]]. Con il viso rivolto a terra e gli occhi straziati è vestita di pizzo nero e mantiene un fazzoletto fra le mani. La statua dell'addolorata è la più pesante di tutte, è adornata con rose rosse ai suoi piedi e illuminata da 111 candele (posti in duplice fila intorno alla statua).
In questa occasione l'Addolorata si presenta con uno spadino che le trafigge il cuore, a significare il dolore di tutte le madri che perdono un figlio.
 
=====Mercoledì Santo=====
Le due bande cittadine più importanti (Tommaso Traetta e Pasquale La Rotella) percorrono le vie del [[centro storico di Bitonto|centro storico cittadino]]. La tradizione vuole che le due bande simboleggino Gesù e Maria. Come Maria, secondo la [[Bibbia]] non riesce mai a trovare suo figlio [[Gesù]], così le due bande non dovranno mai incontrarsi.
[[Immagine:Addoloratabitonto.jpg|thumb|250px|left|L'addolorata in processione]]
 
=====Giovedì Santo=====
Il [[giovedì Santo]] è destinato alla visita dei sepolcri che, secondo la tradizione bitontina, è necessario visitarne almeno sette. Verso le 17,30, in piazza Cattedrale e piazza Cavour, nel centro storico, vi è l'esecuzione delle marce tradizionali e successivamente quelle funebri.
 
Particolare attenzione deve rivestire la visita ai sepolcri della chiesa del Purgatorio e alle immagini, che partendo da qui saranno portate in processione il giorno seguente.
 
Verso mezzanotte arriva alla chiesa del Purgatorio il Trofeo floreale che custodisce il Legno Santo, due schegge del Sacro Legno della Croce,<ref>cfr. {{cita web|url=http://www.ilportaledelsud.org/bitonto.htm|titolo=Il portale del sud/Bitonto|accesso=31-01-2008}}</ref> una delle tre parti (le altre due si troverebbero a Roma e a Gerusalemme) in cui era sata divisa la santa croce che, secondo la tradizione, Elena, madre dell'imperatore Costantino, era riuscita a prelevare a Gerusalemme. Queste schegge furono donate dall'arcivescovo di [[Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo|Siponto e Manfredonia]] nel [[1711]] e sono racchiuse da una grande croce d'argento e cristallo,
 
=====Venerdì Santo=====
Il [[venerdì santo]] si tengono due processioni: la processione dei misteri, e quella detta "di gala".
La processione dei misteri parte verso l'1,00 di notte, dalla chiesa di San Domenico, ed è curata dall'''Arciconfraternita Maria SS del Rosario''. Otto statue vengono portate in processione:''Gesù nell’orto'', ''Gesù alla colonna'', ''Gesù con la canna'', ''Gesù con la croce'', ''il Calvario'', ''la Pietà'', ''Cristo Morto'', e ''l’Addolorata''. Le sue 111 candele, insieme a fiaccole disposte sui due lati delle vie, costituiscono le uniche fonti di luce lungo l'intero percorso della processione: le luci cittadine interessate da tale percorso infatti, vengono appositamente spente.
 
Le statue percorrono tutto il centro storico a passo lento e ritornano nella chiesa in mattinata. Alla processione partecipano tutte le [[Confraternita (chiesa cattolica)|confraternite]] della città, che aprono la processione sfilando con gli stendardi, accompagnate dalla banda cittadina che suona le marce funebri del maestro Pasquale La Rotella e Davide Delle Cese, e preceduti da un suonatore di pifferi che apre la processione.
 
La "processione di gala" parte invece dalla chiesa del Purgatorio, ha inizio al tramonto e si ritira solo all'alba del [[sabato Santo]]. Anch'essa percorre il centro storico ma secondo un tragitto diverso dalla processione precedente.
Alla processione vengono proposte tre statue: il ''Cristo'', l<nowiki>'</nowiki>''Addolorata'' e il ''Legno Santo''.
Anche qui la processione si apre con il suonatore di pifferi e le confraternite che sfilano.
Segue la "culla" (in dialetto: la nach) del Cristo Morto, realizzata a [[Napoli]] nel [[1880]] da Raffaele Vitolo:<ref>{{cita web|url=http://www.processionemisteritp.it/italia/bitonto/bitontosettimanasanta.htm|titolo=Settimana Santa a Bitonto|accesso=16-09-2008}}</ref> in legno intarsiato rosso adornato di putti e fiori dorati che sorreggono la statua del Cristo morto.
È quindi il turno della [[Maria Addolorata|Madonna Addolorata]]. Anche in questa occasione le candele vengono accese.
L'Addolorata è seguita da una delle tre copie della [[Sindone di Torino|Sacra Sindone]] realizzata nel [[1646]]. Quest'ultima precede il Legno Santo custodito in un trofeo floreale che ogni anno cambia tema. A chiudere la processione è il sindaco.
 
====Altri eventi====
*Festa di [[Sant'Antonio da Padova]]
*Festa di [[San Francesco da Paola]]
*Festa di [[Sant'Anna]]
*Festa della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]]
*Festa di [[Santa Lucia da Siracusa|Santa Lucia]]
*Festa della [[Madonna delle Grazie]] (anche detta Madonna del Miglio)
*Festa di [[Santa Rita da Cascia]]
*Festa di [[Santa Filomena]]
 
==Geografia antropica==
===Urbanistica===
{{vedi anche|Centro storico di Bitonto}}
[[Immagine:Immabitonto.JPG|thumb|250px|La guglia dell'Immacolata.]]
 
La città di Bitonto è formata da tante vie disposte a raggiera che partono da un nucleo centrale costituito dal centro storico.
Il centro storico della città, di forma trapezoidale, è delimitato a tratti dai resti delle mura di periodo normanno. La città era collegata a [[Roma]] mediante la [[via Traiana]] che vi giungeva da [[Ruvo di Puglia]] e passava per una delle cinque porte (Porta Robustina). <ref>{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/storia/capitolo1.html|titolo=Centro storico - Origini|accesso=30-07-2008}}</ref>
 
Le vie del centro storico hanno andamento tortuoso, spesso sono sostituite da gradinate. Sparsi per tutto il borgo antico sono gli archi quasi sempre arricchiti con dipinti a soggetto religioso (ad esempio "arco Pinto"). Caratteristiche sono le corti bitontine, tra cui la "corte Fenice", dove nacque [[Tommaso Traetta]].
 
Le strutture rilevanti più antiche presenti nel centro storico risalgono al [[basso Medioevo]]<ref>{{cita web|url=http://rilievo.stereofot.it/studenti/aa99/Pice/storia/bassomedioevo.html|titolo=Centro storico - Basso Medioevo|accesso=14-11-2008}}</ref> mentre le più recenti sono state innalzate verso la prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]]. Uno dei più antichi edifici della città è senza dubbio la cattedrale sull'antistante e omonima piazza, in cui è situata la cosiddetta ''guglia dell'Immacolata'', un [[obelisco]] in stile [[barocco]] accuratamente scolpito che sorregge una statua dell’Immacolata, recentemente ripulito,<ref>Pagina di giornale {{cita web|url=http://impresaabbatantuono.it/mod/pub_mod6_b.html|titolo=- Guglia dell'immacolata|accesso=14-11-2008}}</ref> e il torrione Angioino (in piazza Cavour). Tra gli edifici più moderni nel centro storico spiccano il teatro Traetta, la chiesa di San Gaetano, il palazzo Calò e la porta Baresana.
 
Nel [[XIX secolo]], il lato est della città si trasformò in un piccolo quartiere tagliato da via Traetta. Nella zona ottocentesca notevole è la chiesa del Crocifisso. Piazza Marconi invece segna il confine tra il quartiere est e l'ingresso al centro cittadino.
 
L'attuale zona centrale è anch'essa costituita in prevalenza da palazzi ottocenteschi (tra cui il palazzo Louise-Pannone e il palazzo Gentile, l'attuale sede del Comune),<ref>{{cita web|url=http://www.bitontolive.it/citta/scheda.aspx?v=30|titolo=Palazzo Gentile|accesso=16-09-2008}}</ref> situati da piazza [[Aldo Moro]], dove si trova una statua di [[Tommaso Traetta]] sino alla villa comunale. Dalla piazza si dipartono le arterie principali della città: corso [[Vittorio Emanuele II]] e via della Repubblica Italiana. Sulla prima, che si estende tra la porta Baresana e la Villa comunale, si affaccia il palazzo comunale. La seconda, che si estende tra il [[torrione angioino]] e la [[basilica Pontificia dei Santi Medici (Bitonto)|Basilica dei Santi Medici]], è la principale strada commerciale, dotata di portici.
 
La chiesa dei Santi Medici segna il confine tra il centro e la parte settentrionale della città e rappresenta il punto di riferimento e il monumento più importante di quest'ultima zona. Qui si sviluppa la zona artigianale, separata dal resto dell'abitato mediante la stazione della Ferrotramviaria (linea Bari-Barletta).
 
Infine la parte occidentale si sviluppa tra via Ammiraglio Vacca e [[Via Traiana]]. Benchè anche questa sia una zona ottocentesca non si innalzano strutture architettoniche di rilievo. Importanti qui sono invece l'ospedale civile, con annessa chiesa di Cristo Re (o Madonna della Chinisa) e, proprio su via Traiana il [[cimitero]]. Da notare tuttavia è, almeno in gran parte, la presenza di un sistema viario molto accurato.
 
Importante è la rete fognante di Bitonto, tra i più antichi d'[[Europa]], precedente di secoli a quelli di [[Napoli]] e [[Parigi]]. La costruzione della rete fognante risale al [[1512]] e fu completata nei primi anni del [[Seicento]].<ref>{cita web|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=15939|titolo=La rete fognante del '500 nel Centro Antico|accesso=14-04-2009}}</ref>
 
===Frazioni===
 
*'''[[Mariotto]]''' (circa 1 500 abitanti) si trova a circa 15 km da Bitonto e in posizione leggermente più elevata (130 m s.l.m.). Il nome deriva dal feudo di Mariotto dei Verità, con numerose tenute e masserie. L'attività prevalente è l'[[agricoltura]] ([[Olivo|olivicultura]] e [[Vite|vigneti]]) e vi si produce il vino "San Barbato".
*'''[[Palombaio]]''' (circa 1 500 abitanti), si trova a circa 8 km da Bitonto, a metà strada fra [[Ruvo di Puglia]] e [[Palo del Colle]]. Negli ultimi cinque anni è stata soggetta ad un notevole sviluppo demografico, che ne ha visto raddoppiare la popolazione. Vi sono sorti numerosi campi sportivi. Nel [[Natale|periodo natalizio]] vi si svolge un [[presepe vivente]] sulla piazza del Milite Ignoto.
 
==Economia==
{{vedi anche|Economia della Puglia}}
 
L'economia cittadina è da sempre legata all'agricoltura, principalmente all'ulivo. Ad essa si affianca una organizzazione industriale basata sull'olio. Sul territorio infatti, insistono circa cinquecento aziende agricole associate in unica cooperativa denominata appunto ''Cima di Bitonto''. Bitonto non è lontana dalla zona industriale di Bari. Sul territorio comunale insiste però soprattutto la manifattura tessile, con una quarantina di siti produttivi e oltre trecento aziende del settore abbigliamento.
[[Immagine:Ulivobitonto.gif|thumb|250px|left|Ulivo secolare nelle campagne bitontine]]
Più bassa rispetto alla media provinciale è la disoccupazione giovanile.<ref>cfr. articolo de "La Gazzetta del Mezzogiorno" {{cita web|url=http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/comuni_oggi/categorie/BA/economia_bitonto.htm |titolo=Bitonto. Economia e società|accesso=31-01-2008}}</ref> In crescita il [[turismo]], soprattutto culturale, ma anche naturalistico.
 
Il [[commercio]] è basato soprattutto sulle tradizionali [[Fiera|fiere]] ("fiera di San Leone" e "fiera dei Santi Medici").
 
===Agricoltura===
Bitonto con un patrimonio di oltre 1.700.000 alberi di ulivo si impone tra i maggiori produttori in Italia di olio d'oliva.
Il territorio comunale infatti, produce un [[olio extravergine d'oliva]] ricavato dalla [[cultivar|varietà]] di olive "Cima di Bitonto", coltivata anche in altri comuni della [[provincia di Bari]].
 
L'olio di Bitonto, la cui produzione si è particolarmente sviluppata nel corso del [[XX secolo]], è caratterizzato da una bassissima acidità (0,21%),<ref>{{cita web|url=http://www.oleificiocimadibitonto.it//Italiano/Analisi.php|titolo=Olio Cima di Bitonto|accesso=31-01-2008}}</ref> e viene esportato in tutta Europa e in America. Bitonto è anche membro dell'''Associazione Nazionale Città dell'Olio''.<ref>Fonte: {{cita web|url=http://www.cittadellolio.it/home.asp |titolo=Associazione Nazionale Città dell'Olio|accesso=31-01-2008}}</ref> Insieme ad altre varietà diffuse nella provincia viene commercializzato come olio Terra di Bari a [[denominazione di origine protetta]].<ref>{{cita web|url=http://www.oliodopterradibari.it/home.php |titolo=Consorzio dell'Olio DOP Terra di Bari|accesso=31-01-2008}}</ref>
 
Accanto alla produzione olearia, la campagnia di Bitonto è adibita ad altre colture arboree, quali il [[mandorlo]], il [[pera|pero]], il [[fico]] e il percoco (che produce frutti simili alle [[prunus persica|pesche]]): vengono inoltre coltivati i [[cereali]] e, oltre la frazione di Mariotto, la [[vite]], dalla quale si ricava l'uva destinata alla produzione di [[vino]] (tra cui i vini ''Zagarello'' e ''San Barbato'').
 
Il settore agroalimentare si caratterizza per alcuni tipici prodotti da forno come il pane locale, la [[focaccia alla barese|focaccia]] casereccia, e anche i taralli, conosciuti nella zona come i ''taràlle de màsse''. Minoritario è l'allevamento (bovino) dal quale deriva però una piccola produzione di [[latte]].
 
===Industria===
L’industria è sviluppata con insediamenti siderurgici, di lavorazione di [[pelli]], per la produzione di [[ceramica]], lavorazione di conglomerati bituminosi, lavorazione di pneumatici, lavorazione di vinacce e frantoi, calce viva, scatolifici, [[gomma]] soffice, prefabbricati, [[falegnameria]] industriale.
 
L'[[artigianato|attività artigianale]] e della piccola industria mette sul mercato nazionale e internazionale soprattutto i prodotti della confezione, dell'[[abbigliamento]] e della [[meccanica]] leggera: l'indotto conta oltre 1200 aziende con circa 13 000 addetti. È anche prevista la costruzione, sulla direttrice Bitonto-Giovinazzo, di insediamenti [[industria|industriali]] dotati delle più moderne [[infrastrutture]] e reti, [[ecologia|ecologicamente]] attrezzate, in grado di attrarre insediamenti di [[aziende]] che producono beni e [[servizi]] ad alto contenuto [[tecnologia|tecnologico]].
 
===Turismo===
Il settore turistico a Bitonto sta vivendo un periodo di forte crescita. Nel [[2007]] infatti, le presenze turistiche in città sono aumentate del 350% rispetto al [[2006]], risultando così il comune più virtuoso della provincia.<ref>Vedi l'informazione sul sito {{cita web|url=http://www.turismo.regione.puglia.it/notizia/189/it|titolo=turismo.regione.puglia.it|accesso=01-02-2009}}.</ref> La città si mostra sempre più disponibile ad iniziative per la promozione del territorio, in particolare per quanto riguarda il [[turismo|turismo culturale]].
 
Sotto questo aspetto le attrazioni turistiche di maggior rilievo sono la [[cattedrale di Bitonto|Cattedrale]], considerata l’espressione più matura e completa del [[romanico pugliese]]; il [[palazzo Sylos-Calò]], tra i più alti esempi del rinascimento pugliese e sede della galleria nazionale De Vanna, e il [[torrione angioino]] con le pareti spesse quasi cinque metri è stato definito più forte della torre di [[Bruges]] e che custodisce un museo di arte contemporanea. Da vedere c’è anche l’obelisco Carolino, l’unico monumento che ricorda la [[battaglia di Bitonto]]. Complici di questa crescita sono anche i restauri effettuati ai monumenti più importanti come la cattedrale (che si prepara ad una altra serie di lavori per un potenziamento), il torrione angioino, il palazzo Sylos Calò e la chiesa di San Domenico, nel centro storico, che costituisce una tra le più importanti strutture [[barocche]] della [[provincia di Bari|provincia]].
 
Da non trascurare anche il turismo di tipo naturalistico che si fa spazio in città soprattutto dopo la rivalorizzazione della lama Balice: la costruzione di una pista ciclabile sul sito e il potenziamento di essa con una serie di fontane. Da citare anche il bosco sito nella frazione di Palombaio. Il turismo religioso è anch’esso in crescita. Le [[Culto dei Santi Medici a Bitonto|processioni dei Santi Medici]] e [[Settimana Santa a Bitonto|della settimana santa]] sono tra le più prestigiose di [[Puglia]].
 
==Infrastrutture e trasporti==
 
[[Immagine:FNB-EL 05-Bitonto 01-IG.jpg|right|thumb|250px|<center>Treno FNB nella stazione di Bitonto]]
La città è un importante nodo stradale. Essa infatti è raggiunta dalla [[Strada Statale 16 Adriatica|SS 16 Adriatica]] e, a una distanza di circa 5 km dalla prima, dalla [[Strada Statale 98 Andriese-Coratina|SP 231]]. Per il breve tratto che collega Bitonto a [[Ruvo di Puglia]], l'ex strada statale è accostata alla [[Via Traiana]], voluta dall'Imperatore [[Traiano]] e fatta costruire nel 108 d.C. Nel territorio comunale, è presente un'uscita dell'[[Autostrada A14|autostrada A14 Bologna-Taranto]]; non lontano è anche l'[[aeroporto di Bari-Palese]].
 
Una strada che forma un cerchio quasi perfetto di tre chilometri circa di raggio circonda la città: è la cosiddetta "strada poligonale di Bitonto" che rende facile l'arrivo in città dalla campagna.
 
Bitonto non è direttamente collegata alla rete [[Ferrovia|ferroviaria]] nazionale, ma è servita dalla tratta locale [[Bari]]-[[Barletta]] delle [[Ferrovie del Nord Barese]], in concessione alla società Ferrotramviaria Spa che gestisce anche i servizi di [[autobus]] per [[Bari]], [[Modugno]], [[Ruvo di Puglia|Ruvo]] e [[Terlizzi]] ma anche [[Andria]] e [[Barletta]]. Le autolinee che collegano la città ad [[Adelfia]], [[Bitritto]], [[Sannicandro di Bari]] [[Bitetto]], [[Grumo Appula]], [[Binetto]] [[Palo del Colle]] [[Giovinazzo]] e [[Molfetta]], sono invece gestite dalla [[STP Bari]] (Società Trasporti Provinciali), mentre la ''[[Cotrap]]'' collega Bitonto a [[Santo_Spirito-Catino-San_Pio (Quartiere di Bari)|Santo Spirito]].
 
Importante per il settore dei [[trasporti]] a Bitonto è la costruzione, appena avviata, di una nuova [[stazione ferroviaria]].<ref>La notizia è riportata {{cita web|url=http://www.primopiano.info/content/view/942/48/|titolo=qui|accesso=29-06-2008}}</ref>
Le linee che collegano la città alle frazioni di Palombaio e Mariotto sono gestite dalla ASV Spa (Azienda Servizi Vari).
Bitonto è inoltre sede dell'autolinea SCOPPIO Srl (Paolo Scoppio & figli) autolinea a livello nazionale che collega Bitonto alle principali città turistiche italiane.
 
==Amministrazione==
 
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Raffaele Valla <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|DataElezione= 28/04/2008<!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|mandato=1
|partito=[[centrodestra]]
|TelefonoComune= 080 3716111<!--TELEFONO DEL CENTRALINO, prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= info@comune.bitonto.ba.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
 
=== Amministrazioni precedenti ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[25 maggio]] [[2003]]
|[[28 Aprile]] [[2008]]
|Nicola Pice
|[[PD]]
|[[Sindaco]]
|
}}
 
{{-}}{{-}}
 
==Sport==
La squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] della città [[Unione Sportiva Bitonto|U.S. Bitonto]], con colori sociali nero-verdi, milita in [[serie D]] nel girone H e disputa le partite casalinghe nello stadio ''Città Degli Ulivi'' di circa 3000 posti. Nella [[Serie D 2007-2008|stagione 2007/2008]] la squadra è riuscita ad approdare ai [[play-off]] senza però fare il salto di categoria.
 
Nel campionato di terza categoria milita la ''A.S.D. Omnia Bitonto'', di recente fondazione. A carattere regionale sono invece famose la ''Polisportiva Bitonto''<ref>Il sito internet lo pui vedere [http://www.polisportivabitonto.it qui].</ref> e l'''Olimpia'', che si occupano del calcio giovanile della cittadina.
Per quanto riguarda la pallavolo ci sono due squadre che militano in campionati di classe buona:
 
La squadra femminile di pallavolo, milita in serie C.
La squadra di [[pallacanestro]] si chiama ''Sporting Club Bitonto'' e milita nel campionato di serie D.
 
Sono presenti anche squadre di Tennis; quella principale, il ''Circolo Tennis Bitonto'', in anni recenti ha disputato le fasi finali del torneo [[tennis|tennistico]] di ''Coppa Italia'' nella propria categoria.
 
Sono attive inoltre associazioni di [[atletica leggera]], [[ciclismo]], [[pattinaggio a rotelle]], [[squash]] e [[nuoto]].
 
==Galleria fotografica ==
 
<div class="NavFrame" style="clear:both; text-align:center;">
<div class="NavHead" style="background:#0b6238; border:1px solid silver;text-align:left; font-size:100%">[[Immagine:Nuvola apps digikam.png|left|20px]]<center>'''<span style="color:white">Album fotografico di Bitonto</span>'''</center></div>
<div class="NavContent">
 
<gallery>
Image:Bitonto1.JPG|Corte Fenice.
Image:Bitonto2.JPG|Piccolo Vicolo.
Image:Bitonto3.JPG|Porta Baresana.
Image:Bitonto5.JPG|Viottolo con archicello.
Image:Bitonto7.JPG|Scultura del palazzo Sylos-Vulpano.
Image:Loggiabitonto.JPG|Loggia cinquecentesca tra la cattedrale e il palazzo De Lerma.
Image:Ambonebitonto.JPG|Incisioni sull'ambone
Image:Artespeciale.JPG|Decorazioni scultoree
</gallery>
</div></div>
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
* Lello Capaldo "''Misteri svelati. Immagini, forme e riti misteriosi a Pompei, Paestum e in Magna Grecia''", Napoli 1994, pagg. 140-141 [sulla statuetta di Bali]
 
*{{cita libro|autore= Enrico Teodoro De Simone (alias Enrico Sappia) |titolo= Pochi giorni a Bitonto voll. 2 |editore= Stab. Tip. Partenopeo, Napoli |anno= 1875}}
==Voci correlate==
*{{cita libro|autore= Enrico Teodoro De Simone (alias Enrico Sappia) |titolo= Storia della città di Bitonto |editore= Stab. Tip. F. Androsio, Napoli |anno= 1877}}
*[[Creampie]]
*{{cita libro|autore= Attanasio Gaeta|titolo= Antonio da Bitonto: oratore e teologo del XV secolo|editore= Edipuglia|anno= 1952}}
*[[Facial]]
*{{cita libro|autore= [[Giovanni Mongiello]]|titolo= La cattedrale di Bitonto|anno= 1952}}
*[[Posizioni sessuali]]
*{{cita libro|autore= Franco Casavola|titolo= Tommaso Traetta di Bitonto (1727-1779)|editore= Società Storia Patria Bari|anno= 1957}}
*[[Posizione del 69]]
*{{cita libro|autore= Giuseppe Pasculli|titolo= La storia di Bitonto|editore= Palladino|anno= 1962}}
*[[Sessualità]]
*{{cita libro|autore= Giovanni Mongiello|titolo= Bitonto nella storia e nell'arte|editore=Favia editore|anno= 1970}}
*[[Sesso sicuro]]
*{{cita libro|autore= Salvatore Palese |coautori= Vincenzo Robles|titolo= La chiesa di Ruvo e Bitonto e l'episcopato di Aurelio Marena (1950-1978)|editore= Edipuglia|anno= 1994|id= ISBN 887228130X }}
*{{cita libro|autore= Silvio Fiorello|titolo= Rinvenimenti monetali nel territorio di Bitonto|editore= Storia e arte bitontina|anno= 1996|id= }}
*{{cita libro|autore= Stefano Milillo|titolo= Cultura e società in Puglia e a Bitonto nel XVIII secolo|editore= Storia e arte bitontina|anno= 1997|id=}}
*{{cita libro|autore= Silvio Fioriello|titolo= Bitonto e la Puglia tra tardoantico e regno normanno|editore=Storia e arte bitontina|anno=1999|id= }}
*{{cita libro|autore= Grazia Minenna|titolo= I santi protettori della città di Bitonto|editore= Storia e arte bitontina|anno= 2000|id= }}
*{{cita libro|autore= Grazia Tatò|titolo= L'Archivio Storico Del Comune Di Bitonto: Inventario del fondo postunitario|editore= Edipuglia|anno= 2000|id= ISBN 8872282292 }}
*{{cita libro|autore=Patrizia & Silvia Gesuita|titolo= La musica a Bitonto: suoni e immagini dal XV al XVIII secolo|editore=Levante|anno= 2000|id= ISBN 887949225X }}
*{{cita libro|autore= Eugenia Vantaggiato|titolo= L'Archivio Storico Del Comune Di Bitonto: Inventario dell'archivio antico (secoli XV-XIX)|editore= Edipuglia|anno= 2001|id= ISBN 8872282918 }}
*{{cita libro|autore= Stefano Milillo|titolo= La chiesa e le chiese di Bitonto|editore=Storia e arte bitontina|anno= 2001|id= }}
*{{cita libro|autore= Silvio Fiorello|titolo= Documenti inediti per la più antica storia di Bitonto|editore=Storia e arte bitontina|anno= 2002|id= }}
*{{cita libro|autore= Felice Moretti |coautori= Vincenzo Robles|titolo= Cultura e società a Bitonto nell'Ottocento|editore=Edipuglia|anno= 2003|id= ISBN 8872283736 }}
*{{cita libro|autore= Ada Riccardi |coautori= Maria Rosaria Depalo|titolo= Gli antichi Peucezi a Bitonto|editore=Edipuglia|anno= 2003|id= ISBN 8872283701}}
*{{cita libro|autore= Luca De Napoli[http://www.segretiscolpiti.it/mostra/denapoli.php]|titolo= Bitonto, la città degli ulivi|editore=Progress Communicaton|anno= 2004|id= [ISBN 8888312064][http://www.procomm.it/catalogo/idxBook.php?ID=5]}}
 
== Altri progetti ==
 
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== Collegamenti esterni ==
 
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Puglia/Provincia_di_Bari/Localit%c3%a0/Bitonto/|Bitonto}}
* {{cita web|url=http://www.odegitria.bari.it/|titolo=Arcidiocesi di Bari-Bitonto|accesso=31-01-2008}}
* {{cita web|url=http://bitonto.virtualtouring.it/|titolo=Tour virtuale su Bitonto|accesso=21-02-2008}}
 
{{Bitonto}}
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{{Provincia di Bari}}
{{ip|commons=category:Oral sex}}
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==Collegamenti esterni==
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