I '''castelli della [[provincia di Piacenza]]''' rimangono in gran numero a testimoniare l'importanza strategica che questo territorio ebbe nei secoli. I primi a costruire presidi fortificati furono i [[Romani]] che costruirono i loro [[castrum]] sia nella fascia pianeggiante che in quella collinare, per controllare le tribù dei [[Liguri]] e dei [[Celti]], oltre alle vie di transito. Nel [[medioevo]] fortificazioni sorsero sui due percorsi più importanti che attraversavano il piacentino: la [[via Francigena]] che conduceva i [[pellegrini]] a [[Roma]] e il passaggio verso il mare attraverso la [[val Trebbia]], per mantenerne un controllo sicuro [[Carlo Magno]] istituì i [[Feudi Imperiali]] assegnandoli a famiglie fedeli. I turbolenti secoli che seguirono videro avvicendamenti di signori e regni, lotte tra [[Guelfi e Ghibellini]], passaggi di eserciti, cambi dei confini, con i conseguenti assalti, assedi, distruzione dei castelli e successiva ricostruzione. Quando, per le mutate condizioni storiche, l'importanza difensiva dei castelli venne meno furono trasformati in sontuose residenze nobiliari, ampliati ed arricchiti con nuove ali, loggiati, affreschi e arredi lussuosi.
[[Immagine:Nerone.jpg|thumb|right|150px|Nerone<br>Imperatore Romano]]
[[Immagine:Panorama Rivalta.JPG|rigth|thumb|300px|Castello di Rivalta visto dalla Trebbia]]
'''Tiberio Claudio Nerone Domiziano Cesare''' ([[15 dicembre]] [[37]] - [[6 giugno]] [[68]]), nato '''Lucio Domizio Enobarbo''' in [[Anzio]], [[Impero Romano|Imperatore Romano]] dal [[54]] al [[68]] pronipote di [[Augusto]] e [[fratellastro]] di [[Britannico]].
== Biografia Tipologia==
La tipologia costruttiva dei castelli è sostanzialmente differente se costruiti in pianura o se sono stati edificati sulla fascia collinare o montana.
=== La presa del potere Pianura===
La caratteristica evidente è il materiale: quello più utilizzato è il laterizio, con inserti in pietra per le parti che dovevano risultare più robuste o decorative. Il [[mattone]] pieno, costruito in loco con l'[[argilla]] di cui vi è grande abbondanza, produceva [[mura (archittettura)|mura]] che, se di ampio spessore, risultavano molto solide.
Enobarbo (Nerone) era figlio di [[Agrippina minore]], quarta moglie di [[Claudio (storia romana)|Claudio]], che lo aveva adottato appena prima della propria morte (e questo si considera il risultato delle manovre di Agrippina e [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]], tutore di Nerone) molto probabilmente per assicurarne la successione.
I castelli di pianura presentano tratti similari: pianta squadrata, [[cortile]] interno, [[torre|torri]] anche rotonde negli angoli, [[fossato]] con acqua e relativo ponte levatoio. Sono stati quelli più modificati per adattarli all'uso residenziale, cosa che ha comportato a volte la costruzione di annessi agricoli, l'abbattimento di torri o il riempimento del fossato. Ne sono esempio: San Pietro in Cerro e il castello di Paderna.
Dopo la salita di Nerone al potere, Agrippina, sua madre, divenne più favorevole a [Britannico]], figlio legittimo di [[Claudio (storia romana)|Claudio]], ma Britannico fu presto ucciso nel [[55]] (c'è il sospetto che [[Sesto Afranio Burro]], [[Prefetto del Pretorio]] e buon amico di [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] fosse in qualche modo coinvolto nell'omicidio) ed il potere di Agrippina finì. Burro e Seneca insieme divennero gli uomini più influenti di [[Roma]], e qualcuno sostiene che Nerone fosse solo un loro uomo di paglia.
===Collina===
=== Scandali e intrighi in una corte informale ===
Il materiale usato è la [[pietra]] locale, più o meno lavorata, e i ciottoli, le arcate, le spalle di porte e finestre possono essere in laterizio, sia per facilità di realizzazione che per intento decorativo.
Nerone è probabilmente più conosciuto per la sua vita privata, che è stata considerata immorale nel giudizio di molte culture.
Se il pendio è dolce e aperto si ripropone la pianta regolare con cortile interno e fossato, se il terreno comincia ad essere accidentato si passa alla tipologia montana.
===Montagna===
Il regno di Nerone, costellato da numerosi omicidi e comportamenti immorali di tutte le figure coinvolte, non è fra le pagine più brillanti della storia di [[Roma]].
Il materiale è la pietra, usata non solo per erigere ma anche scavata per ricavarne [[cisterna|cisterne]], camminamenti, stanze e cunicoli.
Costruiti su crinali e strapiombi hanno forme irregolari che seguono la conformazione della roccia, anche la distribuzione degli spazi e degli edifici segue le esigenze imposte dal suolo. Le cinte murarie spesso non sono complete ma si collegano e integrano alle pareti o agli speroni rocciosi. Ne sono esempio la rocca d'Olgisio e il castello di Gropparello.
==[[Piacenza]]==
Il primo [[scandalo]] coincide con il suo primo matrimonio, considerato [[incesto|incestuoso]], con la sorellastra [[Ottavia (storia romana)|Ottavia]], figlia di [[Claudio (storia romana)|Claudio]]; Nerone più tardi divorziò da lei quando si innamorò di [[Poppea]]. Questa, che era descritta come una donna notevolmente bella e più tardi sposò Nerone, fu contemporaneamente coinvolta in una storia d'amore con Marco Salvio [[Otone]], grande ed intimo amico di Nerone stesso; Otone fu dissoluto come Nerone. Il pettegolezzo su questo presunto triangolo si riscontra in molte fonti ([[Plutarco]] ''Galba'' 19.2-20.2; [[Svetonio]] ''Otone'' 3.1-2; [[Tacito]] due versioni: ''Storie'' 1.13.3-4; ''Annali'' 13.45-46; e [[Dio Cassio]] 61.11.2-4).
*La Cittadella e [[Palazzo Farnese]]
*Castello Farnesiano
*La cinta muraria
*Castello di Mucinasso (frazione del Comune di [[Piacenza]])
==[[Val d'Arda]]==
Tuttavia Poppea nel [[58]] divenne moglie di Nerone ed è sospettata di aver organizzato l'omicidio di [[Agrippina]] (nel [[59]]) con l'acquiescenza di Nerone. [[Otone]] fu subito (nel [[59]]) mandato come governatore in [[Lusitania]], e questo è stato interpretato come il risultato del suo coinvolgimento nell'affare.
[[Immagine:Vigoleno castello2.jpg|thumb|right|250px|Le mura che cingono il borgo di Vigoleno]]
*[[Castello di Vigoleno]]
*[[Castello di San Pietro in Cerro]]
*[[Castello di Zena]]
*Rocca Pallavicino di [[Monticelli d'Ongina]]
*Rocca Viscontea di [[Castell'Arquato]]
*Fortilizio di Sperongia
*Fortilizio di [[Vernasca]]
*Fortilizio di [[Morfasso]]
*Rocca di [[Caorso]]
*Castello di Castelnuovo Fogliani
*Castello di [[Alseno]]
==Val [[Chero]]==
Nel [[62]] Burro morì e [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] si ritirò; Nerone rimase senza i suoi consiglieri; pochi mesi più tardi sposò [[Poppea]].
*Castello di Travazzano
*Castello di Rezzano
*Castello di Magnano
*Castello di [[Carpaneto Piacentino]]
==Val [[Chiavenna (torrente)]]==
Una teoria sostiene che Poppea tentasse in quegli anni ([[58]]-[[62]]), di separare Nerone da tutti i suoi amici e consiglieri; in questo caso avrebbe potuto non essere casuale ciò che accadde a Burro e Seneca.
*Castello di Vigolo Marchese
==[[Val Luretta]]==
Presto Nerone trovò un nuovo consigliere in [[Gaio Ofonio Tigellino|Tigellino]] (già esiliato da [[Caligola]] per [[adulterio]] con [[Agrippina]]), che fu immediatamente nominato [[Prefetto del Pretorio]]. Uno dei primi effetti della nomina di Tigellino fu l'introduzione di una serie di leggi sul [[tradimento]] e l'esecuzione di numerose [[pena di morte|condanne capitali]].
[[Immagine:Monteventano.JPG|rigth|thumb|250px|Castello di Monteventano]]
*[[Castelbosco]] a [[Campremoldo Sopra]]
*Castelvecchio a [[Campremoldo Sopra]]
*Torre di Montebolzone
*[[Castello di Agazzano]]
*[[Castello della Boffalora]]: costruito sul versante delle prime colline sorge isolato ed imponente sulla strada che collega Agazzano a [[Pianello Val Tidone]]. Ha pianta quadrata con torri guelfe agli angoli e l'ingresso protetto da un alto mastio con ponte levatoio.
*Castello di Lisignano: ha pianta rettangolare con torrioni cilindrici agli angoli, circondato da un fossato alimentato dalle acque del torrente Luretta.
*[[Castello di Monteventano]]: distrutto dal [[Federico I del Sacro Romano Impero|Barbarossa]] nel [[1164]].
*[[Castello di Rezzanello]]: ben conservata struttura a pianta trapezoidale con slanciate torri circolari agli angoli, appartenne già dal [[X secolo]] ai monaci benedettini di San Savino.
*Castello e borgo murato di Montecanino
*Castello della Bastardina
*Castello di Monticello
*Castello di Momeliano
*Castello di Gazzola
*Castello di Castano
*Torre di Verdeto
*Torre di Boriona
*Rimanenza del castello di Grintorto
*Villa Tavernago
*Castello di Sarturano
*Castello di Montebolzone
*Castello di Rivasso
*Castello di Torre Rizzi
*Castello di Lardara
*Castello di [[Piozzano]]
==[[Val Nure]]==
Nel [[63]] Nerone e [[Poppea]] ebbero una figlia che morì giovanissima.
[[Immagine:Castello1.JPG|rigth|thumb|250px|Castello di Riva a [[Ponte dell'Olio]]]]
*[[Castello di Grazzano Visconti]]
*[[Castello di Paderna]], comune di [[Pontenure]]
*[[Castello di Riva]] a [[Ponte dell'Olio]], posto sulla riva del [[Nure]] controllava l'accesso alla valle.
* Castello di Castione
*Castello di Gambaro
*Torre di Cogno San Savino
*Torre di San Bassano
*Castello di Montereggio
*Castello di Montesanto
*Castello di [[Vigolzone]]
*Castello di Altoè
*Castello di [[Podenzano]]
*Torrazzo di [[Podenzano]]
*Castello di San Damiano
*Castello di [[San Giorgio Piacentino]]
*Rocca di [[San Giorgio Piacentino]]
*Castello di Muradello
==[[Val Perino]]==
== L'incendio di Roma ==
*Castello di Erbia Val Perino
L'[[Incendio di Roma]] ([[64]]) è tradizionalmente considerato opera di Nerone, ma non esiste una obiettiva evidenza di questo. [[Roma]] fu gravemente danneggiata da tale incendio che si scatenò di notte in zone densamente popolate come la [[Suburra]] in cui si ergevano le ''[[insula|insulae]]'', quasi una sorta di moderni condomini di 3 o 4 piani costruiti in legno.
==[[Val Tidone]]==
La leggenda narra che Nerone, indifferente, rimanesse a suonare la sua [[lira (strumento musicale)|lira]] sul colle del [[Quirinale]], mentre la città veniva distrutta. Del disastro Nerone incolpò i [[cristiano|cristiani]].
[[Immagine:Rocca d'Olgisio.JPG|rigth|thumb|250px|Rocca d'Olgisio]]
*[[Castello di Borgonovo Val Tidone]]
*Castelnuovo Val Tidone
*[[Castello di Sarmato]]
*Rocchetta di [[Sarmato]]
*[[Rocca d'Olgisio]]
* Rocca di [[Pianello Val Tidone]]
* Castello di [[Nibbiano]]
*Castello di Luzzano
*Castello di Seminò
*Castello di Vicobarone
*Castello di Sala Mandelli
*Castello di Montalbo
*Castello di [[Rottofreno]]
*Castello di Santimento
*Castello di [[Calendasco]]
*Rimanenze del castello di Mottaziana
*Castello di Breno
*Castello di Bilegno
*Rocca di Corano
*Rimanenze del castello di Vicomarino
*Castello di [[Ziano]]
*Rimanenza del castello di Casanova
*Castello di Fontanese
*Torre di Morago
*Castello di Castelletto
*Castello di Carreggio
*Villa Cigala Fulgosi di Tassara
*Torre Gandini
*Rimanenza del castello di Castellaro Arcelli
*Rimanenza del castello di Costola
*Rimanenza del castello di Stradera
*Rimanenza del castello di Colle Poggio
*Castello di Trebecco
*Rimanenze del castello di Genepreto
*Castello di Corticelli
*Rimanenza del castello di Moncasacco
*Torre di [[Caminata]]
*Rimanenza del castello di Montemartino
*Rimanenza del castello di Cicogni
==[[Val Trebbia]]==
[[Caio Cornelio Tacito|Tacito]], storico romano, ha tramandato questo "affare". Se ne riporta la traduzione e chi lo desidera può leggere il testo originale in [http://www.biblio-net.com/lett_cla/annales.htm Annali (XV.44)]
[[Immagine:Torre Rivalta.jpg|thumb|rigth|250px|Castello di Rivalta]]
*Castello di Ancarano ([[Rivergaro]])
*[[Castello di Calendasco]]
*[[Castello Malaspiniano (Bobbio)|Castello Malaspiniano]] a [[Bobbio]]
*[[Castello di Montechiaro]] presso [[Rivergaro]]
*[[Castello di Rivalta]]
*[[Castello di Statto]], nel comune di [[Travo]]
*Torre di Bobbiano (Travo)
* Castello di [[Travo]]
*Castello di Bardinezza
*Castello di Baselica di Settima
*Castello di Caratta
*Castello di Niviano
*Castello di Caverzago
*Ruderi del castello di Brugnello
*Castello di [[Ottone]]
*Castello di Cariseto
*Castello di [[Zerba]]
*Ruderi del castello di Ponte Organasco
==[[Val Vezzeno]]==
<i>... e così, dando credito alle voci, Nerone accusò falsamente e si accanì con estrema raffinata crudeltà contro una
*Castello di [[Gropparello]]
classe odiata per le sue nefandezze, comunemente chiamata dei [[cristianesimo|Cristiani]]. [[Cristo]], da cui il loro
*Castello di Sariano
nome deriva, era stato giustiziato da [[Ponzio Pilato]] sotto il regno di [[Tiberio]]. Arrestata per un momento, questa
perniciosa [[superstizione]] rivenne fuori, non solo in [[Giudea]], sorgente di tutte le diavolerie, ma addirittura a
[[Roma]]... Secondo la legge furono dapprima arrestati coloro che confessarono; poi, su loro denuncia, una gran
moltitudine fu condannata, non tanto per incendio doloso, quanto per odio verso l'umanità. Oltre che essere messi a
morte, furono trasformati in oggetto di divertimento; furono rivestiti di pelli di animali e sbranati dai cani; altri
furono crocifissi, altri vurono messi nel fuoco per illuminare la notte al tramonto. Nerone aveva aperto i suoi
sotterranei per mostrarli, ed organizzava giochi nel circo, dove si mescolava alla folla travestito da auriga, o
guidando il suo cocchio. Tutto questo scatenò un sentimento di pietà, anche verso gente che meritava punizioni
esemplari; per questo si disse che erano caduti non per il pubblico interesse, ma per la crudeltà di un individuo.</i>
==Curiosità==
Dopo l'incendio, [[Roma]] fu ricostruita e si suppone che Nerone svolgesse un ruolo dominante nella ricostruzione stessa; fu allora che cominciò l'edificazione della sua fastosa residenza: la [[Domus Aurea]].
La [[provincia di Piacenza]] vanta circa 400 [[castelli]], ed è la [[provincia]] con piu' [[castelli]] di tutta l'[[Emilia-Romagna]]
Alcuni studiosi hanno teorizzato che in realtà l'incendio possa essere stato deciso da Nerone per "riammodernare" il piano urbanistico della città,volendo eliminare determinati quartieri;l'incendio però non fu, e non poteva esserlo dato le tecnologie dell'epoca, tenuto sotto controllo.
==Bibliografia==
== Imperatore superstar e congiure di palazzo ==
*A. Corna ''Castelli e rocche nel piacentino'' Piacenza [[1913]]
Nel [[65]] Nerone fu coinvolto in un altro scandalo considerato dalla società sua contemporanea più grave di quanto non lo sarebbe adesso. Era considerato sconveniente per un [[impero romano|Imperatore Romano]] dare spettacolo recitando, cantando e suonando la [[lira (strumento musicale)|lira]], poiché ciò minava il prestigio della città, dell'Impero e della cultura latina.
*Carmen Artocchini ''Castelli piacentini'' - Edizioni TEP Piacenza [[1967]]
* ''Il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla'' - Itinerari [[2000]]
* ''Girovagando...Piacenza e le sue valli, vol. I'' - Percorsi&Itinerari [[2005]]
*Daniela Guerrieri ''Castelli del Ducato di Parma e Piacenza'' - NLF [[2006]]
==Voci correlate==
Inoltre, l'attribuizione di [[deità]] connessa alla carica, se pure non pedissequamente percepita con letterale zelo, poneva lo [[stravaganza|stravagante]] [[imperatore]] in una condizione di ridicolo che rasentava una sorta di auto-[[blasfemia]].
*[[Castello (architettura)|Castello]]
*[[Fortezza]]
==Collegamenti esterni==
Odiato dai cittadini quasi all'unanimità, con una lista crescente di nemici politici, Nerone cominciò ad apprezzare la sua solitudine quando, nel [[65]], scoprì la [[congiura pisoniana]] (così chiamata da [[Caio Calpurnio Pisone]] che intendeva prendere il suo posto) che coinvolgeva vecchi amici come [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]].
*[http://pcturismo.liberta.it/asp/ElencoPerCategoria.asp?T=L&argomento=Castelli Castelli del piacentino]
[[Categoria:Castelli della provincia di Piacenza| ]]
Ai cospiratori si ordinò il suicidio.
Inoltre Nerone, in base ad un semplice sospetto ordinò il suicidio di [[Gneo Domizio Corbulo]], popolare e valoroso [[Generale (storia romana|generale]]. Questa decisione spinse i comandanti militari, a [[Roma]] e nelle [[provincia (storia romana)|provincie]], a pianificare una rivolta.
In quel periodo, poi, secondo la tradizione, ordinò anche la [[crocefissione]] di [[San Pietro]] e, più tardi la [[decapitazione]] di [[Paolo di Tarso|San Paolo]]
Nel [[66]], morì [[Poppea]], forse per mano dello stesso Nerone.
L'anno successivo, nel [[67]], l'imperatore partì per un lungo giro fra le isole della [[Grecia]], a bordo di una lussuosa [[galea]] sulla quale divertiva gli ospiti (fra questi anche tutti gli stupefatti notabili delle città visitate e tributarie di Roma, compresa [[Atene]]) con prestazioni artistiche, mentre a [[Roma]], [[Ninfidio]] (collega di [[Tigellino]] che aveva preso il posto dei congiurati pisoniani) andava procurandosi il consenso di [[pretorio|pretoriani]] e [[senato (storia romana)|senatori]].
Di ritorno a Roma dopo la <i>tournée</i>, Nerone trovò un'atmosfera piuttosto fredda; [[Caio Giulio Vindex]] governatore della [[Gallia Lugdunense]], si ribellò, e questo spinse Nerone alla ricerca [[paranoia|paranoica]] di ogni possibile minaccia; in questo stato mentale ordinò l'eliminazione di ogni [[patrizio]] con idee sospette.
Il suo, fino allora, fedele seguace [[Galba]], governatore dell'[[Iberia]] ([[Spagna]]), era uno di questi pericolosi nobili, cosicché ne ordinò la morte. Galba, privo di alternative, dichiarò la sua fedeltà al [[Senato (storia romana)|Senato]] ed al popolo romano, non riconoscendo più l'autorità di Nerone e cominciando ad organizzare la campagna per la sua ascesa all'impero.
Come risultato, [[Lucio Clodio Macero]], comandante della [[legione|III legione Augusta]] in [[Africa]], si ribellò e bloccò l'afflusso di grano verso [[Roma]]. Nimfidio corruppe la [[guardia imperiale]], che si ribellò a sua volta a Nerone, con la promessa di somme di denaro da parte di [[Galba]].
== La deposizione ==
Il [[Senato (storia romana)|Senato]], fatto inusitato, depose Nerone, che si [[suicidio|suicidò]] il [[6 giugno]] [[68]]. Va precisato che la deposizione del senato era avvenuta quando oramai Nerone non aveva più nessun seguito ne' potere, e quindi non è da interpretare come un atto di coraggio dei senatori, ma al più come una formalizzazione di una situazione evidente al popolo romano.
Con la sua [[morte]] terminò la [[dinastia Giulio-Claudia]].
== Arte ==
Le oggettive inconsuetudini di Nerone lo hanno reso oggetto di numerose trame teatrali e cinematografiche.
Nerone è stato uno dei personaggi più noti interpretati da [[Ettore Petrolini]], che ne caratterizzò una figura paradigmatica di certi poteri buffoneschi valida per molti paragoni.
Nel cinema, gli spunti scandalistici della sua vicenda ispirarono un numero, quasi ovviamente, cospicuo di trame erotiche, ed anche le altre ricostruzioni furono spesso nel genere di [[commedia]], ma resta per contraltare l'interpretazione datane da [[Peter Ustinov]] in [[Quo Vadis?]].
== Articoli correlati ==
*[[Roma]]
*[[Impero Romano]]
*[[Imperatori Romani]]
== Collegamenti esterni ==
* [http://quote.wikipedia.org/wiki/Nero Wikiquote - Citazioni Neroniane (in inglese)]
*[http://www.wikipedia.org/wiki/Julio-Claudian_family_tree Genealogia Giulio-Claudia] (in inglese)
{{Imperatore Romano|
Predecessore=[[Claudio (storia romana)|Claudio]]|
AnniPred=[[41]] - [[54]]|
Attuale='''Nerone'''|
AnniAtt=[[54]] - [[68]]|
Successore=[[Galba]]|
AnniSucc=[[68]] - [[69]]}}
[[Categoria:Imperatori romani]]
[[bg:Нерон]]
[[cs:Nero]]
[[de:Nero]]
[[en:Nero]]
[[eo:Nerono]]
[[es:Nerón]]
[[fr:Néron]]
[[he:נירון קיסר]]
[[ja:ネロ]]
[[ko:네로]]
[[la:Nero]]
[[nl:Nero]]
[[pl:Neron]]
[[pt:Nero]]
[[ro:Nero]]
[[ru:Нерон]]
[[sv:Nero]]
[[zh:尼禄]]
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