Elisabetta di Valois e Noël Jourda: differenze tra le pagine

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{{Casa dei Valois3}}
[[File:Isabel de Valois1.jpg|left|200px|thumb|Elisabetta di Valois]]
{{Bio
|Nome = ElisabettaNoël di
|Cognome = ValoisJourda
|PostCognomeVirgola = [[conte]] di Vaux
|Sesso = F
|ForzaOrdinamento = ElisabettaJourda, di ValoisNoel
|Sesso = FM
|LuogoNascita = FontainebleauChâteau des Vaux
|GiornoMeseNascita =2 aprile
|LuogoNascitaLink = Le Puy-en-Velay
|AnnoNascita = 1545
|GiornoMeseNascita =2 aprile5 marzo
|LuogoMorte = Madrid
|AnnoNascita = 15451705
|GiornoMeseMorte = 3 ottobre
|LuogoMorte = MadridGrenoble
|AnnoMorte = 1568
|GiornoMeseMorte = 314 ottobresettembre
|Categorie = [[Categoria:Valois-Angoulême]]
|AnnoMorte = 15681788
[[Categoria:Coniugi dei re di Sardegna]]
|Attività = generale
[[Categoria:coniugi dei re di Spagna]]
|Epoca =
|FineIncipit = era la seconda figlia di [[Enrico II di Francia]] e di [[Caterina de' Medici]]
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = , [[maresciallo di Francia]] dal 1783
}}
 
Figlio di Jean-Baptiste Jourda, signore di Vaux e di Champes, e di Marie-Anne de Saint-Germain de Champes, entrò come portabandiera nella [[colonnella (unità militare)|colonnella]] del [[Reggimento]] di [[fanteria]] dell'[[Alvernia]] il 16 ottobre 1723, fu promosso [[tenente]] l'11 luglio 1724, [[tenente colonnello]] nel 1733. Servì nell'[[Armata]] d'[[Italia]] durante la [[guerra di successione polacca]], combattendo a [[Parma]], [[Guastalla]], [[Mirandola]] e [[Mantova]]; ritornò in Francia nel 1736.
==Biografia==
===Infanzia===
Quando Elisabetta nacque, Caterina, come del resto avvenne in occasione di tutti i suoi parti, non fece in tempo a vederla in quanto [[Diana di Poitiers]], amante ufficiale del marito e figura fortemente influente presso il re, la portò via e si incaricò di farla allevare ed educare. Diana aveva designato Madame d'Humières come governante dei fanciulli regali: quando i bambini erano cresciuti abbastanza, la favorita li presentava a corte e li introduceva ai costumi di corte.
Quando nel [[1548]] [[Maria I di Scozia|Maria Stuart]], regina di [[Scozia]], promessa sposa del [[delfino (titolo)|delfino]] [[Francesco II di Francia|Francesco]], arrivò alla corte francese, Diana insistette perché la bambina ed Elisabetta, di tre anni più giovane, diventassero amiche. Progetto che le riuscì perfettamente: in età adulta Maria ricorderà per tutta la vita con nostalgia quell'intima amicizia. Maria ed Elisabetta condivisero la stessa dorata infanzia ed educazione.
Un ritratto di Elisabetta mostra un volto vivace, grandi occhi a mandorla, mento a fossetta. Era una bambina di carattere dolce, felice di disegnare, amante della [[poesia]] e della [[musica]].
 
Fu quindi destinato alla [[Corsica]], dove servì diligentemente sino all'aprile 1741. Il 21 novembre di quell'anno sposò Jeanne-Marie-Philiberte-Uberte de la Porte; dal matrimonio nacquero due figlie.
===Il matrimonio===
La [[pace di Cateau-Cambrésis]], firmata nell'aprile del [[1559]] tra [[Inghilterra]] e [[Francia]] da una parte, Francia e [[Spagna]] dall'altra, prevedeva l'abbandono di tutte le conquiste francesi in [[Italia]] avvenute negli ultimi 80 anni. Per suggellare la pace nei rapporti tra i due Paesi, fu previsto il matrimonio della principessa Elisabetta con [[Filippo II di Spagna]]. Il [[15 giugno]] il duca d'Alba si presentò come pretendente per procura alla mano di Elisabetta, per conto del suo signore Filippo II, e il 21 il matrimonio fu celebrato, benché la sposina non avesse ancora raggiunto la pubertà.
 
Trasferito con la [[guerra di successione austriaca]] all'Armata di [[Boemia]], contribuì alla liberazione di [[Frauenberg (Austria)|Frauenberg]] e all'[[assedio di Praga]], dove fu anche ferito; rientrò in Francia col resto dell'armata nel febbraio 1743.
Fu il 1559 un anno di matrimoni per la famiglia reale francese: a febbraio la terza figlia di Enrico II, Claudia, aveva sposato il duca [[Carlo III di Lorena]]; il [[27 giugno]] fu firmato l'accordo di matrimonio tra Margherita, sorella del re, e il duca di Savoia. Per festeggiare i lieti eventi, il [[30 giugno]] furono organizzati giostre e [[torneo (medievale)|tornei]]. La passione di Enrico II per giostrare era quasi una mania. Tutto andò bene finché, nonostante i presagi e le premonizioni degli indovini di Caterina de' Medici, nell'ultima giostra le schegge delle lance trafissero l'occhio e la gola del sovrano, il quale dopo nove giorni di agonia spirò.
 
Il 6 marzo dello stesso anno, su proposta del [[Victor Maurice de Broglie|maresciallo de Broglie]], fu nominato [[colonnello]] del Reggimento di fanteria dell'[[Angoumois]] che comandò agli assedi di [[Menen]] ed [[Ypres]], quindi nella campagna delle [[Fiandre]] sotto il maresciallo [[Maurizio di Sassonia (1696-1750)|Maurizio di Sassonia]], dove combatté a [[Battaglia di Fontenoy|Fontenoy]], e agli assedi di [[Tournay]], [[Oudenaarde]], [[Dendermonde]] ed [[Ath]].
A novembre i nuovi sovrani [[Francesco II di Francia|Francesco II]] e Maria Stuart con la corte si recarono a [[Blois]] per attendere il segnale della partenza per la Spagna di Elisabetta: il 25 Caterina consentì alla propria adorata figlia di partire, con tale profondo dispiacere da commuovere lo stesso ambasciatore di Spagna. Ugualmente Maria soffrì terribilmente per la partenza della sua fidata amica.
 
Nel 1746 si distinse all'assedio e alla presa di [[Bruxelles]], e fu incaricato dal maresciallo di Sassonia di recare la notizia a [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]], il quale lo nominò [[brigadiere]] il 23 febbraio dello stesso anno.
In Spagna Elisabetta non mancò di scrivere sia alla madre sia all'amica, ma col tempo i rapporti e le comunicazioni si diradarono inesorabilmente. Caterina non mancò di esporre il proprio dispiacere e disappunto per la condotta della figlia, presa e annebbiata dall'amore e dal rispetto che nutriva nei confronti del marito Filippo. Ella infatti aveva dato troppo per scontato che Elisabetta potesse essere un mezzo per influenzare la politica del sovrano spagnolo in favore della Francia.
Elisabetta, accompagnata dalla corte spagnola, rivide la madre nell'estate del [[1565]] lungo l'[[Adour]], incontro fortemente voluto da Caterina, impaziente più che mai di poter riabbracciare la figlia. La regina madre anzi non badò a spese per organizzare nel fasto più superbo il fatidico incontro. All'entusiasmo di Caterina non corrispose però quello della corte spagnola e anche della regina Elisabetta. Quando si separarono la dolente e commossa Caterina non riuscì a trattenersi dal dirle: "Figlia mia, siete davvero diventata spagnola".
 
Impiegato nell'armata reale, combatté all'assedio di [[Namur]] e a [[Battaglia di Roucoux|Roucoux]]. Nel 1747 passò all'Armata delle Fiandre, con cui prese parte alla maggioranza degli assedi; servì a [[battaglia di Lauffeldt|Lauffeldt]], all'assedio e alla conquista di [[Bergen-op-Zoom]], di cui ebbe il comando sotto il conte de Blet.
===I figli e la morte===
Filippo II era già vedovo di [[Maria Emanuela d'Aviz]], morta nel [[1545]] nel dare alla luce l'unico figlio che il re spagnolo avesse finora ([[don Carlos]]), e di [[Maria I d'Inghilterra|Maria Tudor]], regina d'Inghilterra, morta nel [[1558]]. Egli si era dimostrato sempre molto freddo nei confronti delle prime mogli, ma almeno con Elisabetta i rapporti furono migliori.
 
Il 10 dicembre 1748 fu nominato [[maresciallo di campo]] e si dimise dal grado di [[tenente colonnello]] del Reggimento di fanteria ''Borbone'', cui era stato assegnato il 10 maggio precedente.
Il principe don Carlos e la matrigna erano molto affezionati e passavano insieme molto tempo. Giocavano a carte e si facevano regali. Ciò ha dato adito a miti e leggende su una presunta relazione amorosa tra Elisabetta e il figliastro, narrata ad esempio da [[Vittorio Alfieri]] nel ''[[Filippo (Alfieri)|Filippo]]'' e poi da [[Friedrich Schiller]] nella sua [[tragedia]] ''[[Don Carlos (tragedia)|Don Carlos]]'', ripresa da [[Giuseppe Verdi]] nell'[[Don Carlos (opera)|opera omonima]]; in realtà il loro rapporto non andava oltre una sincera amicizia. Tra loro non c'era neanche un anno d'età di differenza; inoltre la vita di una giovane fanciulla, che non aveva quasi nessuno tra le persone del suo rango con cui divertirsi, doveva risultare piuttosto noiosa senza la presenza di una persona della sua età e dinamica, come era appunto don Carlos. Non bisogna inoltre dimenticare che Elisabetta era sempre circondata dalle sue dame di compagnia, tra cui la rigida e algida duchessa d'Alba, davvero eventualmente poco incline a chiudere un occhio su una tale scandalosa relazione.
 
Il 27 maggio 1749 ebbe temporaneamente il comando della [[Franca Contea]]. Fu poi nominato [[luogotenente]] del Re a Besançon e tenne l'incarico sino al 1° giugno 1757 quando divenne comandante in capo della Corsica; qui ricevette la promozione a [[tenente generale]] delle armate del Re (dicembre 1759).
La giovane regina aveva circa venti anni meno del marito e raggiunse la pubertà solo nel 1561. Benché poco interessato alla compagnia delle donne, il re dovette però adoperarsi perché la Spagna potesse avere eredi, quindi dall'anno successivo iniziò a visitare regolarmente le stanze private della regina. Non vedendo alcun nipote in arrivo, Caterina iniziò a scrivere al genero manifestando le proprie speranze di avere nipoti.
 
Di ritorno in Francia fu inviato all'Armata di [[Germania]] ([[guerra dei sette anni]]. Difese nel 1760 [[Gottinga]] contro il principe [[Ferdinando di Brunswick-Luneburgo]], costretto alla ritirata; fu presente alla [[battaglia di Freiberg]] (29 ottobre 1762).
Di ritorno dall'[[Aragona]], nel maggio [[1564]] Filippo portò la moglie ad [[Aranjuez]] dove ebbero una seconda luna di miele. In luglio si ebbe finalmente la prova che la regina era incinta e il re ordinò che a Madrid fossero organizzate pubbliche feste per celebrare il lieto evento. Agli inizi di agosto però Elisabetta ebbe una grave [[emorragia]] e subito i medici le praticarono tanti di quei [[salasso|salassi]] e purghe da provocarle involontariamente un [[aborto]]. Ella fu salvata soltanto grazie all'intervento di un medico italiano.
 
Commendatore dell'[[Ordine di San Luigi]] nel 1764, gran croce nel 1768, ebbe l'anno seguente l'incarico di sottomettere la Corsica, che conquistò in tre mesi sconfiggendo le truppe del generale [[Pasquale Paoli|Paoli]]. Ricevette quindi il governatorato di [[Thionville]], ed il comando delle coste della [[Bretagna]] e della [[Normandia]] (1779-1780), quindi della provincia di [[Borgogna]].
Per tutta la durata della malattia, Filippo rimase accanto al letto della moglie assistendola premurosamente.
[[Immagine:Infantas Isabella Clara Eugenia and Catalina Micaela, 1570.jpg|thumb|right|[[Sofonisba Anguissola]], ''Le infante Isabella Clara Eugenia e Caterina Micaela'']]
Nel febbraio del [[1566]] la regina risultò di nuovo incinta e si ebbero nuove manifestazioni pubbliche di gioia. Il re si fece ancora più premuroso. Certamente avrebbe desiderato un maschio, ma non poté trattenere la gioia quando il [[12 agosto]] nacque [[Isabella Clara Eugenia di Spagna|Isabella Clara Eugenia]], colei che in futuro avrebbe contato per lui più di ogni altra cosa. Alcuni giorni dopo la regina rischiò di nuovo di morire per la febbre [[puerpera]]le da cui si riebbe solo con lentezza. Tuttavia, non passò molto tempo che fu di nuovo incinta; così il [[6 ottobre]] [[1567]] nacque la seconda figlia, [[Caterina Micaela di Spagna|Caterina Micaela]].
 
Fu creato [[maresciallo di Francia]] il 13 giugno 1783, ed ammesso nello stesso anno agli onori della Corte.
Nel maggio del [[1568]] Elisabetta ebbe una nuova gravidanza e passò l'estate giocando a carte e ai dadi e assistendo alle scenette dei buffoni nelle sue stanze. Quasi ogni giorno era solita uscire con le sue dame di compagnia alla Casa del Campo o nei boschi vicino a Madrid. Ma dopo l'estate cadde ammalata: sveniva, aveva dei tremiti e si sentiva depressa. Iniziò a mangiare e a bere poco. I medici cominciarono di nuovo a praticarle clisteri e salassi, e così la mattina del [[3 ottobre]] ebbe un aborto, si trattava di un'altra femmina. Sul tardi, quello stesso giorno, Elisabetta spirò.
Filippo assistette la moglie fino all'ultimo e, dopo la sua morte, si ritirò addolorato per alcune settimane nel monastero di san Girolamo senza voler vedere nessuno.
 
== Fonti ==
Cause dinastiche lo spinsero però nel [[1570]] a risposarsi con la nipote [[Anna d'Asburgo (1549-1580)|Anna d'Austria]], da cui ebbe il sospirato erede maschio, il futuro [[Filippo III di Spagna|Filippo III]].
*{{cita libro|cognome= La Roque|nome= Louis de |titolo= Catalogue historique des généraux français, connétables, maréchaux de France, lieutenants généraux, maréchaux de camp. Maréchaux de France depuis la fin du règne de Louis XIV jusqu'à la fin du Premier Empire|dataoriginale= 1896-1902|url= http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k83908k.pleinepage.r=jourda.f112.langEN|datadiaccesso = 21/08/09|editore= A. Desaide|città= Parigi}}
 
[[Categoria:Coniugi dei reMarescialli di SardegnaFrancia]]
L'Infanta Isabella avrebbe in seguito sposato il cugino [[Alberto d'Asburgo]] e assunto il governo dei [[Paesi Bassi]]. L'Infanta Caterina Micaela andò invece sposa a [[Carlo Emanuele I di Savoia]] a cui diede dieci figli.
 
[[fr:Noël de Jourda]]
== Bibliografia ==
*Jean Orieux, ''Caterina de' Medici'', Milano, Oscar Mondadori, 1994. ISBN 88-04-43093
*Antonia Fraser, ''Maria Stuart'', Milano, Oscar Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45372-9
*Geoffrey Parker, ''Un solo re, un solo impero'', Bologna, Il Mulino, 1985. ISBN 88-15-06666-7
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Elisabeth de Valois}}
 
[[bg:Елизабет Валоа]]
[[ca:Isabel de Valois]]
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