Bruno Lauzi e Mary Wollstonecraft: differenze tra le pagine
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{{Nota disambigua|descrizione=la scrittrice ed autrice di [[Frankenstein]]|titolo=[[Mary Shelley]]}}
{{Bio
|Nome = Mary
|Cognome = Wollstonecraft
|Sesso = F
|LuogoNascita = Londra
|GiornoMeseNascita = 27 aprile
|
|LuogoMorte = Londra
|GiornoMeseMorte = 10 settembre
|AnnoMorte = 1797
|Attività = filosofa
|Attività2 = scrittrice
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = britannica
|Immagine = Marywollstonecraft.jpg
|Didascalia = [[John Opie]], ''Mary Wollstonecraft'', 1797
}}
Ebbe una vita relativamente breve e avventurosa: dopo un'adolescenza passata in una famiglia condizionata dalla povertà e dall'alcolismo del padre, si rese indipendente con il proprio lavoro e un'istruzione formata attraverso i suoi studi personali. Visse amicizie di grandi dedizioni ed ebbe relazioni tempestose fino al matrimonio con il filosofo [[William Godwin]], precursore dell'[[anarchismo]], dal quale ebbe la figlia [[Mary Shelley|Mary]], nota scrittrice e moglie del poeta [[Percy Bysshe Shelley]].
Antesignana del [[femminismo]], Mary Wollstonecraft è nota soprattutto per il suo libro ''A Vindication of the Rights of Woman'', nel quale sostenne, contro la prevalente opinione del tempo, che le donne non sono inferiori per natura agli uomini, anche se la diversa educazione a loro riservata nella società le pone in una condizione di inferiorità e di subordinazione.
== Biografia ==
=== I primi anni ===
Mary fu la seconda dei sette figli di Elisabeth ed Edward John Wollstonecraft, un tessitore londinese che lasciò il suo lavoro per trasferirsi nello [[Yorkshire]] e dedicarsi all'agricoltura senza successo, tanto da dover far ritorno a Londra dopo aver trascinato la famiglia nella povertà a causa dei suoi fallimenti finanziari e della sua passione per il gioco. Per il resto, fu un uomo che l'inclinazione per l'alcool spingeva a rendersi brutale nei confronti della moglie, tanto che l'adolescente Mary dovette a volte intervenire per difendere la madre.<ref>Claire Tomalin, ''The Life and Death of Mary Wollstonecraft'', 1992, p. 19.</ref>
Due furono le amicizie che ebbero un peso importante nella sua adolescenza. La prima fu quella con una certa Jane Arden, che Mary, quando abitava ancora nello Yorkshire andava a trovare nella sua casa di [[Beverley]], dove insieme leggevano dei libri consigliati loro dal padre della Arden. Mary intendeva l'amicizia come qualcosa di possessivo, come scrisse lei stessa a Jane: «Io mi sono formata una nozione romantica dell'amicizia [...] ho un'idea piuttosto singolare dell'amore e dell'amicizia: io devo avervi il primo posto oppure nessuno».<ref>Janet Todd, ''Mary Wollstonecraft. A Revolutionary Life'', 2000, p. 16.</ref>
Il secondo, intenso rapporto di amicizia, fu quello sviluppato con Fanny Blood, conosciuta quando Mary era tornata a vivere a Londra attraverso i Clares, una coppia di [[Hoxton]] che assunsero quasi il ruolo di genitori per Mary. La Wollstonecraft affermò che la Blood ebbe il grande merito di averle aperto la mente sulle cose della vita e sul mondo.<ref>J. Todd, pp. 22–24.</ref> La precarietà della sua esistenza in famiglia, costretta a diversi spostamenti per l'Inghilterra seguendo il padre in cerca di una fortuna che non raggiunse mai, non avevano permesso a Mary di conseguire un'istruzione regolare e solida. Grazie all'amica Fanny Blood, ebbe modo di entrare in contatto con alcuni circoli intellettuali della società londinese, che stimolarono i suoi interessi culturali. Lasciò allora la casa paterna e s'impiegò come dama di compagnia di Sarah Dawson, una vedova di [[Bath]], nel [[Somerset]], cercando nello stesso tempo di procurarsi un'istruzione, studiando da autodidatta.
L'irascibile signora Dawson le rese la vita difficile - quell'esperienza sarà in parte descritta nel 1787 nei suoi ''Thoughts on the Education of Daughters'' - finché nell'autunno del [[1780]] la malattia della madre la costrinse a tornare nella casa paterna, dove rimase fino all'aprile del [[1782]], quando la madre morì.<ref>Emily Sunstein, ''A different Face: the Life of Mary Wollstonecraft'', 1975, pp. 51-57.</ref> Nella casa rimasero il fratello maggiore Edward con le due sorelle Eliza ed Everina, il padre si risposò con una domestica andando a vivere nel [[Galles]] e Mary, che si guardò bene dal tornare a lavorare dalla Dawson, si trasferì presso [[Fulham]], in casa dell'amica Fanny Blood, dove furono raggiunte nel [[1784]] dalla sorella Elizabeth e dal figlio appena nato, dopo il suo [[divorzio]] dal marito avvenuto dopo un solo anno di matrimonio.
=== L'indipendenza ===
[[File:Pine Catharine Macaulay.jpg|thumb|right|210px|[[Robert Edge Pine|Robert Pine]]: ''Catharine Macaulay'', 1775]]
Le due sorelle e Fanny Blood fondarono una scuola nel quartiere londinese di [[Islington]], che non ebbe alcun successo e dovette essere chiusa; ritentarono con un'altra scuola nel vicino sobborgo di [[Newington Green]], ma per una serie di avvenimenti dovettero ancora una volta abbandonare l'impresa. In agosto morì il figlio di Elizabeth e alla fine dell'anno Fanny, malata di tisi, accettò di sposare un vecchio amico che si era trasferito per lavoro a [[Lisbona]], poiché i medici sostenevano che i climi caldi erano propizi alla guarigione, e Fanny Blood si trasferì in [[Portogallo]]. La gravidanza che ne seguì si rivelò difficile e Mary volle raggiungere l'amica per assisterla, ma fu tutto inutile: nel novembre del [[1785]] Fanny e il figlio morirono.
Tornata a Newington Green, Mary chiuse la scuola e si mise a scrivere i ''Thoughts on the education of daughters, with the reflections on female conduct, in the more important duties of life'',<ref>Pensieri sull'educazione delle figlie, con alcune riflessioni sulla condotta femminile nei più importanti doveri della vita</ref> che è un primo abbozzo del suo futuro e più importante libro, ''A Vindication of the Rights of Woman''. È una critica dell'educazione inadeguata che la società riserva alle donne, che vengono rese incapaci di affrontare i più difficili problemi della vita, emarginate «in un ruolo ridicolo e dannoso», come ella stessa scriveva recensendo le ''Letters on Education with Observations on Religious and Metaphysical Subjects'' <ref>Lettere sull'educazione con osservazioni su temi religiosi e metafisici</ref> di [[Catharine Macauly]], una scrittrice da cui non nasconde di dipendere.
Avendo necessità di lavorare per guadagnarsi da vivere, ottenne un impiego di educatrice delle figlie di lord Kingsborough, un proprietario terriero irlandese. In [[Irlanda]] e a [[Bristol]], dove i Kingsborough passavano l'estate, trascorse un anno, lesse [[Rousseau]] e scrisse il romanzo autobiografico ''Mary, a Fiction'', che incorpora molte tematiche romantiche come l’importanza della fantasia, il sentimento religioso, il viaggio come occasione di crescita morale, affrontate con uno stile di scrittura disadorno e realistico.
Licenziata nell'agosto del [[1787]] per i contrasti con lady Kingsborough, Mary andò a Londra e trovò un impiego nel mensile «Analytical Review» dell'editore e libraio [[Joseph Johnson]], che pubblicò il suo romanzo: nel club progressista londinese «Johnson's Circle» conobbe esponenti dell'intellettualità radicale, come [[Thomas Paine]], sostenitore del diritto di voto alle donne, la femminista [[Anna Laetitia Barbauld|Anna Barbauld]], [[William Godwin]], i pittori [[William Blake]] e [[Heinrich Füssli]]. Nel [[1788]] pubblicò le ''Original Stories from Real Life; with Conversations Calculated to Regulate the Affections, and Form the Mind to Truth and Goodness'', un libro per l'infanzia che fu illustrato da William Blake, e tradusse dal tedesco il ''Moralisches Elementarbuch'' di [[Christian Gotthilf Salzmann|Salzmann]], pubblicato da Johnson nel [[1790]] con il titolo ''Elements of Morality, for the Use of Children''.
[[File:Henry fuseli por James Northcote 1778.jpg|thumb|left|210px|[[James Northcote]]: ''Heinrich Füssli'', 1778]]
Il suo lavoro presso la casa editrice Johnson le permise la conoscenza diretta del pensiero dei maggiori intellettuali europei, traducendo articoli degli illuministi [[d'Alembert]], [[Diderot]], [[d'Holbach]], [[Voltaire]], [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]]. Di quest'ultimo criticò in un articolo la sua concezione del ruolo della donna espressa nell'<nowiki></nowiki>''[[Emilio o dell'educazione|Émile]]'': Rousseau aveva scritto che i doveri delle donne, «in tutti i tempi» e da conculcare nella loro educazione fin dall'infanzia, consistevano nel «piacere agli uomini ed essere loro utili, farsi amare e stimare da loro, educarli da giovani, assisterli da grandi, consigliarli, confortarli, render loro piacevole la vita». Come scriverà nella ''Vindication'', Rousseau non concepisce che una donna possa essere indipendente, ma che debba essere trasformata «in una schiava tutta civetteria per diventare un più seducente oggetto di desiderio, una compagna più dolce per l'uomo ogni volta che questi desideri svagarsi. Si spinge addirittura ad affermare che la verità e la forza d'animo, le pietre angolari di ogni virtù umana, dovrebbero essere coltivate entro certi limiti, perché per ciò che concerne il carattere femminile, la virtù più importante è l'ubbidienza [...] Che sciocchezza! [...]».<ref>M. Wollstonecreft, ''A Vindication of Rights of Woman'', in José Gutiérrez Alvárez, Paul B. Kleiser, ''Le sovversive'', 2005, p. 31-32.</ref>
Il [[1789]] è l'anno d'inizio della [[Rivoluzione francese]], accolta in Inghilterra con soddisfazione negli ambienti progressisti e con preoccupazione in quelli conservatori e reazionari. A questi ultimi apparteneva [[Edmund Burke]], che nel [[1790]] diede alle stampe le sue critiche ''Reflections on the Revolution in France'' alle quali la Wollstonecraft rispose con la propria ''A Vindication of the Rights of Men'' in forma di lettera indirizzata al Burke. Insieme con i ''Rights of Men'' del Paine, usciti nel [[1791]], fu la più popolare rivendicazione dei moderni diritti civili che fosse allora pubblicata in Inghilterra: naturalmente, Mary sperava che di questi diritti avrebbero potuto godere anche le donne. Fu così che a quel libro fece seguire nel [[1792]] il suo capolavoro, ''A Vindication of the Rights of Woman''.
Intanto ella aveva intrecciato una relazione con il pittore [[Heinrich Füssli]], che era tuttavia già sposato con Sophia Rawlins: attratta, come scrisse, dalla «grandezza della sua anima, dalla vivacità del suo spirito e dalla simpatia ispirata dalla sua personalità»,<ref>Janet Todd, ''Mary Wollstonecraft. A revolutionary Life'', 2000, p. 153.</ref> giunse a proporgli una convivenza a tre, naturalmente respinta dalla moglie che impose al marito la rottura della relazione con Mary.<ref>J. Todd, cit., pp. 197–198.</ref>
=== In Francia ===
La Wollstonecraft partì nel dicembre 1792 per [[Parigi]], dove vi era già una piccola colonia di inglesi, come [[Helen Maria Williams]], appassionati alle straordinarie vicende della Rivoluzione in corso. A Parigi conobbe un avventuriero, [[Gilbert Imlay]], già fuggito in Inghilterra dagli Stati Uniti per sottrarsi ai creditori, del quale s'innamorò sinceramente, intanto che questi intendeva vivere una semplice avventura.<ref>C. Tomalin, cit., pp. 185–186.</ref> Quando la [[Gran Bretagna]], nel 1793, si unì alla [[Prussia]] e all'[[Austria]] nella guerra contro la Francia, l'americano Imlay fece passare Mary per sua moglie, in modo da evitare a lei, cittadina inglese, possibili sospetti di spionaggio, come era avvenuto a Thomas Paine. Si trasferirono a [[Le Havre]] dove, rimasta incinta, il [[14 maggio]] [[1794]] le nacque una bambina che chiamò [[Fanny Imlay|Fanny]], in ricordo della sua amica Fanny Blood. Mary continuò a scrivere sotto le tragiche impressioni della Rivoluzione in corso - aveva vissuto in quegli anni la guerra, il Terrore e la caduta di [[Robespierre]] - e a [[Le Havre]] terminò il suo nuovo libro, ''An Historical and Moral View of the French Revolution'', pubblicato a Londra in dicembre.
Imlay si allontanava spesso da lei, con la necessità o il pretesto di dover viaggiare per affari, provocando la sua reazione in lettere spesso disperate. In una gli scrisse: «Mi potrai rendere infelice, ma non riuscirai a rendermi spregevole ai miei occhi».<ref>J. G. Alvárez, P. B. Kleiser, cit., p. 37; J. Todd, cap. 25.</ref> Nel [[1795]], insieme con la figlia e una bambinaia, fecero un viaggio in [[Danimarca]], in [[Norvegia]] e in [[Svezia]] - Mary descrisse quell'esperienza nelle sue ''Letters written during a short residence in Sweden, Norway and Denmark'', pubblicato nel [[1796]] - alla fine del quale avvenne la definitiva rottura con Gilbert Imlay. Mary tornò allora a Londra: in preda a una grave depressione, un giorno cercò di suicidarsi gettandosi nel [[Tamigi]], ma fu salvata.
=== Gli ultimi anni ===
[[File:WilliamGodwin.jpg|thumb|left|220px|James Northcote, ''William Godwin'', 1802]]
La Wollstonecraft finì per liberarsi della depressione e tornò a lavorare nella Casa editrice Johnson e a frequentare il vecchio circolo intellettuale dove erano presenti, in particolare, [[Mary Hays]], [[Elizabeth Inchbald]], [[Sarah Siddons]] e [[William Godwin]]. Questi aveva letto le sue ''Letters written in Sweden, Norway, and Denmark'', e aveva commentato che quello «era un libro che poteva far innamorare un lettore della sua autrice. Parla dei suoi dolori, in un modo che ci riempie di malinconia, e ci scioglie l’animo in tenerezza, e al tempo stesso ci rivela un genio che esige tutta la nostra ammirazione».
Fra di loro iniziò una relazione e decisero di sposarsi dopo che Mary rimase incinta. Il fatto che Mary fosse una «ragazza madre» e che si sposasse quando già aspettava un bambino, poteva scandalizzare la società dell’epoca, non certo Godwin che non a caso, nel suo scritto ''Political Justice'', si era dichiarato favorevole all’abolizione dell’istituto matrimoniale.<ref>C. Tomalin, cit., 245-273.</ref> Dopo il matrimonio, celebrato il [[29 marzo]] [[1797]], andarono ad abitare in due case adiacenti, in modo da conservare ciascuno la propria indipendenza.
La loro unione durò pochi mesi: il [[30 agosto]] 1797 Mary Wollstonecraft diede alla luce la sua seconda figlia, [[Mary Shelley|Mary]], la nota futura scrittrice, ma le conseguenze del parto furono fatali alla madre, che morì il [[10 settembre]] di setticemia. Il marito scrisse al suo amico [[Thomas Holcroft]]: «credo fermamente che non esistesse una donna eguale a lei al mondo. Eravamo fatti per essere felici e ora non ho la minima speranza di esserlo mai più».<ref>Paul C. Kegan, ''William Godwin: His Friends and Contemporaries'', 1876, cap. X.</ref> Fu sepolta nella chiesa di St Pancras, e successivamente i suoi resti, insieme con quelli di William Godwin, furono traslati nel cimitero di [[Bournemouth]].
== Gli scritti ==
Mary Wollstonecraft è l’esponente più nota del circolo di scrittori creatosi attorno a Godwin, che utilizzano la narrativa per diffondere la nuova ideologia rivoluzionaria. Infatti, anche le opere della sua narrativa affrontano il tema dell’oppressione universalmente subita dalle donne da parte degli uomini.
[[Immagine:MaryWollstonecraft.jpg|thumb|right|[[John Opie]]: ''Mary Wollstonecraft'', 1791]]
''[[Rivendicazione dei diritti della donna]]'' (''A Vindication of the Rights of Woman''), pubblicato nel [[1792]], è un trattato in cui si rielabora la teoria rivoluzionaria francese contestualizzandola alle necessità femminili e in cui va evidenziato lo stretto legame delle idee dell’autrice con il dibattito politico contemporaneo. Secondo Mary "se la donna non verrà preparata per mezzo dell'istruzione a divenire la compagna dell’uomo, essa ostacolerà il progresso del sapere e della virtù". Vengono inoltre deplorate le distinzioni delle società in classi e ranghi, capaci solo di negare dignità e libertà alla maggioranza disagiata. Mary Wollstonecraft ritiene fermamente che il nuovo ordine francese debba divenire la base per i futuri rapporti tra le classi e tra i sessi.
La "Rivendicazione" rese celebre la sua autrice nel mondo dei rivoluzionari, tanto che la sua opera fu pubblicata nel [[Regno di Napoli]] dove per ben dieci anni, nella Real Colonia di San Leucio, odierna frazione della città di Caserta, era stato in vigore il [[Statuto di San Leucio|Codice delle Leggi Leuciane]], il primo esempio di legislazione egalitaria pensato in chiave di genere da una donna per le donne, voluto da [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena]], regina di Napoli, moglie di [[Ferdinando IV di Borbone]].
Morendo lasciò in sospeso il romanzo ''Maria: or The Wrongs of Woman'' (''Maria, o i torti della donna''), con il quale esprime la necessità di un riconoscimento pubblico dei diritti delle donne. L’eroina Maria è molto sensibile verso paesaggi e atmosfere e rifiuta la passività intellettuale. Presta attenzione alla ''present state of society and governement'' e a ciò che definisce lo ''enslaved state of the labouring majority''. Il romanzo inizia con l’eroina rinchiusa in un castello gotico, sia per quanto riguarda l’architettura sia per l’atmosfera. La contemplazione dell'Italia e il pensiero delle nuove idee della Francia rivoluzionaria riescono a portarle conforto.
Diventata dopo la morte un simbolo, una bandiera nelle battaglie delle donne per l'emancipazione, fu poi dimenticata e non compresa dal [[femminismo]] contemporaneo, fino almeno agli anni '70, quando nel mondo anglosassone si è avuta un'esplosione di studi approfonditi ed appassionati che l'hanno riproposta in tutto il suo valore.
== Note ==
<references/>
== Opere ==
*''Thoughts on the Education of Daughters: With Reflections on Female Conduct, in the More Important Duties of Life'', London, Joseph Johnson 1787
*''Mary: a Fiction'', London, Joseph Johnson 1788
*''Original Stories from Real Life: With Conversations Calculated to Regulate the Affections and Form the Mind to Truth and Goodness'', London, Joseph Johnson 1788
*Jacques Necker, ''Of the Importance of Religious Opinions'', traduzione di Mary Wollstonecraft, London, Joseph Johnson 1788
*''The Female Reader: Or, Miscellaneous Pieces, in Prose and Verse; selected from the best writers, and disposed under proper heads; for the improvement of young wome''n, London, Joseph Johnson 1789
*Maria Geertruida van de Werken de Cambon, ''Young Grandison. A Series of Letters from Young Persons to Their Friends'', traduzione di Mary Wollstonecraft, London, Joseph Johnson 1790
*Christian Gotthilf Salzmann, ''Elements of Morality, for the Use of Children; with an introductory address to parents'', traduzione di Mary Wollstonecraft, London, Joseph Johnson 1790
*''A Vindication of the Rights of Men, in a Letter to the Right Honourable Edmund Burke'', London, Joseph Johnson 1790
*''A Vindication of the Rights of Woman with Strictures on Moral and Political Subjects'', London, Joseph Johnson 1792
*''An Historical and Moral View of the French Revolution; and the Effect It Has produced in Europe'', London, Joseph Johnson 1794
*''Letters Written during a Short Residence in Sweden, Norway, and Denmark'', London, Joseph Johnson 1796
*''On Poetry, and Our Relish for the Beauties of Nature'', «Monthly Magazine», aprile 1797
*''Maria: or, the Wrongs of Woman'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson, 1798 (postuma, incompiuta)
*''The Cave of Fancy'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson 1798 (postuma, frammenti)
*''Letter on the Present Character of the French Nation'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson 1798 (postuma)
*''Fragment of Letters on the Management of Infants'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson 1798 (postumo, incompiuto)
*''Lessons'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson 1798 (postume, incompiute)
*''Hints'', a cura di W. Godwin, London, Joseph Johnson 1798 (postumi, incompiuti)
=== Traduzioni italiane ===
*''Sui diritti delle donne'', a cura di B. Antonucci, Milano, Rizzoli 2008 ISBN 8817020834
*''Scritti sulla Rivoluzione francese'', a cura di R. A. Modugno, Cosenza, Rubettino ISBN 8849817096
*''Lettere scandinave'', a cura di L. Pontrandolfo, Bari, Palomar di Alternative 2005 ISBN 8876002197
*''Tempo di rivoluzioni. Sui diritti degli uomini e delle donne'', a cura di C. Vivian, Santa Maria Capua Vetere, Spartaco 2004 ISBN 8887583366
*''Lettere d'amore'', a cura di R. Colombo e F. Ruggieri, Verona, Essedue 1983 ISBN 8885697038
== Bibliografia ==
*José Gutiérrez Alvárez, Paul B. Kleiser, ''Le sovversive'', Bolsena, Massari 2005 ISBN 88-85378-63-3
*Roberta A. Crocetta Modugno, ''Mary Wollstonecraft. Diritti umani e Rivoluzione francese'', Cosenza, Rubbettino 2002 ISBN 88 498 0457 1
*William Godwin, ''Ricordo dell'autrice de «I diritti della donna»'', a cura di S. Bertea, Cosenza Rubettino 2003 ISBN 88 498 0791 0
*Paul C. Kegan, ''William Godwin: His Friends and Contemporaries'', London, Henry S. King and Co. 1876
*Paola Partenza, ''Sguardo e narrazione. Quattro esempi di scrittura femminile. Wollstonecraft, Hays, Austen, Gaskell'', Roma, Carocci 2008 ISBN 88 430 4660 8
*Emily Sunstein, ''A different Face: the Life of Mary Wollstonecraft'', Boston, Little, Brown and Co., 1975 ISBN 0-06-014201-4.
*Janet Todd, ''Mary Wollstonecraft. A revolutionary Life'', London, Weidenfeld and Nicholson 2000 ISBN 0-231-12184-9
*Claire Tomalin, ''The Life and Death of Mary Wollstonecraft'', New York, Penguin 1992 ISBN 0-14-016761-7
== Voci correlate ==
*[[Femminismo]]
*[[William Godwin]]
*[[Mary Shelley]]
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