Michelangelo Buonarroti e Engelbert Humperdinck (cantante): differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
{{Nota disambigua|descrizione=informazioni sul [[nome proprio]] Michelangelo|titolo=[[Michelangelo (nome)]]}}
|nome =Engelbert Humperdinck
[[Immagine:Michelangelo Buonarroti.jpg|thumb|right|Michelangelo]]
|nome alfa=
|tipo artista =cantante
|strumento=[[pianoforte]]
|nazione =Gran Bretagna
|genere =Pop
|genere2=Adult contemporary
|anno inizio attività =1956
|anno fine attività =in attività
|etichetta=[[Decca Records]]
|numero totale album pubblicati =Vedi: [[#Discografia|Discografia]]
|immagine=Eh.jpg|Engelbert Humperdinck poses after giving a concert in a Belgian café, named "Club nr. 1", october 1966
|dimensione immagine=250
|didascalia=Engelbert Humperdinck (a destra in alto) nel [[1966]] al "Club nr. 1" ([[Belgio]])
|url= [http://www.engelbert.com/ Engelbert Humperdinck Engelbert.com]
}}
{{Bio
|Nome = Engelbert
|Cognome = Humperdinck
|PostCognomeVirgola=[[elenco di pseudonimi famosi|nome d'arte]] di '''Arnold George Dorsey'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Chennai
|GiornoMeseNascita = 2 maggio
|AnnoNascita = 1936
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = cantante
|Attività2=pianista
|Epoca =
|Nazionalità = britannico
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|PostNazionalità = , specializzato in repertorio [[pop (musica)|pop]] ed [[easy listening]]. È attivo dal [[1956]] ed ha fama internazionale
}}
 
Amico di [[Elvis Presley]], ha avuto un'ottima carriera anche in [[USA]] dove diversi suoi singoli si sono piazzati nelle ''charts'', le classifiche di vendita.
'''Michelangelo di Lodovico Buonarroti Simoni''', detto semplicemente '''Michelangelo''', ([[Caprese Michelangelo|Caprese]], [[6 marzo]] [[1475]] - [[Roma]], [[18 febbraio]] [[1564]]) è stato un pittore, scultore, architetto e poeta del [[Rinascimento]] italiano.
 
Intese fare della sua attività un'incessante ricerca dell'ideale di bellezza. Fu - nell'insieme - un artista geniale quanto irrequieto e a ''tutto tondo'', sicuramente uno dei protagonisti della storia dell'[[arte]] occidentale del suo tempo.
 
Il nome di Michelangelo è essenzialmente collegato ad una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell'arte. Alcune di esse - situate soprattutto a [[Firenze]], [[Roma]] e nella [[Città del Vaticano]] - sono conosciute in tutto il mondo e considerate fra i più importanti lavori dell'arte occidentale, come il [[David (Michelangelo)|David]], l'[[affresco]] sulla volta della [[Cappella Sistina]] e il grande [[Giudizio Universale (Michelangelo)|Giudizio Universale]] posto sulla parete sopra l'altare, la celebre [[Pietà (Michelangelo)|Pietà]] (alta 1,80 mt, scolpita intorno al [[1499]] dall'artista ventiquattrenne), il ''[[Mosè di Michelangelo|Mosè]]'' o il monumentale complesso delle Tombe Medicee nella ''[[Sacrestia Nuova]]'' di [[Chiesa di San Lorenzo (Firenze)|San Lorenzo]].
 
==Biografia==
Ha toccato l'àpice della popolarità fra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli [[anni 1970|anni settanta]], dopo che - guarito da una grave forma di [[tubercolosi]] - decise di adottare come nome d'arte quello del compositore tedesco [[Engelbert Humperdinck]].
===Al giardino neoplatonico (1475-1490)===
Michelangelo nacque il 6 marzo 1475 a [[Caprese Michelangelo|Caprese]], vicino [[Arezzo]], da Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, podestà al Castello di [[Chiusi della Verna|Chiusi]] e di Caprese, e da Francesca di Neri del Miniato del Sera. La famiglia era fiorentina, ma il padre si trovava nella cittadina per ricoprire la carica politica di podestà.
 
Michelangelo manifestò subito una forte inclinazione artistica che il padre cercò in ogni modo di ostacolare, mettendolo a studiare [[grammatica]] a [[Firenze]] con il maestro [[Francesco da Urbino]].
 
Il [[28 giugno]] [[1488]] Michelangelo entrò nella ''bottega'' dei [[Domenico Ghirlandaio|fratelli Ghirlandaio]], lasciata già nel [[1489]], e dal [[1490]] circa inizia la frequentazione del [[Giardino di San Marco|giardino delle sculture di San Marco]], dove si studiavano le sculture antiche, sotto la supervisione di [[Bertoldo di Giovanni]] che operava per desiderio di [[Lorenzo de' Medici]]. Fu la frequentazione di [[Palazzo Medici]] che consentì a Michelangelo di conoscere personalità del suo tempo, come [[Poliziano]], [[Marsilio Ficino]] e [[Giovanni Pico della Mirandola|Pico della Mirandola]]. Ebbe modo così di crescere nutrendosi della dottrina [[platone|platonica]] ed elaborando un proprio gusto artistico derivato dallo studio delle opere di [[Masaccio]] e [[Giotto]]: caso vuole che in quegli stessi anni si possano datare le prime copie degli affreschi di [[Masaccio]] nella [[Cappella Brancacci]] della [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Firenze)|chiesa del Carmine]].
 
===Madonna della scala (1490-1491)===
La ''Madonna della scala'' è databile tra il [[1490]] e il [[1492]], ed è ora conservata a Firenze nella [[Casa Buonarroti]]: dal [[Vasari]] sappiamo che fu donata da Leonardo Buonarroti, nipote dell'artista, al duca [[Cosimo I de' Medici]]. Probabilmente l'opera era sempre rimasta nella [[Casa Buonarroti|casa dell'artista]] in [[via Ghibellina]], dove ritornò nel [[1616]], quando il granduca [[Cosimo II de' Medici]] la restituì ai discendenti di Michelangelo. In quest'opera l'artista riprende la tecnica [[donatello|donatelliana]] dello [[stiacciato]], creando un'immagine di tale monumentalità da far pensare a steli classiche; la figura della [[maria, madre di Gesù|Madonna]], seduta sopra un masso squadrato e vista di profilo mentre guarda lontano, occupa tutta l'altezza del rilievo, da un margine all'altro, mentre il Bambino è assopito sul suo grembo, sulla sinistra una scala, da cui prende il nome il rilievo, con due putti in atteggiamento di [[danza]] e un altro che tende, insieme ad un altro putto posto dietro la Vergine, un drappo.
 
===Battaglia dei centauri (1491-1492)===
 
Posteriore alla ''Madonna della scala'' è ''La battaglia dei centauri'', databile tra il [[1491]] e il [[1492]]: secondo il [[Ascanio Condivi|Condivi]] l'opera fu eseguita per [[Lorenzo il Magnifico]], su un soggetto proposto da [[Angelo Poliziano|Agnolo Poliziano]], soggetto che il Condivi definisce "''il ratto de [[Deianira]] e la zuffa de [[Centauri]]''" mentre il [[giorgio Vasari|Vasari]] ritiene rappresenti "''la battaglia di [[Ercole]] coi Centauri''"; per questo rilievo Michelangelo si rifece sia ai [[sarcofago|sarcofagi]] romani, sia alle formelle dei [[pulpito|pulpiti]] di [[Giovanni Pisano]], e guardò anche al contemporaneo rilievo [[bronzo|bronzeo]] di [[Bertoldo Di Giovanni]], con una battaglia di cavalieri, a sua volta ripreso da un sarcofago del [[Camposanto di Pisa]], anche se nel rilievo michelangiolesco viene esaltato il dinamico groviglio dei corpi nudi in lotta e annullato ogni riferimento spaziale.
 
===Un pupazzo di neve e in fuga per l'Italia (1492-1495)===
[[Immagine:San Domenico22.jpg|thumb|150px|Il ''San Petronio'' a Bologna]]
Con la morte di Lorenzo il Magnifico l'[[8 aprile]] 1492, lascia la corte medicea.
{{vedi anche|Crocifisso di Santo Spirito}}
Nel [[1492]] morì [[Lorenzo il Magnifico]] e Michelangelo, che era stato ospitato nel Palazzo Medici di Via Larga, si ritrovò imporvvisamente senza dimora. Ripraò al covento di [[Chiesa di Santo Spirito (Firenze)|Santo Spirito]], dove il priore gli consentì anche di condurre studi di [[anatomia]] sui cadaveri dell'annesso Ospedale. Del [[1493]] è il ''[[Crocifisso di Michelangelo (Santo Spirito)|Crocifisso ligneo]]'', realizzato come ringraziamento per il priore.
 
Tra il [[1493]] e il [[1494]] acquistò il [[marmo]] per una statua colossale di ''Ercole'', mandata in [[Francia]] e ora dispersa. Il [[20 gennaio]] del [[1494]], [[Piero il Fatuo|Piero de' Medici]] commissionò a Michelangelo una statua di [[neve]], facendo in modo che l'artista venisse riammesso alla corte medicea. Nello stesso anno in seguito alla cacciata dei [[Medici]] lasciaò la città per [[Venezia]] e poi [[Bologna]], dove rimase circa un anno. In questa città, per l'Arca di San Domenico nella chiesa omonima, scolpì un ''San Procolo'', un ''San Petronio'' e un ''Angelo reggicandelabro''. Rientrato a Firenze, poco prima della fine dell'anno, la lasciò nuovamente spaventato dalla minaccia dell'invasione francese e dai disordini cittadini.
 
===Il frate Savonarola, un falso Cupido e il Bacco (1495-1496)===
Tornato a Firenze tra la fine del [[1495]] e il giugno [[1496]], al contrario di [[Leonardo]] che vedeva nel [[Girolamo Savonarola|Savonarola]] un fanatico, Michelangelo rimase profondamente scosso dalla predicazione e dal rigorismo morale del frate, accendendo in lui sia la convinzione che la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] dovesse essere riformata, sia i primi dubbi sul valore etico da dare all'arte; in città scolpì, sul modello dell'antico, un ''Cupido dormiente'', venduto come reperto di scavo al [[Cardinale|cardinale]] [[Raffaele Riario]].
 
Scoperto l'inganno e rifiutata l'opera, il cardinale invitò Michelangelo a [[Roma]] dove arrivò il [[25 giugno]] [[1496]], e il [[4 luglio]] iniziò a scolpire una figura di un ''Bacco'' (oggi al [[Museo del Bargello]]) come un adolescente in preda all'ebrezza, opera che, grazie alla resa naturalistica del corpo, raggiunse effetti illusivi e tattili simili a quelli della [[scultura greca|scultura ellenistica]]. Punti forti della scultura furono straordinaria espressività e l'elasticità nelle forme, unite al tempo stesso con un'essenziale semplicità dei particolari. Ai piedi di Bacco scolpì un giovinetto che sta mangiando qualche acino d'uva dalla mano del dio: questo gesto destò molta ammirazione in tutti gli scultori del tempo poiché il giovane sembra davvero mangiare dell'[[uva]] con gande realismo.
 
L'opera, forse rifiutata dal cardinale Riario, rimase in casa di Jacopo Gallo, ospite e vero mecenate dell'artista nel suo primo soggiorno romano. Per quanto riguarda il ''Cupido'' invece le fonti antiche ci riferiscono della sul straordinaria dolcezza: trasferito a [[Urbino]] fu donato da [[Cesare Borgia]] in persona a [[Isabella d'Este]], che lo tenne gelosamente a [[Mantova]] nelle sue collezioni; nei secoli successivi scomparve dagli inventari e verosimilmente finì assieme ad altri tesori dei [[Gonzaga]] in [[Inghilterra]], dove fu forse distrutto nell'incendio di [[Whitehall Palace]] del [[1698]] [http://www.palazzo-medici.it/meme_maker/file/miche_cupidodormiente.doc].
 
===Pietà (1497-1499)===
{{Vedi anche|Pietà (Michelangelo)}}
[[immagine:La Pietà.jpg|thumb|right|200px|Pietà]]
Nel novembre [[1497]] il cardinale francese [[Jean de Bilhères Lagranlos]], [[ambasciatore]] di [[carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] presso [[papa Alessandro VI]], lo incaricò di scolpire il gruppo con la Pietà, ora nella [[basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]], con un contratto stipulato nell'agosto [[1498]]; il gruppo realizzato in posizione piramidale con la Vergine come asse verticale e il corpo morto del Cristo come asse orizzontale, riunita attraverso il panneggio che assume carattere monumentale, si ispirava ai gruppi lignei realizzati a [[nord]] delle [[Alpi]], detti ''Vesperbilder'', cioè immagini della Vergine, e collegati alla [[liturgia]] del [[Venerdì Santo]]. In questo la tecnica scultorea della finitura dei particolari venne condotta alle estreme conseguenze, tanto da dare al marmo effetti di traslucido e di [[cera|cerea]] morbidezza.
 
===A Firenze una Madonna e quattro santi (1499-1501)===
{{Vedi anche|Madonna col Bambino (Michelangelo)}}
Tornato a Firenze, intorno al [[1499]] eseguì la statua della ''[[Madonna col Bambino (Michelangelo)|Madonna col Bambino]]'' di Notre-Dame di [[Bruges]], dove le figure appaiono incluse in un ideale ovale, composto dalla solenne figura della Vergine in contrasto col dinamismo della figura del Bambino. Nel giugno [[1501]] il cardinale [[papa Pio III|Francesco Todeschini Piccolomini]] lo incaricò di realizzare quindici statue per l'altare della [[Duomo di Siena|cattedrale]] di [[Siena]]. Ne porterà a termine soltanto quattro: un ''San Pietro'', un ''San Paolo'', un ''San Pio'' e un ''San Gregorio''.
 
===David (1501)===
{{Vedi anche|David (Michelangelo)}}
Nell'agosto del 1501 i consoli dell'[[Arte della Lana]] gli commissionarono il [[David (Michelangelo)|David]], per l'epoca un'opera di travolgente innovazione: l'artista affrontò il tema dell'eroe in maniera insolita rispetto all'iconografia data dalla tradizione, rappresentando il simbolo della [[ebraismo|fede ebraica]] con il corpo di un uomo giovane e privo di vesti, dall'atteggiamento pacato ma pronto ad una reazione, quasi a simboleggiare - secondo molti - il nascente ideale politico repubblicano, che vedeva nel cittadino-soldato e non nel mercenario l'unico in grado di poter difendere le libertà repubblicane.
 
===Leonardo e Michelangelo===
{{Vedi anche|Sepoltura (Michelangelo)}}
Michelangelo rimase impressionato dalle nuove idee pittoriche di avvolgimento atmosferico e di indeterminatezza spaziale e psicologica presentate nel cartone o negli studi di [[Leonardo]] per il gruppo di ''[[Sant'Anna (Leonardo, 1501)|Sant'Anna con la Vergine, il Bambino e san Giovannino]]''. Il cartone, disperso visto che quello conservato alla [[National Gallery di Londra]] non risponde alle descrizioni iconografiche né del [[Vasari]] né di [[Pietro da Novellara]], venne esposto, nel [[1500]], nella [[Chiesa della Santissima Annunziata]]. È quasi certo che Michelangelo l'abbia studiato, e se ne ha testimonianza nei tre tondi da lui realizzati in seguito. Forse tra il [[1500]] e il [[1501]] realizzò la [[tempera]] su tavola con la ''[[Sepoltura (Michelangelo)|Sepoltura di Cristo]]'' conservata alla [[National Gallery di Londra]].
 
===Tondo Taddei (1502 circa)===
Del [[1502]] circa è il marmoreo [http://www.royalacademy.org.uk/collection/photo/large/75/PL001175.jpg Tondo Taddei], ora alla [[Royal Academy of Arts]] di Londra: in esso il Bambino fugge spaventato nel grembo della Vergine, alla vista del [[cardellino]], simbolo della sua futura passione, porto dal san Giovannino. Il confronto con l'indefinito spaziale e l'avvolgimento atmosferico di Leonardo viene risolto da Michelangelo sia con la tecnica del non finito presente nel trattamento irregolare del fondo dal quale le figure sembrano emergere che nel san Giovannino, con i contorni ondeggianti per rendere maggiormente l'indeterminazione delle figure.
 
===San Matteo non finito (1503)===
Il [[24 aprile]] [[1503]] l'Arte della Lana di Firenze e gli [[Opera del Duomo (Firenze)|Operai del Duomo]] gli commissionarono la realizzazione di dodici statue marmoree degli apostoli, per il [[Duomo di Firenze|Duomo fiorentino]]: di queste iniziò solo il ''San Matteo'', opera non-finita e ora alla [[Galleria dell'Accademia]] di Firenze.
 
===Tondo Pitti (1503 circa)===
Del [[1503]] circa è il Tondo Pitti, realizzato in marmo e ora al Bargello, in cui la composizione è dominata dalla monumentale figura della Vergine che stringe a sé il Bambino e guarda lontano in direzione opposta, come a cercare di capire il destino del figlio; alle spalle il [[san Giovannino]] affiora appena dal fondo non finito.
 
===Tondo Doni (1503-1504)===
{{Vedi anche|Sacra Famiglia (Michelangelo)}}
Tra il [[1503]] e il [[1504]] realizzò il tondo dipinto per [[Agnolo Doni]] (come dono di nozze), con una Sacra Famiglia, in primo piano: la Vergine col Bambino e subito dietro san Giuseppe, di grandiose proporzioni e dinamicamente articolati, dietro una balaustra san Giovannino e dietro ancora, un gruppo di ignudi.
 
Questo dipinto può essere letto come il susseguirsi delle diverse epoche della storia dell'uomo, gli ignudi rappresentano la civiltà [[paganesimo|pagana]], san Giovannino e san Giuseppe l'era [[Mosè|mosaica]] e la Vergine col Bambino l'era della Redenzione, attraverso l'incarnazione del Cristo.
 
Quest'interpretazione è sostenuta anche dalle teste scolpite sulla cornice originale: due [[sibilla (Michelangelo)|sibille]] (rappresentanti dell'età pagana), due profeti (rappresentati dell'età mosaica) e la testa del Cristo (rappresentante l'era della Redenzione), inframezzate da un fregio con animali, maschere di [[satiro|satiri]] e lo stemma degli [[Strozzi]].
 
Curiosa è la vicenda legata al pagamento dell'opera: dopo la consegna il Doni, mercante arricchitosi di recente, pagò l'ìartista con una cifra "scontata" rispetto al pattuito, al che l'artista si riprese la tavola, esigendo semmai il doppio del prezzo convenuto, che stavolta il mercante pagò senza esitazione pur di ottenere il dipinto. Al di la del valore anedottistico dell'episodio, la faccenda viene inquadrata con uno dei primissimi esempi (se non il primo in assoluto) di ribellione dell'artista nei confronti del committente, secondo il concetto moderno di creatività dell'artefice superiore per innato valore a qualsiasi altra condizione.
 
===La Battaglia di Cascina (1504)===
Tra l'agosto e il settembre [[1504]], gli venne commissionato l'affresco con la ''Battaglia di Cascina'', una battaglia vinta dai fiorentini contro i pisani nel [[1364]] nei pressi di [[Cascina]]. Di quest'opera, destinata alla [[Salone dei Cinquecento|Sala Grande del Consiglio]] in [[Palazzo Vecchio]], realizzò solo il cartone, eseguito presso lo Spedale dei Tintori a Sant'Onofrio, e terminato nel [[1505]], ma che è poi andato perduto; ne possiamo solo immaginare la parte centrale attraverso la copia di [[Aristotele da Sangallo]] che mostra l'episodio in cui un allarme richiama alla battaglia i soldati fiorentini che si stanno bagnando nell'[[Arno]].
 
Altri disegni di Michelangelo raffigurano altre parti del cartone, e un disegno ora conservato agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]] mostra lo stesso gruppo centrale, ma senza quelle figure in pose contorte e concatenate presenti nella copia del Sangallo. Questo può essere dipeso dal fatto che l'artista lavorò nuovamente sul cartone dopo essere ritornato da Roma nel [[1506]] e aver studiato da vicino la statuaria antica e in special modo il [[Laocoonte]], rinvenuto il [[14 gennaio]] [[1506]] proprio in sua presenza.
 
===A Roma sotto Giulio II (1505-1508)===
Nel [[1505]] tornò a Roma per la realizzazione del monumento funebre di [[papa Giulio II|Giulio II]]. Di lì a poco partì per [[Carrara]] dove rimase quasi un anno per scegliere i marmi del [[mausoleo]] ma, quando al suo ritorno a Roma il [[Papa]], cambiata opinione, si rifiutò di concedergli udienza, Michelangelo deluso interruppe i lavori e si diresse a Firenze dove riprese il ''San Matteo''. Su insistente richiesta del papa, la [[Signoria]] fiorentina spinse Michelangelo alla riconciliazione, avvenuta a [[Bologna]], città appena riconquistata dalle truppe pontificie. Realizzò una colossale statua bronzea di Giulio II, per la facciata di [[Basilica di San Petronio|San Petronio]]: poco amata per l'espressione minacciosa, piuttosto che benevolente, del papa-conquistatore, fu distrutta nel [[1511]], al rientro dei [[Bentivoglio]] in città, fondendola per realizzare cannoni.
 
===La volta (1508-1512)===
{{Vedi anche|La Sibilla delfica}}
{{Vedi anche|Creazione di Adamo}}
Tra il marzo e l'aprile [[1508]] l'artista ricevette da Giulio II l'incarico di decorare la volta della [[Cappella Sistina]], terminata nel [[1512]].
 
A causa del processo di assestamento dei muri, si era aperta, nel maggio del [[1504]], una crepa nel soffitto della cappella rendendola inutilizzabile per molti mesi; rinforzata con catene poste nel locale sovrastante da [[Bramante]], la volta aveva bisogno però di essere ridipinta; l'[[8 maggio]] del [[1508]] venne steso il contratto con il primo progetto: esso prevedeva dodici apostoli nei [[peducci]], mentre nel campo centrale partimenti con decorazioni geometriche, di questo progetto rimangono due disegni di Michelangelo, uno al [[British Museum]] e uno a [http://www.dia.org/art/comping/1921_1940_300ppi/27.2.a.jpg Detroit].
 
Insoddisfatto, l'artista ottenne di poter ampliare il programma iconografico: al posto degli Apostoli mise sette Sibille e cinque Profeti, assisi su [[trono|troni]] fiancheggiati da [[pilastri]]ni che sorreggono la cornice, essa delimita lo spazio centrale, diviso in nove scompartimenti attraverso la continuazione delle membrature architettoniche ai lati del trono, in essi vi sono raffigurati episodi tratti della [[Genesi]], disposti in ordine cronologico partendo dalla parete dell'altare: ''Separazione della luce dalle tenebre'', ''Creazione degli astri e delle piante'', ''Separazione della terra dalle acque'', ''Creazione di Adamo'', ''Creazione di Eva'', ''Peccato originale e cacciata dal Paradiso Terrestre'', ''Sacrificio di Noè'', ''Diluvio Universale'', ''Ebbrezza di Noè''; nei cinque scomparti che sormontano i troni lo spazio si restringe lasciando posto a ignudi che reggono ghirlande con foglie di [[quercia]], allusione al casato del papa cioè Della Rovere e medaglioni bronzei con scene tratte dal [[Libro dei Re]], nelle [[lunette]] e nelle [[vele]] vi sono le quaranta generazioni degli Antenati di Cristo, riprese dal [[Vangelo di Matteo]], nei [[pennacchi]] angolari, quattro scene [[Bibbia|bibliche]], che si riferiscono ad altrettanti eventi miracolosi a favore del popolo eletto: ''Giuditta e Oloferne'', ''David e Golia'', ''Punizione di Aman'' e il ''Serpente di bronzo''.
 
Nel suo complesso il progetto iconografico, nato dalla collaborazione tra l'artista, il committente e i consiglieri e [[teologia|teologi]] della corte papale, va letto tenendo presente i [[sermone|sermoni]] che venivano recitati nella cappella, in essi l'opera di Dio raggiunge il culmine della creazione nella realizzazione dell'uomo a sua immagine e somiglianza e in essi veniva considerata l'incarnazione di [[Cristo]], non tanto per il suo valore di riscatto dell'umanità dal [[peccato originale]], quanto come perfetto e ultimo compimento della creazione divina che ha innalzato l'uomo ancora di più verso Dio; in questo modo appare più chiara la celebrazione che fa Michelangelo della bellezza del corpo umano nudo. La volta comunque si basa sul sistema delle concordanza fra [[Antico Testamento|Antico]] e [[Nuovo Testamento]], dove il primo prefigura il secondo; le storie della Genesi vanno lette come prefigurazioni delle storie del nuovo testamento, la prima creazione di Dio, cioè l'uomo, sarà completata con la seconda creazione cioè Cristo, a questa interpretazione si riallacciano le figure dei veggenti su troni, poiché quelle a cui assistono non sono eventi passati ma eventi profetici.
 
[[Immagine:Michelangelo Buonarroti 020.jpg|620px|thumb|center|Diluvio universale]]
Montato il ponteggio Michelangelo iniziò a dipingere le tre storie di [[Noè]] gremite di personaggi; mentre nelle successive a scene: il ''Peccato originale e cacciata dal Paradiso Terrestre'' e la ''Creazione di Eva'' la raffigurazione diventa più spoglia, con corpi più massicci e gesti semplici ma retorici; dopo un'interruzione dei lavori e vista la volta dal basso nel suo complesso e senza i ponteggi, lo stile di Michelangelo cambiò, accentuando maggiormente la grandiosità e l'essenzialità delle immagini, fino a rendere la scena occupata da un'unica grandiosa figura annullando ogni riferimento al paesaggio circostante; nel suo complesso queste variazioni stilistiche non si notano, anzi vista dal basso la volta ha aspetto perfettamente unitario, dato anche dall'uso di una violenta cromia, recentemente riportata alla luce dal restauro concluso nel [[1994]].
[[Immagine:Michelangelo Buonarroti 018.jpg|620px|thumb|center|Creazione degli Astri]]
 
===Mosè, prigionieri e Cristo risorto (1513-1515)===
{{Vedi anche|Mosè di Michelangelo}}[[Immagine:Moises3.jpg|thumb|right|180px|Mosè di Michelangelo]]
Nel febbraio [[1513]], con la morte di [[Giulio II]], gli eredi decisero di riprendere il progetto della tomba monumentale, con un nuovo disegno e un nuovo contratto, per questo eseguì il ''Mosè'' e i ''Prigioni'', lo [http://cartelen.louvre.fr/pub/fr/image/4275_s0001085.004.jpg Schiavo ribelle], una figura di nudo in atto di divincolarsi e lo [http://cartelen.louvre.fr/pub/fr/image/4278_s0001084.004.jpg Schiavo morente], che attraverso il lento snodarsi delle membra dà l'idea del risveglio e del ritorno ad un coscienza consapevole dopo il sonno; quest'ultimi oggi conservati al [[Louvre]] di [[Parigi]]. Per Metello Vari nel [[1514]] scolpì un ''Cristo risorto'' opera abbandonata per una vena sul marmo del volto del Cristo.
 
===La facciata di San Lorenzo (1515-1519)===
[[Immagine:San_lorenzo_Facciata.JPG|thumb|left|200px|La facciata di San Lorenzo]]
Nel [[1515]] [[papa Leone X]], si recò in visita a Firenze e, per l'occasione, venne ricoperta la facciata incompiuta di [[basilica di San Lorenzo|San Lorenzo]], con un apparato effimero realizzato da [[Jacopo Sansovino]] e [[Andrea del Sarto]]. Il pontefice decise allora di indire un concorso per la facciata della chiesa, da sempre patrocinata dai [[Medici]] e mausoleo della famiglia. Nel [[1516]], a seguito della stipula del terzo contratto con gli eredi di Giulio II per la tomba del papa, partì per [[Carrara]], per scegliere i marmi e nel [[1517]], in seguito alla vittoria del concorso per la facciata della [[basilica di San Lorenzo (Firenze)|chiesa di San Lorenzo]], a cui parteciparono [[Giuliano da Sangallo]], [[Raffaello]], [[Andrea Sansovino|Andrea]] e [[Jacopo Sansovino]], rientrò a Firenze e progettò di realizzare un frontale in cui fosse rappresentata tutta l'architettura e tutta la scultura d'Italia; oltre a diversi disegni possediamo anche il modello ligneo, ora conservato alla [[Casa Buonarroti]]; il progetto prevedeva una struttura a [[nartece]] con un prospetto [[rettangolo|rettangolare]], che è stato paragonata ad un [[retablo]] controriformista, ma forse ispirato a modelli di architettura profana, scandito da potenti membrature animate da statue in marmo, bronzo e da rilievi. Il lavoro procedette però a rilento, a causa della scelta del papa di servirsi dei più economici marmi di [[Seravezza]], la cui cava era mal collegata col mare, piuttosto che i marmi di [[Carrara]]. Nel marzo [[1520]] il contratto fu rescisso, per la difficoltà dell'impresa e i costi elevati. In quell'anno Michelangelo lavorò ai ''Prigioni'' per la tomba di Giulio II, di cui due quasi completati sono al [[Louvre]], 4 incompiuti sono oggi alla [[Galleria dell'Accademia]] dopo essere stati a lungo inseriti nella scenografia della [[Grotta del Buontalenti]] nel [[Giardino di Boboli]]. Scolpì anche la statua della ''Vittoria'' di [[Palazzo Vecchio]] e alla nuova versione del ''Cristo risorto'' per Metello Vari (opera portata a [[Roma]] nel [[1521]]) rifinita dal suo assistente Urbano e posta nella [[chiesa di Santa Maria sopra Minerva]].
 
===Sagrestia Nuova (1519-1529)===
{{vedi anche|Sagrestia Nuova}}
Nel [[1519]] i Medici lo incaricano di realizzare una seconda cappella funeraria nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, la cosiddetta ''[[Sagrestia Nuova]]'', destinata ad accogliere le tombe dei ''Capitani'' [[Giuliano duca di Nemours]] e [[Lorenzo duca di Urbino]], morti di recente, e quella dei ''Magnifici'' [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo]] e [[Giuliano de' Medici]].
 
Il primo progetto michelangiolesco è quello di un monumento isolato al centro della sala ma, in seguito a discussioni con i committenti, lo cambia prevedendo di collocare le tombe dei Capitani addossate al centro delle pareti laterali, mentre quelle dei Magnifici, addossate entrambe alla parete di fondo davanti all'altare.
 
L'opera venne iniziata nel [[1525]] circa: la struttura in pianta si rifà alla ''[[Sagrestia Vecchia]]'', sempre nella [[chiesa di San Lorenzo (Firenze)|chiesa di San Lorenzo]], del [[Brunelleschi]]: a pianta quadrata e con piccolo sacello anch'esso quadrato. Grazie alle membrature, in pietra serena e a ordine gigante, l'ambiente acquista un ritmo più serrato e unitario; inserendo un mezzanino tra le pareti e le lunette e aprendo tra queste ultime delle finestre architraviate, dà alla sala un potente senso ascensionale concluso nella volta a cassettoni di ispirazione antica.
 
Le tombe che sembrano far parte della parete, riprendono nella parte alta le edicole, che sono inserite sopra le otto porte dell'ambiente, quattro vere e quattro finte. Le tombe dei due capitani si compongono di un [[sarcofago]] curvilineo sormontato da due statue distese con le ''Allegorie del Tempo''; in quella di Lorenzo ''il Crepuscolo'' e ''l'Aurora'', mentre in quella di Giuliano ''la Notte'' e ''il Giorno''. Si tratta di figure massicce e dalle membra poderose che sembrano gravare sui sarcofagi quasi a spezzarli e a liberare le anime dei defunti ritratti nelle statue inserite sopra di essi. Inserite in una nicchia della parete, le statue non sono riprese dal vero ma idealizzate mentre contemplano, Lorenzo in una posa pensierosa e Giuliano con uno scatto repentino della testa, la statua posta sull'altare con la ''Vergine allattante il Bambino''. Quest'ultima è simbolo di vita eterna ed è fiancheggiata dalle statue dei ''santi Cosma e Damiano'' (protettori dei [[Medici]]) eseguite sul modello del Buonarroti, rispettivamente da [[Giovanni Angelo Montorsoli]] e [[Raffaello da Montelupo]].
 
All'opera, anche se non continuativamente, Michelangelo lavorò fino al [[1534]], lasciandola incompiuta: senza il monumento funebre dei Magnifici, le sculture dei Fiumi alla base delle tombe dei Capitani e forse di affreschi nelle lunette.
 
===Fortezze dinamicamente aggressive e una Biblioteca (1529-1534)===
 
Nel [[1529]] partecipò attivamente all'insurrezione repubblicana contro i Medici occupandosi delle [[fortificazione alla moderna|fortificazioni]] della città [[assedio|assediata]] dall'esercito imperiale che intendeva rimettere sul trono i [[Medici]] scacciati nel [[1527]]. Di questo periodo rimangono disegni di fortificazione, realizzate attraverso una complicata dialettica di forme concave e convesse che sembrano macchine dinamiche atte all'offesa e non bastioni difensivi. Nel settembre dello stesso anno Michelangelo fuggì a Venezia, restandovi pochi giorni assalito da dubbi sul da farsi; dichiarato dalla città fiorentina ribelle decise di ritornarvi, dopo aver pagato una multa considerevole. Caduta la città il [[12 agosto]] [[1530]], si nascose presso il priore di San Lorenzo per sfuggire alla vendetta dei Medici, da cui si sottrarrà definitivamente grazie all'intervento del [[papa Clemente VII]] che gli commissionò in quegli anni la realizzazione della [[Biblioteca Medicea Laurenziana]].
 
Si tratta di una biblioteca pubblica annessa alla chiesa di San Lorenzo: nella sala di Lettura si rifece al modello della Biblioteca di [[Museo Nazionale di San Marco|San Marco]] realizzata da [[Michelozzo]], eliminando la divisione in navate e realizzando un ambiente con le mura scandite da finestre sormontate da mezzanini tra pilastrini, tutti con [[Modanatura|modanature]] in pietra serena. I banchi in legno furono disegnati dallo stesso Michelangelo, il soffitto è tripartito e intagliato, il pavimento venne realizzato con piastrelle in [[terracotta]]. Il vestibolo ha un forte slancio verticale dato dalle colonne binate che cingono il portale timpanato e dalle edicole sulle pareti. Solo nel [[1558]] Michelangelo fornì il modello in argilla per lo scalone, da lui progettato in legno, ma realizzato per volere di [[Cosimo I de' Medici]], in [[pietra serena]]: le ardite forme rettilinee e ellittiche, concave e convesse, vengono indicate come una precoce anticipazione dello stile [[barocco]].
 
Nell'aprile [[1532]] si ebbe il quarto contratto per la tomba di Giulio II.
 
===Un Giudizio sconveniente a Roma (1534-1541)===
{{Vedi anche|Giudizio Universale (Michelangelo)}}
[[Immagine:Michelangelo Buonarroti 011.jpg|250px|thumb|Giudizio Universale]]
Nel [[1534]] si trasferì definitivamente a Roma, sia per finire la tomba che per abbandonare la Firenze sottomessa ai Medici. Clemente VII gli commissionò la decorazione della parete di fondo della Cappella Sistina con il ''Giudizio Universale'' e l'incarico venne confermato anche dal successivo pontefice, [[Papa Paolo III|Paolo III]]; l'opera venne iniziata alla fine del [[1536]] e proseguì fino all'autunno del [[1541]].
 
Al centro dell'affresco vi è il Cristo giudice con vicino la Madonna che rivolge lo sguardo verso gli eletti; questi ultimi formano un'ellissi che segue i movimenti del Cristo in un turbine di santi, patriarchi e profeti. Nelle lunette sono dipinti angeli con i simboli della passione e in basso scene di dannazione o beatificazione; al suolo da sinistra si notano: resurrezione dei corpi, antro infernale, [[Caronte (mitologia)|Caronte]] e infine [[Minosse (mitologia)|Minosse]] (questi ultimi due sono citazioni [[Dante|dantesche]]).
 
Le licenze iconografiche, come i santi senza aureola, gli angeli apteri e il Cristo giovane e senza barba, possono essere allusioni al fatto che davanti al giudizio ogni singolo uomo è uguale. Questo fatto, che poteva essere letto come un generico richiamo ai circoli della Riforma Cattolica, unitamente alla nudità e alla posa sconveniente di alcune figure ([[Santa Caterina d'Alessandria]] prona con alle spalle [[San Biagio]]), scatenarono contro l'affresco i severi giudizi di buona parte della curia. Dopo la morte dell'artista, e col mutato clima culturale dovuto anche al [[Concilio di Trento]], si arrivò al punto di provvedere al rivestimento dei nudi e alla modifica delle parti più sconvenienti.
 
[[Immagine:Miguel_Angel_Crucifixion_La_Redonda_Logrono_Spain.jpg|thumb|150px|left|La copia della Crocifissione di Michelangelo nella Cattedrale di [[Logroño]] in [[Spagna]]]]
 
===La Crocifissione (1541)===
Fu in quel periodo che Michelangelo iniziò la vivida amicizia con la marchesa di [[Pescara]] [[Vittoria Colonna]]: essa lo introdusse al circolo [[Viterbo|viterbese]] del cardinale [[Reginald Pole]], frequentato, tra gli altri, da [[Vittore Soranzo]], [[Apollonio Merenda]], [[Pietro Carnesecchi]], [[Pietro Antonio Di Capua]], [[Alvise Priuli]] e la contessa [[Giulia Gonzaga]].
 
In quel circolo culturale si aspirava a una riforma della Chiesa Cattolica, sia interna sia nei confronti del resto della Cristianità, alla quale avrebbe dovuto riconciliarsi. Queste teorie influenzarono Michelangelo e altri artisti. Risale a quel periodo la ''Crocefissione'' realizzata per Vittoria, databile al [[1541]] e forse dispersa, forse mai dipinta.
 
Di quest'opera ci restano solamente alcuni disegni preparatori di incerta attribuzione, il più famoso è senz'altro [http://www.thebritishmuseum.ac.uk/compass/resources/image/large/ps225623.jpg quello] conservato al [[British Museum di Londra]], mentre copie pittoriche sono conservate nella [[w:es:Concatedral_de_Santa_Mar%C3%ADa_de_la_Redonda_%28Logro%C3%B1o%29|Catedrale de "La Redonda" di Logroño (Spagna)]] e alla [[Casa Buonarroti]]. Queste opere ci danno un'idea di come Michelangelo avrebbe progettato il dipinto della Crocifissione nel quale un giovane e sensuale Cristo stava a simboleggiare un'allusione alle teorie riformiste cattoliche che vedevano nel Sacrificio del sangue di Cristo l'unica via di salvezza individuale.
 
===Una religiosità tormentata (1542)===
{{Vedi anche|Crocifissione (Michelangelo)}}
Nel [[1542]] [[papa Paolo III]] [[Farnese]] geloso e seccato del fatto che il luogo ove la celebrazione di Michelangelo pittore raggiungesse i suoi massimi livelli fosse dedicato a Papa Sisto, gli affidò la decorazione della sua cappella privata in Vaticano che prese il suo nome (Cappella Paolina) dove realizzò due affreschi. Il primo, la ''Conversione di Saulo'', presenta una scena inserita in un paesaggio spoglio e irreale, con compatti grovigli di figure alternati a spazi vuoti e, al centro, la luce accecante che da Dio scende su Saulo a terra; il secondo, il ''Martirio di San Pietro'', ha una croce disposta in diagonale in modo da costituire l'asse di un ipotetico spazio circolare con al centro il volto del martire. Quest'ultimo affresco venne realizzato dopo l'ultimazione della tomba ridimensionata di Giulio II.
 
===La mediazione teologica (1544-1545)===
Dopo gli ultimi accordi del [[1542]], la tomba di Giulio II venne posta in essere nella chiesa di [[San Pietro in Vincoli]] tra il [[1544]] e il [[1545]] con le statue del ''[[Mosè di Michelangelo|Mosè]], di ''Lia'' (Vita attiva) e di [[Rachele]] (Vita contemplativa) nel primo ordine.
 
Nel secondo ordine, al fianco del pontefice disteso con sopra la Vergine col Bambino si trovano una Sibilla e un Profeta. Anche questo progetto risente dell'influsso del circolo di [[Viterbo]]; [[Mosè]] uomo illuminate e sconvolto dalla visione di Dio è affiancato da due modi di essere, ma anche da due modi di salvezza non necessariamente in conflitto tra di loro: la vita contemplativa viene rappresentata da Rachele che chiede di pregare come se ti salvassi unicamente per la Fede, mentre la vita attiva, rappresentata da Lia, chiede di operare come se ti salvassi unicamente per le opere. L'interpretazione comune dell'opera d'arte è che si tratti di una specie di posizione di mediazione tra Riforma e Cattolicesimo dovuta sostanzialmente alla sua intensa frequentazione con Vittoria Colonna ed il suo entourage.
 
===Palazzo Farnese (1546-1550)===
Con la morte di [[Antonio da Sangallo]] il Giovane nel [[1546]], a Michelangelo vennero affidati le fabbriche di [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]] e della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]], quest'ultima dal [[1457]], entrambe lasciate incompiute dal primo.
 
Tra il 1547 e il [[1550]] realizzò il completamento della [[facciata]] e del [[cortile]] di Palazzo Farnese: nella facciata variò, rispetto al progetto del Sangallo, alcuni elementi che danno all'insieme una forte connotazione plastica e monumentale ma al tempo stesso dinamica ed espressiva. Per ottenere questo risultato accrebbe in altezza il secondo piano, inserì un massiccio [[cornicione]] e sormontò il finestrone centrale con uno stemma colossale (i due ai lati sono successivi).
Nello stesso tempo si occupò anche dell'inserimento della chiesa di [[Santa Maria degli Angeli (Roma)|Santa Maria degli Angeli]] nelle [[Terme di Diocleziano]].
 
Per la basilica di San Pietro progettò il ritorno alla pianta centrale del primo progetto di [[Bramante]], con un [[quadrato]] inscritto nella [[croce greca]], rifiutando la pianta a [[croce latina]] introdotta da [[Raffaello]]; per la massiccia struttura muraria che doveva correre lungo tutto l'edifico progettò un unico ordine gigante a paraste corinzie con attico, tamburo con colonne binate (sicuramente realizzato dall'artista) e cupola emisferica a costoloni conclusa da [[lanterna (architettura)|lanterna]].
 
===Una piazza per Marc'Aurelio===
[[Immagine:CampidoglioEng.jpg|thumb|right|130px|Piazza del Campidoglio]]
Con il trasferimento sul [[Campidoglio]] della [[Statua Marc'Aurelio|statua equestre di Marc'Aurelio]], simbolo dell'autorità imperiale e per estensione della continuità tra la [[Roma imperiale]] e quella papale, Paolo III incaricò Michelangelo di studiare la ristrutturazione della [[Piazza del Campidoglio|piazza del Campidoglio]], centro della vita civile romana.
 
La piazza venne realizzata a pianta [[trapezio (geometria)|trapezoidale]] con sullo sfondo il palazzo dei Senatori, dotato di scala a doppia rampa, e delimitata ai lati da due palazzi: il [[Palazzo dei Conservatori]] e il cosiddetto [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]] costruito ex-novo, entrambi convergenti verso la [[Cordonata (Roma)|scala di accesso]] al Campidoglio. Gli edifici vennero dotati di un ordine gigante a [[pilastro|pilastri]] corinzi in facciata, con massicce [[cornice|cornici]] e [[architrave|architravi]] mentre la pavimentazione della piazza è disegnata secondo un reticolo curvilineo inscritto in un'[[ellisse]] con al centro il basamento ad angoli smussati per la [[statua]] del Marc'Aurelio.
 
===Una Pietà presa a martellate (1550-1555 circa)===
{{vedi anche|Pietà dell'Opera del Duomo}}
[[Immagine:Firenze-pietà dell'opera del duomo.jpg|thumb|right|130px|Pietà nel [[Museo dell'Opera del Duomo di Firenze]]]]
Dal [[1550]] circa iniziò a realizzare la cosiddetta ''[[Pietà dell'Opera del Duomo]]'' (dalla collocazione attuale nel [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]] di Firenze), opera destinata alla sua tomba e abbandonata dopo che l'artista frantumò, in un accesso d'ira due o tre anni più tardi, il braccio e la gamba sinistra del Cristo, spezzando anche la mano della Vergine. Fu in seguito [[Tiberio Calcagni]] a ricostruire il braccio e rifinire la [[Maria Maddalena|Maddalena]] lasciata dal Buonarroti allo stato di non-finito: il gruppo costituito dal Cristo sorretto dalla Vergine, dalla Maddalena e da [[San Giuseppe d'Arimatea|Giuseppe d'Arimatea]] è disposto in modo [[piramide|piramidale]] con al vertice quest'ultimo; la scultura viene lasciata a diversi gradi di finitura con la figura del Cristo allo stadio più avanzato. Il San Giuseppe sarebbe un autoritratto del Buonarroti, dal cui corpo sembra uscire la figura del Cristo: forse un riferimento alla sofferenza psicologica che lui, profondamente religioso, portava dentro di se' in quegli anni.
 
===Una Pietà sbozzata e non finita (1552-1564)===
{{vedi anche|Pietà Rondanini}}
La ''[[Pietà Rondanini]]'' venne definita, nell'inventario di tutte le opere rinvenute nel suo studio dopo la morte, come:
 
:''Un'altra statua principiata per un Cristo et un'altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite.
 
Michelangelo nel [[1561]] donò la scultura ad [[Antonio del Francese]] continuando però ad apportarvi modifiche sino alla morte; il gruppo è costituito da parti condotte a termine, come il braccio destro di Cristo, e da parti non finite, come il torso del Salvatore schiacciato contro il corpo della Vergine quasi a formare un tutt'uno. Degli ultimi anni sono una serie di disegni con temi devozionali.
 
===Porta Pia e Santa Maria degli Angeli (1561)===
Disegnò verso il [[1561]] la monumentale [[Porta Pia]], con la fronte principale verso l'interno della [[città]], in modo da creare una vera e propria scenografia urbana. La porta con [[frontone]] curvilineo interrotto e inserito in un altro [[triangolo|triangolare]] è fiancheggiata da paraste scanalate, mentre sul setto murario ai lati si aprono due finestre timpanate, con al di sopra altrettanti mezzanini ciechi. In questi anni completò l'allestimento, la singolarissima e monumentale chiesa di [[Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]].
 
Nato in una famiglia numerosa (dieci fratelli) da un ufficiale della [[British Army]], Mervyn Dorsey, e dalla moglie Olive, all'età di dieci anni si trasferì con i suoi a [[Leicester]], in [[Inghilterra]]. Un anno dopo iniziò ad interessarsi alla [[musica]] e ad imparare a suonare il [[sassofono]].
===18 febbraio 1564===
Morì a Roma il [[18 febbraio]] [[1564]] all'età di ottantotto anni; il [[10 marzo]] le sue spoglie vennero portate nella [[Santa Croce (Firenze)|Chiesa di Santa Croce a Firenze]]. Fu [[Giorgio Vasari]] a disegnare il monumento che sta sulla tomba e comprende tre figure piangenti che rappresentano la [[pittura]], la [[scultura]] e l'[[architettura]].
 
===Carriera===
==Opere di attribuzione incerta==
Nei primi anni cinquanta iniziò a lavorare come apprendita in uno studio di ingegnereria alternando questa attività con il suonare in nightclub. Intorno ai diciassette anni fu convinto da amici a partecipare ad una gara canora in cui imitava l'attore [[Jerry Lewis]]. Dal quel momento venne chiamato dagli amici Gerry Dorsey, nome che mantenne come pseudonimo per una decina di anni circa<ref name="ReferenceA">Stark, Herbert Alick. Hostages To India: OR The Life Story of the Anglo Indian Race. Third Edition. London: The Simon Wallenberg Press: Vol 2: Anglo Indian Heritage Books </ref>.
*''[[Pietà di Palestrina]]'', [[Galleria dell'Accademia]], Firenze
*''Testa di Cristo'', [[Castello Sforzesco di Milano]]
 
La sua carriera venne interrotta a metà anni cinquanta per il servizio militare nella British Army Royal Corps of Signals.
==Rime==
Da lui considerata come una "cosa sciocca" la sua attività [[poesia|poetica]] si viene caratterizzando, a differenza di quella usuale nel [[XVI secolo|Cinquecento]] influenzata dal [[Petrarca]], da toni energici, austeri e intensamente espressivi ripresi dalle poesie di [[Dante]].
 
Nel [[1958]] ebbe dalla [[Decca Records]] l'opportunità di [[studio di registrazione|incidere]] il suo primo [[disco singolo]], ''I'll Never Fall in Love Again'', che non ebbe particolare successo ma consentì al cantante di essere scritturato dalla [[casa discografica]] per i successivi dieci anni durante i quali avrebbe inciso dischi di maggiore o minore successo.
I più antichi componimenti poetici datano agli anni [[1504]]-[[1505]] ma è probabile che ne abbia realizzati anche in precedenza visto che sappiamo che molti suoi manoscritti giovanili andarono perduti.
 
Contestualmente, Dorsey (questo era ancora il suo nome pubblico) continuò a suonare in nightclubs fino al [[1961]], quando si ammalò di [[tubercolosi]]. Una volta guarito dalla malattia tornò a suonare nei nightclub fino al [[1965]] quando entrò nel ''team'' del [[manager]] ed amico Gordon Mills, lo stesso che curava a quel tempo gli interessi del cantante [[Tom Jones (cantante)|Tom Jones]].<ref name="ReferenceA"/>.
La sua formazione poetica avvenne probabilmente sui testi di Petrarca e Dante, conosciuti nella cerchia [[umanesimo|umanistica]] della corte di Lorenzo de' Medici. I primi [[sonetto|sonetti]] sono legati a vari temi collegati al suo lavoro artistico, a volte raggiungono il grottesco con immagini e metafore bizzarre. Successivi sono i sonetti realizzati per Vittoria Colonna e per l'amato [[Tommaso de' Cavalieri]]; in essi si concentra maggiormente sul tema neoplatonico dell'amore sia divino che umano che viene tutto giocato intorno al contrasto tra amore e morte risolvendolo con soluzioni ora drammatiche ora ironicamente distaccate.
 
===Il successo===
Negli ultimi anni le sue [[rima|rime]] si concentrano maggiormente sul tema del peccato e della salvezza individuale, qui il tono diventa amaro e a volte angoscioso tanto da diventare vere e proprie visioni mistiche del divino.
Nel luglio [[1966]] Humperdink (che nel frattempo, su consiglio di Mills, aveva assunto il nuovo [[pseudonimo]] rifacendosi al nome dell'autore dell'[[opera lirica]] ispirata alla fiaba ''[[Hansel e Gretel]]''), registrò il primo successo internazionale partecipando in [[Belgio]] assieme ad altri quattro colleghi britannici all'annuale Knokke song contest. In ottobre si esibì poi a [[Mechelen]]. In quel periodo, Humperdinck salì ai primi posti nelle classifiche discografiche belghe con il brano inciso sei mesi prima ''Release Me''. La televisione belga registrò un [[video clip]] del cantante che esegue la caqnzone ''Dommage Dommage'' nel porto di [[Zeebrugge]]<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=q6yPObnNPIE YouTube - Engelbert - ''Dommage Dommage'']</ref>.
 
Forte di un nuovo contratto fatto stipulare da Mills con la Decca Records, Humperdinck reincise nel [[1967]] una nuova ''[[cover]]'' di ''Release Me'' in stile di [[ballata (musica)|ballata acustica]] arricchita da cori. In tale versione il brano raggiunse la Top ten in USA e il primo posto in Gran Bretagna davanti alla canzone dei [[The Beatles|Beatles]] ''[[Strawberry Fields Forever]]''. Rimase per cinquantasei settimane nelle Top 50 single chart<ref>{{cite web|url=http://www.chartstats.com/songinfo.php?id=4510|title='Release Me'|publisher=ChartStats|accessdate=2008-09-23}}</ref>.
Le rime di Michelangelo incontrarono una certa fortuna in USA nell'ottocento, dopo la loro traduzione da parte del grende filosofo [[Ralph Waldo Emerson]].
 
Sebbene quel 1967 fosse un anno consacrato alla [[musica psichedelica]] del nascente [[flower power]] sostenuta dai Beatles e in USA dai [[The Byrds]], il successo di un brano ''pop'' come ''Release Me'' non sorprese più di tanto, considerando il fatto che lo stesso [[Frank Sinatra]] aveva raggiunto appena un anno prima la vetta delle classifiche e lo stesso aveva fatto un altro cantante di genere [[adult contemporary music]] come Tom Jones. Ad ogni buon conto, ''Release Me'' fu venduta, nel periodo di maggiore popolarità, ad una media di 85 mila copie/giorno restando per anni la sua canzone più conosciuta.
==Il non finito di Michelangelo==
Per prima cosa bisogna distinguere tra le opere che vennero realizzate intenzionalmente con alcune parti non finite, come i due tondi Taddei e Pitti e quelle che non riuscì a portare a termine a causa di fattori esterni.
 
===Stile "Easygoing"===
Nei due non finiti volontari, Michelangelo era in gara con [[Leonardo]] e la sua poetica dell'indeterminatezza spaziale e psicologica, per questo lasciò alcune parti dei due tondi ad uno stato di abbozzo.
Lo stile ''easygoing'' del canto assieme al ''[[look]]'' ''casual'' e al portamento distinto, spesso rapportati al messaggio più virile, se non rude, di Tom Jones, hanno garantito nel tempo a Humperdinck un largo seguito specialmente fra il pubblico maturo femminile.
 
A ''Release Me'' hanno fatto seguito due altre ballate piazzatesi ai primi posti in classifica, ''There Goes My Everything'' e ''The Last Waltz'', che gli fecero acquisire una fama da [[crooner]] che lui peraltro non sempre apprezzò. "Se non sei un vero crooner", disse in un'intgervista a Rick Sherwood del ''[[The Hollywood Reporter]]'', "non puoi desiderare di essere definito tale". Convinto di non avere la cifra del ''crooner'', era consapevole di essere semplicemente un buon cantante del suo tempo, con un proprio stile definito.
Per tutte le altre opere non finite si tratta solamente di casi accidentali, anche se ci permettono di vedere come l'artista procedeva nella scultura, definita da lui stesso come un'arte che viene creando per "via di levare", piuttosto che di porre. Discorso a parte per la ''Pietà Rondanini'', opera da lui sbozzata fino agli ultimi giorni di vita, il non finito qui serve per creare una vera e propria visione mistica del divino.
 
Altre sue canzoni di successo sono in seguito state ''Am I That Easy to Forget'', ''A Man Without Love'', ''From Here To Eternity'', ''Les Bicyclettes de Belsize'', ''The Way It Used To Be'', ''A Place In The Sun'', ''I'm A Better Man'' e ''Winter World of Love'', tutte distribuite prima che gli anni sessanta declinassero nei settanta.
Tra le rime ce n'è anche una che viene definita come il primo tentativo di scrivere un Manuale di Disegno. La rima, numero 35, rimane l'unica del possibile volume.
 
Nel decennio successivo il cantante ha pubblicato diversi album di successo: ''The Last Waltz'', ''The Way It Used To Be'', ''A Man Without Love'' e l'[[eponimo]] ''Engelbert Humperdinck''.
==Bibliografia==
[[Immagine:Michelangelo_Buonarroti_statua.jpg|thumb|right|175px|Statua raffigurante Michelangelo, a [[Firenze]] presso la [[Galleria degli Uffizi]] ]]
*Giorgio Vasari, ''Le Vite de più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri: descritte in lingua Toscana, da Giorgio Vasari Pittore Aretino'', Firenze 1550.
*Ascanio Condivi, ''Vita di Michelangelo Buonarroti raccolta per Ascanio Condivi da La Ripa Transone'', Roma 1553.
*Francesco Milizia, ''Le vite de' più celebri architetti d'ogni nazione e d'ogni tempo precedute da un saggio sopra l'architettura'', Roma 1768.
*Ch. de Tolnay, ''Michelangelo'', Princeton, 1943-1960, 5 volumi.
*Ch. De Tolnay, ''Michelangelo Buonarroti'', Firenze, 1951.
*Ch. de Tolnay, ''Corpus dei disegni di Michelangelo'', Firenze-Novara 1975-1980, 4 volumi.
*''Il carteggio di Michelangelo'', edizione postuma di Giovanni Poggi a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze 1965-1983 5 volumi.
*Giuseppe Caronia, ''Ritratto di Michelangelo architetto'', Roma-Bari 1985.
*Giulio Carlo Argan - Bruno Contardi, ''Michelangelo Architetto'', Milano 1900.
*Michael Hirst, ''Michelangelo i disegni'', Torino 1993.
*Antonio Forcellino, ''Michelangelo Buonarroti'', Torino 2002.
*Antonio Forcellino, ''Michelangelo. Una vita inquieta'', Roma-Bari 2005.
*[[Irving Stone]], ''Il Tormento e l'Estasi''.
 
Meno fortuna ha avuto con la [[televisione]]: un suo programma di scarso successo fu interrotto dopo sei mesi di trasmissione.
==Musei==
Elenco dei [[museo|musei]] e chiese che espongono opere dell'artista:
* [[Cappelle Medicee]] di [[Firenze]]
* [[Cappella dell'Arca di San Domenico]] di [[Bologna]]
* [[Casa Buonarroti]] di [[Firenze]]
* [[Chiesa di Santo Spirito (Firenze)|Chiesa di Santo Spirito di Firenze]]
* [[Galleria degli Uffizi|Galleria degli Uffizi di Firenze]]
* [[Galleria dell'Accademia di Firenze]]
* [[Museo dell'Opera del Duomo di Firenze]]
* [[Museo Nazionale del Bargello]]
* [[National Gallery di Londra]]
* [[Museo del Louvre]] di [[Parigi]]
* [[Palazzo Vecchio di Firenze]]
* [[Biblioteca Reale di Torino]]
 
==Discografia==
== Altri progetti ==
===Album===
{{interprogetto|commons|q|s=Autore:Michelangelo Buonarroti|s_preposizione=di}}
*''Release Me'' (1967) UK #6
== Collegamenti esterni ==
*''The Last Waltz'' (1967) UK #3
*[http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Michelangelo.htm Biografia e galleria fotografica]
*''Man Without Love'' (1968) UK #3
*[http://www.casabuonarroti.it/ Casabuonarroti.it]
*''Engelbert'' (1969) UK #3
*[http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia/catalogo/show-text.xq?textID=mets.si063 ''Rime. - 1960''], testo integrale dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" [[Laterza]]
*''Engelbert Humperdinck'' (1969) UK #5
*{{en}} [http://www.elrelojdesol.com/zoomable-paintings/michelangelo-buonarroti/index.htm Michelangelo Buonarroti - Zoomable Paintings]
*''We Made It Happen'' (1970) UK #17
*''Sweetheart'' (1971)
*''Another Time, Another Place'' (1971) UK #48
*''Live at the Riviera Las Vegas'' (1972) UK #45
*''In Time'' (1972)
*''Engelbert King of Hearts'' (1973)
*''My Love'' (1973)
*''Engelbert Humperdinck - His Greatest Hits'' (1974) UK #1
*''engelbert humperdinck live in Japan(2lp)'' (1975)
*''After the Lovin''' (1976)
*''Miracles By Engelbert Humperdinck'' (1977)
*''christmas tyme'' (1977)
*''Last of the Romantics'' (1978)
*''This Moment in Time'' (1979)
*''love's only love'' (1980)
*''retrospective'' (1980)
*''Live in Concert All of Me'' (1980)
*''A Merry Christmas With Engelbert Humperdinck'' (1980)
*''Don't You Love Me Anymore'' (1981)
*''You and Your Lover'' (1983)
*''A Lovely Way To Spend An Evening (2lp)'' (1985)
*''Träumen Mit Engelbert'' (1986)
*''remember-i love you'' (1987)
*''in love'' (1988)
*''Ich denk an Dich'' ''(Star Of Bethlehem)'' (1989)
*''zartlichkeiten'' (1990)
*''Coming Home'' (1991)
*''Hello Out There'' (1992)
*''Yours'' (1993)
*''Yours Quiereme Mucho'' (1993)
*''Love Unchained'' (1995)
*''After Dark'' (1996)
*''A Little In Love'' (1998)
*''The Dance Album'' (2000) UK #48
*''Always Hear The Harmony: The Gospel Sessions'' (2002)
*''Definition of Love'' (2003)
*''Engelbert Live'' (2003)
*''His Greatest Love Songs'' (2004) UK #4 - nuova registrazione di Ted Carfrae
*''Let There Be Love'' (2005)
*''Totally Amazing'' (2006)
*''Greatest Hits and More'' (2007)
*''The Winding Road'' (2007)
*''Legacy Of Love'' (2009)
 
=== Singoli nelle "chart" USA ===
{{pittura scultura}}
*''Release Me (And Let Me Love Again)'' - #4, 1967
{{vetrina}}
*''There Goes My Everything'' - #20, 1967
*''The Last Waltz'' - #25, 1967
*''Am I That Easy To Forget'' - #18, 1968 (#1 Adult Contemporary - per una settimana)
*''A Man Without Love (Quando M'Innamoro)'' - #19, 1968
*''Les Bicyclettes De Belsize'' - #31, 1968
*''The Way It Used To Be'' - #42, 1969
*''I'm A Better Man'' - #38, 1969
*''Winter World Of Love'' - #16, 1970
*''My Marie'' - #43, 1970
*''Sweetheart'' - #47, 1970
*''When There's No You'' - #45, 1971 (#1 Adult Contemporary - per una settimana
*''Another Time, Another Place'' - #43, 1971
*''After The Lovin'' - #8, 1977 (#1 Adult Contemporary - per due settimane - [[disco d'oro]])
 
==Note==
[[Categoria:Michelangelo| ]]
<references/>
[[Categoria:Biografie|Michelangelo]]
[[Categoria:Rinascimento]]
[[Categoria:Personalità legate ad Arezzo|Michelangelo]]
 
==Collegamenti esterni==
{{Link AdQ|hu}}
*{{en}} [http://allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=11:e9fxlf3e5cqu Allmusic]
*{{en}} [http://www.thebiographychannel.co.uk/biography_home/331:0/Engelbert_Humperdinck.htm/ The Biography Channel]
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*{{en}} [http://www.starpulse.com/Music/Humperdinck,_Engelbert/ Starpulse]
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