Pietro Querini e Punta Walker: differenze tra le pagine

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{{S|montagne}}
{{Bio
{{Montagna
|Titolo =
|nomemontagna = Punta Walker
|Nome = Pietro
|immagine = GrandesJorasses0001a.jpg
|Cognome = Querini
|image_text = Il massiccio delle [[Grandes Jorasses]]. La Punta Walker è quella a destra.
|PostCognome =
|sigla_paese = ITA
|PostCognomeVirgola =
|sigla_paese_2 = FRA
|ForzaOrdinamento =
|regione = {{IT-VAO}}<br/>[[Rodano-Alpi]]
|PreData =
|provincia = {{IT-AO}}<br>[[Alta Savoia]]
|Sesso = M
|altezza = 4.208
|LuogoNascita =
|catenamontuosa = [[Alpi]]
|LuogoNascitaLink =
|LuogoNascitaAltlatitudine_d =
|longitudine_d =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascitaaltrinomi =
|dataprimasalita = [[30 giugno]] [[1868]]
|NoteNascita =
|alpinistaprimasalita = [[Horace Walker]] con [[Melchior Anderegg]], [[Johann Jaun]] e [[Julien Grange]]
|LuogoMorte =
|grandeparte = [[Alpi Occidentali]]
|LuogoMorteLink =
|grandesettore = [[Alpi Nord-occidentali]]
|LuogoMorteAlt =
|sezione = [[Alpi Graie]]
|GiornoMeseMorte =
|sottosezione = [[Alpi del Monte Bianco]]
|AnnoMorte =
|supergruppo = [[Massiccio del Monte Bianco]]
|NoteMorte =
|gruppo = Catena Rochefort-Grandes Jorasses-Leschaux
|PreAttività =
|sottogruppo = Gruppo delle Grandes Jorasses
|Attività = mercante
|codice = I/B-7.V-B.4.b
|Epoca =
|Epoca2 =
|Attività2 =
|Attività3 =
|AttivitàAltre =
|Nazionalità = italiano
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|PostNazionalità =
|Categorie =
|FineIncipit = è stato un [[Patrizio Veneto]] [[mercante]] e [[capitano]] della [[Repubblica di Venezia]]
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}}
La '''Punta Walker''' (4.208 {{m s.l.m.}}) è la vetta più alta del massiccio delle [[Grandes Jorasses]] nel [[massiccio del Monte Bianco]]. Si trova lungo la frontiera tra l'[[Italia]] e la [[Francia]].
 
La montagna fu salita per la prima volta il [[30 giugno]] [[1868]] da [[Horace Walker]] con [[Melchior Anderegg]], [[Johann Jaun]] e [[Julien Grange]].
==Cenni biografici==
Nobile da Maggior Consiglio (N.H.), originario del paese di [[Sandrigo]] nel vicentino, possedeva nell'isola di [[Candia]] i feudi di Castel Termini e Dafnes, dove produceva sopratutto vino [[Malvasia]], che usava trasportare nelle Fiandre. Il 25 aprile [[1431]] salpò da [[Candia]] verso le [[Fiandre]] a bordo della [[caracca]] "Querina" con un carico di 800 barili di vino [[Malvasia]], spezie, cotone, cera, allume di rocca e altre mercanzie di valore, pari a circa 500 tonnellate, l'equipaggio era composto da sessantotto uomini di molte nazionalità. Suoi luogotenenti erano Nicolò de Michele, patrizio veneto e Cristofalo Fioravante, comito. Il 14 settembre superarono il Capo Finisterre e vennero sorpresi da una tempesta nel [[Golfo del Leone]], si ruppe il timone, poi la nave restò disalberata e andò alla deriva per diverse settimane trasportata dalla [[Corrente del Golfo]], il 17 dicembre l'equipaggio decise di abbandonare la nave semiaffondata e si divise: 18 su una lancia di soccorso ([[schifo]]) e 47 su una seconda lancia più grande che comprende i tre veneziani. Della prima imbarcazione non si ebbe più alcuna notizia, la lancia più grande andò a lungo alla deriva fra razionamenti di viveri e morti continue. Il [[14 gennaio]] [[1432]] Querini toccò terra fortunosamente nell'isola deserta di [[Sandøy]] nell'arcipelago delle [[Lofoten]] in [[Norvegia]], con 16 marinai superstiti, vissero per undici giorni bivaccati sulla costa nutrendosi di patelle e accesero dei fuochi per scaldarsi, questi furono avvistati dai pescatori dell'isola di [[Røst]], la più vicina, che andarono in loro aiuto e li ospitarono nelle loro case. La popolazione dell'isola di [[Røst]], che i veneziani chiamarono Rustene, circa 120 abitanti, era dedita alla pesca e all'essiccazione del [[merluzzo]]. I veneziani rimasero circa quattro mesi nell'isola, e Querini scrisse una dettagliata relazione per il [[Maggior Consiglio]] (oggi conservata nella [[Biblioteca Apostolica Vaticana]]): '"Per tre mesi all’anno, cioè dal giugno al settembre, non vi tramonta il sole, e nei mesi opposti è quasi sempre notte. Dal 20 novembre al 20 febbraio la notte è continua, durando ventuna ora, sebbene resti sempre visibile la luna; dal 20 maggio al 20 agosto invece si vede sempre il sole o almeno il suo bagliore…gli isolani, un centinaio di pescatori, si dimostrano molto benevoli et servitiali, desiderosi di compiacere più per amore che per sperar alcun servitio o dono all’incontro…vivevano in una dozzina di case rotonde, con aperture circolari in alto, che coprono con pelli di pesce; loro unica risorsa è il pesce che portano a vendere a Bergen." ... Prendono fra l'anno innumerabili quantità di pesci, e solamente di due specie: l'una, ch'è in maggior anzi incomparabil quantità, sono chiamati stocfisi; l'altra sono passare, ma di mirabile grandezza, dico di peso di libre dugento a grosso l'una. I stocfisi seccano al vento e al sole senza sale, e perché sono pesci di poca umidità grassa, diventano duri come legno. Quando si vogliono mangiare li battono col roverso della mannara, che gli fa diventar sfilati come nervi, poi compongono butiro e specie per darli sapore: ed è grande e inestimabil mercanzia per quel mare d'Alemagna. Le passare, per esser grandissime, partite in pezzi le salano, e cosí sono buone..."'. Per i marinai l'ospitalità della comunità fu come un vero e proprio Paradiso, anche perché:
'... Questi di detti scogli sono uomini purissimi e di bello aspetto, e cosí le donne sue, e tanta è la loro semplicità che non curano di chiuder alcuna sua roba, né ancor delle donne loro hanno riguardo: e questo chiaramente comprendemmo perché nelle camere medeme dove dormivano mariti e moglie e le loro figliuole alloggiavamo ancora noi, e nel conspetto nostro nudissime si spogliavano quando volevano andar in letto; e avendo per costume di stufarsi il giovedí, si spogliavano a casa e nudissime per il trar d'un balestro andavano a trovar la stufa, mescolandosi con gl'uomini...”'
Nella primavera del 1432 Querini venne aiutato dai pescatori a ripartire verso [[Venezia]], portando con sè 60 stoccafissi seccati. Querini durante il viaggio di ritorno passò per [[Trondheim]], Vadstena e Londra dove fu ospite dell`allora potente comunità veneziana che risiedeva sul Tamigi.
Da lì dopo 24 giorni di cavallo il capitano da mar giunse finalmente a Venezia il 12 ottobre del 1432.
Vi importò lo stoccafisso, che godette subito di un grande successo e che i veneziani impararono ad apprezzare, sia per la sua bontà gastronomica che per le sue caratteristiche di cibo a lunga conservazione molto utile sia nei viaggi di mare che di terra, oltre che per la caratteristica di essere un "cibo magro", così da divenire uno dei piatti consigliati negli oltre 200 giorni di magro, fissati, assieme ai cibi, il 4 dicembre 1563, data della XXV e ultima sessione del concilio di Trento. Molto importante della relazione di viaggio, che scrisse successivamente per il [[Repubblica Veneta|Senato Veneto] è la descrizione della vita dei pescatori norvegesi e della tecnica di conservazione del merluzzo che, una volta essiccato, diventa [[stoccafisso]].
 
Oggi si può salire sulla vetta partendo dal [[Rifugio Gabriele Boccalatte e Mario Piolti|Rifugio Boccalatte]].
== Voci correlate ==
* [[Stoccafisso]]
 
{{portale|montagna|Francia|Valle d'Aosta}}
[[Categoria:Biografie|Querini, Pietro]]
[[Categoria:Nobili veneziani|Querini, Pietro]]
 
[[Categoria:Montagne della Valle d'Aosta|Walker]]
{{Portale|Venezia|Biografie}}
[[Categoria:Montagne del Rodano-Alpi|Walker]]
 
[[Categoria:Montagne del Massiccio del Monte Bianco|Walker]]
[[nn:Pietro Querini]]
[[Categoria:Quattromila delle Alpi|Walker]]
[[no:Pietro Querini]]