Filosemitismo e Muttayyapuram: differenze tra le pagine

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{{S|Tamil Nadu}}
Il '''filosemitismo''' è un atteggiamento culturale caratterizzato da interesse e rispetto per la cultura e il [[Ebrei|popolo ebraico]], per il loro significato storico e per il positivo impatto che il [[Giudaismo]] ha avuto sul [[mondo occidentale]] con cui è venuto a contatto attraverso la [[diaspora]].
'''Muttayyapuram''' è una [[città dell'India]] di 30.314 abitanti, situata nel [[distretto di Thoothukudi]], nello [[stati e territori dell'India|stato federato]] del [[Tamil Nadu]].
 
Il termine si riferisce generalmente a un atteggiamento che coinvolge i [[gentili]]; il suo uso all'interno della comunità ebraica, intende invece generalmente sottolineare l'importanza e l'amore per tutto ciò che è [[cultura ebraica]].
 
{{Tamil Nadu}}
== Filosemitismo nella storia ==
{{portale|India}}
Ampie tracce di "filosemitismo" si trovano nella storia culturale europea, fino dall'[[antichità]].
 
[[categoria:città del Tamil Nadu]]
===Antica Grecia===
Riguardo ad un atteggiamento filosemita, le attestazioni di interesse verso il mondo ebraico rimandano indietro fino all'epoca arcaica, attribuendo a [[Pitagora]] l'ammissione di un suo personale retaggio culturale nei confronti degli Ebrei. È una [[tradizione (filologia)|tradizione]] che si ritrova nel [[padre della Chiesa]] [[Origene di Alessandria|Origene]] ([[II secolo|II]]-[[III secolo|III secolo d.C.]]), attraverso [[Numenio di Apamea]] ([[II secolo|II secolo d.C.]]): egli fa riferimento al perduto primo libro di [[Ermippo di Smirne]] ([[III secolo a.C.]]) (''Sui [[Legislatori]]''), in cui veniva affermata una diretta ascendenza ebraica del [[pitagorismo]] e un suo esplicito debito nei confronti della cultura ebraica.<ref name=Origenes>[[Origene]], ''Contra Celsum'', [http://www.newadvent.org/fathers/04161.htm I, 15] {{en}}. Di tali apprezzamenti è traccia anche nel celebre scritto della ''[[Lettera di Aristea]]'' ([http://www.ccel.org/c/charles/otpseudepig/aristeas.htm2 31-32] {{en}}) in cui si attribuisce a [[Ecateo di Abdera|Ecateo]] il riconoscimento di «una speculazione pura e santa» nei «libri della legge dei Giudei».</ref>
 
[[bpy:মুথ্থিয়াপুরম]]
La ''[[Lettera di Aristea]]'', celebre e discusso scritto [[apologetica|apologetico]], dà invece conto di due autori del [[IV secolo a.C.]], [[Teopompo di Chio]] e [[Teodette]], che tentarono di incorporare nei loro scritti alcuni passi tratti dalle sacre leggi degli Ebrei.<ref>[http://www.ccel.org/c/charles/otpseudepig/aristeas.htm2 314, 315, 316] {{en}}</ref><ref name="Troiani208"/>
[[en:Muttayyapuram]]
 
[[new:मुत्तय्यपुरम]]
[[Origene di Alessandria|Origene]], nel passo precedentemente citato,<ref name=Origenes/> fa menzione di una storia dei Giudei di [[Ecateo di Abdera]], all'epoca esistente ma per noi ora perduto: lo storico vi esprimeva il suo profondo apprezzamento per la saggezza del popolo ebraico.<ref name="Origenes">[[Origene]], ''Contra Celsum'', [http://www.newadvent.org/fathers/04161.htm I, 15] {{en}}.</ref> Si sa che in esso Ecateo si appellava a [[Sofocle]] e a una sua affermazione [[monoteista]] sulla follia insita nel culto rivolto alle [[antropomorfismo|rappresentazioni divine]] e sull'[[monoteismo|unicità del Creatore]].<ref name="Troiani208">Lucio Troiani, ''Greci ed ebrei, ebraismo ed «ellenismo»'', p. 208.</ref> Le dimostrazioni di apprezzamento erano così intense da indurre [[Filone di Biblo]], autore anch'egli di un'opera sugli Ebrei, a dubitare della paternità dell'opera o a supporre che Ecateo si fosse lasciato a tal punto prendere dalle ragioni dei Giudei, da averne abbracciato la dottrina e il sistema di pensiero.<ref name="Origenes"/> Va segnalato che i dubbi di Filone Erennio sull'autenticità del libro di Ecateo non sono risolti ancor oggi e sono accolti da alcuni studiosi, come il [[teologo]] [[Protestantesimo|protestante]] [[Emil Schürer]] (1844-1910), che vedono alcuni scritti, inclusa peraltro la ''Lettera di Aristea'', come l'opera di scrittori ebrei che agivano con mascherati intenti [[apologetica|apologetici]] e [[propaganda|propagandistici]].<ref>[[Emil Schürer]], ''Storia del popolo giudaico al tempo di [[Gesù Cristo]]'', Paideia, Brescia, 1987</ref>
[[pt:Muttayyapuram]]
[[File:Giulio-cesare-enhanced 1-800x1450.jpg|thumb|[[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], di cui erano noti gli atteggiamenti filosemiti.]]
[[ta:முத்தையாபுரம்]]
 
[[vi:Muttayyapuram]]
Nonostante queste tradizioni si può affermare che l'atteggiamento dell'intellettualità dell'[[antica Grecia]] nei confronti del mondo ebreo, in epoca pre-ellenistica, fosse improntato a una sostanziale indifferenza.<ref name="Momigliano542-543"/> Partendo da questa base, si andrà affermando, tra gli scrittori e gli intellettuali [[ellenismo|ellenisti]] del [[IV secolo a.C.]], un atteggiamento e un clima di aperta simpatia.<ref name="Momigliano542-543">[[Arnaldo Momigliano]], ''Sesto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico'', Edizioni di storia e letteratura, p. 542-543.</ref> Questo clima inizierà a mutare verso la fine del secolo successivo, quando alla precedente simpatia andrà a sostituirsi una forma di ironia, se non di vera e propria ostilità, testimoniata dall'accoglimento di insinuazioni come quella riportata da [[Mnasea Patrense]] sui culti praticati del [[Secondo tempio|Tempio di Gerusalemme]].<ref name="Momigliano542-543"/>
 
=== Antica Roma ===
Nell'[[antica Roma]] è inoltre nota l'«apertura senza remore»<ref name="Canfora236">[[Luciano Canfora]], ''Cesare. Il dittatore democratico'', p. 236.</ref> e l'atteggiamento di favore espresso da [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]. Egli, pur essendo la massima autorità religiosa (''[[pontifex maximus]]'') dal [[63 a.C.]], agì politicamente con mente scevra da pregiudizi, spinto una curiosità intellettuale, e certamente in controtendenza rispetto alla sensibilità che poteva esprimere il "romano medio"<ref name="Canfora236"/>. L'atteggiamento di Cesare si concretizzò in una serie di decreti favorevoli<ref>[[Flavio Giuseppe]], ''Antichità giudaiche'', XIV (vari passi, in particolare 189, 199, 200 e 212); ''Contro Apione'', II.61</ref> che furono incisi su epigrafi in [[lingua latina|latino]], ma anche in [[greco ellenistico|greco]], e che furono oggetto di affissione a [[Roma]] sul [[Campidoglio]] o in altre città.<ref name="Canfora237">[[Luciano Canfora]], ''Cesare. Il dittatore democratico'', p. 237.</ref> Si costituì una «carta dei privilegi», che fu perfino estesa da [[Augusto]], e che, in epoche successive, diede titolo agli Ebrei a farvi [[appello]].<ref name="Milano10">Attilio Milano. ''Storia degli ebrei in Italia'', p. 10</ref>
 
===Medio Evo===
[[File:Castello_di_melfi1.JPG|right|thumb|Il [[castello di Melfi]] dove [[Federico II di Svevia|Federico II]] redasse il ''[[Liber Augustalis]]''.]]
 
Altra figura emblematica di tale fenomeno è quella di [[Federico II di Svevia]] che accordò dapprima una particolare protezione alla colonia ebraica di [[Trani]], centro artigianale della [[seta]], già destinataria di trattamenti di favore dagli ultimi re normanni e da [[Enrico VI]]<ref name="Milano97"/>. In seguito, nel [[1231]], a [[Melfi]], estese il il trattamento favorevole a tutto il [[Regno di Sicilia]] raccogliendo, nel ''[[Liber Augustalis]]'' ([[Costituzioni melfitane]]), una serie di disposizioni, normanne e sveve, favorevoli agli Ebrei: questi ultimi furono posti sotto la diretta protezione del sovrano e venivano parificati ai [[gentili]] per quanto riguarda il [[diritto di difesa]] e la possibilità di procedere in giudizio; venne rimossa anche la preclusione alla pratica del prestito in denaro, purché non fosse preteso un [[saggio di interesse]] superiore al 10%.<ref name="Milano97">Attilio Milano. ''Storia degli ebrei in Italia'', p. 97</ref> Quest'ultima norma, in particolare, soprattutto nella successiva età della [[Regno di Napoli|dominazione angioina]], aprì la strada alla penetrazione in [[Napoli]] di banchieri e uomini d'affari provenienti da [[Pisa]] e dalla [[Provenza]] e da altri luoghi<ref name="Milano97"/>.
 
===Epoca moderna e contemporanea===
[[File:Menasseh_ben_Israel.jpg|thumb|right|Ritratto presunto di Menasseh Ben Israel. [[Rembrandt Harmenszoon van Rijn|Rembrandt]], [[acquaforte]].]]
 
Il filosemitismo ebbe una grossa diffusione in [[epoca moderna]], tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]]<ref name="Wahle153">Hedwig Wahle, ''Ebrei e cristiani in dialogo'', p. 153</ref>, soprattutto in città come [[Amsterdam]] e [[Amburgo]] o nazioni come l'[[Inghilterra]], dove fu determinato da diversi fattori locali. Nelle due [[città anseatiche]] fu favorito dalla contiguità con i transfughi ''[[marrani]]'' provenienti dalla [[Spagna]] e dal [[Portogallo]], che beneficiarono di varie concessioni<ref name="Wahle154">Hedwig Wahle, ''Ebrei e cristiani in dialogo'', p. 154</ref>.
 
In Inghilterra, dove ebbe una grande importanza storica,<ref name="Wahle155">Hedwig Wahle, ''Ebrei e cristiani in dialogo'', p. 155</ref> si avvantaggiò della mediazione, presso [[Oliver Cromwell]], della rilevante figura del mistico ebraico [[Menasseh Ben Israel]], il quale, in un'ottica che si intersecava con le [[Messianismo|attese messianiche]], intendeva favorire il rientro degli Ebrei in quel paese, ritenendolo una tappa fondamentale lungo il cammino del popolo della [[diaspora ebraica|diaspora]] verso il suo destino messianico.<ref name="Wahle155"/>
 
Si trattava quindi di manifestazioni diverse, ma che si iscrivevano tutte, comunque, in un generale movimento culturale, unico nell'[[Europa]] dell'[[epoca moderna]],<ref>[[Paolo Bernardini (storico)|Paolo Bernardini]], in [[John Toland]], ''Ragioni per naturalizzare gli ebrei in Gran Bretagna e Irlanda (1714)'', p. 46</ref> che, nel [[XVII secolo]], ebbe un peso notevole nel favorire una nuova collocazione sociale ed economica delle comunità ebraiche all'interno della società europea.<ref>[[Paolo Bernardini (storico)|Paolo Bernardini]], in [[John Toland]], ''Ragioni per naturalizzare gli ebrei in Gran Bretagna e Irlanda (1714)'', p. 233</ref>
 
Nell'[[Impero austriaco]] la monarchia manifestò atteggiamenti filo-semiti. Basti ricordare la [[Patente di Tolleranza]] dell'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo]] ([[XVIII secolo]]), che, nel contesto della sua politica religiosa nota come [[giuseppinismo]], concedeva agli Ebrei di [[Trieste]], già residenti o di recente provenienza, di vivere al di fuori del [[Ghetto]]. Anche l'imperatore [[Francesco Giuseppe d'Asburgo]] (1848-1916) fu molto rispettoso verso gli Ebrei. Concesse pure titoli nobiliari a dieci Ebrei meritevoli, tanto che fu soprannominato dai cristiano-sociali e dagli [[antisemitismo|antisemiti]] "der Judenkaiser", l'imperatore giudeo.
 
===XXI secolo===
In tempi recentissimi il filo-semitismo ha assunto un particolare rilievo, divenendo oggetto di una serie di libri e articoli di giornale. La crescita del fenomeno è stato oggetto di varie reazioni all'interno delle comunità ebraiche: alcuni, ad esempio, accolgono con favore il fenomeno e pensano che esso possa portare gli [[Ebrei]] a una riconsiderazione della loro identità, secondo un punto di vista che è stato espresso da una rilevante pubblicazione ebraica di ispirazione liberale.<ref>[http://www.forward.com The Forward] (editoriale), [[10 novembre]] [[2000]])</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Attilio Milano, ''Storia degli ebrei in Italia'', [[Einaudi editore|Einaudi]], 1992 <small>ISBN 88-06-12825-6</small>
*[[Luciano Canfora]], ''Giulio Cesare. Il dittatore democratico''. [[Editore Laterza|Laterza]], 2007, <small>ISBN 978-88-420-8156-2</small>
*[[Arnaldo Momigliano]], ''Sesto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico'', Vol. I, Edizioni di storia e letteratura, 1980, <small>ISBN 8884988942</small>
*Hedwig Wahle, ''Ebrei e cristiani in dialogo'', [[Edizioni Paoline]], 2001 <small>ISBN 9788831521901</small>
*[[John Toland]], ''Ragioni per naturalizzare gli ebrei in Gran Bretagna e Irlanda (1714)'', a cura di [[Paolo Bernardini (storico)|Paolo Bernardini]], La Giuntina, 1998 <small>ISBN 9788880570646</small>
*Lucio Troiani, ''Greci ed ebrei, ebraismo ed «ellenismo»'' in ([[Salvatore Settis]], [[Carmine Ampolo]] et al.), ''I Greci. Storia Cultura Arte Società'', vol. III - "I Greci oltre la Grecia", [[Einaudi editore|Einaudi]]
**anche in ''Storia Einaudi dei Greci e dei Romani'', vol. IX - "I Greci oltre la Grecia"
*[[Emil Schürer]], ''Storia del popolo giudaico al tempo di [[Gesù Cristo]]'', Paideia, Brescia, 1987 <small>ISBN 88-394-0397-3</small>
 
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