Hu Jintao e Muttayyapuram: differenze tra le pagine

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{{S|Tamil Nadu}}
{{P|Il taglio che viene dato al testo è estremamente anti-Hu. Bisognerebbe trovare, soprattutto per le affermazioni più "forti", delle fonti neutrali altrimenti le frasi senza fonte possono essere benissimo cancellate|politica|dicembre 2008}}
'''Muttayyapuram''' è una [[città dell'India]] di 30.314 abitanti, situata nel [[distretto di Thoothukudi]], nello [[stati e territori dell'India|stato federato]] del [[Tamil Nadu]].
{{F|politica|dicembre 2008}}
{{Bio
|Nome = Hu
|Cognome = Jintao
|PostCognome = ({{zh-t|胡錦濤}},{{zh-s|胡锦涛}}, {{zh-p|Hú Jǐntāo}}),
|Sesso = M
|LuogoNascita = Jangyan
|GiornoMeseNascita = 2 dicembre
|AnnoNascita = 1942
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = cinese
|PostNazionalità =
|Immagine = Hu Jintao during a defense meeting held at the Pentagon, May 2002, cropped.jpg
}}
È il quarto ed attuale [[presidente della Repubblica Popolare Cinese]], nonché [[Segretario Generale del Partito Comunista Cinese]] e capo delle forze armate del paese.
 
== Biografia ==
I suoi antenati erano originari di [[Jixi]] della provincia di [[Anhui]] ove risiedettero finché suo nonno non si trasferì a [[Jiangyan]]. Hú si dimostrò uno studente talentuoso, eccellendo in materie quali il canto e la danza. È stato un attivista del ''Lega della Gioventù Comunista'', considerata l'ala riformista del [[Partito Comunista Cinese|partito]], della quale divenne il maggior esponente.
 
{{Tamil Nadu}}
Si unì al [[Partito Comunista Cinese]] prima della [[Grande rivoluzione culturale|Rivoluzione culturale cinese]], quand'era ancora studente all'[[Università Tsinghua]] di [[Pechino]]. Si laureò con lode in [[Ingegneria idraulica]] nel [[1964]]. Dopo la laurea, Hú divenne assistente universitario, ove lavorò dal [[1965]] al [[1968]]. Durante la [[Grande rivoluzione culturale|rivoluzione culturale cinese]] del [[1966]], il padre fu torturato e morì a [[Jiangyan]].
{{portale|India}}
 
[[categoria:città del Tamil Nadu]]
== Durante la rivoluzione culturale ==
Nel [[1966]] la Rivoluzione culturale orchestrata da [[Mao Zedong]] esplodeva nelle sue manifestazioni virulente. Fra le innumerevoli vittime minori, stritolate dalla campagna contro i "borghesi", vi fu un certo Hu Jingzi della cittadina di Taizhou, in provincia di Jiansu. Colpevole solo di possedere un piccolo negozio di té, fu espropriato della sua modesta impresa e costretto a diventare un impiegato dello Stato. Per aver osato criticare qualche estremista locale, Hu Jingzhi fu poi accusato di peculato, trascinato in piazza per subire uno dei famigerati processi pubblici delle Guardie rosse e infine incarcerato. Venne liberato solo dopo la fine della Rivoluzione culturale, nel 1978. Morì subito dopo per gli stenti patiti in prigione. Aveva solo 50 anni. Hu Jingzhi era il padre dell'attuale presidente della Cina.
 
[[bpy:মুথ্থিয়াপুরম]]
Hu Jintao aveva iniziato a fare carriera nei primi gradini della gerarchia comunista quando la notizia della morte del padre lo raggiunse nella regione del Qinghai (il Far West della Cina, in senso letterale), dove era stato mandato a dirigere il partito locale. Si precipitò a Taizhou per ottenere dai suoi compagni la riabilitazione ufficiale del padre<ref>Il secolo cinese (cap. XXIII - Il Segreto di Hu Jintao) - Federico Rampini</ref>.
[[en:Muttayyapuram]]
 
[[new:मुत्तय्यपुरम]]
Un aneddoto narra che [[Deng Pufang]], figlio maggiore di [[Deng Xiaoping]] ed anch'esso studente all'[[Università Tsinghua]], fu perseguitato durante la [[Grande rivoluzione culturale|rivoluzione culturale]]. Catturato e rinchiuso, si accorse che la sua cella era piena di materiale radioattivo e capendo che se fosse rimasto rinchiuso in quel posto sarebbe morto, tentò la fuga saltando da una finestra. A causa della caduta rimase però paralizzato ed impossibilitato a muoversi. Hú, vide la scena e portò [[Deng Pufang]] ad un vicino ospedale ove poterono salvargli la vita (anche se rimase comunque paralizzato). Questa notizia colpì molto [[Deng Xiaoping]], che successivamente si prodigò per far avere a Hú una promozione.
[[pt:Muttayyapuram]]
 
[[ta:முத்தையாபுரம்]]
== Carriera politica ==
[[vi:Muttayyapuram]]
Sostenuto sia da [[Qiao Shi]] che da [[Hu Yaobang]], appena quarantaduenne fu nominato segretario del partito della provincia di [[Guizhou]], e lo rimase fino al [[1988]], quando fu mandato a ricoprire la stessa carica nella [[Regione Autonoma del Tibet]], in cui dall'anno precedente erano iniziate le manifestazioni indipendentiste. Da subito impose il pugno di ferro in quella zona, seguendo le indicazioni del governo centrale che chiedeva di stroncare ogni protesta; il [[5 marzo|5]] e [[6 marzo]] [[1989]] la polizia fece fuoco sui dimostranti tibetani e dal [[7 marzo]] venne istituita la [[legge marziale]].
 
Da parte della leadership cinese e di [[Deng Xiaoping]] venne molto apprezzata, la decisione di Hú d'inviare da [[Lhasa]] un telegramma al Comitato Centrale del Partito ove esprimeva il suo incondizionato appoggio all'intervento armato contro i manifestanti di [[Protesta di Piazza Tien an men|piazza Tien An Men]].
 
Nel gennaio del 1989 morì il [[Panchen Lama]], da molti considerato la seconda autorità spirituale del buddismo tibetano dopo il Dalai Lama. Quella morte scatenò due mesi di disordini in Tibet. Hu, che aveva appena assunto il comando della regione e la frequentava poco, non era certo preparato a capire gli umori della popolazione. La sua reazione fu durissima: legge marziale e repressione poliziesca.
 
La repressione [[Tibet|tibetana]] intanto continuava e Hu accusava il [[Dalai Lama]] di "favorire l'insorgere di idee indipendentiste all'interno dell'opinione pubblica, con il sostegno delle forze reazionarie internazionali". La sua linea intransigente gli valse la fiducia dell'"ala dura" del Partito e, mentre [[Zhao Ziyang]] e [[Hu Yaobang]] continuavano a perdere prestigio, accusati di "debolezza", nell'[[ottobre]] [[1990]] Hú Jǐntāo fu nominato Primo Segretario del Distretto Militare del Partito Comunista in Tibet.
 
Nel [[1992]] fu richiamato a [[Pechino]] da [[Deng Xiaoping]] ed eletto membro del [[Politburo]], massimo organo decisionale cinese. La sua carriera politica continuò, nel [[1999]] divenne vicepresidente della Repubblica Popolare Cinese, il [[15 novembre]] [[2002]] viene eletto Segretario Generale del Partito Comunista Cinese ed infine, il [[15 marzo]] [[2003]] divenne Presidente della Repubblica Popolare Cinese.
 
== La leadership ==
[[File:President Hu and 1st Lady.jpg|thumb|Hu fotografo nel 2006 in compagnia della moglie]]
Quando ha assunto la direzione del partito, al sedicesimo congresso nazionale del partito comunista della Cina, Hu Jintao è sembrato avere un atteggiamento più egalitario del suo predecessore. Hu ed il suo primo ministro [[Wen Jiabao]] hanno puntato a realizzare una società più armoniosa, cercando di diminuire le disuguaglianze e di puntare sul benessere. Hanno scommesso sui settori della popolazione cinese che non hanno partecipato alla riforma economica ed hanno effettuato nelle province con l'obiettivo dichiarato di capire meglio le zone più povere della Cina. Hu e Wen inoltre hanno tentato di far uscire la Cina da una politica di "sviluppo economico a tutti i costi" e favorendo una politica economica più equilibrata tenere conto di fattori quali la diseguaglianza sociale e i danni ambientali, compreso l'uso del "[[prodotto interno lordo verde]]"
 
Una delle maggiori crisi che ha dovuto affrontare Hu durante il suo mandato è legata allo scoppio dell'epidemia di [[SARS]] nel 2003. A seguito di forti critiche alla Cina da parte dell'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] per aver inizialmente cercato di nasconderla e per aver risposto poi con debolezza e lentezza alla crisi, Hu e Wen hanno deciso di prendere le misure necessarie per aumentare la sicurezza e il monitoraggio della situazione, segnalando i casi alle organizzazioni internazionali della salute.
 
Molti osservatori internazionali parlano di Hu come di un politico molto liberale, rispetto ai suoi predecessori. Ha introdotto infatti molte novità nella politica interna, mirando a eliminare (almeno in parte) gli enormi privilegi della classe dirigente cinese. Nonostante alcune aperture però, rispetto alla politica estera non sembra ancora molto disponibile a concedere aperture. Ad esempio, con la ''dichiarazione del 17 maggio'' ha espresso chiaramente la sua volontà di non rinunciare all'obiettivo di considerare l'unificazione della Cina con [[Taiwan]] come uno dei più importanti del suo mandato, a costo di ''utilizzare anche la forza'' se Taiwan si dichiarasse indipendente.
 
Il Plenum del partito nell'[[ottobre]] del [[2004]] rilancia il modello socialista e Hu, assunti pieni poteri, dichiara che: "La democrazia liberista occidentale non è fatta per la Cina" e che: "I fatti hanno provato che il socialismo con caratteristiche cinesi è la strada corretta per condurre il paese verso la prosperità e assicurare il benessere ai cittadini".
Poco prima del g8 è stato in visita in italia, costretto poi a recarsi in patria in merito ai tumulti
== Altri progetti ==
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== Note ==
<references />
 
[[ar:هو جين تاو]]
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[[bg:Ху Дзинтао]]
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[[ca:Hu Jintao]]
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