Utente:Puxanto/Sandbox/mores(antica roma) e Grande Fratello (decima edizione): differenze tra le pagine

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{{incorso}}
{{WIP open|Puxanto| |4 10 2009}}
{{Grande Fratello Incorso
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| series = Decima Edizione (2009/2010)
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| legendwinner = Vincitore
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}}
 
La '''decima edizione del Grande Fratello italiano''' è in onda da lunedì [[26 ottobre]] [[2009]]<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo451965.shtml|data=9 giugno 2009|titolo=Un Grande Fratello extra large|editore=Tgcom}}</ref> su [[Canale 5]] per una durata di 18 settimane. Per festeggiare il decennale del reality, [[mediaset]] ha deciso di anticipare di qualche mese la messa in onda del programma e di prolungarlo di alcune settimane: infatti, {{citazione necessaria|la durata prevista è di 120 giorni.}} Quindi per la prima volta in [[Italia]], i concorrenti si troveranno a trascorrere Natale e Capodanno all'interno della casa. <ref>{{cita web|url=http://www.cronacaqui.it/news-grande-fratello-10-5-mesi-40-concorrenti-e-una-stanza-invisibile_27434.html|data=13 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10: 5 mesi, 40 concorrenti e una stanza invisibile|editore=CronacaQui}}</ref> Il programma coprirà quindi due palinsesti: quello autunnale e parte di quello primaverile. {{citazione necessaria|La finale è prevista per il mese di febbraio/marzo [[2010]].}}
Il termine '''mos''' (plurale '''mores''', più utilizzato, che tradotto letteralmente significa ''costumi'', in alcune opere specialmente retoriche e storiche nominati come '''mos maiorum''' che significa ''costumi dei padri'') identifica l'uso e costume di Roma antica e il nucleo della tradizione romana <ref>[http://www.brillonline.nl/public/LOGIN?sessionid=075081815eff5d000d66c52e710d1f80&authstatuscode=400 Mos Maiorum," Brill Online]</ref>.I ''mores'' già presenti nel periodo protostorico delle tribu stanziate nel territorio laziale e vicini erano usanze e usi di tipo magico-religioso. Questa è la definizione che ci dà [[Sesto Pompeo Festo|Festo]]:
{{quote|Costume e usanza dei padri, ossia memoria degli antichi relativa soprattutto a riti e cerimonie dell'antichità.|''[[Sesto Pompeo Festo|Festo]]''<ref>Fest. 146 traduzione in Istituzioni di diritto romano pag 29.</ref>.|''Mos est institutum patrium, id est memoria veterum pertinens maxime ad religiones caerimoniasque antiquorum.|lingua=la}}
 
Alla conduzione del programma è stata riconfermata per la quinta volta consecutiva [[Alessia Marcuzzi]].
I mores però si identificano anche con una tavola di valori i così detti ''valori della romanità'' almeno dal [[età regia di Roma|periodo regio]], all'[[età repubblicana]] e per l'[[età imperiale]] vengono a identificarsi con una tavola di valori di esempio per la comunità di quell'epoca.
== ''Mores'' come costumi-usanze ==
=== Storia ===
==== Protostoria: dal X secolo a.C. alla metà del VIII secolo a.C. ====
Secondo le opere<ref>[[Sesto Pomponio]], ''De origine iuris'' fragmentum I, 1, [[Gaio]], Istituzioni di Gaio'', I, 1.</ref> storico-giuridiche di [[Gaio]] e [[Sesto Pomponio]] i ''mores'', sono usi e costumi delle [[Storia di Roma#Fondazione della città|tribù che si unirono e formarono Roma]]<ref>Roma arcaica e le ultime scoperte archeologiche</ref>. In questa prima fase erano solo i ''mores'' a identificarsi col [[diritto romano]], e costituivano il modo in cui gli appartenenti alla comunità dovevano comportarsi: questi modelli di comportamento derivavano da secoli di usanze precedenti dei [[pagus|pagi]]<ref>Lineamenti di storia del diritto romano</ref>. Gli studiosi ritengono che prima dell'età regia (ovvero la precivica) si basavano sul comportamento delle [[pater familias|familiae]] e successivamente (a partire dalla metà del VIII secolo a.C.) anche dalle [[gens|gentes]] da tenere in rispetto alle forze naturali come decidevano i sacerdoti. Questi ''mores'' furono man mano raccolti dai sacerdoti, che li tennero vivi tramandandoli oralmente, secondo altri autori vennero tenuti segreti in archivi sacerdotali.
 
Anche quest'anno la casa è molto cambiata. L'abitazione infatti è orientata verso il sole e gode di luce naturale in ogni ambiente e tutte le stanze sono collegate tra loro.<ref name = tvblog /> Sono presenti anche alberi, prati e pareti di cristallo.<ref name = tvblog /> Ogni camera è fornita di schermi visibili e nascosti che servono a collegarsi con [[Alessia Marcuzzi]] durante le dirette; scompare l'arena (presente come tale nella sesta e nona edizione e come discarica nella settima e come camping nell'ottava edizione) infatti quest'anno è diventata una sorta di parco giochi con porte da calcetto, erba sintetica, poltrone gonfiabili, e tutto il necessario per fare le grigliate (griglie e tavolo dove ospitare i concorrenti) e le prove "esterne" vengono sostenute nel giardino facente parte della casa. Il momento dell'eliminazione quest'anno è ancora piu freddo e sbrigativo rispetto agli ultimi anni: infatti quando il concorrente eliminato si accinge ad uscire dalla porta rossa tale momento viene addirittura "snobbato" dalle telecamere, rendendo molto piu asettica l'eliminazione; viene ripristinato il tugurio (che quest'anno è una sorta di sgabuzzino dove in esso sono custoditi oggetti che rimandano a diverse edizioni del programma)Inoltre, c'è una stanza dove i concorrenti, nel corso del programma, verranno messi di fronte a scelte da effettuare,<ref name = tvblog>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16219/grande-fratello-10-edizione-no-limits-e-nessuno-dei-40-concorrenti-sapra-se-entrera-nella-casa|data=16 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10: edizione no limits, casa luminosa e rinnovata. E nessuno dei 40 concorrenti saprà se entrerà fino a fine puntata|editore=Tvblog}}</ref> soprannominata ''stanza delle scelte''.<ref>{{cita web|url=http://magazine.ciaopeople.com/Cinema_Tv-2/Grande_Fratello_10-1000018/Il_Corriere_della_Sera_svela_i_segreti_della_casa_del_Grande_Fratello_10-14805|data=25 ottobre 2009|titolo=Il Corriere della Sera svela i segreti della casa del Grande Fratello 10|editore=Ciao people megazine}}</ref>
==== Età regia ====
Nessuna fonte ci dice nulla di preciso sui ''mores'' nelle età più antiche ovverò come si evolserò se cambiarono nel tempo solo [[Sesto Pomponio]]<ref>[[Sesto Pomponio]], ''De origine iuris'' fragmentum I, 5</ref> ci dice che a un certo punto, con i primi re, si sentì il bisogno di norme scritte così nell'età regia invece si identifica anche l'atto normativo delle [[leges regiae]]. Grazie anche a altre fonti tra cui [[Plutarco]], [[Cicerone]] e molti altri oltre al solito [[Sesto Pomponio]] sappiamo di queste norme emanate dai re con l'intervento anche o solo del Pontefice. A questo punto gli storici hanno cominciato a pensare che ci fosse un profondo collegamento tra leges regiae e mores poichè anche il pontefice poteva amanarli così si ritiene che alcuni di questi forse con qualche modifica non siano altro che costumi diventati leggi. Secondo la tradizione e in quest'epoca che si emanarono in opera scritta le leggi il primo non fu Romolo che li emanò sempre oralmente (anche se [[Dionigi d'Alicarnasso]]<ref>[[Dionigi d'Alicarnasso]], ''[[Antichità Romane]]'', II, 24, 1</ref> ci informa che alcune di esse furono rese in forma scritta per volere dello stesso Romolo), invece la prima opera che si perde nella leggenda sarebbe il liber numae di [[Numa Pompilio]] il fantomatico ''[[Liber Numae]]'', che però non ci è pervenuto, oltre ai libri pontifici (non sappiamo se opera a parte o sezione del ''Liber''): questo libro raccoglierebbe le norme di [[Romolo]] e quelle di [[Numa Pompilio]] ma in particolare anche i riti sacerdotali sicuramente derivanti da mores. Da quest'operà si ispirarono anche i re successivi creando nuove leges, probabilmente anche nuovi mores, in parte riprese da quelle di Numa. La tradizione successivamente ci parla anche di altre opere come il ''commentarius di Servio Tullio'' e i [[Libri sibillini]] che ricevette [[Tarquinio il Superbo]] dalla ninfa [[Sibilla]] e che avrebbe alcuni riti religiosi, tutti gli atti normativi dell'età regia sono comunque scomparsi per l'incendio che colpì Roma nel [[390 a.C.]] ad opera dei Galli di Brennnio. Comunque, sia le pratiche tradizionali che i rituali arcaici gettano le proprie radici nelle consuetudini collettive. Nel periodo successivo però alcuni rituali entrarono in disuso: i ''[[Lupercalia]]'', per esempio, un'antica festività celebrata a [[Roma]] ogni [[15 febbraio]] <ref>"''"Lupercalia,"''O.C.D. pg 892 </ref>, caddero nell'oblio a tal punto da risultare sconosciuti fino ai tempi di [[Augusto]], verso la fine del I secolo a.C. In alcuni casi molte pratiche venivano trascurate dalla società, come del resto la pratica del matrimonio ''[[confarreatio]]''<ref>''"Manus,"'' Berger. pg 577 </ref>. Infatti, queste arcaiche pratiche di matrimonio, sono state successivamente abbandonate a causa della rigidità dell'unione tra i due coniugi. Nonostante la progressiva entrata in disuso di tali pratiche, l'importanza del ''mores maiorum'' non è mai decaduta.
 
I casting per selezionare i nuovi inquilini della casa si sono svolti da domenica [[17 maggio]] [[2009]] fino agli inizi di ottobre.
==== Dall'inizio dell'età repubblicana al II secolo d.C. ====
===== Dal [[509 a.C.]] al [[III secolo a.C.]] =====
Sempre secondo [[Sesto Pomponio]] la prima operà riguardante i mores (sempre indirettamente poichè riguarda le leges regiae) dell'età repubblicana secondo la tradizione era il [[ius papirianum]] di Sesto Papirio ( secondo alcuni [[Gaio Papirio, [[Pontifex Maximus]] nel [[509 a.C.]]]]) che era una raccoltà di tutte le leges regiae dell'età regia: anche quest'opera si perde nei meandri della tradizione e non sappiamo se è esistità davverò. Il primo cinquantennio dell'età repubblicana nel V secolo a.C. è caratterizzata solo dal regolamento dei mores in massima ma da Livio e da Dionigi d'Alicarnasso ci viene raccontato che a partire dal [[462 a.C.]] i plebei resosi conto che i Pontefici emanavano i mores solo in favore loro o dei [[patrizi]] cominciarono a chiedere un opera scritta che riassumesse l'essenza dei mores in modo tale da fermare il monopolio dei Pontefici su questi regolamenti orali tramandati e conosciuti solo dai sacerdoti. Così con un [[decemvirato legislativo]] durato 1,2 o 3 anni (le fonti sono discordanti) circa nel [[450 a.C.]] fu emanata la legge delle [[XII Tavole]], che in pratiche era una raccolta di massime dei mores sino a allora esistenti. Ma siccome l'opera era di difficile interpretazione questa fu affidata ai pontefici. Perciò i mores erano sempre e comunque in mano ai Pontefici che li rivelavano negli ambiti dove le XII Tavole non vigevano. Ma questo cambio con [[Tiberio Coruncanio]] primo pontefice plebeo che rivelò i rituali e come venivano emanate le XII Tavole e da qui cominciarono i primi giuristi laici.Fonti utili potevano essere anche il [[ius usurcapionis]](di [[Appio Claudio Cieco]]) e il [[ius Flavianum]]( di [[Gneo Flavio]]): il primo legis actiones riprese da archivi pontificali il secondo sua rifacimento senza modifiche ma purtroppo non pervenuteci.
 
Il montepremi per il concorrente vincitore sarà di 250.000€.<ref name = tvblog />
===== Dal [[II secolo a.C.]] fino al [[IV secolo]] =====
Il primo giurista o meglio vero studioso del diritto si ha con il [[Sesto Elio]] diventato anche console che nel [[198 a.C.]] fa un operà di analisi delle [[XII Tavole]] e dell'interpretazione pontificale oltre alle legis actiones chiamata tripartita (lat. ''tripertita'') anche quest'opera non ci è pervenuta ma sicuramente poteva essere di grande aiuto per capire i collegamenti tra mores-XII Tavole e tra mores-legis actiones. I mores dovevano comunque essere ancora molto seguiti nel [[I secolo a.C.]] il giurista [[Gaio Svetonio Tranquillo]] ci racconta di un editto di censura del [[92 a.C.]] che pone i mores come regolamenti a cui tutte le consuetudini (lui parla di novità forse riferendosi anche alle leggi in qualche misura) si devono adeguare altrimenti vengono ritenute non giuste. Con l'avvento degli imperatori romani è possibile che i mores siano stati decisi sempre da questi tramite le varie costituzioni che ne delineavano i limiti. Le ultime informazioni che abbiamo dei mores come regolamenti però risalgono al [[II secolo]] grazie al giurista [[Giuliano]] che ci informa che i mores devono essere seguiti solo se non ci sono leggi contrarie. Per i periodi successivi non ci sono informazioni ma è da ritenere che almeno in ambito religioso-pagano qualcosa soppravvisse, un esempio sarebbero i sacrifici fatti dal senato all'altare della vittoria per portare buon ospicio nelle guerre poi eliminato nel 382 per volere imperiale, vicino al [[380]] quando invece l'editto di Tessalonica dichiarava la religione cristiana religione di stato. Oppure ancora i riti officiati dal [[rex sacrorum]] che fu eliminato come figura istituzionale solo nel [[390]].
 
La diretta 24 ore su 24 non è più trasmessa da [[SKY]], ma esclusivamente su [[Mediaset Premium]] con l'offerta [[Premium Extra|Premium Reality]]. Inoltre, ogni giorno è possibile seguire la striscia quotidiana che [[Canale 5]] trasmette dal lunedì al sabato all'interno del talk show pomeridiano [[Pomeriggio cinque]] condotto da [[Barbara D'Urso]].
=== Fonte dei mores ===
All'inizio nell'età protostorica le fonti dei mores non erano altro che il comportamento dei patres, i quali erano i genus all'interno della loro famiglia e seguivano certi culti e i sacerdoti in questi gruppi stanziati nelle colline i quali erano parentali dive i più anziani erano i sacerdoti e probabile che già questi raccoglievano i culti seguiti in quel epoca, successivamente delle gentes poi non si sa quando probabilmente prima dell'inizio dell'età regia furono raccolti dai sacerdoti che li memorizzavano e tramandati oralmente e perciò le fonti dei mores erano gli stessi sacerdoti e la loro interpretazione. In piena età regia i mores furono redatti in forma scritta o e emanati anche dai re poi con la fine dell'età regia l'unica fonte dei mores restarono i sacerdoti con le loro rivelazioni e la tradizione.
 
==GF City==
=== I mores come costume e usanza===
I ''mores'' sono dei precetti normativi comunitari, cioè accettati da tutta la comunità poichè investiti di un auctoritas (derivante dal fatto che venivano seguiti dai padri-da cui i patrizi- e in parte in quanto rivelati dai sacerdoti). Questi ''mores'' non solo sono un usanza investita di sacralità ma costituiscono un abbozzo di costituzione per l'intera comunità romana, obbligata a seguirli. Si riteneva, soprattutto nei periodi antichi, che il rispetto di questi precetti (accomunati dalla costante della religiosità e dalla magia) proteggesse dalle forze dell'occulto in quanto concorde al volere delle forze soprannaturali. I mores non creano nessun obbligo effettivo ma sono già impressi nel sistema istituzionale romano così da porre comunque il soggetto a seguirli.
 
Nei mesi di giugno, luglio e settembre si è svolto il GF City: uno evento itinerante che ha portato il Grande Fratello e la Televisione, con i loro protagonisti più noti, ad incontrare il pubblico.
=== Legislazione, regolamentazione e sanzionamento ===
====legislazione e regolamentazione ====
 
Il tutto è stato ambientato in una ___location costruita come una sorta di città: con piazze, strade, negozi e case, i visitatori di questo GF City si sono trovati coinvolti in incontri ravvicinati con i protagonisti delle precedenti edizioni del Grande Fratello.
===== Dal periodo protostorico-precivico alle rivelazioni del rex =====
In un primo momento i ''mores'' non costituirono leggi effettive, ma (soprattutto nella Roma precivica) erano semplicemente precetti comunemente rispettati dalla comunità. Intorno al [[X secolo a.C.]] i sacerdoti raccoglievano tramite forma orale (probabilmente anche per iscritto) questi usi, tenendoli segreti. In questo periodo erano gli unici detentori delle conoscenze giuridiche, il loro compito consisteva nel rivelare questi usi al soggetto che li richiedesse (sempre segretamente) o piuttosto ad interpretarli nel modo che ritenessero più consono. Quindi consigliavano al richiedente una condotta da seguire per conseguire il proprio interesse o per difendersi correttamente da un diritto altrui. Questo perchè nel diritto dell' epoca era acceso un forte moralismo, si dovevano quindi rispettare prefissati modi di parlare e di comportarsi per condurre una trattativa o semplicemente far valere un proprio diritto, metodo utilizzato sia nel periodo regio che in buona parte del repubblicano. Nell'[[età regia di Roma|età regia]] l'interpretazione fu affidata al [[rex (Roma antica)|rex]] e al [[Pontifex Maximus]], sia insieme che separatamente.
 
==I Concorrenti==
===== Età regia:I mores e il bisogno di un diritto certo, i mores e le leges regiae =====
 
===Alberto===
A un certo punto però i mores non furono più sufficenti in quanto il popolo romano richiedeva un diritto più sicuro e non incerto come i mores come attesta l'[[Enchiridion]] di [[Sesto Pomponio|Pomponio]]:
Alberto Baiocco è nato a [[Vasto]] ([[Chieti]]) il [[6 agosto]] [[1983]]. <br>
{{quote|e certamente il popolo all’inizio della nostra città (Roma) decise di agire senza legge stabile, senza diritto stabile: tutto era governato dai re con il loro potere.|''[[Sesto Pomponio]]'', [[Enchiridion]]<ref>Enchiridion, Paragrafo 1 riga 3</ref>. traduzione|''Iniquae initio civitatis nostrae populus sine lege certa, sine iure certo primum agere instituit:omniaque manu a regibus gubernabantur''.|lingua=la}}
Lavora come albergatore ed è cattolico praticante. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
Ha fatto molto discutere di se soprattutto per la sua castità da quattro anni.
 
===Camila===
poi più avanti ci parla di [[lex regia|leggi regie]] emanate dai re della tradizione:
Camila Sant'Ana è nata a [[Sorocaba]] ([[Brasile]]) il [[16 gennaio]] [[1985]]. <br>
Fa l'indossatrice per l'azienda del fidanzato. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Soprannominata "tutta Gioia tutta belezza" ha avuto buoni rapporti con gli altri concorrenti della casa, esclusa Carmela. È stata, con il 49% dei voti, la quarta concorrente eliminata dalla casa.
 
===Carmela===
{{quote|Così egli (Romolo) propose al popolo alcune leggi curiate (ovvero le leges regie secondo gli studiosi): altre ne proposero i re successivi. Tutte queste leggi si trovano scritte insieme nel libro di Sesto Papirio, che visse nella stessa epoca in cui visse il superbo figlio di Demarato di Corinto, (per citare uno) fra gli uomini più illustri.|''[[Sesto Pomponio]]'', [[Enchiridion]]<ref>Enchiridion, Paragrafo 2 riga 10</ref>.traduzione|''Et ita lege quasdam et ipse curiatas ad populum tulit:tulerunt et sequentes reges. Quae omnes conscriptae ex stant in libro Sexti Papirii, qui fuit illis temporibus, quibus Superbus Demarati Corinthii filius ex principalibus viris.|lingua=la}}
Carmela Gualtieri è nata a [[Enna]] l'[[8 luglio]] [[1977]]. <br>
Lavora in una società di autonoleggi all'aereoporto di Catania. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Nella casa ha legato molto con George, Massimo il cosidetto "club della carne" e soprattutto nelle prime settimane con Marco.
 
===Carmen===
Siccome nell'[[età regia di Roma|età regia]] poteva rivelare i mores interpretati anche il [[rex (Roma antica)|rex]] sicuramente era a conoscenza dei mores, dall'altra anche il [[Pontifex Maximus]] contribuiva all'emanazione delle [[lex regia|leges regiae]] alcuni studiosi ritengono che alcune di queste siano in realtà mores resi in atto normativo regio o almeno in parte, di conseguenza anche questo sarebbe da ritenere un sistema di emanazione di mores (se pur indiretto), da altra parte erano sempre vigenti i mores e lo stessa legislazione del periodo precedente.
Carmen Andolina è nata a [[Palermo]] il [[30 agosto]] [[1989]]. <br>
{{Vedi anche|lex regia|rex (Roma antica)}}
Fa la cameriera e al contempo studia per diplomarsi in ragioneria. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Carmen ha una storia molto difficile, suo padre si è suicidato a causa dello stress per la malattia della madre che lo preoccupava. Ha fatto diversi lavori quali: parrucchiera e assistente in un centro per anziani per poi fare la cameriera. Durante le prime settimane ha avuto un forte legame con Marco e da due settimane con Daniele.
 
===Cristina===
===== Dalla fine dell'età regia a prima dell'emanazione delle XII Tavole =====
Cristina Pignataro è nata a [[Milano]] il [[14 aprile]] [[1983]]. <br>
Con la cacciata dei Tarquini si conclude l'età regia e l'unico diritto ritorna a essere le rivelazioni e l'interpretazione dei soli [[Pontifex Maximus|Pontefici]] dei ''mores''. Però in questo periodo che durerà circa 50 anni la plebe comincia già più a sospettare che i Pontefici interpretino solo per i loro gusti a discapito degli stessi plebei.
Lavora molto con i più piccoli, infatti è maestra di asilo nido e animatrice di feste per bambini. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Fidanzata con Pasquale un ragazzo siciliano.
===== Emanazione delle XII Tavole e conseguente interpretazione pontificale =====
{{Vedi anche|XII Tavole|interpretatio pontificium|interpretatio prudentium}}
Nella prima metà del [[V secolo a.C.]] la plebe ormai sospettava che le interpretazioni del [[Pontefice Massimo]] fossero a favore dei [[Patrizi]] e a danno dei [[plebei]] finò a cui si giunse al punto di rottura. Alcune fonti ci raccontano tra cui [[Livio]] e [[Dionigi d'Alicarnasso]] che a partire dal [[462 a.C.]] si creò un movimento plebeo il cui fine era un regolamento scritto che ottennero circa nel [[450 a.C.]] grazie a un [[decemviri legibus scribundis|decemvirato legislativo]] durato due anni che aveva il compito di elaborare in massime il diritto esistente fino a ora perciò soprattutto di ''mores'' (secondo alcuni studiosi anche tramite leges regiae che hanno fatto da memorizzazioni dei ''mores''). Poi siccome queste non erano di facile lettura la loro [[interpretatio]] era comunque lasciata ai [[Pontefice Massimo|Pontefici]] tenuta ancora segreta perciò da ritenere sempre rientrante come interpretatio di ''mores'' almeno sino a quando [[Tiberio Coruncanio]] non la renderà pubblica e comincerà un interpretazione laica creando vero e proprio diritto ovvero la creazione del [[Ius Civile]]. D'altra parte però le [[XII Tavole]] erano un'opera che non poteva riguardare e non riguardava tutti i rami del diritto perciò dove non arrivavano le [[XII Tavole]] venivano utilizzati e rivelati i ''[[mores]]''<ref>Istituzioni di diritto romano pgg 32-33</ref>
 
===Daniela===
===== Dall'interpretazione pontificale al [[II secolo]] =====
Daniela Caneo è nata ad [[Alghero]] il [[13 marzo]] [[1977]]. <br>
Le rivelazioni dei pontefici per quanto riguarda i mores hanno sempre minor rilevanza poichè molti settori vengono sostituiti con l'osservanza di leges, ma dall'altra parte per gli altri settori del diritto le rivelazioni dei pontefici assumono meno rilevanza anche perchè molti di questi sono già conosciuti dai cittadini e veicolo sempre maggiore diventa la tradizione oltre che magari già applicati all'interno del sistema giudiziario, si pensi alla pignoris capio di cui Gaio ci informa che è una legis actio che è strutturata in alcuni punti secondo i mores. Se poi il ''iudex'' (giudice) e indeciso su una causa controversa perchè magari quel negozio e regolato da mores o regole conosciute solo dai pontefici può chiedere che intervenga il Pontefice come arbitro della controversia. Dall'altra parte con l'avvento del periodo imperiale sono gli stessi imperatori a restringere gli ambiti di utilizzo di questi con le loro costituzioni e ne abbiamo informazioni dai giuristi. Prima con [[Gaio Svetonio Tranquillo]] che racconta di un editto di [[censura]] del [[92 a.C.]], che dichiarava:
E' imprenditrice ed è l'unica donna sposata di quest'edizione. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
Nella sua permanenza nella casa ha più volte espresso il desiderio di uscire, la domanda le si è fatta anche durante la diretta del 2 novembre, alla fine ha deciso di rimanere. È stata, con il 59% dei voti, la prima concorrente eliminata dalla casa.
 
===Daniele===
{{quote|Tutte le novità fatte contrariamente alle usanze e alle tradizioni dei nostri antenati, non devono essere considerate giuste.<ref> Suetonius,'' ''De Claris Rhetoribus'','' i.</ref>}}
Daniele Santoianni nasce a [[Termoli]] il [[21 giugno]] [[1981]]. Lavora come consulente esterno per diverse società e cura le pubbliche relazioni di una discoteca milanese. In passato è stato un broker finanziario. È entrato nella casa del Grande Fratello il [[23 novembre]] [[2009]] e sta avendo un forte legame con Carmela e Carmen.
 
===Davide===
Infine con [[Giuliano]] ([[II secolo]]) afferma che i mores si utilizzano solo se non vengono previste leggi in quegli ambiti. Dopo il [[II secolo d.C.]] non si trovano più informazioni ma sembrerebbe che hanno perso quasi del tutto la loro rilevanza come atto giuridico, validi ancora per qualche rito pagano (riti del [[Rex sacrorum]], [[Lupercalia]], [[Fratrem Arvali]], ecc. almeno fino a [[Teodosio I]]).
Davide Vallicelli è nato a [[Codigoro]] ([[Ferrara]]) il [[4 settembre]] [[1980]]. <br>
Ha lavorato come steward e attualmente è in [[cassa integrazione]]. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. È stato il terzo concorrente eliminato dalla casa, con un'eliminazione a sorpresa decisa dagli altri componenti della casa. Nella casa ha discusso molto con George per il fatto che si crede un leader e ha stretto una amicizia soprattutto con Diletta, Mauro e Maicol. Il pubblico vorrebbe rivederlo nella casa anche per il fatto che nelle altre due buste non hanno svelato i contenuti. Si è discusso molto di una sua bisessualità.
 
====Sanzionamento=Diletta===
Diletta Franceschetti è nata a [[Roma]] il [[12 gennaio]] [[1980]]. <br>
La non osservanza dei ''mores'' da parte di un soggetto prevedeva diverse conseguenze oltre a qualsisasi decisione dei mores valeva come precedente giudiziario. Nel periodo precivico e antico era la stessa comunità che garantiva l'osservanza di riti o per caso se un soggetto ([[pater familias]]) doveva chiedere il tributo a un altro soggetto che avessa commesso un danno al primo, il pater familias richiedente del tributo era messo in grado di ottenerlo nei confronti del colpevole dalla stessa comunità (per es. il colpevole di un delitto non poteva porre resistenza per opporsi all'eventuale pena poichè la stessa comunità gli impediva di agire). Siccome i mores venivano definite come espressione corretta di vedere la vita secondo gli antichi si deve ritenere possibile che per i ''mores'' soprattutto quelli investiti di una maggior ''auctoritas'' dovesse esserci una conseguenza simile all'[[infamia]] ,l'[[ignominia]] o anche pene capitali da parte del soggetto che non rispettasse questi ''mores''. Se invece il ''mores'' riguardava il poter utilizzare un diritto o porre in essere un negozio questo non era considerato valido (anche se c'era un semplice errore di gesti o parole, per es. [[Gaio]] ci dice che un soggetto che diceva ''vites'' invece di ''arbores'' come era previsto anche questo semplice errore recava nullità al negozio). Se per esempio il ''mores'' riguardava determinate azioni criminali tipo un delitto o l'adulterio il soggetto in questione nella maggior parte dei casi andava incontro a pena di tipo religioso-pagano esempio era l'essere messo a sacrificio di una divinità ([[sacertà]]), il [[supplicium more maiorum]], o la [[poena cullei]] oppure era soggetto al [[vincolo corporale]] del danneggiato (o per meglio dire chi ne avesse il diritto ovvero i [[pater familias]]) poi evoluto nell'oportere forse anche questo derivante da ''mores''. Anche per esempio attirare il malocchio su qualcuno se in un primo tempo non veniva sanzionato, di sicuro nel periodo delle XII tavole si riccorreva a pesanti sanzioni.
Studia filosofia all'Università la Sapienza di Roma. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Ha avuto nelle prime settimane un forte legame con Tullio ed ultimamente con Mattia. È stata, con il 34% dei voti, la sesta concorrente eliminata dalla casa.
 
===Dominique===
== I ''mores'' sotto vari punti di vista ==
Dominique La Rosa è nata a [[Bolzano]] il [[5 dicembre]] [[1984]]. <br>
=== Mores opera scritta o non scritta? ===
Lavora come assistente odontoiatra. È entrata nella casa del Grande Fratello il [[7 dicembre]] [[2009]].
Dalle fonti risulta immancabilmente che i mores erano un regolamento non scritto come ci informano all'inizio delle loro opere [[Sesto Pomponio]] col [[Enchiridion]] e Gaio con le sue [[istituzioni di Gaio|istituzioni]].Questo è vero solo in parte infatti all'inizio probabilmente erano emanati e raccolti oralmente tra il [[X secolo a.C.]] e il [[XI secolo a.C.]] ma almeno dal [[VIII secolo a.C.]] dalle fonti vengono menzionate numerose opere scritte relative ai ''mores'' e alle [[lex regia|leges regiae]] di cui libri pontificii, libri augurales, libri regii ecc, date da autori come [[Cicerone]] che era anche un sacerdote augurale perciò aveva libero acccesso ai libri augurales o [[Plutarco]] ma ce ne sono molti altri, perciò si viene a delineare un archivio pontificale in cui vengono a essere raccolti tutti i precetti e le attività effettuate dai sacerdoti distinguendo le opere rispettivamente con ''libri'' per i primi e ''commentarii'' per i secondi. Comunque oltre alle fonti vengono da alcuni studiosi numerose teorie in cui vedrebbero i sacerdoti come redattori di testi memoriali dei ''mores'', e questi sarebbero arrivati fino a noi tramite le informazioni indirette di alcuni storici romani e greci che ci parlano delle ''leges regiae'', le quali fortemente collegati ai ''mores''. Ci sono idee a tal proposito che ritengono che appunto e da queste redazioni scritte che sia nata la [[legge delle dodici tavole]]. Gli studiosi ritengono che ,al di là della rielaborazione degli storici antichi che sicuramente ripresero le norme nelle loro così dette ''citazioni testuali'' togliendo molti arcaismi, la struttura delle [[XII Tavole]] sia troppo complessa per venir fatta dal [[decemvirato legislativo]] ''ex novo'' da leggi non scritte e ricordate a memoria ma in realta le stesse leges regiae e alcuni memoriali dei sacerdoti funserò da ponte tra i mores e la redazione delle [[XII Tavole]] perciò sulla base di ciò molti studiosi ritengono che sia esistito qualche documento scritto attinente ai ''mores'' (a parte i documenti attinenti alle [[lex regia|leges regiae]]).
 
===Gabriele===
=== Chi era titolare di diritti derivanti da mores ===
Gabriele Dario Belli è nato a [[Roma]] il [[7 ottobre]] [[1971]] col nome di Elettra. <br />
Ititolari di diritti derivanti da mores erano veramente pochi sopprattutto nel periodo più antico. Infatti in questo periodo sicuramente in linea di massima potevano essere solo chi poteva essere titolare di situazioni giuridiche soggettive ovvero i [[pater familias|patres familiae]]: poi questi potevano essere sposati dunque i mariti (con la [[manus]] sulla moglie)o avere un [[cliens]] cioè il [[patronus]], oppure il patres nei confronti dei consociati della familia gli [[alieni iuris]], oppure militari: per esempio i [[celeres]] che dovevano fare dei riti, oppure i sacerdoti ecc. Sempre in antico quelli che non potevano essere titolari di diritti erano certamente quelli che non potevano essere titolari i situazioni giuridiche ovvero chi non aveva tre requisiti: la libertà, la cittadinanza romana, la potestà su persone [[alieni iuris]] cioè lo status di [[pater familias]]. Nel periodo preclassico e classico però la situazione cominciò a mutare con la potestà del pater che diventa sempre meno patrimoniale e il crearsi della distinzione tra situazioni da tutelare e interesi forse anche i filii familia poterono essere titolari di diritti derivanti da mores.
Lavora come magazziniere. È entrato nella casa il [[2 novembre]] [[2009]] ed è il secondo concorrente transessuale nella storia del Grande Fratello: nel suo caso il percorso di transizione sessuale a cui si è sottoposto riguarda il passaggio da sesso femminile a quello maschile. Ha avuto rapporti turbolenti con Veronica, George e Carmela. Con il 53% dei voti, é stato il quinto concorrente eliminato dalla casa.
 
===George===
=== i mores regolatore di legis actio, vari negozi e riti ===
George Leonard è nato a [[Terni]] l'[[8 febbraio]] [[1982]]. <br>
I mores all'inizio essendo l'unico regolamento esistente regolavano le legis actiones più antiche ovvero legis actio sacramentum in rem, manus iniectio, pignoris capio e altre che non conosciamo dalle fonti. La legis actio sacramentum in rem doveva essere regolata solo da mores poichè unico atto normativo, e la presa della cosa in iure davanti al giudice non doveva essere solo simbolica ma viene supposto da alcuni studiosi che nel periodo più arcaico avvenisse proprio una contesa mteriale sulla cosa in un secondo momento diventata più simbolica e seguita poi da giuramento con satisdatio tutti questi aspetti dovevano essere controllati dai mores e insiti nel sistema istituzionale del tempo da cui poi nacquero le leggi. Per la manus iniectio non sapppiamo bene come si svolgeva la procedura poichè non si hanno grosse informazioni ma in linea di massima serviva per avere una sorta di potestas sullo schiavo o sulla moglie dicendo determinate parole e con determinati gesti come ne caso della legis actio sacramentum in rem quando l'attore pone la [[festuca]] sulla persona che rivendica come suo schiavo. Nel caso della pignoris capio che a quanto ci dice Gaio era ancora in vigore nel suo periodo e poco modificato dal periodo antico poichè ancora molti aspetti regolati dai mores anche se non ci specifica in che maniera.
Lavora come personal trainer e indossatore. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Suo padre è morto quando lui aveva solo 9 anni, gira molto il mondo appansionandosi per la cultura indiana.
Ha legato particolarmente con Massimo e Giorgio.
 
===Giorgio===
Da questa analisi si comprende che i mores regolavano le legis actio dicendo che parole andavano dette o quali gesti fare. Questo non solo poichè così il gesto o la parola eseguita convenzionalmente dava all'atto per quel diritto validità poichè necessario e sufficiente per conseguire quel risultato come prevedeva il iritto di quel tempo ma anche (questo vale per il periodo più antico sopprattuttto) poichè così ci si proteggeva dall'intervenire di forze occulte che sarebbero potute intervenire negativamente.
Giorgio Ronchini è nato a [[Venezia]] il [[16 giugno]] [[1983]]. <br>
E' rappresentante di un'agenzia di telefoni. Ha un legame in questo periodo con Maicol. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
 
===Maicol===
Oltre a regolare alcuni punti delle legis actionis regolava anche alcuni negozi soprattutto i più antichi come la mancipio e il trasferimento dela res mancipi attraverso il rito della pesatura del bronzo grezzo poi man mano con l'evoluzione dell'istituto volto a essere solo mera
Maicol Berti è nato a Rovereto in provincia di [[Trento]] il [[22 febbraio]] [[1987]]. <br>
apparenza poichè il costo della res si pagava con moneta. La nuncupatio secondo cui si poteva modificare gli effetti della mancipatio sembra che prima di derivare da una regola delle dodici tavole questa sia stata prima un mores poi rielaborato all'interno della stesura delle XII tavole, come la nuncupatio stessa sote ebbe l'istituto dell'''usus'' (cioè nel senso di usucapire un bene). L'istituto del matrimonio previsto con ''[[confarreatio]]'' e molti riti di tipo religioso come i [[Lupercalia]] o gli [[auguri]] con i loro [[Auspici]].
Al momento è disoccupato ed è [[omosessuale]] dichiarato. Ha avuto un brutto rapporto all'inizio con Gabriele, ed ha un legame con Carmen, Cristina e soprattutto con Giorgio. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
 
===Mara===
===I mores e gli altri ius varie correlazioni ===
Mara Adriani è nata a [[Roma]] il [[7 marzo]] [[1987]]. <br>
==== [[Ius Quiritium]] ====
Lavora part-time in una società finanziaria. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
I mores più antichi sono strettamente correlati col ius quiritium ovvero il primo diritto romano. Di questo diritto abbiamo informazioni da Gaio, da Cicerone e da altri poichè viene nominato in alcuni negozi che hanno le loro radici nel periodo più antico come nella mancipatio. Questo diritto si incentra sopprattutto nel potere familiare e dominicale e va dal VII secolo a.C. al VI secolo a.C. perciò non riguarda la branca delle obbligazioni con l'oportere che invece si è sviluppato dopo questo periodo perciò il ius quiritium e caratterizzato fondamentalmente da mores, leges regiae e foedera.
 
===Marco===
==== XII Tavole e ''mores'' ====
Marco Mosca è nato a [[Lanzo Torinese]] ([[Torino]]) il [[22 febbraio]] [[1991]]. <br>
Come sappiamo le XII Tavole sono fondamentalmente massime di mores perciò siccome come dicono vari autori antichi. I relativi collegamenti sono molti, per esempio l'usucapio deriva da mores prima di diventare una regola delle tavole, oppure la ''traditio'' molto antico anche questo e poi trasformato in legge ''tabulara'' oppure ancora la mancipatio e ce ne sono ancora molti altri.
È il concorrente più giovane della storia del programma e fa il parrucchiere. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Durante le prime settimane ha avuto un forte legame con Carmen,Massimo,Carmela e Veronica.
==== ius civile e ''mores'' ====
Il ius civile essendo la risultante del lavoro ragionato dei giuristi sulle dodici tavole e solo un evoluzione ulteriore delle dodici tavole ma anche qua troviamo delle analogie con i mores per esempio il rapporto tra patronus (o gens) e cliens e il l'obsequum del cliens nei confronti del patronus, ma oltre di diritto positivo molti collegamenti ci sono anche nel diritto processuale erivante sempre dalle XII Tavole e trasformate col ius civile in formule: l'actio sacramentum in rem, l'agere per sponsionem o la manus iniectio, ecc.
==== ius gentium e ''mores'' ====
Per il ius gentium invece bisogna fare un discorso più complesso poichè riprende oltre a istituti di varie popolazioni anche istituti romani assimilandoli insieme. La risultante è che vengono per esempio ripresi sempre la traditio e la sponseo stipulatio tutte due derivanti da mores.
==== ius honorarium e ''mores'' ====
Per il ius honorarium non abbiamo invece nessun collegamento diretto poichè nasce dalla ''iurisditio'' del pretore ma man mano quando si stabilizza riprende istituti dal ius civile e cambiando solo alcune forme orali eliminando per esempio la formula ''ex iure quiritium'' questo a dimostrare che riprende istituti regolati da mores.
 
===Massimo===
=== Varie categorie di "mos" ===
Massimo Scattarella è nato a [[Bari]] il [[14 maggio]] [[1975]]. <br>
Alcuni di questi costumi prendono vari nomi e non vengono identificati semplicemente col termini di ''mos'', infatti esistevano:
Soprannominato "il vichingo" per la sua stazza fisica (ma anche "pitbull" o "pit"), fa il bodyguard e il bodybuilder. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Ha un forte legame con Veronica e dei contrasti con Mauro. Infatti sia Massimo che Mauro hanno rischiato di essere squalificati per una rissa.
* i ''mores maiorum'' che identificavano i costumi più antichi o caratterizzati da maggior ''auctoritas''
* i ''mores regionis'' che erano quelli che erano validi solo in una precisa regione
* i ''mores sacer'' (nominati come lex sacra dalle fonti o anche come ''sacra gentiles'') erano quelli relative al culto
* i ''mores familiae'' (o gentes) che erano validi limitatamente a quel gruppo familiare o a quella gens che oltre che di tipo religioso come i sacra gentiles potevano essere anche di altri ambiti come comandare un dato abbigliamento o un dato culto ecc.
* i ''mores iudiciorum'' usi che regolavano lo svolgere delle attività processuali poichè anche in quegli ambiti si rispettava un certo schema.
* i ''mores militum'': usi e costumi militari si pensi alla figura del cittadino-soldato che si divide tra coltivatore e guerra e si accontenta da una parte della gloria dall'altra della semplicità.
 
===Mattia===
=== I mores nei vari ambiti ===
Mattia Mor nasce a [[Genova]] il [[1 giugno|1° giugno]] [[1981]].
==== Dal [[X secolo a.C.]] alla prima metà del [[VIII secolo a.C.]] ====
È un imprenditore nel settore dell'abbigliamento e vive a Milano.
===== Introduzione =====
Ha già avuto esperienze televisive nel programma [[Uomini e Donne]]. È entrato nella casa del Grande Fratello il [[23 novembre]] [[2009]]. Ha avuto un forte legame con Diletta. È stato, con il 33% dei voti, il settimo concorrente eliminato dalla casa.
Riguardo a questo periodo non abbiamo nessuna fonte di scritti coeve (non c'era ancora la scrittura forse) o di autori successivi perciò per stabilire le tradizioni l'unico modo è utilizzare lo strumento archeologico con le poche informazioni dateci dagli autori. Si parla delle popolazioni stanziate nei territori dove poi verrà fondata la città di Roma e appunto tramite i ritrovamenti funerari si cerca di dedurre costumi e tradizioni e struttura della società in quel periodo remoto.
 
===Mauro===
===== Struttura familiare =====
Mauro Marin è nato a [[Castelfranco Veneto]] ([[Treviso]]) il [[21 luglio]] [[1980]]. <br>
Prima di tutto secondo i corredi funerari trovati dagli scavi archeologici si ha una differenza di attività tra maschi, che si dedicano all'attività della raccolta-coltivazione forse anche della caccia trovandosi in una zona boscova e infine della guerra perciò un contadino-soldato forse anticipatore del più recente cittadino-soldato istituito nel periodo romuleo, e l'attività della donna dedita alla tessitura e ai lavori domestici. In questo periodo esiste solo la struttura familiare della familia mentre la gens ancora non esiste, queste familiae sempre caratterizzate dal potere patriarcale dove il pater a potere assoluto e di decidere i riti all'interno della familia poichè ''genus'' di questa. questi primi insediamenti sono di tipo strettamente familiare cioè il gruppo semi-nomade o sedentario stabilito in un colle è una famiglia o comunque legata da legami parentali. Poichè vengono rinvenuti diverse qualità di corredi funerari cioè corredi funerari più ricchi e meno ricchi e da ritenere possibile una differenza economica tra le varie famiglie non si può dire se c'erano già delle classi differenti.
Ha fatto il Mazzotti. Laureato a Ca' Foscari in Marketing e Gestione delle imprese, è amministratore del salumificio di famiglia. È entrato nella casa il [[2 novembre]] [[2009]], dopo aver passato una settimana in più in albergo a seguito di una punizione inflitta per aver conversato con Cristina Del Basso, inviata dalla redazione per una Candid. Si è subito dimostrato uno dei personaggi più carismatici della decima edizione del Grande Fratello. Dapprima considerato nella lista dei possibili Trans da vari blog è stato poi erroneamente confuso da [[Striscia la Notizia]] con il coordinatore nazionale di [[Forza Nuova]] Paolo Caratossidis per via della voce quasi simile, la chiarificazione arriva nell'intervista di [[Moreno Morello]] nella puntata di giovedì [[12 novembre]] [[2009]]. Questi aneddoti dimostrano da subito l'interesse che Mauro Marin fa scaturire tra il pubblico, specialmente quello femminile. Infatti ha dei brutti rapporti con Massimo proprio per Veronica, e soprattutto con la stessa Veronica, in particolare nelle ultime settimane l'ha trattata malissimo rischiando pure la squalifica.
 
===== Religione e riti ==Sabrina===
Sabrina Passante è nata a [[Brindisi]] il [[9 novembre]] [[1987]]. <br>
La religione di questo periodo e identificabile mettendo a confronto le culture più primitive dei nostri giorni viene in questo caso messa in rilevanza da alcuni studiosi la popolazione malesiana che credeva nell'intrvenire di forze nella vita di tutti i giorni, così sarebbe anche il popolo abitante nei colli romani e questo sarebbe provato dal fatto che alcune fonti parlano di ''numen'' o ''numena'' che sarebberò forze secondo le credenze dei popoli più antichi stanziate in questi territori che li identificherebberò non come divinità ma come forze singole ognuna delle quali ha un proprio compito e sarebbero tutte intorno a loro e interverrebero nella vità di tutti. Ogni forza ha un piccolo intervento nella realtà per esempio quella che fa muovere un fiume oppure quella della pioggia ecc, ecc. Per molte di queste ci sarebberò dei riti da osservare dai sacerdoti, i sacerdoti in questo periodo non sono altro che gli anziani del gruppo semi-nomade. Non sappiamo nulla dei riti seguiti tranne di uno usato anche in età storica ovvero il rito del [[Septimontium]], il quale è una processione fatta da tutte le popolazioni stanziate nei colli romani o vicini che parte dal [[Palatino]] e attraversa molti colli vicini, questo dimostrerebbe la somiglianza religiosa di tutte queste popolazioni ma questo rito servirebbe anche a augurare la pace tra le varie popolazioni e avviene l'11 dicembre. I riti in questo periodo, almeno la maggior parte utilizzano come donazione alle forze i legumi particolarmente gli scavi hanno scoperto e anche secondo quanto dice [[Plinio]] l'utilizzo nei riti della fava. Prima dell'età regia risale anche il culto di [[Vesta]] e delle vestali che dovevano custodire il fuoco di Vesta all'inizio dovevano essere solo due, la prima vestale di cui si ha notizia è la madre di [[Romolo]] [[Rea Silvia]] [[vestale]] di certo prima dell'[[età regia di Roma]]
Ha appena terminato gli studi universitari in economia. È entrata nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]].
Ha partecipato anche a [[Miss Italia]] classificandosi seconda. Durante la sua permanenza nella casa ha più volte espresso il desiderio di uscire, la domanda le si è fatta anche durante la diretta del 2 novembre, alla fine ha deciso di rimanere. È stata, con il 55% dei voti, la seconda concorrente eliminata dalla casa.
 
===== rituali funebri ==Sarah===
Sarah Nile è nata a [[Pozzuoli]] [[Provincia di Napoli|(NA)]] il [[10 ottobre]] [[1985]]. <br>
'''X secolo a.C.''': il rituale prevede la cremazione del corpo per un periodo prolungato su un rogo (si capisce dal fatto che sono state rinvenute ossa incenerite) dopo di che il fuoco viene spento probabilmente col latte poi le ossa vengono raccolte in un vaso chiamato ''ossuario'' collocato in un vaso più grande chiamato ''dolio'' a questo viene affiancato il corredo funerario di oggetti in miniatura che servivano nell'aldilà da ciò possiamo anche capire che credevano in un altra vita.
Lavora come modella. È diventata ‘playmate’ del mese nel primo numero dell’edizione italiana della rivista [[Playboy]]. In passato ha già avuto esperienze nel mondo dello spettacolo: è stata una delle semifinalista del programma estivo di [[Canale 5]] [[Veline (programma televisivo)|Veline]], inoltre ha partecipato a [[Uomini e donne]] in qualità di corteggiatrice. È entrata nella casa del Grande Fratello il [[7 dicembre]] [[2009]].
 
===Tullio===
'''Dal 900 a.C. al 830 a.C.''': in questo periodo avvengono tre rituali differenti quello della cremazione già esposto quello in cui il vaso coi resti veniva deposto in una fossa chiamata pozzo oppure il terzo in cui veniva fatta una fossa rettangolare per metterci il cadavere supino.
Tullio Tomasino è nato a [[Trecastagni]] ([[Catania]]) il [[12 luglio]] [[1986]]. <br>
[[Agente di commercio]] per una ditta di abbigliamento. È entrato nella casa il [[26 ottobre]] [[2009]]. Ha avuto un forte legame con Diletta. È stato l'ottavo concorrente eliminato dalla casa.
 
===Veronica===
'''Dal 830 a.C. al 770 a.C.''': il più utilizzato è la fossa rettangolare col cadavere supino, alcune volte viene usata la cremazione, e il corredo è caratterizzato non più da oggetti miniaturizzati ma da oggetti veri per esempio vengono messe armi vere, collane ecc.
Veronica Ciardi è nata a [[Roma]] il [[13 luglio]] [[1985]]. <br>
Lavora come impiegata in una scuola materna e ragazza immagine nelle discoteche. È entrata nella casa il [[2 novembre]] [[2009]]. Ha un forte legame con Carmen, Diletta, Massimo ed ultimamente anche con Mauro, ma ha avuto degli enormi contrasti con Gabriele e Marco.
 
==Altri concorrenti==
'''Dal 770 a.C. al 730 a.C.''': metodo a fossa con corredo oppure utilizzo di sarcofagi in terracotta tipo bara.
 
===Alessia===
===== divisione del lavoro attività di produzione e guerra =====
Alessia Giovagnoli è nata a [[Gualdo Tadino]] ([[Perugia]]) il [[31 gennaio]] [[1984]]. <br>
Il costume di questi popoli prevedeva che l'uomo andasse a fare la guerra o a coltivare o raccolta mentre la donna si occupava della tessitura e dei lavori domestici e i sacerdoti (le persone più anziane del gruppo) dei riti sacri.
Studia scienze della comunicazione all'Università di Bologna. Ha perso il ballottaggio con Cristina e non è entrata a far parte della rosa finale dei concorrenti.
 
===Luca===
==== Dal [[754 a.C.]] al [[II secolo d.C.]] ====
Luca Magnani è nato a [[Roma]] l'[[8 dicembre]] [[1983]]. <br>
{{Vedi anche|lex regia}}
Fa il barista. Ha perso al televoto contro Davide e non è mai entrato nella casa.
===== La concezione dei mores in Politica =====
{{Vedi anche|cursus honorum}}
La partecipazione nella vita pubblica era parte dominante della vita del cittadino maschio nella Roma antica. La vita pubblica comprendeva politica, esercito, legge e anche sacerdozio.
Nella politica, il cursus honorum divenne la procedura standard di attribuzione delle cariche. l'osservanza di questo percorso veniva considerata convenzionale; comunque ci furono deviazioni dal ''cursus''. [[Lucio Appuleio Saturnino]] e [[Gaio Servilio Glaucia]], in associazione con [[Gaio Mario]] la sua legislazione e le elezioni, ruppe la tradizione cercando il consenso dei [[Tribuna della plevetribuni]]. Mario stesso smise di accettare la tradizione dell'elite romana. Mario non fu solo un homo novus di gran successo, ma fu eletto 7 volte console, cosa mai accaduta prima. Queste figure contrastano fortemente con la carriera di Cicerone, che seguì severamente il ''cursus honorum'' e mantenne una gran coerenza nel sostenere gli interessi dell'aristocrazia e i valori ancestrali da essa salvaguardati. Cicerone ottenne molta della sua fama dalla sua abilità di oratore, lavorando come difensore e Pubblico Ministero nelle corti.
 
==Sommario settimanale==
La legge era strettamente legata al cursus honorum e alle magistracies che un cittadino poteva sperare di ottenere. I membri della classe superiore, avendo una conoscenza maggiore della legge e dell'arte oratoria (dal momento che erano consuetudini parte della loro istruzione), soddisfavano i ruoli di prosecutore, difensore e persino giudice. Questi ruoli erano doveri tradizionali per la classe superiore, che potevano addossarsene la responsabilità. Sebbene moltissime responsabilità appartenevano alla sfera della vita civile, come era comune nell'era antica, dai romani ci si aspettava anche che servissero nell'esercito.
Ogni settimana nella casa del grande fratello si svolgono, prove, nomination ed eliminazione; ecco una tabella che riassume in ordine cronologico questi eventi.
 
{| class="wikitable" style="width: 96%; margin-left: auto; margin-right: auto;"
===== Campo militare =====
! rowspan=2 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;1'''
{{Vedi anche|esercito romano|legione romana}}
| '''Ingressi'''
Il ''mores'' del militare stabiliva che i soldati cittadini venivano obbligati all'arruolamento tramite minacce riguardanti lo stato intero, ma dopo Mario entrarono in vigore i soldati professionisti, alleati dei loro generali. L' [[esercito romano]] era originariamente costituito da persone della classe superiore, poichè essi erano gli unici membri della società che potevano permettersi i costi economici delle armi ed assenze dal lavoro giornaliero. La speranza degli uomini romani era di unirsi all'esercito ed ottenere gloria a servizio dello stato, e quando non erano impegnati in battaglie o guerre, riponevano le armi e si dedicavano alla vita civile. Comunque, Gaio Mario riformò l'esercito per includere ''[[capite censi]]'' e sottomettere le truppe al suo controllo prima ancora che a quello dello stato.
|'''Giorno 1:''' Tullio, Camila, Marco, Carmen, George, Sabrina, Massimo, Maicol, Davide, Cristina, Alberto, Mara, Daniela, Diletta, Carmela e Giorgio entrano nella casa del Grande Fratello. <ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo464136.shtml|data=26 ottobre 2009|titolo=Gf10, nella Casa c'è di tutto|editore=Tgcom}}</ref>
|-
|'''Ballottaggi'''
|'''Giorno 1:''' Luca è stato eliminato dal pubblico che ha preferito far entrare Davide nella casa.<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16410/grande-fratello-10-luca-magnani-il-primo-eliminato-a-tvblog-davide-ha-vinto-al-televoto-perche-me-so-bloccato|data=27 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10 - Luca Magnani il primo eliminato a TvBlog: "Davide ha vinto al televoto perché me sò bloccato"|editore=Tvblog}}</ref> <br>
'''Giorno 1:''' Alessia non è mai entrata a far parte della rosa finale dei concorrenti perché gli uomini della casa hanno votato e preferito di salvare all'unanimità Cristina.
|-
! rowspan=3 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;2'''
| '''Ingressi'''
|'''Giorno 8:''' Gabriele, Veronica e Mauro entrano nella casa del Grande Fratello.
|-
| '''Prova'''
|'''Giorno 12:''' Il Grande Fratello ha consegnato ai concorrenti un vocabolario di italiano. Essi, divisi in squadre di tre e a turno, devono appartarsi in un angolo della Casa, in modo che gli altri concorrenti non sentano, e imparare in un tempo massimo di quindici minuti il significato del maggior numero di parole possibile.
 
In qualunque momento del giorno e della notte, i concorrenti possono essere chiamati dal Grande Fratello; essi, in quel caso, devono precipitarsi immediatamente in Confessionale entro trenta secondi, e rispondere correttemente alle domande. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/233/prima-prova-settimanale.shtml|data=6 novembre 2009|titolo=Prima prova settimanale|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
===== Nel diritto di famiglia =====
I ''mores'' stabilivano anche la struttura familiare cioè si limitavano a dare la potestà del [[pater familias]] sui suoi consociati nonchè la struttura delle gentes, però sicuramente i mores in questo ambito si limitavano solo a dare la giusta struttura e a qualche altro regolamento che però non intaccava il potere del pater nei confronti di chi abbia un debito o un delitto su un suo consociato o lui stesso cioè i così detto formarsi del ''[[vincolo corporale]]'' poi evoluto in ''[[dare oportere]]'' sino ad arrivare a una parvenza di vincolo giuridico.
 
'''Giorno 15:''' La prova è suddivisa in due manche, i concorrenti hanno 30 secondi di tempo per rispondere correttamente ad ogni quesito di grammatica. Nella prima manche giocano George e Massimo che totalizzano un solo quesito corretto. Nella seconda manche, invece, giocano Maicol e Mara, che totalizzano quattro risposte esatte. Il totale dei quesiti esatti è cinque, ma il Grande Fratello ha deciso che il punteggio minimo di risposte è sei. I concorrenti non hanno superato la prova per un solo punto. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/291/prova-di-lingua-italiana.shtml|data=10 novembre 2009|titolo=Prova di lingua italiana|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
===== Tradizione religiosa =====
|-
{{Vedi anche|religione romana}}
| '''Eliminazione'''
A differenza delle moderne religioni occidentali, i Romani non divisero (cioè le assimilarono) le pratiche religiose ed il servizio allo stato. Invece i Romani mantennero l'usanza dei loro antenati Indo-Europei del lasciare il clero legato allo stato. Il Collegio dei Pontifici consisteva di diversi culti al capo del quale era nominato un sacerdote , che poteva simultaneamente essere in possesso di potere politico e / o militare. I romani avevano anche il culto regolarmente dei [[Penati]], che erano le divinità protettrice della casa privata nel suo interno<ref>"Penates," O.C.D. pg 1135</ref>. I [[Lari (divinità)|Lari]] sono comuni nella religione privata romana, in aggiunta alle figure antropomorfe divine romane. Essi sono spiriti guardiani, che variano nelle loro manifestazioni a seconda dei ruoli che hanno. Come i [[Lari Augusti]], che erano spiriti protettori dell'imperatore. NOminativi più comuni sono però i [[Lari compitali]], che erano i guardiani degli incroci e i [[Lari familiari]], che erano i custodi della casa. Senza dimenticare tutti gli dei pagani che poi sono stati assimilati e modificati con le varie conquiste molti dei quali per esempio hanno assunto nomi di dei greci.
|'''Giorno 8:''' Carmela, Daniela e Diletta sono le nominate della settimana.
'''Giorno 15:''' Daniela è, con il 59% dei voti, la prima concorrente eliminata dal Grande Fratello.<ref name = Danielaout>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo465415.shtml|data=9 novembre 2009|titolo=Gf10, Daniela è fuori|editore=Tgcom}}</ref>
|-
! rowspan=2 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;3'''
| '''Eliminazione'''
| '''Giorno 15:''' Cristina e Sabrina sono le nominate della settimana. <ref name = Danielaout/>
'''Giorno 22:''' Sabrina è, con il 55% dei voti, la seconda concorrente eliminata dal Grande Fratello. C'è una doppia eliminazione durante la quarta puntata. Davide, Giorgio e Tullio sono i tre nominati. Diletta, è stata scelta dal Grande Fratello per salvare uno dei tre. La concorrente salva Tullio. Davide e Giorgio vanno al ballottaggio: i concorrenti decidono chi eliminare. Davide riceve il maggior numero di voti (8 su 13) ed è di fatto il terzo concorrente eliminato dal Grande Fratello. <ref name = Sabrinadavideout>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo466090.shtml?2&fontsize=medium|data=16 novembre 2009|titolo=Gf10, Sabrina e Davide sono fuori|editore=Tgcom}}</ref>
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| '''Prova'''
| '''Giorno 19:''' Questa settimana i concorrenti devono far scorrere un anello di rame lungo un electro-snake stando attenti ad evitare il contatto che provoca una scossa elettrica. La prova viene sostenuta in cinque: Due si occupano dell'anello, uno sostiene il cavo e due sono seduti su una panchina. Il Grande Fratello ha consegnato ai concorrenti dei costumi molto bizzarri di diverso colore che devono indossare durante lo svolgimento della prova. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/355/prova-settimanale.shtml|data=13 novembre 2009|titolo=Prova settimanale|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 21:''' I concorrenti sostengono la prova settimanale dell'electro-snake. L'anello di rame entra in contatto con l'electro-snake quattordici volte.<ref name = provafallita>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/414/prova-non-superata!.shtml|data=16 novembre 2009|titolo=Prova non superata!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 22:''' La prova risulta non superata in quanto l'anello di rame è entrato in contatto con l'electro-snake un numero maggiore di volte rispetto al numero consentito. <ref name = provafallita/>
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! rowspan=2 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;4'''
| '''Eliminazione'''
| '''Giorno 22:''' Camila, Cristina e Tullio sono i nominati della settimana. <ref name = Sabrinadavideout/>
'''Giorno 29:''' Camila è, con il 49% dei voti, la quarta concorrente eliminata dal Grande Fratello. <ref name = camilaout>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo466766.shtml|data=24 novembre 2009|titolo=Gf10, arrivano Daniele e Mattia|editore=Tgcom}}</ref><ref name = quintapuntata/>
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| '''Prova'''
| '''Giorno 26:''' Lo scopo di questa prova settimanale è imparare la lingua spagnola. Il Grande Fratello ha diviso i concorrenti in due squadre, che devono imparare le traduzioni di nomi di animali e parti del corpo umano. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/472/prova-di-spagnolo!.shtml|data=20 novembre 2009|titolo=Prova di spagnolo!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 29:''' La prima manche della prova settimanale riguarda l'anatomia e parole in spagnolo. I protagonisti sono Mauro e Alberto. [[Belen Rodriguez]], ospite d'eccezione nella casa, dice loro delle parti del corpo in lingua spagnola, e i due ragazzi devono indovinare di quale parte si tratta.
 
La seconda manche, invece, tratta dei nomi di animali. I protagonisti sono Massimo e Veronica. [[Belen Rodriguez]] canta loro dei nomi di animali in spagnoli e i due concorrenti devono indovinare di quale animale si tratta.
===== Patronato e Clientela =====
Un altro importante aspetto della tradizione romana è il rapporto tra [[Patronus]] e [[Cliens]] (patrono e cliente). Questo è il rapporto che comunemente si è verificato tra [[Patrizi]] e [[Plebei]], dove in cambio per la tutela del Patronus (patrizio), il cliens (plebeo) offriva servizi fino a quando il debito non era stato restituito. Più tardi nella storia romana, dopo la nomina a ''[[princeps]]'' di Augusto, la maggior parte della popolazione diventò clientela dell'imperatore, finché, alla fine, non lo fecero tutti.
 
La prova risulta superata, in quanto, i concorrenti, hanno dato un numero di risposte esatte maggiore a 8 che era il numero minimo di risposte giuste da dare. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/541/prova-di-spagnolo!.shtml|data=23 novembre 2009|titolo=Prova di spagnolo!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
=== La differenza tra ''mos'' (costume, usanza) e ''consuetudo'' ===
Negli studi sul diritto romano fino al [[XX secolo]], generalmente i termini ''mos'' e ''consuetudo'' vengono considerati sinonimi, e in realtà anche alcune fonti di epoca romana si comportano allo stesso modo. Recentemente però gli storici, sulla traccia di altre fonti, tendono a non associare i due termini insieme e a individuare invece una differenza, lieve ma non del tutto trascurabile. I ''mores'' infatti sono usi e costumi (e per certi versi anche consuetudini) conseguiti per ottenere il bene dell'intera comunità e caratterizzati prima da elementi magico-pagani poi dall'intervento sacerdotale: i sacerdoti, con le rivelazioni dei ''mores'', conferirono a questi il classico carattere giuridico-religioso. Le ''consuetudines'' invece sono usi e costumi che il popolo segue passivamente come abitudine non caratterizzate da nessun intervento di memorizzazione sacerdotale: si tratta di atteggiamenti non derivanti da usi antichi ma di più recente fattura dove manca la componente religiosa e intervento sacerdotale.
 
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== I mores come valori della romanità ==
! rowspan=3 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;5'''
=== Storia: Introduzione alla trasformazione dei mores da costumi a valori ===
| '''Ingressi'''
Se da una parte abbiamo i mores che identificano i costumi e usanze dall'altra i mores divengono strumenti portatori di valori. In questo frangente i ''mores'' assumono una caratteristica di ideologia, soprattutto nell'età imperiale, cioè rappresentano in senso ampio non più dei singoli costumi da seguire ma vengono visti nel loro complesso come rappresentanti di ''virtù'' che si devono avere per far del bene alla comunità romana. A questo proposito si affermava che il fondamento dei mores maiorum fosse basato su cinque virtù fondamentali appunto:
| '''Giorno 29:''' Mattia e Daniele entrano nella casa del Grande Fratello. <ref name = camilaout/><ref name = quintapuntata/>
#'''''Fides''''':la fedeltà, la lealtà, la fede, la fiducia e reciprocità tra i cittadini
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#'''''Pietas''''': la pietà, la devozione, il patriottismo, il dazio;
| '''Eliminazione'''
#'''''Majestas''''': sensazione di superiorità di appartenenza a un popolo eletto, Majestys
| '''Giorno 29:''' Gabriele e Mauro sono i nominati della settimana. <ref name = quintapuntata/>
#'''''Virtus''''':qualità peculiari dei cittadini romani, il coraggio, l'attività politica e militare
'''Giorno 36:''' Gabriele è, con il 53% dei voti, il quinto concorrente eliminato dal Grande Fratello.<ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/2009/11/30/archivio.shtml|data=30 novembre 2009|titolo=Gf10, Gabriele saluta i compagni|editore=Tgcom}}</ref><ref name = sestapuntata/>
#'''''Gravitas''''': tutte le regole di condotta del romano tradizionale rispetto per la tradizione, la serietà, la dignità, l'autorità;
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| '''Prova'''
| '''Giorno 33:''' Questa settimana, i concorrenti, a coppie e a turno, devono esercitarsi nella manualità subacquea, scambiandosi sottacqua la maglietta. Le coppie sono le seguenti: Marco e Giorgio; Diletta e Mattia; Mara e Gabriele; Carmela e Daniele; Mauro e Cristina; George e Tullio; Alberto e Veronica; Maicol e Massimo; Massimo e Carmen. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/596/la-prova-settimanale.shtml|data=27 novembre 2009|titolo=La prova settimanale|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 36:''' La verifica della prova settimanale consiste nel baciare le donne della casa e individuare il sapore del loro lip gloss. Una volta individuato il gusto, il concorrente baciatore, deve prendere la chiave che la ragazza tiene al collo, tuffarsi in piscina e aprire un forziere sottacqua in un tempo massimo di due minuti. Questa prima manche della prova, alla quale hanno preso parte Alberto (in qualità di concorrente baciatore), Carmen, Carmela, Mara e Veronica fallisce. Nella seconda manche, il concorrente baciatore è una donna, in questo caso Veronica. La ragazza, dopo aver indovinato i vari sapori dei lip gloss che bagnano le labbra degli uomini e recuperato le chiavi sospese ai loro colli, riesce ad aprire il forziere subaqueo che contiene duecento euro di budget settimanale. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/653/la-prova-del-bacio.shtml|data=30 novembre 2009|titolo=La prova del bacio|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/654/dal-forziere-ai-nominati.shtml|data=1 dicembre 2009|titolo=Dal forziere ai nominati|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
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! rowspan=2 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;6'''
| '''Eliminazione'''
| '''Giorno 36:''' Diletta, Giorgio, Marco e Tullio sono i nominati della settimana. Uno di loro abbandonerà la casa del Grande Fratello nella puntata del [[7 dicembre]] [[2009]].<ref name = sestapuntata/>
'''Giorno 43:''' Diletta è, con il 34% dei voti, la sesta concorrente eliminata dalla casa. <ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo468001.shtml|data=7 dicembre 2009|titolo=Gf10, Diletta si ferma|editore=Tgcom}}</ref>
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| '''Prova'''
| '''Giorno 38:''' Questa settimana, i concorrenti devono prepararsi ad prova-quiz rispondendo correttamente alle domande di un divertente quiz su una consolle per videogiochi. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/697/la-prova-del-quiz!.shtml|data=3 dicembre 2009|titolo=La Prova del quiz!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 43:''' I concorrenti devono sfidare alcune "All Star" delle precedenti edizioni del Grande Fratello in un quiz di cultura generale. Mara e Massimo sono stati scelti per sfidare queste famose "All Star" che sono [[Floriana Secondi]] del [[Grande Fratello 3]] e Roberto Mercandalli del [[Grande Fratello 8]]. La partita va non va a buon fine per la squadra del Grande Fratello 10, che perde la sfida. Il budget complessivo di cui i concorrenti possono usufruire durante la settima settimana è di 150€. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/764/un-giorno-a-parigi!.shtml|data=8 dicembre 2009|titolo=Una giornata a Parigi!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
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! rowspan=3 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;7'''
| '''Ingressi'''
| '''Giorno 43:''' Dominique e Sarah entrano nella casa del Grande Fratello.
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| '''Eliminazione'''
| '''Giorno 43:''' Cristina, Daniele, Mara e Mattia sono i nominati della settimana.
'''Giorno 50:''' Mattia è, con il 33% dei voti, il settimo concorrente eliminato dal Grande Fratello. C'è una doppia eliminazione durante l'ottava puntata. Ogni ragazza può scegliere uno dei ragazzi da salvare. Inizia Carmela che salva George. Poi è la volta di Mara che salva Alberto. Carmen, invece, opta per Giorgio. Sarah sceglie Mauro, Cristina salva Maicol e Dominique invece Tullio. L'ultima è Veronica che fa il nome di Massimo. Sono rimasti Marco e Daniele. Le ragazze decidono chi eliminare. Daniele riceve il maggior numero di voti (6 su 7) ed esce dalla casa, ma a sorpresa si apre ufficialmente un televoto per salvarlo. Il pubblico non lo elimina e Daniele rientra in Casa.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/spettacoli/speciali/2009/grande-fratello-10/notizie/doppia-eliminazione_c44db376-e8f0-11de-b930-00144f02aabc.shtml|data=14 dicembre 2009|titolo=Inizia la prova settimanale!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
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| '''Prova'''
| '''Giorno 46:''' La Prova di questa settimana consiste nello studio teorico e pratico delle varie tecniche di bacio. Ogni giorno, ai concorrentte, è consegnata una dispensa con la descrizione delle varie tipologie di bacio da praticare. Fra le tecniche da studiare ci sono: la tecnica da "eschimese", dove la punta del naso dei due baciatori si sfiora; la tecnica "a ventosa" dove la donna deve catturare a pressione e circoscrivere le labbra dell'uomo, la tecnica a "mordicchiato" dove la lingua accarezza la parte interna ed esterna delle labbra con morso finale. <ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/801/che-prova-settimanale!.shtml|data=10 dicembre 2009|titolo=Che Prova Settimanale!|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
'''Giorno 50:''' La concorrente che deve affrontare la prova è Sarah che deve indovinare i suoi baciatori. Il primo è Mauro, che deve dare un bacio ad "altalena", Sarah però non lo riconosce. Il secondo partner che si avvicina per il bacio è Maicol, che deve dare un bacio ad "elefante", ma ancora una volta, Sarah non lo riconosce. Infine è il turno di Tullio. Sarah lo riconosce. In seguito, una busta del Grande Fratello, spiega che la prova sarebbe superata se Sarah avesse indovinato due baci su tre, ma ne è stato indovinato solo uno. La prova non è superata. <ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/spettacoli/speciali/2009/grande-fratello-10/notizie/doppia-eliminazione_c44db376-e8f0-11de-b930-00144f02aabc.shtml|data=14 dicembre 2009|titolo=Doppia eliminazione: Mattia e Daniele, ma il secondo si sottopone al televoto|editore=Corriere della sera}}</ref>
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! rowspan=2 style="width: 6%;" | '''Settimana&nbsp;8'''
| '''Eliminazione'''
| '''Giorno 50:''' Carmen, Marco e Tullio sono i nominati della settimana. Uno di loro abbandonerà la casa del Grande Fratello nella puntata del [[21 dicembre]] [[2009]].<ref>{{cita web|url=http://www.julienews.it/notizia/cultura-e-tempo-libero/grande-fratello-10-tullio-carmen-e-marco-in-nomination-/38030_cultura-e-tempo-libero_7.html|data=15 dicembre 2009|titolo=Grande Fratello 10: Tullio, Carmen e Marco in nomination.|editore=Julie news}}</ref>
'''Giorno 57:''' Tullio è l'ottavo concorrente eliminato dal Grande Fratello.
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| '''Prova'''
| '''Giorno 52:''' : I concorrenti devono allestire, cantando, ballando e recitando, un Grande Fratello Show di Natale. Le coreografie da imparare e le musiche da memorizzare sono contenute nei dvd consegnati loro dalla produzione. I tempi e le modalità delle prove sono indicati dal Grande Fratello giorno per giorno. Fra le musiche che i ragazzi dovranno rappresentare nella puntata di lunedì [[21 dicembre]] [[2009]] ci sono Jingle Bells e Jingle Bells Rock.<ref>{{cita web|url=http://www.grandefratello.mediaset.it/news/924/grande-fratello-show-di-natale.shtml|data=17 dicembre 2009|titolo=Grande Fratello Show di Natale|editore=Sito ufficiale del Grande Fratello}}</ref>
 
|}
Anche se ne ci saranno plurimi valori che sgorgheranno dai mores dai mores scaturirono plurimi valori.
Vediamo però la trasformazione in dettaglio:
 
==Audience==
=== [[Età regia di Roma|Età regia]] ===
Già dall'età regia si ritenevano importanti alcuni valori, non ne abbiamo informazioni scritte che indicano in che maniera ma sappiamo che già Numa Pompilio fece un piccolo tempio in onore della ''fides'' divinizzata sicuramente anche altri ebbero la stessa sorte soprattutto quelli ritenuti fondamentali.
 
===Ascolti [[Etàin repubblicana]]prima serata===
Prima del terzo secolo non abbiamo nessun documento che ci parla dei valori morali romani però quasi certamente ce ne sono stati anche in questo periodo oltre a qualche opera o luogo di culto in loro onore. In tutto il periodo repubblicano si denota anche uno sfarzo maggiore dei templi in loro onore rispetto all'età regia. Come vedremo ci sono però innumerevoli autori che nei secoli successivi dedicheranno chi più chi meno le loro opere vediamone qualcuno e la loro evoluzione nel tempo:
 
In questa tabella sono indicati i risultati in termini di ascolto della puntata serale in onda ogni lunedì in prima serata su [[Canale 5]].
==== [[IV secolo a.C.]] ====
===== [[Appio Claudio Cieco]] =====
La figura di [[Appio Claudio Cieco]] per i valori non è tanto importante per le opere che ha fatto poichè non abbiamo notizie di opere che riguardano i valori romani, quanto invece di come visse, anche se le sue imprese sono forse in parte leggendarie, ovvero come il buon cittadino romano preso a esempio anche dai successori infatti fu grande parlatore ovvero abilissimo nell'attività oratoria e retorica rientrante appunto nell'otium del ''bonus civis''. Da non scordare anche le sue ''Sententiae''. Viene considerato un pre-Catone ovvero anticipatore su molti aspetti della figura di [[Catone il Censore]].
 
{| {{prettytable|text-align=center}}
==== [[III secolo a.C.]] ====
! rowspan=2 | Puntata !! rowspan=2 | Data
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! Rete !! Telespettatori !! Share
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| 1 || [[26 ottobre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 6.047.000<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200910articoli/48752girata.asp|data=27 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10, è boom di ascolti|editore=La Stampa}}</ref> || 30,87%
|-
| 2 || [[2 novembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 5.535.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16499/analisi-auditel-pinocchio-vs-grande-fratello-10|data=3 novembre 2009|titolo=Analisi Auditel - Pinocchio vs Grande Fratello 10|editore=Tvblog}}</ref> || 24,77%
|-
| 3 || [[9 novembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 5.381.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16634/analisi-auditel-un-medico-in-famiglia-6-vs-grande-fratello-10|data=10 novembre 2009|titolo=Analisi Auditel – Un Medico in Famiglia 6 vs Grande Fratello 10|editore=Tvblog}}</ref> || 24,24%
|-
| 4 || [[16 novembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 5.160.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16762/analisi-auditel-il-medico-in-famiglia-picchia-sugli-8-milioni-mentre-il-grande-fratello-10-si-accontenta-del-40-in-seconda-serata|data=17 novembre 2009|titolo=Analisi Auditel – Il Medico in Famiglia "picchia" sugli 8 milioni mentre il Grande Fratello 10 si "accontenta" del 40% in seconda serata|editore=Tvblog}}</ref> || 23,35%
|-
| 5 || [[23 novembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 4.977.000<ref>{{cita web|url=http://www.affaritaliani.it/entertainment/ascolti_tv_discesa_libera_grande_fratello241109.html|data=24 novembre 2009|titolo=Ascolti tv, la discesa libera del Grande Fratello|editore=Affaritaliani}}</ref> || 21,79%
|-
| 6 || [[30 novembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 6.079.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/17029/ascolti-tv-di-lunedi-30-novembre-2009-grande-fratello-vola-al-28-e-batte-le-vite-degli-altri#continua|data=1 dicembre 2009|titolo=Grande Fratello 10 vola a 6 milioni e il 28% e batte Le vite degli altri, sotto i 4 milioni|editore=TvBlog}}</ref> || 28,43%
|-
| 7 || [[7 dicembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 5.499.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/17159/ascolti-tv-di-lunedi-7-dicembre-2009-grande-fratello-10-con-5-milioni-e-mezzo-e-il-27-vince-la-serata|data=8 dicembre 2009|titolo=Ascolti Tv di lunedì 7 dicembre 2009: Grande Fratello 10 con 5 milioni e mezzo e il 27% vince e batte anche in sovrapposizione Il Sangue dei Vinti. Boom per Mai Dire GF oltre il 32%|editore=TvBlog}}</ref> || 26,80%
|-
| 8 || [[14 dicembre]] [[2009]] || [[Canale 5]] || 5.517.000<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/17294/ascolti-tv-di-lunedi-14-dicembre-2009-grande-fratello-10-con-5-milioni-e-mezzo-supera-porta-a-porta-speciale-berlusconi|data=15 dicembre 2009|titolo=Ascolti Tv di lunedì 14 dicembre 2009: ottimo risultato per Grande Fratello 10 che con 5 milioni e mezzo e il 26% supera Porta a Porta Speciale Berlusconi (19%). La Stangata a 5 milioni |editore=TvBlog}}</ref> || 26,22%
|}
 
===Ascolti giornalieri===
===== [[Gneo Nevio]] e la virtus =====
Nevio (siamo nel III secolo a.C.) nelle sue opere fa trasparire l'ideologia eroica nelle sue ''[[cothurnatae]]'' e prorio in queste opere trasaiono alcuni valori riguardanti la guerra e i soldati. In vari frammenti del ''[[Bellum Poenicus]]'' vediamo trasparire valori come la ''virtus'', la ''gloria'', l'''onore'' del soldato:
 
In questa tabella sono indicati i risultati in termini di ascolto della striscia quotidiana che va in onda ogni giorno su [[Canale 5]] all'interno del talk show ''[[Pomeriggio Cinque]]'' nei giorni feriali e all'interno di ''[[Domenica Cinque]]'' alla domenica.
{{quote| e loro preferirono morire in quel luogo...piuttosto che tornare con vergogna presso i concittadini.|''[[Gneo Nevio]]''<ref>Frase tradotta dal ''Bellum Poenicus'' di Nevio</ref>.|''seseque ei perire mavolunt ibidem...quam cum edire ad suo popularis''.|lingua=la}}
 
{| class="wikitable" style="text-align:center; font-size:80%; line-height:13px;"
E la prima opera a noi pervenuta che ci parla dei valori della romanità qui si sofferma sul guerriero romano non sappiamo se prima venivano messi in rilevanza i valori romani ma da qui partirà l'evoluzione di questi in relazione al mos maiorum.
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! style="width:6%" |
! style="width:6%" | Settimana 1
! style="width:6%" | Settimana 2
! style="width:6%" | Settimana 3
! style="width:6%" | Settimana 4
! style="width:6%" | Settimana 5
! style="width:6%" | Settimana 6
! style="width:6%" | Settimana 7
! style="width:6%" | Settimana 8
! style="width:6%" | Settimana 9
! style="width:6%" | Settimana 10
! style="width:6%" | Settimana 11
! style="width:6%" | Settimana 12
! style="width:6%" | Settimana 13
! style="width:6%" | Settimana 14
! style="width:6%" | Settimana 15
! style="width:6%" | Settimana 16
! style="width:6%" | Settimana 17
! style="width:6%" | Settimana 18
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! Martedì
|'''2.611m'''<br><small>19,70%</small>||'''3.114m'''<br><small>22,25%</small>||'''2.598m'''<br><small>18,53%</small> ||'''2.715m'''<br><small>20,05%</small>||'''2.799m'''<br><small>20,28%</small>||'''2.786m'''<br><small>20,35%</small>||'''3.280m'''<br><small>18,86%</small>||'''2.917m'''<br><small>20,90%</small>|| || || || || || || || || ||
|-
! Mercoledì
| '''2.754m'''<br><small>21,04%</small>||'''2.730m'''<br><small>19,13%</small>||'''2.630m'''<br><small>18,73%</small>||'''2.939m'''<br><small>21,90%</small>||'''2.935m'''<br><small>21,18%</small>||'''3.054m'''<br><small>22,24%</small>||'''3.054m'''<br><small>22,24%</small>||'''2.717m'''<br><small>19,53%</small>|| || || || || || || || || ||
|-
! Giovedì
| '''2.483m'''<br><small>18,76%</small>||'''2.750m'''<br><small>20,44%</small>||'''2.636m'''<br><small>19,32%</small>||'''2.898m'''<br><small>21,18%</small>||'''3.074m'''<br><small>21,20%</small>||'''2.875m'''<br><small>21,27%</small>||'''2.373m'''<br><small>18,50%</small>||'''2.633m'''<br><small>19,42%</small>|| || || || || || || || || ||
|-
! Venerdì
| '''2.408m'''<br><small>18,60%</small>||'''2.720m'''<br><small>19,28%</small>||'''2.646m'''<br><small>19,83%</small>||'''2.799m'''<br><small>20.52%</small>||'''3.215m'''<br><small>23.12%</small>||'''2.885m'''<br><small>19,69%</small>||'''2.594m'''<br><small>19,73%</small> ||'''2.518m'''<br><small>23,28%</small>|| || || || || || || || || ||
|-
! Sabato
| style="background:#CCCCCC" colspan="8"|<small>''non <br />in onda''</small> || || || || || || || || || ||
|-
! Domenica
| '''2.886m'''<br><small>15,77%</small>||'''2.519m'''<br><small>17,36%</small>||'''3.266m'''<br><small>18,51%</small>||'''3.183m'''<br><small>17,73%</small>||'''3.060m'''<br><small>17,70%</small>||'''2.943m'''<br><small>19,39%</small>||'''3.334m'''<br><small>17,39%</small>|| || || || || || || || || || ||
|-
! Lunedì
| '''2.845m'''<br><small>18,85%</small>||'''2.836m'''<br><small>20,12%</small>||'''2.681m'''<br><small>19,12%</small>||'''2.669m'''<br><small>19,62%</small>||'''2.919m'''<br><small>19,18%</small>||'''3.979m'''<br><small>22,14%</small>||'''2.934m'''<br><small>20,07%</small>|| || || || || || || || || || ||
|-
! Media<br>Settimanale
| style="background:#FADADD;" |'''2.664m'''<br><small>18,78%</small> ||style="background:#FADADD;" |'''2.836m'''<br><small>19,76%</small> ||style="background:#FADADD;" |'''2.742m'''<br><small>19,01%</small> || style="background:#FADADD;" |'''2.867m'''<br><small>20,16%</small> ||style="background:#FADADD;"|'''3.000m'''<br><small>20,44%</small> ||style="background:#FADADD;"|'''2.880m'''<br><small>20,60%</small> ||style="background:#FADADD;" |'''2.928m'''<br><small>19,46%</small>||||||||||||||||||||||
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! Media<br>Finale
| colspan="18" style="background:#ADDFAD;" |
|}
 
==Episodi di particolare rilievo==
==== tra [[III secolo a.C.]] e [[II secolo a.C.]] ====
*Visto il passaggio di alcune città dall'analogico al digitale, da quest'anno anche il Grande Fratello (come quasi tutti i programmi [[Mediaset]]) va in onda in formato [[16:9]].
===== [[Ennio]] storiografo degli antichi valori romani =====
*Con circa 120 giorni di durata complessiva, è l'edizione più lunga del Grande Fratello.
*Il vincitore di questa edizione ''Monstre'' del GF, si porta a casa 250.000 euro (uno dei montepremi più bassi della storia).
*Il [[22 ottobre]] [[2009]] il [[TG5]], ha presentato in anteprima il primo concorrente ufficiale: Alberto Baiocco, studente venticiquenne abruzzese. <ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo438243.shtml|data=22 ottobre 2009|titolo=Gf10, Alberto concorrente vergine|editore=Tgcom}}</ref>
*Il [[23 ottobre]] [[2009]] viene ufficializzata a [[Pomeriggio cinque]] la seconda concorrente ufficiale: Carmen Andolina, diciannovenne di [[Bagheria]].<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16331/grande-fratello-10-la-seconda-concorrente-ufficiale-e-carmen-di-bagheria-sommelier-19enne|data=23 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10: la seconda concorrente ufficiale è Carmen di Bagheria, sommelier 19enne|editore=Tvblog}}</ref> Lo stesso giorno, a [[Matrix (programma televisivo)|Matrix]], viene presentato in esclusiva un altro concorrente: George Leonard, ventisettenne di [[Foligno]].<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/16334/grande-fratello-george-leonard-un-altro-concorrente-ufficiale|data=24 ottobre 2009|titolo=Grande Fratello 10: George Leonard di Foligno un altro concorrente ufficiale|editore=Tvblog}}</ref>
*Il [[25 ottobre]] [[2009]] a [[Domenica cinque]] viene presentata la quarta concorrente ufficiale: Daniela Caneo, imprenditrice trentaduenne di [[Alghero]].<ref>{{cita web|url=http://www.leggonline.it/articolo.php?id=31901|data=25 ottobre 2009|titolo=GF10, Ecco Daniela, è un'imprenditrice sarda|editore=Leggo online}}</ref>
*Il [[2 novembre]] [[2009]] è entrato nella casa del Grande Fratello Gabriele Belli, concorrente nato di sesso femminile diventato uomo dopo sette operazioni chirurgiche. È la seconda volta nella storia del Grande Fratello che un concorrente transessuale entra a far parte del cast, la prima fu [[Grande_Fratello_8#Silvia|Silvia Burgio]] nell'[[Grande Fratello 8|ottava edizione]].
*Il [[2 novembre]] [[2009]] la concorrente Daniela Caneo risulta essere nominata da tutti gli abitanti della casa, fatto che non accadeva, considerando solo le primissime settimane di convivenza, dalla [[Grande Fratello 1|prima edizione]] con [[Roberta Beta]].
*Per la prima volta in dieci anni, i ragazzi, al momento delle nomination, non attendono il proprio turno in salone, bensì nella sala da pranzo, essendo questa molto più vicina alla porta del confessionale.
*All'alba del trentaduesimo giorno, nella casa del Grande Fratelllo ha avuto inizio una lite furibonda. La scintilla che ha scatenato la rissa, è stato un gesto del concorrente Mauro Marin, che si è calato i pantaloni restando in mutande davanti alla concorrente Veronica Ciardi. Questo gesto ha portato la concorrente romana a provocare il concorrente veneto, gettando a terra un osso di pollo e sfidandolo a raccoglierlo. L'uomo dopo averlo preso da terra e portato alla bocca si è avvicinato alla coinquilina in un presunto tentativo di stupro e lei ha cercato di scansarlo. Il concorrente Massimo Scattarella che ha assistito a tutta la scena a pochi metri di distanza si è immediatamente innervosito e il suo senso di protezione nei confronti di Veronica lo ha portato ad avere una reazione violenta nei confronti di Mauro. I due hanno alzato la voce per qualche minuto ma in seguito sono stati divisi dagli altri inquilini. Massimo è stato trasportato con forza in sauna, che nella rabbia, ha danneggiato con delle testate. In seguito a tale episodio, anche la diretta 24 ore su 24 su [[Mediaset Premium]] è stata oscurata per alcune ore. Il mattino dopo, il Grande Fratello ha diramato un comunicato ufficiale riferendo agli abitanti della casa che in merito agli episodi assolutamente scorretti e contrari alle norme del Grande Fratello e della convivenza civile, nella puntata di lunedì [[30 novembre]] [[2009]], la produzione avrebbe comunicato le decisioni e i provvedimenti presi in merito ai gesti provocatori e sbagliati di cui si è reso protagonista Mauro e alle reazioni violente di Massimo e degli altri abitanti della casa. <ref>{{cita web|url=http://magazine.excite.it/news/32226/Grande-Fratello-10-la-casa-viene-oscurata-e-rischia-di-chiudere-in-anticipo|data=26 novembre 2009|titolo=Grande Fratello 10, la casa viene oscurata e rischia di chiudere in anticipo|editore=Excite Italia}}</ref> Il giorno della diretta, il Grande Fratello, tramite il tanto atteso verdetto, ha confermato di non aver ravvisato nei gesti di Mauro nessuna pericolosità. Quanto a Massimo, è stato solo richiamato ed invitato ad assumere un atteggiamento di maggiore autocontrollo. Nessuno dei due concorrenti è stato espulso dal gioco.
*Nella puntata del [[30 novembre]] [[2009]] viene reintrodotto un ambiente caratteristico delle precedenti edizioni del Grande Fratello, "''il tugurio''".
*Nella puntata del [[7 dicembre]] [[2009]], per la prima volta nella storia del [[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]], due partecipanti al programma sono usciti dalla casa per una gita segreta di un giorno. Infatti, i concorrenti George Leonard e Maicol Berti, sono stati trasportati in aereo a [[Parigi]] dove hanno trascorso un'intera giornata a fare shopping e a visitare musei. Questo viaggio però, almeno fino alla puntata del [[14 dicembre]] [[2009]], è rimasto segreto, infatti, i due ragazzi, una volta ritornati in casa, non hanno potuto rivelare nulla del viaggio e sono stati costretti a dire agli altri concorrenti di essere stati nel tugurio per tutto il tempo. <ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/17148/grande-fratello-10-la-settima-puntata-in-liveblogging-sarah-nile-entra-nella-casa|data=7 dicembre 2009|titolo=Grande Fratello 10: settima puntata in liveblogging. Sarah Nile e Dominique La Rosa nella casa. Eliminata Diletta Franceschetti. Maicol E George volano a Parigi. Nominati Mara, Cristina, Daniele e Mattia|editore=Tvblog}}</ref>
 
==Tabella delle nomination==
Successivamente compare nella scena Ennio che nella sua opera degli ''Annales'' come nella sua opera epica oltre che di gesta di eri si parla anche di valori valore verso l'ideologia aristocratica e celebrano la storia di Roma che è stata possibile e è tuttora grazie alla ''virtus'' di singoli individui: grandi n mores come uso e costume e il nobili e magistrati che hanno portato prosperità a Roma come Quinto Massimo. La descrizione di questi valori descritti da Ennio viene alla luce grazie a ritratti di condottieri e uomini di potere in un verso afferma persino:
 
{| class="wikitable" style="text-align:center; font-size:85%; line-height:13px;"
{{quote| Lo stato Romano si fonda sugli antichi costumi e sui grandi uomini
.|''[[Quinto Ennio]]''<ref>Frase tradotta dal ''Annales'' di Ennio</ref>.|''Moribus antiquis res stat Romana virisque''.|lingua=la}}
 
! style="width:8%" |
In questo pezzo possiamo notare la coesione e il collegamento tra gli antichi costumi, ovvero
! style="width:5%" | Settimana 2
i mores come uso e costume e i mores come portatori di valori della romanità antica che secondo Ennio sono questi i perni di [[Roma]]
! style="width:5%" colspan="2"| Settimana 3
! style="width:5%" | Settimana 4
! style="width:5%" | Settimana 5
! style="width:5%" | Settimana 6
! style="width:5%" colspan="2"| Settimana 7
! style="width:5%" | Settimana 8
! style="width:5%" | Settimana 9
! style="width:5%" | Settimana 10
! style="width:5%" | Settimana 11
! style="width:5%" | Settimana 12
! style="width:5%" | Settimana 13
! style="width:5%" | Settimana 14
! style="width:5%" | Settimana 15
! style="width:5%" | Settimana 16
! style="width:5%" | Settimana 17
! style="width:5%" | Ultima Settimana
|-
! Alberto
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Carmela||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara <br /><small>''per salvare''</small>||Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Gabriele,<br />Mauro||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Diletta,<br />Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Carmen,<br />Mattia||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Carmen,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Dominique,<br />Sarah|| || || || || || || || ||
|-
! Carmela
|Daniela,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Camila,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mauro,<br />Gabriele||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Carmen||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Carmen|| || || || || || || || || ||
|-
! Carmen
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br>Carmela||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara,<br />Davide||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Veronica||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Alberto,<br />George||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Diletta,<br />Tullio||Mara,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||Mara,<br />Tullio|| || || || || || || || || ||
|-
! Cristina
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Diletta||Davide,<br>Giorgio||Davide||Tullio,<br />Camila||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Massimo,<br />George||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Diletta||Mattia,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||Tullio,<br />Marco|| || || || || || || || || ||
|-
! Daniele
|style="background:#ffffff;" colspan="4"| ''Non in<br />casa'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="2" |''Immune'' ||Mattia,<br />Cristina||bgcolor=#959FFD|''Nominato''||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''|| || || || || || || || || ||
|-
! Dominique
|style="background:#ffffff;" colspan="6"| ''Non in<br />casa'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''|| || || || || || || || || ||
|-
! George
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Diletta||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Sabrina,<br />Cristina||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Cristina,<br />Veronica||Gabriele,<br />Mauro||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Diletta,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Carmen,<br />Mattia||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Carmen,<br />Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Sarah,<br />Giorgio || || || || || || || || ||
|-
! Giorgio
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Mara||Sabrina,<br>Cristina||bgcolor=#959FFD|''Nominato''||Mara,<br />Camila||Mauro,<br />Marco||Mara,<br />Diletta||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara,<br />Daniele||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Marco,<br />Mara|| || || || || || || || || ||
|-
! Maicol
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara <br /><small>''per salvare''</small>||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Mauro,<br />Gabriele||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Diletta,<br />Marco||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Marco,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Dominique,<br />Daniele|| || || || || || || || ||
|-
! Mara
|Daniela,<br/>Tullio||Sabrina,<br />Giorgio||Giorgio||Giorgio,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mauro,<br />Gabriele||Giorgio,<br />Tullio||Carmen,<br />Mattia||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Giorgio|| || || || || || || || || ||
|-
! Marco
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Diletta||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Camila,<br />Sabrina||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Camila,<br />Tullio||Mauro,<br />Gabriele||Tullio,<br />Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Tullio,<br />Cristina||bgcolor=#959FFD|''Nominato''||Tullio,<br />Giorgio|| || || || || || || || || ||
|-
! Massimo
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Diletta||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Sabrina,<br />Cristina||Davide||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Cristina,<br />Camila||Mauro,<br />Gabriele||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Diletta,<br />Marco||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Cristina,<br />Mattia||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Marco,<br />Cristina|| || || || || || || || || ||
|-
! Mauro
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara,<br />Sabrina||Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||Massimo,<br />Maicol||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Marco,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mattia,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Carmen,<br />Marco|| || || || || || || || || ||
|-
! Sarah
|style="background:#ffffff;" colspan="6"| ''Non in<br />casa'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''|| || || || || || || || || ||
|-
! Veronica
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune''||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Giorgio,<br />Mara||Davide||Tullio,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Gabriele,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Mara,<br />Tullio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniele,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Marco ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Marco,<br />Mara|| || || || || || || || || ||
|-
! Tullio
|Mara,<br />Daniela||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Sabrina <br />Cristina||bgcolor=#959FFD|''Nominato''||Veronica,<br />Cristina||Marco,<br />Gabriele||Marco,<br />Diletta||Cristina,<br />Daniele||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||Marco,<br />Cristina||style="background:#FA8072" colspan=10| ''Eliminato''<br />(Giorno 57)
|-
! Mattia
|style="background:#ffffff;" colspan="4"| ''Non in<br />casa'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="2" |''Immune'' ||Daniele,<br />Cristina||style="background:#FA8072" colspan=12| ''Eliminato''<br />(Giorno 50)
|-
! Diletta
|Daniela,<br />Mara||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Cristina,<br />Giorgio||Tullio<br /><small>''per salvare''</small>||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Cristina,<br>Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Massimo,<br />Mauro||Marco,<br />Giorgio||style="background:#FA8072" colspan=13| ''Eliminata''<br />(Giorno 43)
|-
! Gabriele
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |''Immune'' ||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Sabrina,<br />Mara||Giorgio||style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Veronica,<br />Mara||George,<br />Massimo||style="background:#FA8072" colspan=14| ''Eliminato''<br />(Giorno 36)
|-
! Camila
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Tullio||Sabrina,<br />Cristina||Giorgio||Giorgio,<br />Cristina||style="background:#FA8072" colspan=15| ''Eliminata''<br />(Giorno 29)
|-
! Davide
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Carmela||Sabrina,<br />Cristina||bgcolor=#959FFD|''Nominato''||style="background:#FA8072" colspan=16| ''Eliminato''<br />(Giorno 22)
|-
! Sabrina
|style="background:#F0FF90; text-align:center" colspan="1" |Daniela,<br />Mara||Mara,<br />Davide||style="background:#FA8072" colspan=17| ''Eliminata''<br />(Giorno 22)
|-
! Daniela
|Mara,<br>Carmela||style="background:#FA8072" colspan=18| ''Eliminata''<br />(Giorno 15)
|-
! Note
|''Vedi <br />nota 1''||''Vedi <br />nota 2''||''Vedi <br />nota 3''||''Vedi <br />nota 4''||''Vedi <br />nota 5''||''Vedi <br />nota 6''||''Vedi <br />nota 7''||''Vedi <br />nota 8''||''Vedi <br />nota 9''||''Vedi <br />nota 10''|| || || || || || || || ||
|-
! Nominati
|Carmela,<br />Daniela,<br />Diletta||Cristina,<br />Sabrina||Davide,<br />Giorgio||Camila,<br />Cristina,<br />Tullio||Gabriele,<br />Mauro||Diletta,<br />Giorgio,<br />Marco,<br />Tullio||Cristina,<br />Daniele,<br />Mara,<br />Mattia||Daniele||Carmen,<br />Marco,<br />Tullio|| || || || || || || || || ||
|-
! Ritirati
|<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>|| - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - ||
|-
! Espulsi
|<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>||<small>''Nessuno''</small>|| - || - || - || - || - || - || - || - || - || - || - ||
|-
! Fonti
|<ref>{{cita web|url=http://www.tv.mediaset.it/canale5/gf/news_3827.shtml|data=3 novembre 2009|titolo=Grande Fratello: chi nomina chi|editore=Tv mediaset}}</ref> ||<ref>{{cita web|url=http://www.tv.mediaset.it/canale5/gf/news_3898.shtml|data=10 novembre 2009|titolo=Grande Fratello: chi nomina chi|editore=Tv mediaset}}</ref>||<ref name = quartapuntata/>||<ref name = quartapuntata>{{cita web|url=http://www.tv.mediaset.it/canale5/gf/news_3992.shtml|data=17 novembre 2009|titolo=Grande Fratello: chi nomina chi|editore=Tv mediaset}}</ref><ref name = quintapuntata>{{cita web|url=http://www.tv.mediaset.it/canale5/gf/news_4078.shtml|data=25 novembre 2009|titolo=Grande Fratello 10: il punto della situazione|editore=Tv mediaset}}</ref>||<ref name = quintapuntata/><ref name = sestapuntata/>||<ref name = sestapuntata>{{cita web|url=http://www.tv.mediaset.it/canale5/gf/news_4167.shtml|data=1 dicembre 2009|titolo=Grande Fratello 10: chi nomina chi |editore=Tv mediaset}}</ref>|| || || || || || || || || || || || ||
|-
! rowspan=5|Eliminati
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Daniela''' <br>59%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Sabrina''' <br>55%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Davide''' <br>{{nowrap |8 voti su 13}}<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Camila''' <br>49%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Gabriele''' <br>53%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Diletta''' <br>34%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Mattia''' <br>33%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| style="background:#addfad" rowspan=5|'''Daniele'''<br />??%<br /><small>{{nowrap |per salvare}}</small>
| style="background:#FF8072" rowspan=5|'''Tullio''' <br>??%<br /><small>{{nowrap |per eliminare}}</small>
| rowspan=5|
| rowspan=5|
| rowspan=5|
| rowspan=5|
| rowspan=5|
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| rowspan=5|
| rowspan=5|
| rowspan=5|
| rowspan=5|
|}
 
<small>
===== [[Plauto]], [[Stazio]] e [[Terenzio]]: il penetrare della cultura ellenica =====
Nota 1:
I concorrenti che possono essere nominati sono i cinque meno graditi dal pubblico, che durante la prima settimana ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Carmela, Daniela, Diletta, Mara e Tullio sono risultati i meno votati. Nella votazione degli inquilini Carmela, Daniela, Diletta e Mara ricevono il maggior numero di voti. Maicol, risultato il più gradito dal pubblico nella votazione delle immunità, ha avuto la possibilità di salvare una delle quattro concorrenti con il maggior numero di nomination. Egli ha scelto di salvare Mara. Gabriele, Veronica e Mauro, in qualità di nuovi concorrenti, sono immuni dalle nomination.
 
Nota 2:
In questo periodo però qualcosa cambia, il successivo autore di cui abbiamo notizia ci parla però di valori ellenici è [[Tito Maccio Plauto]] il quale però è importante poichè una sorta di maestro di Terenzio a cui fa da mediatore di [[Plauto]] [[Cecilio Stazio]]. Infatti Terenzio come il maestro si ispira nelle sue opere teatrali a valori ellenici sulla riga del maestro però in questo caso lui aggiunge anche delle morali (oltre al fatto di inserirci istituti tipicamente romani e valori tipicamente romani come l' ''Urbanitas'') cosa che invece Plauto non faceva, grazie appunto a questi tre autori oltre al [[Circolo degli Scipioni]] la cultura greca con la sua etica e i suoi modelli faranno da mediatori per la penetrazione della cultura ellenica in quella romana e anche grazie a [[Pacuvio]], [[Accio]] i poetae novi e la satira di [[Lucilio]] fino a Lucrezio nel [[I secolo a.C.]] che fa conoscere la dottrina epicurea alla plebe. Di non meno scarsa importanza è [[Catullo]] e i suoi carmen caratterizzati dalla ricerca dell'amore e della voluptas sottraendosi ai doveri e agli interessi propri del civis romano e dove assumono importanza i sentimenti personali e non l'interesse e il benessere della collettività. Un altra figura sulla scia di Catullo è anche [[Properzio]] insieme a altri rifiuta il ''mos maiorum'' e i valori della ''civitas'' preferendo un esistenza dedicata all'amore utilizzando l'''[[elegia]]''.
I concorrenti che possono essere nominati sono i sei meno graditi dal pubblico da casa, che durante la seconda settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Camila, Cristina, Davide, Giorgio, Mara e Sabrina sono risultati i meno votati mentre Alberto, Maicol e Carmela sono risultati i più votati. Questi ultimi, quindi, sono dispensati dal peso del voto e non possono essere votati, mentre gli altri concorrenti, non inclusi fra gli ultimi sei della classifica, votano ma sono immuni. Nella votazione degli inquilini Cristina, Mara e Sabrina ricevono il maggior numero di voti. Alberto, risultato il più gradito dal pubblico nella votazione delle immunità, ha avuto la possibilità di salvare una delle tre concorrenti con il maggior numero di nomination. Egli ha scelto di salvare Mara
 
Nota 3:
===== [[Catone il censore]] e i mores =====
C'è una doppia eliminazione durante la quarta puntata. Davide, Giorgio e Tullio sono i tre nominati. Diletta, è stata scelta dal Grande Fratello per salvare uno dei tre. La concorrente salva Tullio. Davide e Giorgio vanno al ballottaggio: i concorrenti decidono chi eliminare. Davide riceve il maggior numero di voti (8 su 13) ed è di fatto il terzo concorrente eliminato dal Grande Fratello.
Il punto di svolta ha inizio quando i romani venirono in maggior contatto e conquistarono i territori della penisola ellenica. Roma fu sempre influenzata anche se limitatamente dalla cultura greca durante il suo sviluppo ma quando venirono proprio a contatto con la loro cultura gli studiosi romani impararono nuove materie di conoscenza come la dialettica la filosofia la logica e queste stesse furono applicate al diritto un diritto che ormai grazie all'influenza greca si stava man mano trasformando da tradizionalista: con i riti e costumi romani; a ragionato e pratico: la nascita dei vari ius civile, ius gentium, ius honorarium nati dallo studio dei giuristi e dai loro pareri sui casi concreti da cui scaturisce del diritto più pratico e lontano dai tradizionalismi; così a questo ambiente ellenizzante si oppone la figura di [[Catone il censore]] il quale dal [[184 a.C.]] si presenta come campione delle antiche virtù romane contro il degenerare dei costumi e le manie di protagonismo ispirate dal pensiero greco<ref> ''Storia e testi della letteratura latina vol. 1'' pag 205</ref>. Catone a favore dei valori antichi romani farà anche varie opere che ne esalteranno le caratteristiche: il ''[[De agri cultura]]'' in cui si danno dei precetti per il giusto comportamento di un proprietario terriero (pater familia) da una parte come attività sicura mentre dall'altra l'attività di soldato cioè espone le caratteristiche che doveva avere un buon cittadino-soldato che si doveva basare su virtù come la ''parsimonia'', ''duttilità'' e ''industria'' valori tipici anche della precettistica dei mores maiorum nel tempo successivo, il ''[[Praecepta ad filium]]'':
{{quote|Uomo buono, Marco figlio mio, è l'esperto agricoltore i cui arnesi splendono.|''[[Catone il censore]]''<ref>Frase tadotta dal ''Praecepta ad filium'' di Catone</ref>.|''Vir bonus, Marce fili, colendi peritus, cuius ferramenta splendent''.|lingua=la}}
 
Nota 4:
{{quote|L'Oratore è, Marco figlio mio, l'uomo buono che a parlare (lett. esperto nel parlare).|''[[Catone il censore]]''<ref>Frase trdotta dal ''Praecepta ad filium'' di Catone</ref>.|''Orator est, Marce fili, vir bonus dicendi peritus''.|lingua=la}}
I concorrenti che possono essere nominati sono i sei meno graditi dal pubblico da casa, che durante la terza settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Camila, Cristina, Giorgio, Mara, Tullio e Veronica sono risultati i meno votati mentre Alberto, Maicol e Mauro sono risultati i più votati. Questi ultimi, quindi, sono dispensati dal peso del voto e non possono essere votati, mentre gli altri concorrenti, non inclusi fra gli ultimi sei della classifica, votano ma sono immuni.
 
Nota 5: A causa di una maggioranza di uomini all'interno della casa, tutte le donne sono immuni dalla nomination. Daniele e Mattia, in qualità di nuovi concorrenti, sono immuni dalle nomination.
 
Nota 6: I concorrenti che possono essere nominati sono i cinque meno graditi dal pubblico da casa, che durante la quinta settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Diletta, Giorgio, Mara, Marco e Tullio sono risultati i meno votati. Daniele e Mattia, in qualità di nuovi concorrenti, sono ancora immuni dalle nomination.
il ''[[Carmen de moribus]]'' a noi non pervenuto ma ci sono pervenuti solo due frammenti dal ''[[Noctes atticae]]'' di [[Gellio]]:
{{quote|Dice: nel foro era costume vestirsi in modo decoroso, in casa (vestirsi) quanto bastava. Compravano i cavalli a prezzo più caro dei cuochi. Non c'era onore nel fare poesia e se qualcuno vi si applicava (alla poesia) o partecipava assiduamente ai banchetti era chiamato parassita|''[[Catone il censore]]''<ref>Frase tradotta dal Noctae Atticae di Gellio 11,5.</ref>.|''"Vestiri" inquit "in foro honeste mos erat, domi quod satis erat. Equos carius quam coquos emebant. Poeticae artis honos non erat. Si quis in ea re studebat aut sese ad convivia adplicabat, "crassator" vocabatur"''.|lingua=la}}
 
Nota 7: I concorrenti che possono essere nominati sono i sei meno graditi dal pubblico da casa, che durante la sesta settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Carmen, Cristina, Daniele, Mara, Mattia e Tullio sono risultati i meno votati. Inoltre, su richiesta del Grande Fratello, ognuno dei concorrenti deve nominare necessariamente un uomo e una donna. Dominique e Sarah, in qualità di nuove concorrenti, sono immuni dalle nomination.
{{quote| Dallo stesso libro si trae anche quella sentenza di chiarissima verità :"Infatti la vita umana è quasi come il ferro. Se la eserciti. Se non la eserciti, tuttavia, la ruggine la distrugge. Parimenti vediamo uomini consumarsi esercitandole|''[[Catone il censore]]''<ref>Frase tradotta dal Noctae Atticae di Gellio 11,5.</ref>.|''Illa quoque ex eodem libro praeclarae veritatis sententia est: "Nam vita" inquit "humana prope uti ferrum est. Si exerceas, conteritur; si non exerceas, tamen robigo interficit. Item homines exercendo videmus conteri; si nihil exerceas, inertia atque torpedo plus detrimenti facit quam exercitio"''.|lingua=la}}
 
Nota 8: C'è una doppia eliminazione durante l'ottava puntata. Ogni ragazza può scegliere uno dei ragazzi da salvare. Inizia Carmela che salva George. Poi è la volta di Mara che salva Alberto. Carmen, invece, opta per Giorgio. Sarah sceglie Mauro, Cristina salva Maicol e Dominique invece Tullio. L'ultima è Veronica che fa il nome di Massimo. Sono rimasti Marco e Daniele. Le ragazze decidono chi eliminare. Daniele riceve il maggior numero di voti (6 su 7) ed esce dalla casa, ma a sorpresa si apre ufficialmente un televoto per salvarlo. Il pubblico non lo elimina e Daniele rientra in Casa.
In queste opere l'obbiettivo di Catone risulta essere la lotta contro il [[Circolo degli Scipioni]], non tanto per combattere contro la cultura greca in se stessa ma vuole andare contro i suoi elementi illuministici di critica e di pensiero sui valori, infatti per Catone le due culture Romana e Greca possono coesistere ma la prima non deve far corrodere le sue basi etico-sociali costituite dai mores dall'azione di critica della seconda. Anche se man mano inevitabilmente la cultura greca scorrerà in quella romana.
 
Nota 9: I concorrenti che possono essere nominati sono i sei meno graditi dal pubblico da casa, che durante l'ottava settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Carmen, Cristina, Daniele, Dominique, Giorgio e Sarah sono risultati i meno votati. Dominique e Sarah, in qualità di nuove concorrenti, sono ancora immuni dalle nomination. Anche Daniele è immune dalle nomination.
==== Dall'inizio del [[I secolo a.C.]] all'età Augustea ====
===== [[Lucilio]] =====
Nei pochi frammenti arrivatici dell'opera satira di Lucilio traspare la sua tecnica di satira e di lameto nei confronti della politica e delle condizioni sociali (anche se in parte fu inflenzato dalla corrente ellenica) del suo tempo ma non solo, dai frammenti pervenutici ci parla anche di un valore imporante l'''Urbanitas'' (il bon ton)
 
Nota 10: I concorrenti che possono essere nominati sono i sei meno graditi dal pubblico da casa, che durante la settima settimana, contemporaneamente al televoto "chi vuoi eliminare", ha votato per decretare le immunità dalla nomination. Carmen, Cristina, Giorgio, Mara, Marco e Tullio sono risultati i meno votati. Dominique e Sarah, in qualità di nuove concorrenti, sono ancora immuni dalle nomination. Anche Daniele è immune dalle nomination.
===== [[Cicerone]] =====
Figura emblematica sulla scia di Catone e di [[Panezio]] (da cui riprende molti pensieri) è quella di [[Cicerone]] che tramite le sue orazioni e opere filosofiche vuole dare una base ideale, etica politica ripresa dalla tradizione dei ''mos maiorum'' alla classe dominante però anche facendo assorbire la cultura greca senza eliminare valori fondamentali romani come l' ''otium'' e l' ''humanitas''. Tra le opere più significative che vanno verso questa linea di pensiero ci sono il De oratore, qualche ''sentenziae'' del [[Pro Sestio]]. l' ''humanitas'' si classificava come codice di buone maniere oltre ciò Cicerone andava contro l'epicureismo cioè il disinteresse per la politica cosa che Cicerone non poteva sopportare poichè un uomo romano si deve interessare alla politica e alla vita pubblica. Cicerone nella sua opera ''Cato maior'' idealizza Catone come simbolo della vecchiaia (visto come valore) dall'altra con l'opera ''Laelius'' parla del suo amico Lelio e dei fondamenti dell'amicizia (come valore). Poi c'è il ''De officiis'' si basa sullo stoicismo di [[Panezio]] per formulare una morale contro il disimpegno politico dell'epicureismo e ci illustra valori come l' ''honestum'', l'''utile'', la ''beneficentia'', la ''magnitudo animi'', il ''decorum'' e il ''galateo''.
 
</small>
===== [[Varrone]] =====
Anche Varrone si occupa dei costumi e si rende conto come i suoi predecessori della loro decadenza e ne parla nel ''Le Menippeae'' (opera satira) emblematica è il ''Sexagensis'' che racconta di un ragazzo che addormentatosi si risveglia dopo sessant'anni e si accorge che Roma è cambiata in peggio.
 
===== [[CornelioNumero Nepote]]totale di nomination =====
{| width = "100%" border = 1 border="1" cellpadding="4" cellspacing="0" style="margin: 0.5em 1em 0.5em 0; background: #f9f9f9; border: 1px #aaa solid; border-collapse: collapse;" class="wikitable"
Anche [[Cornelio Nepote]] fa un'opera sull'argomento dei valori romani nel suo caso però col ''De viris illustribus'' in cui si sofferma sui caratteri originali di Roma antica e la sua tradizione e i valori mettendoli però a confronto con altre tradizioni di altri popoli facendo un'analisi sui popoli di cui parla che si distinguono tutti dagli altri con i loro ''maiorum istituta'' però senza criticare come invece fanno [[Catone]] o [[Cicerone]].
|- style="font-size:11px"
! Alberto
! style="background:#FF8072"| Camila
! Carmela
! Carmen
! Cristina
! style="background:#FF8072"| Daniela
! Daniele
! style="background:#FF8072"| Davide
! style="background:#FF8072"| Diletta
! Dominique
! style="background:#FF8072"| Gabriele
! George
! Giorgio
! Maicol
! Mara
! Marco
! Massimo
! style="background:#FF8072"| Mattia
! Mauro
! style="background:#FF8072"| Sabrina
! Sarah
! style="background:#FF8072"| Tullio
! Veronica
|-
| <center> 1 <!--Alberto--></center>
| <center> 5 <!--Camila--></center>
| <center> 4 <!--Carmela--></center>
| <center> 8 <!--Carmen--></center>
| <center> 19 <!--Cristina--></center>
| <center> 14 <!--Daniela--></center>
| <center> 5 <!--Daniele--></center>
| <center> 3 <!--Davide--></center>
| <center> 12 <!--Diletta--></center>
| <center> 0 <!--Dominique--></center>
| <center> 9 <!--Gabriele--></center>
| <center> 3 <!--George--></center>
| <center> 12 <!--Giorgio--></center>
| <center> 1 <!--Maicol--></center>
| <center> 25 <!--Mara--></center>
| <center> 14 <!--Marco--></center>
| <center> 4 <!--Massimo--></center>
| <center> 7 <!--Mattia--></center>
| <center> 9 <!--Mauro--></center>
| <center> 10 <!--Sabrina--></center>
| <center> 0 <!--Sarah--></center>
| <center> 26 <!--Tullio--></center>
| <center> 4 <!--Veronica--></center>
|}
 
===== [[Sallustio]] =====
Questo autore con le sue opere come il ''[[Bellum Catilinae]]'' parlerà di vari personaggi del periodo catilineo tra cui Catone e Cesare messi a confronto e ai cui personaggi appiopperà dei valori ben precise (non senza modificare la realtà di alcuni fatti): un Catone caratterizzato da ''integritas'', ''severitas'', ''innocentia'' e ''magnitudo animi'', un Cesare con ''munificentia'', ''misericordia'' e anche lui con ''magnitudo animi'' affermando che tuti e due erano importanti e positivi per lo stato romano. Tramite queste opere-ritratto esporra i valori tipici secondo lui che caratterizzavano alcuni personaggi della storia. Oltre ciò fa anche una riflessione sul dilagare del malcostume che secondo lui è dovuto a lotte continue tra le varie fazioni.
===== [[Cesare]] =====
Riguardo a Cesare importanti per il ''mos maiorum'' e la sua analisi sono le opere del ''[[De bello Gallico]]'', in cui si racconta la sua campagna militare in Gallia però non si sofferma a semplice cronaca di guerra ma analizza il ''mos gallicus'' e la struttura politica gallica con a capo la figura dei druidi. Questa opera ci fa capire che la struttura politica-giuridica della Roma più antica con i suoi sacerdoti e [[Collegio dei Pontefici]] non era molto dissimile da quella gallica. Nel ''[[De bello civili]]'' oltre alla guerra civile si sofferma su valori come la ''pax'' e la ''clementia''. Ma la vera svolta nei suoi commentarii e l'esaltazione dell'onore e del valore dei soldati elogio che si configura come prima promozione propagandistica dei valori della romanità come faranno poi [[Augusto]] e [[Marco Aurelio]] e non semplicemente di studio filosofico o protesta contro la decadenza dei costumi avvenuta sino ad allora.
 
 
===== [[Augusto]] =====
Centrali in questo periodo sono le figure di [[Augusto]] e [[Mecenate]] e la loro attività propagandistica dei valori romani come unione della comunità e l'osservanza dei quali per il benessere della collettività. Viene istaurandosi un tentativo di ripristino degli antichi valori dopo la continua crisi e la loro inosservanza nel periodo precedente dovuta al dilagare della crisi in tutti gli ambiti e in tutto l'impero. I più grandi poeti anche se legati a Mecenate non si sentono veramente obbligati a far risplendere i valori romani nelle loro opere poichè li sentono importanti anche loro e le loro idee coincidono con quelle propagandistiche di [[Augusto]]. Ma vediamo come rispondono a questa richiesta di propaganda i vari autori:
 
 
'''[[Virgilio]]''' e '''[[Teocrito]]''': mentre [[Teocrito]] mette in risalto il mondo pastorale nella sua semplicità con la sua poesia. Virgilio li imita ma lo fa anche suo nella prima giovinezza e il risultato che ne ottiene sono le ''Bucoliche''. Più avanti farà un opera le ''[[Georgiche]]'' che sembrano ispirate da un programma augusteo di ripristino del mondo agricolo (a causa della crisi) che però non ne risulta traccia, invece si coglie il collegamento tra Virgilio e la ''propaganda deologica augustea'' dove vengono esaltate le tradizioni nazionali dell'Italia contadina e guerriera che ha come clima la guerra contro Antonio dove Virgilio persegue il mito nazionale dell'unità italica, per la tradizione oltre che per divinizzare il ''princeps'' viene fatta anche l'opera dell'[[Eneide]].
 
 
'''[[Orazio]]''':[[Orazio]] a differenza degli altri autori decide di analizzare tramite la satira i vizi invece dei valori. Vizi come gli eccessi, la stoltezza, l'ambizione, l'avidità, l'incostanza il tutto volto non a cambiare il mondo ma soltanto di trovare una soluzione alla crisi che pochi possono percorrere. Man mano però la sua ''voce satirica'' viene meno a causa delle dure critiche che gli vengono affibbiate.
 
==== Periodo Neroniano ====
===== [[Seneca]] =====
Seneca ci illustra nelle sue opere valori come la ''beneficentia'' e la ''clementia'' nelle opere del ''de beneficentia'' e il ''de clementia'': Nel primo ci illustra il rapporto tra benefattore e beneficiato, nel secondo illustra a Nerone come si comporta un buon imperatore che deve avere come valore massimo la ''clementia''. Lui credeva che con la sua filosofia un imperatore guidato bene poteva diventare un buon imperatore forse era questa la sua risposta alla crisi.
==== [[I secolo]] e età Flavia ====
===== [[Giovenale]] =====
Lui stanco della realtà corrotta di Roma e delle false vortù che esternano dal mondo senza apprezzarlo ovvero quelle del saggio tramite la sua satira prende di mira personaggi della sua epoca e passaggi denunciandone la corruzione, nelle sue opere ci dice anche però che vorrebbe che Roma ritornasse agli albori pastorali poichè sono quelli il periodi migliori senza corruzione e false virtù.
 
===== [[Stazio]], [[Marziale]] e [[Quintiliano]] =====
Tramite le sue opere gli imperatori dell'età Flavia vogliono esercitare un controllo sulla cultura come in realtà cerco di fare anche [[Nerone]] e tentare un programma di restaurazione civile e morale. Stazio con le [[Silvae]] e la sua retorica fatta con ''celeritas'' analizza i valori tipici di quel periodo imperiale. Tra i valori menziona la ''simplicitas'' già menzionata da Ovidio nelle ''[[Epistulae]]'' ancor prima da [[Seneca]] poi riprene alcune idee di [[Cicerone]] ma sarà utilizzata anche da autori successivi quali [[Plinio il Giovane]] e [[Marziale]].
 
Una figura un pò a parte e Quintilliano il quale vede una Roma completamente allo sbando e la crisi dell'eloquenza. Le sue opere si soffermano sulle virtù e i valori che devono avere un buon insegnate e un buon Oratore analizzando in modo preciso l'arte retorica e i rimedi per uscire dalla crisi e corruzione dell'oratoria e dell'eloquenza.
 
==== [[II secolo]] ====
===== [[Tacito]] =====
Anche con Tacito conosciamo i valori un esempio è l'opera ''[[L'Agricola]]'' dove esalta il suocero [[Giulio Agricola]] per la conquista della britannia e in quest'operà ci parla proprio della virtù guerriera: la ''virtus''. Ma non solo esalta la figura del suocero anche quando era sotto un brutto imperatore come [[Domiziano]] dove esalta la sua ''fedeltà'', ''moderazione'' e ''operosità''.
 
===== [[Svetonio]] =====
Quando ormai sembra che l'influenza alessandrina abbia avuto la meglio sulla cultura romana e la tradizione ecco che però abbiamo un opera di [[elogia]] (di solito usata per esaltare i valori greci tranne nel caso di [[Giovenale]]) abbiamo un esaltazione delle Gesta di Augusto però sotto la spinta descrittiva della tradizione romana e non ellenica.
 
===== [[Marco Aurelio]] =====
L'imperatore [[Marco Aurelio]] e tra gli imperatori propagandisti degli antichi valori romani. A differenza degli altri però lui non si limita semplicemente a propagandarlo tramite gli intellettuali dell'epoca nelle loro opere ma afferma la sua convinzione anche nella sua opera senile "''[[Colloqui con se stesso|Ricordi o Colloqui con se stesso]]''" dove espone anche secondo lui quali sono gli autentici valori della romanità.Sono a tal proposito illuminanti le parole dell’imperatore [[Marco Aurelio]]:
{{quote|Pensa in ogni momento che sei un romano ed un uomo e che devi eseguire ciò che hai tra le mani con dignità coscienziosa e sincera, con benevolenza e libertà e giustizia.}}
Traspaiono qui gli antichi ideali romani della virtus, della gravitas e della iustitia. Marco Aurelio sentiva il dovere di mettere tutte le sue energie al servizio del tutto, di subordinare ogni suo sentimento ed azione all’interesse del tutto.
 
===== [[Aulo Gellio]] =====
[[Aulo Gellio]] con le sue [[Noctes Atticae]] è un osservatore attento e scrupoloso dei periodi precedenti e soprattutto del loro pensiero anche in quest'opera troviamo valori tipici romani ripresi da altri autori più antichi.Questo è l'ultimo innovatore della cultura dei valori e della morale romana poichè ormai siamo a una nuova alba col [[Cristianesimo]] alle porte.
 
==== Dalla Tarda Età imperiale a Giustiniano: Dal [[III secolo]] al [[VI secolo]] ====
===== Il [[Cristianesimo]] =====
All'inizio del [[III secolo]] ecco che il Cristianesimo si fa largo nella cultura romana, con la crisi religiosa il cristianesimo molto lentamente ma inesorabilmente sostituisce il paganesimo nonostante le continue lotte da parte dei rappresentanti di quest'ultimo. L'influenza del Cristianesimo nella cultura romana e anche più forte rispetto a la cultura ellenica lentamente cambiano i modi di pensare gli antichi valori romani vengono sostituiti lentamente dai valori Cristiani di libertà e uguaglianza di soggetti considerati fratelli gli uni con gli altri nel gioco della vità. Con i vari editti prima il cristianesimo viene permesso ([[Editto di Milano]]) poi diventa unica religione di Stato e qualificata ''cattolica'' ([[Editto di Tessalonica]]), perciò la stessa concezione della vità cambia rispetto ai valori della tradizione. Questi però vengono comunque ricordati negli scritti come parte di una cultura.
===== [[Giustiniano]] =====
Come detto i valori della romanità sono soppiantati da quelli del cristianesimo comunque sia al tempo di Giustiniano esso stabilisce uno studio dei ''Giuristi classici'' e una raccoltà delle loro idee e di conseguenza anche dei valori in cui credevano e il caso dell'opera del ''[[Digesto]]''.
 
=== Le basi dei ''Mores maiorum'': i valori della romanità ===
Tutti gli aspetti della vita, compresi i vari ambiti del diritto pubblico e privato, sono stati immensamente influenzato dal costume che era formato nel corso dei secoli. Alcuni dei componenti meritano una particolare attenzione a causa della loro importanza nel quadro della maggior mores maiorum. Queste componenti della tradizione erano una classe di valori che distinguevano il ''vir bonus'' (il buon cittadino romano) dagli altri, e alcuni di questi cominciarono a assumere una tale importanza nella cultura romana che vengono divinizzati e resi antropomorfi o sotto forma di oggetti o animali, vediamoli uno a uno:
 
==== Valori fondamentali dei mores ====
===== Fides =====
{{Vedi anche|Fides}}
La parola latina ''fides'' ha molti significati; comunque, questi significati sono tutti basati su principi similari: verità, fede, onestà ed affidabilità. Esso può essere visto in uso con altre parole per creare termini come bonae fidei ( "in buona fede") o fidem habere ( "per essere credibili", o più letteralmente "avere fiducia"). Nel diritto romano, fides è stato estremamente importante. Come in tutte le culture antiche, i contratti verbali sono stati molto comune nella vita quotidiana romana, e così la buona fede permette transazioni commerciali fatte con maggior fiducia, la fides si riscontra anche nel rapporto tra ''patronus'' e ''cliens'' o tra coniugi, ecc. Se questa buona fede viene tradita, la persona offesa potrebbe intentare una causa contro l'altra che non ha rispettato la buona fede.
[[Immagine:Elagabalus Denarius Fides.jpg|thumb|300px|[[Denario]] dell'[[imperatore romano]] [[Eliogabalo]] (218-222), raffigurante al rovescio la dea Fede tra due [[aquila (storia romana)|stendardi]] dell'[[esercito romano]] e la legenda <small>FIDES EXERCITVS</small>, "lealtà dell'esercito".]]
Come la dea romana, Fides ha rappresentato un culto che era molto vecchio il primo tempio in suo onore risalirebbe a [[Numa Pompilio]]<ref>Livio, Ab Urbe Condita, I, 21, 4.</ref>, nella città di Roma. Era la dea della buona fede e presiedeva ai contratti verbale. E 'stata descritta come una vecchia donna, ed è stata ritenuta di età superiore a Giove. Il suo tempio è datato intorno al [[254 a.C.]] e si trova sul colle Capitolino di Roma, vicino al Tempio di Giove. Livio va nei dettagli del culto di Fides nella sua storia di Roma. I suoi rituali sono stati effettuati dalla flamines maiores, che erano i sacerdoti più importanti, dopo il Pontefice, degli antenati. Questi sacerdoti hanno proposto il santuario di Fides in un carro trainato coperti da una coppia di cavalli nel luogo di celebrazione. Dal momento che è stato considerato che la Fides abita nella mano destra di un uomo, ed è stata rappresentata durante l'Impero Romano su monete con un paio di mani coperte, a simboleggiare la credibilità delle legioni e dell'imperatore. La copertura delle mani riflette il culto di Fides, in cui l'uomo esegue il sacrificio di coprire le sue mani con le dita per preservare la buona fede religiosa.
 
===== Pietas =====
{{Vedi anche|Pietas}}
Pietas non è l'equivalente del moderno derivato "pietà". La Pietas era l'atteggiamento romano del dovuto rispetto verso gli dei, la patria, i genitori e altri parenti. All'inizio riguardava la famiglia e la fiducia e rispetto tra coniugi poi la concezione del rapporto si estese tra uomo e divinità: in realtà non si deve solo parlare di rispetto ma anche di legame sentimentale e affettivo, gli studiosi lo definiscono ''amore doveroso''. L'accezione del termine comprendeva anche un senso di dovere morale, non solo la mera osservanza dei riti (il cui termine corrispondente è cultus). Di conseguenza la pietas esigeva il mantenimento delle relazioni con quelli sopra elencati rispettosamente e moralmente parlando. Secondo Cicerone, "pietas è la giustizia verso gli dei," e, come tale, richiede più di un osservatore dei rituali per il sacrificio e di corretta esecuzione di questi, ma anche la devozione e rettitudine interiore della persona. La ''Pietas'' potrebbe essere visualizzata in molti modi. Per esempio, Giulio Cesare mostrò ''pietas'' durante la sua vita sia iniziando nel [[52 a.C.]] e dedicando nel [[48 a.C.]], dopo la [[battaglia di Farsalo]], un tempio a Venene Genetrice. Il tempio è stato dedicato a Venere, come la madre di Enea e quindi l'antenato del Julii (gens di Giulio Cesare). Augusto, dopo la morte di Marco Antonio e Marco Emilio Lepido fuori del modo in cui [17] (questi due uomini sono cotriumviri di Augusto nel secondo triumvirato), ha costruito un tempio di Cesare, al fine di onorare il suo padre adottivo.Così alcuni romani, a causa del loro ruolo di pii cittadini, hanno adottato il cognomen Pio. L'imperatore [[Antonino Pio]] ricevuta questa aggiunta al suo nome a causa del suo ruolo nel convincere gli anziani del Senato a divinizzare il suo padre adottivo in pubblico, l'imperatore Adriano, e per la pietas che ha mostrato verso il suo padre biologico.
[[Immagine:Bronze-Flavia Maximiana Theodora-trier RIC 65.jpg|thumb|300px|Sul rovescio di questa moneta coniata a nome di [[Flavia Massimiana Teodora]] (340), la dea ''Pietas'' è raffigurata mentre stringe un bambino al seno]]
Tale è stata l'importanza della pietas che, in base a [[[Livio]] [18], ha ricevuto un tempio dedicato nel [[181 a.C.]] Analogamente agli altri concetti astratti nella cultura romana, ''[[pietas]]'' apparso spesso in forma antropomorfa, e talvolta è stato accompagnato da una cicogna (il simbolo della pietà filiale) [19]. Essa è stata adottata da Augusto come ''[[pietas Augusta]]'' per visualizzare la sua pietas, come si può vedere su monete del periodo [20]. Però [[Cicerone]], nel De inventione<ref>[[Marco Tullio Cicerone]], ''De inventione'', 2, 66</ref> , ci illustra una più alta ''pietas'' cioè del rispetto del cittadino nei confronti dello stato che nel [[De re publica]]<ref>Marco Tullio Cicerone, [[De re publica]], 6, 16</ref> la definisce la ''pietas maxima'', successivamente con Virgilio, nell' ''[[Eneide]]''<ref>[[Virgilio]], ''[[Eneide]]'', 9, 493 poi la pietas</ref>, la pietas viene a identificarsi con l' ''humanitas'' e la ''misericordia'' e si trasforma da forma di rispetto per i consanguinei a provare pietà per la sofferenza altrui.
 
===== Majestas =====
{{Vedi anche|Maestà}}
La ''Majestas'' sta ha indicare nella Roma antica la dignità dello stato come rappresentante del popolo. Proprio questa rappresentanza da prte prima delle istituzioni repubblicane poi con la trasformazione del governo repubblicano in uno imperiale a fatto si che l'imperatore stesso fosse investito di questa maiestas e rappresentante del popolo. Da qui viene a crearsi il principio del ''laesa majestatis'' ovvero crimine verso lo stato per quegli individui che deturpavano le opere pubbliche, o nei confronti dell'imperaore o del senato romano rappresentanti della majestas e che venivano puniti gravemente poichè il crimine veniva visto come lesione all'intera comunità che l'imperatore e il senato o gli organi del governo romano rappresentavano. Maiestas però ha un altro significato quello inerente alla grandezza in riferimento al popolo, cioè l'essere fieri di essere un appartenente al popolo romano come miglior popolo che è superiore e migliore rispetto agli altri popoli conquistarsi, avere la coscienza di essere quasi un popolo ''eletto''.
 
===== Virtus =====
{{Vedi anche|Virtus}}
Virtus deriva dal termine latino vir ( "l'uomo") e comprende ciò che costituiva l'ideale del vero maschio romano [30]. Molteplici sono gli aspetti oggetto di questo termine. Il poeta Gaio Lucilio discute virtus in alcuni dei suoi lavori, dicendo che è virtus per un uomo sapere ciò che è bene, il male, inutile, vergognoso, o disonorevole [31]. In origine designava il valore in battaglia dell'eroe e del guerriero. La virtus è tale solo se non è messa al servizio di mire personali come la ricerca del potere ma solo per interesse della comunità romana. Dal [[I secolo a.C.]] però la virtus non sarà più vista come asservità allo stato o alla comunità ma si distaccherà daquesto ideale per ottenere un obbiettivo più pratico cioè il distinguersi dagli altri. La virtus si trasmetteva di padre in figlio e i discendenti di uomini con virtus avevano l'obbligo di seguire le orme dei propri padri e dimostrare essi stessi di avere virtus. Poi a partire dal [[I secolo a.C.]] si avrà la concezione che la virtus non è una virtù ereditaria ma anche un ''civis novum'' può ottenerla con le sue gesta e superare le gesta degli antenati.
 
===== Gravitas =====
{{Vedi anche|Gravitas}}
Gravitas, non deve essere confusa con la parola moderna gravità, ha rappresentato il valore della dignità, auto-controllo [27]. Di fronte alle avversità, una "buon" romano deve avere una facciata di imperturbatà di fronte alle avversità. Mito e storia romana rafforzati da questo valore raccontano storie di figure come [[Gaio Mucio Scevola]] [28]. Alla fondazione della Repubblica, il re etrusco [[Lars Porsenna]], che ha assediato la città di Roma, e con la città in crisi, Scaevola ha tentato di assassinare [[Porsenna]]. Tuttavia, Scaevola non è stato catturato. Quando il re ha minacciato Scaevola di tortura, se non rispondere alle sue domande su Roma, Scaevola posto la sua mano destra in un incendio e che vi terrà con grande ''gravitas''( auto-controllo), raccontano che il re visto il valore di Scevola rinunciò a Roma. La gravitas che Scaevola come vista sopra non solo gli valse il nome Scevola ( "mancino"), ma anche contribui a convincere Porsenna a non attaccare i Romani strabiliato dalla loro resistenza. Dunque la gravitas implica un atteggiamento serio calibrato come richiedono le circostanze senza nessun eccesso. Questo vale per il periodo arcaico e in parte repubblicano. Invece per l'età imperiale la gravitas appare molto meno negli scrittie dove se ne parla il concetto è cambiato dal periodo precedente dove adesso viene a configurarsi come gioconda gentile e dolce ovvero la capacità di adattamente del cortigiano o del cliens che ha degli atteggiamenti e fa qualsiasi cosa per ottenere il favore del patrono o del principe.
 
==== Altri valori della romanità ====
Oltre ai valori fondamentali dei mores gli imperatori con le loro decisioni stabilivano quali erano i valori da rispettare per una comunità migliore. Dall'altra però anche gli autori latini: retori, storici, eruditi, giuristi, ecc. dicevano la loro su quali valori e buoni costumi basandosi molto sulla tradizione e i periodi precedenti senza trascurare però la nuova situazione della ''civitas'' dove vivevano. Ovvero facevano un identikit del ''bonus civis'' e si crearono perciò tantissimi valori bisogna comunque sottolineare che molti di questi anche quelli precedenti sono compenetranti e correlati gli uni con gli altri:
===== Dignitas =====
La ''dignitas'' è il valore della dignità e prestigio della situazione di cittadino romano e alla considerazione di ciò da parte degli altri. Questo però riguard la parte esterna del prestigio ciòè il rispetto degli altri in senso esterno e non interno come l' ''auctoritas''.Dignitas è uno dei risultati finali volti a visualizzare i valori dell'ideale romano e il servizio dello Stato nelle forme di primato, posizione militare e magistrature. Dignitas è stato il valore della reputazione, onore e di stima. Così, un romano che mostrasse loro Gravitas, Constantia, Fides, Pietas e altri valori, sarebbe diventato un romano in possesso di Dignitas tra i loro coetanei. Allo stesso modo, attraverso questo percorso, un romano potrebbe guadagnare auctoritas ( "il prestigio e il rispetto") [32].
 
===== Auctoritas =====
L'Auctoritas è il valore del prestigio e della fiducia che un uomo in possesso di questo valore dà, all'inizio collegato alla religione significava far accrescere, aiutare altri. in un secondo periodo quando è diventato un valore tipicamente laico individua l'affidabilità, l'ascendente cioè la sua capacità di inflenzare gli altri (soprattutto in ambito oratorio). Questo secondo stato consiste in un equilibrio tra potere politico e prestigio sociale, la credibilità la responsabilità personale. [[Cicerone]], invece la considera un insieme di Dignitas e Virtus. L'Auctoritas in questo caso è una forma altissima di potere che non si ricollega necessariamente al potere politico ma esercità la costrizione o il comando tramite la forza di persuasione grazie al proprio carisma. L'Auctoritas implica una serie di diritti e doveri da chi ne èè insignito per esempio l'attribuire cariche pubbliche o tenere fede ai propri impegni presi. La figura che storicamente se ne avvicina è [[Ottaviano Augusto]] dove l'imperatore non esercità la sua autorità tanto per i poteri che ha ma saper dar un ordine senza imporlo convincendo i propri sottoposti e avendo rispetto per le istituzioni pubbliche.
 
===== Gloria =====
La Gloria è la fama che si ottiene dopo aver fatto azioni valorose, perciò strettamente collegata alla virtus, per non essere inferiore agli antenati. Elemento ce caratterizza la società aristocratica all'inizio ma poi anche il ''civis novum''. Si può anche esprimere come riconoscimento e lode da parte della comunità. Anche la Gloria in un primo momento viene ritenuta trasmittibile di padre in figlio e solo successivamente ritenuta da conquistarsi con le proprie gesta.
 
===== Urbanitas e Rusticitas =====
Urbanitas indica il buon gusto e lo spirito naturali privi di eccessi dell'uomo elegante una sorta di ''bon ton'' romano. Successivamente va in contrapposizione ai valori romani per influenza greca poichè viene invece a delineare la raffinatezza in cerca di lusso e a chi voleva apparire per forza alla moda in contrapposizione alla ''Rusticitas'' e all' ''Industia'', ovvero chi si accontentava della vita semplice rustica della campagna dedita al lavoro.
 
===== Humanitas =====
Humanitas è il valore che ci contraddistingue dagli animali e dalle belve feroci e agli esseri primitivi ovvero il valore della comprensione e della benevolenza della cultura del buon gusto e dell'eleganza. Humanitas relativo non al ruolo di cittadino o militare ma che riguarda la persona in se stessa. l'Humanitas a un certo punto si fa però sempre più elitaria ovvero riguardante i ceti aristocratici che con la loro educazione superiore tentano di affinarla e è:disponibilità, indulgenza, mitezza, dolcezza, moderazione. Nel periodo imperiale questo valore verrà meno anche poichè ritenuto un atteggiamento della aristocrazia di educazione superiore. Viene così a identificarsi nel periodo imperiale una ''nuova Humanitas popolare'' che indica ffidabilità, gentilezza e buon caratere senza implicare l'educazione superiore.
 
===== Clementia =====
La Clementia è il valore della clemenza cioè moderare l'animo nei confronti della sconfitto senza esercitare vendetta oppure nella dolcezza del superiore che guarda le pene dell'inferiore e ha pietà. E' correlata alla ''benevolentia'' o alla ''Magnitudo animi''. E' il comportamento di un uomo che detiene il potere in una determinata situazione ma non si fa dominare dall'ira e dalla crudeltà ma dalla benevolenza vincendo gli impulsi negativi: rapporto per esempio del buon paterfamilias nei confronti dei figli alieni iuris o del buon romano verso i vinti. Bisogna fare una precisazione però poichè scondo [[Cicerone]] bisogna essere clementi contro chi si arrende e si sottomette ma spietati con chi invece si ribella: gli ''hostes''. Questa è una caratteristica che si denota da parte dei Romani nei confronti delle popolazioni vinte soprattutto quando l'impero si estenderà in maggior misura concedendo anche agli stranieri posizioni di rilievo nella politica romana.
 
===== Pax =====
Esistevano all'epoca romana due valori inerenti la ''Pax'': La ''Pax animi'' ovvero la serenità e tranquillità del singolo individuo e la Pax dello stato. Questo secondo valore inerente lo stato è più complesso, infatti viene messo in rilevanza solo a partire dall'età augustea poich si denota che con la pax avviene anche il benessere e il buon sviluppo dello stato che con le guerre non c'era stato. Da qui viene a configurarsi come valore poichè dalla pax deriva l'impero e la situazione di sicurezza del singolo cittadino che non si vede più minacciato da guerre e può vivere serenamente. Gia Cesare aveva dedicato templi alla dea [[Pace]] nel [[49 a.C.]] poichè si era resoconto dell'importanza per un popolo essere in pace questa via fu poi proseguita da Augusto che ne introdusse il culto a Roma con l' ''Ara Pacis'' un altare dedicato alla dea Pace alla fine delle campagne militari in Spagna e lo stesso imperatore [[Valentiniano]] farà costruire il [[Tempio della Pace]]. In realtà anche precedentemente nell'età regia assumeva una certa rilevanza lo stesso [[Numa Pompilio]] voleva che il tempio di Giano fosse aperto in periodo di guerra e chiuso in quelli i pace. Molti poeti insistono sulla pace come portatrice di fertilità e benessere e portatrice di valori sempre positivi.
 
===== Amicitia =====
L'Amicitia nell'idealistica romana non intende semplicemente il nostro concetto di amicizia ma in senso più ampio il legame di alleanza che ci può essere tra due nazioni o il rapporto tra patronus e cliens. L'amicitia è vista come valore volto a perseguire comuni interessi. Il termine amicitia però si avvicina anche al nostro termine amicizia soprattutto nel [[II secolo d.C.]] collegato a ''amicus'' e ''amor''. Lo stesso cliente del patronus veniva definito amico anche se c'era una differenza di trattamento tra clienti più intimi e quelli considerati diciamo meno amici infatti c'erano varie categorie di amicizia in questo caso, in realtà chiamare amicus il cliens era semplicemente un fenomeno di cortesia poteva benissimo chiedere o far imporre di essere salutato con tutti gli onori del caso.
 
===== Otium =====
Se per il modello di cittadino arcaico l'Otium significa assenza di occupazione da parte sua ovvero da parte del cittadino-soldato che o coltivava o guerreggiava, in età repubblicana viene a identificarsia grandi linee da [[Cicerone]] con la mancanza di attività. Con l'influenza greca però che vede invece l'otium come riposo dalle attività quotidiane nei confronti dello stato volto a studio intellettuale, da questo nasce in un secondo momento lo sforzo di Cicerone di vedere l'otium come attività positiva (poichè i romani ricordiamo hanno una tradizione di popolo industrioso) con delle differenze da quello greco. Infatti in nel caso romano viene visto come tranquillità dell'esistenza privata dedicata a attività intellettuali tipo letteratura e filosofia. Cicerone vede l'otium come attività anche politica volta a migliorare la città. Nella tarda repubblica si individuano due otium: ''otium luxuriosum'' dedito a occupazioni di nessuna utilità o vergognose e ''otium tranquillum'' sereno e imperturbato del saggio che lavora intellettualmente.
 
===== Simplicitas =====
E' il concetto di vivere secondo le origini in maniera semplice tipico dell'età arcaica, nell'età repubblicana assumerà un notevole valore poichè questo stesso valore verrà visto anche come espone così a grossi rischi poichè pone il soggetto a non stare attento ai pericoli soprattutto nell'età imperiale piena di giochi di potere e di personaggi ipocriti co me afferma Seneca. Così nell'età imperiale il valore della simplicitas assume un nuovo valore di atteggiamento spontaneo, rilassato esercitandola però con misura cioè adattandosi alla nuova epoca dove la simplicitas non basta più se non si vuole incorrere nel biasimo e nel disprezzo.lo stesso [[Marziale]] parla di ''prudens simplicitas'' poichè non è più adatto ai tempi imperiali pieni di doppi giochi.
 
===== Ambrotiosae mortes =====
Sarebbe il valore del suicidio poich i romani lo consideravano una forma di morte nobile piuttosto che una vita vissuta senza dignità. E' un gesto considerato molto rilevante sia politicamente che pubblicamente che trova molta approvazione nella cultura romana. Nel periodo imperiale poi questo atteggiamento diventa molto rilevante e quasi di moda per protesta contro i tiranni imperiali l'archetipo del suicida è [[Catone Uticense]] in protesta allo strapotere di [[Cesare]], oppure il suicidio di [[Petronio]] che muore discutendo con gli amici quasi si fosse addormentato oppure ancora il suicidio di [[Seneca]], ma ce ne sono molti altri.
 
==== Altri valori ancora ====
*'''abstinentia''': disinteresse, onestà, integrità morale. Designa l’atteggiamento disinteressato, specialmente dell’amministratore nei confronti della cosa pubblica
*'''Aequitas''':E' il sentimento che ispira l'eguaglianza e lagiustizia soprattutto in ambito giuridico esempi ne fa [[Ulpiano]] descrivendo la vera giustizia
*'''Benignitas''':bontà benevolenza correlato sia con l' ''Humanitas'' sia con la ''Clementia''
*'''Concordia''':concordia, accordo, armonia all'inizio era considerato all'infuori della sfera politica ma poi con l'influsso greco viene a assumere importanza sia per la sfera politica che filosofica
*'''consilium''': saggezza, ponderazione, capacità di deliberare. La parola, ricca di implicazioni, appare come uno dei valori della più antica latinità, e indica la riflessione condotta con calma e in piena indipendenza di giudizio.
*'''constantia''': fermezza, costanza, tenacia, forza d’animo, coerenza. La parola in sè designa la salda perseveranza, la stabilità di un comportamento e di una virtù etico-politica tipicamente romana
*'''Constantia''': costanza o perseveranza. Questo valore accoppiati con gravitas ha svolto un grande ruolo nella storia e nel successo del popolo romano. Constantia permetteva di tenere i Romani cocentrati e attivi nei momenti di grande turbolenza e devastante sconfitta, come ad esempio la campagna di Annibale Barca [29], in pochè parole il valore del non arrenderi mai
*'''Cultus''': è l'osservanza obbligata e la corretta esecuzione delle rituali alla divinità. Le pratiche religiose romane sono state orientate verso la corretta esecuzione di riti non l'etica e la morale della persona. Gli dei sono lieti se i riti vengono fatti con attenzione dai romani e perciò questi sperano di ottenere un favorire con l'esecuzione di sacrifici e di altre formule rituali quando fatte in maniera corretta [23].
*'''decorum''': decoro, decenza ciò che si addice a una determinata persona su certi aspetti simile alla ''Nobilitas''
*'''disciplina''': disciplina, educazione, formazione civile e militare del cittadino. Disciplina è per il romano fondamento indispensabile dello Stato, che si mostra con rigidezza militare in tutti i campi della vita.
*'''exemplum''': esempio, modello.E’ il valore costituito da un’azione gloriosa compiuta da un antenato, che si ha il dovere di imitare e moltiplicare.
*''fides'': lealtà, affidabilità. E’ un concetto complesso, che riassume l’essenza della moralità romana.
*'''Honor''': onore cioè la posizione onorifica dopo un dato gesto legato alla ''virtus'' e alla ''gloria''
*''industria'': attività, operosità. Il termine designa il valore che spinge l’uomo politico alla zelante collaborazione nell’ambito dello Stato.
*'''Libertas''': libertà. atteggiamento libero fuori dagli artifici che fronteggia con fermezza qualsiasi situazione esterna. Tipico dell'aristocrazia
*'''Magnitudo animi''': grandezza d'animo, magnanimità designa l'atteggiamento distaccato e grandioso con cui il cittadino (soprattutto il nobile) che invece di comportandosi pavoneggiandosi e disinteressato e tranquillo nei rapporti con gli altri.
*'''nobilitas''': rappresenta in senso astratto l’aspirazione ad essere degni delle virtù degli antenati.
*'''Pudor''': pudore, moralità delinea la riservatezza del cittadino romano che preferisce parlare di certe cose in privato piuttosto che in pubblico oltre a designare la castità e la disgnità, in correlazione anche con la modestia
*'''Religio''': Religio non è "religione" nel senso moderno della parola. Religio è legato al verbo latino religare ( "legare"). Nella mente ''religio'' romana ha rappresentato un legame tra la divinità e i mortali. Questo legame è più il rispetto e l'obbligo di soggezione (di superstizione), ed è collegata alla pratiche religiose e le usanze dei Romani [21]. i Romani sia gli uomini che le donne dovrebbero essere consapevoli di questi legami e per onorare la divinità attraverso le osservanze religiose, nel tentativo di mantenere una pax deorum ( "la pace degli dèi"). In conformità con il sostantivo, l'aggettivo religiosus un'esaltazione della pratica religiosa, fino al punto di superstizione. Secondo i Romani la ''religio'' è considerata come una parte necessaria della vita, in modo da mantenere l'ordine e la normalità nella comunità o in misura maggiore, nel mondo. La motivazione alla base di queste osservanze non è moralmente fondata sui valori moderni giudaico-cristiani, ma invece sono basati su appagamento degli dei e l'aspettativa di premi. Per garantire una vittoria si fa la promessa di un tempio a una divinità, o nella speranza di alleviare le difficoltà, i membri della comunità di fanno sacrifici. Livio implica questa necessità nella sua descrizione della cattura della dea Giunone (sotto forma di statua) da Veio [22]. Livio rileva che si è contro la religio degli Etruschi se si tocca la statua a meno che non si sia un membro del sacerdozio o lo si diventi per eredità. I soldati romani a loro volta, sono puliti, se non onorano la dea e chiedono quando vengono a Roma. Questo non è legato alla ''pietas'' e la sua moralità intrinseca, ma invece è stato correlato al concetto di ''cultus''
 
== Voci correlate ==
*[[Ius Quiritium]]
*[[lex regia]]
*[[Sette re di Roma]]
==Note==
<{{references/>|2}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://xoomer.virgilio.it/roberto_crosio/IPERTESTO_CA_FOSCARI/mos_maiorum.htm Informazioni sul mos e mos maiorum e sulle sue caratteristiche]
*[http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14508 particolarità mos maiorum]
== Bibliografia ==
*Adkins, L. and Adkins, R. ''Dictionary of Roman Religion''. New York: Oxford University Press, 2000.
 
*Berger, Adolph. ''Encyclopedic Dictionary of Roman Law''. Philadelphia: The American Philosophical Society, 1991.
 
*''Brill’s New Pauly''. Antiquity volumes edited by: Huber Cancik and Helmuth Schneider. Brill, 2008 Brill Online.
 
*Oxford Classical Dictionary. 3rd Revised Ed. New York: Oxford University Press, 2003.
 
*Stambaugh, John E. ''The Ancient Roman City''. Baltimore: The John’s Hopkins University Press, 1988.
 
*Ward, A., Heichelheim, F., Yeo, C. ''A History of the Roman People''. 4th Ed. New Jersey: Prentice Hall, 2003.
 
*{{Cita libro
|cognome=Pugliese
|nome=Giovanni
|wkautore= Giovanni Pugliese
|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano
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*{{Cita libro
|cognome=Pugliese
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|wkautore= Giovanni Pugliese
|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano — sintesi
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|pagine= pp. VIII - 567
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*{{Cita libro
|cognome= Pomponio
|nome= Sesto
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|titolo= Pomponii de origine juris fragmentum, recogn. et adnotatione critica instruxit F. Osannus
|anno= 1848
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*{{Cita libro
|cognome=Orestano
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|titolo= I fatti di normazione nell'esperienza romana arcaica
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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|titolo= Lineamenti di storia del diritto romano
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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|titolo= Istituzioni di diritto romano
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}}
 
* [[Bernhard Linke]] et [[Michael Stemmler]], ''Mos maiorum : Untersuchungen zu den Formen der Identitätsstiftung und Stabilisierung in der Römischen Republik'', [[Stuttgart]] : F. Steiner, [[2000]], 219 pages, {{ISBN|3515076603}} (br.) ;
* [[Hans Rech]], ''Mos maiorum. Wesen und Wirkg der Tradition in Rom'', Lengerich i. W., [[1936]].
* [[Carla Fayer]], Aspetti di vita quotidiana nella Roma arcaica : dalle origini all'eta monarchica - Roma : L'Erma di Bretschneider, 1982. - 317 p.
* Roma arcaica e le recenti scoperte archeologiche : giornate di studio in onore di U. Coli, Firenze, 29-30 maggio 1979. - Milano : Giuffre, 1980. - VIII,
* Gennaro Franciosi, Famiglia e persone in Roma antica : dall'eta arcaica al principato - 3. ed. - Torino : G. Giappichelli, 1995!. - 256 p
* Federico D'Ippolito, Giuristi e sapienti in Roma arcaica - Roma [ecc.] : Laterza, 1986. - 121 p.
*Francesco Sini, Documenti sacerdotali di Roma antica - Sassari : Libreria Dessì editrice.
*La religione romana arcaica / Georges Dumezil ; con una appendice su La religione degli etruschi ; edizione italiana e traduzione a cura di Furio Jesi. - Milano : Rizzoli, c1977. - 614 p. ;
*Diritto e costume nella societa primitiva / Bronislaw Malinowski ; introduzione di Antonio Colajanni. - Roma : Newton Compton, 1972. - 166 p. : ill. ;
* {{cita libro|autore=Campanini|coautori= Carboni|titolo=NOMEN - Il nuovissimo Campanini Carboni. Latino Italiano - Italiano Latino|editore= Paravia|città= Torino|anno= 2003|id= ISBN 88-395-5150-6}}
*Gian Biagio Conte- Emilio Pianezzola, Storia e testi della letteratura latina, Le Monnier, 2003 , 3 volumi
 
=== I valori della romanità ===
 
== Storia ==
I ''mores maiorum'', espressione che identifica i ''mores'' più antichi, sono derivati dai costumi delle [[Storia di Roma#Fondazione della città|tribù che si unirono e formarono Roma]]. In questa prima fase erano solo i ''mores maiorum'' a identificarsi col [[diritto romano]], e costituivano il modo in cui gli appartenenti alla comunità dovevano comportarsi: questi modelli di comportamento derivavano da secoli di usanze precedenti dei [[pagus|pagi]]. Se all'inizio si basavano sul comportamento delle [[gens|gentes]] e delle [[pater familias|familiae]] del periodo precivico, poi essi furono man mano raccolti dai sacerdoti che li tennero vivi tramandandoli oralmente. Alcuni studiosi <ref>Lineamenti di storia del diritto romano pag 19-25(da controllare)</ref> però ritengono che questi furono anche scritti da qualche. Infatti nel [[decemviri|decemvirato]] del [[451 a.C.|451]]-[[450 a.C.]] fu redatta la legge delle [[XII Tavole]] che secondo i frammenti pervenutici risulta troppo elaborata per essere stata fatta in soli due anni partendo da semplici leggi non scritte (i mores) ricordati a memoria dai sacerdoti (anche se probabilmente parte di esse desunti dalle leges regiae che hanno fatto da memoria per i mores). L'interpretatio delle [[XII Tavole]] era affidata ancora ai [[Pontifex Maximus|pontefici]]. Anche se costituita di leggi rivelate l'interpretatio dei sacerdoti non avendo questi la preparazione tecnico-giurisprudenziale non si pùo parlare di vero è proprio diritto ma di [[interpretatio pontificium]] di massime dei ''mores''. Solo con i giuristi laici e con la loro l'[[interpretatio prudentium]] cominceranno a creare vero e proprio diritto (dalla cui opera scaturiranno il [[Ius civile]], [[ius gentium]], [[ius praetorium]]). I mores anche in questo periodo saranno comunque vigenti, almeno prima del formarsi del ius civile, negli ambiti che le XII Tavole non toccavano. I mores però si esauriranno e nel mondo romano resterà una tavola di valori che verrà presa di esempio nel periodo [[età repubblicana|repubblicano]] e nell'[[età imperiale|imperiale]].
I
 
== legislazione e esecuzione ==
==legislazione==
 
=== Dal periodo protostorico e precivico alle rivelazioni del rex ===
In un primo momento i ''mores'' non dovettero avere una legislazione ma nella Roma precivica dovevano essere semplicemente azioni che la comunità effettuava normalmente. Nell'[[VIII secolo a.C.]] (probabilmente anche prima) i sacerdoti cominciarono a raccogliere tramite forma orale (anche se alcuni studiosi sostengono che probablmente fossero scritte in tavolette da cui nacque la [[legge delle XII tavole]]) questi usi tenendoli segreti. In questo periodo erano gli unici detentori delle conoscenze giuridiche, il loro compito era di rivelare questi usi al soggetto che li richiedesse, sempre segretamente, ma non si limitavano a rivelarli ma a interpretarli come ritennero più consono e è questa interpretazione (vedi [[interpretatio]])che veniva rivelata al richiedente. In pratica dicevano come il soggetto, che richiedeva il loro aiuto, doveva comportarsi correttamente per conseguire il proprio interesse o come difendersi correttamente da un diritto altrui: poichè nel diritto di quel epoca c'era un forte formalismo e si dovevano rispettare certi gesti e parole se no non risultava valido il negozio che si voleva porre in essere o far valere un proprio diritto. Nell'[[età regia di Roma|età regia]] il compito di rivelazione era affidato al [[rex (Roma antica)|rex]] e al [[Pontifex Maximus]] sia insieme che separatamente.
 
=== Età regia:I mores e il bisogno di un diritto certo, i mores e le leges regiae ===
 
A un certo punto però i mores non furono più sufficenti in quanto il popolo romano richiedeva un diritto più sicuro e non incerto come i mores come attesta l'[[Enchiridion]] di [[Sesto Pomponio|Pomponio]]:
{{quote|e certamente il popolo all’inizio della nostra città (Roma) decise di agire senza legge stabile, senza diritto stabile: tutto era governato dai re con il loro potere.|''[[Sesto Pomponio]]'', [[Enchiridion]]<ref>Enchiridion, Paragrafo 1 riga 3</ref>. traduzione|''Iniquae initio civitatis nostrae populus sine lege certa, sine iure certo primum agere instituit:omniaque manu a regibus gubernabantur''.|lingua=la}}
 
poi più avanti ci parla di [[lex regia|leggi regie]] emanate dai re della tradizione:
 
{{quote|Così egli (Romolo) propose al popolo alcune leggi curiate (ovvero le leges regie secondo gli studiosi): altre ne proposero i re successivi. Tutte queste leggi si trovano scritte insieme nel libro di Sesto Papirio, che visse nella stessa epoca in cui visse il superbo figlio di Demarato di Corinto, (per citare uno) fra gli uomini più illustri.|''[[Sesto Pomponio]]'', [[Enchiridion]]<ref>Enchiridion, Paragrafo 2 riga 10</ref>.traduzione|''Et ita lege quasdam et ipse curiatas ad populum tulit:tulerunt et sequentes reges. Quae omnes conscriptae ex stant in libro Sexti Papirii, qui fuit illis temporibus, quibus Superbus Demarati Corinthii filius ex principalibus viris.|lingua=la}}
 
Siccome nell'[[età regia di Roma|età regia]] poteva rivelare i mores interpretati anche il [[rex (Roma antica)|rex]] sicuramente era a conoscenza dei mores, dall'altra anche il [[Pontifex Maximus]] contribuiva all'emanazione delle [[lex regia|leges regiae]] alcuni studiosi ritengono che alcune di queste siano in realtà mores resi in atto normativo regio o almeno in parte, di conseguenza anche questo sarebbe da ritenere un sistema di emanazione di mores (se pur indiretto).
{{Vedi anche|lex regia|rex (Roma antica)}}
 
=== Dalla fine dell'età regia a prima dell'emanazione delle XII Tavole ===
Con la cacciata dei Tarquini si conclude l'età regia e l'unico diritto ritorna a essere le rivelazioni e l'interpretazione dei soli [[Pontifex Maximus|Pontefici]] dei ''mores''. Però in questo periodo che durerà circa 50 anni la plebe comincia già più a sospettare che i Pontefici interpretino solo per i loro gusti a discapito degli stessi plebei.
=== Emanazione delle XII Tavole e conseguente interpretazione pontificale ===
{{Vedi anche|XII Tavole|interpretatio}}
Nella prima metà del [[V secolo a.C.]] la plebe ormai sospettava che le interpretazioni del [[Pontefice Massimo]] fossero a favore dei [[Patrizi]] e a danno dei [[plebei]] finò a cui si giunse al punto di rottura. Alcune fonti ci raccontano tra cui [[Livio]] e [[Dionigi d'Alicarnasso]] che a partire dal [[462 a.C.]] si creò un movimento plebeo il cui fine era un regolamento scritto che ottennero circa nel [[450 a.C.]] grazie a un [[decemviri legibus scribundis|decemvirato legislativo]] durato due anni che aveva il compito di elaborare in massime il diritto esistente fino a ora perciò soprattutto di ''mores'' (secondo alcuni studiosi anche tramite leges regiae che hanno fatto da memorizzazioni dei ''mores''). Poi siccome queste non erano di facile lettura la loro [[interpretatio]] era comunque lasciata ai [[Pontefice Massimo|Pontefici]] tenuta ancora segreta perciò da ritenere sempre rientrante come interpretatio di ''mores'' almeno sino a quando [[Tiberio Coruncanio]] non la renderà pubblica e comincerà un interpretazione laica creando vero e proprio diritto ovvero la creazione del [[Ius Civile]]. D'altra parte però le XII [[Tavole]] erano un'opera che non poteva riguardare e non riguardava tutti i rami del diritto perciò dove non arrivavano le [[XII Tavole]] venivano utilizzati e rivelati i ''mores''<ref>Istituzioni di diritto romano pgg 32-33</ref>
 
===Sanzionamento===
La non osservanza dei ''mores'' da parte di un soggetto prevedeva diverse conseguenze. Nel periodo precivico e antico era la stessa comunità che garantiva l'osservanza di riti o per caso se un soggetto ([[pater familias]]) doveva chiedere il tributo a un altro soggetto che avessa commesso un danno al primo, il pater familias richiedente del tributo era messo in grado di ottenerlo nei confronti del colpevole dalla stessa comunità (per es. il colpevole di un delitto non poteva porre resistenza per opporsi all'eventuale pena poichè la stessa comunità gli impediva di agire). Siccome i mores venivano definite come espressione corretta di vedere la vita secondo gli antichi si deve ritenere possibile che per i ''mores'' soprattutto quelli investiti di una maggior ''auctoritas'' dovesse esserci una conseguenza simile all'[[infamia]] ,l'[[ignominia]] o anche pene capitali da parte del soggetto che non rispettasse questi ''mores''. Se invece il ''mores'' riguardava il poter utilizzare un diritto o porre in essere un negozio questo non era considerato valido (anche se c'era un semplice errore di gesti o parole, per es. [[Gaio]] ci dice che un soggetto che diceva ''vites'' invece di ''arbores'' come era previsto anche questo semplice errore recava nullità al negozio). Se per esempio il ''mores'' riguardava determinate azioni criminali tipo un delitto o l'adulterio il soggetto in questione nella maggior parte dei casi andava incontro a pena di tipo religioso-pagano esempio era l'essere messo a sacrificio di una divinità, il [[supplicium more maiorum]], o la [[poena cullei]]. Anche per esempio attirare il malocchio su qualcuno se in un primo tempo non veniva sanzionato, di sicuro nel periodo delle XII tavole si riccorreva a pesanti sanzioni.
 
== I soggetti che potevano utilizzare i ''mores'' ==
Non tutti le persone potevano essere titolari di [[Situazione giuridica soggettiva|situazioni giuridiche soggettive]] soprattutto nell'età più antica di Roma dove un diritto poteva essere fatto valere solo da un soggetto libero (non schiavo), [[sui iuris]] e che avesse la [[cittadinanza romana]] cioè nella maggior parte dei casi i [[pater familias]].
 
== Cosa rappresentano i mores nei vari periodi della società romana ==
=== Periodo precivico, antico, repubblicano prima dell'emanazione delle XII Tavole ===
Nel periodo precivico antico e in parte in quello repubblicano i ''mores'' rappresentavano gli usi dell'intera collettività o per meglio dire come essa concepiva il dover vivere ovvero rispettando questi usi che i padri (gli avi) avevano utilizzato a suo tempo e che i pontefici avevano memorizzato. Proprio la loro antichità attribuiva maggior auctoritas a questi costumi e per questo veniva visto come il modo migliore di interpretare la vita. In un primo periodo costituiscono una tavola di regolamenti non scritti che possiamo definire simile a una costituzione romana non scritta derivante da secoli di usanze ritenute protetrici delle forze dell'occulto e consoni al volere delle forze soprannaturali e degli dei.
==== Quali sono i mores in questo periodo ====
Tra i mores identificabili di questo periodo si possono nominare quelli volti a regolare la ''legis actio sacramentum in rem'' (forse anche ''in personam'') ma soprattutto identificabili con l'istituto della ''[[traditio]]'', come veniva percepito a quei tempi. L'istituto del matrimonio previsto con ''[[confarreatio]]'' e molti riti di tipo religioso come i [[Lupercalia]] o gli [[auguri]] con i loro [[Auspici]]
 
=== Dall'emanazione delle XII Tavole al ius civile ===
In questo periodo i ''mores'' concepiti ancora come costumi degli avi venivano seguiti nelle materie dove non potevano arrivare le [[XII Tavole]] e il Ius Civile in particolare oltre al ''ius gentium'' e al ''ius honorarium''. In questo caso però i mores vengono visti perciò a livello di consuetudini utilizzati in ambiti dove non vigesse il diritto anche se rimarranno comunque sempre più carichi della loro auctoritas e con le consuete caratteristiche magico-religiose-formaliche. D'altra parte c'è lo sviluppo delle consuetuedini dove nemmeno i ''mores'' erano vigenti.
 
=== bassa repubblica e età imperiale ===
In questo periodo i ''mores'' non vengono più utilizzati come costumi da seguire ormai completamente o quasi sostituiti dalle varie lex (lex data, lex rogata, plebiscita, costituzioni imperiali, senatoconsulti appartenenti al ius civile e gli editti dei magistrati appartenenti al ius honorarium). In questo frangente i ''mores'' assumono una caratteristica di ideologia, soprattutto nell'età imperiale, cioè rappresentano in senso ampio non più dei singoli costumi da seguire ma vengono visti nel loro complesso come rappresentanti di ''virtù'' che si devono avere per far del bene alla comunità romana. Questa ideologia sarà sconfessata da alcuni come Cicerone o Catone il censore che vedono nei mores qualcosa di troppo rigido e superato non più appliabile nella loro realtà più duttile (si pensi appunto alla malleabilità e applicabilità più ampia del ius gentium e del ius pretorium rispetto alla rigidezza del periodo antico). Gli imperatori (come Aurelio) d'altra parte utilizzeranno i ''mores'' come strumento propagandistico per esaltare al massimo delle specifiche virtù che saranno la base dei valori romani in questa età. A questo proposito si affermava che il fondamento dei mores maiorum fosse basato su cinque virtù fondamentali appunto:
#'''''Fides''''':la fedeltà, la lealtà, la fede, la fiducia e reciprocità tra i cittadini
#'''''Pietas''''': la pietà, la devozione, il patriottismo, il dazio;
#'''''Majestas''''': sensazione di superiorità di appartenenza a un popolo eletto, Majestys
#'''''Virtus''''':qualità peculiari dei cittadini romani, il coraggio, l'attività politica e militare
#'''''Gravitas''''': tutte le regole di condotta del romano tradizionale rispetto per la tradizione, la serietà, la dignità, l'autorità;
 
 
 
 
Ma come vedremo in dettaglio dai mores scaturirono plurimi valori.
 
=== I mores e i loro valori ===
 
== La differenza tra ''mos'' e ''consuetudo'' ==
Negli studi sul diritto romano fino al [[XX secolo]], generalmente i termini ''mos'' e ''consuetudo'' vengono considerati sinonimi, e in realtà anche alcune fonti di epoca romana si comportano allo stesso modo. Recentemente però gli storici, sulla traccia di altre fonti, tendono a non associare i due termini insieme e a individuare invece una differenza, lieve ma non del tutto trascurabile. I ''mores'' infatti sono usi e costumi (e per certi versi anche consuetudini) conseguiti per ottenere il bene dell'intera comunità e caratterizzati prima da elementi magico-pagani poi dall'intervento sacerdotale: i sacerdoti, con le rivelazioni dei ''mores'', conferirono a questi il classico carattere giuridico-religioso. Le ''consuetudines'' invece sono usi e costumi che il popolo segue passivamente come abitudine non caratterizzate da nessun intervento di memorizzazione sacerdotale: si tratta di atteggiamenti non derivanti da usi antichi ma di più recente fattura. Nell'epoca di [[Costantino]] le ''consuetudines'' non possono andare contro la ''ratio'' (i principi fissati dai giuristi), cosa che invece possono fare le leggi; nel periodo [[Giustiniano|giustinianeo]] invece possono andare contro la ''ratio'', come le leggi, ma non possono abrogare queste ultime se in contrasto.
==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.grandefratello.it Sito ufficiale]
*[http://xoomer.virgilio.it/roberto_crosio/IPERTESTO_CA_FOSCARI/mos_maiorum.htm Informazioni sul mos e mos maiorum e sulle sue caratteristiche]
*[http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=48489 Grande Fratello 10 e Fiction popolare, l'approfondimento di Massimo Bernardini su ilsussidiario.net] [http://www.ilsussidiario.net/news.aspx IlSussidiario.net]
*[http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14508 particolarità mos maiorum]
 
== Bibliografia ==
*Adkins, L. and Adkins, R. ''Dictionary of Roman Religion''. New York: Oxford University Press, 2000.
 
*Berger, Adolph. ''Encyclopedic Dictionary of Roman Law''. Philadelphia: The American Philosophical Society, 1991.
 
*''Brill’s New Pauly''. Antiquity volumes edited by: Huber Cancik and Helmuth Schneider. Brill, 2008 Brill Online.
 
*Oxford Classical Dictionary. 3rd Revised Ed. New York: Oxford University Press, 2003.
 
*Stambaugh, John E. ''The Ancient Roman City''. Baltimore: The John’s Hopkins University Press, 1988.
 
*Ward, A., Heichelheim, F., Yeo, C. ''A History of the Roman People''. 4th Ed. New Jersey: Prentice Hall, 2003.
 
*{{Cita libro
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|wkautore= Giovanni Pugliese
|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano
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|pagine= pp. VIII - 567
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*{{Cita libro
|cognome= Pomponio
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|titolo= Pomponii de origine juris fragmentum, recogn. et adnotatione critica instruxit F. Osannus
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*{{Cita libro
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|titolo= I fatti di normazione nell'esperienza romana arcaica
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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*{{Cita libro
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|titolo= Istituzioni di diritto romano
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}}
 
* [[Bernhard Linke]] et [[Michael Stemmler]], ''Mos maiorum : Untersuchungen zu den Formen der Identitätsstiftung und Stabilisierung in der Römischen Republik'', [[Stuttgart]] : F. Steiner, [[2000]], 219 pages, {{ISBN|3515076603}} (br.) ;
* [[Hans Rech]], ''Mos maiorum. Wesen und Wirkg der Tradition in Rom'', Lengerich i. W., [[1936]].
* [[Carla Fayer]], Aspetti di vita quotidiana nella Roma arcaica : dalle origini all'eta monarchica - Roma : L'Erma di Bretschneider, 1982. - 317 p.
* Roma arcaica e le recenti scoperte archeologiche : giornate di studio in onore di U. Coli, Firenze, 29-30 maggio 1979. - Milano : Giuffre, 1980. - VIII,
* Gennaro Franciosi, Famiglia e persone in Roma antica : dall'eta arcaica al principato - 3. ed. - Torino : G. Giappichelli, 1995!. - 256 p
* Federico D'Ippolito, Giuristi e sapienti in Roma arcaica - Roma [ecc.] : Laterza, 1986. - 121 p.
*Francesco Sini, Documenti sacerdotali di Roma antica - Sassari : Libreria Dessì editrice.
*La religione romana arcaica / Georges Dumezil ; con una appendice su La religione degli etruschi ; edizione italiana e traduzione a cura di Furio Jesi. - Milano : Rizzoli, c1977. - 614 p. ;
*Diritto e costume nella societa primitiva / Bronislaw Malinowski ; introduzione di Antonio Colajanni. - Roma : Newton Compton, 1972. - 166 p. : ill. ;
* {{cita libro|autore=Campanini|coautori= Carboni|titolo=NOMEN - Il nuovissimo Campanini Carboni. Latino Italiano - Italiano Latino|editore= Paravia|città= Torino|anno= 2003|id= ISBN 88-395-5150-6}}
*Gian Biagio Conte- Emilio Pianezzola, Storia e testi della letteratura latina, Le Monnier, 2003 , 3 volumi
 
== Fonti primarie ==
Catone il Censore:
quello pervenuto del de moribus tramite gellio:
Praeterea ex eodem libro Catonis haec etiam sparsim et intercise commeminimus: "Vestiri" inquit "in foro honeste mos erat, domi quod satis erat. Equos carius quam coquos emebant. Poeticae artis honos non erat. Si quis in ea re studebat aut sese ad convivia adplicabat, "crassator" vocabatur".
 
6. Illa quoque ex eodem libro praeclarae veritatis sententia est: "Nam vita" inquit "humana prope uti ferrum est. Si exerceas, conteritur; si non exerceas, tamen robigo interficit. Item homines exercendo videmus conteri; si nihil exerceas, inertia atque torpedo plus detrimenti facit quam exercitio".
 
Parti iniziali di:
Istituzioni di Gaio
De Origine iuris fragmentum di Pomponio
 
Di Cicerone:
Antologia
De Officis
Cato maior del senectute
Laelius de Amicitia
 
Autori in forse:
Panerio
Plauto Terenzio
Opere e Autori in forse:
Retorica ad Herennium
Oratoria di Quintilliano
sicuri:
Nerazio e da Celso e Giuliano
Digesto
 
=Parte non compresa nella voce a cui devo fare taglia e cuci=
== Storia ==
 
Nei primi secoli dalla nascita di Roma fondamento del [[diritto|diritto romano]] (''ius'') fu considerata la [[tradizione]]. Da principio non vi erano leggi scritte, ma soltanto una coscienza collettiva e ogni ramo della vita quotidiana era regolato da una prassi universalmente accettata, secondo le usanze degli antenati. Il mos maiorum, che letteralmente significa "costumi e tradizioni degli antichi" era quell’insieme di norme di origine consuetudinaria, che venivano generalmente osservate dal popolo in virtù della loro derivazione da antiche tradizioni, talmente remote che non si conosce l’origine.
 
Il diritto consuetudinario può avere due forme: ''mos'' e ''ius''. Il mos non serve ad esprimere la realtà giuridica, bensì la conformità di un comportamento ad una tradizione. Lo ius invece, secondo i [[galli]], indicava il diritto e si intendeva qualcosa di autoritario e formale. Tuttavia alla legge si ricorreva solo eccezionalmente ed essa era considerata un mezzo per intervenire sulle tradizioni e cambiarle quando queste si rivelavano inique, dannose o inadeguate alle nuove esigenze della collettività. Il mos maiorum costituiva gli elementi fondamentali del sistema giuridico romano arcaico, almeno fino all’emanazione delle [[leggi delle dodici tavole]]. Era considerato un patrimonio di valori e di tradizioni che costituiva il fondamento della loro cultura e della loro civiltà, la base dello stato romano.
 
Essere fedeli al mos maiorum significava riconoscersi membri di uno stesso [[popolo]], avvertire i vincoli di continuità col proprio passato e col proprio futuro, sentirsi parte di un tutto. I costumi e le usanze rendevano pienamente cives il romano che le seguiva con rispetto ed erano simbolo di integrità morale e fierezza dell’essere cittadino romano. Il concetto prioritario fu la particolare concezione dello Stato, inteso non come una società creata per dare benessere ai singoli cittadini, ma un patrimonio ideale e materiale che apparteneva a tutti: la ''[[Repubblica romana|res publica]]''.
 
Il bene comune era più importante del bene individuale ed ogni cittadino si sentiva in dovere di contribuire personalmente alla grandezza della res publica, assolvendo ad un preciso dovere [[morale]]. Cardine fondamentale di questo sistema di valori è infatti l’assoluta preminenza dello Stato, della collettività sul singolo cittadino: questa è l’ottica dalla quale va esaminato qualunque valore e comportamento. Così, ad esempio, non era tanto il coraggio in sè ad essere apprezzato, ma il coraggio che veniva dimostrato nell’interesse e per la salvezza dello Stato. I mores riguardavano essenzialmente la fedeltà allo Stato e ai suoi principi, l’attaccamento alle tradizioni religiose e culturali, il raggiungimento delle [[virtù]] civili e personali.
 
Ad esempio erano considerate virtù:
*''abstinentia'': disinteresse, onestà, integrità morale. Designa l’atteggiamento disinteressato, specialmente dell’amministratore nei confronti della cosa pubblica
*''consilium'': saggezza, ponderazione, capacità di deliberare. La parola, ricca di implicazioni, appare come uno dei valori della più antica latinità, e indica la riflessione condotta con calma e in piena indipendenza di giudizio.
*''constantia'': fermezza, costanza, tenacia, forza d’animo, coerenza. La parola in sè designa la salda perseveranza, la stabilità di un comportamento e di una virtù etico-politica tipicamente romana.
*''disciplina'': disciplina, educazione, formazione civile e militare del cittadino. Disciplina è per il romano fondamento indispensabile dello Stato, che si mostra con rigidezza militare in tutti i campi della vita.
*''exemplum'': esempio, modello.E’ il valore costituito da un’azione gloriosa compiuta da un antenato, che si ha il dovere di imitare e moltiplicare.
*''fides'': lealtà, affidabilità. E’ un concetto complesso, che riassume l’essenza della moralità romana.
*''fortitudo'': fortezza, coraggio, valore. Era la prima virtù dell’antica Roma .
*''gravitas'':maestà, serietà.
*''industria'': attività, operosità. Il termine designa il valore che spinge l’uomo politico alla zelante collaborazione nell’ambito dello Stato.
*''nobilitas'': rappresenta in senso astratto l’aspirazione ad essere degni delle virtù degli antenati.
*''pietas'': è con la virtus militaris uno dei valori fondamentali della romanità. E’ il rispetto per gli obblighi e i doveri che ci legano agli altri, per esempio alla patria, ai genitori, agli amici.
 
Sono a tal proposito illuminanti le parole dell’imperatore [[Marco Aurelio]]:
{{quote|Pensa in ogni momento che sei un romano ed un uomo e che devi eseguire ciò che hai tra le mani con dignità coscienziosa e sincera, con benevolenza e libertà e giustizia.}}
Traspaiono qui gli antichi ideali romani della virtus, della gravitas e della iustitia. Marco Aurelio sentiva il dovere di mettere tutte le sue energie al servizio del tutto, di subordinare ogni suo sentimento ed azione all’interesse del tutto.
 
Ma nei secoli, con l’espansione territoriale, la struttura delle relazioni sociali e della cultura romana subirono profondi sconvolgimenti: il contatto con la civiltà greca generò nel popolo romano un cambiamento. Da una parte si desiderava rinnovare i costumi rurali romani (mos maiorum) introducendo usanze e conoscenze provenienti dall’Oriente (si pensi alla filosofia, alla scienza), ma questo generò anche una decadenza dei valori morali, testimoniata dalla diffusione di costumi moralmente discutibili persino oggi.
 
Questo provocò una forte resistenza da parte degli ambienti più conservatori, che si scagliarono contro le culture extra-romane, accusate di corruzione dei costumi, di indecenza, di immoralità e di sacrilegio. [[Catone]] il Censore lottò accanitamente contro l’ellenizzazione del modo di vivere romano , a favore del ripristino del più antico mos maiorum, che aveva permesso al popolo romano di rimanere unito di fronte alle avversità, di sconfiggere ogni sorta di nemico. Aveva paura che la cultura greca divenisse portatrice di valori che minassero le basi sociali e l’assetto raggiunto dalla repubblica. La morale tradizionale era necessaria per mantenere immutata la repubblica. Con il passare dei secoli e con l’influenza delle usanze di nuove popolazioni, le tradizioni del mos maiorum si dispersero a favore della nuova cultura cristiana e delle esotiche usanze ellenistico-orientali.
 
== sviluppo e evoluzione ==
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== Bibliografia ==
*{{Cita libro
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|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
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== Collegamenti esterni ==
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== Versione voce inglese ==
 
'''''Mos Maiorum''''', literally translated as the “custom of the fathers/ancestors,” is the core concept of Roman traditionalism<ref>"''Mos Maiorum''," Brill Online. [http://www.brillonline.nl/subscriber/entry?entry=bnp_e810120] </ref>. The ''mos maiorum'' (pl. ''mores maiorum''), was an unwritten code from which the Romans derived their societal norms. These customs were distinct from the laws that would be recorded in writing. Because [[positive law]] regulated few aspects in Roman daily life, traditional customs, by virtue of the ''auctoritas maiorum'' (“prestige or respect of the ancestors”), shaped most of Roman behavior.
 
== Sources of the ''Mos Maiorum'' ==
 
The ''mos maiorum'' was the result of centuries of development before the Romans developed written records. Customs were created early in Rome’s history as they were needed to serve specific functions in the society. However, the significance of traditional practices and archaic rituals fell from the collective consciousness. The ''[[Lupercalia]]'', for example, a festival celebrated in [[Rome]] every February 15th<ref>"''"Lupercalia,"''O.C.D. pg 892 </ref>, was misunderstood by the time of [[Augustus]] in the late 1st century BCE. In some instances the relevancy of certain practices simply ebbed from society, such as the practice of ''[[confarreatio]] '' marriages<ref>''"Manus,"'' Berger. pg 577 </ref>. These archaic marriages were all but abandoned because of the rigidity of the union. Despite the fading understanding or relevancy of some of these customs the importance of the ''mores maiorum'' in Roman was never in danger of suffering the same fate.
 
The Romans used the ''auctoritas maiorum'' to validate the developments occurred as their society progressed. [[Suetonius]] recounts an edict of the [[censors]] from 92 BCE, which states, “all new that is done contrary to the usage and the customs of our ancestors, seems not to be right.” <ref> Suetonius,'' ''De Claris Rhetoribus'','' i.</ref> This statement reflects the fierce conservatism which was a hallmark of Roman Society. The ''mos maiorum'' as a collection of complex norms provided not only justification for tradition, but while retaining their fierce conservatism, it also provided a means to adjust when difficulties demanded such action. Whereas '' [[ius]]'' gave individuals their rights, they reflected the interests of the state and society. In a patriarchical society, dominated by an aristocracy, the ''mores'' were interpreted and adapted to serve the needs of the aristocracy. The ''[[pater familias|patria postestas]]'' reflects this use of the ''mores''. The ''potestas'' of the father allowed him complete control over his household, including slaves, his wife and his children<ref>"''Mores''," Brill Online [http://www.brillonline.nl/subscriber/entry?entry=bnp_e809900]</ref>. ''Mores'' justified the place of the eldest male of the family and his power over life and death. Conversely, the ''mores'' also adjusted to kept the ''potestas'' of the father in check by limiting the father’s power to unjustly punish or even kill his family members, until he had properly consulted a ''consilium''. <ref>Seneca, ''''De Clemetia'','' i.15.6-6, i.16.1</ref>
 
== Politics ==
 
Participation in public life in ancient Rome was a dominant part of most male citizens’ lives. Public life included politics, military, law and also priesthoods. In politics, the '' [[cursus honorum]]'' became the standard track of offices. The observance of this track was considered conventional; however, there were deviations from ''cursus''. [[Lucius Appuleius Saturninus]] and [[Gaius Servilius Glaucia]], in association with [[Gaius Marius]] and his legislations and elections, broke tradition by seeking consecutive [[tribune]]ships. Gaius Marius himself broke the accepted traditions of the Roman elite. Not only was Marius a highly successful ''[[novus homo]]'', but he was also elected to an unprecedented seven [[consulship]]s. These figures contrast sharply to the career of Cicero, who followed the ''cursus honorum'' strictly and maintained a great deal of support for the interests of the aristocracy and the ancestral values they guarded. Cicero achieved most of his fame from his oratory skills, acting as defender and prosecutor in the courts.
 
Law was closely tied to the ''cursus honorum'' and the magistracies that a citizen might hope to achieve. The upper class, having more knowledge of the law and of oration (as both were customary parts of their education), would fulfill the roles of prosecution, defender, and even judges. These roles were traditional duties for the upper class, who could shoulder the responsibility. Although a great deal of responsibilities lay in civilian life, as was common around the ancient world, Romans were also expected to serve in the military.
 
== Military ==
 
The ''mos'' of the military had been that citizen soldiers were fielded for the sake of specific threats the interests of the entire state, but after Marius they are professional soldiers, allied to their general. The [[Roman army]] was originally comprised of the upper class, as they were the only members of society that could bear cost of armor and absence from work. The custom for Roman males was to join the army and obtain glory in service to the state, and when not need for a war or other conflict, to lay down arms and return to civic life. However, Gaius Marius reformed the military to include the ''[[capite censi]]'' and made the troops under his command loyal to him before the state.
 
== Religious Tradition ==
 
Unlike modern western religion, the Romans did not segregate religious practices and service to the state. Instead, the Romans maintained the practice of their [[Indo-European]] ancestors of leaving priesthoods tied to the state. The ''[[Collegium Pontificum]]'' consisted of different cults that had an appointed priest, who could simultaneously hold a political and/or military position. In the private home Romans would also have regular worship to the ''[[Penates]]'', which were the gods of the inner home<ref>''"Penates,"'' O.C.D. pg 1135 </ref>. The ''[[Lares]]'' are also common fixtures in Roman private religion, in addition to the Roman anthropomorphic figures. They are guardian spirits, who vary in the specificities of their roles, depending on their manifestations. As the ''lares Augusti'', they were they guardian spirits of the emperor. Common epithets include ''lares compitales'', who were the guardians of the crossroads and ''lares familiaris'', who were the guardians of the household.
 
== Patrons and Clients ==
 
Another major facet of Roman tradition is the ''[[patronus]]'' and ''[[cliens]]'' (patron and client) relationship. This is the relationship that commonly occurred between [[plebeians]] and [[patricians]], where in return for the protection of the ''patronus'', the ''cliens'' offered services until the debt was returned or longer. Later in Roman history, after [[Augustus]]’ rise to ''[[princeps]]'', more of the population falls into the clienthood of the ''[[imperator]]'' until eventually all do.
 
== The Changing Roles of the ''Mores'' ==
 
Along with the change in patron-client relations, the place of the ''mos maiorum'' changes under the [[principate]]. Before Augustus, the place of the mores had been related, but separate from that of laws and regulations; however, a shift toward legalizing the romanticized ideals of the ancestral traditions occurs. Under Augustus and his moral reforms, the place of the ''mores maiorum'' becomes subject to the will of the emperor, though they survive until the reign of [[Justinian]].
 
== Cornerstones of the ''Mores Maiorum'' ==
 
All aspects of life, including both the public and private arenas, were immeasurably influenced by the ''mores'' that had been established over centuries. Some of the components deserve special attention because of their importance in the greater picture of the ''mores maiorum''.
 
===''Fides''===
 
The Latin word ''fides'' has multiple meanings; however, these meanings are all based around similar principles: truth, faith, honesty, and trustworthiness. It can be seen in use with other words to create terms such as ''[[bona fides|bonae fidei]]'' (“in good faith”) or ''fidem habere'' (“to be credible”, or more literally “to have trustworthiness”). In [[Roman law]], ''fides'' was extremely important. As in all ancient cultures, verbal contracts were very common in Roman daily life, and so good faith allows business transactions to be made with greater confidence. If this good faith were betrayed, then a legal case could be made for the offended person<ref> “Bona fides,” Berger. pg 374 </ref>.
 
As the [[Roman goddess]], '' [[Fides]]'' represented a cult that was very old in the city of Rome. She was the goddess of good faith and presided over verbal contracts<ref>Adkins. pg 78 </ref>. She was depicted as an old woman and was considered older than [[Jupiter]] <ref>Adkins. pg 78 </ref>. Her temple is dated from around 254 BCE<ref>Ziolkowski, “Temples” </ref> and was located on the [[Capitoline Hill]] in Rome, near the [[Temple of Jupiter]]. According to [[Livy]] <ref>''Ab Urbe Condita''. i. 21 </ref>, the legendary second king of Rome, ''[[Numa Pompilius]]'', founded her cult. Livy goes into details of the worship of ''Fides'' in his history of Rome. Her rituals were performed by the ''flamines maiores'', who were the priests of the ancestors. These priests brought the shrine of ''Fides'' in a covered carriage drawn by a pair of horses to the place of celebration. Since ''Fides'' was considered to dwell in the right hand of a man, she was represented during the Roman Empire on coins with a pair of covered hands, to symbolize the credibility of the emperor and the legions<ref> “Fides,” O.C.D. pg 595 </ref>. The covering of the hands reflected the worship of ''Fides'', where the man performing the sacrifice would cover his hands to the fingers to religiously preserve ''Fides''<ref>''Ab Urbe Condita''. i. 21 </ref>.
 
 
=== ''Pietas'' ===
 
''Pietas'' is not the equivalent of the modern derivative “piety.” ''[[ Pietas]]'' was the Roman attitude of dutiful respect towards the gods, fatherland, parents and other kinsmen. The term incorporated a sense of moral duty, not merely the observance of rituals (this is covered by the term ''cultus''). Thus, ''pietas'' required the maintenance of relationships with those listed above in a moral and dutiful manner<ref>Adkins. p. 180 </ref>. According to Cicero, “''pietas'' is justice towards the gods,” <ref>''De Natura Deorum''. 1.116 </ref> and as such demanded more of the observer than mere sacrifice and correct ritual performance, but also the inner devotion and righteousness of the individual. ''Pietas'' could be displayed in numerous ways. For example, [[Julius Caesar]] displayed pietas during his life by beginning in 52 BCE and dedicating in 48 BCE, after the battle of [[Pharsalus]], a temple to ''[[Venus Genetrix]]''. The temple was dedicated to ''[[Venus]]'' as the mother of ''[[Aeneas]]'' and thus the ancestor of the ''[[Julii]]'' (the ''[[gens]]'' of Julius Caesar). Augustus, after the death of [[Marcus Antonius]] and with [[Marcus Aemilius Lepidus]] out of the way<ref>Stambaugh. pg 50 </ref> (these two men are Augustus’ co-[[triumvir]]s in the [[Second Triumvirate]]), built a [[Temple of Caesar]] in order to honor his adoptive father. Some Romans, because of their role as pious individuals, adopted the cognomen ''Pius''. The emperor [[Antoninus Pius]] received this addition to his name because of his role in convincing the senate to deify his adoptive father, the emperor [[Hadrian]], and for the ''pietas'' he showed toward his elderly biological father in public.
 
Such was the importance of ''pietas'' that according to Livy<ref>''Ab Urbe Condita''. xxxx. 34 </ref>, it received a temple dedicated in 181 BCE. Similar to other abstract concepts in Roman culture, ''Pietas'' appeared often in anthropomorphic form, and was sometimes accompanied by a stork (a symbol of filial piety) <ref> “Pietas,” O.C.D. p. 1182 </ref>. She was adopted by Augustus as ''[[Pietas Augusta]]'' to display his own ''pietas'', as can be seen on coins from the period<ref>Adkins. p.180</ref>.
 
=== ''Religio'' and ''Cultus'' ===
 
''[[Religion in ancient Rome|Religio]]'' was not “[[religion]]” in the modern sense of the word. ''Religio'' is related to Latin verb ''religare'' (“to bind”). In the Roman mind ''religio'' represented a tie between the gods and mortals. This bond is more in the respect of awe and obligation (out of [[superstition]]), and is related to the religious practices and customs of the Romans<ref>Adkins. pg 190 </ref>. Roman men and women were expected to be aware of these ties and to honor the gods through religious observances in an attempt to maintain a ''pax deorum'' (“peace of the gods”). In accordance with the noun, the adjective ''religiosus'' meant an exaggeration of religious practice to the point of superstition. The Romans regarded ''religio'' as a necessary part of life, so as to keep order and normalcy in the community or to a greater extent, the world. The motivation behind these observances is not morally based as modern [[Judeo-Christian|Judeo-Christian values]] are, but instead are based around appeasement of the gods and expectancy of rewards. To guarantee a victory a general would promise a temple to a deity, or in hopes of alleviating hardship, community members would make sacrifices. Livy implies this necessity in his description of the capture of the goddess [[Juno]] (in statue form) from [[Veii]] <ref>''Ab Urbe Condita''. v. 23 </ref>. Livy notes that it was against the ''religio'' of the [[Etruscans]] to touch the statue unless a member of the hereditary priesthood. The Roman soldiers in turn are cleaned, robed and then ask the goddess if she would come to Rome. This was not tied to pietas and its inherent morality, but instead it was the related to the concept of ''[[cultus]]''.
 
''Cultus'' was the obligated observance and correct performance of rituals to the gods. Romans religious practices were oriented towards the correct performance of rituals not the ethics and morals of person. The gods were pleased by the attention to their rites and thus Romans hoped to gain favor by performing sacrifices and other ritual formulae in the correct manner<ref>Adkins. pg 55 </ref>.
 
 
=== ''Disciplina'' ===
 
In Latin, the word ''disciplina'' is related to education, training, discipline and self-control. This military nature of the Roman society explains a great deal the importance of this characteristic, and perhaps because of their military inclination, also shows itself in daily life of the Romans. In his ''[[Philippicae]]'' against Marcus Antonius, Cicero maligns the character of Marcus Antonius, portraying the triumvir as man without self-control<ref>''Phillipicae''. II </ref>, showing the importance of the characteristic by emphasizing Marcus Antonius’ lack of discipline<ref>see Plutarch’s ''Antony'', for further characterization of Antonius.</ref>.
 
''[[Disciplina]]'' as a goddess was used as propaganda tool, especially under the empire. In inscriptions she is referred to as the discipline of the emperor in relation to his role over the legions. This is why inscriptions and dedications are known from locations such as [[England]] and [[North Africa]]. Under the emperor Hadrian, these dedications are made and coins are minted to help secure the minds of border legions<ref>Adkins. p. 63</ref>.
 
 
===''Gravitas'' and ''Constantia'' ===
 
''[[Gravitas]]'', not to be confused with the modern word gravity, represented the value of dignified, self-control<ref>Ward. p. 58</ref>. In the face of adversity, a “good” Roman was to display an unperturbed façade. Roman myth and history reinforced this value by recounting tales of figures such as [[Gaius Mucius Scaevola]] <ref>''Ab Urbe Condita''. ii. 12</ref>. At the founding of the Republic, the Etruscan king [[Lars Porsenna]] was laying siege to the city of Rome, and with city in dire straits, Scaevola attempted to assassinate Porsenna. However, Scaevola failed and was caught. When the king threatened torture if Scaevola did not answer his questions about Rome, Scaevola placed his right hand in a fire and held it there with great ''gravitas'', telling the king that there were more in Rome just like himself. The ''gravitas'' that Scaevola displayed not only earned him the name Scaevola (“left-handed”), but also helped convince Porsenna of the Romans’ resiliency.
 
While ''gravitas'' was dignified self-control, ''constantia'' was steadiness or perseverance. This value coupled with ''gravitas'' played no small role in the history and success of the Roman people. ''Constantia'' allowed the Romans to hold fast in times of great turmoil and devastating defeat, such as the campaign of [[Hannibal Barca]] <ref>''Ab Urbe Condita''. xxii. 58. See also Ogilvie’s Commentary on Livy 1-5.</ref>.
 
 
=== ''Virtus'' ===
 
''Virtus'' is derived from the Latin word ''vir'' (“man”) and encompasses what constituted the ideal of the true Roman male<ref>''Ward. p. 57</ref>. Multiple aspects are covered by this term. The poet [[Gaius Lucilius]] discusses ''virtus'' in some of his work, saying that it is ''virtus'' for a man to know what is good, evil, useless, shameful, or dishonorable<ref>''Ward. p. 57</ref>.
 
 
=== ''Dignitas'' and ''Auctoritas'' ===
 
''Dignitas'' and ''auctoritas'' were the end result of displaying the values of the ideal Roman and the service of the state in the forms of priesthoods, military positions, and magistracies. ''Dignitas'' was reputation for worth, honor and esteem. Thus, a Roman who displayed their ''gravitas'', ''constantia'', ''fides'', ''pietas'' and other values becoming a Roman would possess ''dignitas'' among their peers. Similarly, through this path, a Roman could earn ''auctoritas'' (“prestige and respect”) <ref>''Ward. p. 58</ref>.
 
See a more complete list of [[Roman virtues]].
 
==Notes==
<references/>
 
==References==
Adkins, L. and Adkins, R. ''Dictionary of Roman Religion''. New York: Oxford University Press, 2000.
 
Berger, Adolph. ''Encyclopedic Dictionary of Roman Law''. Philadelphia: The American Philosophical Society, 1991.
 
''Brill’s New Pauly''. Antiquity volumes edited by: Huber Cancik and Helmuth Schneider. Brill, 2008 Brill Online.
 
Oxford Classical Dictionary. 3rd Revised Ed. New York: Oxford University Press, 2003.
 
Stambaugh, John E. ''The Ancient Roman City''. Baltimore: The John’s Hopkins University Press, 1988.
 
Ward, A., Heichelheim, F., Yeo, C. ''A History of the Roman People''. 4th Ed. New Jersey: Prentice Hall, 2003.
{{Ancient Roman topics}}
 
 
[[de:Mos maiorum]]
[[es:Mos maiorum]]
[[fr:Mos majorum]]
[[it:Mos maiorum]]
[[he:מנהגי אבות ברומא העתיקה]]
[[nl:Mos maiorum]]
[[no:Mos maiorum]]
== Traduzione ==
Mos maiorum, letteralmente tradotto come "costumi dei padri / antenati", è il nucleo è della tradizione romana [1] parte dei quali già presenti nel periodo protostorico delle tribu stanziate nel territorio laziale e vicini. Il mos maiorum (pl. mores maiorum), è stato un codice non scritto da cui i romani loro derivati norme sociali a cui doveva rispondere l'intera comunità. Questi stati distinti dalle leggi che erano registrati per iscritto. I ''mores'' nella storia di Roma furono parte fondamentale nei primi tre secoli della [[Fondazione di Roma|Storia di Roma]] parte di essi furono tradotti anche in [[lex regia|leges regiae]] poi alcune tradotte nel 450 a.C. circa nelle [[XII tavole]] ma ancora fenomeno in parte a se stante risulta perurare perfino al [[Età imperiale|periodo del principato]]. Questi erano parificate per importanza alle ''leges'' del [[età repubblicana|periodo repubblicano]] e del [[età imperiale|principato]] (ritevesti di importanza nell'epoca di [[Giustiniano]] anche se ormai poco seguiti) e erano più importanti delle stesse consuetuini infatti queste ultime se contrarie ai ''mores'' non erano ritenuti validi, i ''mores maiorum'' regolalavano alcuni aspetti della vita quotidiana in età romana, questi costumi tradizionali erano seguiti soprattutto poichè investiti della ''virtù del auctoritas maiorum'' ( "prestigio o il rispetto degli antenati") dal quale deriva la maggior parte del comportamento dei romani.
 
== Fonti di Mos maiorum ==
 
Il mos maiorum era il risultato di secoli di sviluppo prima che i romani sviluppassero una documentazione scritta. Questi costumi furono creati nei primi mesi della storia di Roma e sono stati necessari per adattarsi meglio alle funzioni specifiche della società. Tuttavia, l'importanza di pratiche tradizionali e rituali arcaiche deriva dalla coscienza collettiva. Il [[Lupercalia]], per esempio, era una festa celebrata ogni 15 del mese di febbraio a Roma. [2], fraintesa al tempo di Augusto nel [[I secolo a.C.]] In alcuni casi la pertinenza di alcune pratiche semplicemente ebbed da parte della società, come la pratica di confarreatio matrimoni [3]. Questi matrimoni sono stati tutti arcaico, ma abbandonato a causa della rigidità del sindacato. Nonostante la dissolvenza comprensione o di pertinenza di alcuni di questi doganali l'importanza della mores maiorum in età romana non è mai stato in pericolo di subire lo stesso destino.
 
I Romani la auctoritas maiorum utilizzati per convalidare gli sviluppi avvenuti nel loro società progredita. Svetonio racconta un editto di censura dal 92 aC, in cui si afferma, "tutti i nuovi che si fa in contrasto con l'uso e le usanze dei nostri antenati, non sembra essere giusto." [4] Questa dichiarazione rispecchia il forte conservatorismo che è stato un segno distintivo della società romana. Il mos maiorum come un insieme di complesse norme previste giustificazione non solo per tradizione, ma, pur mantenendo la loro feroce conservatorismo, è previsto anche un mezzo per regolare difficoltà quando richiesto tale azione. Considerando che ha ius persone dei loro diritti, che riflette gli interessi dello Stato e della società. In una società patriarchical, dominato da una aristocrazia, i costumi sono stati interpretati e adattato a soddisfare le esigenze della aristocrazia. La patria postestas riflette questo uso del costume. La potestas del padre consentito il controllo completo su di lui la sua famiglia, compresi gli schiavi, la moglie ei suoi figli [5]. Mores giustificato il posto del più anziano di sesso maschile della famiglia e il suo potere sulla vita e sulla morte. Al contrario, il costume anche tenuti ad adeguare la potestas del padre nel cercare il padre, limitando il potere di punire ingiustamente o addirittura uccidere i suoi familiari, fino a che egli aveva consultato un consilium correttamente. [6]
 
== Politica ==
 
Partecipazione alla vita pubblica a Roma è stata una posizione dominante da parte della maggior parte dei cittadini di sesso maschile 'vita. Vita pubblica, inclusa la politica, militare, il diritto e anche priesthoods. In politica, il cursus honorum è diventato lo standard traccia di uffici. L'osservanza di questo brano è stato considerato convenzionale, tuttavia, vi sono state deviazioni dal cursus. Lucio Appuleius Saturnino e Gaio Servilio Glaucia, in associazione con Gaius Marius e la sua legislazione e delle elezioni, ha rotto la tradizione cercando tribuneships consecutivi. Gaius Marius si ruppe il accettato di tradizioni romane élite. Non solo è stato un successo Marius Novus homo, ma è anche stato eletto a uno senza precedenti sette consulships. Queste cifre nettamente contrario alla carriera di Cicerone, che ha seguito il cursus honorum e rigorosamente mantenuto un forte sostegno per gli interessi della nobiltà e la loro valori ancestrali custodito. Cicerone realizzato la maggior parte della sua fama della sua abilità oratoria, in qualità di difensore e procuratore in giudizio.
 
Legge è stata strettamente legata al cursus honorum e le magistrature che un cittadino possa sperare di raggiungere. La classe superiore, con più conoscenza della legge e di collaborazione (in quanto entrambe le parti erano abituali della loro educazione), che soddisfano i ruoli di azione penale, difensore, e persino giudici. Questi ruoli erano tradizionali funzioni di classe superiore, che potrebbe assumersi la responsabilità. Benché una grande quantità di responsabilità laicale nella vita civile, come è comune intorno al mondo antico, i romani sono stati previsti anche per il servizio militare.
 
== Militare ==
 
La mos dei militari che erano stati cittadino soldati sono stati schierati per il bene di minacce specifiche degli interessi di tutta la situazione, ma dopo Marius sono soldati professionisti, ai loro alleati generale. L'esercito romano era originariamente composto di classe superiore, in quanto erano gli unici membri della società che potrebbe avere dei costi di armatura e di assenza dal lavoro. L'usanza romana per i maschi è stato quello di unire l'esercito e ottenere gloria in servizio allo Stato, e quando non necessità di una guerra o di altri conflitti, a stabilire le armi e tornare alla vita civile. Tuttavia, Gaius Marius riforma militare per includere il capite Censi e ha reso le truppe sotto il suo comando a lui fedeli, prima dello Stato.
 
== Tradizione religiosa ==
 
A differenza di religione occidentale moderno, i romani non separare le pratiche religiose e di servizio allo Stato. Invece, i Romani mantenuta la pratica dei loro antenati indo-europea di lasciare priesthoods legata allo Stato. Il Collegium Pontificum consisteva dei diversi culti che avevano uno nominato sacerdote, che potrebbe simultaneamente in possesso di un politico e / o posizione militare. In casa privata Romani avrebbe anche regolare Penates al culto, che erano le divinità della casa interiore [7]. Il Lares sono anche comune infissi in privato la religione romana, oltre al romano figure antropomorfe. Essi sono spiriti custode, che variano a seconda delle specificità dei loro ruoli, a seconda delle loro manifestazioni. Come il Lares Augusti, erano gli spiriti dei loro custode l'imperatore. Comune epiteti comprendono Lares compitales, che erano i custodi del crocevia e Lares familiaris, che erano i custodi del nucleo familiare.
 
== Patrocini e Clienti ==
 
Un altro importante aspetto della tradizione romana è il patronus e cliens (patrono e client) rapporto. Questo è il rapporto che comunemente si è verificato tra plebeians e patrizi, dove in cambio per la protezione del patronus, il cliens servizi offerti fino a quando il debito è stato restituito o più. Più tardi nella storia romana, dopo Augusto 'luogo a princeps, più della popolazione rientra nella clienthood del Imperator, fino alla fine tutti fanno.
 
== Il ruolo del Mores ==
Insieme con il cambiamento di patrono-relazioni con la clientela, il luogo del mos maiorum cambiamenti sotto il principato. Prima di Augusto, il luogo di costume erano stati legati, ma distinto da quello delle leggi e dei regolamenti; tuttavia, il passaggio verso la legalizzazione del romanticized ideali tradizioni ancestrali si verifica. Sotto Augusto e la sua morale, le riforme, il luogo di mores maiorum diventa soggetto alla volontà del l'imperatore, anche se sopravvivono fino al regno di Giustiniano.
 
== Le basi del Mores maiorum ==
Tutti gli aspetti della vita, compreso il loro arene pubbliche e private, sono stati immensamente influenzato dal costume che era stata stabilita nel corso dei secoli. Alcuni dei componenti meritano una particolare attenzione a causa della loro importanza nel quadro della maggiore mores maiorum.
 
== Fides ==
 
La parola latina fides ha più significati, ma questi significati sono tutti basati su principi simili: la verità, la fede, l'onestà e affidabilità. Esso può essere visto in uso con altre parole per creare termini come bonae fidei ( "in buona fede") o fidem habere ( "per essere credibili", o più letteralmente "avere fiducia"). Nel diritto romano, fides è stato estremamente importante. Come in tutte le culture antiche, i contratti verbali sono stati molto comune nella vita quotidiana romana, e così buona fede permette transazioni commerciali per essere fatto con maggiore fiducia. Se questa buona fede sono stati traditi, quindi una causa potrebbe essere fatto per la persona offesa [8].
 
Come la dea romana, Fides ha rappresentato un culto che era molto vecchio, nella città di Roma. Era la dea della buona fede e presieduto verbale contratti [9]. E 'stata descritta come una vecchia donna, ed è stato ritenuto di età superiore a Giove [10]. Il suo tempio è datata intorno al 254 aC da [11] e si trova sul colle Capitolino di Roma, vicino al Tempio di Giove. Secondo Livio [12], secondo il leggendario re di Roma, Numa Pompilius, fonda il suo culto. Livio va nei dettagli del culto di Fides nella sua storia di Roma. I suoi rituali sono stati effettuati dalla flamines maiores, che erano i sacerdoti della antenati. Questi sacerdoti hanno proposto il santuario di Fides in un carro trainato coperti da una coppia di cavalli al luogo di celebrazione. Dal momento che è stato considerato Fides ad abitare nella mano destra di un uomo, è stata rappresentata durante l'Impero Romano su monete con un paio di mani coperte, a simboleggiare la credibilità delle legioni imperatore e il [13]. La copertura delle mani riflette il culto di Fides, in cui l'uomo esegue il sacrificio di coprire le sue mani per le dita per preservare Fides religioso [14].
 
 
== Pietas ==
 
Pietas non è l'equivalente del moderno derivato "pietà". La Pietas era l'atteggiamento romano del dovuto rispetto verso gli dei, la patria, i genitori e altri parenti. L'accezione del termine comprendeva anche un senso di dovere morale, non solo la mera osservanza dei riti (il cui termine corrispondente è ''cultus''). Di conseguenza la pietas esigeva il mantenimento delle relazioni con quelli sopra elencati rispettosamente e moralmente parlando [15]. Secondo Cicerone, "pietas è la giustizia verso gli dei," [16] e, come tale, ha chiesto più di un osservatore non puramente rituali di sacrificio e di corretta esecuzione, ma anche la devozione e rettitudine interiore della persona. Pietas potrebbero essere visualizzati in molti modi. Ad esempio, Giulio Cesare pietas mostrate durante la sua vita a partire dal 52 aC e dedicato al 48 aC, dopo la battaglia di Pharsalus, un tempio a Venere Genitrice. Il tempio è stato dedicato a Venere, come la madre di Enea e quindi l'antenato del Julii (gens di Giulio Cesare). Augusto, dopo la morte di Marco Antonio e Marco Emilio Lepido fuori del modo in cui [17] (questi due uomini sono Augusto 'co-triumvirs nel secondo triumvirato), ha costruito un tempio di Cesare, al fine di onorare il suo padre adottivo. Alcuni romani, a causa del loro ruolo di pii cittadini, ha adottato il cognomen Pio. L'imperatore Antoninus Pius ricevuto questa aggiunta al suo nome a causa del suo ruolo nel convincere il Senato a divinizzare il suo padre adottivo, l'imperatore Adriano, e per la pietas ha mostrato verso il suo padre biologico anziani in pubblico.
 
Tale è stata l'importanza della pietas che, in base alle Livio [18], ha ricevuto un tempio dedicato nel 181 aC. Analogamente agli altri concetti astratti nella cultura romana, pietas apparso spesso in forma antropomorfa, e talvolta è stato accompagnato da una cicogna (il simbolo della pietà filiale) [19]. Essa è stata adottata da Augusto come pietas Augusta per visualizzare la sua pietas, come si può vedere su monete del periodo [20].
 
== Religio e Cultus ==
Religio non è "religione" nel senso moderno della parola. Religio è legato al verbo latino religare ( "legare"). Nella mente religio romana ha rappresentato un legame tra la divinità e mortali. Questo legame è più il rispetto e l'obbligo di soggezione (di superstizione), ed è collegata alla pratiche religiose e le usanze dei Romani [21]. Romana sono stati gli uomini e le donne dovrebbero essere consapevoli di questi legami e per onorare la divinità attraverso osservanze religiose, nel tentativo di mantenere una pax deorum ( "la pace degli dèi"). In conformità con il sostantivo, l'aggettivo religiosus un'esagerazione dire della pratica religiosa, fino al punto di superstizione. I Romani religio considerata come una parte necessaria della vita, in modo da mantenere l'ordine e la normalità nella comunità o in misura maggiore, il mondo. La motivazione alla base di queste osservanze non è moralmente fondata moderna giudaico-cristiana dei valori, ma invece sono basati su appagamento degli dei e l'aspettativa di premi. Per garantire una vittoria sarebbe una promessa di un tempio di una divinità, o nella speranza di alleviare le difficoltà, i membri della comunità di fare sacrifici. Livio implica questa necessità nella sua descrizione della cattura della dea Giunone (sotto forma di statua) da Veio [22]. Livio rileva che si è contro la religio degli Etruschi per toccare la statua a meno che un membro del sacerdozio ereditaria. I soldati romani a loro volta, sono puliti, robed e poi chiedere alla dea se fosse venuto a Roma. Questo non è stato legato alla pietas e la sua moralità intrinseca, ma invece è stato correlato al concetto di cultus.
 
Cultus è stata obbligata l'osservanza e la corretta esecuzione delle rituali alla divinità. Romani pratiche religiose sono state orientate verso la corretta esecuzione di riti non l'etica e la morale della persona. Gli dei sono stati lieti di attenzione da parte del loro riti romani e quindi spera di ottenere da favorire l'esecuzione di sacrifici e di altre formule rituali in modo corretto [23].
 
 
== Disciplina ==
 
In latino, la parola è legato alla disciplina l'istruzione, la formazione, la disciplina e di auto-controllo. Questa natura militare della società romana, spiega la grande importanza di questa caratteristica, e forse a causa della loro inclinazione militari, si mostra anche nella vita quotidiana dei Romani. Nel suo Philippicae contro Marco Antonio, Cicerone maligns il personaggio di Marco Antonio, raffigurante la triumvir come uomo senza auto-controllo [24], mostrando l'importanza delle caratteristiche da sottolineare Marcus Antonius' la mancanza di disciplina [25].
 
Disciplina come una dea è stata utilizzata come strumento di propaganda, specialmente sotto l'impero. In iscrizioni è denominato "la disciplina del l'imperatore in relazione al suo ruolo nel legioni. Questo è il motivo per cui le iscrizioni e le dediche sono noti da luoghi come l'Inghilterra e il Nord Africa. Sotto l'imperatore Adriano, dediche questi sono fatti e le monete sono state coniate per contribuire a garantire la mente legioni di frontiera [26].
 
 
== Gravitas e Constantia ==
 
Gravitas, non deve essere confusa con la parola moderna gravità, ha rappresentato il valore della dignità, auto-controllo [27]. Di fronte alle avversità, una "buona" romano è stato per visualizzare una imperturbati facciata. Mito e storia romana rafforzata da questo valore raccontare storie di figure come Gaio Mucius Scaevola [28]. Alla fondazione della Repubblica, il re etrusco Lars Porsenna, che è stato di assedio alla città di Roma, e con la città di Dire Straits, Scaevola tentato di assassinare Porsenna. Tuttavia, Scaevola e non è stato catturato. Quando il re Scaevola minacciato di tortura, se non rispondere alle sue domande su Roma, Scaevola posto la sua mano destra in un incendio e che vi terrà con grande gravitas, raccontando il re che non vi erano più a Roma, proprio come se stesso. La gravitas che Scaevola visualizzata non solo gli valse il nome Scaevola ( "mancino"), ma anche contribuito a convincere Porsenna dei Romani 'resilienza.
 
Mentre è stato gravitas dignitosa self-control, è stato Constantia costanza o perseveranza. Questo valore accoppiati con gravitas non ha svolto alcun ruolo nella piccola storia e il successo del popolo romano. Constantia permesso di tenere i Romani veloce nei momenti di grande turbolenza e devastante sconfitta, come ad esempio la campagna di Annibale Barca [29].
 
 
== Virtus ==
 
Virtus deriva dal termine latino vir ( "l'uomo") e comprende ciò che costituiva l'ideale del vero maschio romano [30]. Molteplici sono gli aspetti oggetto di questo termine. Il poeta Gaio Lucilio discute virtus in alcuni dei suoi lavori, dicendo che è virtus per un uomo di sapere ciò che è bene, il male, inutile, vergognoso, o disonorevole [31].
 
Dignitas e Auctoritas
Dignitas auctoritas e sono stati il risultato finale di visualizzare i valori del ideale romano e il servizio dello Stato nelle forme di priesthoods, posizioni militari, e magistrature. Dignitas è stato per un valore di reputazione, onore e di stima. Così, un romano che mostrate loro gravitas, Constantia, fides, pietas e di altri valori, diventando un romano sarebbe in possesso di Dignitas tra i loro coetanei. Allo stesso modo, attraverso questo percorso, un romano potrebbe guadagnare auctoritas ( "il prestigio e il rispetto") [32].
 
 
 
sono usi o costumi che vengono seguiti nell'epoca antica di [[Roma]] soprattutto nell'epoca più arcaica: sono rivelazioni da parte del collegio sacerdotale prima e del [[Pontifex Maximus]] poi fino a essere opera di giuristi laici dell'epoca la quale comunità chiede il loro parere per sapere quali gesti e parole devono utilizzare per la risoluzione delle controversie. Mentre nell'epoca più arcaica non sono scritti, essi poi vengono espressi almeno in parte nelle [[XII tavole]] all'incirca nel [[450 a.C.]]. La loro [[interpretatio]] sarà affidata comunque ai [[Pontifex Maximus|Pontefici]] solo dopo [[Tiberio Coruncanio]] ([[254 a.C.]]) passeranno di mano ai giuristi laici dell'epoca, saranno presenti fino al periodo classico e in un certo senso anche in quello di [[Giustiniano]] traslandosi definitivamente verso le [[consuetudine(antica Roma)|consuetudini]].
 
= Versione Francese =
Le '''''mos majorum''''', littéralement « mœurs des anciens » ou « coutumes des ancêtres », désigne dans la [[Rome antique]] le mode de vie et le système des valeurs ancestrales. Il est souvent pris comme une référence, et est à opposer au spectacle de la décadence du temps présent.
 
Ce sont les traditions ancestrales, un code non écrit de lois et de conduite, une sorte de '''[[constitution romaine]]'''.
 
De grandes figures politiques telles que [[Caton l'Ancien]] tentent sans succès de rétablir les vertus traditionnelles romaines, fondées sur le travail, la fidélité à la patrie, la frugalité, le refus de l'oisiveté, mais ils ne sont pas écoutés. Le cri de [[Cicéron]], ''O tempora ! O mores'' (Quelle époque ! Quels mœurs !), prononcé il est vrai dans d'autres circonstances, ramène à cette interrogation quotidienne des Romains.
 
[[Auguste]], lors de la mise en place du [[Principat]], va s'attacher à restaurer les valeurs traditionnelles romaines par différentes lois, sur les mœurs par exemple, ou en redonnant vie à certains rites religieux tombés en désuétude.
 
Les cinq fondements du ''mos majorum'' sont :
 
# '''''fides''''' : fidelité, loyauté, foi ; confiance et réciprocité entre deux citoyens
# '''''pietas''''' : piété, dévotion, patriotisme, devoir ;
# '''''majestas''''': sentiment de supériorité naturelle d'appartenance à un peuple élu, majestée
# '''''virtus''''' : qualité propre au citoyen romain,courage, activité politique
# '''''gravitas''''' : ensemble des règles de conduite du romain traditionnel, respect de la tradition, sérieux, dignité, autorité ;
 
 
=== Bibliographie ===
* [[Bernhard Linke]] et [[Michael Stemmler]], ''Mos maiorum : Untersuchungen zu den Formen der Identitätsstiftung und Stabilisierung in der Römischen Republik'', [[Stuttgart]] : F. Steiner, [[2000]], 219 pages, {{ISBN|3515076603}} (br.) ;
* [[Hans Rech]], ''Mos maiorum. Wesen und Wirkg der Tradition in Rom'', Lengerich i. W., [[1936]].
=Traduzione Ultima=
== Origini del ''Mos Maiorum'' ==
 
Il ''mos maiorum'' è il risultato di secoli di scoperte su ciò che accadeva prima che i romani sviluppassero reperti scritti. Le pratiche rituali nacquero presto nella storia romana, poichè si sentiva la necessità di avere funzioni specifiche nella società. Comunque, il significato delle pratiche tradizionali e dei rituali arcaici getta le sue radici nelle consuetudini collettive. I ''[[Lupercalia]]'', per esempio, un'antica festività celebrata a [[Roma]] ogni ogni [[15 Febbraio]] <ref>"''"Lupercalia,"''O.C.D. pg 892 </ref>, è rimasta sconosciuta fino ai tempi di [[Augusto]], nel tardo [[Primo Secolo Avanti Cristo]]. In alcuni casi la rilevanza di tali pratiche veniva sminuita dalla società, come per la pratica del matrimonio ''[[confarreatio]]''<ref>''"Manus,"'' Berger. pg 577 </ref>. Queste arcaiche pratiche di matrimonio sono state successivamente abbandonate a causa della rigidità dell'unione stabilita dal matrimonio. Nonostante la progressiva perdità di rilevanza di queste pratiche, l'importanza del ''mores maiorum'' non ha mai rischiato di fare la stessa fine.
 
I Romani utilizzavano l'''auctoritas maiorum'' per convalidare gli sviluppi, affinchè la loro società si sviluppasse. [[Gaio Svetonio Tranquillo]] racconta di un editto di [[censura]] del 92 a.C., che dichiarava, “tutte le novità fatte contrariamente alle usanze e alle tradizioni dei nostri antenati, non devono essere considerate giuste.” <ref> Suetonius,'' ''De Claris Rhetoribus'','' i.</ref> Questo editto riflette il forte conservatorismo che era un marchio di fabbrica della società Romana. Il ''mos maiorum'' è praticamente una collezione di complesse norme usate non solo come espedienti per mantenere legami con la tradizione antica, ma, considerato il forte conservatorismo dei Romani, ma fungeva anche da mezzo a cui far riferimento per risolvere i problemi più difficili. Mentre ''[[ius]]'' trattava di diritti individuali, essi riflettevano l'interesse allo stato e alla società. In una società patriarcale, dominata dall'aristocrazia, i costumi erano interpretati per servire i bisogni dell'aristocrazia. La ''[[patria potestà]]'' riflette quest'uso dei costumi. La ''potesta'' del padre constentiva ad esso il controllo completo su schiavi, moglie e figli. <ref>"''Mores''," Brill Online[http://www.brillonline.nl/subscriber/entry?entry=bnp_e809900]</ref>. Il ''Mores'' giustificava la posizione dell'uomo maschio più vecchio e il suo comando fino alla fine della sua vita. Contrariamente, il ''mores'' limitava la potestà del padre per controllare la sua forza ed evitare che egli punisse eccessivamente o uccidesse mebri della sua famiglia, il tutto se egli aveva consultato correttamente un ''consilium''. <ref>Seneca, ''''De Clemetia'','' i.15.6-6, i.16.1</ref>
 
== Politiche ==
La partecipazione nella vita pubblica era parte dominante della vita del cittadino maschio nella Roma antica. La vita pubblica comprendeva politica, esercito, legge e anche sacerdozio.
Nella politica, il cursus honorum divenne la procedura standard di attribuzione delle cariche The observance of this track was considered conventional; however, there were deviations from ''cursus''. [[Lucius Appuleius Saturninus]] e [[Gaius Servilius Glaucia]], in associazione con [[Gaius Marius]] la sua legislazione e le elezioni, ruppe la tradizione cercando il consenso dei [[Tribuna della plevetribuni]]. Mario stesso smise di accettare la tradizione dell'elite romana. Mario non fu solo un homo novus di gran successo, ma fu eletto 7 volte console, cosa mai accaduta prima. Queste figure contrastano fortemente con la carriera di Cicero, che seguì severamente il ''cursus honorum'' e mantenne una gran coerenza nel sostenere gli interessi dell'aristocrazia e i valori ancestrali da essa salvaguardati. Cicero ottenne molta della sua fama dalla sua abilità di oratore, lavorando come difensore e Pubblico Ministero nelle corti.
 
La legge (il diritto) era legata strettamente al ''[[cursus honorum]]'' e alle magistrature che un cittadino poteva sperare di ottenere. La classe superiore, avendo più conoscenze su legge ed orazione (poichè erano concetti primari dell'educazione), would fulfill the roles of prosecution, defender, and even judges. These roles were traditional duties for the upper class, who could shoulder the responsibility. Although a great deal of responsibilities lay in civilian life, as was common around the ancient world, Romans were also expected to serve in the military (trad. da rivedere :Ricoprirebbe i ruoli di pubblico ministero, avvocato della difesa e persino di giudici. Questi ruoli erano doveri tradizionali per il patriziato, che poteva accollarsi tale responsabilità . Per quanto gran parte della responsabilità ricadesse nella vita da civili, come era normale nel mondo antico, era previsto che i Romani prestassero servizio nell'esercito).
 
== Campo militare ==
Il ''mos'' del militare stabiliva che i soldati cittadini venivano obbligati all'arruolamento tramite minacce riguardanti lo stato intero, ma dopo Mario entrarono in vigore i soldati professionisti, alleati dei loro generali. L' [[esercito romano]] era originariamente costituito da persone della classe superiore, poichè essi erano gli unici membri della società che potevano permettersi i costi economici delle armi ed assenze dal lavoro giornaliero. La speranza degli uomini romani era di unirsi all'esercito ed ottenere gloria a servizio dello stato, e quando non erano impegnati in battaglie o guerre, riponevano le armi e si dedicavano alla vita civile. Comunque, Gaio Mario riformò l'esercito per includere ''[[capite censi]]'' e sottomettere le truppe al suo controllo prima ancora che a quello dello stato.
 
== Tradizione religiosa ==
 
Unlike modern western religion, the Romans did not segregate religious practices and service to the state. Instead, the Romans maintained the practice of their [[Indo-European]] ancestors of leaving priesthoods tied to the state. The ''[[Collegium Pontificum]]'' consisted of different cults that had an appointed priest, who could simultaneously hold a political and/or military position. In the private home Romans would also have regular worship to the ''[[Penates]]'', which were the gods of the inner home<ref>''"Penates,"'' O.C.D. pg 1135 </ref>. The ''[[Lares]]'' are also common fixtures in Roman private religion, in addition to the Roman anthropomorphic figures. They are guardian spirits, who vary in the specificities of their roles, depending on their manifestations. As the ''lares Augusti'', they were they guardian spirits of the emperor. Common epithets include ''lares compitales'', who were the guardians of the crossroads and ''lares familiaris'', who were the guardians of the household.
 
== Patronato and Clientela ==
 
Another major facet of Roman tradition is the ''[[patronus]]'' and ''[[cliens]]'' (patron and client) relationship. This is the relationship that commonly occurred between [[plebeians]] and [[patricians]], where in return for the protection of the ''patronus'', the ''cliens'' offered services until the debt was returned or longer. Later in Roman history, after [[Augustus]]’ rise to ''[[princeps]]'', more of the population falls into the clienthood of the ''[[imperator]]'' until eventually all do.
 
== The Changing Roles of the ''Mores'' ==
 
Along with the change in patron-client relations, the place of the ''mos maiorum'' changes under the [[principate]]. Before Augustus, the place of the mores had been related, but separate from that of laws and regulations; however, a shift toward legalizing the romanticized ideals of the ancestral traditions occurs. Under Augustus and his moral reforms, the place of the ''mores maiorum'' becomes subject to the will of the emperor, though they survive until the reign of [[Justinian]].
 
== Cornerstones of the ''Mores Maiorum'' ==
 
All aspects of life, including both the public and private arenas, were immeasurably influenced by the ''mores'' that had been established over centuries. Some of the components deserve special attention because of their importance in the greater picture of the ''mores maiorum''.
 
===''Fides''===
 
The Latin word ''fides'' has multiple meanings; however, these meanings are all based around similar principles: truth, faith, honesty, and trustworthiness. It can be seen in use with other words to create terms such as ''[[bona fides|bonae fidei]]'' (“in good faith”) or ''fidem habere'' (“to be credible”, or more literally “to have trustworthiness”). In [[Roman law]], ''fides'' was extremely important. As in all ancient cultures, verbal contracts were very common in Roman daily life, and so good faith allows business transactions to be made with greater confidence. If this good faith were betrayed, then a legal case could be made for the offended person<ref> “Bona fides,” Berger. pg 374 </ref>.
 
As the [[Roman goddess]], '' [[Fides]]'' represented a cult that was very old in the city of Rome. She was the goddess of good faith and presided over verbal contracts<ref>Adkins. pg 78 </ref>. She was depicted as an old woman and was considered older than [[Jupiter]] <ref>Adkins. pg 78 </ref>. Her temple is dated from around 254 BCE<ref>Ziolkowski, “Temples” </ref> and was located on the [[Capitoline Hill]] in Rome, near the [[Temple of Jupiter]]. According to [[Livy]] <ref>''Ab Urbe Condita''. i. 21 </ref>, the legendary second king of Rome, ''[[Numa Pompilius]]'', founded her cult. Livy goes into details of the worship of ''Fides'' in his history of Rome. Her rituals were performed by the ''flamines maiores'', who were the priests of the ancestors. These priests brought the shrine of ''Fides'' in a covered carriage drawn by a pair of horses to the place of celebration. Since ''Fides'' was considered to dwell in the right hand of a man, she was represented during the Roman Empire on coins with a pair of covered hands, to symbolize the credibility of the emperor and the legions<ref> “Fides,” O.C.D. pg 595 </ref>. The covering of the hands reflected the worship of ''Fides'', where the man performing the sacrifice would cover his hands to the fingers to religiously preserve ''Fides''<ref>''Ab Urbe Condita''. i. 21 </ref>.
 
 
=== ''Pietas'' ===
 
''Pietas'' is not the equivalent of the modern derivative “piety.” ''[[ Pietas]]'' was the Roman attitude of dutiful respect towards the gods, fatherland, parents and other kinsmen. The term incorporated a sense of moral duty, not merely the observance of rituals (this is covered by the term ''cultus''). Thus, ''pietas'' required the maintenance of relationships with those listed above in a moral and dutiful manner<ref>Adkins. p. 180 </ref>. According to Cicero, “''pietas'' is justice towards the gods,” <ref>''De Natura Deorum''. 1.116 </ref> and as such demanded more of the observer than mere sacrifice and correct ritual performance, but also the inner devotion and righteousness of the individual. ''Pietas'' could be displayed in numerous ways. For example, [[Julius Caesar]] displayed pietas during his life by beginning in 52 BCE and dedicating in 48 BCE, after the battle of [[Pharsalus]], a temple to ''[[Venus Genetrix]]''. The temple was dedicated to ''[[Venus]]'' as the mother of ''[[Aeneas]]'' and thus the ancestor of the ''[[Julii]]'' (the ''[[gens]]'' of Julius Caesar). Augustus, after the death of [[Marcus Antonius]] and with [[Marcus Aemilius Lepidus]] out of the way<ref>Stambaugh. pg 50 </ref> (these two men are Augustus’ co-[[triumvir]]s in the [[Second Triumvirate]]), built a [[Temple of Caesar]] in order to honor his adoptive father. Some Romans, because of their role as pious individuals, adopted the cognomen ''Pius''. The emperor [[Antoninus Pius]] received this addition to his name because of his role in convincing the senate to deify his adoptive father, the emperor [[Hadrian]], and for the ''pietas'' he showed toward his elderly biological father in public.
 
Such was the importance of ''pietas'' that according to Livy<ref>''Ab Urbe Condita''. xxxx. 34 </ref>, it received a temple dedicated in 181 BCE. Similar to other abstract concepts in Roman culture, ''Pietas'' appeared often in anthropomorphic form, and was sometimes accompanied by a stork (a symbol of filial piety) <ref> “Pietas,” O.C.D. p. 1182 </ref>. She was adopted by Augustus as ''[[Pietas Augusta]]'' to display his own ''pietas'', as can be seen on coins from the period<ref>Adkins. p.180</ref>.
 
=== ''Religio'' and ''Cultus'' ===
 
''[[Religion in ancient Rome|Religio]]'' was not “[[religion]]” in the modern sense of the word. ''Religio'' is related to Latin verb ''religare'' (“to bind”). In the Roman mind ''religio'' represented a tie between the gods and mortals. This bond is more in the respect of awe and obligation (out of [[superstition]]), and is related to the religious practices and customs of the Romans<ref>Adkins. pg 190 </ref>. Roman men and women were expected to be aware of these ties and to honor the gods through religious observances in an attempt to maintain a ''pax deorum'' (“peace of the gods”). In accordance with the noun, the adjective ''religiosus'' meant an exaggeration of religious practice to the point of superstition. The Romans regarded ''religio'' as a necessary part of life, so as to keep order and normalcy in the community or to a greater extent, the world. The motivation behind these observances is not morally based as modern [[Judeo-Christian|Judeo-Christian values]] are, but instead are based around appeasement of the gods and expectancy of rewards. To guarantee a victory a general would promise a temple to a deity, or in hopes of alleviating hardship, community members would make sacrifices. Livy implies this necessity in his description of the capture of the goddess [[Juno]] (in statue form) from [[Veii]] <ref>''Ab Urbe Condita''. v. 23 </ref>. Livy notes that it was against the ''religio'' of the [[Etruscans]] to touch the statue unless a member of the hereditary priesthood. The Roman soldiers in turn are cleaned, robed and then ask the goddess if she would come to Rome. This was not tied to pietas and its inherent morality, but instead it was the related to the concept of ''[[cultus]]''.
 
''Cultus'' was the obligated observance and correct performance of rituals to the gods. Romans religious practices were oriented towards the correct performance of rituals not the ethics and morals of person. The gods were pleased by the attention to their rites and thus Romans hoped to gain favor by performing sacrifices and other ritual formulae in the correct manner<ref>Adkins. pg 55 </ref>.
 
 
=== ''Disciplina'' ===
 
In Latin, the word ''disciplina'' is related to education, training, discipline and self-control. This military nature of the Roman society explains a great deal the importance of this characteristic, and perhaps because of their military inclination, also shows itself in daily life of the Romans. In his ''[[Philippicae]]'' against Marcus Antonius, Cicero maligns the character of Marcus Antonius, portraying the triumvir as man without self-control<ref>''Phillipicae''. II </ref>, showing the importance of the characteristic by emphasizing Marcus Antonius’ lack of discipline<ref>see Plutarch’s ''Antony'', for further characterization of Antonius.</ref>.
 
''[[Disciplina]]'' as a goddess was used as propaganda tool, especially under the empire. In inscriptions she is referred to as the discipline of the emperor in relation to his role over the legions. This is why inscriptions and dedications are known from locations such as [[England]] and [[North Africa]]. Under the emperor Hadrian, these dedications are made and coins are minted to help secure the minds of border legions<ref>Adkins. p. 63</ref>.
 
 
===''Gravitas'' and ''Constantia'' ===
 
''[[Gravitas]]'', not to be confused with the modern word gravity, represented the value of dignified, self-control<ref>Ward. p. 58</ref>. In the face of adversity, a “good” Roman was to display an unperturbed façade. Roman myth and history reinforced this value by recounting tales of figures such as [[Gaius Mucius Scaevola]] <ref>''Ab Urbe Condita''. ii. 12</ref>. At the founding of the Republic, the Etruscan king [[Lars Porsenna]] was laying siege to the city of Rome, and with city in dire straits, Scaevola attempted to assassinate Porsenna. However, Scaevola failed and was caught. When the king threatened torture if Scaevola did not answer his questions about Rome, Scaevola placed his right hand in a fire and held it there with great ''gravitas'', telling the king that there were more in Rome just like himself. The ''gravitas'' that Scaevola displayed not only earned him the name Scaevola (“left-handed”), but also helped convince Porsenna of the Romans’ resiliency.
 
While ''gravitas'' was dignified self-control, ''constantia'' was steadiness or perseverance. This value coupled with ''gravitas'' played no small role in the history and success of the Roman people. ''Constantia'' allowed the Romans to hold fast in times of great turmoil and devastating defeat, such as the campaign of [[Hannibal Barca]] <ref>''Ab Urbe Condita''. xxii. 58. See also Ogilvie’s Commentary on Livy 1-5.</ref>.
 
 
=== ''Virtus'' ===
 
''Virtus'' is derived from the Latin word ''vir'' (“man”) and encompasses what constituted the ideal of the true Roman male<ref>''Ward. p. 57</ref>. Multiple aspects are covered by this term. The poet [[Gaius Lucilius]] discusses ''virtus'' in some of his work, saying that it is ''virtus'' for a man to know what is good, evil, useless, shameful, or dishonorable<ref>''Ward. p. 57</ref>.
 
 
=== ''Dignitas'' and ''Auctoritas'' ===
 
''Dignitas'' and ''auctoritas'' were the end result of displaying the values of the ideal Roman and the service of the state in the forms of priesthoods, military positions, and magistracies. ''Dignitas'' was reputation for worth, honor and esteem. Thus, a Roman who displayed their ''gravitas'', ''constantia'', ''fides'', ''pietas'' and other values becoming a Roman would possess ''dignitas'' among their peers. Similarly, through this path, a Roman could earn ''auctoritas'' (“prestige and respect”) <ref>''Ward. p. 58</ref>.
 
See a more complete list of [[Roman virtues]].
 
==Notes==
<references/>
 
==References==
Adkins, L. and Adkins, R. ''Dictionary of Roman Religion''. New York: Oxford University Press, 2000.
 
Berger, Adolph. ''Encyclopedic Dictionary of Roman Law''. Philadelphia: The American Philosophical Society, 1991.
 
{{Reality}}
''Brill’s New Pauly''. Antiquity volumes edited by: Huber Cancik and Helmuth Schneider. Brill, 2008 Brill Online.
 
{{Grande Fratello}}
Oxford Classical Dictionary. 3rd Revised Ed. New York: Oxford University Press, 2003.
{{Portale|Televisione}}
 
[[Categoria:Edizioni del Grande Fratello]]
Stambaugh, John E. ''The Ancient Roman City''. Baltimore: The John’s Hopkins University Press, 1988.
 
[[en:Grande Fratello Season 10]]
Ward, A., Heichelheim, F., Yeo, C. ''A History of the Roman People''. 4th Ed. New Jersey: Prentice Hall, 2003.