Chiesa di San Donato (Gardigiano) e Valentino von Braitenberg: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Infobox edifici religiosi
|Nome = Valentino
|NomeEdificio = Chiesa di San Donato
|Cognome = Braitenberg
|Immagine =Chiesa_Gardigiano.jpg
|PostCognomeVirgola =
|Didascalia = La chiesa vista da sud.
|PreData =
|Larghezza = 250 px
|Sesso = M
|Città = [[Gardigiano]] di [[Scorzè]]
|LuogoNascita = Bolzano
|Regione = {{IT-VEN}}
|GiornoMeseNascita =
|Stato = {{ITA}}
|AnnoNascita = 1926
|Religione = [[Chiesa cattolica romana|Cattolica]]
|LuogoMorte =
|Diocesi = [[Diocesi di Treviso]]
|GiornoMeseMorte =
|AnnoConsacr = [[785]] (I°) - [[1507]] (II°)
|AnnoMorte =
|Architetto =
|Attività = scienziato
|StileArchitett =
|Epoca = 1900
|InizioCostr = [[XIV secolo]]
|Nazionalità = italiano
|FineCostr = [[XVIII secolo]] (ristrutturazione)
|PostNazionalità =
|Website = http://www.parrocchiadigardigiano.it
|Immagine =
|Note =
|Didascalia =
}}
La '''chiesa di [[Donato di Arezzo|San Donato]]''' si trova a [[Gardigiano]] di [[Scorzè]]. È una [[parrocchia]]le compresa nel vicariato di [[Noale]], della [[diocesi di Treviso]].
 
Dopo essersi laureato in [[Medicina]] e specializzato in neuropsichiatria, ha intrapreso studi sulle strutture cerebrali e sulla teoria dell'informazione, divenendo uno dei fondatori dell'Istituto di Biologia Cibernetica del Max-Planck-Institut di [[Tubinga]], di cui è stato direttore dal [[1968]] al [[1994]].
==Storia e architettura==
Ha origini molto antiche e conserva, tra l'altro, i resti di parte del suo impianto gotico originale. Fu una delle più importanti dipendenze dell'[[Chiesa di Santa Maria Assunta (Mogliano Veneto)|abbazia benedettina di Santa Maria Assunta]] di [[Mogliano Veneto]], prima tra le 21 pievi del monastero ad ottenere il fonte battesimale già nel [[1181]].
 
In ambito scientifico è noto soprattutto per il suo libro ''I veicoli pensanti'' (1984), in cui descrive 14 ipotetici veicoli dotati di sensori (comunemente noti come [[veicoli Braitenberg]]) i cui movimenti, se studiati da un osservatore esterno che non fosse a conoscenza della loro natura artificiale, potrebbero essere interpretati come comportamenti causati da stati psicologici sottostanti quali la [[paura]], l'[[amore]] e persino l'[[ottimismo]].
Nei registri parrocchiali è ricordato che durante alcuni lavori nel Seicento fu rinvenuto un frammento marmoreo su cui era scritto "Gardigian San Donato Huius Ecclesiae Patronus 785", con molta probabilità parte di una lapide su cui veniva ricordato l'anno e della consacrazione o dedicazione della chiesa al santo patrono. Inoltre negli anni novanta fu rinvenuto fortuitamente tra la terra rimossa dalle fondazioni delle sacrestie un frammento di ridottisime dimensione di mosaico costituito da alcune "tessere" bianche in calcare, a testimonianza dell'importanza storica del sito.
 
== Opere ==
La parete sud della chiesa risale probabilmente al [[XIV secolo|Trecento]] come testimoniano buona parte delle decorazioni a ''regalrez'' affrescate (losanghe quadricrome) e alcuni tratti del cornicione antico ad archetti pensili; la stessa porta d'accesso a sud è probabilmente originale.
* ''I tessuti intelligenti'' (1980). Boringhieri, Torino.
La porta d'accesso della facciata era un tempo preceduta da un portico, dal quale coloro che non erano ammessi in chiesa potevano ascoltare la messa. Questo portico è ricordato nella pergamena redatta a Gardigiano il 16 maggio del 1190, per la cerimonia di [[presa di possesso]] della Chiesa di San Donato da parte della Badessa Palmera del Monastero di Santa Maria di Mogliano, accompagnata da una folta schiera di autorità <ref>{{cita libro | cognome=Pozza | nome=Marco | titolo=Regesti delle Pergamene di Santa Maria di Mogliano 997-1313 | editore=Centro Studi Abbazia di Mogliano Veneto | città=Mogliano Veneto | anno=2000 |pagine = p. 131 }}</ref>.
* ''I veicoli pensanti. Saggio di psicologia sintetica'' (1984). Garzanti, Milano.
* ''Il cervello e le idee: saggi sull'intelligenza, il linguaggio, la scienza'' (1989). Garzanti, Milano.
* ''Il gusto della lingua: meccanismi cerebrali e strutture grammaticali'' (1996). Alpha & Beta, Merano.
* ''La vergine e i filosofi: romanzo'' (2006). Traven Books, Laives.
* ''L'immagine del mondo nella testa'' (2008). Adelphi, Milano.
 
== Collegamenti esterni ==
Il 7 Agosto del 1343, la chiesa di Gardigiano fu teatro di un evento particolare, il battesimo di Alì figlio di Petazo uno schiavo musulmano saraceno proveneinte dalla città di Niffe (Nome Veneziano di Casablanca - Marocco). Il giovane fu battezzato col nome di Donato, come il patrono della parrocchiale, da prete Francesco rettore della chiesa di Mogliano. <ref>{{cita libro | cognome=Cagnin| nome=Giampaolo | titolo=Cittadini e forestieri a Treviso nel Medioevo - secoli XIII-XIV | editore=Regione del Veneto| città=| anno=2004 |pagine = p. 555 }}</ref> <ref>{{cita libro | cognome=Rossi| nome=Mariaclara | titolo=Religione nelle campagne | editore=Cierre| città=| anno=2006 |pagine = p. 506 }}</ref>
* [http://www.kyb.tuebingen.mpg.de/de/~braitenb Homepage sul sito del Max-Planck-Institut di Tubinga]
{{Portale|biografie}}
 
[[de:Valentino Braitenberg]]
La chiesa venne radicalmente restaurata a partire dal [[1467]] quando fu allungata verso est e allargata verso nord. I lavori durarono ben quarant'anni, visto che l'edificio fu riconsacrato il 29 Aprile [[1507]] dal vescovo [[Nicolò De Gravina]] suffraganeo del vescovo di Treviso [[Bernardo De Rubeo]], come recita la lapide posta all'inteno della chiesa al centro della parete nord. Mentre le pareti esterne a sud rimanevano caratterizzate dagli elementi antichi, l'interno si presentava come l'attuale, con forme e linee architettoniche cinquecentesche, tipiche di diverse chiese veneziane.
[[en:Valentino Braitenberg]]
 
[[fr:Valentino Braitenberg]]
La pianta appare semplice, a navata unica, ma si caratterizza per alcuni intelligenti accorgimenti architettonici, all'avanguardia per il tempo. Infatti, le pareti laterali non sono parallele e nemmeno rette, ma dalla controfacciata all'altare maggiore, rivolto a oriente come negli edifici più antichi, si aprono in maniera tale che la chiesa sembri abbracciare la comunità. L'architetto, attraverso vari espedienti, cercò inoltre di far assumere alle pur modeste dimensioni dell'edificio un aspetto più grandioso: le pareti laterali sono anche leggermente curve e rivolte verso l'esterno, evitando così la loro apparente caduta in avanti.
 
Durante il [[XVIII secolo|Settecento]] l'edificio subi nuovi interventi, durante i quali furono costruite le quattro cappelle laterali e vennero rialzate le pareti perimetrali. Sempre nel Settecento fu costruito il nuovo altare maggiore in marmo che andò a sostituire un antico altare ligneo cinquecentesco del quale si conserva solo la base marmorea.
 
==Presbiterio e Altar Maggiore==
Il presbiterio è separato dalla navata da due balaustre in stile rococò. Le pareti ai lati sono rivestite da un coro ligneo settecentesco che nasconde alcune decorazioni dipinte della seconda metà del '600 e una nicchia decorata destinata a conservare gli olii santi. Sulla parete di fondo s'innalza Altare Maggiore, costruito dopo il 1777 dal parroco Lorenzo Girolami, in marmi bianchi e rossi fiammanti. Al di sopra dell'altare si trova un baldacchino in legno scolpito e dorato. La [[pala d'altare|pala]] dell'altare maggiore, cinquecentesca, raffigura una ''Madonna con Bambino, San Giovanni e San Donato'' ed è stata attribuita alla scuola di [[Bonifacio dei Pitati]]. Al di sopra del coro ligneo, si trovano una ''Cena di Emmaus'', copia di un'opera perduta di [[Giovanni Bellini]] e attribuita a [[Francesco Maggiotto]], e, di fronte, una ''Preghiera nell'orto degli Ulivi''.
 
==Altare della Beata Vergine delle Grazie==
Primo entrando lungo la parete Sud l'Altare della Beata Vergine delle Grazie, conserva un affresco miracoloso del [[XVI secolO|Cinquecento]] staccato e trasportato in chiesa nella prima mettà del settecento da un capitello. Alle pareti laterali sono affisse due lapidi in lavagna sulle quali è riportata la storia dell'evento miracoloso.
 
==Altare di San Giuseppe==
Questo altare è caratterizzato dalla presenza di una tela di San Giuseppe, dipinta nella secondà metà del Settecento da [[Francesco Maggiotto]]
 
==Altare di Santa Filomena==
Un tempo destinato a Battistero dalla prima metà dell'ottocento fu trasformato in altare per desiderio dell'allora parroco Trevisanello. La tela raffigurante Santa Filomena è opera del pittore moglianese [[Antonio Buratti]]. Dalla metà del novecento fino al 1990 l'altare ospitò il gruppo scultoreo della Madonna della Cintura di Giovanni Bonazza, per cui assunse il nome di altare della Madonna della cintura.
 
==Altare del Sacro Cuore==
L'altare del [[Sacro Cuore di Gesù|Sacro Cuore]], fu eretto nel 1927 per volere dell'allora parroco Giuseppe Boschin, andando ad occupare lo spazio che dall'600 era occupato dal gruppo scultoreo della [[Madonna della Cintura]]. Secondo alcuni la mensa in marmi policromi costituisce ciò che rimane del vecchio altar maggiore della chiesa.
 
==Il Soffitto==
Il soffitto presenta tre importanti opere del pittore trevigiano [[Antonio Beni]], raffiguranti il ''Martirio e la Gloria di San Donato e Sant'Ilario'' e ''Fede e Carità''.
 
==Sacrestie==
La sacrestia sud fu fatta costruire nei primi del novecento sulle fondazioni della più antica sacrestia cinquecentesca. Al primo piano, nel nuovo museo sono conservate diverse tele, un ''San Donato'', i ''Quattro Evangelisti'', un ''San Giuseppe'', e uno stendardo con le effigi della Madonna della Cintura e Santa Filomena, una stazione di via Crucis cinquecentesca, e alcuni argenti.
 
La sacrestia nord costruita nel settecento è oggi adibita a cappellina. Conserva al suo interno il gruppo scultoreo della Madonna della Cintura di [[Giovanni Bonazza]] costituito da una Madonna in Trono con bambinello e dalle figure di [[Sant'Agostino]] e [[Santa Monica]]. Al suo interno si trovano inoltre due antichi confessionali riadattato secondo le esigenze moderne.
 
Tra le numerose reliquie, tra spicca un frammento della Sacra Croce.
 
===Il campanile===
[[Immagine:Castello_campane.jpg|thumb|right|250px|Particolare delle campane.]]
Il campanile, alto trenta metri, è addossato al lato nord della parrocchiale con la quale condivide parte della muratura. Fu costruito con molta probabilità alla meta del Cinquecento, sostituendone uno precedente. Originariamente la torre era caratterizzata, come altre nella zona, da una pigna terminale. Nella seconda metà del Settecento fu eseguita una prima sopraelevazione a tamburo esagonale (eliminando la pigna), completata da una lanterna sulla quale fu innestata una copertura a cipolla in piombo. Nel [[1830]] il campanile fu dotato di un primo orologio a carica, e nel [[1884]] furono sostituite le antiche campane con le attuali, fuse dalla ditta Luigi Cavadini di [[Verona]], una delle più importanti fonderie d'Italia. Il campanello, di cui non si conosce la data di fusione, è della ditta Pietra Ferruzzi di [[Venezia]].
 
Le campane sono orante di decorazioni, immagini di santi e scritte latine in rilievo; in particolare:
* sulla campana grande: ''LAUDO DEUM DEFUNCTOS PLORO NIMBUM FUGO'' - "Lodo Dio, i defunti piango, le tenebre fuggo"
* sulla campana media: ''S MARIA ORA PRO NOBIS'' - "S. Maria prega per noi"
* sulla campana piccola: ''PLEBEM VOCO FESTA HONORO'' - "Il popolo chiamo, le feste onoro".
 
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
* Sito della parrocchia [http://www.parrocchiadigardigiano.it/]
 
==Fonti==
*Francesca Curcuruto Chisari ''La Parrocchia di S. Donato di Gardigiano''
 
[[Categoria:Scorzè]]
[[Categoria:Chiese della provincia di Venezia|Donato]]